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Euganeamente Colli Euganei Aprile Maggio 2017

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NEL PARCO REGIONALE<br />

DEI COLLI EUGANEI<br />

Costituito da circa un centinaio di rilievi la cui altezza<br />

non supera mai i 600 metri, il parco (il primo in<br />

ordine temporale ad essere istituito della regione<br />

Veneto) è stato istituito con L.R. 10.10.1989 n.38,<br />

e comprende, totalmente o in parte, 15 Comuni.<br />

Si estende per 18.694 ettari e la peculiare storia<br />

geologica ha reso possibile la formazione di una<br />

straordinaria biodiversità botanica e faunistica.<br />

La politica comunitaria per la conservazione della<br />

Natura ha il suo fondamento nelle cosiddette<br />

Direttive Uccelli ed Habitat (dir. 79/409/CEE e<br />

dir. 92/43/CEE) che rappresentano, dal punto di<br />

vista culturale e tecnico, tappe fondamentali nella<br />

storia della conservazione della biodiversità. Per<br />

quanto concerne la Rete Natura 2000, una porzione<br />

dell’area del Parco di 15096 ettari, a partire dal<br />

2000, è stata definita come SIC e ZPS in quanto<br />

presentava habitat prioritari secondo le Direttive<br />

Europee. L'isolamento da altri gruppi montuosi e<br />

le alterne vicende climatiche, legate ai cicli glaciali<br />

ed al periodo postglaciale, hanno fatto dei <strong>Colli</strong><br />

<strong>Euganei</strong> un’isola naturalistica molto complessa e<br />

ricca. Oltre agli importanti fattori ambientali, è da<br />

considerare la presenza dell'uomo la cui azione sul<br />

territorio si protrae da migliaia di anni. Dal punto<br />

di vista demografico, infatti, la comunità del Parco<br />

si compone di circa 50.000 persone, che abitano<br />

in 15 comuni con una densità abitativa media pari<br />

a circa 267 abitanti per Kmq. L’uomo, mediante<br />

la gestione selvicolturale e l'uso del suolo a scopi<br />

agricoli, ha contribuito alla creazione di un territorio<br />

dall'elevatissima diversità specifica e paesaggistica.<br />

Infatti, il territorio non presenta estese superfici<br />

omogenee, ma più frequentemente si configura<br />

come un complesso mosaico in cui più componenti<br />

si alternano in spazi ristretti con fenomeni di<br />

compenetrazione e sovrapposizione di comunità<br />

diverse, cui si aggiungono situazioni soggette a forte<br />

dinamismo instauratesi nei terreni abbandonati dalle<br />

colture agricole. La formazione forestale più comune<br />

è rappresentata dai castagneti, ma sono presenti<br />

anche i querceti misti, la macchia mediterranea,<br />

le formazioni erbose rupicole, le praterie secche<br />

semi-naturali ed alcuni laghi eutrofici naturali.<br />

Anche per la fauna, i <strong>Colli</strong> <strong>Euganei</strong> costituiscono<br />

un ambiente particolarmente ricco e numerose<br />

sono le specie animali presenti. Analogamente a<br />

quanto avviene per la componente vegetale, le<br />

caratteristiche geomorfologiche e la presenza di<br />

diversi microclimi, consentono la coesistenza, in<br />

un'area di ridotte dimensioni, di elementi sia alpini<br />

sia mediterranei. In sintesi, nel parco sono innegabili<br />

i pregi paesistici, storici e naturali che si fondono<br />

assieme formando una delle realtà più importanti<br />

della Regione. La natura dei <strong>Colli</strong> <strong>Euganei</strong> non è<br />

ancora stata completamente esplorata, conosciuta<br />

e protetta e merita l’attenzione di quanti hanno a<br />

cuore il suo destino e futuro. Gli ambienti dei <strong>Colli</strong><br />

sono fragili e fortemente minacciati dall’uomo,<br />

soprattutto da coloro che non li conoscono, non<br />

li vivono e che vogliono trarre dalla loro bellezza<br />

esclusivamente profitto.Molti non comprendono<br />

il magico meccanismo creatosi in millenni di<br />

equilibrata convivenza tra Uomo e Natura. Scriveva<br />

Lucio Susmel (ecologo e fondatore del corso di<br />

Scienze Forestali all’Università di Padova): «I <strong>Colli</strong><br />

s’elevano come isole nel mare della pianura […].<br />

Pur non essendo monti, chi li guarda dal piano ne<br />

coglie l’altezza che appare ben superiore a quella<br />

loro reale […]».<br />

56<br />

CONCLUSIONI<br />

L’importanza delle aree protette è ormai inconfutabile, ancor più lo è il fatto che per perseguire gli<br />

obbiettivi di tutela e conservazione è necessaria una connessione in rete di tali aree (la rete ecologica)<br />

mentre l’idea della frammentazione degli habitat dovrebbe ormai essere superata. I dati a disposizione<br />

evidenziano una serie di problemi, ma non mettono in dubbio l’importanza dei parchi naturali e la<br />

necessità che questi crescano in numero e dimensioni, e che siano gestiti adeguatamente per perseguire<br />

gli obiettivi fondanti. Questi svolgono sempre più un ruolo insostituibile per la salvaguardia della<br />

biodiversità! Dunque il futuro di tali aree non dipenderà solo da scelte politiche e governative (che<br />

dovrebbero promuovere ed incentivare le aree protette), ma anche dalle basi scientifiche, tecniche e<br />

culturali: in sostanza da ognuno di noi come cittadinanza attiva! Secondo Sandro Pignatti, uno bei più<br />

illustri botanici italiani, occorre accendere la sensibilità e la responsabilità di ognuno di noi per il bene<br />

ambientale. La battaglia per la conservazione può essere vinta solo riconoscendo il ruolo educativo delle<br />

aree protette e facendone comprendere l’importanza soprattutto ai più giovani. Questo obiettivo può<br />

essere raggiunto solo creando uno spazio d’interesse per l’insegnamento delle scienze a scuola. Occorre<br />

insegnare come si osserva. La natura non è un bene qualunque che possiamo piegare al nostro volere e<br />

magari distruggere, ma la specie rara è una parte indispensabile di noi stessi!

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