I protagonisti raccontano - anniversario 20 anni ERF
Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.
Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.
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UNIVERSO VISIONARIO | LUIS BACALOV
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LUISBACALOV
Ricorda le impressioni del Maestro dopo l’esecuzione,
affidata all’Orchestra dell’ERF e al Coro del Friuli
Venezia Giulia?
“Ricordo la scelta di non ricorrere ai fraseggi usuali
del tango, ma solo alla sua evocazione. Luis voleva
che fosse sempre nell’aria, una emozione tangibile,
ma mai identificabile, che il pubblico percepiva per
la presenza in scena, tra gli archi e le percussioni, del
suono del bandoneon. Da un punto di vista compositivo
le radici erano ricordate con una milonguita che
irrompeva sul palco. Ed è la musica da ballo a fare da
contrappunto alla sofferenza delle madri che implorano,
che chiedono dove siano i figli. Luis voleva che
emergesse in maniera nitida la loro passione, scandita
dai passi di danza”
Cultura della danza, sensualità del tango che Bacalov
ha portato a Emilia Romagna Festival in molte
altre occasioni
“Si, la sua scelta è sempre stata quella di mettere in
programma un omaggio alla sua terra anche quando
il repertorio era basato esclusivamente sulle sue
composizioni di musica da film, per le quali era famoso.
Ad esempio nell’agosto del 2008 a Cesenatico,
dove ha diretto l’Orchestra Tartini, tra i temi di
pellicole come ‘A ciascuno il suo’ e ‘Indagine su un
cittadino al di sopra di ogni sospetto’, scelse di eseguire
El Choclo, un notissimo tango argentino scritto
nei primi anni del 900 e citato anche da Borges in un
suo testo. Per Luis suonarlo era come tornare nella
sua terra, viaggiare con il cuore e portare con lui il
pubblico del Festival”. ■
UNIVERSO
VISIONARIO