You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Livorno<br />
Anno 31 - N° 645<br />
non stop<br />
Omaggio<br />
mensile indipendente «strettamente» livorne-<br />
<strong>Dicembre</strong><br />
20<strong>17</strong><br />
l’ira di Melioco<br />
Oltre alla crisi economica e a quella<br />
abitativa sempre più pesante, quest’anno<br />
Livorno ha dovuto fare i conti<br />
anche con l’alluvione, che si è trascinata<br />
dietro morte, disperazione e sgomento. Auguriamoci<br />
di aver toccato il fondo e di rialzarci al più<br />
presto anche se le prospettive non sono rosee. Comunque<br />
Buon Natale e Buon Anno Nuovo...<br />
Livorno, di tutto un po’<br />
Una riflessione generale: dall’oasi climatica ai bagni di mare, dal Gran Tour<br />
all’imbarbarimento culturale, dalla toponomastica alle recenti polemiche...<br />
Il presepio,<br />
l’albero di Natale<br />
e il folklore<br />
All'interno di Marco Rossi<br />
Giosuè Carducci (Valdicastello di Pietrasanta 1835 – Bologna 1907)<br />
I luoghi livornesi<br />
di Giosuè Carducci<br />
All'interno di Mario Lorenzini<br />
La redazione augura a tutti i lettori<br />
Buon Natale<br />
e Felice Anno Nuovo<br />
Giotto: Presepe di Greccio, 1295-1299 circa, affresco 230×270 cm.<br />
ubicato nella Basilica superiore di San Francesco d’Assisi, Assisi.<br />
All'interno di Cesare Favilla<br />
All’interno riflessione<br />
di Stefania S’Echabur
LIVORNOnonstop è...<br />
2<br />
editoria<br />
Poesia Opera Omnia è l'ultima fatica letteraria della critica d’arte nonché volitivo e universale personaggio<br />
Quando la poesia ha un nome,<br />
Rita Santuari<br />
“L’unica prefazione di un libro<br />
e in particolare quello di poesie,<br />
è la mente di chi lo legge in<br />
quanto la poesia è soggettiva e<br />
narra un vissuto che spesso l’interlocutore<br />
fa proprio.<br />
Un testo poetico è qualcosa di<br />
autentico e profondo e la poesia<br />
è uno strumento indispensabile<br />
per spingerti alla radice<br />
di te stesso.<br />
La ricerca introspettiva del senso<br />
di se, ti induce a momenti di<br />
meditazione, condizione particolare<br />
dell’anima per esprimere e<br />
comunicare tormenti, amore,<br />
odio, commozione, gioie e dolori,<br />
oppure far emergere la parte<br />
oscura della propria psiche.<br />
Toni e temi diversi ti invitano<br />
ad ascoltare la voce del silenzio<br />
per dare un identità al proprio<br />
percorso di vita e mantenere<br />
il passo con la tirannia del<br />
tempo.<br />
Poesia. Opera Omnia – prodotto<br />
di sedimentazione – parole<br />
karakiri che speravi di aver dimenticato”:<br />
così scrive Rita<br />
Santuari nella prefazione della<br />
sua ultima fatica letteraria, appunto<br />
Poesia Opera Omnia, oltre<br />
400 pagine di sentimento,<br />
stati d’animo, di pennellate<br />
La copertina dell’ultima fatica letteraria<br />
di Rita Santuari.<br />
d’amore, forza, rabbia e solarità.<br />
Termini, questi ultimi, utilizzati<br />
anche dalla scrittrice e poetessa<br />
Adriana Scarpa in occasione di<br />
un’altra presentazione di un libro<br />
di Rita Santuari. Sentiteli:<br />
“Amore, forza, rabbia, solarità:<br />
la vita di Rita Santuari rifiuta<br />
il tranquillo scorrere dei giorni,<br />
la .monotonia dei gesti ripetitivi,<br />
i sentimenti in penombra.<br />
“Mi sento viva” ella afferma e<br />
“mai domata” mi permetto io<br />
di aggiungere.<br />
Se c’è qualcuno di cui si può<br />
dire che ha costruito mattone<br />
sopra mattone la propria vita<br />
esponendosi sempre in prima<br />
persona, qualcuno capace di<br />
grandi entusiasmi, di disponibilità<br />
e coinvolgimento verso<br />
gli altri, di profonda umanità,<br />
questo qualcuno è Rita Santuari,<br />
da me soprannominata “Rita<br />
delle bambole” per via di un<br />
ricordo della sua infanzia che<br />
un giorno mi ha narrato con<br />
toni così luminosi da farmelo<br />
rivivere. Gli anni sono fuggiti<br />
via da quel lontano episodio,<br />
ma Rita, ormai non più “delle<br />
bambole”, ha conservatoancora<br />
gli stessi stupori, le emozioni,<br />
la capacità di sentire, che<br />
sono propri dell’età giovane.<br />
Anche se la vita è stata dura,<br />
non è riuscita a rapinare la sincerità<br />
del suo animo, la sensibilità,<br />
la voglia di ricostruire<br />
ogni giorno il bordo dell’argine<br />
che la piena si porta via, il<br />
desiderio di cogliere le perle<br />
che ogni nuova alba accende<br />
di luce.<br />
Tutto questo Rita lo racconta<br />
in una significativa raccolta di<br />
poesie, intense di contenuti, forti<br />
nelle espressioni; poesie nelle<br />
quali a tratti la tensione si fa<br />
tangibile, il grido alto, la commozione<br />
trattenuta a stento.<br />
L’autrice non è donna che si<br />
lascia abbattere. Al nuovo infierire<br />
del destino risponde a<br />
volte con l’ironia: “Datemi un<br />
palcoscenico/ e vi presenterò<br />
/ una farsa d’amore. / Avanti<br />
signori /c’è posto/ Affittasi o<br />
vendesi / corpo libero da invasori”,<br />
ma altre volte tira sù<br />
immediatamente la testa e ritorna<br />
a vivere: “Riemerge /<br />
un’allegra tristezza / che colora<br />
il mio domani / con sensazioni<br />
/di serenità diffusa”.<br />
Il titolo di questo libro à eloquente,<br />
storia di una vita tormentata,<br />
potremmo definirla, e<br />
infatti qui stanno compendiati<br />
tutti gli affanni; Rita scava<br />
profondamente nella propria<br />
anima e si lascia andare ad una<br />
confessione liberatrice talvolta<br />
impietosa. La poesia si fa<br />
grido e tormento, per trasformarsi<br />
poi in forza viva.<br />
L’autrice ha molto sofferto e<br />
molto amato, non è passata<br />
anonima sui sentieri del tempo.<br />
Si è ubriacata di sole ed<br />
ha pianto di rabbia. Le sue poesie,<br />
anche se talvolta dipingono<br />
paesaggi, hanno sempre per<br />
tematica di fondo quella esistenziale,<br />
dove le sensazioni<br />
fanno da padrone e i sentimenti<br />
coinvolgono totalmente.<br />
Per quanto la vita possa essere<br />
stata con lei ingenerosa,<br />
Rita Santuari con il suo libro.<br />
l’autrice la ama profondamente<br />
ed urla il proprio diritto a<br />
viverla. Non può accettare che<br />
domani tutto finirà senza che<br />
di lei rimanga traccia: “La terra<br />
sostiene le mie impronte /e<br />
impedirò all’aratro del male /<br />
di cancellarle”.<br />
Affermazione del proprio “esistere”,<br />
ma anche atto di fede.<br />
Programma per continuare a<br />
compiere il proprio viaggio<br />
con grande impegno a favore<br />
di tutto e di tutti perché la generosità<br />
e l’amore sono la<br />
componente principale dell’essere<br />
Rita” .<br />
Significativo anche il flash del<br />
grande Luciano Luisi, scrittore,<br />
poeta e giornalista livornese,<br />
da anni trapiantato a Roma:<br />
“E mi sembra che questo libro<br />
(e le citazioni fatte sono sufficienti<br />
a confermarlo) smentisca<br />
ciò che la Santuari dice:<br />
“Forse non ho afferrato / il<br />
senso della vita”. Mi sembra<br />
invece che l’abbia saputo cogliere<br />
e governare, pur nelle<br />
sue infinite contraddizioni e<br />
abbia saputo trasmetterlo al<br />
suo lettore”.<br />
Una donna da vendere... ...una donna<br />
da comprare - Poesia Opera<br />
Omnia, novembre 20<strong>17</strong>, pagg. 410,<br />
Editrice «Il Quadrifoglio» - Livorno,<br />
ISBN 9 788897 358145. E. 23,00.
LIVORNOnonstop è...<br />
La terza pagina<br />
3<br />
tempo di Natale<br />
di Cesare Favilla<br />
Il presepio, l’albero di Natale<br />
e il folklore<br />
Secondo la legenda il primo<br />
presepio fu ideato da San<br />
Francesco che ricostruì la<br />
scena della natività con personaggi<br />
viventi la notte di<br />
Natale del 1223 a Greggio in<br />
provincia di Rieti. Fin dalla<br />
sua origine, il presepio dimostrò<br />
di possedere tutti gli elementi<br />
per emozionare ed affascinare<br />
adulti e bambini.<br />
Rappresentazione della natività<br />
del cristo erano già state<br />
fatte prima, ma il presepio<br />
di Greggio dette l’inizio alla<br />
sua storia sia nell’arte sia<br />
nella fantasia di ognuno di<br />
noi. Agli inizi i presepi venivano<br />
preparati soltanto nelle<br />
chiese ed erano usati per<br />
meglio raccontare, descrivere<br />
e spiegare ai fedeli i vangeli<br />
di Luca e Matteo. Con il<br />
passare del tempo la tradizione<br />
del presepio si diffuse e<br />
dalle chiese e dai chiostri<br />
passò nelle case di tutti i fedeli.<br />
Alla iniziale riproduzione delle<br />
figure essenziali della scena<br />
si aggiunsero nel presepio<br />
un numero infinito di figure,<br />
personaggi e scenari<br />
che dettero vita a scene popolari<br />
di gusto caratteristico.<br />
L’età d’oro del presepio fu il<br />
secolo XVIII a Napoli dove,<br />
specie per impulso di Carlo<br />
III di Borbone, si affermò un<br />
artigianato specializzato nella<br />
fabbricazione di quelle statuette<br />
in terra cotta che ancor<br />
oggi noi chiamiamo i “<br />
pastori”. Dalla terra cotta si<br />
passò alla carta pesta, poi al<br />
gesso fino all’attuale poco<br />
artistica e per niente artigianale<br />
plastica. Comunque,<br />
l’artigianato del<br />
presepio è ancora attivo<br />
ed apprezzato in<br />
Val Gardena e nel<br />
Trentino dove esperti<br />
intarsiatori producono<br />
bellissimi presepi<br />
in legno.<br />
Ma il luogo ove la<br />
fantasia dell’artigiano<br />
sembrava non<br />
aver limiti è ancora<br />
Napoli. In certe zone<br />
di questa fantasiosa<br />
città, come san Gregorio<br />
Armeno e San<br />
Biagio ai Librai, si trovano<br />
innumerevoli<br />
botteghe artigiane<br />
che sono delle vere e<br />
proprie fabbriche<br />
dove si modellano, si<br />
costruiscono e si riparano tutti<br />
quei personaggi e quelle scene<br />
che la fantasia del popolo vuole<br />
facciano parte del presente: madonne,<br />
pecore, buoi, asinelli,<br />
case, pastori, mendicanti, angeli<br />
e arcangeli.<br />
Ricordate la statuina realizzata<br />
nel 1993 dal Sig. Angelo Loffredo?<br />
Raffigurava un famoso<br />
giudice di Milano. È proprio<br />
vero, la fantasia napoletana non<br />
ha limiti.<br />
Per quanto riguarda l’albero di<br />
Natale la storia è meno lunga e<br />
forse non così interessante almeno<br />
per quanto riguarda noi<br />
italiani e in particolar modo i cattolici.<br />
Comunque, anche se durante<br />
il ventennio tutto ciò che<br />
non era prodotto o usanza nazionale<br />
veniva riguardato come<br />
un’intrusione nella nostra vita<br />
sociale ed economica, l’albero di<br />
Giotto: Presepe di Greccio, 1295-1299 circa, affresco 230×270 cm. ubicato<br />
nella Basilica superiore di San Francesco d’Assisi, Assisi.<br />
Natale faceva la sua apparizione<br />
in qualche casa.<br />
In precendenza, e più precisamente<br />
a partire dalla seconda<br />
metà dell’800 l’albero di Natale<br />
era ben conosciuto a Livorno.<br />
Erano attivi ed apprezzati almeno<br />
due comitati: il “Comitato per<br />
l’albero pro infanzia” composto<br />
da signore della borghesia che<br />
raccoglievano fondi al solo scopo<br />
di offrire giocattoli e vesti ai<br />
bambini bisognosi e il “Comitato<br />
dell’albero di Natale” formato<br />
da studenti che raccoglievano<br />
fondi per offrire un pranzo<br />
alle famiglie povere.<br />
La raccolta veniva effettuata goliardicamente<br />
sfilando in corteo<br />
per le principali vie cittadine con<br />
tanto di banda musicale. Belli<br />
erano gli alberi di Natale preparati<br />
all’Ospedalino infantile in<br />
via Nazionale e presso le suore<br />
Calasanziane di via del Bosco.<br />
Però, gli alberi più belli<br />
erano quelli preparati nelle<br />
comunità protestanti.<br />
Nel Natale del 1902, un cronista<br />
scriveva: “Abbiamo<br />
visto molti alberi di Natale<br />
ma francamente quello che<br />
vedemmo ieri nella chiesa<br />
evangelista di piazza Manin<br />
fu il più bello. Anzitutto<br />
l’albero in sé era bello, pieno,<br />
un magnifico abete alto<br />
almeno cinque metri e formato<br />
dal Signor Paoletti di<br />
via Cairoli che raccomandiamo<br />
agli AMATEURS degli<br />
alberi di Natale. Era ornato<br />
stupendamente, aveva<br />
un aspetto incantevole.<br />
Quando lo vedemmo acceso<br />
in un fiat ci sembrò di<br />
segue a pag. 4
LIVORNOnonstop è...<br />
4<br />
tempo di Natale<br />
da pag. 3<br />
assistere a quanto si legge nei<br />
racconti delle feste”.<br />
Si bello, bello quanto è l’albero<br />
di Natale ma il fascino che suscita<br />
il presepio è incomparabile<br />
perché riesce a dar gioia e serenità<br />
allo spirito per quel suo<br />
misticismo che avvolge il mistero<br />
della nascita del Salvatore. E<br />
quando il presepio si chiama<br />
“capannuccia” allora la mente<br />
va a spaziare in quell’infinità di<br />
ricordi che ormai soltanto i nonni<br />
di queste ultime generazioni<br />
possono raccontare.<br />
Una volta, già dopo il castagnaccio<br />
e le “mele di marzapane”<br />
di Santa Caterina, si sentiva<br />
qualcosa di gioioso, di festoso<br />
nell’aria: il Natale era veramente<br />
alle porte. Anzi, penso proprio<br />
che questi due dolci aprissero<br />
ufficialmente la stagione natalizia.<br />
Si iniziava a parlare di capannuccia,<br />
di borraccina, di pastori,<br />
di pecorelle, del bue e dell’asinello.<br />
La nonna, man mano che i giorni<br />
passavano, recitava ai nipotini<br />
incantanti la vecchia filastrocca:<br />
Il primo dicembre è Sant’Anzano,<br />
il quattro è Santa Barbara beata,<br />
il sei è San Nicolò che va per via<br />
Reg. Trib. Livorno n. 451 del 6/3/1987<br />
Direzione, Redazione,<br />
Amministrazione e Stampa:<br />
Editrice «Il Quadrifoglio» S.a.s.<br />
Via C. Pisacane 7 - Livorno<br />
Tel. e fax. (0586) 81.40.33<br />
e-mail: ediquad@tin.it<br />
Direttore responsabile:<br />
Bruno Damari<br />
Comitato redazione:<br />
Luciano Canessa, Claudia<br />
Damari, Stefania D'Echabur,<br />
Michela Gini, Marcello Faralli,<br />
Cesare Favilla, Giovanni<br />
Giorgetti, Marco Rossi.<br />
Photo: Roberto Onorati.<br />
Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono<br />
unicamente le opinioni dell'autore.<br />
Numero chiuso il giorno 30/11/20<strong>17</strong><br />
e il sette è Sant’Ambrogio da Milano,<br />
l’otto Concezion Vergine Maria.<br />
Il nove mi cheto<br />
ché il dieci è la madonna di Loreto.<br />
Il dodici convien che digiuniamo<br />
Perché il tredici abbiamo Santa Lucia.<br />
Il ventuno, San Tummé, la chiesa canta<br />
e il venticinque abbiam la Pasqua Santa.<br />
Il ventotto sono l’Innocentini,<br />
finite le feste, finiti i quattrini!<br />
Un presepio con la borraccina<br />
Ma intanto faceva freddo, le giornate<br />
si scorciavano giorno per<br />
giorno e i ragazzi, obbligati a rimaner<br />
in casa, occupavano il<br />
tempo con il pensiero della letterina<br />
di Natale, giocando e cuocendo<br />
anellini di farina di castagne<br />
usando il ditale ed il caldano<br />
della nonna e fantasticando<br />
sui regali che avrebbero voluto<br />
riceve. Andavano presto a letto,<br />
più presto del solito, sognando<br />
nuove architetture e nuovi<br />
personaggi per la loro capannuccia.<br />
La piazza Cavallotti<br />
e altre<br />
piazze rionali<br />
erano la scena<br />
dei loro sogni.<br />
Di numerosi<br />
banchi, illuminati<br />
con l’acetilene,<br />
erano<br />
pieni, ricolmi di<br />
angeli, di stelle<br />
comete, Re<br />
Magi e pastori<br />
curvi sotto il<br />
peso dei doni<br />
che portavano<br />
al Bambin<br />
Gesù: alcuni<br />
portavano un<br />
agnellino, altri alcune focacce e<br />
altri ancora, deposto il carico<br />
schiacciante, erano in ginocchio<br />
con il cappello in mano in atteggiamento<br />
di rispetto e devozione.<br />
Tutto intorno si respirava un fresco<br />
profumo di bosco. Era la<br />
borraccina che sarebbe servita<br />
per costruire prati e strada su<br />
tutta la scena della capannuccia.<br />
Tutto il periodo natalizio era un<br />
fervore incessante di fantasticherie<br />
per progettare una capannuccia<br />
migliore di quella dell’anno<br />
precedente.<br />
Quel profumo di bosco che per<br />
giorni aveva invaso le piazze finalmente<br />
si faceva sentire anche<br />
nelle case e si mescolava a quello<br />
delle arance e dei mandarini,<br />
frutta ricercata e quasi emblematica<br />
del Natale; anche senza fichi<br />
secchi non era un vero Natale.<br />
Poi, il 24 dicembre, nel cuore della<br />
notte uno scampanio festeggiante<br />
ripeteva l’eterno invito<br />
di quell’antico osanna a Dio ed<br />
augurio di pace agli uomini di<br />
buona volontà.<br />
In cucina, il grande protagonista<br />
del pranzo di Natale era il<br />
cappone, anche se un colto cronista<br />
di oltre cento anni fa, parafrasando<br />
il “Natale”, l’inno sacro<br />
del grande Manzoni, scriveva:<br />
Dormi o Fanciul non piangere,<br />
dormi o Fanciul celeste:<br />
mandaci fiaschi e papere<br />
per queste sante feste!<br />
Ma invece delle papere giunsero<br />
i… capponi! Dai primi di dicembre<br />
fino a poche ore prima<br />
della vigilia il canto del gallo o<br />
lo schiamazzar delle galline si<br />
poteva udire anche nelle case<br />
di città. C’era, infatti, l’abitudine<br />
di ordinare il cappone in campagna,<br />
magari alla gabbrigiana<br />
e assicurarselo in tempo, bello<br />
e vivo.<br />
Oh, il Natale di una volta quando<br />
papà Natale non lo conosceva<br />
quasi nessuna e i doni li portava<br />
quasi in esclusiva la befana!<br />
I vecchi identificavano la<br />
loro età con il numero dei capponi<br />
mangiati, cioè dei ceppi<br />
vissuti.<br />
A proposito di cappone, un sonetto<br />
del Sor Cesare si conclude<br />
con questi versi:<br />
E poi… lassamo ‘andà, mondo birbone,<br />
vi riordate cor un po’ di sale<br />
com’era bono a ceppo quer cappone!<br />
Bambini ad un banco di Piazza Cavallotti a scegliere le statuine per iol presepio.
LIVORNOnonstop è...<br />
5<br />
storia<br />
Filippo Filippetti, i fratelli Gigli ed altri protagonisti furono uccisi nel contrastare la violenza dello squadrismo fascista<br />
Gli Arditi del Popolo<br />
e gli scontri dell'estate 1921<br />
di Michela Gini<br />
Personalmente, prima di un’accurata<br />
documentazione ispirata<br />
da una visita guidata nei luoghi<br />
della resistenza labronica, sugli<br />
Arditi del Popolo avevo notizie<br />
più mitiche che storiche ma<br />
soprattutto mi sono resa conto<br />
di quanto ignorassi circa le vicende<br />
di coloro che si opposero<br />
da subito al regime. Il movimento<br />
degli Arditi del Popolo,<br />
nato nell’estate del 1921 da una<br />
scissione della sezione romana<br />
degli Arditi d’Italia, sorse con<br />
lo scopo, appunto, di opporsi<br />
alle spedizioni punitive fasciste<br />
e creò vere e proprie milizie per<br />
la protezione dei quartieri e dei<br />
centri oggetto di attacchi armati<br />
da parte delle “squadracce”<br />
nere.<br />
Anche a Livorno l’attività degli<br />
Arditi, alla quale aderirono soprattutto<br />
anarchici, comunisti<br />
e socialisti, fu molto intensa e<br />
raggiunse la sua massima energia<br />
durante l’estate del 1921<br />
quando i militanti si resero protagonisti<br />
di svariati conflitti con<br />
i fascisti e la forza pubblica che<br />
costarono la vita a numerose<br />
persone. Tanto che la nostra città<br />
venne menzionata come esempio<br />
da seguire nel manifesto nazionale<br />
rivolto dall’Associazione<br />
Arditi del Popolo ai lavoratori<br />
italiani.<br />
Continue guerriglie ebbero luogo<br />
in città, soprattutto nel quartiere<br />
S.Marco e nella limitrofa via<br />
Garibaldi, zone in cui l’attivismo<br />
fu fortemente sentito e in cui<br />
avevano sede i più popolari ritrovi<br />
antifascisti come il Bar Bizzi<br />
di via Solferino.<br />
Tra i personaggi di spicco vi furono<br />
gli anarchici ardenzini Nardi<br />
e Baldasseroni, Filippo Filip-<br />
Lapide posta in via Provinciale Pisana a ricordo<br />
della barbara uccisione di Filippo Filippetti.<br />
Lapide posta in via Santo Stefano a ricordo dell'eccidio<br />
nella propria abitazione dei fratelli Gigli.<br />
Lapide posta all'interno dell'atrio del Palazzo Comunale<br />
che ricorda Pietro Gigli e Luigi Geminiani.<br />
petti, muratore e attivista dell’USI<br />
(Unione Sindacale Italiana),<br />
Gilberto Catarsi e Pilade Gigli<br />
uccisi durante gli scontri con<br />
i fascisti.<br />
In riferimento a quest’ultimo, il 2<br />
agosto 1922, durante l’occupazione<br />
militare della città per reprimere<br />
uno sciopero generale,<br />
una squadra fascista fece irruzione<br />
nella casa della famiglia<br />
Gigli, in via Santo Stefano n 20,<br />
uccidendo Pietro Gigli, consigliere<br />
comunale comunista e il<br />
fratello Pilade, tranviere libertario,<br />
in quel momento militare in<br />
licenza, mentre Armando Gigli,<br />
figlio di Pietro, riuscì a fuggire<br />
insieme allo zio Manlio. La madre<br />
Giulia Cantini,<br />
invece,<br />
venne gravemente<br />
ferita da<br />
un colpo di pistola<br />
perdendo<br />
la vista. L’episodio,<br />
ben noto<br />
ai nostri progenitori,<br />
viene ricordato<br />
come<br />
l’eccidio di via<br />
S. Stefano ed<br />
ebbe grande risonanza<br />
nel popolo<br />
labronico.<br />
L’ardito del popolo<br />
Filippo Filippetti,<br />
muratore<br />
anarchico,<br />
cadde invece in<br />
uno scontro a<br />
fuoco nei pressi<br />
di via Provinciale<br />
Pisana.<br />
Nel primo dopoguerra<br />
la presenza<br />
anarchica<br />
in città era<br />
notevole, al<br />
punto da mettere<br />
in difficoltà il<br />
neonato Partito<br />
Comunista che, almeno per i primi<br />
anni, dovette accontentarsi di<br />
un’unica federazione provinciale<br />
insieme a Pisa. Gli Arditi, dunque,<br />
ben prima dei partigiani,<br />
misero in campo una vera e propria<br />
guerriglia contro le provocazioni<br />
e le violenze dei fascisti<br />
che indubbiamente godettero<br />
dell’appoggio dei ceti medi, delle<br />
forze dell’ordine e della Chiesa.<br />
Tale resistenza prese le sembianze<br />
di una vera e propria guerra<br />
civile, tanto che nell’estate del<br />
1922 vi furono forti tensioni e<br />
scontri a cui seguirono violente<br />
repressioni da parte delle forze<br />
dell’ ordine.<br />
Altro nome noto del locale antifascismo<br />
è quello di Ilio “Dario”<br />
Barontini, operaio comunista<br />
che appena tredicenne fu attivo<br />
nel movimento anarchico<br />
livornese. Nel 1921 fu uno dei<br />
protagonisti della scissione comunista<br />
divenendo segretario<br />
della Federazione interprovinciale<br />
Livorno- Pisa del PCI. Fu<br />
più volte arrestato in quanto ritenuto<br />
“capace di commettere<br />
ed organizzare atti terroristici”.<br />
Certo, l’esperienza degli Arditi<br />
del Popolo fu breve, in quanto<br />
furono subito messi fuori legge<br />
e combattuti con la repressione<br />
e il confino ma non per questo<br />
meritano di essere dimenticati,<br />
avendo il merito di aver messo<br />
in atto la prima lotta armata contro<br />
il fascismo nel biennio 1921-<br />
22. Così come non è da dimenticare<br />
l’apporto fondamentale<br />
delle donne che si adoperarono<br />
attivamente durante quegli<br />
anni sostenendo una doppia<br />
lotta contro il fascismo e le violenze<br />
sessiste che da esso si<br />
generavano. Una delle ragazze<br />
di via Pellettier, certa Silvana<br />
Simonetti, ostetrica, partigiana<br />
in Emilia Romagna nella 36 a Brigata<br />
Bianconcini, di famiglia<br />
antifascista, intervistata nel<br />
2004 da un giornalista che le<br />
chiese se avrebbe rifatto la Resistenza<br />
rispose: “Si sì, anche<br />
ora guardi, se un fossi vecchia,<br />
l’ardore lo sento ancora, le rifarei<br />
le rivolverate io…”.<br />
Voglio riportare una citazione<br />
storica, a conclusione di questo<br />
mio modesto apporto alla<br />
memoria degli arditi, che racchiude<br />
in poche parole l’anima<br />
del pensiero che alimentò tanto<br />
coraggio: “(...) fieri del nostro<br />
orgoglio di razza, consci che<br />
la nostra Patria è ovunque siano<br />
popoli oppressi: Operai,<br />
Masse Lavoratrici, Arditi del<br />
Popolo, A noi!”.
LIVORNOnonstop è...<br />
6<br />
amarcord<br />
Il poeta era un habituè della nostra città, citata anche nella prima strofe nell’ode “Alla mensa dell’amico”<br />
I luoghi livornesi<br />
di Giosuè Carducci<br />
Grande amico del Pascoli i due erano soliti ritrovarsi alla Fiaschetteria Pilade Cipriani<br />
di via Maggi per “l’ispirazione per i loro carmi nel rubino frizzante del bicchiere toscano”.<br />
di Mario Lorenzini<br />
E’ a tutti ben noto quanto profondo<br />
sia stato il rapporto tra<br />
Giosuè Carducci e la Maremma<br />
in cui trascorse gli anni della<br />
fanciullezza e quanta poesia gli<br />
abbia ispirato l’amore per questa<br />
terra. Allora terra pisana, in<br />
seguito provincia di Livorno.<br />
Ma abbiamo pure varie testimonianze<br />
della presenza del Carducci<br />
nella nostra città e delle<br />
relazioni intercorse con letterati<br />
livornesi o ivi soggiornanti<br />
come il Guerrazzi, la Palli, Giuseppe<br />
Chiarini e Ottaviano Targioni<br />
Tozzetti.<br />
Ispirato a reciproca stima, cortesia<br />
e franchezza fu il rapporto<br />
con Francesco Domenico Guerrazzi.<br />
Il Carducci criticò talvolta un<br />
certo stile un po’ pomposo del<br />
Nostro, tuttavia questi incoraggiò<br />
il giovane Carducci, dopo la<br />
pubblicazione delle “Rime” a<br />
non lasciarsi influenzare dai critici<br />
avversi e appose egli stesso<br />
postille a quei versi di cui Carducci<br />
gli fu grato. E successivamente<br />
ricambiò lodando su “La<br />
Nazione”, il fresco e piacevole<br />
scritto del Guerrazzi intitolato “Il<br />
buco sul muro”. E seguirono altri<br />
scambi di cortesia.<br />
Grande ammirazione e deferenza<br />
il Carducci nutrì per la poetessa<br />
livornese Angelica Palli<br />
Bartolomei cui, pur non conoscendola<br />
direttamente indirizzò<br />
due autografi tra cui una lettera<br />
con la quale, su richiesta di<br />
Giosuè Carducci (Valdicastello di Pietrasanta 1835 – Bologna 1907)<br />
Francesco Falcucci, le inviava<br />
una sua lode per una “strenna<br />
livornese”: “Sicilia e la rivoluzione”,<br />
un’incitazione agli italiani<br />
che si conclude con i versi:<br />
“Uno il cuore, uno il fato, uno il<br />
grido, né stranieri né oppressi,<br />
mai più”.<br />
Specialmente a partire dal 1867<br />
il Carducci soggiornò più volte<br />
a Livorno ospite dell’amico carissimo<br />
Giuseppe Chiarini, che<br />
fu preside per <strong>17</strong> anni del liceo<br />
Niccolini, e in una lettera alla<br />
moglie Elvira, datata 10 agosto<br />
1871, cosi si esprimeva: “Sono<br />
qui a Livorno dove sto assai<br />
bene: me ne vado tutti i giorni<br />
sul mare ed è una vista stupenda:<br />
non si sente l’estate. Quanto<br />
avrei caro che ci fossi anche<br />
tu, povera Elvira, che ti<br />
solleverebbe l’animo e ti farebbe<br />
bene. I bambini del Chiarini<br />
sono tutti sani, grandi, grossi<br />
e mori che paiono facchini e<br />
stanno sempre al sole. Il sole<br />
fa bene ai ragazzi… Ieri fui a<br />
desinare dal Targioni”.<br />
Qui infatti aveva ritrovato anche<br />
l’amico di gioventù Ottaviano<br />
Targioni Tozzetti.<br />
Proprio al Chiarini in quell’agosto<br />
del 1871 confidò la sua intenzione<br />
di comporre poesie secondo<br />
la metrica antica e gli lesse<br />
le prime strofe dell’ode “Ideale”<br />
chiedendo il suo parere.<br />
Il Chiarini, pur sottolineando<br />
che quel tipo di metrica poco<br />
nota ai contemporanei non<br />
avrebbe incontrato il favore del<br />
pubblico, lo incoraggiò a continuare,<br />
ravvisando il valore di<br />
tale poesia.<br />
Il Carducci continuò e nacquero<br />
così le “Odi Barbare”. Ospite<br />
amato nella numerosa e chiassosa<br />
famiglia Chiarini, compose<br />
nel 1880 un’ode “Alla mensa<br />
dell’amico” pubblicata sulle<br />
“Nuove Barbare” .<br />
La prima strofa cosi suona:<br />
“Non mai dal cielo ch’io spirai parvolo<br />
Ridesti,o Sole,bel nume,splendido<br />
a me,si come oggi ch’effuso<br />
t’amo per l’ampie vie di Livorno”<br />
A Livorno abitava pure una figlia<br />
del poeta, Beatrice Carducci,<br />
sposa del professore Carlo<br />
Bevilacqua insegnante di matematica<br />
presso il liceo- ginnasio,<br />
morto nel 1898.<br />
La loro figlia Elvirina, a sua volta<br />
docente di lettere nel medesimo<br />
liceo, attesta che il nonno<br />
amava la nostra città e che era<br />
attirato oltre che dagli affetti familiari<br />
a da care amicizie da<br />
“quel che di aperto e arioso<br />
aveva la città nell’aspetto degli<br />
uomini e delle cose.”<br />
Ci restano le testimonianze della<br />
partecipazione del Carducci<br />
alla vita letteraria livornese.<br />
Collaborò con continuità a un<br />
“Gazzettino estivo” bisettimanale<br />
intitolato “Il mare”, sorto<br />
su iniziativa del Chiarini e del<br />
Targioni Tozzetti, edito dalla ti<br />
segue a pag. 7
LIVORNOnonstop è...<br />
7<br />
amarcord<br />
da pag. 6<br />
pografia di Francesco Vigo, e<br />
qui presentò per la prima volta<br />
“Primavere Elleniche”.<br />
Altri versi comparvero sui volumetti<br />
“Estate”, che uscirono<br />
dal 1882 al 1890.<br />
Ne era editore Raffaello Giusti<br />
che con il ricavato dei volumetti<br />
invitava a pranzo i collaboratori<br />
ai Pancaldi e al “Maccheroni”,<br />
celebre trattoria sulla Spianata<br />
dei Cavalleggeri. I commensali<br />
si recavano poi sulla rotonda<br />
dei bagni Acquaviva dove<br />
una volta il Carducci esclamò:<br />
“Qui è un gran bello stare”.<br />
Al Carducci furono letti dal Chiarini<br />
alcuni versi di un suo giovane<br />
ammiratore, a quel tempo<br />
alunno del Liceo e questi lo<br />
ascoltò con attenzione, dando<br />
incoraggiamento e consigli. Il<br />
giovanetto in questione si chiamava<br />
Giovanni Marradi. In seguito<br />
il Carducci disse di lui: “Ha<br />
il verso dal pieno petto” e<br />
“l’ispirazione della melodia” . E<br />
ancora: “Canta le intuizioni profonde<br />
della vita e della storia”.<br />
Sul Carducci anche due notizie<br />
curiose. Tra gli amici che lo ospitarono<br />
a Livorno ci fu anche il<br />
giornalista Averardo Borsi, il<br />
quale, nel maggio 1888, gli chiese<br />
di tenere a battesimo un suo<br />
figlio che di lì a poco sarebbe<br />
nato , promettendo di dargli il<br />
suo nome se maschio. Il Carducci<br />
accettò, ma non poté tenere<br />
fede all’impegno a causa degli<br />
esami. Al bambino fu ugualmente<br />
imposto il nome di Giosuè e il<br />
padre telegrafò al Carducci: il più<br />
piccolo dei Giosuè saluta il più<br />
grande dei Giosuè d’Italia.<br />
Una sera passeggiando con Ottaviano<br />
Targioni Tozzetti in via<br />
Grande il Carducci ebbe quasi a<br />
cadere per aver inciampato nei<br />
gradini della chiesa della Misericordia,<br />
che allora sporgevano<br />
su quasi tutto il marciapiede.<br />
Giovanni Pascoli e Giosuè Carducci in una fiaschetteria.<br />
Nanni, che era assessore all’istruzione,<br />
appresa la notizia<br />
dell’incidente dal babbo, intervenne<br />
presso il sindaco Costella<br />
e gli assessori alla Polizia e ai<br />
Lavori e non ebbe pace fino a<br />
che una ordinanza impose l’arretramento<br />
di questa e di altre<br />
gradinate sporgenti.<br />
Tre locali pubblici potevano<br />
vantare di avere ospitato spesso<br />
il Carducci e i suoi illustri amici<br />
che non disdegnavano gli allegri<br />
simposi. Il suo nome compariva,<br />
infatti insieme a quelli di<br />
Ottaviano Targioni Tozzetti,<br />
Giuseppe Chiarini e altri frequentatori<br />
del locale in una piccola<br />
lapide all’interno del Caffè della<br />
Posta, diventato poi Caffè-Teatro<br />
Lazzeri, ristrutturato negli<br />
anni scorsi, trasformato in libreria<br />
a due piani con bar, ma poi<br />
chiuso definitivamente.<br />
Altra iscrizione marmorea si trovava<br />
in una fiaschetteria di via<br />
Maggi, al numero 6, ma con targa<br />
ricordo in una stanza diventata<br />
ripostiglio, titolare Pilade<br />
Cipriani, dove il Carducci e il Pascoli<br />
pare trovassero spesso “la<br />
invocata ora tranquilla” e “la ispirazione<br />
per i loro carmi nel rubino<br />
frizzante del bicchiere toscano”.<br />
Il buon vino che forse il Carducci<br />
apprezzava assai. Ne fa<br />
fede una lettera del 30 giugno<br />
1895 indirizzata al genero Carlo<br />
Bevilacqua contenente un vaglia<br />
di 40 lire e 30 centesimi con il<br />
poscrtitto: “Che mi farai il piacere<br />
di passare a Pilade Cipriani.”<br />
Questa la lapide posta all'interno<br />
della Fiaschetteria<br />
Cipriani (oggi ristorante) di<br />
via Maggi:<br />
GIOSUÈ CARDUCCI<br />
GIOVANNI PASCOLI<br />
POETI SOMMI DELLA RINASCEN-<br />
TE ITALIA / L'UNO AUDACE E<br />
SUBLIME NEL RITMO D'ORAZIO /<br />
L'ALTRO VIRGINIAMENTE ISPI-<br />
RATO E MITE / QUI / TRA GLI<br />
ANNI 1890 - 1897 / TROVARO-<br />
NO SPESSO / LA INVOCATA ORA<br />
TRANQUILLA / NELL'OSPITALE<br />
BRIO DI GENTE LIVORNESE / E /<br />
LA ISPIRAZIONE PER I LORO CAR-<br />
MI / NEL RUBINO FRIZZANTE /<br />
DEL / BICCHIERE TOSCANO (CIPPI)<br />
Il terzo esercizio era il ristorante<br />
“La Rondinella” situato in via<br />
Verdi 1. Oggi il locale ha l’insegna:<br />
“Attrazioni”.<br />
Qui nel luglio 1890 al termine di<br />
un allegro simposio il Marradi<br />
volle leggere ai convitati l’ode<br />
“Piemonte” e quando giunse ai<br />
versi “…..rendi la Patria, Dio,<br />
rendi l’Italia agli italiani”, tutti<br />
si alzarono in piedi applaudendo.<br />
Il Carducci, commosso per<br />
l’anelito di libertà, che sentiva<br />
sgorgare dal cuore dei presenti<br />
abbracciò il Marradi.<br />
Queste testimonianze di vita di<br />
Carducci a Livorno, contenute<br />
in una ricerca diffusa per la celebrazione<br />
del primo centenario<br />
della morte del poeta su iniziativa<br />
dell’Associazione Ex Studenti<br />
del Liceo Niccolini Guerrazzi<br />
il 6 marzo 2007, aiutano a<br />
meglio comprendere perché<br />
l’Amministrazione comunale nel<br />
1957 in occasione del cinquantesimo<br />
della morte abbia voluto<br />
degnamente commemorare il<br />
Poeta con una serie di conferenze<br />
tenute dagli illustri docenti<br />
Augusto Mancini, Raffaello<br />
Ramat e Francesco Flora, quest’ultimo<br />
autore della monumentale<br />
“Storia della Letteratura<br />
Italiana”, in cinque volumi,<br />
impressa nel mese di maggio del<br />
1957 nelle Officine Grafiche Veronesi<br />
dell’editore Arnoldo<br />
Mondadori. Giosuè Carducci è<br />
stato il primo italiano a ricevere,<br />
nel 1906, il Premio Nobel della<br />
letteratura.
LIVORNOnonstop è...<br />
8<br />
progetto scuola<br />
Grazie al progetto ORTO IN CONDOTTA, in collaborazione con l’Associazione<br />
Slow Food e alcune scuole cittadine, gli alunni sono venuti a conoscenza<br />
dell’educazione alimentare e della sostenibilità ambientale a partire dal Nido in su<br />
Ma che bravi questi bambini!<br />
di Giovanni Giorgetti<br />
Martedì 14 novembre si è svolta<br />
presso la Scuola primaria Dal<br />
Borro ed altre scuole di Livorno<br />
la Festa dell’Orto, collegata<br />
al progetto di Slow Food<br />
“ORTO IN CONDOTTA©” che<br />
quest’anno ha come tema da approfondire<br />
i cereali. La manifestazione,<br />
che doveva svolgersi<br />
come di consueto per San Martino<br />
l’11 novembre, era stata rimandata<br />
a causa del maltempo.<br />
La manifestazione, in collaborazione<br />
con l’Associazione Slow<br />
Food, dà il via al progetto annuale<br />
delle scuole che fanno<br />
l’orto, progetto che ha il fine di<br />
promuovere e sviluppare l’educazione<br />
alimentare e la sostenibilità<br />
ambientale nelle scuole a<br />
partire dal Nido, dalla Scuola<br />
dell’Infanzia, dalla Scuola Primaria<br />
e Secondaria di primo grado,<br />
attraverso l’educazione<br />
sensoriale e del gusto. Dalle attività<br />
dell’orto prendono l’avvio<br />
molteplici esperienze di apprendimento<br />
che coinvolgono<br />
tutte le discipline. Il primo School<br />
Garden di Slow Food, pensato<br />
e “coltivato” da Alice Waters,<br />
vice-presidente Slow Food<br />
Internazionale, nacque a Berkeley<br />
(California) a metà degli<br />
anni Novanta. In Italia l’Orto in<br />
Condotta prende avvio nel 2004<br />
divenendo lo strumento principale<br />
delle attività di educazione<br />
alimentare e ambientale nelle<br />
scuole.<br />
Insieme agli studenti, gli insegnanti,<br />
i genitori, i nonni e i produttori<br />
locali sono gli attori del<br />
progetto, costituendo la comunità<br />
dell’apprendimento per la<br />
trasmissione alle giovani generazioni<br />
dei saperi legati alla cultura<br />
del cibo e alla salvaguardia<br />
dell’ambiente.<br />
Le scuole livornesi che partecipano<br />
al progetto Orto in Condotta<br />
sono 38, numero che porta<br />
la nostra città ai primi posti<br />
della classifica nazionale: Nido<br />
Aquilone, Nido Coccinella,<br />
Nido Pirandello, Nido Santelli,<br />
Scuola dell’infanzia La<br />
Rosa, Centro infanzia Piccolo<br />
Principe, Centro infanzia Alveare,<br />
Centro infanzia Girasoli,<br />
Centro infanzia il Giardino di<br />
Sara, Scuola dell’infanzia Bimbi<br />
Allegri, Scuola dell’infanzia<br />
Pian di Rota, Scuola dell’infanzia<br />
Menotti, Scuola dell’infanzia<br />
D’Azeglio, Scuola dell’in<br />
segue a pag. 9
LIVORNOnonstop è...<br />
9<br />
progetto scuola<br />
da pag. 8<br />
fanzia La Tartaruga, Scuola<br />
dell’infanzia Pestalozzi, Scuola<br />
dell’infanzia Palazzina,<br />
Scuola dell’infanzia Agnoletti,<br />
Scuola dell’infanzia O. Benetti,<br />
Scuola dell’infanzia Ciribiriciccioli,<br />
Scuola dell’infanzia<br />
Barriera Margherita, Primaria<br />
Collodi/sezione ospedaliera<br />
(ORTO IN CORSIA), Primaria<br />
Banditella , Primaria Dal Borro,<br />
Primaria Natali, Primaria<br />
Carducci, Scuola primaria<br />
Fattori, Primaria Rodari, Primadia<br />
Razzauti, Primaria De<br />
Amicis, Primaria Gramsci, Primaria<br />
Villa Corridi, Primaria<br />
Campana, Primaria Maria Ausiliatrice,<br />
Primaria Thouar, Secondaria<br />
di primo grado Micali/Tesei,<br />
Secondaria di primo<br />
grado Michelangelo, Secondaria<br />
di primo grado Mazzini/<br />
Coteto, Secondaria di primo<br />
grado Mazzini sede.<br />
Queste notizie mi sono state riferite<br />
dalla sig.ra Valentina Gucciardo,<br />
segretario Slow Food Livorno<br />
e referente del progetto<br />
Orto in Condotta per Slow Food<br />
Livorno, la quale iscrivendo, nel<br />
2009 i suoi figli Luca Antonio e<br />
Lorenzo alla Scuola Dal Borro si<br />
fece promotore del progetto e<br />
trovò nella maestra Vittorina Cervetti<br />
un’appassionata sostenitrice,<br />
forse perché la maestra Vittorina<br />
viene da una terra di contadini:<br />
l’Emilia, dove il legame<br />
con l’agricoltura è sempre forte<br />
e radicato in ogni famiglia anche<br />
se tutti tifano Ferrari.<br />
Le due amiche, con le altre maestre<br />
dell’epoca Patrizia Coli, Laura<br />
Valentina Guicciardo, segretario<br />
Slow Food Livorno<br />
La maestra Vittorina Cervetti con i suoi alunni<br />
La maestra Cervetti con i gustosi pane ed olio e pane e miele<br />
pronti per essere assaggiati dagli alunni.<br />
Fleri, Marta Ripaccioli, Maria<br />
Carla Meini, Cristina Pecchia,<br />
Stella Di Maio, Cristina Giulianie<br />
Adriana Piedibene convinsero<br />
i genitori, i nonni e i ragazzi a<br />
impiantare un orto nel bel parco<br />
della scuola, dove avevano già<br />
sperimentato coltivazione di flora<br />
e piante varie.<br />
Jean Piaget sosteneva che un<br />
ambiente di apprendimento fertile<br />
e multisensoriale, con le forme<br />
e le superfici, i colori, gli odori,<br />
i gusti e i suoni del mondo reale,<br />
è fondamentale per il pieno sviluppo<br />
cognitivo ed emotivo del<br />
bambino.<br />
Al progetto hanno aderito negli<br />
anni con entusiasmo molti produttori<br />
locali come la Tenuta<br />
Bellavista Insuese, la quale, a<br />
Guasticce, coltiva grani “antichi”<br />
e olivi.<br />
Per grani “antichi” si intendono<br />
varietà del passato non rimaneggiate<br />
geneticamente dall’uomo<br />
che per le loro particolari caratteristiche<br />
(spighe alte e chicchi<br />
irregolari) non si prestano a lavorazioni<br />
intensive.<br />
La manifestazione del 14 novembre<br />
consisteva nel mostrare<br />
questi prodotti a tutti gli alunni<br />
della scuola e nel far assaggiare<br />
pane ed olio e pane e pane e miele<br />
su diversi tipi di pane, quello<br />
della Tenuta Insuese viene fatto<br />
con Grano tenero Verna, anche<br />
se loro coltivano pure Grano<br />
Gentil Rosso e il Grano Etrusco,<br />
quest’ultimo è un grano<br />
duro. I bambini hanno potuto<br />
osservare e toccare con mano<br />
le diverse varietà di grano prodotte<br />
dall’azienda, grazie ai chicchi<br />
ma anche ai mazzi di spighe<br />
che Sabina Vitarelli aveva portato.<br />
Nei prossimi giorni gli studenti<br />
di tutte le scuole cittadine che<br />
aderiscono al progetto semineranno<br />
nel loro orto diverse varietà<br />
di cereali e seguiranno il<br />
loro sviluppo fino alla mietitura.<br />
La maestra Cervetti mi ha poi<br />
invitato a visitare l’orto di ciascuna<br />
classe che, malgrado le<br />
abbondanti piogge, appariva<br />
ben ordinato e curato: cartellini<br />
didascalici indicavano le varie<br />
piante, gli olivi e la vigna.<br />
Ogni classe ha personalizzato<br />
il proprio campo sia come scelta<br />
di piante che come stile di<br />
uso dello spazio. Ognuno arricchisce<br />
la propria esperienza<br />
personale e contribuisce a migliorare<br />
il sapere e il sentire dei<br />
compagni.<br />
I bambini collegano le esperienze<br />
di casa con quelle fatte a<br />
scuola: Francesco F. oggi ha<br />
raccontato che aveva messo<br />
anche a casa le carote ma le<br />
aveva seminate vicino al recinto<br />
del cavallo che gliele ha mangiate<br />
tutte. Portano a casa le<br />
cose coltivate a scuola e viceversa.<br />
Ad esempio quest’anno<br />
sono tornate a scuola le zucche<br />
seminate a maggio nei vasetti<br />
a scuola ma cresciute in<br />
casa.<br />
I ragazzi coltivano con entusiasmo<br />
l’orto, di cui sono orgogliosi,<br />
con impegno mentale e<br />
fisico, riscoprendo la natura<br />
con i suoi prodotti, la qual cosa<br />
influenzerà tutta la loro vita.<br />
La sig.ra Gucciardo mi diceva<br />
che l’amore dei ragazzi per l’orto<br />
è tale che molti di loro hanno<br />
espresso l’intenzione di iscriversi<br />
ad agraria da grandi.<br />
La sig.ra Gucciardo in settembre<br />
era, con altri cinque delegati<br />
toscani, al 7° Congresso Internazionale<br />
di Slow Food a<br />
Chengdu in Cina.<br />
Finalmente qualche persona<br />
che non chiacchiera solamente<br />
ma lavora con la testa e con le<br />
mani.<br />
E’ importante sottolineare che<br />
questo progetto ha bisogno di<br />
tanto entusiasmo e tanta collaborazione.<br />
Se queste esperienze<br />
hanno successo è perché<br />
non c’è una sola persona a portarle<br />
avanti. Qualcuno si noterà<br />
di più, qualcuno sarà più nell’ombra<br />
ma tutti sono indispensabili<br />
per far fiorire il nostro orto.
dal 1948<br />
Ti aspettiamo<br />
per<br />
scambiarci<br />
gli auguri<br />
natalizi<br />
Parigi Batelli Ottica s.r<br />
.r<br />
.r.l.<br />
.l.<br />
Specializzata in lenti progressive, lenti oftalmiche per tutti i difetti visivi,<br />
lenti per videoterminali e lenti a contatto di ogni tipo.<br />
ESPERIENZA ★ PROFESSIONALITÀ ★ SERIETÀ.<br />
Via della Madonna 35 - Tel. 0586/887404 - Livorno<br />
P.zza Saragat 10 (c/o PAM Supertore) - Tel. 0586/423636 - Livorno<br />
DER SHOP<br />
... da 30 anni nel mondo del caffè...<br />
Cialde e Capsule Caffè per ogni tipo di macchina<br />
ORIGINALI e COMPATIBILI<br />
Via di Salviano 55/A (zona Colline) - Tel. 0586/867922 - www.derservice.it<br />
PRA.DE.MAR<br />
SCUOLA NAUTICA<br />
Sono aperti i corsi per la patente nautica<br />
Prezzi concorrenziali<br />
Via Firenze 128 - Tel. 0586/426882<br />
info@snapart.it<br />
Servizi Fotografici in studio, cerimonie, eventi e compleanni - Sviluppo e stampa<br />
Fotoritocco e restauro vecchie fotografie - Riprese e montaggi video<br />
Via Molise 19 - Federico 338-9777531 Susy 334-8682401<br />
Nuova Sede Piazza D. Chiesa 53<br />
Tel.0586/853548 - Fax 0586/853<strong>17</strong>5<br />
E-mail: alococopneumatici@virgilio.it<br />
L.B.S.<br />
di Luti Gianluca & C. s.a.s.<br />
Cicli - Motocicli<br />
Ricambi e Accessori<br />
Auto - Moto<br />
☎<br />
PNEUMATICI<br />
Panificio di Freschi<br />
il pane che profuma<br />
la Via Garibaldi<br />
Via Garibaldi 66 - Livorno - Tel. 0586/881864<br />
P.zza della Vittoria 12 - Livorno - Tel. 0586/898757 - 883020<br />
Filiale: Rosignano Solvay Via Aurelia 585 - Tel. 0586/760350<br />
dal 1989<br />
Macelleria Pini<br />
Carni di prima qualità<br />
Prontocuoci<br />
Via O.T. Tozzetti 10<br />
Via Mentana 55 ☎- Livorno 0586.80.14.65<br />
Tel. 333/728.8665<br />
CASH REGISTER<br />
Via Maggi 88 C/D - Livorno - Tel. 0586/884153<br />
Assistenza Livorno/Pisa e Province<br />
338/9142840 - 337/7184707<br />
www.cashregister.it<br />
Paradiso del Pane<br />
Via Calzabigi 13 - Livorno<br />
Tel. 0586/810249<br />
Marinari Giancarlo<br />
Ammollati - Baccalà e Ceci - Stoccafisso<br />
Mercato Centrale - Banco N° 326<br />
Tel. 0586.885.204<br />
CARROZZERIA<br />
Marsili<br />
Soccorso Stradale 24 ore su 24 - Tel. 366.24.29.451<br />
Lavori accurati e veloci - Auto sostitutive - Garanzie sul lavoro<br />
Via Cestoni 59 - Livorno - car.marsili@tiscali.it<br />
Tel. 0586/409640 - Fax 0586/428860<br />
TM<br />
3M Scotchtint<br />
Pellicole per il controllo solare e la sicurezza del vetro<br />
dal 1965<br />
sabato aperti<br />
Via M. Terreni 68-68/A-66 (zona Cisternone) - Livorno<br />
Tel. 0586 402041<br />
53<br />
anni<br />
Elettrodomestici<br />
anche da incasso<br />
Vendita ed Installazione<br />
SALA DA POOL E INTERNAZIONALI<br />
BAR - LOCALI CLIMATIZZATI<br />
SALA SLOT<br />
su ogni indumento trattamento antibatterico, igiene, qualità, prezzo e....<br />
La ex Baracchina L’ESPERIENZA GimnasiumDI 152 ANNI<br />
Via della Bassata 6 - L I V O R N O<br />
Tel. 333.1693191
LIVORNOnonstop è...<br />
11<br />
attualità<br />
Livorno, di tutto un po’<br />
Una riflessione generale: dall’oasi climatica ai bagni di mare, dal Gran Tour<br />
all’imbarbarimento culturale, dalla toponomastica alle recenti polemiche...<br />
di Marco Rossi<br />
Che Livorno sia un’oasi climatica<br />
è noto a tutti i livornesi.<br />
Quale altra città, infatti, può<br />
vantarsi di permettere ai propri<br />
cittadini di fare il bagno quasi<br />
tutto l’anno? E non mi riferisco,<br />
badate bene, a quelle decine di<br />
imperterriti che lo fanno anche<br />
a Capodanno perché non smettono<br />
veramente mai di farlo. No,<br />
mi riferisco a gente comune<br />
come mia moglie (66 anni) che<br />
quest’anno ha smesso solo il 4<br />
novembre.<br />
Ma il 20<strong>17</strong> è stata un’eccezione,<br />
dirà qualcuno, e questo pianeta<br />
alla deriva probabilmente<br />
cambierà il clima in modo ancora<br />
più sconvolgente. Da tempo,<br />
però, la nostra città vanta centinaia<br />
di persone che tutti i giorni<br />
dell’anno sono a correre od a<br />
camminare lungomare. Alcuni (i<br />
più pazzi od i più insonni, come<br />
me) lo fanno in orario antelucano<br />
(alle 6,30 dalla Rotonda ad<br />
Antignano c’è già gente) ma<br />
durante tutta la giornata sino<br />
alla sera tardi è possibile vedere<br />
la passeggiata sempre piena,<br />
anche se piove.<br />
Al di là del nubifragio di settembre<br />
(caso isolato, anche se,<br />
purtroppo, molto tragico), in effetti,<br />
poche altre città possono<br />
vantare solo qualche giornata<br />
di libeccio mentre altrove o si<br />
gela o si soffoca per l’afa, senza<br />
citare lo smog delle polvere<br />
sottili. Insomma sul fatto che viviamo<br />
in un’oasi climatica non<br />
c’è davvero dubbio. E lo sanno<br />
anche tutti i livornesi.<br />
Che in passato, invece, la città<br />
sia stata pure altro, questo pochi<br />
livornesi lo sanno. Ormai<br />
imbarbarita culturalmente, infatti,<br />
Livorno ha scordato di aver<br />
fatto parte del cosiddetto<br />
Grand Tour che tutti i maggiori<br />
letterati ed artisti del mondo<br />
consideravano loro dovere effettuare<br />
per l’Europa, ed in Italia<br />
in particolare. Alcuni addirittura<br />
a Livorno vi vissero anche<br />
a lungo come il poeta George<br />
Byron nel 1822, mentre<br />
altri (come Alessandro Manzoni<br />
nel 1827) dalla locanda dei<br />
Boboli in Via Grande al 126<br />
scappò per l’eccessivo frastuono<br />
stradale. Nel 1829 fu a Livorno<br />
James Fenimore Cooper,<br />
autore dell’Ultimo dei Mohicani,<br />
che scrisse come “la città è<br />
interessante, ha dei magnifici<br />
paesaggi pittoreschi, ed è pervasa<br />
da un’atmosfera di commercio<br />
che vi prende tutti”.<br />
Nel 1856 vi arrivò anche Herman<br />
Melville, autore di Moby Dick,<br />
ed il 15 agosto del 1906 passò<br />
da Livorno pure Buffalo Bill che<br />
si esibì nell’allora piazza d’armi<br />
(attuale piazza della Stazione)<br />
col suo celebre Wild West Show<br />
che toccò solo città come Napoli,<br />
Torino, Genova, Milano,<br />
Firenze e Roma.<br />
Ancora prima, nel settecento, il<br />
centro labronico aveva ricoperto<br />
un ruolo culturale di prestigio<br />
con case editrici e dovizia di<br />
teatri. Carlo Goldoni, tanto per<br />
1906 La locandina del Wild West di Buffalo Bill e, nel riquadro, il manifesto<br />
della data livornese<br />
Il manifesto de Le smanie per la villeggiatura<br />
di Carlo Goldoni che fu<br />
ambientato sulle nostre colline.<br />
dirne una, ottenne il primo successo<br />
colle Smanie per la villeggiatura<br />
ambientato sulle nostre<br />
colline e fu qui che decise di<br />
abbandonare la carriera avvocatizia<br />
dedicandosi a quella di scrittore.<br />
Il più antico dei teatri cittadini<br />
(quello nei pressi della chiesa di<br />
San Sebastiano detto anche<br />
Stanzone delle commedie) fu<br />
aperto nel 1658: nel <strong>17</strong>00 arrivammo<br />
ad averne ben 12 (forse record<br />
nazionale). E se la tipografia<br />
del Coltellini prosperò anche<br />
perché disposta a pubblicare pur<br />
quello che altrove era vietato<br />
dalla censura ecclesiastica, fu<br />
sempre essa a divulgare la seconda<br />
edizione italiana dell’Encyclopedie<br />
di Diderot e d’Alembert<br />
(<strong>17</strong>70) come Dei delitti e delle<br />
pene di Cesare Beccaria (<strong>17</strong>64).<br />
Ma sino al mantenimento dello<br />
stato di porto franco (perso nel<br />
1865) la città era anche ricca,<br />
abitata da persone di tutto il<br />
mondo che solo qui trovavano<br />
quella libertà e quel clima rari altrove.<br />
In via Borra avevano luogo<br />
ambasciate e consolati dei<br />
più importanti paesi d’Europa ed<br />
segue a pag. 12
LIVORNOnonstop è...<br />
12<br />
attualità<br />
da pag. 11<br />
a percorrerla, spesso si incontravano<br />
cortei di autorità in arrivo<br />
od in partenza.<br />
Consequenziale, dunque, che<br />
molti livornesi abbian lasciato<br />
il loro nome nella storia. Tralasciamo<br />
pure personaggi famosi<br />
come Modigliani o Mascagni,<br />
anche se gli orientali che<br />
sbarcano al porto e chiedono<br />
del primo con difficoltà sono indirizzati<br />
in Via Roma ove, peraltro,<br />
la sua prima abitazione è in<br />
mano a privati e di suo contiene<br />
ben poco. E spesso mi è capitato<br />
di poter indirizzare in piazza<br />
Cavallotti chi chiedeva della<br />
dimora nativa del secondo.<br />
Come spesso, purtroppo, mi è<br />
capitato anche di sentir rispondere<br />
picche a chi, presso la sede<br />
dell’EPT, chiedeva cosa si poteva<br />
vedere di teatrale la sera.<br />
Amedeo e Pietro, del resto,<br />
non sono esempi rari. Chi rivoluzionò<br />
l’equitazione, oltre<br />
che l’ippodromo ce lo ricorda<br />
anche via Federico Caprilli (traversa<br />
di Via Lepanto davanti<br />
all’Accademia), mentre di chi<br />
lanciò l’arte dei poster ce ne<br />
parla piazza Leonetto Cappiello<br />
all’Ardenza.<br />
E possiamo continuare a lungo<br />
perché lo stradario cittadino<br />
non ha mai dovuto far fatica a<br />
crescere con propri figli divenuti<br />
famosi: lo schermidore<br />
Nedo Nadi (via accanto a piazza<br />
Benamozegh), i pittori Giovanni<br />
Fattori (traversa di Viale<br />
del Risorgimento), Giuseppe<br />
Bartolena (via ad Ardenza), Guglielmo<br />
Micheli (via traversa di<br />
Corso Mazzini), Plinio Nomellini<br />
(via traversa di viale d’Antignano),<br />
Renato Natali (via a<br />
Salviano), Amedeo Modigliani<br />
(via traversa di via delle Sorgenti)<br />
e Vittorio Matteo Corcos (via<br />
traversa di corso Mazzini), l’attore<br />
Ernesto Rossi (davanti al<br />
liceo classico), il poeta Giorgio<br />
Caproni (piazza in Via Maggi),<br />
lo scrittore Guelfo Civinini (via<br />
in Banditella), il rabbino Elia Benamozegh<br />
(piazza fra via Grande<br />
ed i fossi), il filosofo Eugenio<br />
Rignano (traversa di Via<br />
Un celebre manifesto di Leonetto Cappiello reclamizzante la Stagione<br />
Balneare livornese de1901.<br />
Donnini), il poeta e librettista<br />
Ranieri de’ Calzabigi (via perpendicolare<br />
a Via Marradi), il giornalista<br />
Giuseppe Bandi fondatore<br />
del Tirreno (traversa di via<br />
Zola), il finanziere ed industriale<br />
Pietro Bastogi (via traversa di<br />
via delle Sorgenti), lo scrittore<br />
Giosuè Borsi (dietro via Grande),<br />
il tipografo Marco Coltellini (via<br />
zona Provinciale Pisana), lo scultore<br />
Paolo Emilio Demi (via da<br />
Piazza Magenta), il baritono Enrico<br />
Delle Sedie (via traversa di<br />
via Calzabigi), il matematico Federico<br />
Enriques (via zona Picchianti),<br />
il chitarrista Oscar Ghiglia<br />
(via traversa di via Mameli),<br />
il poeta e scrittore Giovanni<br />
Marradi (via dall’Attias), il tenore<br />
Galliano Masini (via traversa<br />
di via Mastacchi), il librettista<br />
Guido Menasci (via parallela di<br />
viale Alfieri), l’ufficiale di Marina<br />
Francesco Mimbelli (via parallela<br />
a via San Jacopo in Acquaviva),<br />
il filantropo ed imprenditore<br />
Moses Montefiore<br />
(via alle Sorgenti), il commediografo<br />
Dario Niccodemi (via alle<br />
Sorgenti), il musicista Pietro<br />
Mascagni (via traversa di Viale<br />
Marconi), il drammaturgo Sabatino<br />
Lopez (via traversa di V.le<br />
della Libertà), l’ingegnere automobilistico<br />
Aurelio Lampredi<br />
(via a porta a Terra), l’architetto<br />
Antonio Corazzi (via traversa<br />
di viale Sauro), lo scrittore<br />
Carlo Bini (via traversa di corso<br />
Mazzini)….<br />
Quanto sopra, naturalmente,<br />
non pretende di essere esaustivo<br />
quanto, solamente, indicativo.<br />
Perché lo scopo era quello<br />
di confrontarlo con chi, di livornesi<br />
famosi, una strada intestata<br />
ancora non ce l’ha, al qual<br />
fine, ancora senza pretesa si risultar<br />
esaustivi, potremmo citare<br />
Alberto Bolaffi che inventò<br />
la filatelia moderna, l’attore<br />
Umberto Melnati, la pittrice<br />
Matilde Malenchini, l’attrice<br />
Doris Duranti, il violinista Vittorio<br />
Michelucci, il violinista e<br />
compositore Pietro Nardini, il<br />
calciatore Armando Picchi, il<br />
medico Tullio Terni, il pittore<br />
Alfredo Muller, lo scenografo<br />
ed architetto Virgilio Marchi,<br />
l’esploratore Camillo Guarmiani,<br />
lo scienziato Umberto Colombo…<br />
ed il governatore della<br />
Banca d’Italia, primo ministro e<br />
presidente della repubblica Carlo<br />
Azeglio Ciampi.<br />
Come vedete l’elenco di chi non<br />
ce l’ha ancora non è lunghissimo<br />
e non riporta nomi famosissimi<br />
per cui gridare allo scandalo…<br />
salvo l’ultimo, ovviamente.<br />
Perché un livornese presidente<br />
della repubblica non<br />
l’avevamo mai avuto e, probabilmente,<br />
non lo riavremo di<br />
nuovo.<br />
La recente polemica, senza volerla<br />
affrontare con polemica,<br />
merita una piccola considerazione.<br />
Essa, infatti, sarebbe sorta<br />
perchè Ciampi ha fatto poco per<br />
Livorno. Al di là del fatto che un<br />
presidente (figura legata a tutti<br />
gli italiani senza differenza alcuna)<br />
troppo interessato alla propria<br />
città natale avrebbe meritato<br />
critiche anziché elogi, dove<br />
sta scritto che l’intestatario di<br />
una strada deve aver fatto qualcosa<br />
per la città? Cos’hanno fatto<br />
per la città di Livorno tutti<br />
quelli che lo sono già, oltre che<br />
darle lustro? Veramente, con tutto<br />
il rispetto, il baritono Delle<br />
segue a pag. 13<br />
Umberto Colombo (Livorno 1927 -<br />
Roma 2006). Scienziato, già ministro<br />
Ministro dell’università e della<br />
ricerca scientifica e tecnologica<br />
nel governo Ciampi (maggio<br />
1993-maggio 1994).
LIVORNOnonstop è...<br />
13<br />
attualità<br />
da pag. 12<br />
Il Mercatino di Piazza XX Settembre negli anni Settanta/Ottanta (foto Leonardi)<br />
Sedie ha fatto per Livorno più<br />
di Ciampi? E cos’hanno fatto per<br />
Livorno gli altri intestatari delle<br />
più di 2.000 strade Livornesi? La<br />
stragrande maggioranza di essi<br />
non sono nemmeno nati qui…<br />
In definitiva le strade dovrebbero,<br />
nel loro piccolo, contribuire<br />
a mantener memoria ed a far<br />
cultura. Cosa quanto mai difficile<br />
oggidì, quando le nuove<br />
leve sanno tutto di chi, da Livorno,<br />
ha partecipato a X<br />
Factor o ad Amici non sapendo<br />
però posizionare temporalmente<br />
il Manzoni, Napoleone o Carlo<br />
Magno.<br />
Ma per cosa è famosa Livorno<br />
di questi tempi? Nel dopoguerra<br />
ci avevan fatto pubblicità non<br />
certo fatti culturali, quali le passate<br />
editoria ed interesse teatrale,<br />
quanto il Mercatino Americano,<br />
Il Vernacoliere e le barzellette<br />
in generale. Il primo è<br />
stato cancellato dall’agiatezza e<br />
dalla telematica; il secondo non<br />
risulta più originale per la propria<br />
inverecondia in una società<br />
ove il turpiloquio è pubblico<br />
ad ogni livello; le terze, di cui<br />
Gino Bramieri ci riconosceva il<br />
primato assoluto, stanno scomparendo<br />
e se ne sentono sempre<br />
meno di nuove.<br />
Recentemente stiamo cercando<br />
di riscoprire qualcosa come le<br />
Leggi Livornine o, passando di<br />
palo in frasca, la razza delle galline<br />
livornesi famose in tutto il<br />
mondo, ma quanta fatica a farsi<br />
ascoltare da chi è interessato<br />
soprattutto a televisione, internet,<br />
facebook, twitter ed app per<br />
lo smartphone! Ad insistere nel<br />
parlar di cultura, come minimo si<br />
corre il rischio d’apparir vecchi<br />
(come sono) e “rinco” come non<br />
mi arrendo ad accettar d’essere.<br />
In realtà vien da pensare che ai<br />
livornesi di oggi la cultura non<br />
interessi affatto, tutti presi come<br />
sono a polemizzare fra di loro.<br />
Qualche anno fa, del resto, uno<br />
dei labronici in auge, prima di<br />
dare ad una sua commedia l’altisonante<br />
e veramente acculturato<br />
titolo Puppa, scrisse sul Tirreno<br />
all’assessore alla cultura<br />
per segnalargli che le loro due<br />
culture non coincidevano. Evidentemente<br />
ignaro (nonostante<br />
i suoi studi al Classico) che il<br />
termine Cultura significa istruzione<br />
e conoscenza e, come tale,<br />
quindi è un concetto univoco<br />
senza possibilità di differenziazione<br />
per tipologie, colla sua<br />
uscita seppe però evidenziar<br />
bene come gli interessi della<br />
sua generazione (non Cultura<br />
in senso vero, quanto insieme<br />
qui la tua auto<br />
è in buone mani!<br />
CARROZZERIA<br />
Marsili<br />
Soccorso Stradale 24 ore su 24 - Tel. 366.24.29.451<br />
Lavori accurati e veloci - Auto sostitutive - Garanzie sul lavoro<br />
3MScotchtint<br />
TM<br />
Pellicole per il controllo solare<br />
e la sicurezza del vetro<br />
Nuova Sede Piazza D. Chiesa 53<br />
Tel.0586/853548 - Fax 0586/853<strong>17</strong>5<br />
E-mail: alococopneumatici@virgilio.it<br />
Pensionato “La Provvidenza”<br />
Centro residenziale per anziani autosufficienti (uomini e donne)<br />
Camere singole e ampio giardino<br />
Via Baciocchi 15 - Tel. 0586/809.029 - Livorno<br />
di tradizioni e modi di vivere)<br />
fossero assai diversi da quelli di<br />
un tempo, ormai caratterizzati da<br />
cinismo ed individualismo spinto.<br />
In una situazione come questa<br />
non resta davvero altro che giusto<br />
il bagno in mare, cosa che,<br />
peraltro, inventammo qui in riva<br />
al Tirreno quanto a diffusione<br />
popolare nel <strong>17</strong>81 coi Bagni Baretti<br />
vicino a dove ora c’è l’Acquario<br />
ed insegnammo a pubblicizzare<br />
col primo Manifesto<br />
Balneare prodotto da Leonetto<br />
Cappiello nel 1901.<br />
Ecco perché, tornando all’inizio,<br />
avvertendo un sapore amaro in<br />
bocca per cosa nel tempo abbiamo<br />
perso, noi di Livorno, e<br />
con la sensazione che chi ci ha<br />
preceduto ci osservi quanto<br />
meno stupito della nostra incapacità<br />
di reazione, mi consolo al<br />
pensiero che, meno male, almeno<br />
c’è rimasta l’oasi climatica e,<br />
per prepararmi alla camminata di<br />
domani mattina presto, me ne<br />
vado a letto senza indugi per dimenticare<br />
polemiche ed insoddisfazioni.<br />
Via Cestoni n. 59 - Livorno<br />
Tel. 0586/409640 - Fax 0586/428860<br />
car.marsili@tiscali.it<br />
PNEUMATICI
LIVORNOnonstop è...<br />
14<br />
LE INIZIATIVE DURANTE L'APERTURA DELO STORICO EDIFICIO<br />
cultura<br />
Casa della Cultura e... Un incontro<br />
Il Cisternino di Piazza Guerrazzi,<br />
sabato 11 novembre scorso, ha<br />
riaperto le porte alla città. Il programma<br />
è stato ricco di visite<br />
guidate, musica e installazioni.<br />
Dopo circa venti anni di chiusura<br />
al pubblico lo storico edificio<br />
della “Casa della Cultura” è<br />
finalmente pronto a lanciarsi nella<br />
nuova esperienza per diventare<br />
spazio per la cultura e politiche<br />
giovanili.<br />
Sarà dunque un luogo d’incontro<br />
tra Amministrazione e comunità,<br />
un centro per ascolto attivo<br />
e progettazione partecipata.<br />
Un corteo di persone hanno<br />
aspettato il loro turno per entrare<br />
all’interno dell’edificio, e per<br />
l’occasione la Fondazione del<br />
Teatro Goldoni, ha ideato all’esterno<br />
un angolo di letture<br />
dedicato al “ricordo” della<br />
“Casa della Cultura”.<br />
Numerosi gli artisti labronici impegnati<br />
in teatro e nel mondo<br />
della letteratura, il nome di alcuni<br />
autori: Simonetta Del Cittadino,<br />
Walter Nenci, Luca Salemmi<br />
(che ha letto Sandra Mazzinghi),<br />
Emanuele Barresi, Eleonora Zacchi,<br />
Claudio Monteleone, Paola<br />
Pasqui, Simone Fulciniti, Fabrizio<br />
Brandi, Claudio Marmugi…<br />
e tanti tanti altri.<br />
Un omaggio ai nostri lettori del<br />
mio personale racconto.<br />
Un incontro<br />
di Stefania D’Echabur<br />
Diversi anni fa lavoravo in un<br />
salone di bellezza sugli Scali<br />
degli Avvalorati, di fronte alla<br />
Fortezza Nuova.<br />
Mi vedo allora: una ragazza<br />
quasi in apnea che mentre lavora<br />
sta in silenzio per catturare<br />
ogni parola, le signore raccontano<br />
le loro storie, e io, curiosa<br />
e avida, non sono mai sazia<br />
di ascoltare.<br />
Spesso, quando torno a casa,<br />
Il Cisternino di Pasquale Poccianti, lo storico edificio un tempo “Casa della Cultura”, in una foto di inizio '900.<br />
Stefania D'Echabur durante la lettura del suo<br />
racconto in occasione dell'inaugurazione del<br />
Cisternino di piazza Guerrazzi.<br />
trascrivo alcune di quelle storie<br />
sopra ad un quaderno. Scrivere<br />
fin da piccola è stata la mia grande<br />
passione.<br />
Un giorno entrò una cliente<br />
chiedendo se poteva fare una<br />
messa in piega e una manicure.<br />
Tenni la sua mano a contatto<br />
con la mia spalmandole la crema,<br />
le limai le unghie, e mentre<br />
le stavo dando lo smalto, mi raccontò<br />
che era appena arrivata<br />
da Roma per tenere una conferenza<br />
alla Casa della Cultura. Alla<br />
fine disse: “Sono una scrittrice.”<br />
“Una scrittrice vera! Pensai!” Appresa<br />
la notizia, i miei occhi si spalancarono,<br />
una scrittrice in carne<br />
ed ossa non l’avevo mai vista, per<br />
me era quasi una divinità.<br />
Era la prima volta che veniva a<br />
Livorno, le era piaciuto molto il<br />
profumo delle reti ingarbugliate<br />
dei pescatori e poi dipanate ad<br />
asciugare al sole.<br />
“È inconfondibile questo odore,<br />
si sente sempre in<br />
prossimità del mare”.<br />
Affermò.<br />
Mi raccontò anche,<br />
che le piaceva mangiare<br />
un avocado<br />
quando era in viaggio,<br />
perché faceva<br />
bene alla pelle e aveva<br />
tutte le sostanze di<br />
un pasto completo.<br />
Minuta, voce calda e<br />
accogliente, bionda,<br />
truccata con un ombretto<br />
verde smeraldo.<br />
A quei tempi ero timida,<br />
mi peritai a domandarle<br />
chi fosse e<br />
cosa scrivesse.<br />
Mi fece un paio di domande personali<br />
e io ingenuamente le<br />
raccontai della separazione dei<br />
miei genitori. Asserì che mi esprimevo<br />
molto bene, e mi disse: “chi<br />
sa parlare facendo “vedere immagini”<br />
è bravo anche a scrivere!”<br />
Le mie guance divennero calde.<br />
Arrossii.<br />
Non ho mai saputo chi fosse<br />
quella donna.<br />
Nel tempo mi sono data da fare:<br />
ho letto molto e ho studiato.<br />
Ho fatto corsi di scrittura e partecipato<br />
a diversi concorsi letterari.<br />
Un giorno sono riuscita anche<br />
a varcare quella “famosa” Casa<br />
della Cultura che da bimba tanto<br />
ammiravo perché sapevo era<br />
stata ideata da Pasquale Poccianti,<br />
la via della mia infanzia.<br />
Poi, finalmente in quel luogo ho<br />
respirato e mi sono impastata<br />
con qualcosa che avevo dovuto<br />
sempre rimandare.<br />
E lì è successa una coincidenza,<br />
anche se non credo alle coincidenze:<br />
quella signora mi ha consegnato<br />
il premio del mio racconto<br />
Un premio prestigioso, pubblicato<br />
in un’antologia importante.
LIVORNOnonstop è...<br />
15<br />
viabilità<br />
Le ultime novità anziché portare benefici a traffico e cittadini hanno peggiorato le cose<br />
Sottopassi e rotatorie: che caos!<br />
di Marcello Faralli<br />
Dopo un iter interminabile, fatto<br />
di lacci burocratici, ricorsi, discussioni<br />
ecc., con il nuovo<br />
sottopasso di via delle Sorgenti,<br />
la viabilità livornese si arricchisce<br />
di una infrastruttura indispensabile<br />
per l’ingresso in<br />
città dalla variante Aurelia.<br />
Il passaggio a livello di via delle<br />
Sorgenti, da sempre, ha rappresentato<br />
un ostacolo all’attraversamento<br />
della linea ferroviaria,<br />
fino a quando non è diventato<br />
un vero a proprio tappo, con il<br />
divieto di attraversamento in direzione<br />
della città.<br />
Nei giorni scorsi c’è stata la tanto<br />
attesa apertura. Mentre dal<br />
lato ovest l’immissione e l’usci-<br />
La nuova rotatoria sorta col sottopasso<br />
delle Sorgenti.<br />
ta dal sottovia sono agevoli e<br />
regolate da una rotatoria (una<br />
delle poche realmente necessarie),<br />
altrettanto non vale per l’ingresso<br />
dalla parte del Picchianti.<br />
Già si erano levate voci di dissenso<br />
(condivisibili), da parte<br />
degli abitanti della zona, per l’accesso<br />
tortuoso che allunga a dismisura<br />
il percorso. Da via dell’Artigianato<br />
(dopo l’inceneritore)<br />
si svolta a sinistra in via Nicolodi,<br />
da percorrere per circa un<br />
chilometro fino a via Giovanni<br />
Il restauro della piazza Micheli (o dei Quattro Mori) con la nuova<br />
pavimentazione e i giardinetti (che però dovrebbero essere curati,<br />
con l'aggiunta magari di qualche pianta fiorita) è cosa buona e<br />
giusta. Ciò che ci lascia assai perplessi sono quei 12 cubi di cemento,<br />
sparpagliati a due passi dal celebre monumento. Se sono sedute<br />
sono scomode e di cattivo gusto. E allora a cosa servono?<br />
La rotatoria dei Quattro Mori nelle ore di punta è sempre ingolfata da<br />
mezzi di trasporto che provocano code lunghissime nel tratto Pnte Santa<br />
Trinita-Piazza mazzini<br />
Ma quei cubi<br />
che funzione hanno?<br />
Verga, imboccata la quale si prosegue<br />
per via Teresa Mattei e,<br />
finalmente, si vede il “buco”.<br />
Una percorrenza, rispetto al<br />
passaggio a livello, di quasi due<br />
chilometri. Una follia!!! Di più!<br />
In tutto questo tormentato percorso<br />
non esiste al momento<br />
uno straccio di cartello stradale<br />
che indichi la direzione “centro<br />
città”. Specie di notte è difficile<br />
orientarsi per chi conosce la<br />
zona. Figuriamoci chi viene da<br />
fuori! Verrebbe da dire, se non<br />
fosse per le file che si formavano<br />
al passaggio a livello, il rimedio<br />
è peggiore del male!<br />
Ma anche le “novità” che hanno<br />
riguardato in questi ultimi<br />
mesi il centro città, non è che<br />
abbiano reso felici i livornesi.<br />
Prendiamo, ad esempio, le numerose<br />
rotatorie disseminate<br />
nella direttrice Ponte S. Trinità-<br />
Largo Bellavista. Hanno tutte il<br />
merito di creare code laddove il<br />
traffico sembrava scorrere agevolmente.<br />
E’ successo anche<br />
con i nuovi semafori all’incrocio<br />
di viale della Libertà con viale<br />
Mameli e con quelli installati,<br />
ex novo, in Viale Ippolito Nievo,<br />
all’incrocio con Via Emilio Zola.<br />
In tale contesto, tra l’altro, si era<br />
avanzata l’ipotesi di una “onda<br />
verde” che avrebbe agevolato<br />
lo scorrimento veicolare dal viale<br />
Boccaccio ai “Lupi”, per ora<br />
rimasta tale. Neppure i semafori<br />
sui due controviali del passaggio<br />
pedonale all’incrocio di Via-<br />
le Carducci (direttrice Viale Nievo-Viale<br />
V.Alfieri), sono sincronizzati.<br />
Ma torniamo alle rotatorie. Quella<br />
dei Quattro Mori ha decisamente<br />
appesantito il traffico. Sta<br />
di fatto che ora si formano file di<br />
autoveicoli in piazza Micheli, sul<br />
Ponte Nuovo, in Piazza Mazzini<br />
cosa, questa, che non si verificava<br />
prima.<br />
Altro “punto nero” le piste ciclabili<br />
che spesso finiscono in<br />
un nulla indefinito e, in altri casi,<br />
sono un mix indistinto tra biciclette<br />
e pedoni, come quelle di<br />
Ardenza Mare, dove, peraltro, in<br />
alcuni punti, come all’altezza degli<br />
scogli dell’Accademia, sono<br />
pericolosissime per chi scende<br />
dall’auto (lato passeggero) se<br />
non ha l’avvertenza di guardare<br />
davanti e dietro dell’arrivo, quasi<br />
sempre sfrecciante, di qualche<br />
ciclista (i casi sono due: o viene<br />
“arrotato” oppure il ciclista si<br />
prende una “sportellata” a causa<br />
del ridottissimo spazio tra la<br />
pista ciclabile e l’area di discesa<br />
del parcheggio).<br />
Di recente, con l’abbattimento<br />
della baracchina Gynmasium, è<br />
stato dato vita ad un nuovo piccolo<br />
tratto, al lato del vecchio<br />
fabbricato, come prolungamento<br />
dell’esistente pista che corre<br />
lungo la recinzione del campo.<br />
Ma quello di cui si sente maggiormente<br />
la mancanza sta lungo<br />
il muro dell’Ospedale (da viale<br />
Carducci a palazzo della ex direzione).<br />
Qui regna il caos. Pedoni<br />
che si recano al poliambulatorio<br />
o all’obitorio, carrozzelle di disabili,<br />
ciclisti, motociclisti, scooteristi,<br />
automobilisti, nomadi<br />
che chiedono l’elemosina. Di<br />
tanto in tanto anche banchetti<br />
di raccolta firme o distribuzione<br />
volantini. Un brulichio di varia<br />
umanità in pericolo per la propria<br />
incolumità.<br />
Conclusione amara: certo che a<br />
giudicare dagli interventi sulla<br />
viabilità questa Giunta (anche se<br />
il sottopasso era progettato da<br />
tempo) ha dato il peggio di se<br />
stessa.
LIVORNOnonstop è...<br />
16<br />
quiz<br />
La storia delle nostre strade<br />
...a spasso<br />
per la città<br />
dallo Stradario Storico di Livorno, antico,<br />
moderno e illustrato di Beppe Leonardini<br />
e Corrado Nocerino e della<br />
Editrice Nuova Fortezza di Livorno.<br />
Via Renato Martorelli - Con<br />
accesso da via Costanzo Ebat<br />
ed è a fondo chiuso. Sorta nel<br />
1958, vuol ricordare il capitano<br />
dell'esercito medaglia d'oro<br />
(nato a Livorno nel 1895) e<br />
ucciso dai tedeschi a Niella<br />
Tanaro (CN) il 20 agosto 1944.<br />
Via del Porticciolo - Dalla<br />
piazza del Municipio a via<br />
Borra. Denominazione preesistente<br />
al <strong>17</strong>84, che si riferisce<br />
al porticciolo scavato dai genovesi<br />
sull'attuale piazza del<br />
Municipio, e che fu interrato<br />
nel 1629. Questa via si chiamò<br />
anche via della Dogana.<br />
Proverbi<br />
livornesi<br />
✔ Te si che sei omo mia la<br />
tu moglie.<br />
✔ Se voi fa’ ‘n dispetto a Gristo<br />
di un povero fai un ricco.<br />
✔ Le durezze dell’omo son<br />
sei: moscio, barzotto, barzottone,<br />
duro, duro da treno,<br />
duro da culo.<br />
✔ Chi c’e l’ha più lungo se<br />
lo tira.<br />
✔ Tira piu un pelo di potta<br />
che un carro di bovi.<br />
✔ ‘Un c’è ciuo ‘he t’accontenti.<br />
QUIZ A PUNTEGGIO PER SAGGIARE LA TUA LIVORNESITÀ<br />
LIVORNESE DOC O ALL’ACQUA DI ROSE?<br />
Scoprilo rispondendo a queste domande; quindi controlla punteggio e valutazione:<br />
1<br />
In<br />
quale anno si è costituita<br />
la locale Corale "Guido<br />
Monaco"?<br />
A 1956<br />
B 1900<br />
C 1933<br />
2<br />
In<br />
A<br />
B<br />
C<br />
3<br />
In<br />
quale via nacque il letterato<br />
e patriota Carlo<br />
Bini?<br />
Via della Coroncina<br />
Via Carlo Bini<br />
Via delle Galere<br />
quale anno venne costruita<br />
la Fortezza Nuova?<br />
A 1638<br />
B 1590<br />
C 1488<br />
4<br />
In<br />
quale avvenne la cosiddetta<br />
burla delle "false<br />
teste" di Modigliani?<br />
A 1984<br />
B 1997<br />
C 1989<br />
5<br />
Da<br />
A<br />
B<br />
C<br />
6<br />
...<br />
chi fu costruito il nuovo<br />
Palazzo Granducale<br />
dopo i bombardamenti?<br />
Ghino Venturi<br />
Antonio Cantagallina<br />
G. Battista Foggini<br />
e quanto era lungo il<br />
tracciato complessivo<br />
della linea elettrica?<br />
A Km. 41,620<br />
B Km. 32,645<br />
C Km. 28,987<br />
7<br />
La<br />
A<br />
B<br />
C<br />
8<br />
Dove<br />
A<br />
B<br />
C<br />
Chiesa di San Sebastiano fu costruita<br />
per sciogliere un voto per un tragico fatto<br />
accaduto nel 1479. Di cosa si trattava?<br />
Pestilenza<br />
Terremoto<br />
Maremoto<br />
si trova Villa Valsovano?<br />
Viale Mameli<br />
Via del Fagiano<br />
Viale Italia<br />
RISPOSTE: 1 (B), 2 (C), 3 (B), 4 (A), 5 (A), 6 (B), 7 (A), 8 (B), 9 (C), 10 (C), 11 (C), 12 (C)<br />
Meno di 2 risposte corrette: all’acqua di rose - Da 3 a 6 risposte corrette: sui generis<br />
Da 7 a 10 risposte corrette: alla moda - Nessun errore: LIVORNESE DOC honoris causa<br />
Quiz visivo e di orientamento a conferma del tuo grado di livornesità<br />
Che razza di livornese sei?<br />
...di SCOGLIO,<br />
di FORAVIA<br />
o... PISANO?<br />
Qui a fianco c'è la foto di una strada<br />
della tua città. Sai riconoscere di<br />
quale via si tratta?<br />
9<br />
Chi<br />
A<br />
B<br />
C<br />
10 A<br />
B<br />
C<br />
11 A<br />
B<br />
C<br />
12 era Augusto Liverani<br />
cui è dedicata una via<br />
cittadina?<br />
Giornalista<br />
Avvocato<br />
Educatore<br />
Dove si trova il Palazzo<br />
delle Quattro Stagioni?<br />
Via del Littorale<br />
Via Marradi<br />
Corso Amedeo<br />
Chi ha vinto il Palio Marinaro<br />
del 1997?<br />
Borgo Cappuccini<br />
Pontino<br />
Venezia<br />
In quale stagione Claudio<br />
Achilli divenne presidente<br />
del Livorno Calcio?<br />
A 1997/98<br />
B 1885/86<br />
C 1992/93<br />
Se trovi degli errori in questo<br />
giornale, tieni presente<br />
che sono stati messi di proposito.<br />
Abbiamo cercato di<br />
soddisfare tutti, anche coloro<br />
che sono sempre alla<br />
ricerca di errori!<br />
Se rispondi ESATTAMENTE significa<br />
che sei un... livornese di scoglio!<br />
Se rispondi CONFONDENDO la via<br />
con altra della stessa zona, significa<br />
che sei un...livornese di foravia,<br />
Se NON RIESCI A CAPACITARTI di<br />
quale via si tratta, allora significa<br />
che... sei un pisano!<br />
Per la risposta, vedi pag. 23<br />
Grado di difficoltà:
LIVORNOnonstop è...<br />
La fantastica iniziativa di solidarietà dopo la recente tragica alluvione<br />
Il calendario<br />
#BIMBI MOTOSI#<br />
dà i numeri<br />
<strong>17</strong><br />
attualità<br />
di Stefania D'Echabur<br />
Con una conferenza stampa che<br />
si è svolta in Baracchina Rossa<br />
l’11 novembre scorso, si è tenuto<br />
a battesimo l’uscita del<br />
Calendario “Bimbi Motosi” in<br />
collaborazione con Reset.<br />
4300 copie stampate che in<br />
meno di due settimane sono<br />
andate praticamente a ruba, tanto<br />
che sta partendo la seconda<br />
ristampa.<br />
In tanti conoscono il “famoso<br />
calendario” e ogni livornese<br />
vuole avere attaccati al muro per<br />
tutto l’anno i volti raffigurati dei<br />
ragazzi che si sono resi protagonisti<br />
nelle giornate post alluvione<br />
a spalare il fango.<br />
Si sono attivate ditte (Asa, Bettarini,<br />
Media Print, Moby, Sama,<br />
Erredue, Baglini Ascensori,<br />
Webb James), che generosamente<br />
hanno contribuito agli<br />
Basta 1 euro, salviamo la Cantina dell’Ovosodo.<br />
Un appello lanciato dal CCN di Piazza XX Settembre, il<br />
Presidente Roberto Tani (nella foto il 2° da destra) e il<br />
dirigente della Cantina Sergio Marconi (il 3° da sinistra)<br />
chiedono la vicinanza della città per sostenere una realtà<br />
cittadina in difficoltà. Le gare remiere: Coppa Barontini,<br />
Risiatori, Palio Marinaro, fanno parte dell’identità di<br />
Livorno e l’Ovosodo è il tessuto culturale di un rione.<br />
Dal 9 settembre in Piazza XX Settembre, durante il<br />
Mercatino Natalizio un albero natalizio originale per<br />
sostenere la cantina. Qualcuno si è attivato, la città con<br />
loro, sperando che questa forza faccia da ariete per<br />
aprire la porta della salvezza!<br />
Una delle tante iniziative dei #Bimbi Motosi# - Insieme per sostenere LI!!<br />
sponsor, tanto da coprire le<br />
spese vive della stampa. Il risultato<br />
sarà che il ricavato andrà<br />
per intero devoluto alle famiglie<br />
che sono rimaste fuori da<br />
un contributo ufficiale. Contributo<br />
che sarà reso noto e che<br />
attraverso Caritas e Comune<br />
assegnato nella massima trasparenza.<br />
Negozi, edicole, ditte e svariati<br />
tipi di attività chiedono di potere<br />
contribuire alla vendita del<br />
Calendario.<br />
Eventi si sono mossi e si stanno<br />
muovendo in città dando la<br />
loro adesione per lasciare un<br />
posto bene in vista per il calendario:<br />
Mare di Vino, Salsicciamo<br />
in piazza Cavallotti, Villaggio<br />
natalizio in Villa Mimbelli,<br />
altro Mercato natalizio in Piazza<br />
XX Settembre dall’8 dicembre<br />
a l’8 gennaio. Lo sport sta<br />
facendo la sua parte: lo stadio,<br />
la maratona... Tanti le iniziative,<br />
per stare aggiornati la pagina<br />
facebook Bimbi Motosi e<br />
Reset costantemente viene aggiornata.<br />
Inoltre, un pullman rosso scoperchiato<br />
durante il mese di dicembre<br />
sfreccerà per Livorno<br />
con a bordo un ospite d’onore:<br />
Babbo Natale in persona che<br />
consegnerà i calendari dalle sue<br />
preziose mani.<br />
Un’impresa filantropica, ma si sa,<br />
a Natale siamo tutti un pochino<br />
più buoni e siamo certi che il<br />
contatore dei soldi incassati che<br />
puntualmente viene aggiornato<br />
toccherà picchi mai visti.<br />
Ad oggi, mentre sto scrivendo…<br />
la cifra incassata è di 7.690.00<br />
euro, ma il contatore è un vortice,<br />
perché Livorno e i livornesi<br />
come si tratta di solidarietà è immensa<br />
con il suo cuore, un cuore<br />
che batte forte!<br />
Numerose le richieste del calendario<br />
che stanno arrivando da<br />
fuori città: Roma, Milano, Torino,<br />
Pisa… addirittura perfino in<br />
Sicilia e la macchina di questa<br />
nobile impresa animata da puro<br />
volontariato si sta attivando<br />
anche per le spedizioni e per accontentare<br />
tutti, ma proprio tutti!<br />
Un po’ di numeri…<br />
la pagina #BIMBI MOTOSI# è<br />
nata il 13 settembre<br />
A oggi ci sono 4339 “mi piace”<br />
ed è seguita da 4371 persone<br />
54 punti vendita su Livorno,<br />
Cecina, Nibbiaia, Gabbro, Montescudaio.<br />
Al 13 novembre il primo versamento<br />
è stato di 1.320.00 euro<br />
Il 18 novembre il secondo versamento<br />
di 7.690.00 euro.<br />
Il 22 novembre terzo versamento<br />
di 13.095 euro.<br />
Un delirio di numeri…<br />
Il 24 novembre 14.095.<br />
Ancora donazioni, adesioni.<br />
Si va in ristampa… 1600 calendari<br />
grandi e 1600 piccoli!<br />
Già 850 in ordine!<br />
Il costo per la spedizione di 1<br />
copia del calendario 1, 28. La<br />
busta costa 35 centesimi.<br />
A questi ritmi i numeri sono destinati<br />
a crescere, in previsione<br />
di una grande festa con il numero<br />
più importante: la cifra che sarà<br />
scritta sopra all’assegno finale!<br />
1000 grazie da parte di Reset e<br />
#bimbimotosi# ad ogni singola<br />
persona che sta aiutando… ad<br />
1 ad 1.<br />
Buon Natale! Seguite #calendario<br />
bimbi motosi Livorno#!
Colline in Festa<br />
vi aspettiamo numerosi l'8 dicembre<br />
Programma della 18 a edizione Colline<br />
in Festa.<br />
Ore 9: APERTURA NEGOZI E<br />
OPERE DELL'INGEGNO - Attrazioni:<br />
I gonfiabili di Tato - Pista<br />
mini Quad - Giro pony per bambini.<br />
Mania cane: ricerca per bimbi,<br />
percorso sensoriale, lezione didattica<br />
zoo antropologia - Agility dog -<br />
Giacche Verdi esibizioni a cavallo -<br />
Free Style - Partecipazione CCT con<br />
Autobus - Raccolta di fondi per alluvionati<br />
città di Livorno 9/10 settembre<br />
20<strong>17</strong> - Prova gratuita E-Bike<br />
presso "La mania delle 2 ruote".<br />
Ore 12.30: APERTURA PUNTO<br />
RISTORO: - Piazza D. Chiesa:<br />
"Il Paninò" tel. 338 3584240; "ll<br />
Punto Carne" TeL 329 4474053;<br />
Via di Salviano: Circolo Arci L. Norfini<br />
tel. 0586 860200 (Lasagne - pollo<br />
alla griglia e ballo: Euro15); Via<br />
Lorenzini: "Antica Tradizione" Macelleria<br />
Citi Iacopo Tel.0586<br />
860086; "Piero e Luana" Specialità<br />
Gastronomiche; Pony Pollo Tel.<br />
0586 858062.<br />
Ore15:30: INIZIO VIA DI SAL-<br />
VIANO IN MUSICA: - Canti corali<br />
adulti, coro bambini e strumentale.<br />
Seguiranno spettacoli itineranti<br />
lungo tutto il percorso della manifestazione.<br />
Ore 15:30: "Ballo con<br />
Mister Dj" presso Circolo Arci Norfini<br />
(Euro 3); Spettacolo: Scuola di<br />
danza baby dance e vernacolo. Animazione:<br />
"Casa di Babbo Natale";<br />
"truccabimbi"; Cristian Vega bolle<br />
giganti e sculture con palloncini;<br />
Caccia al tesoro Salesiami Scout,<br />
baseball. Ore 19: CHIUSURA<br />
MANIFESTAZIONE<br />
Vini sfusi e imbottigliati<br />
Confezioni regalo - Consegna gratuita a domicilio<br />
Via di Salviano 25 - Livorno<br />
Cell. 327.42.13.754 - Tel. 0586.37.80.99<br />
Circolo “Luigi Norfini”<br />
C O L L I N E<br />
Cultura, sport, divertimento, stare insieme<br />
Via di Salviano 53 - Tel. 0586/860200 - 864115 - Livorno<br />
E-mail: circoloarcicolline@gmail.com<br />
Pasticceria - Bar<br />
Cioccolateria - Cake Design<br />
Via di Salviano 6 - Livorno<br />
Tel. 0586/856598<br />
aperti con orario continuato: 6.30 - 20.30 - Turno riposo: Mercoledì<br />
Piazza D. Chiesa 6<br />
Tel. 338.358.42.40<br />
Consegna a domicilio<br />
Via di Salviano 71<br />
L I V O R N O<br />
Tel. 0586/860390<br />
Chiuso il Lunedì<br />
di Rossella Cancelli<br />
Cell. 340.469.68.93<br />
Via di Salviano 55/bis - Livorno<br />
info@studiomanipura.it www.studiomanipura.it<br />
Cose di Casa<br />
di Mantellassi Michela<br />
PIAZZA DAMIANO CHIESA 7 - LIVORNO<br />
Tel. 0586 861683<br />
☎<br />
Pescheria Bello Fresco<br />
Pesce fresco Frutti di Mare<br />
Ammollati Molluschi e crostacei<br />
P.zza D. Chiesa 35 - Livorno<br />
Tel. 0586.859620<br />
Cosmetica viso e corpo - Articoli per estetiste<br />
Prodotti per depilazione - Articoli Professionali per capelli<br />
Articoli da regalo - Bigiotteria - Accessori - Nail art - Trucco<br />
Via di Salviano 39 - Te/Fax 0586.8504<strong>17</strong> - Livorno<br />
<strong>17</strong>4<br />
Cesari<br />
Via dell'Origine 25 - Tel. 328.163.32.86 - Livorno<br />
Via di Salviano 32 - Tel. 393.010.24.00 - Livorno<br />
T A B A C C H E R I A<br />
Giannantonio<br />
Ric. Lotto Fi 1473-Li 1475<br />
Via Lorenzini 2 - L I V O R N O<br />
☎<br />
PANETTERIA<br />
Fabiani Antonella<br />
Piazza D. Chiesa 26<br />
Tel. 0586/856506<br />
L I V O R N O<br />
Edicola Lemmi<br />
Piazza D. Chiesa 60 - Livorno<br />
Libreria - Giocattoli - Articoli da mare<br />
☎<br />
Rivenditore Prodotti<br />
A.S. Livorno Calcio<br />
l'Orto in Tavola<br />
T<br />
di Prex Valerio<br />
Via di Salviano 57 bis - Via Lorenzini 8<br />
342.3745860 - 348.7585479
Chalet dei Fiori<br />
di Stefania e Marina<br />
Servizi floreali completi<br />
Consegne a domicilio<br />
Vanity Dog<br />
☎<br />
Colline<br />
Via di Salviano 55/b - Livorno<br />
Tel. 0586.860682<br />
planetcolline365@gmail.com<br />
Facebook:<br />
Planetwin365 Colline<br />
☎<br />
☎<br />
Toelettature - Diete personalizzate<br />
Accessori e articoli per animali<br />
Via di Salviano 51/A - Tel/Fax 0586 856292 - Livorno<br />
Sabato orario continuato - Lunedì chiusura<br />
Livorno<br />
P.za D. Chiesa 65<br />
Tel. 0586/855519<br />
Oreficeria Lunghi<br />
di Ivo e Massimo Lunghi s.n.c<br />
☎<br />
Via di Salviano 18 - Livorno<br />
Tel. 0586/855578<br />
Cecchetti Calzature<br />
di Cecchetti Silvia & Riccardo S.n.c.<br />
Via di Salviano 24-26 - Livorno<br />
Tel. 0586/855449<br />
Email: cecche23@cecchetticalzature.191.it<br />
Materiale elettrico<br />
Lampadari<br />
Ferramenta<br />
Duplicazione chiavi<br />
Via di Salviano 46 - Livorno<br />
Tel./fax 0586/374589 - Cell. 347/3409086<br />
Via O.T. Tozzetti 10<br />
Via di Salviano 29 - Livorno - 0586/014346<br />
☎<br />
0586.80.14.65<br />
info@zenzeroecannella.org - www.zenzeroecannella.org Zenzero e Cannella<br />
TABACCHI<br />
Ilaria Salvador<br />
Via di Salviano 1/3 - Livorno<br />
Tel./Fax 0586/855520 - Fax 869748<br />
Magazzino: Via Cimarosa 73 - tel. 0586.855401 - Livorno<br />
Sede: Via Lorenzini 1 - Tel. 0586.854680 - Livorno<br />
FERRAMENTA LABRONICA<br />
COLORI - ELETTRICITÀ<br />
CASALINGHI - IDRAULICA<br />
Via Toscana 2 .- Tel. 0586 852010 - Livorno<br />
E-mail: ferramenta.labronica@libero.it<br />
Via Toscana 13<br />
Tel./Fax:<br />
0586/861499<br />
L I V O R N O<br />
L'APPRODO<br />
STOCCAFISSO - BACCALÀ<br />
GASTRONOMIA DI MARE<br />
Via Toscana, 35 - Livorno<br />
Tel. 328.75.81.021<br />
a Livorno:<br />
Via di Franco 36/38 - tel. 0586/884106<br />
P.zza D. Chiesa 63 - tel. 0586/951363<br />
Via Mondolfi 12 - ☎www.vadformaggi.it<br />
Ottica Modì<br />
CENTRO CONTATTOLOGIA<br />
Via di Salviano, 57/A - Livorno<br />
Tel. 0586/860081 - 0586/858572<br />
☎<br />
Cantina Toscana<br />
VINI SFUSI<br />
Via Basilicata 5 - Livorno<br />
Tel. 348.43.29.955<br />
Conseguimento patenti A-B-C-D-E CAP e CQC<br />
Rinnovo e duplicato patenti CQC<br />
Corsi patentino ciclomotore<br />
Corsi recupero punti - Revisione patente<br />
Esami guida per privatisti<br />
Via di Salviano 61 - Tel. 0586/860163<br />
Silvia Vignale cell. 366.341.6123 autoscuolalecolline@tiscali.it<br />
PODOSKILLS<br />
Piede e Postura<br />
Veronica Barontini<br />
Dottoressa in Podologia<br />
347.380.45.75 Tommaso Spinelli<br />
Dottore in Podologia e Scienze Motorie<br />
333.674.79.31<br />
VIA DI SALVIANO 63 - LIVORNO<br />
☎<br />
LIVORNO - Via di Salviano, 27 - Tel. 0586 861466
LIVORNOnonstop è...<br />
20<br />
scuole<br />
“Viaggio tra le scuole pubbliche livornesi”: 3ª puntata<br />
Carducci e Brin<br />
di Luciano Canessa<br />
Le cronache cittadine parlano<br />
di una scuola elementare pubblica<br />
nel villaggio di Ardenza<br />
nell’anno scolastico 1855/56<br />
quando il Comune nominò Gio.<br />
Battista Corsoni, quale maestro,<br />
e Stanislao Misuri, aiuto maestro,<br />
ma, probabilmente, già<br />
qualche anno prima funzionava<br />
nel villaggio una istituzione<br />
destinata all’insegnamento primario.<br />
E’, comunque, questa<br />
l’avanguardia della scuola Giosuè<br />
Carducci.<br />
Quell’anno funzionavano a Livorno<br />
pochissime classi elementari<br />
pubbliche e si trovavano<br />
in via S. Giovanni Nepomoceno,<br />
via Maddalena, via della<br />
Pace, piazza della Pina d’Oro,<br />
fuori Barriera Garibaldi e a Salviano.<br />
Nessuna di queste sette<br />
scuole aveva un nome e le stesse<br />
si individuavano con la via<br />
dove erano ubicate.<br />
Quando Livorno diventò sede<br />
balneare in competizione con<br />
Viareggio, con il bel mondo di<br />
gran parte dell’Europa che sfilava<br />
da “Lo scoglio della Regina”,<br />
costeggiando i Bagni Pancaldi,<br />
per andare verso I Casini,<br />
con pariglie e “tiri a 4”, i<br />
Alfredo Sforzini: Castelvecchio di<br />
Pescia (PT)1914 - Cavour (TO 1943.<br />
sobborghi come Ardenza si arricchirono<br />
rapidamente di gente<br />
e di ville.<br />
Ma, sia chiaro, Ardenza Terra e<br />
Ardenza Mare furono due entità<br />
profondamente diverse, divise<br />
da orti e campi. Scalpellini,<br />
barrocciai, contadini, operai, lavandaie,<br />
sarte da una parte; ricchi<br />
vacanzieri in carrozza dall’altra.<br />
Poi, il 22 maggio 1881 entrò in<br />
funzione la tranvia a cavalli collegando<br />
la stazione S. Marco ad<br />
Ardenza. L’aumento della popolazione<br />
scolastica spinse il Comune<br />
a dare locali più idonei da<br />
un punto di vista pedagogico e<br />
igienico, così l’assessore, ing.<br />
Ugo Vaccari, progettò una sede<br />
scolastica in via Casini, che funzionò<br />
a partire dall’a.s. 1883/84,<br />
inizialmente per le classi maschili<br />
(1 a , 2 a , 3 a e 4 a ) cui fecero<br />
seguito, più tardi, le classi femminili,<br />
non potendo il Municipio,<br />
per impegni preventivi, abbandonare<br />
subito del tutto i locali<br />
presso la chiesa del villaggio,<br />
dove pertanto continuò a<br />
operare la sezione femminile per<br />
La scuola primaria G. Carducci, in piazza Sforzini<br />
qualche tempo.<br />
Le cronache dicono che a partire<br />
dall’11 settembre 1883 iniziò<br />
il trasloco delle suppellettili scolastiche<br />
delle classi maschili dai<br />
vecchi locali alla nuova scuola<br />
di via Casini.<br />
Finalmente l’amministrazione<br />
civica iniziò a mutare indirizzo<br />
e, anziché pagare fitti elevatissimi<br />
a privati per locali indecenti,<br />
si decise a costruire scuole<br />
ex novo. Poi, sotto il sindaco<br />
Giuseppe Malenchini (1903-<br />
1911), che molto ha fatto per<br />
l’edilizia scolastica livornese, fu<br />
acquistata una villa, costruita<br />
nel 1880, nella allora via del Littorale,<br />
oggi piazza Sforzini.<br />
In quella villa aveva operato il<br />
Collegio San Giorgio, fondato<br />
nel 1880 dal professore e poeta<br />
Francesco Polese, un collegio<br />
di un certo livello dove la famiglie<br />
più in vista mandavano i<br />
loro figli a studiare.<br />
Fu un grosso impegno finanziario<br />
per il Municipio l’acquisto<br />
della villa in questione. Dopo i<br />
necessari lavori di adattamento,<br />
a partire dal 1906 il 1° e 2°<br />
piano fu assegnato alla scuola<br />
elementare pubblica di Ardenza,<br />
mentre il piano terra fu occupato<br />
dagli uffici comunali.<br />
Dopo la morte di Giosuè Carducci,<br />
avvenuta il 16 febbraio<br />
1907, il Municipio non perse<br />
tempo e con delibera del Consiglio<br />
, in data 11 marzo dello stesso<br />
anno, attribuì alla scuola il<br />
nome del vate. Un nome illustre<br />
per una bella sede scolastica.<br />
Del resto il Carducci era un habitué<br />
di Livorno, veniva spesso<br />
a trovare la figlia Beatrice che<br />
aveva sposato il prof. Carlo Bevilacqua,<br />
insegnante del Liceo<br />
Classico, e frequentava assiduamente,<br />
in via Maggi, la fiaschetteria<br />
di Pilade Cipriani in<br />
via Maggi e la trattoria del Noccioli,<br />
in via Verdi (se ne parla<br />
anche nel servizio di pag. 6,<br />
ndr).<br />
Alfredo Sforzini (1914-1943),<br />
medaglia d’oro al valor militare,<br />
alla cui memoria è intitolata la<br />
piazza principale di Ardenza Terra,<br />
frequentò le aule della scuola<br />
“Carducci”.<br />
segue a pag.20
LIVORNOnonstop è...<br />
da pag. 21<br />
21<br />
scuole<br />
La famiglia Sforzini si era trasferita<br />
a Livorno nel 1915 e prese<br />
alloggio in via del Littorale n. 52,<br />
primo piano.<br />
A 13 anni, Alfredino, che non<br />
proseguì gli studi, fu assunto<br />
dalla latteria Pillocchi, in via O.<br />
Franchini, quindi, più tardi fu<br />
“ragazzo di bottega” presso la<br />
Baracchina.<br />
Ancora oggi la scuola “Giosuè<br />
Carducci” accoglie nelle sue<br />
aule i bambini di Ardenza. Camilla<br />
Pasqualini è la attuale dirigente<br />
scolastica.<br />
* * *<br />
Grazie all’opera fondamentale<br />
del consigliere Antonio Mangini,<br />
nella adunanza del 18 luglio<br />
1860 fu decisa l’apertura di una<br />
scuola elementare pubblica a<br />
San Jacopo dove venne nominato<br />
maestro Santi Caturelli ed<br />
è questa l’avanguardia della<br />
scuola “Benedetto Brin”.<br />
Nella stessa seduta del luglio<br />
1860 fu decisa anche l’apertura<br />
di una scuola pubblica in località<br />
Antignano, dove venne nominato<br />
maestro Cesare Banci, e<br />
a Montenero. Due anni più tardi<br />
Mangini fece aprire anche<br />
scuole serali o domenicali per gli<br />
operai a San Jacopo, Ardenza,<br />
Antignano e Montenero.<br />
La prima sede della scuola di S.<br />
Jacopo, in piazza delle Isole,<br />
(piazza oggi inesistente perché<br />
trasformata in via Corsica e via<br />
Malta) attualmente è occupata<br />
dalla circoscrizione.<br />
Nel 1879, in occasione dell’apertura<br />
di una nuova scuola<br />
elementare in via Carlo Bini, fu<br />
deciso, per ragioni di bilancio,<br />
di trasferire le classi 3 e e 4 e da<br />
piazza delle Isole in Borgo Cappuccini<br />
suscitando vibrate proteste<br />
degli abitanti di S. Jacopo<br />
per la notevole distanza della<br />
scuola e perché molti giovani<br />
erano talmente poveri da non<br />
avere gli indumenti necessari<br />
per coprirsi dalle intemperie, carenza<br />
aggravata dalla lunga strada<br />
da percorrere.<br />
Insomma, già allora si parlava di<br />
accorpamenti scolastici, ma la<br />
protesta fu tale che il sindaco<br />
La vecchia piazza delle Isole (oggi tra via Corsica e via Malta), prima sede della scuola di S. Jacopo, poi B. Brin.<br />
fu costretto a ritirare il provvedimento.<br />
Poco dopo la morte di Benedetto<br />
Brin, avvenuta nel 1898, la<br />
scuola fu intitolata all’illustre<br />
fondatore dell’Accademia Navale.<br />
Si ha notizia di lavori strutturali<br />
effettuati, nel 1902, nella sede<br />
di piazza delle Isole provvedendola<br />
di nuove aule, di acqua<br />
potabile, e decenti servizi igienici.<br />
La attuale sede della circoscrizione,<br />
durante l’estate, serviva<br />
come albergo per gli orfani dei<br />
marinai che venivano a Livorno<br />
per fare i bagni. Ecco cosa<br />
scriveva il Telegrafo di allora:<br />
“…la scuola comunale di S.<br />
Jacopo è da molto tempo in<br />
condizioni igieniche tutt’altro<br />
che buone, per effetto della penuria<br />
e della imperfezione delle<br />
latrine, nonché per la mancanza<br />
di acqua e per la definizione<br />
delle aule” e concludeva<br />
che erano improrogabili “radicali<br />
miglioramenti”.<br />
In questa sede hanno frequentato<br />
le lezioni nientemeno che<br />
Alberto Razzauti, Ferruccio Mataresi<br />
e Marc Sardelli, scusate<br />
se è poco!<br />
Con l’aumento della popolazione<br />
e di conseguenza dell’utenza<br />
scolastica si dovette fare ricorso<br />
a varie succursali e nel secondo<br />
dopoguerra fu deciso di<br />
costruire una nuova scuola, in<br />
via Sardegna, che fu inaugurata<br />
il 25 ottobre 1958, era un sabato,<br />
alla presenza di tutte le autorità<br />
cittadine ed è tuttora la scuola<br />
dei sajacopini.<br />
La sede nacque con 12 aule, un<br />
refettorio con cucina, un ambulatorio,<br />
locali per il direttore e la<br />
segreteria. La capacità ricettiva<br />
era di 420 allievi, costo complessivo<br />
50 milioni. A quella data la<br />
direttrice didattica era la sig.ra<br />
Zingoni.<br />
Nella scuola ha insegnato dal<br />
1931 al 1963 Federico Biagini,<br />
apprezzato maestro con incarichi<br />
di istituire scuole italiane in<br />
Tunisia e Jugoslavia. Si ricordano<br />
anche i maestri Del Chicca,<br />
Biondi e le maestre Del Guerra,<br />
Patania, Paperini, Di Sorco, Luigia<br />
Lombardini…<br />
L’attuale dirigente scolastico è<br />
Antonio Manfredini.<br />
(3 - continua).<br />
Alberto Razzauti (1885-1971) Ferrucci Mataresi (1928 - 2009) Marc Sardelli (cl. 1930)
Ti aspettiamo<br />
per<br />
scambiarci<br />
gli auguri<br />
natalizi<br />
dal 1989<br />
Macelleria Pini<br />
Carni di prima qualità<br />
Prontocuoci<br />
Via Mentana 55 - Livorno<br />
Tel. 333/728.8665<br />
Chiuso: Lunedì<br />
edicola<br />
BARCELLONA snc<br />
di Barcellona Donatella e Annamaria<br />
Via Goito 83 - Livorno<br />
Tel. 0586/809904<br />
ROSTICCERIA<br />
Il Caminetto<br />
Specialità: Polli, Vitella, Roastbeef, Arista<br />
maiale, Coniglio e Maialino cotti a legna<br />
TUTTE LE SERE PIZZA<br />
Pranzi Natalizi - Cenone S. Silvestro<br />
Via Marradi <strong>17</strong>9 - Livorno - Tel. 0586/809484<br />
PANIFICIO<br />
Nencioni<br />
Piazza Matteotti 31 - Livorno<br />
Tel. 0586/803.<strong>17</strong>0<br />
Panetteria - Alimentari<br />
Via Montebello 19/A<br />
Livorno<br />
Tel. 0586/807213 Via O.T. Tozzetti 10<br />
☎ 0586.80.14.65<br />
APERTI LA DOMENICA<br />
Vetreria Labronica<br />
di Canterini Fabio<br />
Vetrerie artistiche - Vendita al dettaglio<br />
Viale Fabbricotti 4 - Livorno<br />
Tel. 0586/852153 - Cell. 328/22.88.908<br />
Il Folletto<br />
since 1835<br />
Caffetteria - American Bar<br />
Piazza Cavour 37 - Livorno - tel. 0586 211974<br />
e-mail barilfolletto@virgilio.it<br />
Parrucch<br />
arrucchiere iere per uomo<br />
Fabrizio<br />
del Pane<br />
del<br />
Via OttavianoTargioni Tozzetti 10<br />
fabriziobambi@yahoo.it<br />
Tel. 0586.80.14.65 - Cell. 340.3088623<br />
,<br />
L<br />
Pasticceria - Salateria<br />
L'Albero del Pane<br />
Via O.T. Tozzetti 10<br />
Via Malta 2B - Livorno<br />
0586.80.14.65<br />
Tel. 0586/260425<br />
Elettricità<br />
PELAGATTI<br />
ELETTROSERVICE<br />
Impianti elettrici industriali<br />
☎<br />
Piazza Matteotti 60/B - Tel. 0586/805189 - Livorno<br />
Consegna a domicilio dalle 18.30 alle 21.30<br />
Aperto tutti giorni e le Domeniche mattina<br />
con Schiacciata e Pane freschi<br />
Via Basilicata 9 - Livorno<br />
0586.864086 - 339.4159138<br />
Via S. Giovanni 54 - Livorno<br />
Tel. 0586953310 - Cell. 340 7156108<br />
TRATTORIA<br />
La Botteghina<br />
di Matteini Daniele<br />
Via Roma 159 - Livorno<br />
Tel. 0586/805110 - Cell. 335.7050156<br />
☎<br />
chiuso il Martedì<br />
Chiuso la Domenica<br />
RISTORANTE - PIZZERIA<br />
☎<br />
Via del Tempio 14 - Largo Duomo 14 - Livorno<br />
Tel. 0586.892560 - Cell. 333.43.73.875<br />
Chiuso la Domenica<br />
Bar S. Agostino<br />
Aperitivi - caffè - pasticceria<br />
Viale della Libertà 33 - Livorno<br />
Tel. 0586/800.232<br />
Vuoi realizzare un libro con i tuoi racconti, storie, ricordi, poesie?<br />
Consegnaci i tuoi testi, al resto pensiamo noi!<br />
Stampa anche in limitato numero di copie a prezzi eccezionali - Chiedici un preventivo -<br />
Editrice «Il Quadrifoglio» - Via C. Pisacane 7 - Livorno - Tel. 0586/814033
LIVORNOnonstop è...<br />
23<br />
amarcord<br />
Cara, vecchia Livorno<br />
oltre<br />
dalla collezione di Roberto Leonardi<br />
Navicelli ormeggiati sotto la Fortezza Vecchia<br />
Navicelli affondati<br />
che alla ns. Redazione<br />
di via Pisacane 7<br />
è in distribuizione presso:<br />
Premiata Libreria Belforte 1805<br />
Via Roma 69<br />
Antichità Numismatica Gasparri<br />
C.so Mazzini 3<strong>17</strong>/323<br />
Tabaccheria 73<br />
di Gambacciani Sonia<br />
Via Goldoni 14<br />
In Vino Veritas<br />
Via Maggi 82<br />
Caffè Greco<br />
Via della Madonna 8<br />
Edicola Toriani<br />
Largo Vaturi<br />
Caffè Cellini<br />
Via del Molo Mediceo 22<br />
Pizzeria Il Ventaglio<br />
Via Grande 145<br />
Caffè Grande<br />
Via Grande 59<br />
Pescheria Fanelli Andrea<br />
Mercato C.le - Banco 304<br />
Rinaldo Bartolini “Riri”<br />
Mercato C.le - Banco 307<br />
Fotografo Del Secco<br />
Via Cambini<br />
Ferramenta Fabbrini<br />
Via Marradi (ang. v.le Mameli)<br />
Macelleria Paolo Pini<br />
Viale Mameli 55<br />
Edicola Borghesi<br />
Piazza Garibaldi<br />
"Centro Libri"<br />
Via Garibaldi 8<br />
Tabaccheria Cialdini F. e M.<br />
Via Prov. Pisana 44<br />
Norcineria "Regoli"<br />
Via Mentana 102<br />
Bar Sant'Agostino<br />
Viale della Libertà 33<br />
Bar Stadio Comunale<br />
Piazzale Montello<br />
Ma che razza<br />
di livornese sei?<br />
La strada in questione, di cui a<br />
pag. 16, è:<br />
Via dell'Ambrogiana<br />
Ultimi navicelli<br />
posta tra la via Roma e via<br />
Goito.
Vuoi realizzare un libro<br />
con i tuoi ricordi, storie,<br />
poesie, racconti?<br />
consegnaci i tuoi testi,<br />
al resto pensiamo noi!<br />
Stampa anche in numero limitato<br />
di copie a prezzi eccezionali<br />
- Chiedici un preventivo -<br />
Specializzati anche nella stampa di:<br />
Giornali, Depliant, Brochure,<br />
Manifesti, Volantini ecc<br />
Editrice «Il Quadrifoglio» - Via C. Pisacane 7 - Livorno<br />
Tel. 0586/814033