09.03.2019 Views

Black Archive Alliance Catalogue

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

to the Church, reminding<br />

the pope of Ethiopia’s<br />

long-standing adherence<br />

to the Christian faith,<br />

and requesting that<br />

other Christian rulers<br />

come to his aid in the<br />

<br />

letters were quickly<br />

translated into Latin,<br />

printed, and widely<br />

circulated; as the<br />

very real threat of<br />

an Ottoman invasion<br />

hung over the Italian<br />

peninsula, a potential<br />

military alliance with<br />

the legendary Prester<br />

John, powerful ruler of<br />

a prosperous Christian<br />

realm in the East whose<br />

mythos had endured over<br />

centuries, took on new<br />

relevance. These letters<br />

were material evidence of<br />

Dawit’s involvement in<br />

the Christian world, but<br />

the portrait also acted<br />

as sign of Dawit himself.<br />

Through it, he made<br />

himself present before<br />

the pope as his words<br />

expressed respect and<br />

allegiance, communicating<br />

a message of Christian<br />

brotherhood. This was<br />

an image that traveled<br />

great distances, charged<br />

with carrying information<br />

from Africa to Italy, an<br />

object that was meant<br />

to stage an encounter<br />

between two individuals<br />

who could never meet in<br />

person.<br />

<br />

passa attraverso i tre corridoi che costeggiano lo<br />

<br />

<br />

Sculture antiche e dipinti di grandi dimensioni sono<br />

disposti lungo i corridoi, insieme a una serie di<br />

ritratti installati lungo la parte superiore delle<br />

<br />

questi dipinti sono datati tra il 1552 e il 1589,<br />

copiati dall’artista Cristoforo dell’Altissimo come<br />

parte di una commissione su vasta scala di Cosimo I<br />

de ‘Medici, dalla vasta galleria di ritratti dello<br />

studioso e storico Paolo Giovio. Tra queste ci sono<br />

due immagini di sovrani neri africani.<br />

Come molti altri ritratti che costeggiano il<br />

corridoio, si tratta di busti dipinti ad olio su<br />

pannelli di legno, alti circa 23 pollici e larghi 17<br />

pollici, incorniciati in legno di noce intagliato.<br />

<br />

“Atanadi Dinghil, grande re degli Abissini”, mostra<br />

il soggetto a tre quarti, all’antica, la testa<br />

voltata a destra. È un giovane uomo di colore, e<br />

indossa un semplice panno verde in tinta unita sulle<br />

sue spalle, ma l’oro del suo elegante orecchino<br />

pendente e il motivo intrecciato della sua camicia<br />

brillano sullo sfondo nero, conferendo una certa<br />

<br />

<br />

Aethiopiae Rex, “Alchitrof, re d’Etiopia”. Alchitrof<br />

tiene uno specchio e rivolge lo sguardo verso lo<br />

spettatore. Il grande copricapo di piume nasconde<br />

<br />

<br />

di corallo bianco decorano i suoi orecchini, mentre<br />

<br />

<br />

testa, leggermente inclinata, e le labra leggermente<br />

divaricate, danno un’impressione di movimento, come<br />

se fosse stato colto nell’atto di parlare o girarsi.<br />

Alchitrof rimane un personaggio misterioso; non<br />

<br />

sovrano africano storico. Tuttavia, sappiamo molto<br />

di più sull’identità dell’individuo nell’altro<br />

ritratto. ‘Atanadi Dinghil’ era la versione latina<br />

del sovrano etiopico Dawit II di Lebnä-Dengel.<br />

Membro della dinastia dei Salomone che aveva<br />

governato l’Etiopia dal 1270, Dawit nacque nel<br />

<br />

alla sua morte nel 1540. Nel 1533 arrivò in Italia<br />

un’ambasciata inviata da Dawit dall’Etiopia. Non<br />

era la prima. Infatti, l’Etiopia ha avuto contatti<br />

di lunga data con la penisola italiana, inviando<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di espandere il mondo cristiano attraverso la<br />

<br />

aveva ispirato a lungo il contatto diplomatico tra i<br />

principi europei e il regno cristiano dell’Etiopia,<br />

con la prima ambasciata inviata dall’Etiopia nel<br />

1306. Cinque pellegrini etiopi visitarono Bologna<br />

nel 1407. Un’altra missione diplomatica inviata<br />

dall’Etiopia arrivò nella città di Napoli nel 1450,<br />

ricevuta dal re Alfonso V d’Aragona. L’ambasciata di<br />

Dawit portava lettere e regali a papa Clemente VII -<br />

regali che includevano una croce d’oro e un ritratto<br />

di Dawit stesso.<br />

<br />

alla Chiesa, ricordando al Papa la sua adesione, di<br />

lunga data, alla fede cristiana e la richiesta che<br />

altri sovrani cristiani vengano in suo aiuto nella<br />

lotta contro l’Islam. Le lettere furono rapidamente<br />

tradotte in latino, stampate e ampiamente diffuse.<br />

<br />

<br />

<br />

dominatore di un prospero regno cristiano in Oriente<br />

il cui mito era durato per secoli, acquistò nuova<br />

<br />

coinvolgimento di Dawit nel mondo cristiano, ma il<br />

ritratto fungeva anche da segno tangibile di Dawit<br />

stesso. Attraverso di esso si è presentato al papa<br />

e con le sue parole ha espresso rispetto e fedeltà<br />

<br />

<br />

<br />

Italia, un oggetto destinato a mettere in scena un<br />

incontro tra due individui che non avrebbero mai<br />

potuto incontrarsi di persona.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!