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GENITORI rivista Maggio 2020

in questo numero: Quanto è importante socializzare per i nostri bambini? Come interpretare i disagi sia fisici che psichici dei nostri bambini? Proteggerli e aiutarli anche con l’aiuto delle “favole”... come?

in questo numero:
Quanto è importante socializzare per i nostri bambini?
Come interpretare i disagi sia fisici che psichici dei nostri bambini?
Proteggerli e aiutarli anche con l’aiuto delle “favole”... come?

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la Rivista Etica

in distribuzione gratuita nei Nidi, Scuole

d’Infanzia e Primarie dei Comuni patrocinatori

Fondata da Ilaria Zamboni e Donatella Danesi

con la collaborazione dei Soci Volontari

dell’Associazione

Registrazione presso il Tribunale di Bologna

n. 8.522 del 06/08/’19

Direttrice Responsabile: Alessandra Testa

Editor: Silvia Bernardi

Responsabile Comitato Scientifico:

dott.ssa Francesca Zanolla

Fumetto e illustrazioni: Lucia Zerbinati

Comunicazione, web e progetto grafico:

Ilaria Zamboni

Stampa: Casma Tipolito

via Provaglia, 3 - 40138 Bologna

Redazione: Ass.ne Culturale Bambini e Genitori APS

via Larga 36 - 40138 Bologna, tel. 347.308.22.05

redazione@bambiniegenitori.it

Finito di stampare a MAGGIO 2020

Contribuiscono al sostegno alla genitorialità con i loro

contenuti i Dottori: Paolo Crepet, Maria Rita Parsi,

Marilena Pillati, Franca Errani, Claudio Buccheri,

Carla Sale Musio, Anna Maria Casadei, Patrizia

Valenti, Camilla Targher, Michela Foti.

Ogni collaborazione è a titolo gratuito. Materiali,

foto e testi inviati per la pubblicazione non vengono

restituiti e tale invio fornisce automaticamente la

liberatoria per l’uso delle immagini e del pensiero

anche su mezzi digitali. La riproduzione anche parziale

dei testi e dei materiali pubblicati è espressamente

vietata.

L’Editoriale

Socialità & Virus

Leggi la

versione integrale

dell’ultimo numero

della Rivista Genitori

collegandoti al QR

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9

Mentre gli adulti, soprattutto le donne, si

dividevano fra quelli che lavoravano ancora

più di prima e quelli che, all’improvviso, si

sono ritrovati a dover riempire le lunghe

giornate perché in cassa integrazione o con

le attività ferme, i bambini hanno giocato di

fantasia.

L’emergenza

coronavirus ci ha

insegnato, ancora

una volta, che

i bambini sono

meglio di noi. ..

La loro immensa capacità di adattamento

(anche al nervosismo dei genitori) li ha

trasformati in atleti da appartamento, pazienti

disegnatori, instancabili costruttori, scatenati

ballerini, cuochi provetti e, soprattutto,

in dame o gentiluomini da compagnia in

videochiamate con i nonni alle prese con i

momenti più bui. Durante il lockdown c’è

stato addirittura chi ha giocato con le pistole

ad acqua con i vicini da un balcone all’altro.

Distanza rigorosamente oltre il metro.

La socialità insomma,

non è sparita; si è trasformata da necessità

a virtù. È diventata selettiva, rivolta solo ai

rapporti essenziali. Un regalo inaspettato

per i nostri figli che, in fondo, non chiedevano

altro che passare più tempo con noi.

Alla scuola, agli allenamenti, alle corse nei

prati e alle gare in bicicletta si è sostituito

tutto il buono (chi l’avrebbe mai detto) della

tecnologia: le chiacchierate con familiari e

amici del cuore davanti ad uno smartphone

e la didattica online, che è diventata per i

più fortunati (perché per troppi ancora la

strumentazione non era disponibile) anche

il pretesto per rivedere i compagni di scuola

o per chattare con loro di nascosto (glielo

abbiamo volentieri lasciato credere) invece

che partecipare alla lezione.

Dopo quasi tre mesi di reclusione forzata,

è arrivata anche per i bambini l’ora d’aria:

prima la possibilità di uscire con mamma o

papà per una passeggiata intorno all’isolato,

poi, finalmente, la riapertura dei parchi. Con

tutte le aree gioco chiuse, però. E mascherine

sul visto dai 6 anni in su e laddove non è

possibile mantenere le distanze di sicurezza

di almeno un metro. Pure in questo caso, sono

stati soprattutto gli adulti a sgarrare: con

assembramenti per chiacchierare con gli altri

genitori o illecite scorribande per liberare

scivoli e altalene dalle fasce bianche e rosse

che li delimitano.

La socialità non è per forza toccarsi o

abbracciarsi e i più piccoli lo hanno capito

subito: giocando a pallone, correndo ben

distanziati, gareggiando in monopattino e

salutandosi prima e dopo da lontano con

l’ormai gettonatissimo «abbraccio virtuale».

I bimbi se ben edotti,

capiscono tutto e sono in grado non solo di

rispettare le regole ma anche di inventarsi

nuovi giochi a prova di virus. Di dare lezioni di

senso civico a chi crede di vivere in un’isola

tutta sua o non è in grado né di rispettare la

cosa pubblica né di vedere chi resta indietro.

In attesa della riapertura delle scuole, questi

mesi saranno la palestra per introiettare

quelle basilari norme di sicurezza che poi

dovranno essere applicate sui banchi a

settembre. Anche il via libera ai centri estivi

a supporto delle famiglie che hanno ripreso il

lavoro sarà un utile banco di prova per iniziare

a sperimentare questa nuova normalità.

Quanto veramente a misura di bambini,

soprattutto i meno agiati, è ancora tutto da

capire.

Alessandra Testa

Direttrice Rivista Genitori

5pag

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La parola ai Genitori Nella nostra Bologna

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