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IT_HANDBOOK_FINAL

MANUALE per l’Assessment, la Prevenzione e il Trattamento dell’Internet Addiction

MANUALE
per l’Assessment,
la Prevenzione
e il Trattamento
dell’Internet Addiction

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MANUALE<br />

per l’Assessment,<br />

la Prevenzione<br />

e il Trattamento<br />

dell’Internet Addiction<br />

THE EUROPEAN COMMISSION SUPPORT FOR THE PRODUCTION OF THIS PUBLICATION DOES NOT CONST<strong>IT</strong>UTE AN ENDORSEMENT OF THE CONTENTS WHICH<br />

REFLECTS THE VIEWS ONLY OF THE AUTHORS, AND THE COMMISSION CANNOT BE HELD RESPONSIBLE FOR ANY USE WHICH MAY BE MADE OF THE<br />

INFORMATION CONTAINED THEREIN<br />

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Pagina-1<br />

Sommario<br />

INTRODUZIONE .................................................................................................................................................. 2<br />

I. REALTÀ - INTERNET O NO... ................................................................................................................................. 5<br />

I. INFORMAZIONI E DATI ............................................................................................................................................ 9<br />

II. IL MIO STUDENTE O LA MIA STUDENTESSA È INTERNET-DIPENDENTE? ........................................................................... 17<br />

TIPI DI INTERNET ADDICTION; SINTOMI CLINICI E CONSEGUENZE PSICOSOCIALI DEL DISTURBO DI DIPENDENZA<br />

DA INTERNET .................................................................................................................................................... 17<br />

IV. COME INDIVIDUARE S<strong>IT</strong>UAZIONI DI DISAGIO? .......................................................................................................... 21<br />

STRUMENTI DI DIAGNOSI DEL DISTURBO DI DIPENDENZA DA INTERNET ......................................................... 21<br />

V. NON SIETE SOLI... .............................................................................................................................................. 26<br />

NUOVI APPROCCI METODOLOGICI AL DISTURBO DA DIPENDENZA DA INTERNET ........................................... 26<br />

V.I.METODI DI PREVENZIONE ........................................................................................................................... 28<br />

V.II. METODI DI ASSESSMENT ........................................................................................................................... 30<br />

V.III. STRATEGIE DI TRATTAMENTO .................................................................................................................. 32<br />

VI.CHI E DOVE …................................................................................................................................................... 35<br />

AUTOR<strong>IT</strong>À DI RIFERIMENTO PER NAVIGARE SICURI SUL WEB .......................................................................... 35<br />

VII. INOLTRE... ..................................................................................................................................................... 44<br />

LINK / LETTURE CONSIGLIATE ........................................................................................................................... 44<br />

IL SUPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTA PUBBLICAZIONE NON COST<strong>IT</strong>UISCE<br />

APPROVAZIONE DEI CONTENUTI, CHE RIFLETTONO UNICAMENTE LE OPINIONI DEGLI AUTORI.<br />

LA COMMISSIONE NON PUÒ ESSERE R<strong>IT</strong>ENUTA RESPONSABILE DI QUALSIASI USO POSSA ESSERE FATTO<br />

DELLE INFORMAZIONI IVI CONTENUTE.<br />

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Pagina-2<br />

INTRODUZIONE<br />

Il Disturbo di Dipendenza da Internet (Internet Addiction Disorder, IAD) è un fenomeno<br />

moderno, osservato negli ultimi anni. Si può descrivere quale disturbo del controllo degli<br />

impulsi senza consumo di sostanze tossiche e si può accostare al gioco d’azzardo patologico,<br />

(gambling). Alcuni utenti di Internet possono sviluppare un attaccamento emotivo ad amici<br />

e attività online. Internet consente di fare incontri, socializzare, scambiare idee via chat, sui<br />

social o all’interno di community virtuali.<br />

Come per altri tipi di dipendenze, chi soffre di Internet Addiction ricorre all’ambiente<br />

virtuale o di fantasia per entrare in contatto con persone reali: Internet diventa così un<br />

sostituto delle relazioni e dei contatti umani nel mondo reale, dove l’utente spesso ha<br />

difficoltà a relazionarsi in modo soddisfacente.<br />

Tra gli effetti a breve e lungo termine del Disturbo da dipendenza da Internet, con ricadute<br />

sulla comunità educativa in generale, si osservano:<br />

‣ calo nelle prestazioni scolastiche e, in alcuni casi, abbandono del percorso scolastico;<br />

‣ sintomi emotivi: ansia, depressione, tendenza a nascondere il tempo effettivamente<br />

trascorso online, sentimenti di euforia quando si è al computer, difficoltà nel<br />

rispettare impegni, perdita del senso del tempo, isolamento, compromissione del<br />

funzionamento lavorativo, agitazione;<br />

‣ sintomi fisici: mal di schiena, mal di testa, incremento o calo ponderale, disturbi del<br />

sonno, sindrome del tunnel carpale, tensione oculare o affaticamento della vista.<br />

Un comportamento che porta alla dipendenza inizia per volontà dell’individuo: tuttavia,<br />

l’autonomia decisionale delle persone con un disturbo di dipendenza diminuisce con il<br />

tempo, mentre il comportamento addittivo messo in atto si inserisce nella vita di tutti i<br />

giorni, compromettendo il rendimento scolastico, le relazioni familiari e sociali. Gli<br />

adolescenti e gli studenti della scuola secondaria superiore a maggior rischio di sviluppare<br />

comportamenti additivi e, in particolare, una dipendenza dalla Rete o da sostanze. Inoltre,<br />

se si considera l’influenza di amici e coetanei e visto che l’uso di Internet è di moda, il<br />

rischio che un giovane sviluppi una dipendenza dalla Rete può aumentare.<br />

IL SUPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTA PUBBLICAZIONE NON COST<strong>IT</strong>UISCE<br />

APPROVAZIONE DEI CONTENUTI, CHE RIFLETTONO UNICAMENTE LE OPINIONI DEGLI AUTORI.<br />

LA COMMISSIONE NON PUÒ ESSERE R<strong>IT</strong>ENUTA RESPONSABILE DI QUALSIASI USO POSSA ESSERE FATTO<br />

DELLE INFORMAZIONI IVI CONTENUTE.<br />

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Le ultime ricerche europee sul tema mostrano una correlazione tra il Disturbo di<br />

Dipendenza da Internet, successo scolastico di ragazzi e ragazze delle medie superiori, e<br />

abbandono precoce degli studi. Con l’aumentare del successo scolastico, i livelli medi di<br />

Dipendenza da Internet degli studenti si abbassano. Inoltre, si sono osservati livelli medi di<br />

Dipendenza da Internet più alti in studenti maschi, negli istituti professionali e nelle scuole a<br />

indirizzo umanistico, quando gli studenti hanno un curriculum studiorum di successo. (Yalin<br />

Kilic Türel e Muhammet Toraman, 2015). Oggi, per gli studenti delle scuole medie superiori<br />

europee, la Dipendenza da Internet rappresenta uno dei problemi più significativi.<br />

Il progetto Log On Back to Life vuole contribuire a fornire strategie mirate per affrontare<br />

questo fenomeno.<br />

Log on Back to Life: dentro il progetto<br />

• Si è condotta una ricerca sociale tramite la somministrazione di questionari<br />

appositamente sviluppati in tre versioni: per studenti, insegnanti e genitori. Il questionario<br />

per studenti si è basato sull’Internet Addiction Test (IAT): creato dalla D.ssa Kimberly Young<br />

del Center for Internet Addiction (Centro per l’Internet Addiction) è uno degli strumenti<br />

diagnostici più utilizzati per valutare il disturbo. Per insegnanti e genitori si sono articolati<br />

due nuovi tipi di questionari innovativi.<br />

• In base ai risultati dell’indagine sui livelli di dipendenza da Internet negli studenti<br />

della scuola superiore nei paesi partner, che ha permesso di osservare e analizzare il<br />

fenomeno a livello transnazionale, si sono realizzati materiali formativi completi di immagini<br />

esplicative, dati e moduli didattici specifici, indirizzati agli insegnanti della scuola superiore e<br />

centrati sul Disturbo di Dipendenza da Internet negli studenti.<br />

• Nell’ottica di portare ulteriore consapevolezza, si è sviluppata una Campagna di<br />

sensibilizzazione in tema di IAD, con una Campaign Box per scuole e direzioni contenente<br />

informazioni sugli effetti dell’Internet Addiction, illustrate da materiali audiovisivi, brochure,<br />

segnalibri, cartoline, etc.<br />

IL SUPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTA PUBBLICAZIONE NON COST<strong>IT</strong>UISCE<br />

APPROVAZIONE DEI CONTENUTI, CHE RIFLETTONO UNICAMENTE LE OPINIONI DEGLI AUTORI.<br />

LA COMMISSIONE NON PUÒ ESSERE R<strong>IT</strong>ENUTA RESPONSABILE DI QUALSIASI USO POSSA ESSERE FATTO<br />

DELLE INFORMAZIONI IVI CONTENUTE.<br />

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• I materiali formativi e informativi prodotti, la versione elettronica del questionario<br />

per l’analisi dei livelli di Internet Addiction negli studenti della scuola superiore dei paesi<br />

partner, il relativo Report comparativo dell’indagine, la Metodologia cooperativa per<br />

l’assessment e la prevenzione dell’Internet Addiction negli studenti della scuola superiore e<br />

il Manuale di riferimento realizzati nell’ambito del progetto sono disponibili sulla<br />

Piattaforma di E-learning del progetto.<br />

• È stata sviluppata una nuova Metodologia cooperativa per l’assessment e la<br />

prevenzione dell’Internet Addiction negli studenti della scuola secondaria superiore. Il testo<br />

è centrato sulle proposte di intervento non farmacologico applicabili in ambito scolastico e<br />

sul concetto di apprendimento cooperativo, dove studenti e genitori formano gruppi di<br />

discussione per esplorare un tema importante o creare un progetto significativo.<br />

• Il presente Manuale di riferimento sull’assessment, la prevenzione e il trattamento<br />

dell’Internet Addiction sarà disponibile in e-book per tutti i tipi di dispositivi mobili, quali<br />

laptop, tablet, smartphone, ecc.<br />

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APPROVAZIONE DEI CONTENUTI, CHE RIFLETTONO UNICAMENTE LE OPINIONI DEGLI AUTORI.<br />

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I. Realtà - INTERNET o no...<br />

SICUREZZA IN RETE E ADDICTION: PER UNA MIGLIORE<br />

COMPRENSIONE<br />

Cos’è l’Internet Addiction?<br />

L’Internet Addiction o dipendenza da Internet risulta un disturbo comune, che merita di<br />

essere approfondito dalla ricerca. Inoltre, nel Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi<br />

Mentali (DSM-V) anche la dipendenza da videogiochi online (Internet Gaming Disorder) è<br />

definita quale condizione che necessita ulteriori studi. Ciò singifica che, pur non essendo un<br />

disturbo “ufficiale” nel DSM, la Dipendenza da Internet è un fenomeno per cui l’American<br />

Psychiatric Association sottolinea il bisogno di ulteriori ricerche. Concettualmente, secondo<br />

alcuni autori, l’Internet Addiction è un disturbo dello spettro impulsivo-compulsivo legato<br />

all’uso del computer online e/o offline 1 , 2 che conta vari sotto-tipi tra cui: uso eccessivo dei<br />

videogiochi, eccessive preoccupazioni sessuali, uso eccessivo di e-mail e messaggi di testo 3 ,<br />

sovraccarico di informazioni (information overload) e dipendenza dalle relazioni virtuali.<br />

Le varianti sono accomunate delle quattro componenti seguenti :1) uso eccessivo, spesso<br />

associato a perdita del senso del tempo o al trascurare attività quotidiane 2) ritiro sociale,<br />

con sentimenti di rabbia, tensione e/o depressione quando non si può accedere al<br />

computer, 3) tolleranza, con necessità di dotarsi di attrezzatture informatiche migliori, più<br />

software, o di usare il computer più a lungo e 4) ripercussioni negative tra cui discussioni,<br />

menzogne, scarsi risultati sul lavoro o a scuola, isolamento sociale e spossatezza (fatigue) 4 , 5 .<br />

1 Dell’Osso B, Altamura AC, Allen A, Marazziti D, Hollander E: Epidemiologic and clinical updates on impulse<br />

control disorders: a critical review. Eur Arch Psychiatry Clin Neurosci 2006; 256:464–475 2.<br />

2 Hollander E, Stein DJ (eds): Clinical Manual of Impulse-Control Disorders. Arlington, Va, American Psychiatric<br />

Publishing, 2006<br />

3 Block JJ: Pathological computer use in the USA, in 2007 International Symposium on the Counseling and<br />

Treatment of Youth Internet Addiction. Seoul, Korea, National Youth Commission, 2007, p 433<br />

4 Ibid.<br />

5 Beard KW, Wolf EM: Modification in the proposed diagnostic criteria for Internet addiction. Cyberpsychol<br />

Behav 2001; 4:377–383<br />

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Alcuni utenti di Internet possono sviluppare un attacamento emotivo agli amici e alle<br />

attività online, che si “materializzano” sullo schermo del loro computer. L’uso di internet<br />

consente di fare incontri, socializzare e scambiare idee via chat, sui social network o<br />

all’interno di community virtuali. L’Internet addiction è fonte di problemi personali,<br />

famigliari, scolastici, finanziari e professionali o occupazionali che sono comuni ad altre<br />

dipendenze. L’uso eccessivo della rete perturba le relazioni umane nella vita reale. Chi<br />

soffre di questo disturbo trascorre più tempo in solitudine e meno con persone reali:<br />

spesso, è considerato poco incline alla socialità. L’Internet Addiction è un fenomeno in<br />

aumento, caratterizzato da desiderio compulsivo di interazioni online tramite giochi, gioco<br />

d’azzardo (gambling), uso dei social network o navigazione compulsiva. 6<br />

La sicurezza online in generale 7<br />

È sempre bene essere prudenti in Internet. Nel mondo virtuale ci sono persone intenzionate<br />

a danneggiare gli utenti e i loro computer. Ecco qualche consiglio per quando si naviga:<br />

‣ Prestare attenzione a cosa si mette online.<br />

(Il contenuto rimarrà lì per sempre e potrà essere usato per ricondurre all’utente in ogni<br />

momento).<br />

‣ Tenere traccia degli utenti con cui si interagisce online.<br />

(Alcune persone possono non essere chi sembrano.)<br />

‣ Essere consapevoli che la privacy è un’illusione.<br />

(Chiunque può recuperare facilmente informazioni personali sui social network.)<br />

‣ Non aprire link a mail sospette o che non appaiono familiari<br />

(Mai aprire file “strani” in allegato a una mail e scaricati sul pc).<br />

6 https://www.childsafenet.org/internet-addiction (Çevrimiçi : 15.07.2019)<br />

7 https://www.opencolleges.edu.au/informed/cyber-safety/ (Çevrimiçi: 15.07.2019)<br />

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Quale può essere un esempio di “Comportamento sicuro in Internet”?<br />

Strumento e risorsa strepitosa, Internet è anche una minaccia importante per la sicurezza<br />

dei minori. I genitori fanno tutto ciò che possono per contribuire a proteggere i figli dai<br />

rischi online. E non è raro che abbiano bisogno di consigli. 8 Di seguito, alcune indicazioni ai<br />

genitori: 9<br />

‣ Parlate con i vostri figli di cosa fanno online. Siate parte della loro vita online;<br />

coinvolgete tutta la famiglia e mostrate interesse. Capite quali siti visitano, cosa gli piace.<br />

‣ Incoraggiate ragazze e ragazzi a navigare ed esplorare! Ci sono moltissimi siti web<br />

appropriati e sicuri, in base all’età dei vostri figli. Incoraggiateli a usare siti divertenti,<br />

educativi, che li aiuteranno a sviluppare competenze Web.<br />

‣ State al passo con loro. I bambini crescono in fretta: ogni giorno sviluppano competenze<br />

Web, che aumentano la loro abilità e facilità d’uso della Rete. È importante che, come i<br />

vostri figli, impariate anche voi.<br />

‣ Stabilite dei confini nel mondo online, proprio come fareste nel mondo reale. Pensate a<br />

cosa potrebbero vedere, condividere. Con chi parlano? Quanto tempo stanno online? È<br />

importante parlare di limiti fin dalla giovane età, per sviluppare strumenti e competenze<br />

utili ai bambini ai fini di un’esperienza di navigazione positiva.<br />

‣ Tenete tutti i dispositivi che si connettono alla rete in spazi accessibili a tutta la<br />

famiglia. Per la sicurezza dei bambini, è importante che Internet si utilizzi nelle aree<br />

comuni a tutta la famiglia: in questo modo, potrete vedere quali siti visitano i vostri figli.<br />

‣ Siate consapevoli di quali dispositivi si connettono a Internet… e di come. Oggi, anche<br />

la TV si connette a Internet. Assicuratevi di sapere quali dispositivi usati dai vostri figli si<br />

connettono alla Rete – per esempio, il telefono o la console per i videogiochi. Verificate:<br />

usano la vostra connessione o il wi-fi dei vicini? Questo aspetto influisce sulle<br />

impostazioni di sicurezza applicate.<br />

‣ Usate il parental control sui dispositivi che si connettono a Internet quali TV, laptop,<br />

computer, console per videogiochi e telefoni cellulari. Gli strumenti di parental control<br />

non si limitano a imporre dei blocchi: sono uno utili per impostare limiti appropriati,<br />

8 https://www.hemlingtonhallacademy.co.uk/keep-safe-online/ (Çevrimiçi : 15.07.2019)<br />

9 https://www.thinkuknow.co.uk (Çevrimiçi : 15.07.2019)<br />

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mano a mano che i vostri figli crescono e si sviluppano. I provider di servizi lavorano<br />

attivamente per renderli semplici, efficaci e pratici da usare.<br />

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I. Informazioni e dati<br />

I LIVELLI DI DIPENDENZA DA INTERNET NEGLI STUDENTI<br />

DELLA SCUOLA SUPERIORE IN GRECIA, <strong>IT</strong>ALIA,<br />

ROMANIA E TURCHIA<br />

I dati sui livelli di Internet Addiction negli studenti delle scuole secondarie superiori<br />

dei quattro paesi sono stati raccolti con due metodi:<br />

1. Ricerca documentaria e analisi di studi ufficiali e report, condotta in ogni paese,<br />

sul fenomeno del Disturbo di Dipendenza da Internet negli studenti. Il report di<br />

analisi completo include 24 pubblicazioni scientifiche: 5 da Grecia, Romania e<br />

Turchia e 9 dall’Italia. Per la maggior parte delle ricerche su bambini e<br />

adolescenti si si è utilizzato il questionario diagnostico per l’Internet Addiction<br />

creato dalla D.ssa K. Young nel 1996.<br />

2. Ricerca sociale, con somministrazione di tre appositi questionari sviluppati<br />

specificamente per studenti, insegnanti e genitori. Ai questionari hanno<br />

risposto 557 studenti, 187 genitori e 117 insegnanti dai quattro paesi (Turchia,<br />

Grecia, Italia e Romania). Il questionario per studenti si è basato su uno<br />

strumento validato internazionalmente, l’Internet Addiction Test (IAT) della<br />

D.ssa Kimberly Young del Center for Internet Addiction, mentre per insegnanti e<br />

genitori sono stati realizzati due questionari nuovi e innovativi.<br />

La ricerca documentaria condotta nei quattro paesi tramite metodi qualitativi e<br />

quantitativi ha coinvolto in tutto 18.118 soggetti (Grecia: 5.788 studenti tra 12 e 15<br />

years da 7 regioni 1,214 genitori; Italia 7.618 studenti tra 13 e 22 anni, Romania:<br />

1.851 studenti da 8 regioni e 18 insegnanti da 6 regioni; Turchia: 1.614 studenti della<br />

scuola primaria e secondaria superiore e 15 famiglie da 5 regioni).<br />

Per tutti e quattro i paesi, la conclusione principale tratta dall’analisi documentaria è<br />

che c’è una differenza nei livelli di IAD e di uso di Internet in base al genere. Gli<br />

studenti maschi tendono maggiormente a un Uso Problematico di Internet (PIU)<br />

rispetto alle studentesse. (Diakos & Douka, 2010; Zorbaz e Tuzgöl-Dost, 2014).<br />

Tendono anche a usare il computer con più frequenza rispetto alle ragazze (Chele,<br />

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2010), è più probabile che ottengano punteggi totali medi più alti nello IAT<br />

(Stefanescu et al, 2007; Villella et al, 2010) e che facciano un uso compulsivo di<br />

Internet (Bruno et al, 2014). Ciò detto, è più probabile che le femmine non mostrino<br />

sintomi del Disturbo di Dipendenza da Internet (IAD) (Poli & Agrimi, 2011) e che<br />

siano più interessate alla comunicazione online, laddove i maschi preferiscono i<br />

giochi online. (Bruno et al, 2014; Scimeca et al, 2014).<br />

Fra gli usi principali di Internet legati al Disturbo di Dipendenza da Internet: il gioco<br />

d’azzardo (Siomos et al, 2012; Tsitsika et al, 2014), l’attività sui social network<br />

(Tsitsika et al, 2014), i giochi online (Siomos et al, 2012; Tsitsika et al, 2014) e fruire<br />

di materiali pornografici online (Siomos et al, 2012). Invece, la fruizione di video e<br />

film non si lega a un Comportamento Disfunzionale in Rete (Dysfunctional Internet<br />

Behaviour, DIB), e lo svolgimento dei compiti o ricerche si associa negativamente al<br />

DIB (Tsitsika et al, 2014).<br />

Emerge una correlazione importante tra abuso di Internet e compromissioni<br />

nell’area familiare e relazionale (Pallanti, Bernardi & Quercioli, 2006); in effetti<br />

diversi stili genitoriali (approccio laissez-faire, permissivo, autorevole e autoritario)<br />

rispetto all’uso di Internet possono avere effetti diversi sullo IAD. (Ayas & Horzum,<br />

2013). Nella maggior parte dei paesi, i genitori non parlano mai o quasi mai con i figli<br />

dell’uso del computer (Stefanescu et al, 2007; Chele, 2010; Gündüz & Șahin, 2011).<br />

Questi risultati sono confermati dal Report comparativo realizzato dai partner del<br />

progetto, da cui emerge che solo un terzo dei genitori rimprovera gli adolescenti per<br />

il tempo trascorso al computer, mentre è doppia la percentuale di genitori che<br />

ritengono che i figli passino troppo tempo online.<br />

Fra i risultati più interessanti dalla letteratura internazionale, per paese:<br />

In Grecia:<br />

<br />

<br />

Più del 90% degli studenti accedono a Internet, da casa o da altri luoghi, per<br />

esempio dagli Internet café f (Bonia, 2015). Il dato non correla con lo IAD, in<br />

quanto anche studenti che non dispongono di una connessione hanno problemi<br />

di Addiction (9%) (Diakos & Douka, 2010)<br />

L’abuso di Internet si associa in maniera importante a scarsi risultati scolastici,<br />

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infatti la maggioranza di studenti con un problema di dipendenza ha un<br />

rendimento scolastico scarso o mediamente soddisfacente. (Diakos & Douka,<br />

2010; Stavropoulos, Alexandraki & Motti-Stefanidi, 2013). Inoltre, la quota di<br />

adolescenti affetti da IA impegnati in attività extracurricolari è<br />

significativamente più bassa rispetto a quella dei compagni non affetti da IA.<br />

(Tsitsika et al, 2011)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Circa un quarto degli studenti passa più di tre ore al giorno su Internet (Bonia,<br />

2015). Da un lato, casi di IAD si osservano in studenti che trascorrono online più<br />

di due ore nei giorni di scuola (Stavropoulos, Alexandraki & Motti-Stefanidi,<br />

2013); dall’altro, nei fine settimana i soggetti con problemi di dipendenza<br />

tendono a passare più tempo online che con la persona cara. (Stavropoulos,<br />

Alexandraki & Motti-Stefanidi, 2013)<br />

Su un campione di 418 studenti il 67.3% è pienamente padrone dell’uso che fa<br />

della Rete, il 28.5% ha spesso problemi dovuti all’uso di Internet e nel 2.5% dei<br />

casi si osservano problematiche importanti, sempre in base allo score totale così<br />

come definito da Young (Bonia, 2015)<br />

Il luogo di residenza sembra essere correlato allo IAD, poiché nello IAT gli<br />

studenti delle aree urbane ottengono un punteggio medio stimato più elevato<br />

degli studenti delle zone rurali (Stavropoulos, Alexandraki & Motti-Stefanidi,<br />

2013)<br />

Le variabili predittive più interessanti, per quanto riguarda la Dipendenza da<br />

Internet e dal computer, sono quelle relative ai legami genitoriali – ma non le<br />

prassi di sicurezza applicate dai genitori (Siomos et al, 2012). Si è osservato che è<br />

significativamente più probabile che adolescenti con un problema di Internet<br />

Addiction abbiano genitori divorziati e/o relazioni familiari disfunzionali (Tsitsika<br />

et al, 2011)<br />

Circa due terzi degli adolescenti affetti da IA mostrano un comportamento ad<br />

alto rischio (Tsitsika et al, 2011) nella conduzione di attività online, come la<br />

fruizione di contenuti pornografici online, gioco d’azzardo e videogiochi online.<br />

(Siomos et al, 2012)<br />

Le cure materne e paterne correlano con punteggi più bassi sulla scala di misura<br />

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dell’addiction, mentre l’iper-protettività correla con punteggi più alti. Questo<br />

profilo correla anche con buone prassi rispetto alla disciplina del<br />

comportamento online (evitare di essere troppo indulgenti in tema di giochi<br />

online, pornografia, acquisti online, gambling o gioco d’azzardo (Siomos et al,<br />

2012)<br />

<br />

<br />

<br />

Nei figli dei genitori che hanno partecipato all’indagine si sono osservati valori<br />

statisticamente più che nei figli dei genitori che non sono stati coinvolti. Questo<br />

potrebbe indicare che genitori ragionevolmente preoccupati dal<br />

comportamento online dei figli tendono a rispondere al sondaggio mostrando di<br />

essere sensibili al problema (Siomos et al, 2012)<br />

Più spesso, sono i genitori più abili nell’usare la Rete a implementare misure di<br />

sicurezza (Siomos et al, 2012)<br />

Nell’auto-valutarsi, i bambini hanno costantemente indicato valori più alti di<br />

quanto dichiarato dai loro genitori: questo mostra che i genitori possono, in<br />

effetti, sottostimare il problema. (Siomos et al, 2012).<br />

In Turchia:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Internet è usato principalmente per ascoltare musica (67%), navigare online<br />

(56%), inviare e-mail (55%) e accedere a informazioni (28%) (Ayas & Horzum,<br />

2013)<br />

Gli studenti con competenze avanzate nell’uso della Rete tendono più<br />

facilmente a sviluppare dipendenza da Internet. La possibilità di sviluppare una<br />

dipendenza dalla Rete tende a aumentare con il proseguire degli studi. Questo è<br />

correlato direttamente all’aumento delle competenze informatiche e<br />

tecnologiche, che gli studenti acquisiscono con l’età. (Ayas & Horzum, 2013)<br />

C’è una correlazione positiva tra Uso Problematico di Internet negli studenti<br />

della scuola superiore e il timore di giudizi negativi, evitamento di situazioni<br />

sociali, imbarazzo o disagio sia in situazioni generiche, sia in situazioni nuove<br />

(Zorbaz & Tuzgöl-Dost’s, 2014)<br />

Il timore di subire giudizi negativi, che è una sotto-dimensione dell’ansia sociale,<br />

l’evitare occasioni di socialità e il nervosismo in situazioni generiche hanno un<br />

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APPROVAZIONE DEI CONTENUTI, CHE RIFLETTONO UNICAMENTE LE OPINIONI DEGLI AUTORI.<br />

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DELLE INFORMAZIONI IVI CONTENUTE.<br />

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impatto importante (22%) sull’Uso Problematico di internet (Zorbaz & Tuzgöl-<br />

Dost’s, 2014)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Negli adolescenti con bassa autostima – generale, in contesti sociali, a scuola e<br />

complessivamente – si osservano livelli di Internet Addiction più alti (Aydm &<br />

San, 2011)<br />

Si è osservato che l’autostima sociale e famigliare sono predittori importanti<br />

dell’Internet addiction negli adolescenti (Aydm & San, 2011)<br />

Diversi stili genitoriali (approccio laissez-faire, permissivo, autorevole e<br />

autoritario) rispetto all’Uso di Internet hanno effetti diversi sullo IAD. La ricerca<br />

mostra che i figli di genitori con un approccio laissez-faire tendono<br />

maggiormente a sviluppare problemi di Dipendenza da Internet dei figli di<br />

genitori che adottano altri approcci (Ayas & Horzum, 2013)<br />

Le famiglie si connettono a Internet in primis per supportare lo sviluppo<br />

scolastico dei figli e per evitare che i ragazzi si rechino negli internet café<br />

(Gündüz & Șahin, 2011)<br />

Tutti i genitori affermano che i figli usano Internet per giocare. Altri usi sono:<br />

assistere a lezioni, comunicare con altri e guardare film o ascoltare musica<br />

(Gündüz & Șahin, 2011)<br />

Metà delle famiglie concorda verbalmente con i figli le modalità d’uso della<br />

Rete, nessuna famiglia propone un accordo scritto. (Gündüz & Șahin, 2011).<br />

In Romania:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Quasi metà degli studenti passa da 1 a 3 ore al giorno al computer, mentre<br />

meno del 10% afferma di usare il computer per più di 5 ore al giorno (Chele,<br />

2010)<br />

I maschi, gli adolescenti più grandi e i figli di genitori con un livello di istruzione<br />

più basso hanno più probabilità di mostrare un Comportamento disfunzionale in<br />

Internet (Dysfunctional Internet Behaviour - DIB) (Tsitsika et al, 2014).<br />

Gli studenti tra i 15 e i 18 anni usano Internet principalmente per ricercare<br />

informazioni, invece il gruppo di età 12-14 lo usa soprattutto per svago e giochi<br />

(Chele, 2010)<br />

Gli studenti usano il computer soprattutto la sera, tra le 18.00 e le 23.00 – alcuni<br />

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Pagina-14<br />

dopo le 23.00.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Le differenze d’età e di genere incidono sul modo in cui le esperienze negative<br />

online sono costruite socialmente in quanto problematiche. Alcuni rischi sono<br />

chiaramente correlati al genere e socialmente costruiti, in quanto interessano le<br />

studentesse, più che i compagni maschi (Institutul de ştiinţe ale Educaţiei, 2017)<br />

Più della metà degli studenti adolescenti è stata esposta a contenuti sessuali<br />

(Tsitsika et al, 2010), con conseguente maggiore resilienza rispetto a contenuti<br />

online indesiderati rispetto agli studenti più giovani, per i quali il contenuto<br />

sessuale è percepito quale scioccante.<br />

Negli studenti risultati Internet-dipendenti si osserva un livello di loneliness<br />

(senso di solitudine e isolamento) più alto rispetto agli studenti che usano<br />

Internet in modo ragionevole. (Robu & Tcaciuc, 2010)<br />

Il 21.9% del campione totale ha avuto episodi di cyberbullismo; il 53.5% delle<br />

vittime di cyberbullismo afferma che l’esperienza è stata dannosa (l’11.2% su un<br />

campione totale di 13.708 partecipanti). Più spesso, sono le ragazze ad aver<br />

vissuto episodi di bullismo. (Tsitsika et al, 2014)<br />

L’uso di siti di social networking (Social networking site, SNS) per oltre due ore al<br />

giorno si associa al Comportamento Disfunzionale in Internet (Disfunctional<br />

Internet Behaviour, DIB). Più ragazze che ragazzi usano i social, mentre avere più<br />

di 500 amici online è associato al DIB. (Tsitsika et al, 2014)<br />

Negli adolescenti che giocano online il rischio di sviluppare un Comportamento<br />

Disfunzionale in Internet raddoppia. Giocare più di 2.<br />

6 ore al giorno è associato al DIB. I ragazzi hanno più probabilità di abusare dei<br />

giochi o diventare dipendenti dai giochi online (gaming). (Tsitsika et al, 2014)<br />

Circa la metà degli adolescenti riferisce che, spesso o molto spesso, trascorre al<br />

computer più tempo di quanto prefissato. Gli studenti nella fascia 15-18 anni<br />

tendono più spesso a perdere il controllo del tempo trascorso online (Stefanescu<br />

et al, 2007).<br />

In Italia:<br />

<br />

Gli utenti giovani sono più a rischio di Internet Addiction degli adulti (Ferraro et<br />

al, 2007)<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

In base ai risultati ottenuti nello IAT, circa tre quarti degli studenti usano la Rete<br />

con moderazione, mentre il 4-8% ne fa un uso eccessivo (Pallanti, Bernardi e<br />

Quercioli, 2006; Bruno et al, 2014; Scimeca et al, 2014)<br />

In base alle affermazioni degli studenti, Internet è usato soprattutto per giochi<br />

online (64.2 %), comunicare online (26.6 %) e ricercare informazioni (Bruno et al,<br />

2014)<br />

Chi usa internet di notte è più a rischio di sviluppare un Disturbo di Dipendenza<br />

da Internet (Internet Addiction Disorder, IAD) con impatto negativo sulla qualità<br />

della vita e compromissione del controllo del tempo (Ferraro et al, 2007)<br />

I partecipanti con IAD sono interessati all’uso di Internet non per comunicare<br />

con persone nel mondo reale (per esempio via email), bensì con soggetti nel<br />

mondo virtuale (si orientano per esempio a: chat, giochi di ruolo on line con altri<br />

giocatori, visite a siti per adulti) (Tonioni et al, 2012)<br />

In chi soffre di IAD il numero di ore settimanali online risulta importante e<br />

correla positivamente con i livelli di depressione e ansia (Tonioni et al, 2012)<br />

Negli studenti con livelli patologici di alessitimia si osservano livelli di IA più alti.<br />

Il genere non agisce da moderatore dell’associazione tra alessitimia e Internet<br />

Addiction (Scimeca et al, 2014)<br />

Generalmente, gli adolescenti con un problema di Dipendenza da Internet<br />

riportano sintomi quali: ricorso alla menzogna, difficoltà nell’interrompere l’uso<br />

di Internet, irritazione e rabbia, aumento del tempo dedicato a Internet,<br />

difficoltà nel mantenere abitudini di studio regolari o nel funzionamento<br />

quotidiano, problemi di salute (Pallanti, Bernardi e Quercioli, 2006).<br />

La ricerca sociale condotta dal progetto nei quattro paesi partner ha evidenziato che<br />

circa il 38% degli studenti mostra livelli di Uso Problematico di Internet. A seguire,<br />

alcuni dei risultati più significativi presentati nell’Output Intellettuale (Intellectual<br />

Output, OI) 1 – Report Comparativo:<br />

Il controllo del tempo online e il rendimento sono le aree a maggior rischio di<br />

compromissione. Si osservano l’uso eccitatorio e compensatorio di Internet. Da<br />

un lato, gli utenti trovano una via per gestire emozioni spiacevoli, dall’altro sono<br />

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esposti alla possibilità di raggiungere uno stato di eccitazione psicologica,<br />

generato da Internet.<br />

La maggior parte degli insegnanti ritiene che un eventuale Uso Problematico di<br />

Internet possa influire negativamente sulle prestazioni scolastiche dei ragazzi.<br />

Study<br />

Social Networks<br />

Blogging<br />

Dating<br />

Information seeking<br />

Leisure<br />

Instant messaging<br />

Gambling<br />

Shopping<br />

Online Gaming<br />

Download<br />

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II. Il mio studente o la mia studentessa è<br />

Internet-dipendente?<br />

TIPI DI INTERNET ADDICTION; SINTOMI CLINICI<br />

E CONSEGUENZE PSICOSOCIALI DEL DISTURBO<br />

DI DIPENDENZA DA INTERNET<br />

Tipi di Internet Addiction<br />

Internet addiction (IA), Disturbo di Dipendenza da (Internet Addiction Disorder, IA),<br />

Uso patologico di internet, Uso problematico di internet (Problematic Internet Use,<br />

PIU), Uso eccessivo di internet e Uso compulsivo di internet sono alcune delle<br />

definizioni usate per descrivere uno stesso concetto, o quasi: un individuo può<br />

essere così assorbito dall’attività online da trascurare altri ambiti della propria vita.<br />

Young (1999 a, b) nota che l’Internet addiction è una definizione ampia, che copre<br />

una vasta gamma di comportamenti e problemi nel controllo degli impulsi. Si<br />

possono individuare cinque sottotipi di IA:<br />

- Cyber-relationship addiction: iper-coinvolgimento in relazioni online.<br />

- Net compulsion: comportamenti ossessivi messi in atto tramite la<br />

Rete, quali: gambling (gioco d’azzardo), shopping e day-trading.<br />

- Information overload: attività compulsiva di navigazione online o di<br />

ricerca di informazioni in database.<br />

- Cybersexual addiction: uso compulsivo di siti per adulti che offrono contenuti<br />

di natura sessuale (cybersex) e pornografica (cyberporn).<br />

- Computer addiction: uso ossessivo dei giochi online (per esempio<br />

Doom, Myst, Solitaire ecc.).<br />

È da notare che, secondo alcuni ricercatori, “cyber-relationship addiction”, “cybersexual<br />

addiction”, “net compulsion”, ecc. sono tutte tipologie di Internet Addiction.<br />

Tuttavia, in molti potrebbero obiettare che queste addiction – se di addiction si<br />

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tratta – sono addiction ON (su), e non TO (da) Internet. (Griffiths, 2000a). Internet è<br />

un mezzo e una caratteristica situazionale. Il fatto che il mezzo possa aumentare<br />

l’additività o esacerbare un comportamento problematico, non necessariamente lo<br />

rende un sottotipo dell’Internet addiction. Internet è solo un canale, tramite cui le<br />

persone possono accedere a qualsiasi contenuto vogliano (p.es. gambling, shopping,<br />

conversazioni in chat, sesso). In ogni caso, indipendentemente da ON o TO, stiamo<br />

sempre parlando di Addiction, e quindi di una modalità di stare sul Web che<br />

provoca malessere importante. In attesa di elaborazioni concettuali che rendano<br />

meno confusi gli aspetti definitori, rimane importante affrontare la problematica sia<br />

a livello preventivo che di trattamento.<br />

Sintomi clinici<br />

Fra i potenziali segni di Internet Addiction:<br />

- la persona si sente meglio quando è online e intrattiene rapporti virtuali;<br />

- controllare le mail diventa un’ossessione;<br />

- la persona si identifica con il proprio sé virtuale;<br />

- i ruoli sociali sono sostituiti da persone virtuali e il mondo virtuale è<br />

considerato prioritario rispetto a famiglia, lavoro, cibo, salute e sonno;<br />

- la persona si sente gratificata quando è online, prova ansia e angoscia<br />

quando si disconnette, sente il bisogno impellente di usare Internet e tenta<br />

di nascondere il tempo effettivamente trascorso online;<br />

- incapacità di interrompere l’uso di Internet o ridurre il tempo trascorso<br />

online, anche quando l’individuo si rende conto che l’uso del Web sta<br />

danneggiando la sua vita;<br />

Da un lato, fra gli altri segnali di addiction c’è il fatto che la persona passa sempre<br />

più tempo online e ha bisogno di essere sempre più coinvolta, per provare<br />

soddisfazione. Ciò detto, diventa importante, accanto al tempo, valutare la<br />

presenza di altri sei criteri, e precisamente salienza (come il Web domina la vita con<br />

preoccupazioni, craving, deterioramento del funzionamento quotidiano, etc.),<br />

cambi d’umore, tolleranza (aumento dell’attività online, anche rispetto all’intensità<br />

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dei contenuti), sintomi di astinenza (come irritabilità), conflitti (interpersonali,<br />

intrapsichici, con altre attività) e ricadute.<br />

Conseguenze psicosociali del Disturbo di Dipendenza da Internet<br />

L’abuso di Internet può avere molte gravi conseguenze.<br />

- Effetti sullo sviluppo fisico<br />

L’uso prolungato del computer è un fattore di rischio importante per l’obesità.<br />

Inoltre, causa dolore/tensione nei muscoli della schiena, con rischio scoliosi e cifosi,<br />

tendiniti e “nintendoniti”. Può favorire inoltre convulsioni di tipo epilettico<br />

(l’epilessia da fotosensibilità è caratterizzata da movimenti involontari delle<br />

palpebre, in risposta a particolari stimoli luminosi). Possono insorgere anche<br />

disturbi del sonno.<br />

- Effetti sullo sviluppo psico-cognitivo<br />

L’uso prolungato del computer può condurre a disturbi emotivi: ansia, irritabilità,<br />

scarsa capacità di tollerare la frustrazione, depressione. Talvolta può accadere che<br />

alcune persone si nascondano dietro uno schermo per timidezza, paura del rifiuto e<br />

di non essere in grado di affermare se stessi. Le rappresentazioni non verbali<br />

disponibili sul computer sono molto sviluppate dal punto di vista tecnologico, quindi<br />

gli utenti possono esprimere emozioni rispetto a una situazione senza che<br />

l’interlocutore percepisca la reale intensità dei loro sentimenti.<br />

- Effetti sullo sviluppo di competenze sociali<br />

L’uso prolungato del computer porta a disturbi comportamentali: ritiro<br />

sociale, introversione, aggressività verbale o fisica, scoppi d’ira quando si<br />

chiede all’utente di fare altro. I teenager trovano nei computer una<br />

soddisfazione tale per cui cominciano a trascurare i momenti di socializzazione ed<br />

evitano le interazioni che, invece, sono necessarie allo sviluppo di competenze<br />

sociali.<br />

- Effetti dell’uso del computer sulla percezione della realtà<br />

Il mondo virtuale creato dai computer (ad es., giochi, la Rete) distoglie i giovani dal<br />

mondo reale. Quando si gioca, si interagisce con personaggi e creature irreali. Su<br />

Internet, gli adolescenti possono interagire con gli altri assumendo identità diverse.<br />

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Pagina-20<br />

Così, nei bambini e negli adolescenti, il confine tra il mondo reale e quello virtuale<br />

non è più chiaro.<br />

- Effetti dell’uso del computer su umore, ansia, impulsività e su alcuni tratti di<br />

personalità<br />

Come si è già discusso, certamente esiste una correlazione fra umore, ansia,<br />

impulsività e alcuni tratti di personalità e Internet Addiction. Sembra ragionevole<br />

supporre che questi aspetti psicopatologici e psicologici rappresentino dei fattori<br />

predisponenti per lo sviluppo dell’Internet Addiction.<br />

Alcuni studi (Romano et al, 2013) hanno indagato cosa succede a persone con uso<br />

problematico di Internet quando si disconnettono. Quanto emerso suggerisce che<br />

l'impatto negativo immediato dell’interruzione dell'esposizione a Internet<br />

sull'umore può contribuire a un maggiore riutilizzo di Internet nel tentativo di<br />

migliorare il tono dell’umore. La rete agendo quasi come un antidepressivo<br />

favorisce lo stabilirsi di un circolo vizioso.<br />

Si è anche studiato come l’esposizione a Internet impatta l’impulsività (Reed et al,<br />

2015). Il dato rilevante è che le persone con dipendenza da internet, quando si<br />

sconnettono diventano più impulsive. Questi comportamenti impulsivi possono<br />

predire l’uso ulteriore di internet venendosi così a produrre un circolo di<br />

dipendenza. Ciò suggerisce che le persone con problemi di Addiction sono a<br />

maggior rischio di impegnarsi in comportamenti problematici connessi a scelte<br />

impulsive (come gioco d'azzardo e pornografia) durante l'esposizione alla Rete.<br />

Per quanto riguarda i tratti di personalità, c’è evidenza che un uso particolare dei<br />

social può esacerbarli. Ad esempio, si sono studiati per un periodo di quatto mesi i<br />

cambiamenti di personalità, mentre in parallelo si valutavano le modalità di uso dei<br />

social (Reed et al, 2018). I risultati hanno mostrato che più i soggetti con Internet<br />

addiction usavano i social (tipo Facebook o Instagram) per postare immagini, più<br />

mostravano tratti narcisistici.<br />

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Pagina-21<br />

IV. Come individuare situazioni di disagio?<br />

STRUMENTI DI DIAGNOSI DEL DISTURBO DI<br />

DIPENDENZA DA INTERNET<br />

Lo IAT, elaborato dalla Dott.ssa K. Young nel 1996, è uno strumento di diagnosi<br />

dell’Internet Addiction. Si basa sui criteri indicati nel DSM-IV per la diagnosi del<br />

gioco d’azzardo patologico e misura l’uso di Internet dichiarato dagli utenti. La<br />

versione del test ivi riportata è un questionario di 20 domande, le cui risposte sono<br />

registrate su una scala a cinque punti (da 1 – per niente, a 5 – sempre). Il punteggio<br />

totale è 100. La scala misura la presenza e l’eventuale intensità dei problemi del<br />

soggetto nell’uso di Internet, in diverse aree, quali per esempio: attività quotidiane,<br />

vita sociale, abitudini di sonno, prestazioni lavorative ed emotività. Sei altre sottoscale<br />

consentono di indagare le sei dimensioni psicopatologiche dello IAD.<br />

Più nello specifico:<br />

La sotto-scala 1 raggruppa le domande del questionario che permettono di<br />

evidenziare eventuali compromissioni nella qualità della vita sociale del soggetto. La<br />

sottoscala, quindi, serve a valutare la qualità delle relazioni che la persona<br />

intrattiene con gli altri.<br />

La sotto-scala 2 si riferisce agli eventuali aspetti compromessi nella qualità della vita<br />

individuale. Per esempio: il soggetto trascura le attività ricreative per passare più<br />

tempo online? Teme che la vita senza Internet possa essere vuota e infelice?<br />

La sotto-scala 3 valuta l’eventuale presenza di un uso compensatorio di Internet. Le<br />

domande cui fa riferimento indagano, per esempio, se il soggetto è solito prima<br />

controllare la posta elettronica e solo poi portare a termine dei compiti importanti,<br />

oppure se si trova a desiderare di essere online quando è offline.<br />

La sotto-scala 4 si riferisce a eventuali compromissioni nell’area delle prestazioni<br />

scolastiche.<br />

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Pagina-22<br />

La sotto-scala 5 si riferisce alle eventuali compromissioni nel controllo del proprio<br />

tempo. Indaga, per esempio, se la persona trascorre online più tempo di quanto<br />

vorrebbe.<br />

La sotto-scala 6 si riferisce a eventuali usi eccitatorio di Internet. Indaga, per<br />

esempio, se il soggetto tende a preferire l’eccitazione offerta dalla Rete all’intimità<br />

con il partner, se cerca rifugio in Internet per consolarsi.<br />

Lo IAT ideato da Young consente di condurre un assessment su studenti che si<br />

pensa abbiano un Disturbo di Dipendenza da Internet (IAD). Lo IAT oggi è usato in<br />

tutto il mondo per identificare eventuali potenziali segni di dipendenza dalla Rete o<br />

per la presenza di un eventuale Uso Problematico di Internet (PIU).<br />

Per gli insegnanti: Assicuratevi di avere le informazione corrette su: come leggere il<br />

punteggio totale; come leggere il punteggio in base alle sotto-scale; valori di cut-off<br />

e loro significato; azioni consigliate prima e dopo la somministrazione dello IAT.<br />

Come leggere il punteggio (score) totale?<br />

Di seguito, alcune indicazioni su come leggere il punteggio ottenuto nel test, in base<br />

ai valori di cut-off:<br />

20-39 punti "Norma". A volte può capitare di navigare in rete un po' troppo a lungo,<br />

ma si ha il controllo della situazione.<br />

40-69 punti Presenza di diversi problemi a causa di internet. È necessario valutare<br />

l'impatto di questa tecnologia nella vita quotidiana.<br />

70-100 punti Abuso di internet; problemi notevoli nella vita quotidiana.<br />

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Pagina-23<br />

Come leggere il punteggio in base alle sotto-scale?<br />

Questi sono i valori di cut-off da utilizzare per leggere il punteggio in base alle sottoscale.<br />

≥ rischio moderato<br />

≥ rischio<br />

grave<br />

1 18 27<br />

2 15 22<br />

3 9 12<br />

4 6 8<br />

5 6 8<br />

6 6 8<br />

La sotto-scala 1 dello IAT si riferisce alla Compromissione della vita sociorelazionale.<br />

Se nello IAT un soggetto ottiene un punteggio superiore a 18 (primo<br />

cut-off) ma inferiore a 27 – il punteggio si calcola facendo la somma dei punteggi<br />

ottenuti nelle risposte riferite all’area (e alle aree) analizzate – c’è una forma di<br />

compromissione nell’area. Ciò significa che il soggetto può mostrare segni di<br />

irritabilità, o preferire le relazioni online, o nascondere il tempo trascorso in Rete.<br />

Se un soggetto ottiene un punteggio superiore a 27 (secondo cut-off), la<br />

compromissione che si osserva nell’area corrispondente è più grave. In altri termini,<br />

i comportamenti disfunzionali si osservano con più frequenza, o sono più intensi. Lo<br />

stesso vale per le altre 5 sotto-scale.<br />

Che cos’è un cut-off?<br />

I valori di cut-off si stabiliscono per quei test di screening o valutazione (assessment)<br />

che danno risultati continui (come per esempio lo IAT), i quali poi si misurano in<br />

base a una scala. I valori di cut-off sono i punti, sulla scala, in corrispondenza dei<br />

quali risultati si separano in categorie diverse – generalmente, il valore è positivo<br />

quando la condizione o le condizioni oggetto della ricerca si osservano<br />

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APPROVAZIONE DEI CONTENUTI, CHE RIFLETTONO UNICAMENTE LE OPINIONI DEGLI AUTORI.<br />

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DELLE INFORMAZIONI IVI CONTENUTE.<br />

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nell’individuo, o negativo quando non si riscontrano le condizione oggetto<br />

dell’analisi.<br />

Prima di somministrare lo IAT, accertatevi che:<br />

Genitori/tutori e studenti siano stati debitamente informati sugli scopi e le<br />

procedure di valutazione (assessment) dello IAD;<br />

Genitori/tutori e studenti diano il consenso al trattamento dei dati personali.<br />

Questo andrà fatto chiedendo a ciascuno di firmare appositi moduli per il consenso;<br />

La somministrazione dello IAT non interferisca con le attività scolastiche<br />

quotidiane. Occorre scegliere tempi e luoghi adatti. Si possono coinvolgere nella<br />

programmazione del test amministrazione scolastica, studenti e genitori.<br />

Dopo aver somministrato lo IAT:<br />

Valutate i risultati del questionario sulla base dei valori di cut-off che consentono di<br />

individuare la presenza (e la significatività) di eventuali comportamenti problematici<br />

legati all’attività online, come descritto nel primo Output Intellettuale del Progetto<br />

(OI1 – Report comparativo) e nel relativo Report sintetico.<br />

Lo IAT, come già detto, è uno strumento per indagare alcune delle caratteristiche<br />

principali dell’Uso Problematico di Internet. Ciò detto, un risultato che superi il cutoff<br />

non va inteso come una diagnosi di un Disturbo, ma come un’indicazione di uno<br />

stato critico o di disagio.<br />

Lo IAT può essere somministrato da insegnanti e genitori/tutori o altre figure senza<br />

esperienza in ambito clinico. Tuttavia, punteggi e risultati dovranno essere letti e<br />

analizzati da esperti qualificati.<br />

Eventuali situazioni di rischio moderato o grave dovranno essere affrontate con<br />

cautela: il caso dovrà essere inviato a un professionista nel campo.<br />

Gli insegnanti dovranno essere adeguatamente formati a diversi livelli. Innanzitutto,<br />

per saper individuare un’eventuale situazione di rischio minore o moderato di<br />

Internet Addiction nei propri studenti. In secondo luogo, per rilevare situazioni di<br />

rischio grave di Internet Addiction, anche sulla base dei risultati dello IAT. Inoltre,<br />

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Pagina-25<br />

dovranno essere sufficientemente competenti da distinguere quando possono<br />

intervenire e quando, invece, è richiesto l’intervento di un clinico. In questo caso,<br />

raccomanderanno attivamente l’invio del caso a un esperto.<br />

Volete saperne di più?<br />

Per ulteriori informazioni sull’Internet Addiction (IA), tassi di prevalenza nella<br />

popolazione giovanile di Turchia, Italia, Romania e Grecia, e per i risultati<br />

dell’indagine sul Disturbo da Dipendenza da Internet condotta nell’ambito del<br />

Progetto Log on Back to Life, si prega di consultare OI.1 – Indagine sull’Internet<br />

Addiction – Report sintetico.<br />

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Pagina-26<br />

V. Non siete soli...<br />

NUOVI APPROCCI METODOLOGICI AL<br />

DISTURBO DA DIPENDENZA DA INTERNET<br />

L’Addiction si può definire quale patologia cronica dei meccanismi e circuiti<br />

cerebrali che regolano gratificazione, motivazione e memoria. Si caratterizza per<br />

l’incapacità di astensione regolare, compromissioni del controllo comportamentale,<br />

craving, diminuzione della capacità di ammettere di avere problemi<br />

comportamentali/relazionali, risposta emotiva disfunzionale. 10 Il comportamento<br />

addittivo comporta perdita del controllo, nonostante gli sforzi di astenersi o di un<br />

uso moderato. Generalmente, questo pattern di comportamento è accompagnato<br />

da soddisfazione immediata (benefici a breve termine) e, spesso, effetti dannosi nel<br />

tempo (costi a lungo termine). 11<br />

In concomitanza con la diffusione dell’uso dei computer e di Internet, un tipo di<br />

dipendenza nuova ha attirato l’attenzione dei media e della comunità scientifica:<br />

l’Internet Addiction (IA). In termini generali, si può definire quale “incapacità degli<br />

individui di controllarsi nell’uso di Internet, con disagio importante e/o<br />

compromissione del funzionamento quotidiano” 12 ; si caratterizza inoltre per<br />

preoccupazioni eccessive o inadeguatamente controllate, bisogni impellenti o<br />

comportamenti legati all’uso di Internet che portano a compromissioni o situazioni<br />

di disagio. 13 Le persone con problemi di Dipendenza da Internet provano un senso<br />

di displacement quando sono online, mentre non riescono a controllare aspetti di<br />

base della propria vita, perché passano sempre più tempo online. Iniziano a non<br />

rispettare le scadenze, trascorrono meno tempo con famiglia e amici e,<br />

gradualmente, si allontanano dalla routine consueta. Questo porta<br />

10 American Society of Addiction Medicine https://www.asam.org/resources/definition-of-addiction<br />

11 Vondráčková, P. (2012). Addictive Behaviour on the Internet. Master Thesis, Masaryk University,<br />

Czech Republic.<br />

12 Pies, R. (2009). Should DSM-V Designate “Internet Addiction” a Mental Disorder? Psychiatry, 6, 31-<br />

37.<br />

13 Shaw M. and Black DW. (2008) Internet Addiction Definition, Assessment, Epidemiology and Clinical<br />

Management, CNS Drugs Vol. 22, Issue 5, 353–365.<br />

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all’impoverimento delle relazioni con amici, colleghi e comunità di appartenenza<br />

finché, in alcuni casi, la vita diventa ingestibile, a causa di Internet. 14 L’Internet<br />

Addiction presenta analogie con la dipendenza da sostanza, pertanto è inclusa nella<br />

categoria dei comportamenti addittivi senza sostanza, quali gioco d’azzardo,<br />

shopping compulsivo, dipendenza sessuale e disturbi alimentari.<br />

In letteratura si incontrano termini alternativi a “Internet Addiction”, quali, per<br />

esempio: “Uso Patologico di Internet”, “uso compulsivo di Internet”, “Disturbo di<br />

Dipendenza da Internet”, “Uso Problematico di Internet” e “Dipendenza da<br />

Internet”. 15 Analogamente, esistono vati metodi, proposti dai ricercatori, per<br />

l’assessment del Disturbo di Dipendenza da Internet (IAD). Alcuni studiosi si sono<br />

concentrati sull’identificazione dei criteri secondo cui descrivere e diagnosticare<br />

l’Internet Addiction, mentre altri hanno sviluppato checklist che consentono di<br />

raccogliere dati direttamente dagli intervistati, i quali auto-compilano un test in<br />

base alle proprie abitudini d’uso della Rete. Una delle checklist più diffuse è stata<br />

sviluppata da Young (1996). È un questionario diagnostico per l’Internet Addiction<br />

in otto domande a risposta chiusa (sì/no) su temi quali le preoccupazioni dei<br />

partecipanti rispetto alla Rete, il tempo trascorso online e gli effetti di Internet sulla<br />

vita dell’utente. Secondo Young, cinque o più risposte affermative indicano un<br />

problema di dipendenza. 16<br />

14 Young, K. S. (2004). Internet addiction: A new clinical phenomena and its consequences. American<br />

Behavioral Scientist, 48, 402–415.<br />

15 Vondráčková, P. (2012). Op.cit. p.25<br />

16 Young, K. S. (1996). Internet addiction: The emergence of a new clinical disorder. Paper presented<br />

at the 104th American Psychological Association Annual Convention, Toronto, Canada.<br />

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V.I.METODI DI PREVENZIONE<br />

In termini generali, si definisce “prevenzione” ogni attività concepita per evitare<br />

l’abuso di sostanze e ridurne le conseguenze sulla salute e la società. 17<br />

Diversamente, la prevenzione è un concetto ampio che racchiude un ventaglio<br />

importante di interventi, volti a ridurre l’incidenza di patologie e disabilità, o a<br />

rallentare lo svilippo e l’aggravarsi di una condizione: quindi, la promozione della<br />

salute diventa una componente della prevenzione. I programmi di prevenzione<br />

possono indirizzarsi a non-utilizzatori (prevenzione primaria), servire da screening<br />

per individuare potenziali problemi (prevenzione secondaria) o proporre<br />

trattamanti (prevenzione terziaria) in adolescenti in cui si osservino comportamenti<br />

problematici, quali l’abuso di sostanze o il gioco d’azzardo. 18<br />

Esistono molti studi sull’Internet Addiction (IA), mentre si è pubblicato poco sulla<br />

prevenzione del fenomeno. Nella review della letteratura sulla prevenzione dell’IA,<br />

Vondráčková e Gabrhelík 19 (2016) evidenziano che la maggior parte dei ricercatori è<br />

d’accordo nel sostenere che gli interventi preventivi debbano concentrarsi<br />

principalmente su bambini e adolescenti, i quali vivono anni formativi, quando si<br />

sviluppano valori e standard, e sono il gruppo con i tassi di prevalenza di IA più alti.<br />

Pertanto, l’ambiente scolastico e in particolare la scuola elementare, dovrebbe<br />

ospitare programmi di prevenzione. Inoltre, oltre a bambini, adolescenti e studenti<br />

più adulti, si dovrebbero coinvolgere le persone di riferimento, in particolare<br />

familiari e profili scolastici, proponendo anche attività extracurricolari.<br />

Vondráčková e Gabrhelík hanno evidenziato anche che i ricercatori raccomandano a<br />

counselor e insegnanti di concentrarsi sullo sviluppo di competenze specifiche in (a)<br />

individui a rischio di Internet Addiction ma anche in (b) persone vicine, in particolare<br />

genitori, insegnanti, compagni e amici. La letteratura indica anche che la forma di<br />

prevenzione più diffusa dell’Internet Addiction si basa sul dare informazioni di base<br />

17 Medina-Mora M. E. (2005). Prevention of substance abuse: a brief overview. World psychiatry :<br />

official journal of the World Psychiatric Association (WPA), 4(1), 25-30.<br />

18 Throuvala MA, Griffiths MD, Rennoldson M, Kuss DJ. (2018). School-based Prevention for<br />

Adolescent Internet Addiction: Prevention is the Key. A Systematic Literature Review. Current<br />

Neuropharmacology, 16. ISSN 1570-159X.<br />

19 Vondráčková and Gabrhelík (2016). Prevention of Internet addiction: A systematic review. Journal<br />

of Behavioral Addictions 5(4), pp. 568–579.<br />

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sulla problematica, con accento sulle indicazioni concrete delle conseguenze<br />

negative. Concludono che le azioni preventive dovrebbero orientarsi in primis a<br />

bambini e adolescenti a rischio di Internet Addiction e coinvolgere genitori,<br />

insegnanti, amici e figure appartenenti all’ambiente formativo dei giovani a rischio<br />

di IA.<br />

In un’altra review della letteratura, Yeun e Han 20 osservano che l’intervento<br />

psicosociale può essere usato per prevenire l’IA nei ragazzi in età scolare. L’analisi<br />

dei ricercatori mostra anche che il counseling di gruppo è uno fra i metodi principali<br />

di trattamento dell’Addiction. Tra i vantaggi dei programmi di gruppo, si evidenzia il<br />

fattore economico – coinvolge molti studenti contemporaneamente. Inoltre, il<br />

supporto, l’opportunità di confrontarsi e i riscontri di altre persone che vivono<br />

un’esperienza simile, lo scambio di emozioni e il “riconoscersi” nel confronto con<br />

altri facilitano il recupero terapeutico.<br />

Yeun e Han hanno osservato anche che interventi di tipo psicosociale risultano<br />

benefici per la riduzione dell’Internet Addiction e che aiutano a migliorare<br />

autocontrollo e autostima, in alcuni casi. Programmi per lo sviluppo<br />

dell’autocontrollo, programmi integrati di prevenzione dell’IA e counseling con il<br />

coinvolgimento dei genitori hanno avuto effetti ampi e significativi.<br />

Negli ultimi anni il sistema scolastico è sempre più un luogo di prevenzione e<br />

promozione della salute. Le azioni possono includere percorsi di training per<br />

insegnanti e genitori, Formazione degli studenti, attività di sensibilizzazione che<br />

possono potenziare i fattori protettivi e rinforzare i comportamenti positivi. Le<br />

azioni implementate a scuola sono efficienti, perché consentono di coinvolgere<br />

molti studenti e in maniera economicamente sostenibile. Una review sistematica<br />

della letteratura a cura di Throuvala et al. (2018), sui metodi di prevenzione<br />

dell’Internet Addiction a scuola, ha rivelato che i programmi di prevenzione di tipo<br />

universale molto spesso hanno risvolti positivi in termini di efficacia. Tuttavia, gli<br />

esiti di ricerche recenti suggeriscono la necessità di approcci più evidence-based<br />

20 Yeun, Y.R.; Han, S.J. (2016) Effects of psychosocial interventions for school-aged children’s internet<br />

addiction, self-control and selfesteem: Meta-analysis. Healthc. Inform. Res., 22(3), 217-230<br />

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(basati su evidenza scientifica), con azioni preventive guidate e con i coinvolgimento<br />

di genitori, insegnanti, scuole, comunità e altri stakeholder interessati.<br />

V.II. METODI DI ASSESSMENT<br />

Con la comparsa del fenomeno e degli studi, si sono sviluppati moltissimi strumenti<br />

di assessment dell’IA in specifiche popolazioni. La review più esaustiva a oggi è di<br />

Laconi et al. (2014), che identificano 45 strumenti di misura e assessment dell’IA in<br />

base a scale o criteri diagnostici. Tutti gli strumenti elaborati sono questionari che il<br />

partecipante auto-compila, costruiti su base teorica, non validati clinicamente. ~ I<br />

questionari sono relativamente brevi, contano da 8 a 36 domande, con scale<br />

dicotomiche o dimensionali, e sono semplici da somministrare sia nell’ambito della<br />

ricerca, sia in contesto clinico. Le proprietà psicometriche sono state valutate più di<br />

una volta solo per 17 di questi strumenti e solo 10 sono stati valutati tre o più volte.<br />

Ciò implica che la maggior parte delle scale riportare necessità di ulteriori analisi,<br />

prima dell’applicazione da parte di ricercatori e/o clinici per la misura e l’assessment<br />

dell’IA.<br />

Internet Addiction Test (Young 1998a) si basa sull’Internet Addiction Diagnostic<br />

Questionnaire – IADQ o Questionario diagnostico per l’Internet Addiction (Young<br />

1998b) e valuta l’IA in base a criteri diagnostici relativi al gioco d’azzardo patologico.<br />

È un questionario a 20 item (o domande) da auto-compilare, con modalità di<br />

risposta e punteggi su scala Likert a 5 punti – da “raramente” a “sempre” – che<br />

consente un assessment di tipo dimensionale, più che categorico. Le domande<br />

indagano temi tra cui perdita del controllo, il trascurare le attività quotidiane,<br />

salienza comportamentale e cognitiva, conseguenze negative, alterazioni<br />

dell’umore e senso di delusione.<br />

Compulsive Internet Use Scale – CIUS (Meerkerk et al. 2009) sviluppato<br />

principalmente sui criteri di valutazione del gioco d’azzardo patologico. In origine,<br />

comprendeva 14 item con modalità di risposta su scala Likert a 5 punti, da “mai” a<br />

“molto spesso”.<br />

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Chen Internet Addiction Scale – CIAS (Chen et al. 2003) è un altro questionario,<br />

sviluppato sui criteri per il gioco d’azzardo patologico e la dipendenza da sostanze. È<br />

un test a 26 item auto-compilato, con punteggio su scala Likert a 4 punti, da “molto<br />

improbabile per me” a “molto probabile per me”. Il test valuta i sintomi di base<br />

della dipendenza, quali tolleranza, uso compulsivo, astinenza, relativi sintomi,<br />

effetti negativi su attività sociali, relazioni interpersonali, condizione fisica e<br />

gestione del tempo.<br />

Online Cognition Scale – OCS (Davis et al. 2002) è un questionario basato sulla<br />

teoria cognitivo-comportamentale. Comprende 36 domande, con punteggio<br />

calcolato su scala Likert a 7 punti da “sono fortemente in disaccordo” a “sono molto<br />

d’accordo”.<br />

The Generalized Problematic Internet Use Scale – GPIUS (Caplan 2002) è un altro<br />

questionario basato sulla teoria cognitivo-comportamentale. Conta 29 domande<br />

con punteggio su scala Likert a 8 punti.<br />

Altri esempi di strumenti per la Valutazione dell’IA: Questionario sull’uso<br />

problematico di Internet (Problematic Internet Use Questionnaire – PIUQ)<br />

(Demetrovics et al. 2008), Scala dell’uso problematico di Internet (Problematic<br />

Internet Use Scale – PIUS) (Morahan 2000), Uso del computer e di Internet<br />

(Computer and Internet Use – CIU & CIU-2) (Pratarelli et al. 1999; Pratarelli &<br />

Browne, 2002), Intervista diagnostica sull’Uso Problematico di Internet<br />

(Problematic Internet Use Diagnostic-Interview – PIUD-I) (Beard & Wolf 2001) e<br />

altri. 21<br />

21 Martin Mihajlov & Lucija Vejmelka (2017) “Internet Addiction: A Review Of The First Twenty Years”<br />

Psychiatria Danubina, 2017; Vol. 29, No. 3, pp 260-272.<br />

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V.III. STRATEGIE DI TRATTAMENTO<br />

Molte ricerche si concentrano sull’assessment, le cause, i fattori personali o<br />

famigliari che possono legarsi all’Internet Addiction. Tuttavia, data la storia<br />

relativamente breve del fenomeno, gli studi di settore che trattano degli approcci al<br />

trattamento sono limitati. Se da un lato molti ritengono che l’unica via di cura<br />

dell’Internet Addiction sia interrompere l’uso di Internet, disconnettersi o eliminare<br />

il computer, non tutti i ricercatori concordano su questo tipo di atteggiamento<br />

“tutto o niente”. Al contrario, si raccomanda di concentrarsi su un uso regolato<br />

della Rete. In generale, si concorda nell’indicare come appropriato l’intervento<br />

psicosociale, in particolare la psicoterapia, da integrare con la terapia farmacologica<br />

nei casi più gravi.<br />

Rispetto alla psicoterapia, ci sono due ricercatori noti nel campo: Kimberly Young,<br />

che ha pubblicato vari articoli in cui si descrivono interventi di tipo cognitivocomportamentale<br />

su persone dipendenti dalla Rete (1998a, b, 1999, 2007…) e Jong-<br />

Un Kim (2007, 2008…), il cui lavoro si basa sui principi della terapia della realtà.<br />

Terapia cognitivo-comportamentale (Cognitive Behavioural Therapy, CBT):<br />

La CBT è una forma di psicoterapia per trattare disturbi psicologici e psichiatrici e<br />

promuovere una condizione di benessere modificando i comportamenti, i pensieri e<br />

le emozioni disfunzionali. La CBT si concentra sulle soluzioni, e incoraggia i pazienti a<br />

cambiare i pattern comportamentali disadattivi. Oltre alla ristrutturazione cognitiva,<br />

utilizza delle tecniche di modifica del comportamento (ad es.: gestione delle<br />

contingenze). Durante il trattamento, le persone con dipendenza da Internet<br />

sviluppano la consapevolezza di sentimenti e azioni che creano dipendenza e<br />

identificano le situazioni o i fattori scatenanti (trigger) affettivi e situazionali<br />

associati, mentre apprendono nuove capacità di coping e modi per prevenire le<br />

ricadute. È stato suggerito che la fase iniziale della terapia dovrebbe essere<br />

comportamentale, concentrandosi su comportamenti specifici e situazioni in cui il<br />

disturbo causa la maggiore difficoltà. Inoltre, la CBT tratta comorbidità specifiche.<br />

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Acceptance and Commitment Therapy (ACT):<br />

L’ACT appartiene alla categoria delle terapie cognitive e comportamentali. Si<br />

focalizza su esperienze interiori (pensieri, emozioni e sensazioni corporee), usa<br />

strategie di modifica del comportamento, e si concentra sui problemi presenti.<br />

L’ACT è direttamente mirata ad aumentare la flessibilità psicologica, e persegue<br />

questo obiettivo tramite sei processi che favoriscono il cambiamento: accettazione,<br />

de-fusione, essere nel presente, il sé quale contesto, valori, impegno a comportarsi<br />

nella direzione dei propri valori. Questi concetti sono molto astratti e complessi, ma<br />

si possono riassumere come segue: le parole (e i pensieri formulati con le parole)<br />

hanno un significato individuale e unico, che dipende dalla persona e dal contesto in<br />

cui è avvenuto l’apprendimento. In altri termini, i pensieri sono privi di significato e<br />

verità, salvo quanto da noi attribuito.<br />

La premessa globale dell’ACT è che il significato e l’importanza che assegniamo ai<br />

nostri pensieri alimentano la nostra sofferenza emotiva. Inoltre, poiché siamo noi a<br />

filtrare gli eventi attribuendo un significato, siamo anche in grado di assegnare un<br />

significato diverso, che causi meno sofferenza.<br />

22 23<br />

Terapia cognitivo-comportamentale per l’Internet Addiction (CBT-IA)<br />

Questa terapia cognitivo-comportamentale segue un approccio derivato dalle<br />

terapie applicate alla dipendenza dall’alcol e all’abuso di sostanze. Sembra essere<br />

un metodo efficace per trattare l’Internet Addiction. 24 Young (2011) ha sviluppato<br />

questo tipo di CBT per il trattamento, appunto, dell’Internet addiction chiamata<br />

Terapia cognitivo-comportamentale per l’Internet Addiction (CBT-IA). È un modello<br />

ideato specificamente per il trattamento delle persone con dipendenza dalla Rete<br />

applicando la CBT e l’Harm Reduction Therapy (HRT) per la riduzione del danno. La<br />

CBT-IA prevede un approccio in tre fasi. Nella prima, si usano tecniche di modifica<br />

del comportamento per ridurre gradualmente il tempo di attività online. Nella<br />

22 Michael P. Twohig, Acceptance and Commitment Therapy: Introduction, Cognitive and Behavioral<br />

Practice,<br />

Volume 19, Issue 4, 2012, Pages 499-507 DÜZENLE-KAYNAKLARA EKLE<br />

23<br />

https://www.mentalhelp.net/articles/acceptance-and-commitment-therapy-act-for-obsessivecompulsive-and-related-disorders/<br />

24 Konkan, R., & Sungur, M.Z. (2012). Internet Addiction and Its Cognitive Behavioral Therapy,<br />

Standard and Innovative Strategies in Cognitive Behavior Therapy, Dr. Irismar Reis De Oliveira (Ed.),<br />

InTech, Disponibile al link: http://www.intechopen.com/books/standardand-innovative-strategies-incognitive-behavior-therapy/internet-addiction-and-its-cognitive-behavioral-therapy<br />

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Pagina-34<br />

seconda, si usa la terapia cognitiva per concentrarsi sulla negazione e contrastare le<br />

razionalizzazioni che giustificano l’uso eccessivo di Internet. Nella terza, si applicano<br />

tecniche di HRT per identificare e trattare problematiche co-esistenti che<br />

influiscono sullo sviluppo di un uso compulsivo di Internet. 25<br />

25 Young (2011) ……. CBT-IA: The First Treatment Model for Internet Addiction<br />

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Pagina-35<br />

VI.Chi e dove …<br />

AUTOR<strong>IT</strong>À DI RIFERIMENTO PER NAVIGARE<br />

SICURI SUL WEB<br />

Elenco delle Autorità per paese<br />

Autorità nazionali turche<br />

1. Yesilay è stata fondata per combattere ogni forma di attività online dannosa,<br />

tra cui gambling, dipendenza da Internet, dipendenza dalle tecnologie e dipendenze<br />

nocive per la salute fisica e mentale, della società in generale e dei giovani in<br />

particolare, come per esempio dipendenza da fumo, alcol e sostanze. La Società si<br />

propone inoltre di formare le generazioni ispirandosi alla cultura nazionale e, in<br />

quest’ottica, svolge attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito alle<br />

dipendenze e alle sinergie utili a contrastarle. Offre supporto a individui bisognosi,<br />

in vari contesti situazionali, con l’obiettivo di tutelare la dignità umana e<br />

promuovere il rispetto. Favorisce costantemente lo sviluppo di competenze sociali,<br />

contro le dipendenze. A tal fine, sviluppa azioni di cooperazione e progetti comuni<br />

con organizzazioni nazionali e internazionali, pubbliche, private e non governative.<br />

https://www.yesilay.org.tr/tr/bagimlilik/teknoloji-bagimliligi<br />

2. Dagli anni ’20 del secolo, la Turkey Green Crescent Society associando scuola e<br />

famiglia è mobilitata nella prevenzione della dipendenza. In un’ottica evidence<br />

based interviene nell’ambito del Fighting Addiction Training Program.<br />

Il TBM (un programma di formazione in tema di Addiction promosso dalla Turkish<br />

Green Crescent Society e dal Ministero turco dell'educazione nazionale) è stato<br />

implementato quale piano d’azione effettivo per contrastare le dipendenze,<br />

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APPROVAZIONE DEI CONTENUTI, CHE RIFLETTONO UNICAMENTE LE OPINIONI DEGLI AUTORI.<br />

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DELLE INFORMAZIONI IVI CONTENUTE.<br />

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Pagina-36<br />

considerando la struttura sociologica, i bisogni e l’attuale sistema educativo del<br />

paese. Il "Turkey Struggle with Addiction Education Program (CPC)" lavora per<br />

contribuire alla sicurezza dei bambini e dei giovani del paese, supportare stili di vita<br />

sani e più sicuri e aumentare la consapevolezza della nuova generazione in tema di<br />

dipendenza: è un programma educativo basato su principi universalmente<br />

riconosciuti, volto a ridurre il più possibile il rischio che individui non-dipendenti<br />

siano coinvolti in processi addittivi.<br />

http://tbm.org.tr/<br />

3. All’interno dell’Ospedale di Stato è attiva un’unità medica per aumentare la<br />

consapevolezza dell’importanza della salute mentale in tutti i segmenti della<br />

società, offrire alla società servizi sanitari di prevenzione e cura nel campo delle<br />

patologie mentali e in campo neurologico, in base agli standard medici più elevati.<br />

L’unità inoltre eroga trattamenti ad adulti e giovani con problemi di dipendenza<br />

dalle tecnologie.<br />

https://erenkoyruhsinireah.saglik.gov.tr/TR,259606/teknoloji-ve-davranissalbagimliliklar-poliklinigi.html<br />

4. NPİSTANBUL Brain Hospital (Ospedale Neuropsichiatrico di Istanbul) è<br />

diventato il primo ospedale privato con licenza AMATEM (Centro di trattamento<br />

per l’alcolismo e la dipendenza da sostanze) del Ministero della Sanità per la<br />

qualità di trattamenti, servizio e sicurezza. Il primo ospedale privato della<br />

Turchia è ospitato nelle aree di neuropsichiatria di NPISTANBUL Üsküdar<br />

University Hospital.<br />

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Pagina-37<br />

NP AMATEM offre assistenza medica e consulenza sulle dipendenze tecnologiche<br />

tramite colloqui individuali e con il supporto di test psicologici.<br />

https://npistanbul.com/amatem/teknoloji-bagimliligi<br />

Autorità nazionali in Romania<br />

1. Socola psychology hospital https://socola.eu<br />

L’Istituto psichiatrico ‘ "SOCOLA" di Iasi è un centro mono-specialistico – di interesse<br />

nazionale – che offre assistenza medica psichiatrica altamente qualificata a pazienti<br />

nel territorio circostante e nel paese. Si occupa anche di supervisione metodologica<br />

all’attività clinica specialistica e alle unità sanitarie dell’area circostante, oltre a<br />

fornire assistenza medica nei policlinici e negli studi dei medici di base.<br />

L’Istituto conduce studi e ricerche connesse all’applicazione di nuovi metodi<br />

d’indagine e trattamento e garantisce lo sviluppo pratico di programmi di<br />

formazione medica avanzata (accoglie studenti, residenti e tirocinanti con percorsi<br />

di formazione specialistici e dottorandi). In particolare si occupa di: assistenza<br />

specialistica a persone affette da disturbi mentali, ricerca clinica e sperimentale,<br />

supervisione metodologica a unità di tutti i profili nel nord-est della Romania,<br />

istruzione universitaria di base, eventi scientifici, pubblicazione della rivista<br />

“Integrative Psychiatry Bulletin”.<br />

2. County Center for Resource and Educational Assistance di Iasi (Centro<br />

Territoriale per l’assistenza e le risorse educative) (http://www.cjrae-iasi.ro) è<br />

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Pagina-38<br />

un’unità legata alla formazione pre-universitaria e un’entità giuridica che fa capo<br />

al Ministero della Formazione, della ricerca, della gioventù e dello sport,<br />

coordinata da County School Inspectorate Iasi (Ispettorato Scolastico Territoriale di<br />

Iasi).<br />

Servizi educativi forniti:<br />

Servizi di consulenza psico-pedagogica, supervisione scolastica e professionale,<br />

tramite centri territoriali e uffici per l’assistenza psico-pedagogica;<br />

Terapie per disturbi del linguaggio tramite centri e uffici di logopedia interscolastici;<br />

Servizi di supervisione scolastica e professionale per bambini, allievi, giovani con<br />

bisogni educativi speciali;<br />

• Servizi di consulenza e supervisione per insegnanti, bambini, genitori e altri membri<br />

della comunità.<br />

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Pagina-39<br />

Autorità nazionali in Italia<br />

1. https://www.garanteinfanzia.org/safer-internet-centre-italia<br />

Il Safer Internet Centre italiano promuove l’uso Responsabile e sicuro della Rete sul<br />

territorio nazionale. In particolare:<br />

è un centro di riferimento per l’attuazione di programmi di training e<br />

sensibilizzazione per l’uso consapevole di Internet da parte di adulti, bambini e<br />

adolescenti;<br />

fornisce un servizio di Hotline – raccoglie segnalazioni in merito a contenuti<br />

pedopornografici online eventualmente reperiti dagli utenti;<br />

fornisce un servizio di Helpline – fornisce assistenza agli utenti, in particolare<br />

bambini, adolescenti e adulti che incontrino criticità nell’uso dei nuovi media.<br />

2. https://www.commissariatodips.it/<br />

Il Servizio centrale della polizia postale e delle comunicazioni, con quartier generale<br />

a Roma, conta 20 compartimenti regionali e 80 sezioni territoriali. È il punto di<br />

contatto nazionale per gli uffici di polizia dei Paesi aderenti al G8 impegnati a<br />

contrastare i reati informatici.<br />

Le aree d’intervento del Servizio sono:<br />

- Pedopornografia<br />

- Cyberterrorismo<br />

- Copyright<br />

- Hacking<br />

- Protezione delle Infrastrutture Critiche del Paese<br />

- E-banking<br />

- Analisi criminologica dei fenomeni emergenti<br />

- Giochi e scommesse on line<br />

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Pagina-40<br />

3. https://www.garanteprivacy.it/<br />

Il Garante per la protezione dei dati personali è un organo amministrativo<br />

indipendente, con sede a Roma e uno staff di 125 professionisti. I membri del<br />

Collegio sono eletti dal Parlamento italiano con mandato di sette anni. La missione<br />

del Garante è tutelare i diritti e le libertà fondamentali della persona in relazione al<br />

trattamento dei dati personali, assicurando la protezione della dignità dei singoli<br />

individui.<br />

Tra i compiti del Garante per la protezione dei dati personali:<br />

- verificare che i dati personali siano processati nel rispetto del Regolamento, delle<br />

leggi e dei regolamenti nazionali;<br />

- analizzare i reclami;<br />

- applicare i provvedimenti come previsto dalla legge;<br />

- partecipare alle attività legate alla protezione dati nell’Unione Europea e nel<br />

mondo;<br />

- sensibilizzare i cittadini in tema di protezione dei dati personali e sicurezza.<br />

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Pagina-41<br />

Autorità nazionali in Grecia<br />

1. Helpline rivolta a bambini, adolescenti e famiglie. Offre supporto e consulenza<br />

per problematiche legate all’uso di Internet, telefoni cellulari e videogiochi<br />

(molestie, dipendenza, contenuti dannosi, pedofilia, etc.).<br />

L’Helpline è uno dei tre pilastri dell’Hellenic Safe Internet Center, co-finanziato<br />

dall’Unione Europea nell’ambito del programma Safer Internet Framework, con gli<br />

altri due assi: “saferinternet4kids.gr Information Update” e “Complaint Submission<br />

Line Illegal Behavior on the Internet SafeLine.gr” (Servizi nazionali per informazioni e<br />

segnalazioni su contenuti e comportamenti online illegali).<br />

www.safeline.gr<br />

2. SafeLine è un servizio operativo dal 14 aprile 2003. È l’unica linea aperta per<br />

sottoporre reclami online ed è membro ufficiale del network INHOPE (International<br />

Internet Hotline) dal 18 ottobre 2005.<br />

Prerogativa di SafeLine è rimuovere foto e video che rappresentino abusi su minori,<br />

oltre a proteggere il diritto dei minori a navigare in sicurezza. Si occupa inoltre di<br />

situazioni di cyberbullismo e molestie via cellulare, contenuti violenti, razzismo,<br />

xenofobia e ogni attività contraria alle leggi in vigore in Grecia.<br />

Nel 2008 SafeLine e Information e Vigilance Action hanno unito le forze: è nato il<br />

servizio Help-line.gr. Le tre azioni hanno poi creato l’Hellenic Safe Internet Center,<br />

volto a interventi maggiormente organizzati e su più livelli, integrando informazione<br />

e segnalazioni al pubblico, denunce, prevenzione e assistenza in un unico progetto<br />

comune.<br />

www.help-line.gr<br />

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Pagina-42<br />

3. KETHEA ha creato programmi di supporto per teenager e giovani adulti con<br />

problemi di Dipendenza da Internet e dai videogiochi. I programmi sono volti a<br />

ridurre il tempo di utilizzo del computer e dei videogiochi, nell’ottica di aiutare i<br />

giovani ad affrontare le sfide e le difficoltà tipiche dell’età.<br />

I programmi promuovono formazione, socializzazione e partecipazione ad altre<br />

attività. Al contempo, consentono di arricchire le competenze comunicative dei<br />

giovani nelle relazioni con le persone care, migliorare l’autoefficacia di ragazzi e<br />

ragazze e indagare la presenza di eventuali disturbi mentali associabili alla<br />

dipendenza o all’abuso.<br />

L’approccio è personalizzato. Contesto, frequenza e durata dell’intervento<br />

dipendono dalle necessità di ogni singolo individuo. Anche le persone più vicine<br />

all’individuo ricevono supporto.<br />

https://www.kethea.gr/chreiazesai-voitheia/diadiktyo/<br />

4. Adolescent Health Unit, 2nd Pediatric Clinic, University of Athens, Children's<br />

Hospital (Unità per la Salute degli Adolescenti, II Clinica Pediatrica, Università di<br />

Atene, Ospedale Pediatrico) è operativa dal 2006. Accoglie le richieste di giovani<br />

dagli 11 ai 18 anni e delle famiglie, offrendo servizi per coprire l’intero ventaglio di<br />

esigenze legate all’età adolescenziale.<br />

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Pagina-43<br />

L’unità effettua indicativamente 400 visite mediche al mese, è operativa la mattina,<br />

il pomeriggio e in fascia serale, per dare maggiore disponibilità ai giovani che<br />

studiano. Nella fascia d’età in questione, spesso sono richiesti referti medici urgenti<br />

e non previsti, o visite di particolare importanza. A oggi (Maggio 2017), sono state<br />

condotte circa 36.000 visite mediche su un totale di 7.956 adolescenti.<br />

Le cause principali per cui si ricorre al centro sono: problematiche dell’età evolutiva,<br />

disturbi alimentari, obesità, endocrinologia, problemi ginecologici e andrologici,<br />

malattie sessualmente trasmissibili, fobia scolare, disturbi dello spettro autistico,<br />

disturbi psicosociali, disturbi dell’apprendimento. Gli adolescenti usufruiscono<br />

anche di counseling, servizi di prevenzione, vaccinazioni; i ragazzi con patologie<br />

croniche sono monitorati online, singolarmente e in collaborazione con l’équipe<br />

principale di terapisti. Laddove è necessaria l’ospedalizzazione, sono previsti il<br />

ricovero presso la II Clinica Pediatrica e il trattamento e/o invio a unità di cura<br />

specializzate.<br />

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Pagina-44<br />

VII. Inoltre...<br />

LINK / LETTURE CONSIGLIATE<br />

Report in lingua turca<br />

1. Teknoloji Bağimlılığı<br />

https://www.yesilay.org.tr/tr/bagimlilik/teknoloji-bagimliligi<br />

2. Mobil Bağımlılık Ölçeği'nin Geliştirilmesi ve Geçerliliği<br />

https://addicta.com.tr/wp-content/uploads/2017/02/2016-3-0118.pdf<br />

3. Medya bağımlılığı teorisi doğrultusunda internet kullanımını<br />

http://acikerisim.selcuk.edu.tr:8080/xmlui/handle/123456789/9770<br />

4. Çocukların İnternet Kullanımları ve Onları Bekleyen Çevrim-Içi Riskler<br />

http://yunus.hacettepe.edu.tr/~%20sadi/yayin/AB11_Celen-<br />

Celik_Seferoglu_Cocuklar-Internet-Riskler.pdf<br />

5. Çocukların İnternet Kullanımları ve Onları Bekleyen Çevrim-İçi Riskler<br />

http://yunus.hacettepe.edu.tr/~%20sadi/yayin/AB11_Celen-<br />

Celik_Seferoglu_Cocuklar-Internet-Riskler.pdf<br />

6. Eğitim Teknolojisi Kuram ve Uygulama<br />

https://www.researchgate.net/publication/330795490_INTERNET_ADDICTION_IN_H<br />

IGH_SCHOOL_STUDENTS_-<br />

_ORTAOGRENIM_OGRENCILERINDE_INTERNET_BAGIMLILIGI<br />

7. Öğrencilerin Bilgisayar ve Internet Kullanımında Yeni Bir Boyut : “İnternet<br />

Bağımlılığı”<br />

http://dspace.marmara.edu.tr/bitstream/handle/11424/3220/946-1836-1-<br />

SM.pdf?sequence=1&isAllowed=y<br />

8. Internet Bağımlılığı ve Tedavisi<br />

https://search.proquest.com/openview/501f069cde8489ecc6030a1537053799/1?p<br />

q-origsite=gscholar&cbl=166138<br />

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Pagina-45<br />

Report in lingua romena<br />

1. Beneficii şi riscuri ale utilizării internetului în rândul copiilor şi adolescenţilor<br />

https://drive.google.com/file/u/1/d/15Wi4MCn8IC4T2QCrQZohkUwvZkXq_eYv/view<br />

?usp=drive_open<br />

2. Internet Addiction Disorder Current and Future Perspectives<br />

https://drive.google.com/file/d/1H38AKT1Ie2LTe8ggR9qsePgq6awSutrl/view<br />

3. Internet Addictive Behavior in Adolescence<br />

https://drive.google.com/file/u/1/d/1tlTN-<br />

GLjOAoXoKktZv8uUTuTEBh78vkt/view?usp=drive_open<br />

4. Internetul Si Mediile de Socializare Virtuale in Viata Liceenilor<br />

https://drive.google.com/open?id=1L1iIsiFpkVw9QaoTF7MRfD09cANXXtQU<br />

5. Psychiatry Article Internet Addiction<br />

https://drive.google.com/file/u/1/d/1VNA0KKt1v6dQqSC4UsxkFeD-<br />

W7RJHjfQ/view?usp=drive_open<br />

6. Rezumat Gabriela Elena Chele<br />

https://drive.google.com/file/d/1OLLJzYRvR9J_zLw282ijZCCoE6QDcS70/view<br />

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Pagina-46<br />

Report in lingua italiana<br />

1. Safer Internet Day 2019<br />

https://www.miur.gov.it/-/safer-internet-day-2019<br />

2. Adolescenti nell’Universo Digitale<br />

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Infografica_sid_2019+(1)+(3).png/db3<br />

4decd-517c-49a9-b41d-e6ea76f1cab1?t=1549375711267<br />

3. Vi presentiamo la Giornata Mondiale della Sicurezza in Rete<br />

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/safer-internet-day/<br />

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Pagina-47<br />

Report in lingua greca<br />

1. Εθισμός στο διαδίκτυο: Μια πολυπαραγοντική ανάλυση ψυχολογικών,<br />

κοινωνικών και βιολογικών παραγόντων - Διδακτορική διατριβή<br />

https://drive.google.com/open?id=0B9urHqKtCTKad2VKYmRIVnE3WXRCVEdFTFh0N<br />

3diZUx5UC1V<br />

2. Εθισμός στο διαδίκτυο. Αίτια, συνέπειες και πρόληψη - μια έρευνα σε<br />

μαθητές γυμνασίου - Πτυχιακή εργασία<br />

https://drive.google.com/file/u/1/d/0B9urHqKtCTKaUml0bUlWWUlZaXVpVk9mQkU<br />

zdW5JY0p6eG9v/view?usp=drive_open<br />

3. Χρήση νέων τεχνολογιών και εθισμός στο διαδίκτυο σε μαθητές λυκείου -<br />

Πτυχιακή εργασία<br />

https://drive.google.com/file/u/1/d/0B9urHqKtCTKaOTNMRTlmTzlSODFVQUtMS2Jh<br />

ai1wQlhpa0Zv/view?usp=drive_open<br />

4. Εθισμός στο διαδίκτυο - έρευνα στην Ελλάδα - Μεταπτυχιακή διατριβή<br />

https://drive.google.com/open?id=0B9urHqKtCTKaUzRFSy0tOGxYdE93ZnRxWnotaU<br />

p0WWVPZ0Fj<br />

5. Διαδίκτυο και εξάρτηση - Μεταπτυχιακή διατριβή<br />

https://drive.google.com/open?id=0B9urHqKtCTKaQUtVc2ZZYXZYc28wblVWanl0ek4<br />

zcDlCdEVr<br />

6. Εθισμός στο διαδίκτυο, επιπτώσεις από την κατάχρηση του διαδικτύου στη<br />

ζωή του σύγχρονου εφήβου και η σπουδαιότητα της πρόληψης από τον γονέα -<br />

Πτυχιακή εργασία<br />

https://drive.google.com/open?id=0B9urHqKtCTKaSTJaSDlrUmhoeGZtWnZJT19lMG5<br />

ZWkQ3SWhN<br />

7. Εθισμός στο διαδίκτυο, πρόληψη, ενημέρωση, ευαισθητοποίηση - Πτυχιακή<br />

εργασία<br />

https://drive.google.com/open?id=0B9urHqKtCTKaQlZ6dmx3aUlGUFlkcG1IZGhjQXQt<br />

UHUwZFow<br />

8. Χρήση και κατάχρηση του διαδικτύου: Έρευνα στους φοιτητές της<br />

Θεσσαλίας - Μεταπτυχιακή διατριβή<br />

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Pagina-48<br />

https://drive.google.com/file/u/1/d/1KFK1_xRXwWbYHRxyNYZE35j46noP4qdY/view<br />

?usp=drive_open<br />

www.logonback2life.eu<br />

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