Dicembre 17

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LIVORNOnonstop è... 8 progetto scuola Grazie al progetto ORTO IN CONDOTTA, in collaborazione con l’Associazione Slow Food e alcune scuole cittadine, gli alunni sono venuti a conoscenza dell’educazione alimentare e della sostenibilità ambientale a partire dal Nido in su Ma che bravi questi bambini! di Giovanni Giorgetti Martedì 14 novembre si è svolta presso la Scuola primaria Dal Borro ed altre scuole di Livorno la Festa dell’Orto, collegata al progetto di Slow Food “ORTO IN CONDOTTA©” che quest’anno ha come tema da approfondire i cereali. La manifestazione, che doveva svolgersi come di consueto per San Martino l’11 novembre, era stata rimandata a causa del maltempo. La manifestazione, in collaborazione con l’Associazione Slow Food, dà il via al progetto annuale delle scuole che fanno l’orto, progetto che ha il fine di promuovere e sviluppare l’educazione alimentare e la sostenibilità ambientale nelle scuole a partire dal Nido, dalla Scuola dell’Infanzia, dalla Scuola Primaria e Secondaria di primo grado, attraverso l’educazione sensoriale e del gusto. Dalle attività dell’orto prendono l’avvio molteplici esperienze di apprendimento che coinvolgono tutte le discipline. Il primo School Garden di Slow Food, pensato e “coltivato” da Alice Waters, vice-presidente Slow Food Internazionale, nacque a Berkeley (California) a metà degli anni Novanta. In Italia l’Orto in Condotta prende avvio nel 2004 divenendo lo strumento principale delle attività di educazione alimentare e ambientale nelle scuole. Insieme agli studenti, gli insegnanti, i genitori, i nonni e i produttori locali sono gli attori del progetto, costituendo la comunità dell’apprendimento per la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Le scuole livornesi che partecipano al progetto Orto in Condotta sono 38, numero che porta la nostra città ai primi posti della classifica nazionale: Nido Aquilone, Nido Coccinella, Nido Pirandello, Nido Santelli, Scuola dell’infanzia La Rosa, Centro infanzia Piccolo Principe, Centro infanzia Alveare, Centro infanzia Girasoli, Centro infanzia il Giardino di Sara, Scuola dell’infanzia Bimbi Allegri, Scuola dell’infanzia Pian di Rota, Scuola dell’infanzia Menotti, Scuola dell’infanzia D’Azeglio, Scuola dell’in segue a pag. 9
LIVORNOnonstop è... 9 progetto scuola da pag. 8 fanzia La Tartaruga, Scuola dell’infanzia Pestalozzi, Scuola dell’infanzia Palazzina, Scuola dell’infanzia Agnoletti, Scuola dell’infanzia O. Benetti, Scuola dell’infanzia Ciribiriciccioli, Scuola dell’infanzia Barriera Margherita, Primaria Collodi/sezione ospedaliera (ORTO IN CORSIA), Primaria Banditella , Primaria Dal Borro, Primaria Natali, Primaria Carducci, Scuola primaria Fattori, Primaria Rodari, Primadia Razzauti, Primaria De Amicis, Primaria Gramsci, Primaria Villa Corridi, Primaria Campana, Primaria Maria Ausiliatrice, Primaria Thouar, Secondaria di primo grado Micali/Tesei, Secondaria di primo grado Michelangelo, Secondaria di primo grado Mazzini/ Coteto, Secondaria di primo grado Mazzini sede. Queste notizie mi sono state riferite dalla sig.ra Valentina Gucciardo, segretario Slow Food Livorno e referente del progetto Orto in Condotta per Slow Food Livorno, la quale iscrivendo, nel 2009 i suoi figli Luca Antonio e Lorenzo alla Scuola Dal Borro si fece promotore del progetto e trovò nella maestra Vittorina Cervetti un’appassionata sostenitrice, forse perché la maestra Vittorina viene da una terra di contadini: l’Emilia, dove il legame con l’agricoltura è sempre forte e radicato in ogni famiglia anche se tutti tifano Ferrari. Le due amiche, con le altre maestre dell’epoca Patrizia Coli, Laura Valentina Guicciardo, segretario Slow Food Livorno La maestra Vittorina Cervetti con i suoi alunni La maestra Cervetti con i gustosi pane ed olio e pane e miele pronti per essere assaggiati dagli alunni. Fleri, Marta Ripaccioli, Maria Carla Meini, Cristina Pecchia, Stella Di Maio, Cristina Giulianie Adriana Piedibene convinsero i genitori, i nonni e i ragazzi a impiantare un orto nel bel parco della scuola, dove avevano già sperimentato coltivazione di flora e piante varie. Jean Piaget sosteneva che un ambiente di apprendimento fertile e multisensoriale, con le forme e le superfici, i colori, gli odori, i gusti e i suoni del mondo reale, è fondamentale per il pieno sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. Al progetto hanno aderito negli anni con entusiasmo molti produttori locali come la Tenuta Bellavista Insuese, la quale, a Guasticce, coltiva grani “antichi” e olivi. Per grani “antichi” si intendono varietà del passato non rimaneggiate geneticamente dall’uomo che per le loro particolari caratteristiche (spighe alte e chicchi irregolari) non si prestano a lavorazioni intensive. La manifestazione del 14 novembre consisteva nel mostrare questi prodotti a tutti gli alunni della scuola e nel far assaggiare pane ed olio e pane e pane e miele su diversi tipi di pane, quello della Tenuta Insuese viene fatto con Grano tenero Verna, anche se loro coltivano pure Grano Gentil Rosso e il Grano Etrusco, quest’ultimo è un grano duro. I bambini hanno potuto osservare e toccare con mano le diverse varietà di grano prodotte dall’azienda, grazie ai chicchi ma anche ai mazzi di spighe che Sabina Vitarelli aveva portato. Nei prossimi giorni gli studenti di tutte le scuole cittadine che aderiscono al progetto semineranno nel loro orto diverse varietà di cereali e seguiranno il loro sviluppo fino alla mietitura. La maestra Cervetti mi ha poi invitato a visitare l’orto di ciascuna classe che, malgrado le abbondanti piogge, appariva ben ordinato e curato: cartellini didascalici indicavano le varie piante, gli olivi e la vigna. Ogni classe ha personalizzato il proprio campo sia come scelta di piante che come stile di uso dello spazio. Ognuno arricchisce la propria esperienza personale e contribuisce a migliorare il sapere e il sentire dei compagni. I bambini collegano le esperienze di casa con quelle fatte a scuola: Francesco F. oggi ha raccontato che aveva messo anche a casa le carote ma le aveva seminate vicino al recinto del cavallo che gliele ha mangiate tutte. Portano a casa le cose coltivate a scuola e viceversa. Ad esempio quest’anno sono tornate a scuola le zucche seminate a maggio nei vasetti a scuola ma cresciute in casa. I ragazzi coltivano con entusiasmo l’orto, di cui sono orgogliosi, con impegno mentale e fisico, riscoprendo la natura con i suoi prodotti, la qual cosa influenzerà tutta la loro vita. La sig.ra Gucciardo mi diceva che l’amore dei ragazzi per l’orto è tale che molti di loro hanno espresso l’intenzione di iscriversi ad agraria da grandi. La sig.ra Gucciardo in settembre era, con altri cinque delegati toscani, al 7° Congresso Internazionale di Slow Food a Chengdu in Cina. Finalmente qualche persona che non chiacchiera solamente ma lavora con la testa e con le mani. E’ importante sottolineare che questo progetto ha bisogno di tanto entusiasmo e tanta collaborazione. Se queste esperienze hanno successo è perché non c’è una sola persona a portarle avanti. Qualcuno si noterà di più, qualcuno sarà più nell’ombra ma tutti sono indispensabili per far fiorire il nostro orto.
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