VIAGGI NELLA FANTASIA

Viaggio alla ricerca dell’ avventura perfetta
In una foresta incantata viveva una ninfa di strepitosa bellezza che diede
alla luce una creatura molto bella e vigorosa di nome Oliver.
Ben presto, però, abbandonò il figlio sulla riva del fiume perché era
gelosa di lui. Fortunatamente quel giorno passò di lì uno snaso: una
piccola creatura fantastica e molto curiosa che viveva nelle foreste
ricche di vegetazione. L’ essere, alla vista del piccolo, decise di portarlo
con sè e crescerlo. Oliver crebbe fino a diventare un ragazzo molto agile
ed intelligente che aveva un solo scopo nella vita: difendere una città dai
soprusi e combattere contro il crimine.
Un giorno Oliver, mentre esplorava la foresta, scoprì un luogo
insolito…si trattava di un portale che conduceva in una città fantastica
chiamata Hogsmade.
Ora il suo sogno si sarebbe realizzato: Hogsmade non aveva ancora un
paladino della giustizia.
Egli, incuriosito da quella strana città, si avventurò tra le vie e conobbe
molte persone tra cui una ragazza molto gentile che sembrava proprio
una dea e che lo fece innamorare.
Così il giovane e lo snaso decisero di abitare lì.
Un giorno di tempesta Oliver vide un’ ombra all’ orizzonte che lo
incuriosì; così, con molta cautela, cercò di avvicinarsi per scoprire di chi
o di che cosa si trattasse. Arrivò ad un metro di distanza ma
inutilmente… non c’ era modo di identificarla.
Improvvisamente la pekka, così si chiamava quello strano essere che
seminava dolore in città, sferrò un attacco contro Oliver mentre
continuava a ripetere le stesse parole ma con tono sempre più alto:
“OBBEDIENZA AL PADRONE, OBBEDIENZA AL PADRONE,
OBBEDIENZA AL PADRONE”.
In quel momento il giovane non sapeva come reagire ma pensò a come
si sarebbe comportato un vero eroe. Così si fece coraggio, affrontò la
pekka in un duello ma non vinse nessuno dei due.
La pekka tornò dal suo padrone per dirgli che in città era giunto un
nuovo paladino della giustizia e quest’ ultimo le rispose: “ Io ti avevo
dato un ordine e tu avresti dovuto ubbidirmi! Sai che cosa ti aspetta
ora?”. L’ essere ribattè: “Lo so, signore, ma le prometto che se mi
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