E se smettessimo di fumare? - Carte Bollate
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dossier<br />
In cELLa – Un non fumatore racconta la sua nebbiosa convivenza<br />
Quando la sigaretta <strong>di</strong>vide<br />
per scarsa tolleranza<br />
arrivo da un carcere dove anche<br />
fumando in corridoio si<br />
rischiava il rapporto <strong>di</strong>sciplinare,<br />
dove 21 ore su 24 ero in<br />
cella, dove l’unico posto per socializzare<br />
era una piccolissima saletta con due tavoli<br />
per giocare a carte che - dato che la<br />
maggioranza degli utenti fumava - non<br />
ho praticamente nemmeno mai visto:<br />
bene, dopo 2 anni <strong>di</strong> “fumosa” routine,<br />
sono stato trasferito nel carcere <strong>di</strong><br />
<strong>Bollate</strong>. Il primo impatto <strong>di</strong> ogni “nuovo<br />
giunto” è la vertigine dei gran<strong>di</strong> spazi<br />
aperti, quella che, mentre percorri i<br />
lunghissimi corridoi del nuovo carcere,<br />
ti spalanca un unico pensiero: oramai<br />
ce l’hai fatta, il tormento è finito e tutto<br />
quello che hai dovuto sopportare è ormai<br />
uno spiacevole ricordo.<br />
Catapultato in questa prateria <strong>di</strong> corridoi,<br />
faccio un gran respiro mentre l’aria<br />
è pulita. Comincio a pensare a un futuro<br />
un poco più “ro<strong>se</strong>o”, in un luogo finalmente<br />
libero dalla minaccia del fumo<br />
passivo. In meno che non si <strong>di</strong>ca però<br />
vengo inaspettatamente catapultato<br />
nella nebbiosa realtà oggettiva: nonostante<br />
sia un’ottimistica mescolanza<br />
<strong>di</strong> integrazione, interazione, legalità, e<br />
rispetto delle regole, <strong>Bollate</strong> è anche e<br />
purtroppo un ricettacolo <strong>di</strong> fumo in ogni<br />
dove, a <strong>di</strong>spetto della legge sul <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />
18 carte<strong>Bollate</strong><br />
<strong>fumare</strong> in luoghi pubblici emanata <strong>di</strong>versi<br />
anni fa dal Ministero della salute, ma<br />
pure della circolare del D.A.P anch’essa<br />
in tal <strong>se</strong>nso.<br />
Al mio arrivo a <strong>Bollate</strong>, sono stato messo<br />
in una cella <strong>di</strong> quattro persone dove tutti,<br />
eccetto il sottoscritto che da <strong>di</strong>versi<br />
anni aveva smesso drasticamente <strong>se</strong>nza<br />
più riprendere, fumavano. E in qualunque<br />
posto, nei corridoi e nelle celle, era<br />
tutto un <strong>fumare</strong> (sono sicuro <strong>di</strong> non aver<br />
mai avuto modo <strong>di</strong> costatare, nei <strong>di</strong>versi<br />
anni e nei <strong>di</strong>fferenti carceri, una così<br />
massiccia pre<strong>se</strong>nza <strong>di</strong> persone de<strong>di</strong>te al<br />
fumo).<br />
In me cominciava così a balenare l’idea <strong>di</strong><br />
farmi riportare al carcere <strong>di</strong> provenienza<br />
- idea manifestata anche al caporeparto<br />
- dove <strong>fumare</strong> era con<strong>se</strong>ntito solo nelle<br />
celle, ma dove anche, es<strong>se</strong>ndo in due<br />
per cella, potevi avere la possibilità <strong>di</strong><br />
trovarti un compagno non fumatore, oppure<br />
che rispettas<strong>se</strong> il tuo non <strong>fumare</strong>.<br />
Dico questo perché i primi giorni della<br />
mia “residenza” a <strong>Bollate</strong>, hanno avuto i<br />
risvolti poco piacevoli <strong>di</strong> un nervosismo<br />
<strong>se</strong>nza confini e <strong>di</strong> un <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> gola che<br />
calmava solamente l’aerosol: un impatto<br />
a <strong>di</strong>r poco nevrotico che minava un<br />
equilibrio mentale ottenuto con la fatica<br />
<strong>di</strong> anni <strong>di</strong> attività agonistica. A questo<br />
bisogna aggiungere che il mio rapporto<br />
con le persone si assottigliava <strong>se</strong>mpre <strong>di</strong><br />
più: mi vietavo persino <strong>di</strong> andare a trovare<br />
ragazzi della mia stessa zona e che<br />
con me avevano molte co<strong>se</strong> in comune.<br />
Purtroppo il loro vizio <strong>di</strong> <strong>fumare</strong> non<br />
permetteva a tutti noi <strong>di</strong> stare il tempo<br />
desiderato insieme, e la loro necessità<br />
<strong>di</strong> <strong>fumare</strong> <strong>se</strong>mbrava con<strong>di</strong>zionare in<br />
arrivo<br />
a <strong>Bollate</strong>,<br />
e finisco<br />
in una cella<br />
<strong>di</strong> quattro<br />
persone<br />
tutti<br />
fumatori<br />
accaniti<br />
eccetto<br />
il sottoscritto<br />
tutto e per tutto i nostri rapporti.<br />
A questo proposito mi pare importante<br />
raccontare questo aneddoto, che è anche<br />
sintomatico <strong>di</strong> ciò che è mi è successo<br />
a causa del fumo: un amico che<br />
è uscito da qualche me<strong>se</strong> mi ha appena<br />
scritto <strong>di</strong>cendo, tra le altre co<strong>se</strong>, che<br />
avrebbe voluto passare più tempo con<br />
me durante i mesi <strong>di</strong> permanenza in<br />
questo carcere. Nonostante fos<strong>se</strong> sul<br />
mio stesso piano, infatti, ci siamo visti<br />
molto poco e questo a <strong>di</strong>spetto delle<br />
molte co<strong>se</strong> interessanti che ci siamo<br />
detti quelle volte che abbiamo avuto “la<br />
forza” d’intraprendere una conversazione<br />
<strong>di</strong>venuta poi talmente interessante<br />
da portarci entrambi lontano dal carcere.<br />
Allora mi chiedo, quante persone si<br />
vietano <strong>di</strong> intraprendere certi rapporti<br />
piacevoli e <strong>di</strong> crescita per entrambi, solo<br />
perché non c’è capacità <strong>di</strong> tolleranza e<br />
<strong>se</strong>nsibilità verso chi fuma e verso chi<br />
non fuma?<br />
ni n o sP e r A