notiziario TORREFATTORI - Gruppo Triveneto Torrefattori di Caffè
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16 <strong>notiziario</strong> <strong>TORREFATTORI</strong> 07_2007<br />
quella scoperta si è lavorato all'isolamento<br />
dei recettori per il gusto amaro fino ad arrivare<br />
all'isolamento della famiglia del gene<br />
hTAS2R38.<br />
In una prima fase gli esperti biochimici statunitensi<br />
hanno inserito in colture cellulari<br />
due varianti (alleli) del gene hTAS2R38,<br />
rispettivamente chiamate PAV e AVI, <strong>di</strong>mostrando<br />
che tra varianti del gene e le molecole<br />
del gusto avvengono legami più o<br />
meno forti.<br />
Secondo queste analisi dunque chi è portatore<br />
della variante PAV dovrebbe anche<br />
essere più sensibile al gusto amarognolo e<br />
quin<strong>di</strong> meno amante <strong>di</strong> bevande e cibi<br />
amari. Per <strong>di</strong>mostrare la loro intuizione gli<br />
esperti hanno quin<strong>di</strong> coinvolto tre campioni<br />
<strong>di</strong> popolazione dopo averli sud<strong>di</strong>visi in<br />
base al loro assetto genomico in fatto <strong>di</strong><br />
varianti del gene hTAS2R38.<br />
Gli in<strong>di</strong>vidui portatori della variante PAV<br />
erano molto più sensibili all'amaro <strong>di</strong> quelli<br />
con AVI. Questi ultimi erano da 100 a 1000<br />
volte meno sensibili all'amaro dei cibi e<br />
quin<strong>di</strong> lo tolleravano meglio. Questa varietà<br />
genetica nei recettori del gusto amaro<br />
affonda le ra<strong>di</strong>ci in ragioni evolutive e può<br />
spiegare alcune <strong>di</strong>fferenze nelle tra<strong>di</strong>zioni<br />
culturali delle varie popolazioni del mondo.<br />
Queste <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> popolazioni esistono<br />
perché gli in<strong>di</strong>vidui hanno imparato a proteggersi<br />
da sostanze potenzialmente velenose<br />
riconoscendone il sapore amaro.<br />
Nelle tribù amazzoniche, che vivono a<br />
stretto contatto con la natura e si nutrono<br />
<strong>di</strong> piante raccolte nelle foreste, sentire il<br />
gusto amaro è importante per evitare piante<br />
pericolose, così come è importante per<br />
altri mammiferi come le scimmie.<br />
La percezione dell'amaro è un tratto genetico<br />
protettivo per la nostra incolumità per<br />
questo motivo lo ritroviamo in varie popolazioni<br />
e con una scala <strong>di</strong> gradazioni molto<br />
ampia a seconda dello stile <strong>di</strong> vita e delle<br />
tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ciascuna.<br />
Questa <strong>di</strong>stinzione tra in<strong>di</strong>vidui sensibili<br />
(variante PAV) ed in<strong>di</strong>vidui meno sensibili<br />
(variante AVI) al gusto amaro potrebbe<br />
inoltre spiegare le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> percezione<br />
sensoriale che ciascuno <strong>di</strong> noi esperisce<br />
durante l'assaggio <strong>di</strong> un caffè.<br />
Fonti:<br />
Current Biology 2005 February 22; 15(4): 322–327.<br />
"The Molecular Basis of In<strong>di</strong>vidual Differences in<br />
Phenylthiocarbamide and Propylthiouracil<br />
Bitterness Perception", Paul A. S. Breslin et al.<br />
(Monell Chemical Senses Center Philadelphia,<br />
Pennsylvania ). ■<br />
TO.DA. CAFFE’ S.r.l.<br />
<strong>Caffè</strong> in grani, caffè in cialde,<br />
lavorazione propria e per conto terzi<br />
Via Villa Mazzarino, 6<br />
90017 Santa Flavia (Palermo)<br />
tel. 091/903773<br />
fax. 091/908766<br />
mail: info@todacaffe.it<br />
LAUREA AD AROMAM<br />
PRESENTAZIONE PROGETTO DI STUDIO: AI<br />
TEMPI DEI CAFFÈ<br />
Gianni Pistrini<br />
Hanno contribuito Donatella Schürzel,<br />
Maria Grazia Chiappori<br />
È stato presentato lo scorso maggio a<br />
Trieste, nell’ambito de la “Bancarella rassegna<br />
e<strong>di</strong>toriale” giunta alla sua seconda<br />
e<strong>di</strong>zione e curata sagacemente da<br />
Rosanna Turcinovich Giuricin, il progetto<br />
“Ai tempi dei <strong>Caffè</strong>”. Esso ha come scopo<br />
l’elaborazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o e la conseguente<br />
pubblicazione <strong>di</strong> una monografia<br />
che presenti in forma organica i risultati <strong>di</strong><br />
una ricerca che offra materia ine<strong>di</strong>ta ed<br />
un’analisi originale del tema in questione.<br />
L’idea ha riscosso un grande successo <strong>di</strong><br />
critica e <strong>di</strong> pubblico.<br />
Il progetto, sotto l’egida del Centro <strong>di</strong><br />
Documentazione Multime<strong>di</strong>ale della cultura<br />
giuliana, fiumana e dalmata <strong>di</strong> Trieste,<br />
ha come autrici le professoresse Donatella<br />
Schürzel e Maria Grazia Chiappori. Per la<br />
prima, docente <strong>di</strong> Lettere italiane e latine<br />
in un liceo <strong>di</strong> Roma e collaboratrice universitaria,<br />
le ragioni che l’hanno spinta nella<br />
scelta dell’argomento sono legate all’origine<br />
della famiglia (padre e madre istriani) e<br />
la passione per gli stu<strong>di</strong> sulla Storia e<br />
Letteratura <strong>di</strong> Frontiera dell’Adriatico orientale<br />
su cui ha mandato alle stampe <strong>di</strong>versi<br />
saggi. Alla seconda, docente <strong>di</strong> Storia del-<br />
l’arte nel Liceo e collaboratrice universitaria,<br />
gli interessi e gli stu<strong>di</strong> storico-artistici<br />
nell’ambito delle “culture da interferenza”<br />
su cui ha effettuato varie pubblicazioni,<br />
oltre la suggestione esercitata da tali<br />
ambienti letterari.<br />
Con questo lavoro, le ricercatrici, intendono<br />
ricostruire ciò che tra fatti, eventi e personalità<br />
ha determinato la temperie culturale<br />
e l’ambiente sociale <strong>di</strong> alcuni centri<br />
dell’Istria e della città <strong>di</strong> Fiume, in particolare,<br />
in una fascia <strong>di</strong> anni grossomodo dal<br />
1870 al 1930.<br />
Il lavoro sarà svolto a quattro mani per<br />
meglio integrare le rispettive competenze<br />
e <strong>di</strong>mostrare, parallelamente, la complessità<br />
del fenomeno stu<strong>di</strong>ato.<br />
La ricerca porterà a realizzare una monografia<br />
e sarà strutturata secondo un definito<br />
inquadramento storico. Lo stu<strong>di</strong>o sarà<br />
poi articolato in sezioni o capitoli che ricostruiranno<br />
la fisionomia dei centri urbani<br />
dell’Istria (in primis Pola, Capo<strong>di</strong>stria,<br />
Rovigno) e <strong>di</strong> Fiume, sulla scia culturale <strong>di</strong><br />
Trieste.<br />
Grossomodo le argomentazioni riportate<br />
sono strettamente connesse al mondo<br />
culturale dei <strong>Caffè</strong> storici. Più nello specifico:<br />
- Introduzione storica.<br />
- Le “Questioni” adriatica e fiumana.<br />
Rapporti fra arte e cultura nei centri <strong>di</strong><br />
incontro tra intellettuali. La tra<strong>di</strong>zione<br />
dei “<strong>Caffè</strong> letterari”, dalle origini veneziane<br />
al successo conosciuto nel<br />
mondo mitteleuropeo – da Trieste a<br />
Vienna a Budapest e la loro determinante<br />
funzione nel <strong>di</strong>battito culturale.<br />
- Il ruolo dei <strong>Caffè</strong> e dei luoghi della vita<br />
sociale come punti <strong>di</strong> riferimento, raccordo<br />
e scambio nonché <strong>di</strong>ffusione<br />
della cultura.<br />
- Reciprocità delle influenze culturali: gli<br />
incontri tra gli intellettuali avvenuti nei<br />
<strong>Caffè</strong> e nelle <strong>di</strong>verse occasioni della<br />
vita sociale che concorsero alla formazione<br />
<strong>di</strong> una cultura composita. La conseguente<br />
produzione <strong>di</strong> scambi, <strong>di</strong><br />
reciprocità e, talvolta, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />
<strong>di</strong> ideali umani e politici, generatrici <strong>di</strong><br />
tendenze del gusto, oltre a commistioni<br />
tra lingue, etnie e tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse.<br />
A tale proposito la città <strong>di</strong> Trieste, ha assorbito<br />
e rielaborato apporti culturali <strong>di</strong>versi,<br />
dal retaggio veneziano all’influenza<br />
Mitteleuropea. Fin dalla metà<br />
dell’Ottocento, la città giuliana ha ospitato<br />
il <strong>di</strong>battito politico che si svolgeva nei Caffé<br />
letterari, quelli storici ben noti, <strong>di</strong> cui alcuni