GENITORI rivista Maggio 2020
in questo numero: Quanto è importante socializzare per i nostri bambini? Come interpretare i disagi sia fisici che psichici dei nostri bambini? Proteggerli e aiutarli anche con l’aiuto delle “favole”... come?
in questo numero:
Quanto è importante socializzare per i nostri bambini?
Come interpretare i disagi sia fisici che psichici dei nostri bambini?
Proteggerli e aiutarli anche con l’aiuto delle “favole”... come?
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di Paola Rubatta
psichiatra e psicoterapeuta sistemico-relazionale
La vita incomincia dentro uno spazio
accogliente e silenzioso non devo chiedere
nulla, tutto ciò di cui ho bisogno arriva. Poi,
improvvisamente, mi trovo nel mondo là
fuori.
Ho tanti bisogni di cui prima non percepivo
neanche l’esistenza...Chi mi accudisce fa
del suo meglio ma non sempre risponde
in tempo reale ad ogni mia esigenza, piano
piano imparo che non siamo più un’unica
entità: “io sono io e tu sei tu”.
Il mio cervello costruisce ogni giorno
nuove connessioni, imparo velocemente
tantissime cose e conquisto sempre
più autonomia: imparo ad allungarmi
nello spazio intorno a me, ad afferrare
gli oggetti che mi interessano, a rotolare
e meraviglia! a camminare che conquista!
Posso ampliare il mio raggio d’azione…
posso iniziare ad esplorare il mondo! Sono
molto curioso…
Però a volte ho bisogno di fermarmi, ho
bisogno di sapere che il nido caldo è ancora
là, pronto ad accogliermi.
Mamma, papàmi volto a guardarvi che
cosa vedo? Volti sorridenti e incoraggianti?
Volti preoccupati? Volti tesi e stressati?
Siete contenti che io esplori? O siete
preoccupati quando mi allontano?
Ogni bambino è “programmato” per
l’esplorazione (se i nostri Avi non
avessero esplorato probabilmente la
specie umana si sarebbe estinta!) ma
per farlo ha bisogno di sentirsi al sicuro
quando “va” e quando “torna”. A volte in
questo percorso qualcosa si inceppa.
Allora è il momento
per i genitori di provare a farsi alcune
domande: “Come è stato per me
“separarmi”? Che ricordi ho? Per
la mia famiglia d’origine com’era il
mondo là fuori: una sfida eccitante
o un posto pericoloso? Se avevo
Abbiate fiducia.
Più fiducia avete
nelle vostre e nelle
loro capacità innate
e più sarà facile
trovare il ritmo
giusto dell’onda...
paura mi aiutavano a superarla, mi
invitavano a rinunciare, oppure mi
spingevano a forza incontro a ciò che
mi spaventava?”, “E oggi come lo vivo il
mondo là fuori?”
“Quando mio figlio/a si mostra
spaventato o triste che cosa scatta
dentro di me (ansia, tristezza, paura di
non essere un buon genitore, senso di
colpa, rabbia, insofferenza)?”
“Andare e tornare” è un’onda che ci
accompagna per tutta la vita, dobbiamo
solo fare in modo che si tratti di un’onda
dolce e nutriente e non di un mare in
tempesta!
Gli adulti possono
riuscirci facendo pace con le loro
“onde” interiori e con la consapevolezza
che i figli non sono un prolungamento
di sé, non portano dentro le stesse
stratificazioni di ansie e paure. Anche
se per noi può essere stato difficile,
possiamo regalare a loro un’esperienza
diversa...
“
Ciao mamma,
guarda
come mi diverto!!!
Sono pronto a viaggiare nel mondo!”
Y
La parola ai Genitori Nella nostra Bologna
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