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Euganeamente Colli Euganei Aprile Maggio 2017

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clava e, la clava è il simbolo di<br />

Ercole non di Atlante. Qualche<br />

decennio fa la statua è stata<br />

distrutta da un fulmine, fatta<br />

a pezzi, allora delle persone<br />

“altruiste” hanno pensato di<br />

ricostruirla e per raggiungere<br />

questo scopo è anche stata fatta<br />

una colletta. All’inaugurazione<br />

della nuova statua, alla quale<br />

ho partecipato anch’io, (facevo<br />

parte della troupe che doveva<br />

preparare il pranzo) c’erano<br />

più di cinquecento persone,<br />

che poi si sono radunate per il<br />

pranzo, in una capiente struttura<br />

realizzata per questo scopo sulla<br />

sommità dell’altura, a ponente<br />

“dell’Eremo”. È stata una festa,<br />

“quante lasagne che gò magnà”!<br />

Ma torniamo ai nostri siti, tra<br />

cui spicca “El Buso dee Fade”:<br />

un’ampia galleria con doppia<br />

apertura, servita anche da rifugio<br />

nell’ultimo conflitto bellico e<br />

abitazione per i pipistrelli. È<br />

situato nel versante sud del colle<br />

in luogo poco elevato, fra Cava<br />

Zorzi-Mardegan e la Fattoria<br />

didattica “La Pignara”, della<br />

famiglia Zancanella. Lì vicino c’è<br />

anche un’antica struttura detta<br />

“La Rotonda”, avente nella parte<br />

interna dei dipinti di pregio…<br />

purtroppo ormai perduti. “El<br />

Calto dee Fontanee” invece è<br />

chiamato così perché bagnato<br />

da piccole sorgenti che fornivano<br />

acqua durante tutto l’anno ai<br />

lavoratori della vicina cava e agli<br />

abitanti locali, esso scende sulla<br />

sinistra di “Cava Lazzaro” nel<br />

versante di sud-ovest del colle.<br />

Invece nel versante di levante ci<br />

sono altri siti di interesse tra cui<br />

“Ea Busa dea Morte” e “Ea Busa<br />

dee Vache”. La prima era situata<br />

su di una conca boscosa sul fianco<br />

orientale del “Dosso Solone”, lì<br />

si appostavano i cacciatori per<br />

predare uccelli e lepri che avevano<br />

il passaggio in quel particolare<br />

luogo. La seconda, lì vicino,<br />

era una zona bagnata da vene<br />

d’acqua convogliata in pozze<br />

di raccolta dove convergevano<br />

i sentieri che davano modo alle<br />

mucche di andare all’abbeverata.<br />

Da ricordare poi sulla sommità<br />

del Monte Castello le trincee<br />

ph: Monica Buson<br />

fatte scavare dai tedeschi e dalla<br />

T.O.D.T. durante l’ultima guerra<br />

mondiale. Di grande importanza<br />

è stata anche “Ea Fontana<br />

Carestie”, situata nella piana<br />

rivolta verso Arquà Petrarca, nel<br />

lato di ponente della collina.<br />

Questa sorgente perenne è<br />

servita ad aiutare gli abitanti<br />

locali anche in periodi siccitosi,<br />

ed è ricordata ancora oggi dagli<br />

anziani del luogo per questo<br />

suo importante utilizzo. Sono<br />

molti i luoghi insoliti ospitati<br />

da colle più “morsicato” degli<br />

euganei, vi invito a percorrere<br />

alcuni dei suoi sentieri (che sono<br />

davvero moltissimi) per scoprire<br />

la particolare vegetazione e<br />

per assaporare la quiete ed il<br />

panorama che si colgono sul suo<br />

eremo.<br />

RICERCHE SUL SIGNIFICATO<br />

DEL TOPONIMO<br />

MONTE RICCO<br />

Un’antica leggenda narra che<br />

tanti anni fa, transitava nei versanti<br />

del Monte Vignalesco un carro<br />

carico d’oro e di pietre preziose.<br />

All’improvviso una grande<br />

frana precipitò dall’alto verso il<br />

carro facendolo scomparire con<br />

tutto il tesoro che conteneva,<br />

furono iniziate le ricerche, che<br />

proseguirono per diverso tempo,<br />

però nessuno più lo ritrovò. Ecco<br />

che da quel momento il colle si<br />

chiamò Monte Ricco. Il professor<br />

Angelo Main nel suo antico<br />

opuscolo: “Montericco” ci riporta<br />

un’altra versione e dice quanto<br />

segue: Marin Sanudo chiese agli<br />

abitanti di Monselice perché<br />

il Monte si chiamasse Ricco,<br />

gli fu risposto per contenere<br />

dell’oro. L’oro contenuto secondo<br />

questa ipotesi sarebbe derivato<br />

dalla passione per i frutteti e<br />

le viti che venivano coltivati<br />

abbondantemente in questo<br />

colle, ecco che questa condizione<br />

producendo ricchezza, faceva si<br />

che l’altura contenesse dell’oro,<br />

da qui Monte Ricco. Da ricordare<br />

che in passato il Monte Ricco era<br />

considerato un luogo che poteva<br />

offrire rilassamento e pace e il<br />

terreno era molto richiesto per<br />

la villeggiatura, soprattutto dai<br />

padovani. Altre versioni dicono<br />

che il nome è di origine militare,<br />

risalente al periodo longobardo,<br />

essendo il colle alto e potente e<br />

avendo nelle sue pendici delle<br />

strutture militari, si narra anche<br />

di un castello “Castrum Ricci” da<br />

qui: Monte Ricco.<br />

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