FuoriAsse_n_22
Officina della cultura
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(Adelphi, 1968) e Il giocatore invisibile<br />
(Mondadori, 1978) di Giuseppe Pontiggia,<br />
Le città invisibili (Einaudi, 1972),<br />
Se una notte d’inverno un viaggiatore<br />
(Einaudi, 1979) e Il castello dei destini in -<br />
crociati (Einaudi, 1973) di Italo Calvino;<br />
Comiche (Einaudi, 1971) e Le avventure<br />
di Guizzardi (Einaudi, 1973) di Gianni<br />
Celati, ma non possiamo dimenticare il<br />
Non libro di Cesare Zavattini (Bompiani,<br />
1970) dove l’idea del libro viene squadernata<br />
sull’onda della neoavanguardia,<br />
con tanto di disco allegato. Un'idea che<br />
preannuncia quelli che saranno i nuovi<br />
prodotti editoriali degli anni Novanta e<br />
Duemila. Questa vena parodica umoristica,<br />
apocalittica, enciclopedica, dove i<br />
linguaggi e i generi sono messi in crisi<br />
per ritrovare una nuova freschezza,<br />
diventa ancor più interessante se riletta<br />
accanto a romanzi tradizionali come La<br />
storia (Einaudi, 1974) di Elsa Morante<br />
o vicino ai libri di un Achille Campanile<br />
che ritrova, in quel decennio, uno dei<br />
momenti più felici della sua lunga carriera<br />
come Manuale di conversazione<br />
(Rizzoli, 1973), Gli asparagi o l’immortalità<br />
dell’anima (Rizzoli,1974) e Vite degli<br />
uomini illustri (Rizzoli, 1975).<br />
Manganelli e Parise rappresentano<br />
dunque un momento straordinario della<br />
nostra letteratura, insegnano a riflettere<br />
sugli strumenti e i generi, le forme e le<br />
tradizioni, che sempre vengono rinnovate.<br />
Tradizioni che ancora oggi possono<br />
rappresentare una boccata d’aria per gli<br />
scrittori.<br />
@Ketil Born<br />
FUOR ASSE 23 Imparare a scrivere