22.09.2017 Views

Euganeamente Colli Euganei Aprile Maggio 2017

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

A TAVOLA<br />

di Erica Zampieri<br />

Humulus lupilus<br />

Bruscandoli<br />

La cultura<br />

popolare<br />

nella cucina<br />

moderna<br />

50<br />

Quando la primavera si sta avvicinando per noi<br />

abitanti dei colli euganei è il momento di andare<br />

a “erbe”, pratica che mia nonna adorava. Ma non<br />

solo coloro che abitano i colli, anche chi abita in<br />

piena campagna ed ha a disposizione un argine<br />

ha la fortuna di trovare solo passeggiando erbe<br />

spontanee di ogni tipo, bruscandoli, scrisioi, ortiche,<br />

tarassaco, asparagina, rampuzzoli, tarassaco,<br />

cicoria, silene, carota, achillea, artemisia, malva,<br />

trifoglio, piantaggine, salvia pratensis, borragine,<br />

farinello, portulaca, crespino e calendula. Andare a<br />

erbe, è uno dei passatempi preferiti di chi capisce<br />

e riconosce la qualità e la preziosità di questi doni<br />

spontanei che la terra ci regala. Aumentano anche<br />

in rete, gruppi di appassionati raccoglitori d’erbe<br />

che si confrontano con l’obiettivo di imparare a<br />

conoscere, e riconoscere, sempre meglio questi<br />

preziosi doni, spontaneo regalo della natura.<br />

Spesso sono il bottino di una bella passeggiata<br />

nella natura, in assoluto relax e respirando aria<br />

buona. Quando posso ci vado di persona, oppure<br />

mi affido ai miei "spacciatori" di erbe. Alimentarsi<br />

con le erbe spontanee è qualcosa che ci appartiene<br />

in maniera profonda, fa parte del nostro patrimonio<br />

ancestrale. Fin dal Neolitico si raccoglievano erbe<br />

e frutti spontanei. Mentre agli uomini era destinata<br />

la caccia, delle donne era il compito di occuparsi<br />

dell’alimentazione, della raccolta e della selezione<br />

di frutti ed erbe. Gli antichi erbari e i testi sulle piante<br />

medicinali, dove si conservavano le informazioni<br />

sugli usi delle erbe e dei fiori, sono i primi esempi<br />

di quella che, in epoca recente, diverrà una vera<br />

e propria disciplina, l’etnobotanica, che si occupa<br />

tanto di agricoltura, fitoterapia, etnoveterinaria,<br />

quanto di riti religiosi, credenze popolari e riti magici.<br />

L’etnobotanica ricostruisce in maniera abbastanza<br />

intuitiva lo sviluppo empirico di questa parte della<br />

cultura popolare: è facile immaginare come l’uomo<br />

antico abbia potuto cercare di comprendere quali<br />

erbe fossero commestibili… più spesso osservando<br />

le abitudini degli animali, ma talvolta anche<br />

“tentando” e sbagliando, con conseguenze spesso<br />

tragiche. L’aspetto intrinseco alla commestibilità<br />

delle erbe, il più prezioso ed insostituibile, è però<br />

quello delle virtù terapeutiche di cui sono portatori.<br />

Un sapere tutto femminile, questo dell’uso officinale<br />

delle piante, che origina proprio dal lasciare alle<br />

donne il compito della raccolta e della preparazione,<br />

attività che affiancavano a quelle quotidiane di<br />

accudimento e cura dei familiari. È in questo mondo<br />

fatto di donne “curatrici”, che affonda le sue radici<br />

la nascita di questo sapere, preparare rimedi e<br />

cure. Una competenza tramandata quasi sempre<br />

oralmente da madre a figlia, da nonna a nipote<br />

e che, in epoche difficili e buie ha sostituito la<br />

medicina ufficiale per intere classi di popolazioni tra

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!