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relazione del sindaco - Comune di Nago Torbole

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coinvolti con l’adozione a <strong>di</strong>stanza.<br />

Questo evento offre una magnifica<br />

opportunità per coinvolgere <strong>di</strong> più<br />

anche le meravigliose persone <strong>di</strong><br />

<strong>Nago</strong> <strong>Torbole</strong> e <strong>di</strong> tutto il Trentino,<br />

portatori da sempre <strong>di</strong> una grande<br />

cultura <strong>di</strong> vita grondante <strong>di</strong> natura,<br />

fede, vita comunitaria e solidarietà<br />

spontanea.<br />

Perché una “nuova cultura” <strong>di</strong><br />

vita? L’esperienza umana, antropologica<br />

e sacerdotale <strong>di</strong> P.<br />

Angelo Benolli<br />

Nella sua esperienza umana e sacerdotale,<br />

P. Angelo Benolli si è sempre<br />

considerato “normale”, cioè una persona<br />

amante <strong>del</strong>la vita, pienamente<br />

consapevole e rispettoso <strong>del</strong>le proprie<br />

energie personali create e sostenute<br />

da Dio, in<strong>di</strong>pendenti e protese<br />

verso l’autentica carità. È proprio<br />

in questa tutela che egli, fin da giovane,<br />

ha sentito l’importanza <strong>di</strong> non<br />

integrarsi nelle mentalità degli uomini<br />

ed ha colto la grande corrispondenza<br />

con la forza, la libertà e la<br />

coerenza <strong>di</strong> Gesù, che si mantiene in<br />

Dio prima che con gli uomini e non si<br />

adatta alle culture religiose o sapienti<br />

<strong>del</strong> proprio tempo. È in questa<br />

“normalità” <strong>di</strong> rapporto con Dio prima<br />

che con gli uomini che si è sviluppata<br />

e consolidata la sua vocazione.<br />

Nel continuo contatto con le persone<br />

<strong>di</strong> ogni cultura, ceto e religione che si<br />

rivolgevano a lui come sacerdote,<br />

avvertiva la profonda sofferenza <strong>del</strong>le<br />

persone, <strong>del</strong>le coppie, <strong>del</strong>le famiglie<br />

apparentemente “a posto” ma<br />

che in realtà, quando si aprivano,<br />

erano prigioniere <strong>di</strong> terrificanti <strong>di</strong>namiche<br />

personali e relazionali, che si<br />

ripetevano <strong>di</strong> generazione in generazione,<br />

da cui cercavano onestamente<br />

<strong>di</strong> uscire senza mai riuscirci. Il<br />

profondo impulso ad amare queste<br />

persone lo portava ad andare sempre<br />

più “dentro” e lo costringeva ad<br />

approfon<strong>di</strong>re sempre più la realtà<br />

<strong>del</strong>l’inconscio, sede <strong>di</strong> tutti quei<br />

drammi. Questo, poi, lo conduceva<br />

naturalmente a rendersi conto dei<br />

gran<strong>di</strong> limiti <strong>di</strong> una scienza psicanalitica<br />

che, pur avendo messo in evidenza<br />

l’inconscio, non considerava le<br />

forze <strong>di</strong> Dio e <strong>del</strong>l’anima in esso contenute.<br />

Notava anche le carenze <strong>di</strong><br />

una certa spiritualità che non entrava<br />

nei traumi inconsci <strong>di</strong> ogni persona,<br />

famiglia, società e cultura. La<br />

continua tenuta <strong>del</strong>la sua persona<br />

nella fede e nella carità lo portava<br />

all’ascolto sincero <strong>di</strong> migliaia e migliaia<br />

<strong>di</strong> persone che lo cercavano,<br />

per otto ore il giorno, per quasi 50<br />

anni, che sempre desideravano la liberazione<br />

dai loro con<strong>di</strong>zionamenti<br />

sulla fede, sul carattere, sul sesso,<br />

sui nervi, sul corpo e sulla mente.<br />

Tutto questo lo ha portato ad una<br />

comprensione profonda e nuova <strong>del</strong>la<br />

vita (un “nuovo sapere”) che permette<br />

poi <strong>di</strong> incontrare e valutare in<br />

pieno la potenza guaritrice <strong>di</strong> Cristo<br />

(“nuovo potere”). Migliaia e migliaia<br />

<strong>di</strong> persone sono state aiutate ed<br />

hanno ritrovato se stesse, un’autentica<br />

fede, relazioni sane nella coppia<br />

e nella famiglia ed una capacità <strong>di</strong><br />

lavoro creativo e <strong>di</strong> servizio. Oggi<br />

questa esperienza si espande in tutto<br />

il mondo ed è la base <strong>di</strong> una vera<br />

“globalizzazione <strong>del</strong>la solidarietà” <strong>di</strong><br />

cui beneficiano oltre due milioni <strong>di</strong><br />

persone in quattro continenti. Per<br />

una maggiore consapevolezza <strong>del</strong>l’esperienza<br />

umana, antropologica e<br />

sacerdotale <strong>di</strong> P. Angelo, da cui<br />

emerge la “nuova cultura”, basata su<br />

un “nuovo sapere” ed un “nuovo potere”<br />

in Cristo, vi riman<strong>di</strong>amo all’articolo<br />

apparso sul Notiziario <strong>di</strong> giugno.<br />

Chiunque può comunque approfon<strong>di</strong>re<br />

questa grande realtà attraverso<br />

la lettura dei libri scritti da P. Angelo<br />

(“Uscire da ogni inganno”, “Dieci<br />

punti <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> vita e missione”,<br />

“La famiglia non si inganna” e l’ultima<br />

novità “La vita non si inganna”,<br />

Italia Solidale E<strong>di</strong>trice) che potete<br />

richiedere presso la sede <strong>di</strong> Italia Solidale:<br />

tel. 06 6877999<br />

info@italiasolidale.org<br />

www.italiasolidale.org<br />

presso la libreria “Mappamondo” a<br />

Riva <strong>del</strong> Garda o presso le e<strong>di</strong>cole <strong>di</strong><br />

<strong>Nago</strong> e <strong>Torbole</strong>. I libri sono anche<br />

consultabili alla Biblioteca comunale<br />

<strong>di</strong> <strong>Nago</strong> e la Biblioteca comunale <strong>di</strong><br />

Riva <strong>del</strong> Garda.<br />

Perché un “nuovo modo <strong>di</strong> far<br />

missione”? Le particolarità <strong>del</strong>l’adozione<br />

a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> Italia<br />

Solidale - Mondo Solidale e come<br />

parteciparvi<br />

Oltre alle profonde sofferenze <strong>del</strong>le<br />

persone <strong>del</strong>la nostra società moderna,<br />

P. Angelo si è trovato tra i bambini<br />

che morivano <strong>di</strong> fame sia in Sud<br />

America sia in Africa. Innanzi a questa<br />

immane trage<strong>di</strong>a, si sentiva<br />

come una goccia nell’oceano, ma<br />

con lo stesso amore forte e concreto<br />

con cui si era sempre accostato alle<br />

sofferenze <strong>del</strong>l’inconscio <strong>del</strong>le persone<br />

qui tra noi, è sempre intervenuto<br />

anche con le altre persone <strong>del</strong><br />

mondo, iniziando dai bambini. In tutte<br />

queste tragiche circostanze, è riuscito<br />

a promuovere molti aiuti da<br />

parte <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> organizzazioni<br />

umanitarie, in particolare la FAO.<br />

Purtroppo, in questi contesti vedeva<br />

molto denaro, ma poco spirito e<br />

amore. Inoltre, spesso costatava che<br />

tali aiuti, prevalentemente economici,<br />

non arrivavano ai poveri e facevano<br />

più male che bene, nel senso che<br />

rendevano ancora più <strong>di</strong>pendenti e<br />

passivi i sofferenti. Per questo, rivolse<br />

poi l’attenzione ad aiutare le congregazioni<br />

religiose, credendo <strong>di</strong><br />

fare un grande bene sostenendole<br />

attraverso la realizzazione <strong>di</strong> importanti<br />

progetti. Ma anche qui, si accorse<br />

che ben poco <strong>di</strong> quello che si<br />

donava arrivava a sod<strong>di</strong>sfare la fame<br />

<strong>del</strong>lo spirito e <strong>del</strong> corpo <strong>del</strong>le persone<br />

bisognose, specie dei bambini. Si<br />

dava, infatti, la prevalenza all’organizzazione,<br />

alla costruzione <strong>di</strong> scuole,<br />

<strong>di</strong> ospedali, o altro, ma non alla<br />

formazione <strong>del</strong>le persone specialmente<br />

laiche affinché veramente <strong>di</strong>ventassero<br />

libere e sussistenti, capaci<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> aiutare i bambini che<br />

morivano <strong>di</strong> fame. P. Angelo afferma:<br />

“Nello sperimentare e costatare<br />

tanto fallimento, mi resi conto che<br />

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