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Gulli Febbraio2018 completo_Low

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GULLIVER<br />

Il vecchio mulino<br />

ad acqua di Sori con le<br />

macine in pietra<br />

quello delle donne del paese che producevano<br />

la pasta a casa loro. Noi portavamo la farina anche<br />

due volte al giorno e ritiravamo la pasta fresca da<br />

spedire a Genova in giornata, un lavoro enorme».<br />

Un sistema ultra artigianale, dunque.<br />

«Sì, un sistema che ha consentito al pastificio Novella<br />

di creare un giro di clienti che andava via via<br />

aumentando e che di fatto è durato fino alla fine<br />

degli anni 80. Per far fronte alla crescente richiesta<br />

di pasta fresca, il Pastificio dovette evolversi<br />

con una prima meccanizzazione. In quegli anni<br />

Giambattista Cavassa, detto Bacci, marito di una<br />

delle due figlie di Natale Novella, inventò la prima<br />

macchina al mondo in grado di realizzare le trofie.<br />

Ci si dedicava solo la domenica, perché durante<br />

la settimana lavorava nel pastificio con suo suocero.<br />

Fu un parto difficile e lungo, ma fortunato.<br />

La macchina seppur lenta, funzionava più che<br />

bene e fu migliorata nel tempo fino ad arrivare a<br />

quella attuale. In breve tempo il pastificio riuscì a<br />

conquistare, dal punto di vista gastronomico, la<br />

piazza di Genova»<br />

Qual è stato il moneto della svolta decisiva,<br />

se c’è stata?<br />

C’è stata eccome nei primi anni 2000, quando<br />

cioè il Pastificio Novella decide di entrare nella<br />

grande distribuzione, una svolta fondamentale<br />

per la nostra azienda sotto molti punti di vista,<br />

che ha portato con sé non poche complessità.<br />

Novella era nato come fornitore per le botteghe<br />

di pasta fresca, per cui tutte le scelte fatte fino<br />

ad allora avevano sempre seguito la regola del<br />

50<br />

“buono da mangiare” piuttosto che del “facile da<br />

vendere”. Dovevamo aumentare la produzione,<br />

differenziandola, senza per questo modificare la<br />

filosofia. Dovevamo anche costruirci un’identità<br />

riconoscibile, indispensabile nella GDO. Fino a quel<br />

momento non avevamo nemmeno pensato a<br />

dare valore al nostro marchio, visto che servivamo<br />

i negozi in maniera del tutto anonima rispettando<br />

il lavoro dei commercianti. I sughi freschi, in particolare<br />

il pesto, erano riconosciuti per la forma del<br />

vasetto più che per l’etichetta.<br />

Quali complessità avete incontrato?<br />

«Sarebbe stato più semplice puntare su una pasta<br />

con una scadenza più lunga in modo da risolvere<br />

gran parte dei problemi legati alla logistica. Ma tutti<br />

i nostri prodotti si basano proprio sulla loro freschezza<br />

(la loro durata non va oltre gli otto giorni)<br />

e sulla loro genuinità, visto che non contengono<br />

conservanti. Sono preparati alla mattina per poter<br />

essere sulle tavole entro le 24 ore successive. Tra<br />

le tante soluzioni che abbiamo adottato, ne abbiamo<br />

studiata una molto particolare con <strong>Gulli</strong>ver.<br />

Avevamo già iniziato a servire alcuni supermercati<br />

della catena a Genova così come servivamo i tanti<br />

negozi al dettaglio. Visti gli ottimi risultati, si è deciso<br />

di estendere il servizio a tutti i punti vendita di<br />

<strong>Gulli</strong>ver. Un’operazione non facile, dal momento<br />

che i supermercati sono sparsi su un territorio che<br />

incrocia quattro regioni. Per garantire a <strong>Gulli</strong>ver e<br />

ai suoi numerosi consumatori la stessa qualità che<br />

Novella ha sempre mantenuto invariata, occorreva<br />

infatti rivedere il processo logistico.<br />

«Con i responsabili di <strong>Gulli</strong>ver abbiamo messo a

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