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Dicembre 17

Livorno non stop Dicembre 2018

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LIVORNOnonstop è...<br />

9<br />

progetto scuola<br />

da pag. 8<br />

fanzia La Tartaruga, Scuola<br />

dell’infanzia Pestalozzi, Scuola<br />

dell’infanzia Palazzina,<br />

Scuola dell’infanzia Agnoletti,<br />

Scuola dell’infanzia O. Benetti,<br />

Scuola dell’infanzia Ciribiriciccioli,<br />

Scuola dell’infanzia<br />

Barriera Margherita, Primaria<br />

Collodi/sezione ospedaliera<br />

(ORTO IN CORSIA), Primaria<br />

Banditella , Primaria Dal Borro,<br />

Primaria Natali, Primaria<br />

Carducci, Scuola primaria<br />

Fattori, Primaria Rodari, Primadia<br />

Razzauti, Primaria De<br />

Amicis, Primaria Gramsci, Primaria<br />

Villa Corridi, Primaria<br />

Campana, Primaria Maria Ausiliatrice,<br />

Primaria Thouar, Secondaria<br />

di primo grado Micali/Tesei,<br />

Secondaria di primo<br />

grado Michelangelo, Secondaria<br />

di primo grado Mazzini/<br />

Coteto, Secondaria di primo<br />

grado Mazzini sede.<br />

Queste notizie mi sono state riferite<br />

dalla sig.ra Valentina Gucciardo,<br />

segretario Slow Food Livorno<br />

e referente del progetto<br />

Orto in Condotta per Slow Food<br />

Livorno, la quale iscrivendo, nel<br />

2009 i suoi figli Luca Antonio e<br />

Lorenzo alla Scuola Dal Borro si<br />

fece promotore del progetto e<br />

trovò nella maestra Vittorina Cervetti<br />

un’appassionata sostenitrice,<br />

forse perché la maestra Vittorina<br />

viene da una terra di contadini:<br />

l’Emilia, dove il legame<br />

con l’agricoltura è sempre forte<br />

e radicato in ogni famiglia anche<br />

se tutti tifano Ferrari.<br />

Le due amiche, con le altre maestre<br />

dell’epoca Patrizia Coli, Laura<br />

Valentina Guicciardo, segretario<br />

Slow Food Livorno<br />

La maestra Vittorina Cervetti con i suoi alunni<br />

La maestra Cervetti con i gustosi pane ed olio e pane e miele<br />

pronti per essere assaggiati dagli alunni.<br />

Fleri, Marta Ripaccioli, Maria<br />

Carla Meini, Cristina Pecchia,<br />

Stella Di Maio, Cristina Giulianie<br />

Adriana Piedibene convinsero<br />

i genitori, i nonni e i ragazzi a<br />

impiantare un orto nel bel parco<br />

della scuola, dove avevano già<br />

sperimentato coltivazione di flora<br />

e piante varie.<br />

Jean Piaget sosteneva che un<br />

ambiente di apprendimento fertile<br />

e multisensoriale, con le forme<br />

e le superfici, i colori, gli odori,<br />

i gusti e i suoni del mondo reale,<br />

è fondamentale per il pieno sviluppo<br />

cognitivo ed emotivo del<br />

bambino.<br />

Al progetto hanno aderito negli<br />

anni con entusiasmo molti produttori<br />

locali come la Tenuta<br />

Bellavista Insuese, la quale, a<br />

Guasticce, coltiva grani “antichi”<br />

e olivi.<br />

Per grani “antichi” si intendono<br />

varietà del passato non rimaneggiate<br />

geneticamente dall’uomo<br />

che per le loro particolari caratteristiche<br />

(spighe alte e chicchi<br />

irregolari) non si prestano a lavorazioni<br />

intensive.<br />

La manifestazione del 14 novembre<br />

consisteva nel mostrare<br />

questi prodotti a tutti gli alunni<br />

della scuola e nel far assaggiare<br />

pane ed olio e pane e pane e miele<br />

su diversi tipi di pane, quello<br />

della Tenuta Insuese viene fatto<br />

con Grano tenero Verna, anche<br />

se loro coltivano pure Grano<br />

Gentil Rosso e il Grano Etrusco,<br />

quest’ultimo è un grano<br />

duro. I bambini hanno potuto<br />

osservare e toccare con mano<br />

le diverse varietà di grano prodotte<br />

dall’azienda, grazie ai chicchi<br />

ma anche ai mazzi di spighe<br />

che Sabina Vitarelli aveva portato.<br />

Nei prossimi giorni gli studenti<br />

di tutte le scuole cittadine che<br />

aderiscono al progetto semineranno<br />

nel loro orto diverse varietà<br />

di cereali e seguiranno il<br />

loro sviluppo fino alla mietitura.<br />

La maestra Cervetti mi ha poi<br />

invitato a visitare l’orto di ciascuna<br />

classe che, malgrado le<br />

abbondanti piogge, appariva<br />

ben ordinato e curato: cartellini<br />

didascalici indicavano le varie<br />

piante, gli olivi e la vigna.<br />

Ogni classe ha personalizzato<br />

il proprio campo sia come scelta<br />

di piante che come stile di<br />

uso dello spazio. Ognuno arricchisce<br />

la propria esperienza<br />

personale e contribuisce a migliorare<br />

il sapere e il sentire dei<br />

compagni.<br />

I bambini collegano le esperienze<br />

di casa con quelle fatte a<br />

scuola: Francesco F. oggi ha<br />

raccontato che aveva messo<br />

anche a casa le carote ma le<br />

aveva seminate vicino al recinto<br />

del cavallo che gliele ha mangiate<br />

tutte. Portano a casa le<br />

cose coltivate a scuola e viceversa.<br />

Ad esempio quest’anno<br />

sono tornate a scuola le zucche<br />

seminate a maggio nei vasetti<br />

a scuola ma cresciute in<br />

casa.<br />

I ragazzi coltivano con entusiasmo<br />

l’orto, di cui sono orgogliosi,<br />

con impegno mentale e<br />

fisico, riscoprendo la natura<br />

con i suoi prodotti, la qual cosa<br />

influenzerà tutta la loro vita.<br />

La sig.ra Gucciardo mi diceva<br />

che l’amore dei ragazzi per l’orto<br />

è tale che molti di loro hanno<br />

espresso l’intenzione di iscriversi<br />

ad agraria da grandi.<br />

La sig.ra Gucciardo in settembre<br />

era, con altri cinque delegati<br />

toscani, al 7° Congresso Internazionale<br />

di Slow Food a<br />

Chengdu in Cina.<br />

Finalmente qualche persona<br />

che non chiacchiera solamente<br />

ma lavora con la testa e con le<br />

mani.<br />

E’ importante sottolineare che<br />

questo progetto ha bisogno di<br />

tanto entusiasmo e tanta collaborazione.<br />

Se queste esperienze<br />

hanno successo è perché<br />

non c’è una sola persona a portarle<br />

avanti. Qualcuno si noterà<br />

di più, qualcuno sarà più nell’ombra<br />

ma tutti sono indispensabili<br />

per far fiorire il nostro orto.

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