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Il Quartiere - Anno VI - Numero III

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OUTDOOR

MTB E TREKKING: UN'ESTATE A MISURA DI CORONAVIRUS

VACANZE ALL’INSEGNA DEL DISTANZIAMENTO SOCIALE: ATTIVITÀ FISICA E MONTAGNA HANNO SCALZATO COSÌ LA TINTARELLA

di Redazione

Chiunque abbia

avuto modo di scorrere

le bachechesocial

nel post lockdown,

e più in particolare

nell'estate

che si avvia al termine,

avrà potuto notare

un inedito pullulare

di novelli bikers

e improvvisati escursionisti:

i primi immersi

in favolosi scenari

smeraldini, i secondi

puntiformi di

fronte alla maestosa

verticalità di rocce alpine

da cartolina. Il

tutto – con grande

stupore dei webcuriosi

– a pochi passi

da casa, dal mareicona

tradizionale

dell'estate.

È stato uno degli

effetti collaterali del

“distanziamento sociale”,

della fobia da

assembramento, che

ha spinto locali e foresti

a prediligere

nuove mete (meno

affollate), nuove forme

(meno mondane)

e nuove modalità

(meno sedentarie) di

fruizione delle proprie

vacanze.

L ' i t i n e r a r i o -

simbolo dell'estate

2020, a livello locale,

è stato senza dubbio

la cosiddetta “Via

del sale”, sentiero

mozzafiato che si snoda

attraverso le Alpi

Marittime, per centotrenta

chilometri,

t r a L i m o n e

Piemonte e, con varie

biforcazioni, la

Riviera dei Fiori.

Lunghezza e dislivello

(oltre tremila metri)

non hanno scoraggiato

i più: il boom

delle e-bike, infatti,

e la possibilità

di diluire la fatica su

due o tre giornate

grazie alle soste in rifugio,

rende accessibile

il percorso anche

a chi non ha preparazione

specifica

da granfondista.

E allora, per chi

non l'avesse ancora

vissuta, proviamo a

ripercorrerla qui in

poche note: partenza

dalla nota località

sciistica cuneese, raggiungibile

in treno

(dalla nostra città di

confine, tramite una

spettacolare strada

ferrata che si inerpica

tra i rilievi della

val Roya attraverso

elicoidali e viadotti

arditi, in due ore e

al costo di 6,55 ) oppure

coi mezzi di trasferimento

su strada

messi a disposizione

dalle associazioni, dagli

organizzatori, dalle

guide “patentate”.

Si inizia a salire,

prima verso il colle

di Tenda (che col

suo Fort Central, costruzione

militare di

fine Ottocento, offre

le prime emozioni di

giornata), poi verso

gli impianti di

Limone. Qui il fondo

inizia a farsi più

insidioso, irregolare;

la lussureggiante vegetazione

alpina,

man mano che ci si

avvicina al gruppo

del Marguareis, lascia

spazio alle pietraie,

alle rocce carsiche,

alle doline e alle

caverne.

Una serie di saliscendi

senza soluzione

di continuità porta

a incontrare paesaggi

eterogenei, dalla

verdissima prateria

del colle dei

Signori ai boschi di

conifere del parco

delle Navette, ad arrampicarsi

verso il

passo del Tanarello

per poi gettarsi in

picchiata verso (e attraverso)

la valle

Argentina.

Qualcuno, seppur

sognante e rassicurato,

storcerà ancora il

naso e penserà: un

po' troppo, per me.

Considerazione, per

molti, onesta, ma

che non deve precludere

il piacere della

mountain bike.

Limando chilometraggi

e pendenze,

infatti, restano comunque

numerosissime

le “piste” asfaltate

e sterrate, su cui

Uno dei sentieri lungo i quali opera «Riviera dei Fiori Outdoor»

pedalare in serenità

o scapicollandosi furiosi:

dall'anello di

Ceriana ai passaggi

di Castellaro-

Po m p e i a n a , d a

M o n t e n e r o a l

Faudo, passando per

le dorsali di San

Romolo e Bignone…

Senza dimenticare la

“ciclabile” della

Riviera per eccellenza.

Per quanto concerne

il trekking,

l'offerta è se possibile

più ampia, e la scelta

si fa ancora più intrigante.

Camminatori

di livello base hanno

potuto, potranno apprezzare,

ad esempio,

il sentiero dei

Balzi Rossi a

Ventimiglia, dal dislivello

irrilevante e

tempo di percorrenza

di due ore e mezza

salvo tappe culturali

(come le omonime

grotte, il museo

antropologico e villa

Hanbury) e gli itinerari

calviniani; interessanti,

per escursionisti

di medio-alta

cilindrata, appaiono

anche i variegati sentieri

delle valli Roya,

Nervia, Argentina e

Arroscia, punteggiati

da villaggi ed emblemi

medievali (vedi

Dolceacqua e Pigna),

santuari dalla vista

imprendibile (Castellaro

e Rezzo) e

scorci fiabeschi di

macchia mediterranea.

E il mare, e la

spiaggia? Sì, ma meglio

se periferici: mai

come quest'anno, infatti,

Bussana è stata

prescelta per l'ampio

litorale sabbioso fruibile

in gran parte liberamente

e senza

ansie da calca e da

contagio.

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