VIAGGI NELLA FANTASIA

concederà un po’ di tempo in più, io riuscirò a sconfiggere quel giovane
e non si metterà più tra i piedi!”.
Nel frattempo Oliver decise di andare alla ricerca della pekka per
vincerla una volta per tutte; così, in compagnia dello snaso, attraversò
montagne e vallate fino ad arrivare al monte Lentini.
Lì si fermarono, diedero uno sguardo intorno, poi Oliver disse: “Stai
tranquillo, la troveremo!”. Alzarono gli occhi al cielo e videro una
creatura straordinaria e mastodontica. Allora lo snaso disse: “Che
cooooosa è?” ed il giovane rispose: “ Non ne ho la più pallida idea!”.
L’ essere si avvicinò e disse loro: “Salve, paladino di Hogsmade,
immagino che lei sia sorpreso di vedermi! Io sono un esemplare di
ippogrifo, vi ho visti in città e voglio aiutarvi!”. Oliver rispose: “ Salve,
signor ippogrifo, sono lieto di conoscerla però vorrei che mi
soddisfacesse una curiosità: come ha fatto a trovarmi?”. L’ ippogrifo
replicò: “L’ ho seguita da Hogsmade fino a qui”.
Poi la creatura fece salire in “sella” Oliver e lo snaso e li condusse fino al
covo della pekka. All’ ingresso l’ ippogrifo se ne andò aprendo le sue
enormi ali ma prima disse loro: “Io vi ho aiutati…ora tocca a voi!”. Lo
snaso saltò in braccio al giovane lamentandosi: “Oliver, tienimi stretto
perché ho molta paura! Si dice che il mini pekka sia davvero
pericoloso!”. Oliver rispose: “Ma quale mini pekka? Quel coso è
enorme!”. Lo snaso continuò: “Il vero cattivo è il mini pekka ma, siccome
è piccolo di statura, deve farsi aiutare dallla pekka,che è la sua guardia
del corpo”.
Dopo aver pronunciato quelle parole, i due “eroi” s’ intrufolarono nel
covo dove si trovarono di fronte la pekka che ripeteva sempre le stesse
parole: “obbedienza al padrone, obbedienza al padrone, obbedienza al
padrone” e, dietro di lei, il mini pekka.
Oliver e la strana creatura si scontrarono e finalmente vinse il primo
perché aveva messo in pratica tutto ciò che lo snaso gli aveva
insegnato.
La pekka morì ed il mini pekka, guardando il giovane con occhi pieni di
paura, scappò dicendo: “Quando sarò più potente, ritornerò e ti
distruggerò una volta per tutte”. Da quel giorno in città regnarono la pace
e la tranquillità.
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