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perizia<br />
Vi si sale da Piazza dell’Ara Coeli, mediante una scalinata disegnata da Michelangelo a metà del<br />
Cinquecento: contornata da una serie di edifici di enorme rilevanza storica e istituzionale ed<br />
è essa stessa costruita su disegno di Michelangelo, sia nella pianta che nel motivo geometrico<br />
della pavimentazione. E comunque l’assetto attuale del Campidoglio è il risultato di un’articolata<br />
serie di progetti, costruzioni, trasformazioni e rifacimenti protrattasi dal XV al XVII secolo.<br />
Sul fianco settentrionale del colle si erge, imponente nel suo candore abbagliante, il Vittoriano,<br />
costruito tra il 1885 e il 1911 per essere dedicato a Vittorio Emanuele II e all’unità d’Italia sancita<br />
nel 1870. Designato da dopo la Prima Guerra Mondiale anche come sacrario militare e sede della<br />
Tomba del Milite Ignoto, per quanto sia oggetto di continua attenzione da parte dei turisti, e anzi<br />
proprio per questa ragione, è stato da subito il bersaglio di accese critiche: l’impatto visivamente<br />
troppo irruento e mortificante rispetto alle antichità retrostanti gli ha fatto attribuire allusivi nomignoli,<br />
come ‘la macchina da scrivere’, ‘la torta nuziale’, ‘il calamaio’. Si era anche, alcuni anni fa,<br />
prospettata l’idea di demolirlo; ma l’esito dei controversi dibattiti che ne nacquero fu di accettare<br />
infine l’ingombrante monumento come entità acquisita nel paesaggio urbano della Capitale. Tuttavia,<br />
il vero stravolgimento architettonico di quell’area geografica fu dovuto all’apertura dell’attuale<br />
Via dei Fori Imperiali, in principio denominata Via dell’Impero, secondo il progetto fascista<br />
di rimodernamento in chiave monumentale e celebrativa. Si inaugurò nel 1932 a seguito della<br />
cancellazione di intere strade storiche, dell’abbattimento di chiese, dello sventramento di colline<br />
e della demolizione di antiche case e statue romane delle età repubblicana e imperiale. Sicché<br />
quello che si costruì agli albori della città e quanto invece venne disegnato e realizzato in tempi<br />
recenti convivono nel Campitelli più che in qualsiasi altro punto di Roma. Bastarono dieci mesi di<br />
lavori a cambiare del tutto i connotati della zona: il nuovo grande varco aperto tra Piazza Venezia<br />
e il Colosseo - al di là di ogni possibile considerazione di ordine ideologico - si mostrò da subito,<br />
sul piano estetico, funzionale, urbanistico, come il simbolo più appariscente dell’eterno dissidio<br />
che sembra accarezzare l’animo di quanti vivono o passano tra le mura dell’Urbe. Quel dilemma<br />
intermittente e arcano, ma infine insolubile, inestricabile, e proprio per questo oscuramente affascinante;<br />
quel dubbio tra ammirazione dell’antico e necessità del moderno che a Roma aleggia e<br />
si spande in un modo unico al mondo. E che non è un limite, bensì una continua fonte di nuova<br />
energia: come quella dell’ago di un’immaginaria bussola del tempo, oscillante tra le vestigia<br />
dei primordi, gli echi recenti dell’altro ieri, i richiami assordanti dell’oggi.<br />
8- RIEPILOGO DELLE SUPERFICI<br />
SUPERFICIE IN METRI QUADRATI COMMERCIALI DI PREGIO 1309<br />
SUPERFICIE IN METRI QUADRATI COMMERCIALI MAGAZZINI 36<br />
SUPERFICIE GIARDINI 177,65<br />
SUPERFICIE TERRAZZI CON VISTA 172,86<br />
POSTI AUTO PRESSO L’ANDRONE DEL PALAZZO 4<br />
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