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VIAGGI NELLA FANTASIA

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Eracle si avventurò nel castello per un giorno intero fino a quando si<br />

accorse di essersi perso tra decine di stanze e ripidissime scale che non<br />

portavano da nessuna parte.<br />

Allora l’ eroe si sedette stanco vicino ad un muro ma all’ improvviso la<br />

sua schiena iniziò a vibrare, così si alzò di scatto: dietro di lui si era<br />

aperta una porta segreta.<br />

“Altre scale…” pensò Eracle tra sè e sè scoraggiato, ma non si arrese.<br />

Corse con coraggio fino ad una ampio terrazzo dove vide il meraviglioso<br />

vaso: era d’ oro e così luccicante che gli abbagliò gli occhi.<br />

Lì davanti giaceva il graoully: dal suo naso usciva fumo e dalla bocca<br />

fuoco.<br />

Eracle, però, si poteva proteggere solo con lo scudo.<br />

Iniziò a correre intorno alla creatura, stordendola; poi con una corda<br />

resistente le legò la bocca, le ali e le zampe, infine sguainò la spada e le<br />

tagliò la testa.<br />

Il graoully era stato ucciso ed Eracle riuscì finalmente a rubare il<br />

prezioso vaso; poi ripartì per l’ ultima tappa del viaggio.<br />

4^ Tappa<br />

Eracle giunse alla Costa del Sol, in Spagna, prima del tramonto per<br />

seguire il dio Apollo e scoprire in quale palazzo fosse rinchiuso il carro<br />

con il sole durante la notte.<br />

Una volta individuato il posto, l’ eroe si nascose ed attese che Apollo si<br />

allontanasse per andare ad avvertire Selene, la dea della luna, che il<br />

giorno era terminato.<br />

Però Apollo, uscendo dal palazzo, aveva posto a guardia del carro una<br />

anfisbena: un serpente a due teste, una ad ogni estremità del corpo, che<br />

quando una dormiva l’ altra vegliava e con occhi che brillavano come<br />

lampade.<br />

Eracle decise di affrontare la bestia e, dopo un lungo<br />

combattimento,riuscì a tagliare la testa sveglia in modo tale che l’altra<br />

non potesse più farlo.<br />

Indossò i guanti realizzati con la pelle del bonnacon, prese un raggio di<br />

sole, cautamente lo sistemò nel vaso trovato nel castello della Loira e lo<br />

chiuse con il cristallo di ghiaccio del dahù.<br />

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