18.12.2017 Views

Voci di Moda - Numero 36

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Dipendenza da social:<br />

ecco perché tutti dovremmo fare attenzione<br />

“La prova della propria esistenza non sta nell’apparenza <strong>di</strong> un<br />

profilo social, ma nella sostanza della propria personalità”. Parole<br />

senza dubbio vere, ma anche paradossali se pensiamo che frasi<br />

<strong>di</strong> questo genere costellano ogni giorno le bacheche dei social<br />

network. Ogni giorno il mondo <strong>di</strong> Internet è invaso da pensieri,<br />

stralci <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana, fotografie che ritraggono un po’ ciò che<br />

si è e un po’ ciò che si vorrebbe essere, tutto al fine <strong>di</strong> mostrarsi<br />

nella propria interezza, nella propria singolarità ed inneggiando<br />

alla tanto decantata libertà d’espressione.<br />

La libertà però, nonostante ciò che comunemente si tende a credere,<br />

non è una prerogativa dei social network che, al contrario,<br />

sfruttando il loro fascino ed un’apparente innocuità, spingono<br />

nella <strong>di</strong>rezione opposta: quella della <strong>di</strong>pendenza.<br />

Non è solo la poca sicurezza causata dalla vastità del web a<br />

dover destare preoccupazione negli utenti, bensì anche gli effetti<br />

negativi che un utilizzo eccessivo degli strumenti virtuali può<br />

causare alla salute, in particolar modo a livello psicologico. A tale<br />

proposito, la letteratura psichiatrica ha recentemente introdotto<br />

l’espressione ‘<strong>di</strong>pendenza da Internet’ per definire un <strong>di</strong>sturbo<br />

da <strong>di</strong>scontrollo degli impulsi riscontrabile in vari tipi <strong>di</strong> comportamenti<br />

<strong>di</strong>sfunzionali online.<br />

Dipendenza da social: <strong>di</strong> cosa si tratta?<br />

Fu uno psichiatra statunitense, Ivan Goldberg, a parlare per la<br />

prima volta <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza da Internet, proponendo <strong>di</strong> registrare<br />

ufficialmente la sindrome nel Diagnostic and Statistical Manual<br />

of Mental Disorders al fine <strong>di</strong> classificarne la sintomatologia e i<br />

meto<strong>di</strong> tramite i quali <strong>di</strong>agnosticarla.<br />

Legati a questa patologia sembrano essere stati riscontrati <strong>di</strong>versi<br />

fenomeni psicopatologici, in parte riconducibili a quelli connessi<br />

all’utilizzo <strong>di</strong> sostanze psicoattive; emicrania, tachicar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>sturbi<br />

alla vista, ma anche insonnia, amnesia, confusione mentale<br />

sono alcuni tra i sintomi causati da un legame morboso con<br />

i social network che, nei casi più gravi, comprendono anche<br />

l’isolamento sociale dell’in<strong>di</strong>viduo, in quanto ormai alienato dal<br />

mondo reale. La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> contatto con la realtà è il capolinea <strong>di</strong><br />

questa <strong>di</strong>pendenza che, così come qualsiasi altra, genera assuefazione<br />

causando talvolta gravi crisi <strong>di</strong> astinenza.<br />

Quali sono le cause?<br />

Non tutti sono pre<strong>di</strong>sposti allo stesso modo a questo <strong>di</strong>sturbo<br />

- paragonabile al gioco patologico d’azzardo o allo shopping<br />

compulsivo - che colpisce per lo più chi è incline alle <strong>di</strong>pendenze<br />

in generale.<br />

Il web rimane un mezzo vantaggioso per molti motivi, uno<br />

strumento utile al fine <strong>di</strong> ottimizzare le tempistiche <strong>di</strong> molte<br />

procedure, che permette <strong>di</strong> avere libero accesso alle informazioni,<br />

sebbene richieda consapevolezza nell’utilizzo e capacità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scernere le fonti atten<strong>di</strong>bili da quelle incerte; nonostante ciò<br />

per molti la sua funzione è andata ben oltre questo, prendendo<br />

il sopravvento sull’in<strong>di</strong>viduo e tramutandosi in qualcosa <strong>di</strong> estremamente<br />

pericoloso.<br />

La <strong>di</strong>pendenza da Internet riguarda soprattutto chi ha la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

a soffrire <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psicologici - quali la depressione<br />

- o che si trova in perio<strong>di</strong> complessi e stressanti della sua vita,<br />

come l’adolescenza, in cui trova la necessità <strong>di</strong> ancorarsi a qualcosa<br />

che evada dalla quoti<strong>di</strong>anità, al fine <strong>di</strong> accantonare i <strong>di</strong>sagi<br />

in favore del senso <strong>di</strong> protezione <strong>di</strong> un mondo virtuale creato a<br />

proprio piacimento. L’appagamento che deriva dall’utilizzo dei<br />

social con l’obiettivo <strong>di</strong> ‘auto-curarsi’ fa in modo che a livello<br />

cerebrale vengano rilasciate maggiori quantità <strong>di</strong> sostanze psicoattivanti,<br />

dando origine ad un vero e proprio circolo vizioso.<br />

Come affrontare il problema?<br />

Si <strong>di</strong>ce che “il primo passo per risolvere un problema è ammettere<br />

<strong>di</strong> avere un problema” e anche in questo caso è proprio questo<br />

il punto <strong>di</strong> partenza. Talvolta è l’in<strong>di</strong>viduo stesso ad accorgersi<br />

del proprio <strong>di</strong>sturbo, talvolta i familiari o le persone vicine, ma in<br />

ogni caso la soluzione più efficace sembra essere la psicoterapia.<br />

Cosa molto importante è invece la prevenzione; moltissimi sono<br />

i giovani - soprattutto adolescenti - che faticano ad allontanarsi<br />

per troppo tempo dai propri smartphone e strumenti tecnologici,<br />

in parte perché hanno la necessità <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione certi<br />

contenuti, in parte perché sono i primi a non voler rinunciare alle<br />

interazioni sociali che si creano online ogni giorno.<br />

Occorre premere molto affinché l’utilizzo <strong>di</strong> Internet venga limitato<br />

al necessario o a poco più, nelle quantità in cui non rischi<br />

<strong>di</strong> sfociare nell’estraniazione dalla vita reale in favore <strong>di</strong> una del<br />

tutto illusoria e <strong>di</strong> un mondo fittizio. Promuovere una corretta<br />

informazione riguardo questo tema è fondamentale per prevenirne<br />

i rischi e per non perdere il controllo su uno strumento che<br />

l’uomo ha creato per sé e non contro <strong>di</strong> sé.<br />

E non <strong>di</strong>mentichiamoci che i social network sono un mezzo, non<br />

certo un fine.<br />

<strong>di</strong> Martina Cogni<br />

Follie DI FORBICI<br />

<strong>di</strong> Paitoni Pierangelo<br />

AcconciAture uoMo<br />

Tutti i<br />

pomeriggi<br />

e il sabato<br />

possibilità<br />

d’appuntamento<br />

Viale Gavazzi 8 - MELZO (MI)<br />

Tel. 340 26.46.739<br />

11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!