I protagonisti raccontano - anniversario 20 anni ERF
Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.
Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.
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LUIS BACALOV | UNIVERSO VISIONARIO
Un maestro del pianoforte, un autore capace di sottolineare, con
l’intensità e la suggestione della sua scrittura, la trama di un film,
accentuarne i toni drammatici, esaltarne la malinconia, farci sorridere,
prenderci per mano, trasportarci nel suo visionario universo e
poi farci planare sull realtà.
LUIS BACALOV, MUSICISTA ARGENTINO, AUTORE DI
COLONNE SONORE CHE HANNO FATTO LA STORIA
DEL CINEMA (IL PREMIO OSCAR CON IL POSTINO
INTERPRETATO DA MASSIMO TROISI), È UNO DEGLI
ARTISTI CHE CON MAGGIORE FREQUENZA SONO
COMPARSI NEL RICCO CARTELLONE DI EMILIA
ROMAGNA FESTIVAL.
LO RICORDA CON NOI LA
SUA COMPAGNA
MARINA RIVERA
Signora Rivera, la presenza così assidua
di Bacalov a Emilia Romagna
Festival testimonia un rapporto più
emozionale che strettamente professionale
“Luis amava il Festival perché, diceva,
era un luogo della mente, non
solo un palcoscenico. Godeva del
fascino della libertà che si respirava
in quei giorni, la possibilità, ogni volta,
di confrontarsi con un esperimento
diverso. Dal tango alla classica, dalle
sue tradizioni latine alla musica che
traeva linfa dalle profonde riflessioni
sociali sul recente passato della
sua terra d’origine, l’Argentina”.
Si riferisce a ‘Estaba la madre’,
l’opera dedicata alle madri di Plaza
de Mayo, che andò in scena l’11
settembre 2009 al Teatro Fabbri di
Forlì?
“Bacalov era profondamente legato
alla storia del suo paese e tributare
un omaggio a quelle donne che non
hanno mai smesso di chiedere la
verità su una delle pagine più drammatiche
degli anni cupi della dittatura
in Argentina, è diventato per lui
un atto di amore per quelle straordinarie
madri e anche una maniera
di interpretare un forte sentimento
di speranza, uno sguardo rivolto al
futuro che è sempre stato il centro
del suo lavoro”
Con che atteggiamento Bacalov si
accostò a ‘Estaba la madre’?
“Estada la madre’ fu concepito
da Bacalov come un ‘oratorio’, nel
quale far entrare in relazione, far
dialogare il sacro e il profano, come
è nello spirito dei paesi dell’America
Latina. Pensava a una ‘messa in
tango’, che potrebbe sembrare
contraddittorio. In realtà nell’opera
il tango diventa struggente accompagnamento
di una ribellione, di un
dolore che si tramuta in strumento
di liberazione. Grazie non solo alla
musica che scrisse, ma anche a un
toccante libretto, di cui fu autore
insieme a Sergio Bardotti e a Carlo
Sessano”.