relazione del sindaco - Comune di Nago Torbole

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18 ciò era dovuto a problemi culturali e spirituali che mai rispettavano la persona, Dio e la vera solidarietà. Pertanto cambiai direzione, e già dal 1986, scelsi di allontanarmi da tutte le organizzazioni impostate sulla prevalenza dell’aiuto economico ed organizzativo, ed anche di allontanarmi da qualsiasi forma di “assistenzialismo” tipico di una certa spiritualità”. Rivolse quindi la sua attenzione ad un aiuto che arrivasse direttamente alle persone, cominciando dai bambini. “Ogni giorno muoiono 26.000 bambini di fame. Credendo in Dio, volevo arrivare a salvarli, con rispetto e profondo amore come essi meritano e come Cristo vuole”. Penetrando sempre più la realtà dei bambini e delle loro famiglie, si rese conto di quanto, ancor prima che di aiuto materiale, essi aspettassero una proposta che rispettasse il valore autentico delle loro persone e le sostenesse ad esprimere le loro potenzialità fino alla sussistenza ed alla solidarietà con altri vicini e lontani. Per fare questo, P. Angelo vide quanto era necessario mettere in atto un modo nuovo di fare missione, che mai si basasse prevalentemente sul denaro e sull’organizzazione, ma su un volontariato di persone per le persone mature e credenti, formate sulla base della “nuova cultura”. Solo così si poteva arrivare nelle varie parti del mondo dove i bambini soffrono e, nel rispetto delle varie culture, trovare e formare sul posto delle persone (laici e missionari) che, uscendo da ogni organizzazione economica o assistenzialista, fossero anch’esse capaci di aiutare veramente i bambini, le loro famiglie e comunità. Per tutto questo, però, era necessario trovare la solidarietà di persone di cuore e spirito in Italia che partecipassero a tutto l’insieme tramite l’adozione a distanza. Stiamo continuamente formando anche le persone qui in Italia affinché non si sentano persone che “danno denaro”. Tutto questo è stato gradualmente realizzato fino a raggiungere oggi oltre due milioni di persone in 97 collaborazioni solidali in Africa, Sud America ed Asia con il servizio di 20 Congregazioni e Diocesi e l’aiuto di 20.000 volontari- donatori italiani che partecipano con l’adozione a distanza e formano in tutte le Regioni italiane vere comunità di vita e di Chiesa. Questo modo nuovo di fare missione permette di salvare non solo la vita di un bambino, ma di promuovere la vita di tutta la sua famiglia e di moltissime altre famiglie e comunità qui da noi ed in tutto il mondo. Infatti, in ogni “collaborazione solidale”, si parte dai bisogni di ciascun bambino, perché viva e sia valorizzata la sua innata dignità. Diventa naturale poi fare in modo che la sua famiglia sia matura. Da qui tutta la formazione affinché l’uomo e la donna si rispettino e collaborino per il vero bene dei propri figli. Per fare questo, le famiglie si incontrano in “piccole comunità di sviluppo di vita e missione” in cui si sostengono per esprimere le immense capacità e le forze che hanno e per essere loro stessi artefici del loro sviluppo fino alla sussistenza. Si mettono in relazione autentica con i volontari donatori che adottano a distanza i loro bambini, vivendo così ciò che chiamiamo il “prestito solidale”. Queste piccole comunità formano “zone solidali”, che sono animate culturalmente di continuo per uscire da ogni falsità di vita e vivere autentiche relazioni intercontinentali tra persone. Così realizziamo l’autentica Chiesa ecumenica. Crediamo che anche le persone di Nago Torbole e di tutto il Trentino vogliano partecipare a questa cultura umana e missionaria anche attraverso l’adozione a distanza, ma soprattutto propagandando tra amici e parenti questa autentica cultura personale, famigliare e comunitaria di vera Chiesa Ecumenica e missionaria, caldamente sostenuta anche dal Pontificio Consiglio della Cultura. Sarà un modo per partecipare meglio al prossimo meeting intercontinentale e fare esperienza della “nuova cultura” di vita scaturita dallo speciale cinquantennale sacerdozio di P. Angelo Benolli, di cui non hanno bisogno solo i bambini nel sud del mondo ma anche ogni persona, famiglia e comunità qui tra noi. Telefonate ad Italia Solidale allo 06 6877999 oppure rivolgetevi alla signora Giuditta Pellegrini di Nago allo 0464 540016. I volontari di Italia Solidale LETTERE AL DIRETTORE Una giornata mitica toccasana per la salute Mai sarei arrivata a pensare in una giornata di ottobre che avrei fatto un esperienza così bella: “il giro del lago di Garda sul battello”. E’ stata una giornata mitica: un vero è toccasana per la salute. Per una persona sana, nessuna difficoltà, ma per noi affetti da Parkinson le difficoltà sono sempre in agguato. Sono Mariarosa ed abito in un piccolo paese della Vallagarina e questo articolo, è chiaro, lo scrivo anche a nome degli altri componenti del gruppo. In questi anni ho sofferto molto, ma ho anche imparato a combattere e, soprattutto, a convivere con il “mio Parkinson”. Vorrei sottolineare “il mio Parkinson”, per evidenziare come questa malattia non prende tutti allo stesso modo e quindi ognuno di noi viene messo alla prova in modo diverso da ogni altro. Di questo particolare non tutte le persone sono al corrente e perciò rimangono sorprese quando vedono certi nostri comportamenti (blocchi, tremore, stanchezza, ecc.). Anzitutto voglio ringraziare l’assessore alle Attività Sociali, il signor Polidoro Bruno, il sindaco Ennio Bertolini e tutta la Giunta, che con molta sensibilità ed umanità ci hanno invitati e noi abbiamo accettato con entusiasmo, per il fatto che ci hanno considerato persone “normali” ed hanno voluto dimostrarcelo dandoci questa bella opportunità. Ringrazio anche i passeggeri del battello che ci hanno coinvolti trascinandoci nel ballo, nel canto, nel gioco, nello scherzo formando così una grande famiglia e facendoci dimenticare le nostre sofferenze. Grazie a loro noi del gruppo Parkinson siamo saliti su quel battello come ospiti e siamo scesi, orgogliosi, da protagonisti. Vorremmo un giorno poter contraccambiare, non so in che modo, ma lo faremo: il nostro amico Toni Rosà, sempre carico di iniziative, troverà il modo migliore per poter passare un’altra giornata così. Dai Toni, comincia a pensarci già da adesso! Oltre all’umanità ed alla profonda solidarietà dimostrata nei nostri confronti, ci è stata regalata una stupen
da giornata di sole e così abbiamo potuto ammirare le bellezze ambientali del lago di Garda. Alle 19, rientrati a Torbole, siamo scesi piano piano dal battello perché volevamo salutare tutti. E’ stato in quel momento che, appoggiandomi la mano sulla spalla, il sindaco con modo pacato mi ha detto: “Grazie Mariarosa per la giornata trascorsa assieme; ci avete dato la prova che la vita vale la pena di essere vissuta e voi ne siete la dimostrazione pur con tutte le difficoltà che dovete affrontare ogni giorno e noi dobbiamo imparare ad accontentarci: quando la salute è il bene più grande che ci viene concesso”. Io l’ho ringraziato con un nodo alla gola e gli ho risposto: “Quando si perde la salute, allora si capisce che è il dono più prezioso che Dio ci ha dato!” Permettetemi una considerazione: questa era la giornata organizzata per festeggiare gli anziani di Torbole e di Nago; “Alla faccia degli anziani!” erano tutti così allegri, belli, contenti e dinamici che sembravano dei ragazzini! Complimenti e continuate sempre così. A questo punto saluto ed abbraccio tutti col ricordo di questa “mitica” giornata trascorsa assieme. Mariarosa Bisoffi Polizia Municipale estiva a Nago Chi scrive è un cittadino di questo comune che abita nella frazione di Nago, il quale chiede come mai nella suddetta, non vi sia la presenza di polizia municipale durante l’estate. In questo periodo, infatti, con l’aumento della popolazione, nel tardo pomeriggio e verso sera Nago diventa un posto di anarchia, di parcheggio selvaggio data la presenza di tre esercizi di ristorazione, per non parlare degli atti vandalici commessi sia da ragazzi stranieri sia da residenti. Visto l’ampio consenso venutosi a creare a livello nazionale attorno alla figura del “vigile di quartiere” chiedo a questa giunta di provare a percorrere tale strada, giacché era stata inserita nel programma elettorale. Forse si dovrebbe organizzare una raccolta di firme per avere il nostro “vigile di quartiere.” Inoltre vorrei porre alla vostra attenzione la pericolosità della via A. De Bonetti negli orari di entrate e uscita dalla scuola. Macchine, furgoni che non vanno certamente lenti e bambini che a volte sono costretti a rimanere appoggiati ai muri al loro passaggio. A tal proposito, non si potrebbe chiudere tale via dieci minuti prima e dopo A Fortunato Balduzzi l’orario delle lezioni? Ringrazio anticipatamente per l’attenzione accordatami. Cordiali saluti. Mario Menegatti Germana Lovisetto 19
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