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essere riuscito a sconfiggerlo, scorse dinanzi ai suoi occhi una strada<br />
luminosa che lo condusse dall’ altra parte dell’ isola. Là il mare era<br />
calmo, piatto ed invitante. Egli non aveva paura, mise in acqua la sua<br />
piccola imbarcazione e si lasciò trasportare verso il suo destino.<br />
SECONDA TAPPA: GAETA ED IL MONDO SOTTERRANEO<br />
Il viaggio procedeva proprio come Italo aveva sempre immaginato. Dopo<br />
alcuni giorni di navigazione si fermò nel golfo di Gaeta; poi, tremante ed<br />
eccitato, andò a baciare la terraferma. Mosse qualche passo incerto ma,<br />
improvvisamente, cadde pesantemente in basso, sprofondò e si trovò al<br />
centro di un bosco buio dove tanti minuscoli uomini barbuti e seri lo<br />
osservarono curiosi. Essi, in coro, ripeterono la stessa frase che gli<br />
aveva precedentemente detto la sirena: “ La tua determinazione ti ha<br />
spinto fin qui. Vuoi continuare il viaggio? Aiutaci ad uscire da qui e ad<br />
arrivare al mare, così tu sarai di nuovo libero ed anche noi”. Italo rispose<br />
loro: “Non vi preoccupate, ce la farò e saremo tutti liberi!”. Da quel<br />
momento lavorò incessantemente per parecchi giorni e, con l’ aiuto dei<br />
buffi ometti, costruì una strada verso il cielo, verso la libertà che permise<br />
a tutti di risalire e di tornare al mare. Poi salutò i suoi nuovi amici e<br />
riprese la navigazione verso il suo destino.<br />
TERZA TAPPA: SALERNO<br />
Questa fu una sosta determinante perchè Italo trovò il relitto di una<br />
misteriosa nave abitata dal fantasma di un sapiente imperatore che, alla<br />
sua richiesta di conoscere il motivo di tanto vagabondare, gli rivelò che<br />
era quello di andare alla ricerca di se stesso.<br />
QUARTA TAPPA: TROPEA<br />
In questa località il giovane entrò in possesso di una chiave magica che<br />
gli permise di accedere negli abissi più profondi del mare e di<br />
comunicare con mostruosi animali marini che gli indicarono la giusta via<br />
da percorrere.<br />
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