Dicembre 17

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LIVORNOnonstop è... 12 attualità da pag. 11 a percorrerla, spesso si incontravano cortei di autorità in arrivo od in partenza. Consequenziale, dunque, che molti livornesi abbian lasciato il loro nome nella storia. Tralasciamo pure personaggi famosi come Modigliani o Mascagni, anche se gli orientali che sbarcano al porto e chiedono del primo con difficoltà sono indirizzati in Via Roma ove, peraltro, la sua prima abitazione è in mano a privati e di suo contiene ben poco. E spesso mi è capitato di poter indirizzare in piazza Cavallotti chi chiedeva della dimora nativa del secondo. Come spesso, purtroppo, mi è capitato anche di sentir rispondere picche a chi, presso la sede dell’EPT, chiedeva cosa si poteva vedere di teatrale la sera. Amedeo e Pietro, del resto, non sono esempi rari. Chi rivoluzionò l’equitazione, oltre che l’ippodromo ce lo ricorda anche via Federico Caprilli (traversa di Via Lepanto davanti all’Accademia), mentre di chi lanciò l’arte dei poster ce ne parla piazza Leonetto Cappiello all’Ardenza. E possiamo continuare a lungo perché lo stradario cittadino non ha mai dovuto far fatica a crescere con propri figli divenuti famosi: lo schermidore Nedo Nadi (via accanto a piazza Benamozegh), i pittori Giovanni Fattori (traversa di Viale del Risorgimento), Giuseppe Bartolena (via ad Ardenza), Guglielmo Micheli (via traversa di Corso Mazzini), Plinio Nomellini (via traversa di viale d’Antignano), Renato Natali (via a Salviano), Amedeo Modigliani (via traversa di via delle Sorgenti) e Vittorio Matteo Corcos (via traversa di corso Mazzini), l’attore Ernesto Rossi (davanti al liceo classico), il poeta Giorgio Caproni (piazza in Via Maggi), lo scrittore Guelfo Civinini (via in Banditella), il rabbino Elia Benamozegh (piazza fra via Grande ed i fossi), il filosofo Eugenio Rignano (traversa di Via Un celebre manifesto di Leonetto Cappiello reclamizzante la Stagione Balneare livornese de1901. Donnini), il poeta e librettista Ranieri de’ Calzabigi (via perpendicolare a Via Marradi), il giornalista Giuseppe Bandi fondatore del Tirreno (traversa di via Zola), il finanziere ed industriale Pietro Bastogi (via traversa di via delle Sorgenti), lo scrittore Giosuè Borsi (dietro via Grande), il tipografo Marco Coltellini (via zona Provinciale Pisana), lo scultore Paolo Emilio Demi (via da Piazza Magenta), il baritono Enrico Delle Sedie (via traversa di via Calzabigi), il matematico Federico Enriques (via zona Picchianti), il chitarrista Oscar Ghiglia (via traversa di via Mameli), il poeta e scrittore Giovanni Marradi (via dall’Attias), il tenore Galliano Masini (via traversa di via Mastacchi), il librettista Guido Menasci (via parallela di viale Alfieri), l’ufficiale di Marina Francesco Mimbelli (via parallela a via San Jacopo in Acquaviva), il filantropo ed imprenditore Moses Montefiore (via alle Sorgenti), il commediografo Dario Niccodemi (via alle Sorgenti), il musicista Pietro Mascagni (via traversa di Viale Marconi), il drammaturgo Sabatino Lopez (via traversa di V.le della Libertà), l’ingegnere automobilistico Aurelio Lampredi (via a porta a Terra), l’architetto Antonio Corazzi (via traversa di viale Sauro), lo scrittore Carlo Bini (via traversa di corso Mazzini)…. Quanto sopra, naturalmente, non pretende di essere esaustivo quanto, solamente, indicativo. Perché lo scopo era quello di confrontarlo con chi, di livornesi famosi, una strada intestata ancora non ce l’ha, al qual fine, ancora senza pretesa si risultar esaustivi, potremmo citare Alberto Bolaffi che inventò la filatelia moderna, l’attore Umberto Melnati, la pittrice Matilde Malenchini, l’attrice Doris Duranti, il violinista Vittorio Michelucci, il violinista e compositore Pietro Nardini, il calciatore Armando Picchi, il medico Tullio Terni, il pittore Alfredo Muller, lo scenografo ed architetto Virgilio Marchi, l’esploratore Camillo Guarmiani, lo scienziato Umberto Colombo… ed il governatore della Banca d’Italia, primo ministro e presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Come vedete l’elenco di chi non ce l’ha ancora non è lunghissimo e non riporta nomi famosissimi per cui gridare allo scandalo… salvo l’ultimo, ovviamente. Perché un livornese presidente della repubblica non l’avevamo mai avuto e, probabilmente, non lo riavremo di nuovo. La recente polemica, senza volerla affrontare con polemica, merita una piccola considerazione. Essa, infatti, sarebbe sorta perchè Ciampi ha fatto poco per Livorno. Al di là del fatto che un presidente (figura legata a tutti gli italiani senza differenza alcuna) troppo interessato alla propria città natale avrebbe meritato critiche anziché elogi, dove sta scritto che l’intestatario di una strada deve aver fatto qualcosa per la città? Cos’hanno fatto per la città di Livorno tutti quelli che lo sono già, oltre che darle lustro? Veramente, con tutto il rispetto, il baritono Delle segue a pag. 13 Umberto Colombo (Livorno 1927 - Roma 2006). Scienziato, già ministro Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica nel governo Ciampi (maggio 1993-maggio 1994).
LIVORNOnonstop è... 13 attualità da pag. 12 Il Mercatino di Piazza XX Settembre negli anni Settanta/Ottanta (foto Leonardi) Sedie ha fatto per Livorno più di Ciampi? E cos’hanno fatto per Livorno gli altri intestatari delle più di 2.000 strade Livornesi? La stragrande maggioranza di essi non sono nemmeno nati qui… In definitiva le strade dovrebbero, nel loro piccolo, contribuire a mantener memoria ed a far cultura. Cosa quanto mai difficile oggidì, quando le nuove leve sanno tutto di chi, da Livorno, ha partecipato a X Factor o ad Amici non sapendo però posizionare temporalmente il Manzoni, Napoleone o Carlo Magno. Ma per cosa è famosa Livorno di questi tempi? Nel dopoguerra ci avevan fatto pubblicità non certo fatti culturali, quali le passate editoria ed interesse teatrale, quanto il Mercatino Americano, Il Vernacoliere e le barzellette in generale. Il primo è stato cancellato dall’agiatezza e dalla telematica; il secondo non risulta più originale per la propria inverecondia in una società ove il turpiloquio è pubblico ad ogni livello; le terze, di cui Gino Bramieri ci riconosceva il primato assoluto, stanno scomparendo e se ne sentono sempre meno di nuove. Recentemente stiamo cercando di riscoprire qualcosa come le Leggi Livornine o, passando di palo in frasca, la razza delle galline livornesi famose in tutto il mondo, ma quanta fatica a farsi ascoltare da chi è interessato soprattutto a televisione, internet, facebook, twitter ed app per lo smartphone! Ad insistere nel parlar di cultura, come minimo si corre il rischio d’apparir vecchi (come sono) e “rinco” come non mi arrendo ad accettar d’essere. In realtà vien da pensare che ai livornesi di oggi la cultura non interessi affatto, tutti presi come sono a polemizzare fra di loro. Qualche anno fa, del resto, uno dei labronici in auge, prima di dare ad una sua commedia l’altisonante e veramente acculturato titolo Puppa, scrisse sul Tirreno all’assessore alla cultura per segnalargli che le loro due culture non coincidevano. Evidentemente ignaro (nonostante i suoi studi al Classico) che il termine Cultura significa istruzione e conoscenza e, come tale, quindi è un concetto univoco senza possibilità di differenziazione per tipologie, colla sua uscita seppe però evidenziar bene come gli interessi della sua generazione (non Cultura in senso vero, quanto insieme qui la tua auto è in buone mani! CARROZZERIA Marsili Soccorso Stradale 24 ore su 24 - Tel. 366.24.29.451 Lavori accurati e veloci - Auto sostitutive - Garanzie sul lavoro 3MScotchtint TM Pellicole per il controllo solare e la sicurezza del vetro Nuova Sede Piazza D. Chiesa 53 Tel.0586/853548 - Fax 0586/853<strong>17</strong>5 E-mail: alococopneumatici@virgilio.it Pensionato “La Provvidenza” Centro residenziale per anziani autosufficienti (uomini e donne) Camere singole e ampio giardino Via Baciocchi 15 - Tel. 0586/809.029 - Livorno di tradizioni e modi di vivere) fossero assai diversi da quelli di un tempo, ormai caratterizzati da cinismo ed individualismo spinto. In una situazione come questa non resta davvero altro che giusto il bagno in mare, cosa che, peraltro, inventammo qui in riva al Tirreno quanto a diffusione popolare nel <strong>17</strong>81 coi Bagni Baretti vicino a dove ora c’è l’Acquario ed insegnammo a pubblicizzare col primo Manifesto Balneare prodotto da Leonetto Cappiello nel 1901. Ecco perché, tornando all’inizio, avvertendo un sapore amaro in bocca per cosa nel tempo abbiamo perso, noi di Livorno, e con la sensazione che chi ci ha preceduto ci osservi quanto meno stupito della nostra incapacità di reazione, mi consolo al pensiero che, meno male, almeno c’è rimasta l’oasi climatica e, per prepararmi alla camminata di domani mattina presto, me ne vado a letto senza indugi per dimenticare polemiche ed insoddisfazioni. Via Cestoni n. 59 - Livorno Tel. 0586/409640 - Fax 0586/428860 car.marsili@tiscali.it PNEUMATICI
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