Il Quartiere - Anno IV - Numero V

Anno 4 - n. 5
novembre 2018
cercaci su
www.ilquartiere.eu
“Raccontare quel che succede sotto casa come se fosse la cosa più importante del mondo, e i grandi temi del mondo con la semplicità della porta accanto”
POKER D’APERTURE A SAN MARTINO
IL RISVEGLIO COMMERCIALE CHE COINVOLGE VIA LAMARMORA, VIA DELLA REPUBBLICA E CORSO MAZZINI
Gerson Maceri
Pur trovandoci nel
mezzo di una
congiuntura economica
complessa
e dal divenire incerto,
un manipolo di
coraggiosi, piccoli imprenditori
si è installato
nel quartiere ampliando
l’offerta di servizi ai cittadini:
generi alimentari,
bevande, fiori, benessere...
A loro va il nostro
“in bocca al lupo”!
» segue a pagina 2
Uno scorcio delle nuove attività aperte a San Martino
SOMMARIO
» IL RINASCIMENTO
COMMERCIALE DEI
PICCOLI ESERCENTI È IL
PRIMO EFFETTO DEL NO
ALLA “VARIANTE-KILLER”
p. 2-3
» BIANCHERI, LUSTRO
SANREMESE. CHE CITTÀ
LASCIA?
p. 4
» LE CINQUE “SENTENZE
DEFINITIVE” DI BERRINO
p. 5
» IL RITORNO DI CHURRUKA:
«QUELLA SERIE B PERSA PER
COLPA DEL GUTTALAX...
GIOVANILI? COSÌ SONO
INUTILI »
p. 6-7
» LA COLONNA DEL
MUGUGNO:
UNO “SCOGLIO” DA
SUPERARE E I NOSTALGICI
DELL’ULIVO...
p. 8
MITO SANREMESE
IL “VELLA D’ORO”
SUPER AMARCORD COL BIANCOAZZURRO PIÙ AMATO
Gerson Maceri
TITANI DELLA POLITICA
PARLANO BIANCHERI E BERRINO
ESCLUSIVA! LE INTERVISTE AL SINDACO DI SANREMO E ALL’ASSESSORE REGIONALE
Redazione
È
stato il calciatore
che più ha caratterizzato
l’epopea
della Sanremese di
fine anni ‘70 - inizio anni
‘80, di quella squadra che
all’improvviso si liberò
dalle sabbie mobili della
D e sfiorò la B. Enrico Vella
ripercorre con noi de “Il
Quartiere” la sua straordinaria
carriera.
» segue a pagina 6
Enrico Vella
(nella rielaborazione grafica di
Manuel Namjou Vella)
Le schermaglie politiche
fra i vari partiti
e i loro vessilliferi
tardano a infiammare
le cronache locali. Una
quiete prima della tempesta,
questa, che ci ha permesso
di stuzzicare il Sindaco Alberto
Biancheri e l’Assessore
regionale Gianni Berrino,
due delle personalità politiche
sanremesi più autorevoli,
su temi amministrativi
d’attualità e non solo...
» segue a pagina 4
Alberto Biancheri e Gianni Berrino ci accompagnano nelle rispettive
“stanze dei bottoni” rivelandoci il futuro della nostra città
1

ECONOMIA
IL RINASCIMENTO COMMERCIALE DEI PICCOLI ESERCENTI
QUATTRO NUOVE ATTIVITÀ AL SERVIZIO DEL QUARTIERE: DALL’“ALIMENTARI” PER GOURMET AL CENTRO ESTETICO HIGH TECH
Gerson Maceri
“Fiur – Progetto verde
natura”. Come una moderna
“Campanellino”,
volata da Brescia a Sanremo
per amore del suo
Peter Pan, così Barbara
danza fra i fiori e gli
accessori del suo nuovo
punto vendita di via della
Repubblica 3. Laureata
all’Accademia delle
Belle Arti di Brera, nella
sua vita precedente progettava
giardini in Lombardia;
oggi, a seguito di
quella che definisce col
sorriso una «pazza decisione»,
offre tutta la sua
competenza e la sua solarità
ai clienti che abbisognano
di fiori freschi,
recisi, piante in vaso, fioriture
da vaso, piante da
appartamento, fiori finti
di qualità e complementi
di arredo correlati quali
cassettine di legno, vasi
di vetro e ceste. Il tutto
a prezzi assolutamente
concorrenziali nel comparto.
Mentre visitiamo il
suo regno, qualche signora
si avvicina alla
vetrina, sbircia, ipotizza
Barbara Paderni,
la regina di Fiur
chissà quale ghirigoro
floreale, domanda, apprezza.
Anche Barbara
è in una “fase di studio”,
sta iniziando a conoscere
i suoi nuovi concittadini
e il suo nuovo quartiere,
che definisce «popoloso,
vissuto», insomma, con
grandi potenzialità. Nonostante
i recenti fatti di
cronaca sanremese, non
rimpiange la metropoli
lombarda, considerata
comunque meno sicura
e più in balìa di “brutti
ceffi”.
Tornando all’esposizione,
colpiscono l’eccezionale
semplicità degli
allestimenti, la sapiente
disposizione delle scaffalature,
il magico intermezzo
di lanterne e lanternine,
la maestosità di
vasi sinuosi e dei gambi
lunghi, il mai eccessivo,
anzi sempre armonico,
intrico cromatico di
fiori, foglie e accessori.
L’accoglienza romagnola
(altroché lombarda!) e la
competenza di Barbara
fanno il resto, in questa
sfida nella sfida rappresentata
dall’apertura di
un’attività commerciale
legata ai fiori, nella città
dei fiori, ad opera di una
“foresta”. Che, ne siamo
sicuri, non tarderà a diventare
“sanremese”.
Per ulteriori informazioni,
la titolare è a
disposizione all’indirizzo
e-mail barbarapaderni1@gmail.com
e al numero di cellulare
3285419377. Orari di
apertura: dalle 9:30 alle
12:30 e dalle 15:30 alle
19:30 dal martedì al sabato;
dalle 9:30 alle 13
domenica; chiuso il lunedì.
Estetica “Un’ora per
te”. La cura degli interni,
il candore dell’arredo
e l’ampio ventaglio di
macchinari professionali
a disposizione fanno del
centro estetico “Un’ora
per te” l’ambiente ideale
per concedersi… sessanta
minuti di relax, in bellezza.
La titolare, Mariangela,
è volto noto del settore.
Con alle spalle un’esperienza
ultradecennale
in un locale del centro,
ha deciso di coronare il
suo sogno di mettersi in
proprio atterrando in via
Lamarmora 184 (con affaccio
sul piazzale che si
apre al termine del primo
tratto), in un ex locale
da parrucchiera (quindi
già dotato dei requisiti
di legge) e in una zona
servita da numerosi parcheggi
gratuiti.
L’impatto col quartiere,
definito una «città
nella città», è stato positivo:
non solo gli omaggi
di benvenuto da parte
degli esercenti adiacenti,
ma anche una buona risposta
dalla clientela locale.
I servizi offerti sono
molteplici e tutti al passo
coi tempi: trattamenti
viso e corpo, epilazione,
manicure e pedicure
(anche con trattamenti
alla paraffina), ricostruzione
unghie in gel o in
smalto semipermanente…
Non mancano i percorsi
personalizzati viso
e corpo; per quanto riguarda
quest’ultimo,
il centro si avvale del
pressomassaggio, utile
a contrastare la forte ritenzione
idrica, e lo starvac,
che agisce invece
attaccando la cellulite. I
macchinari coinvolti in
questi processi sono a
marchio italiano e completamente
a base naturale.
Cerchiamo di cogliere
uno dei segreti di Mariangela.
La “parola magica”
è Rhea, un brand
bolognese che... «provare
per credere!», ci sussurra.
Infine, anche se il
freddo si sta facendo ancora
attendere, Estetica
“Un’ora per te” è già
pronta ad affrontare i
bruschi cali della colonnina
di mercurio: alle
porte vi sono nuovi trattamenti,
soprattutto corpo,
che nelle giornate invernali
sfrutteranno il
Mariangela di “Un’ora per te”
PASSANDO PER IL REGNO DEL POLLICE VERDE E IL MONDO DEL CAFFÈ. COSÌ SAN MARTINO SI RISCOPRE «CITTÀ NELLA CITTÀ»
calore e i suoi benefici sia
per combattere le contratture
sia per favorire
la circolazione. Per ulteriori
informazioni e per
le ultim’ora (come la cromoterapia),
vi rimandiamo
alla pagina Facebook
“Estetica Un’ora per te” o
al numero 3518086676.
“Alimentari da Fra”.
Con “Alimentari da Fra”,
le eccellenze gastronomiche
italiane trovano
spazio in un’inedita vetrina
sotto casa. Impossibile
non lasciarsi tentare
dalle tante (e spesso
introvabili altrove) specialità,
dai colori, dagli
effluvi che la rinnovata
bottega di Francesco, neofita
ma appassionatissimo,
offre.
Uno dei “must”, senza
dubbio, è l’ampia esposizione
di formaggi: provengono
da Piemonte,
Valle d’Aosta e Campania,
sono prodotti perlopiù
in piccole aziende
agricole o casearie e
sono il frutto di una ricerca
costante. Si prenda,
ad esempio, la gorgonzola
di capra, una
rarità scoperta casualmente
durante una gita
fuoriporta a Cosio d’Arroscia.
E poi le ricottine
vaccine e di latte di
capra, le mozzarelle di
bufala… Non mancano
neppure il pane di Napoli
cotto nel forno a legna,
i taralli, i salumi di altissima
qualità e senza lattosio
e allergeni.
Per i più golosi, poi,
ampio spazio ai dolci tipici
partenopei, che solo
ad elencarli l’acquolina
raggiunge livelli d’allerta:
pastiera, torta al pistacchio
e ricotta, struffoli,
sfogliatelle sia ricce
sia sfoglie…
Francesco è un fiume
in piena: umilmente,
racconta di non essere
del mestiere (la sua famiglia
ha sempre lavorato
nel comparto floricolo)
e di aver vissuto con
qualche ansia il suo esordio
nel settore alimentare.
Tuttavia ha già trovato
un buon feeling col
vicinato e, nonostante
gli orari-monstre d’apertura
e di chiusura (alza la
serranda all’alba e chiude
alle 20:30), lo troviamo
sempre col sorriso e
l’energia di chi, dal contatto
con la clientela, trae
sempre nuovi stimoli. È
L’esposizione interna di Fiur Gli ambienti caldi e accoglienti di Estetica Un’ora per te Alimentari Da Fra
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È IL PRIMO EFFETTO DEL NO ALLA “VARIANTE-KILLER”
Francesco Iavarone, il titolare
(foto tratta dalla pagina
Facebook Alimentari da Fra)
rimasto piacevolmente
stupito da un gruppetto
di simpatiche signore
che «comprano per aiutare»,
che vogliono premiare
con la loro fedeltà
un giovane che ha saputo
mettersi totalmente in
gioco. E che non si accontenta:
per continuare
a deliziare gli avventori,
infatti, promette sempre
novità (l’ultima è il
formaggio al fieno e alle
vinacce) e non disdegna
qualche prodotto più
“commerciale”, di marca,
da supermercato. Lo
trovate in corso Mazzini
12, proprio di fronte
allo stadio “Comunale”,
sulla pagina Facebook
“Alimentari da Fra” e al
3273494373.
“101CAFFÈ” Sanremo.
Il brand specializzato
nella vendita di caffè di
qualità in cialde e capsule
e bevande alternative
raddoppia! Dopo l’apertura
in via Marsaglia
59, ecco infatti il nuovo
101Caffé
punto vendita in via Lamarmora
3-5, nei locali
dell’ex, storica edicola
che si affacciano
sulla piazzetta, proprio
di fronte alla chiesa di
Nostra Signora della
Mercede. Qui troverete
caffè in cialde e capsule
delle migliori torrefazioni
italiane, selezionate di
regione in regione per
offrirvi la qualità della
tradizione artigianale.
Ampia è anche la scelta
di miscele e di caffè monorigine,
anche in grani,
macinati e solubili. Non
solo caffè - attenzione!
- ma anche bevande
alternative per tutte
le macchine, come orzo,
ginseng, té, tisane, cioccolate
e bevande ai cereali.
Inoltre, sono presenti
tanti prodotti sfiziosi
legati al mondo del caffè
(zuccheri, cioccolati,
etc.), sempre artigianali
e di qualità, e un vasto
assortimento di macchine
ed accessori (di grandi
marche come Illy, Lavazza,
Bialetti, Nescafè
Dolce Gusto, Caffitaly).
Non sei sicuro di stare
per acquistare il caffè
giusto per te? Nessun
problema, puoi degustare
i prodotti, guidato
nell’assaggio dagli
esperti 101Caffè! La qualità
del marchio, apparso
sul mercato fra 2010 e
2012, è garantita da 1400
referenze, di cui 600 a
marchio 101CAFFE’, disponibili
in esclusiva
per i punti vendita affiliati
e per l’e-commerce
101CAFFE’.
Una realtà nuova, dunque,
ma già riconosciuta
sul mercato nazionale
come la più importante
nel settore del porzionato,
riconoscimento dato
anche dalle aziende più
importanti nel settore, i
cui grandi marchi sono
presenti nei negozi della
catena.
La mission aziendale,
insomma, è semplice e
al contempo ambiziosa:
contribuire in modo significativo
alla sensibilizzazione
del consumatore
verso la cultura del
caffè di qualità, racchiuso
in cialde e capsule per
preservarne aroma ed
integrità.
Per ulteriori informazioni,
telefonate allo
0184550138, scrivete
un’e-mail all’indirizzo
sanremo02@101caffe.it
o recatevi nel punto vendita
dal martedì al sabato
dalle 9 alle 12:30 e dal
mercoledì al venerdì anche
in orario pomeridiano
dalle 15:30 alle 18:30.
2 3

BIANCHERI, LUSTRO SANREMESE. CHE CITTÀ LASCIA?
Redazione
ti luce, aree giochi, tutti
lavori per cui vieni fermato
per strada e vieni
ringraziato da chi poi ne
beneficia. E questo è un
qualcosa che fa molto
piacere.
A tal proposito, voglio
anticipare che a breve
anche a San Martino realizzeremo
un attraversamento
pedonale rialzato.
Ma quello che più
mi rende orgoglioso è
il piano straordinario
portato avanti in questi
anni sulle scuole: a inizio
mandato ci trovammo
di fronte ad una situazione
difficilissima,
le scuole cadevano letteralmente
a pezzi. Da allora
siamo intervenuti (e
stiamo ancora lavorando)
per un totale di 7,5
milioni di investimenti
tra messa in sicurezza,
ampliamenti o realizzazione
di nuove strutture,
come nel caso della
Dani Scaini, in fase di
ultimazione.
Ha qualche recriminazione,
qualche intervento
su cui fare “mea
culpa”, qualche azione
che, potendo, non rifarebbe?
FACCIA
NELLA NOSTRA INTERVISTA, IL BILANCIO DELLA SUA AMMINISTRAZIONE, IL SOGNO DEL “BIS” A PALAZZO BELLEVUE E SAN MARTINO
Non saprei individuare
un errore particolare
che non rifarei. Quando
fai, sicuramente sbagli.
Ma l’importante, esattamente
come nella vita,
è fare tesoro dei propri
errori per migliorarsi e
crescere ogni giorno.
In caso di rielezione,
quali sogni estrarrebbe
dal suo personalissimo
cassetto?
I sogni nel cassetto a
cui ho sempre pensato
sono quelli che stanno
divenendo realtà grazie
al lungo lavoro di questi
anni: Palazzetto dello
Sport, Mercato Annonario,
Parco Alfano. Poi
penseremo al resto. Per
il secondo mandato abbiamo
un’idea di sviluppo
molto chiara. Al momento
opportuno, ne
parleremo.
Veniamo, più nello
specifico, al quartiere
San Martino. La popolazione
residente attende
novità in merito
a diverse questioni, in
primis su quelle relative
alla viabilità.
La rotonda di San
Martino è un intervento
viario che riteniamo
Biancheri in mezzo ai bambini della “Dani Scaini” di San Martino
I “The Kolors” animeranno il capodanno sanremese 2019
molto importante. Abbiamo
fatto realizzare
da un architetto il progetto,
che è già stato approvato
in Conferenza
dei Servizi. Nel 2019 andremo
a finanziarlo.
Per quanto riguarda
il deposito RT la situazione
è nota: l’azienda
attraversa una fase molto
problematica e ci ha
chiesto una variante urbanistica
all’area del deposito,
al fine di vendere
la stessa e risanare il
bilancio. Noi non ci tiriamo
indietro e siamo
pronti ad aiutare RT e
ad assumerci responsabilità
di problemi che
arrivano da lontano nel
tempo. Tuttavia ho posto
una condizione: che
all’interno della variante
vi siano alcuni vincoli
commerciali per tutelare
il tessuto socio-economico
del quartiere di
San Martino. Sulla base
di questo accordo la pratica
ora dovrà approdare
in Consiglio comunale.
Il discorso dell’Aurelia
Bis è il più complesso
perché non dipende dal
comune ma da Governo,
Autostrade e Anas,
con il sostegno anche
della Regione. L’anno
scorso ci siamo battuti
per riportare al centro
dell’attenzione di questi
enti l’importanza del
completamento dell’opera.
Grazie all’interessamento
dell’ex ministro
Delrio riuscimmo a
fare anche un sopralluogo
congiunto con tutti
i tecnici a San Martino
per lo svincolo dell’Aurelia
Bis e ad avviare un
tavolo di lavoro per la
definizione progettuale
del completamento a
ponente dell’opera. Poi è
cambiato il Governo ed
ora il tutto ha subito un
nuovo rallentamento.
Recentemente abbiamo
anche scritto insieme a
tutte le associazioni di
categoria e le sigle sindacali
una missiva al
Presidente Toti e al sottosegretario
con delega
ai trasporti Rixi per rimarcare
l’importanza di
quest’opera per tutto il
territorio.
Il ponente ligure ha un
grande bisogno di investimenti
in infrastrutture
e collegamenti.
FACCIA
LE CINQUE “SENTENZE DEFINITIVE” DI BERRINO
L’ASSESSORE REGIONALE AL LAVORO, AI TRASPORTI E AL TURISMO SU CASINÒ, TRIBUNALE, THE MALL, SAN MARTINO E BIANCHERI
Redazione
Sindaco, è tempo di
bilanci di fine mandato.
Guardandosi indietro,
quali sono le realizzazioni
che la rendono
più orgoglioso del suo
lavoro?
Di opere o interventi
di cui sono molto soddisfatto
ce ne sono molti:
ad esempio, la riqualificazione
di piazza Eroi
lato Siro Carli, con lo
sgombero dei chioschi
e la pratica per la riqualificazione
di Portosole
con tutte le opere nella
zona circostante, che va
a sanare una ferita aperta
da decenni.
Inoltre, come Amministrazione,
abbiamo
aperto i bandi di gara
di due opere di grande
rilevanza come il rifacimento
del Mercato
Annonario e la realizzazione
del Palazzetto
dello Sport. E ancora,
abbiamo effettuato tanti
interventi che fanno
meno notizia ma sono
davvero importanti per
chi vive nelle zone periferiche
e nelle frazioni:
acquedotti, nuovi pun-
Assessore, partiamo
dalle recenti vicissitudini
del Casinò di
Campione: esse rappresentano
un monito
o un’opportunità per la
nostra casa da gioco?
Sicuramente rappresentano
un monito sugli
indirizzi che l’Amministrazione
comunale
deve fornire alla Casinò
spa, di sua esclusiva
proprietà, affinché i necessari
investimenti per
lo sviluppo possano
rafforzare e non mettere
in pericolo l’esistenza
stessa della Società
e garantire in futuro al
Casinò un incremento
della clientela per le sue
attività di gioco, per la
ristorazione e per il teatro.
Ciò non può prescindere,
comunque,
da una profonda analisi
che la gestione deve fare
sulle preferenze dei giocatori
e sull’opportunità
del gioco on line.
Sicuramente il fallimento
di una casa da
gioco non rappresenta
un’opportunità per altre
simili realtà, anche per
l’estrema polverizzazione
dell’offerta di gioco.
Altro leitmotiv del
momento è l’eventualità
del ritorno del tribunale
a Sanremo...
Premesso che la cancellazione
dei cosiddetti
tribunali di provincia
è stata una follia, ritengo
che Sanremo debba
fare tutto il possibile per
la riapertura del suo tribunale.
L’ideale sarebbe
stata la vecchia sede che,
nonostante il parere
contrario mio e di Fratelli
d’Italia, è stata alienata
dal Comune. Purtroppo
temo che questa
decisione osterà definitivamente
la futura riapertura
del tribunale a
Sanremo: in ogni caso
strutture come la vecchia
o la nuova stazione,
il vecchio o il nuovo
mercato avrebbero spazi
sufficienti ad ospitarlo.
Questione “The Mall”:
qual è la Sua posizione?
Con il mio gruppo
avevo già espresso in
Consiglio comunale la
totale contrarietà alla
nascita di The Mall per
il rischio di desertificazione
commerciale del
centro città, specie per
i negozi di alta gamma.
Una volta approvato il
progetto dall’attuale
maggioranza è necessario,
ancor prima della
sua apertura, pensare
ad accorgimenti ed aiuti
per il tessuto commerciale
del centro cittadino
che, ricordiamo, è
molto apprezzato anche
dai turisti provenienti
dalla Costa Azzurra.
Che città vede dopo
un quinquennio di amministrazione
Biancheri?
Vedo una città diversa
da quella che questa amministrazione
ha proposto
nel programma elettorale
del 2014. La “città
del benessere”, e lo dico
a malincuore da sanremese,
non è mai nata.
Non ha sviluppato né
servizi né occupazione
ed il livello e la qualità
della vita non sono cresciuti.
Al di là di qualche singola
opera, seppur attesa
da anni, e di molti
rendering, che tali
rimarranno, nulla è
cambiato. Solo per fare
qualche esempio vorrei
ricordare alcuni progetti:
porto vecchio, nuova
stazione, consorzio forestale
per regolamentare
l’attività di MTB,
sviluppo commerciale
della Pigna, rifacimento
di piazza Borea D’Olmo
e piazza Colombo,
ecc. Tutto, purtroppo, è
rimasto tristemente immutato.
E neanche si è pensato
alla destinazione del
mercato dei fiori il cui
vincolo è scaduto nel
2018.
Relativamente al
quartiere di San Martino
c’è molta carne al
fuoco...
La rotonda è fondamentale
non solo per
San Martino ma per
l’intera cittadina, quindi
assolutamente necessaria
così come è necessaria
l’uscita dell’Aurelia
bis, la cui realizzazione
è a carico della società
Autostrada dei Fiori
e il cui progetto, fermo
al Ministero, come amministrazione
regionale
ci stiamo adoperando
affinché venga sbloccato.
Lo svincolo permetterebbe
un maggiore
sviluppo economico di
Via della Repubblica e
dell’intero quartiere di
San Martino.
Per quanto riguarda
Villa Mercede farei un
bando per l’assegnazione
ai privati, sulla falsa
riga di quello fatto dalla
Provincia per Villa Nobel,
al fine di far diventare
la villa e il suo parco
un’attrattiva turistica
della zona, ma anche
una location ideale per
ospitare matrimoni ed
eventi culturali, mostre
e manifestazioni.
La riqualificazione del
deposito RT e dell’area
su cui sorge può, se ben
gestita, abbellire una
porzione importante
del quartiere e portare
un miglioramento alla
sua vivibilità, considerando
anche la vicinanza
alla pista ciclabile e
all’inizio della zona dei
Tre Ponti, che andrebbe
a sua volta riqualificata
realizzando un’uscita a
levante dei veicoli.
Su quali realizzazioni
si concentrerebbe da
futuro amministratore
di Sanremo?
Punterei in primo luogo
al completamento di
via Matteotti – piazza
Borea D’Olmo e del primo
tratto di corso Imperatrice,
alla realizzazione
dello svincolo a
San Martino e delle palestre
di quartiere, alla
creazione di un nuovo
plesso scolastico, all’allestimento
dell’arredo
urbano e al definitivo
recupero ed utilizzazione
del Palafiori, al
recupero della vecchia
stazione ed al completamento
degli impianti
sportivi a Pian di Poma.
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4 5

LEGGENDA BIANCOAZZURRA
IL RITORNO DI CHURRUKA: «QUELLA SERIE B PERSA PER COLPA DEL GUTTALAX... GIOVANILI? COSÌ SONO INUTILI »
ENRICO VELLA SI RACCONTA AL “QUARTIERE”. LE INDELEBILI ISTANTANEE DELLA TERZA SERIE DEL 1980, LA SCALATA ALL’OLIMPO
DEL CALCIO, UN CUORE MATTO MA NON DA LEGARE E INFINE L’IMPIETOSA CONDANNA DI UN SISTEMA AUTOREFERENZIALE
Gerson Maceri
Il suo status di “biancoazzurro
più amato di
sempre” è certificato in
un amen, durante la nostra
chiacchierata nel
dehors del Caffè Sole,
dalla prima di innumerevoli
interruzioni. “Senatori”
della tribuna,
ex ragazzi di gradinata,
mamme e nonne dei suoi
bambini… la loro è una
sfilata entusiasta, una sequenza
di saluti mai di
circostanza e di calorose
rievocazioni. Quasi fossero
passati quattro mesi
e non quarant’anni esatti
dal suo approdo a Sanremo.
Enrico Vella, conosciuto
anche come
“Churruka” perché…
«L’ex croupier Elio
Ferrari rivide in me le
sembianze e le qualità
di lottatore del giocatore
basco José Ignacio Churruka,
forse visto in azione
nell’Athletic Bilbao
durante la finale di Coppa
UEFA del 1977 contro
la Juventus».
Eppure, anche per un
campione come te gli
inizi non sono stati propriamente
facili…
«Cominciai a giocare
nella squadra del San
Gottardo, quartiere genovese
in cui abitavo. Poi
la Pro Figaro, l’USVE e
finalmente gli Allievi del
Genoa. Ci arrivai da attaccante,
la concorrenza
era spietata».
Ma nella costruzione
di una carriera, nel calcio,
caso e fortuna valgono
molto…
«Un giorno, uno dei
nostri titolari dimenticò
il documento d’identità
a casa e non poté scendere
in campo. Si trattava
di un difensore. Arretrai
io, vincemmo 4-0 e
segnai perfino una doppietta.
Scoprii così la mia
vera strada: era la stagione
1971/72».
Una strada, però,
sempre e comunque tortuosa…
«Durante la mia trafila
nelle giovanili del Grifone
incontrai allenatori
come Ugo Rosin, che
proprio “non mi vedeva”,
In un Comunale straripante, Vella festeggia una rete
(archivio Enrico Vella)
Il presidentissimo Gianni Borra testimone di nozze di Churruka
(archivio Enrico Vella)
e altri come il toscano
Mido Bimbi, favoloso,
con cui non solo giocai
sempre, ma anche da capitano
nella Primavera».
Improvvisamente, il
tuo arrivo (in prestito)
a Sanremo.
«Era il 1978. Svolgevo
il servizio militare
ad Andora. Borra ebbe
un’intuizione: riuscì a riscattarmi
sùbito per sole
500mila lire, il prezzo
di una tessera tribuna.
Tuttavia iniziai talmente
alla grande che il dirigente
rossoblu Riccardo
Sogliano provò a rifarsi
sotto, per me, col “presidentissimo”.
La risposta
ve la lascio immaginare...».
Quali sono i primi
flash della città che ti
riaffiorano in mente?
«Le vie tapezzate di
biancoazzurro per un
mese dopo la promozione
in C1 del 1979 e Villa
Adriana, la pensione
di Ceci Von Mayer in
cui alloggiavo assieme ai
vari Carraro, Bertazzon,
De Luca…».
Hai citato alcuni dei
protagonisti di quella
grande cavalcata che,
nella stagione 1979/80,
avrebbe potuto, dovuto
portarvi in Serie B,
ma…
«Il 4 novembre 1979
perdemmo 2-0 a Forlì
dopo una striscia di cinque
risultati utili consecutivi.
La sera prima, in
hotel, nella cena che viene
ricordata come quella
dell’“intossicazione
da tortellini”, in realtà
mangiammo tutti il minestrone.
Tutti tranne
uno, Luigi Cichero, il
quale ordinò del riso in
bianco. Fu l’unico a salvarsi
dalla dissenteria e
dalle processioni notturne
al bagno. Qualcuno
ci mise del Guttalax nei
piatti, ne sono sicuro».
Il Forlì arrivò terzo
con quarantaquattro
punti, voi quarti con
quarantadue. E in zona-promozione
in Serie
B, con le unghie, si
aggrappò il Rimini con
quarantacinque. Senza
Guttalax ce l’avreste
fatta?
«Chissà! Sicuramente,
dal punto di vista tecnico
e di ampiezza d’organico,
eravamo inferiori
alle nostre competitor,
ma avevamo dalla nostra
la forza del gruppo. Ricordo
i sabati sera insieme:
ristorante a Poggio,
cinema in centro e poi
tutti in pensione!».
Una serenità, quella
che traspare dalle tue
parole, che si riscontra
solo in quei club guidati
da grandi presidenti…
«Gianni Borra aveva
una personalità mostruosa
ma lasciava lavorare
dirigenti e allenatori
in autonomia e in pace.
Per me era un padre e
io… il suo “Enrique”,
un figlioccio cui fece anche
da testimone di nozze.
Non capisco perché
il “Comunale” non sia
ancora stato intitolato a
lui!».
Nell’estate del 1980
spiccasti il volo verso la
Samp. Un trasferimento
che garantì alle casse
biancoazzurre ossigeno
per anni…
«Tornai a Genova in
prestito per 220 milioni
di lire e due giocatori,
Paolini e Baesso. Con la
stessa formula, nel 1981,
andai a ingrossare le fila
del Catania di Massimino
per 10 milioni. Infine,
nel 1982, il passaggio definitivo
alla Lazio per 1,6
miliardi».
Coi biancocelesti, e in
seguito con l’Atalanta,
hai vissuto tre stagioni
in Serie A. Vertigini?
«No. Non avevo piedi
buoni, ma avevo la
testa. Quella che per gli
Vella in maglia orobica nel 1984
(archivio Enrico Vella)
altri era la fine dell’allenamento,
per me era l’inizio
di una seduta supplementare:
mi fermavo
sempre a condurre, a
crossare, a calciare».
A 28 anni, però, quel
maledetto e controverso
problema cardiaco che
ha segnato drasticamente
la tua carriera…
«È stata una vicenda
complessa, dolorosa e
ricca, ancora oggi, di lati
oscuri. Procediamo con
ordine. Nell’estate del
1985 sarei dovuto passare
dall’Atalanta al Palermo
di Antonio Valentín
Angelillo ma, durante le
visite mediche, mi venne
riscontrata un’aritmia.
Dovetti fermarmi: dopo
le cure al centro aritmologico
di Trento, passai
così sei mesi in quarantena
a Sanremo. Per tenermi
in forma, non mi
rimaneva altro che giocare
a tennis, anche fino
a cinque ore al giorno, e
allenarmi con la Sanremese.
A dicembre, improvvisamente,
Nedo Sonetti
mi richiamò però a Bergamo:
giocai sette partite,
ma a fine stagione finii
ad ogni modo fra gli
svincolati. Firmai allora
un vantaggioso biennale
con l’Arezzo. All’interno
della società toscana,
però, si stava preparando
un cambio al timone.
E i nuovi proprietari,
una volta insediatisi, sfogliando
il mio contratto,
storsero il naso.
Nonostante avessi già
ottenuto l’idoneità, l’allenatore
e società mi prescrissero
un nuovo test
presso l’ASL di Arezzo.
Elettrocardiogramma a
riposo, spirometria: non
idoneo. Tradotto in concreto:
altri sei mesi di
inattività che, secondo
le norme federali, hanno
comportato la rescissione
del contratto a fine
anno».
Il fondo del barile
era però ancora lungi
dall’essere raschiato…
«Effettivamente nell’estate
del 1987 mi presentai
nella sede del calciomercato
milanese per
concludere con la Sambenedettese
di mister
Angelo Domenghini. Gli
incartamenti erano già
pronti ma chiesi al direttore
sportivo, prima di
apporre la mia firma sul
contratto, di effettuare le
visite mediche. Era una
questione di trasparenza,
di onestà. Le passai –
sospiro di sollievo –, ma
la società cambiò idea:
non se la sentiva di avere
“gatte da pelare”. Il riecheggiare
di un recente
caso analogo al mio, inerente
a Italo Schiavi alla
Lazio due anni prima,
aveva diffuso una certa
fobia».
Il sipario del “grande
calcio”, dunque, si
chiuse così, senza troppi
complimenti. Un
grande rammarico, certo,
ma anche una nuova
opportunità che aprì
la “fase due” della tua
carriera.
ha sempre saputo trasmettermi.
Tatticamente
e tecnicamente, non mi
fossilizzo su schemi precompilati:
negli ultimi
venti metri, per esempio,
l’inventiva e il piacere di
giocare devono essere lasciate
a calciatori liberi
di esprimersi».
Il tuo percorso ti ha
portato a diventare anche
uno specialista del
settore giovanile: cosa
vedi sui campi, guardandoti
intorno?
I ragazzi del Sanremo ‘80 festeggiano la vittoria dei play-off
attorno a mister Vella due stagioni or sono (archivio Enrico Vella)
«L’amico Paolo Staltari
mi propose un ingaggio
nel Ventimiglia del
presidente Silvio Coppo
in Serie D. Da lì iniziai a
girovagare fra i campi di
provincia fino al ritiro, a
39 anni, a Ospedaletti».
Nel frattempo hai approfittato
per compiere
un progressivo passaggio
dal campo alla panchina…
«L’allenatore cui mi
ispiro di più è Nedo Sonetti
per la carica che
«Vedo allenatori pronti
a tutto per vincere
sempre. Ma solo le sconfitte
aiutano a crescere
e a saper rialzarti. Vedo
tanti comunicati sul web
relativi a giovani che
ottengono un provino
presso club importanti: è
un’ottima pubblicità per
la società, certo, ma siamo
sicuri di rendere così
un servizio ai ragazzi?
Non pompiamo il nostro
e il loro ego, non creiamo
illusioni!».
Illusioni che possono
avere conseguenze nefaste
non solo sul percorso
sportivo…
«Dimmi: quanti dei
ragazzi dei migliori settori
giovanili della provincia
approdano in prima
squadra? Perché nella
rosa della prima squadra
dell’Unione Sanremo
trovano discreto spazio
solo Scalzi e Martelli?
Senza un’opportunità,
gli altri o si perdono nei
meandri di Promozione
e Prima Categoria, o
si ritirano. Vorrei vedere
almeno cinque under locali
nelle rotazioni biancoazzurre».
Qualcuno ha accostato
la figura di Renato
Bersano a quella di
Gianni Borra. Ardito?
«Renato è una brava
persona e un ottimo
imprenditore. Ha avuto
la sfortuna di circondarsi
di alcune persone
non all’altezza dei compiti
assegnatigli e, in alcuni
casi, di gente che
ha approfittato della sua
bontà d’animo. La sua
classe, unita alla scelta
di uno staff dirigenziale
competente, gli avrebbe
permesso di ben figurare
perfino in Serie C».
Un uomo dal tuo vissuto
sportivo ha ancora
un sogno da realizzare?
«No, semmai ho un
rimpianto: quello di non
aver mai allenato la Sanremese.
Forse la mia figura,
certamente ingombrante,
ha spaventato
qualche presidente?».
6 7

LA COLONNA DEL MUGUGNO
UNO “SCOGLIO” DA SUPERARE E I NOSTALGICI DELL’ULIVO...
RACCOGLIAMO LE VOSTRE SEGNALAZIONI ALL’INDIRIZZO E-MAIL INFO@ILQUARTIERE.EU E IN REDAZIONE IN VIA DELLA REPUBBLICA 40
Panoramica poco edificante
di via Scoglio
Via privata Scoglio.
Visto che la traversa che
porta alla piscina comunale
è stata riasfaltata,
c’è qualche speranza che
ciò possa accadere anche
per via privata Scoglio,
che si trova in condizioni
anche peggiori?
Camminare su quei
marciapiedi o transitare
su quella strada, ormai,
è diventato un esercizio
di equilibrismo fra
asfalto sgranato, radici
e aiuole abbandonate al
loro corso selvaggio e,
ovviamente, escrementi
di ogni genere e taglia.
A chi spetta la manutenzione
della zona?
A.V.
La pianta della discordia.
Nella piazzetta
posta di fronte al
101Caffè, alla confluenza
di via della Repubblica
e di via Lamarmora in
corso Cavallotti, c’è un
arbusto secco e brutto
anche alla vista (soprattutto
in questa stagione)
che non assolve il suo
compito: quello di fare
ombra a chi si accomoda
sulle panchine adiacenti.
Perché non reinstallare
un ulivo, pianta sempreverde
graditissima
da sempre ai frequentatori
di quell’angolo?
Giovanni.
Stadio “Comunale”.
Ho appena avuto il piacere
di leggere “Il tempio
del calcio sanremese” del
vostro redattore Gerson
Maceri e di osservare il
plastico del “Littorio”
realizzato dalla tifoseria
organizzata dell’Unione
Sanremo. Passando
davanti alla facciata del
“Comunale”, tuttavia,
ho riscontrato diverse
criticità che potrebbero
mettere a rischio una
struttura che è stata vanto
della città per decenni.
Al di là degli inesteti-
L’albero della discordia in piazzetta
La facciata della tribuna dello stadio Comunale.
Il degrado è evidenziato da numerosi danni e fessurazioni
smi come le finestre della
tribuna, solo pochissime
ancora dotate di vetri,
segnalo le crepe e le fessurazioni
del colonnato
esterno, che potrebbero
rappresentare grave pericolo
per i pedoni e gli
automobilisti. Chi ha in
gestione l’impianto può
fare qualcosa? O deve
intervenire il Comune?
Speriamo comunque
che ciò accade prima
che sia troppo tardi.
L.V.
Via della Repubblica.
Avendo un’attività
commerciale nella via,
sono rimasto abbastanza
sconcertato dalla mancanza
di una targhetta
che ne segnalasse l’inizio
e quindi la denominazione
all’utenza. Pregherei
gli uffici comunali competenti
di valutare la situazione
e porre rimedio.
F.M.
Deiezioni canine.
Torno a segnalare, per
l’ennesima volta, l’incuria
delle aiuole di via
Lamarmora alta, dove
il verde pubblico è uno
sbiaditissimo ricordo e
dove i cani e i loro padroni
hanno stabilito nuove
toilette. Possibile che
nessuno veda, che nessuno
senta, che nessuno
intervenga? Anche noi
abitanti della zona abbiamo
diritto al decoro!
Anonimo.
Via Val d’Olivi. Attenzione!
Poco prima del
ponte, prima dell’incrocio,
c’è uno scolo che ad
ogni pioggia porta detriti
sulla strada, rendendola
EDITORE DIMA S.R.L.S.
“Il Quartiere”
Testata giornalistica registrata presso
il Tribunale di Sanremo. Numero di
registrazione 1/13 del 29-04-2013.
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Alfredo Schiavi
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Gerson Maceri
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Simona Della Croce
Un dettaglio della colonna
scivolosa. In attesa della
risoluzione definitiva
del problema, mi appello
al buon senso soprattutto
dei motociclisti,
e suggerisco di piazzare
una rete sui muretti
che delimitano le curve
che possano evitare cadute
rovinose ai ciclisti.
G.C.
fotoreporter
Sophie Macrì
VIGNETTISTA
Claudio “Oppo” Della Croce
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HANNO COLLABORATO A
QUESTO NUMERO
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