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La Subfornitura Ottobre 2016

La Subfornitura è una rivista pensata per ottimizzare il rapporto tra le aziende di subfornitura tecnica e i loro committenti, dedicando spazio ad offerta e domanda. Il sito web di Interprogetti Editore è gestito da Alkimedia - Web Agency Milano

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sobborgo di Firenze Coverciano, narra la vicenda<br />

di quattro donne che vivono una vita<br />

tranquilla e isolata. Tre di esse (Teresa, Carolina<br />

e Giselda) sono sorelle: le prime due<br />

sono nubili, la terza è stata da loro accolta<br />

essendo stata respinta dal marito. Teresa e<br />

Carolina sono abilissime sarte e ricamatrici<br />

e vivono cucendo corredi da sposa e biancheria<br />

di lusso per la benestante borghesia<br />

fiorentina. Giselda, delusa dalla vita, tende<br />

all’isolamento e si lascia tormentare da un<br />

rabbioso risentimento. Una dose di popolaresco<br />

ottimismo e di serena saggezza è<br />

introdotta nella vita familiare dalla fedele<br />

domestica Niobe che tranquillamente invecchia<br />

insieme alle padrone.<br />

Tutto sembra scorrere su tranquilli binari<br />

quando nella casa giunge Remo, il giovane<br />

figlio di una quarta sorella morta ad Ancona.<br />

Bello, pieno di vita, spiritoso, il giovane<br />

attira subito le attenzioni e le cure delle<br />

donne i cui sentimenti parevano addormentati<br />

in un susseguirsi di scadenze sempre<br />

uguali. Istintivamente Remo si rende conto<br />

di essere l’oggetto di una predilezione venata<br />

di inconsapevole sensualità e approfitta<br />

della situazione ottenendo immediata<br />

soddisfazione a tutti i suoi desideri e a tutti<br />

i suoi capricci. Il sereno benessere della<br />

vita familiare comincia ad incrinarsi: Remo<br />

spende più di quanto le zie guadagnino con<br />

il loro lavoro e le sue pretese non hanno mai<br />

fine. Giselda è l’unica a rendersi conto della<br />

situazione ma i suoi avvertimenti rimangono<br />

inascoltati. A poco a poco Teresa e Carolina<br />

spendono tutti i loro risparmi per soddisfare<br />

le crescenti esigenze del nipote, poi<br />

iniziano a indebitarsi e infine sono costrette<br />

a mettere in vendita la casa e i terreni che<br />

avevano ereditato dal padre.<br />

www.gitiesseartistiriuniti.it<br />

SARTO PER SIGNORA<br />

Regia di Valerio Binasco<br />

Note di regia: “È talmente pura l’arte comica<br />

di Feydeau, che molti miei colleghi ne restano<br />

imbarazzati. Io invece ritengo Feydeau<br />

uno dei più grandi autori del mondo.<br />

Il fatto, poi, che abbia scritto soltanto<br />

esilaranti commediedi situazione, che già<br />

alla sola lettura fanno ridere perché stimolano<br />

irresistibilmente l’immaginazione<br />

scenica, lo colloca nel ristretto numero<br />

degli autori teatrali ‘puri’, che non fanno<br />

letteratura, ma grande Teatro. C’è una<br />

poesia tutta speciale, nell’arte di far ridere.<br />

Ed è la poesia dei ‘caratteri’. Dell’umanità<br />

stramba. Che si ficca in situazioni<br />

impossibili, e ne esce all’ultimo secondo<br />

con un impossibile balzo.<br />

È il balzo che tutti vorremmo saper fare.<br />

Lo sguardo di Feydeau sui temi più importanti<br />

della vita (come l’amore, il matrimonio,<br />

il successo sociale) è talmente<br />

immorale e superficiale, che sembra<br />

riscattare beffardamente la pesantezza<br />

della vita”.<br />

“Ha fatto scandalo ai suoi tempi, e in modo<br />

diverso continua a farlo. Un tempo era<br />

uno scandalo legato a eccessive libertà<br />

sessuali”.<br />

“Oggi lo scandalo è intimo, quasi ideologico,<br />

e deriva non più dalla sua immorale<br />

superficialità, ma dalla sua capacità di<br />

suggerire un senso della vita talmente<br />

lieve e godibile, da farci desiderare di essere<br />

immuni da ogni peso, da ogni esponsabilità,<br />

come tutti i suoi personaggi, del<br />

tutto immuni da qualsiasi senso di colpa.<br />

È un poeta capace di creare esseri senza<br />

peso, immersi in situazioni pesantissime.<br />

Questa leggerezza gli viene dal teatro dei<br />

burattini, e mi sembra che sia una magnifica<br />

eredità, che tutti i teatranti dovrebbero<br />

prima o poi condividere.<br />

È un poeta del comico del tutto libero da<br />

qualsiasi tentazione intellettualistica. Impressiona<br />

il fatto che il ‘suo’ teatro sia fiorito<br />

– con grandioso successo di pubblico<br />

– nell’epoca dei grandi concettualismi, di<br />

tutti gli ‘ismi’ possibili. Nell’epoca che si<br />

preparava alla guerra, il teatro reclamava<br />

un posto importante nella società, e si trasformava<br />

in letteratura. Feydeau invece si<br />

rivolge agli attori e al pubblico. Scrive un<br />

teatro che necessita solo di un palcoscenico<br />

e di grandi interpreti. Interpreti che<br />

sappiano essere ‘grandi’ come i burattini<br />

del Guignol. E che se ne freghino di tutto<br />

il resto. Sono onorato di dirigere questo<br />

capolavoro della leggerezza, e di poterlo<br />

fare con un ensemble di attori come questa.<br />

Come spesso accade, tra le righe di un<br />

capolavoro di leggerezza, ci sono poi tanti<br />

livelli da esplorare. Quello più impressionante,<br />

per me, è la cura che questo grande<br />

scrittore dedicava a tutti i dettagli del comico.<br />

È una macchina che scorre velocissima,<br />

la sua, ma il meccanismo è delicato<br />

e minuzioso. Bisognerà stare attenti a non<br />

trascurare nemmeno il rumore della maniglia<br />

di una porta, perché è ‘pensato’ per<br />

contribuire a quella sinfonia perfetta che<br />

sono i suoi copioni”.<br />

“Occorre molta delicatezza, e molta leggerezza<br />

d’animo, per accostarsi a una scrittura<br />

come questa. Il regista deve trasformarsi<br />

in una specie di direttore d’orchestra,<br />

attento ad ogni minimo strumento. Ma<br />

così è, quando si incontra il grande teatro<br />

scritto per il palcoscenico e per gli attori.<br />

L’unico teatro capace di creare pura gioia”.<br />

(Valerio Binasco)<br />

www.valeriobinasco.com<br />

www.interprogettied.com n.5 <strong>2016</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 47

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