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VOGLIA DI...
Lippo
notizie
SETTEMBRE/OTTOBRE
2020
Notiziario a diffusione interna della A. S. D. PODISTICA LIPPO CALDERARA
CORRERE !
Settembre/Ottobre 2020
Hanno collaborato
a questo numero
Enzo Franchini-
Francesco Comastri
Erio Comastri
Andrea Balboni
Enrico Fiori
Giuseppe Cracchi
Archivio Foto Lippo
Erio Comastr
Federica Laghi
Cesarina Tugnoli
Impaginazione e Grafica
Claudio Cevenini
La collaborazione al notiziario
è un dovere di tutti i soci,
ogni pensiero scritto
diventa storia
“Un viaggio lungo mille
chilometri
Inizia con un piccolo
passo”
Redazione di LIPPO NOTIZIE
Via Garibaldi 6
40012 CALDERARA DI RENO
Articoli Foto e Redazionali
Sito Web:
http/www. Lippomaratona.com
GLI ARRETRATI DI
LIPPO-NOTIZIE
SONO CONSULTABILI
PRESSO LA
BIBLIOTECA COMUNALE DI
CALDERARA DI RENO
PODISTICA LIPPO CALDERARA
Associazione Sportiva Dilettantistica
Settembre/Ottobre 2020
SETTEMBRE
OTTOBRE
Ornella Scarsetto 01/09
Augusto Gherardi 05/09
Bruno Pasquali 07/09
Ilario Carletti 13/09
Rocco Iannolo 20/09
Angela Lipparini 23/09
Fabrizio Soldati 26/09
Giuseppina Grasso 02/10
Luca Setti 03/10
Francesco Tassi 04/10
Stefano Benvenuti 05/10
Filippo Bonini 07/10
Alberto Massimi 07/10
Andrea Borsari 09/10
Marina De Biase 11/10
Cristina Massimi 16/10
Rita Accappiaticcio 17/10
Maria Teresa Pasotti 18/10
Carmine Bruno 28/10
Lorenzo Benvenuti 30/10
VERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE di BILANCIO
2.a convocazione dell’8 luglio 2020 presso il Centro Sportivo Pederzini di
Via Garibaldi, 6 a Calderara di Reno ore 21.
Odg: Lettura, discussione ed approvazione del rendiconto economico anno 2019.
Verifica della situazione attuale, alla luce delle restrizioni dettate dall’emergenza COVID-19.
Programmi per il futuro: festa sociale, elezioni, manifestazioni podistiche in genere.
Varie ed eventuali.
Consiglieri e soci presenti: Sirti Lino, Bonfiglioli Giuseppe, Franchini Enzo, Di Marco Attilio, Balboni Andrea, Fanti Claudia,
Pasotti Teresa, Sarti Silvia, Mozzato Maurizio, Zucchelli Sergio, Grazia Cesare, Faenza Giorgio, Sandrolini Lucia, Malferrari
Anna, Massimi Alberto, Bontadini Gerardo, Laffi Lina, Zanella Ettore, Zuccheri Marco, Zullo Salvatore e la Sig.ra Centonze
Isabella in qualità di consulente amministrativo.
L’assemblea ordinaria annuale riunita in seconda convocazione (essendo andata deserta la prima convocata per
le ore 23,30 del 7 luglio) si apre alle ore 21.00 presso il gazebo dietro il bar del Centro Sportivo Pederzini in Via
Garibaldi, 6 a Calderara di Reno, all’aperto, in modo da consentire il distanziamento sociale.
Come da statuto, viene nominato il presidente dell’assemblea ordinaria annuale di bilancio che risulta essere
Massimi Alberto il quale, constatata la regolarità della convocazione, dichiara valida l’assemblea e cede la parola
alla Signora Centonze Isabella che legge il bilancio 2019.
Vengono lette tutte le voci in uscita e poi quelle in entrata. La differenza fra le uscite e le entrate (minori) ammonta,
per l’anno 2019 a 3.268,87€; si tratta quindi di un disavanzo di gestione che viene ampiamente assorbito dai
positivi risultati ottenuti negli anni precedenti e che ha visto svilupparsi, nell’ultimo anno, un’intensa attività rivolta
principalmente a favore dei giovani.
Terminata la lettura da parte della Sig.ra Centonze, Massimi Alberto invita i presenti a rivolgere eventuali domande;
la Sig.ra Centonze, avendo a disposizione tutta la documentazione utilizzata per redigere il documento economico,
fornisce puntualmente tutte le risposte. Sono tante le richieste di chiarimenti da parte di Claudia Fanti, Andrea
Balboni, Attilio Di Marco, Cesare Grazia e Zanella Ettore cui la Sig.a Centonze puntualmente replica. Le osservazione
mettono in evidenza il fatto che le entrate relative allo svolgimento delle varie attività sportive non riescono da sole
a coprire i costi di gestione di tali attività; quindi il contributo degli sponsors diventa determinante al funzionamento
del gruppo, fatto comune a molti gruppi. Terminate le varie considerazioni sul bilancio, si passa all’approvazione;
l’unanimità dei presenti esprime parere favorevole. Il presidente ringrazia ed invita i soci a continuare su questa
strada. Per l’anno a venire, il presidente Sirti Lino esprime tutte le perplessità che l’andamento della pandemia può
riservarci, ribadendo la necessità di una attiva collaborazione da parte di tutti i soci, qualora si riprendesse l’attività
attualmente sospesa. I soci presenti approvano all’unanimità.
Si passa poi a parlare dell’attuale situazione; Fanti Claudia legge le disposizioni contenute in una circolare emanata
dal segretario regionale della UISP; di fatto non è possibile organizzare camminate; si possono organizzare solo
gare a livello nazionale ma con tante stringenti norme da rispettare; anche in pista a numero chiuso potranno
partecipare solo pochi atleti. L’amara considerazione è che tutto quanto era già farraginoso e burocratizzato prima,
ora lo è ancor di più. Non resta che attendere tempi migliori per tornare ad organizzare qualche evento, anche se
nessuno è in grado di stabilire quando.
Si parla poi di una eventuale festa sociale, di premiazioni, di elezioni, delle nostre due manifestazioni in programma
in ottobre ed a fine anno; però allo stato attuale nulla si può decidere; i presenti si trovano quindi tutti d’accordo nel
considerare il 2020 un anno sabbatico, ovvero di transizione in cui nulla o quasi si è potuto fare; non resta quindi
che rinviare tutte le attuali scadenza all’anno prossimo.
Nello specifico ne riparleremo non appena ci saranno novità sull’argomento pandemia; la festa sociale non si farà;
le premiazioni neppure; i punti acquisiti verranno congelati in attesa di riprendere le camminate; le elezioni
del consiglio direttivo si svolgeranno fra un anno; pertanto gli attuali incarichi vengono confermati fino a
nuove elezioni.
Per quanto riguarda i premi acquisiti dal gruppo ed attualmente in attesa di essere distribuiti, si valuterà la loro
eventuale deperibilità; fra un paio di mesi, in presenza di un preciso inventario si deciderà la loro alienazione
cercando di recuperare il valore economico degli stessi.
Massimi Alberto solleva una contestazione sul fatto che i vasetti di salsa parmigiano/scalogno siano stati in parte
regalati ai soci, invece di esere rivenduti al prezzo di costo; il presidente gli risponde che ci sarebbero stati pochi
acquirenti e che di vasetti ce ne sono ancora, qualora ci fosse qualcuno interessato ad acquistarli.
Il prossimo consiglio direttivo si terrà nel mese di settembre in una data ancora da definire.
Alle 22,30, non essendoci altro da deliberare, la riunione si chiude.
.
Il Presidente
Sirti Lino
Il Segretario
Enzo Franchini
CONSIGLIO DIRETTIVO di mercoledì 09/09/2020 a Calderara di Reno
Consiglieri e soci presenti: Sirti Lino, Faenza Giorgio, Franchini Enzo, Di Marco Attilio, Massimi Alberto, Grazia Cesare,
Fanti Claudia, Cracchi Giuseppe, Pasotti Teresa, Faenza Giorgio, Zanella Ettore, Sandrolini Lucia, Zuccheri Marco, Sandrolini
Lucia, Mozzato Maurizio, Sarti Silvia, e Zullo Salvatore.
l presidente Sirti apre la serata constatando quanto le restrizioni conseguenti alla pandemia Covid, abbiano influito
sui rapporto umani, sui ritrovi abituali che si facevano in occasione delle camminate; dispiace moltissimo constatare
questa situazione ed al momento non è possibile prevedere un ritorno alla normalità, intendendo per normalità le
consuete camminate domenicali o serali che fossero. Solo pochi gruppetti di persone son riuscite a trovarsi qualche
volta, ma in generali si sono diradati moltissimo i contatti.
È diversa la situazione dei competitivi; è vero che sono meno dei camminatori però hanno dimostrato di essere più
uniti e coesi; sin dai primi giorni di maggio hanno organizzato ritrovi autogestiti che hanno avuto sempre un buon
riscontro; si sono ritrovati a casa di qualcuno, hanno organizzato piccole gare, si son ritrovati di sera. Forse grazie
ai collegamenti via WhatsApp o telematici, una buona parte del gruppo è riuscita sempre a tenersi viva ed in forma;
da non dimenticare poi il “sottogruppo” ciclistico che conta una quindicina di elementi; sono stati orgnizzati dei
ritrovi serali e domenicali con piacevoli uscite.
Prende poi la parola Claudia Fanti che riferisce sulle modalità riscontrate durante alcune gare competitive che si
sono svolte in regione. È ovviamente tutto più difficile, dispendioso, rigorosamente preordinato; va comunque
riconosciuto un certo coraggio ed un grosso merito agli organizzatori, con la speranza che ce ne siano degli altri che
si prendono questo impegno. Chiede poi se il gruppo intende rinnovare l’affiliazione alla UISP ed avendo ricevuto
risposta affermativa, si accorda col presidente affinchè siano espletate le varie pratiche burocratiche.
Come concordato nell’ultima assemblea di luglio, il presidente presenta un dettagliato elenco dei prodotti giacenti
in magazzino, con la chiara intenzione di procedere alla loro vendita, qualora siano vicini alle date di scadenza.
Non potendo fare dei programmi o riprendere qualche attività, si decide di ritrovaci in dicembre; in tale occasione
si farà il punto della situazione e si prenderanno le opportune decisioni.
Alle 22,00 la riunione ha termine.
.
Il Presidente
Sirti Lino
Il Segretario
Enzo Franchini
2009 QUINTA PARTE
TANTE BELLE SQUADRE
Erio Comastri
Settembre è mese di staffette veloci condensate tutte in pochi giorni…nella serata di giovedì 10 nel bel
centro storico di Pieve di Cento si corre la Staffetta Settembrina 3x1000 mt., io sono presente in veste
di spettatore interessato alla squadra per l’Osservanza. Il Calderara come sempre è presente in massa e le
nostre due formazioni assolute migliori arrivano nelle prime 10 posizioni, quindi in zona premiazioni, al
6° posto arrivano Luca Balboni, Francesco Massimi e Beppe Abbatiello e al 9° posto, Danilo Manfredini,
Massimiliano Fonti e Mauro Chiari che realizza il miglior crono dei nostri in 2’53”. La penna di Mauro si
prende la briga di descrivere le stafffette dell’Osservanza e di Castel San Pietro…” nel tardo pomeriggio di
sabato 12 si corre la Staffetta dell’Osservanza, oggetto misterioso per molti tranne che per Comastri, il
quale è il possessore dell’unico volantino che l’organizzazione
distribuisce. È una staffetta 3x2000 metri, prima in discesa, poi
in salita, che conta anche della presenza delle Fiamme Gialle
Ostia (poi risultata vincitore) e dei Carabinieri Bologna. Il
primo a partire è Comastri che tira fuori le unghie e compie
una delle più belle prestazioni degli ultimi tempi. Secondo
frazionista è Manfredini, anche lui in giornata di grazia e terzo
sono io che supero facilmente l’avversario davanti e porto la
squadra al quarto posto fra gli amatori e al settimo assoluto. La
giornata termina alla grande in quanto torniamo a casa con un
ricco pacco gara con ogni ben di Dio, cinquanta euro di buoni
benzina e un bel prosciutto vinto a sorteggio, o meglio soffiato
a quelli della Gabbi estratti prima di noi ma non presenti al
completo, insomma una questione di cu… . Altra staffetta,
altro regalo, nella serata di martedì 15 siamo in piazza a Castel San Pietro Terme per la 15° Staffetta
dell’Avis, forse la più competitiva della zona. Bellissimo il percorso di 1250 metri da ripetere 5 volte, con
volatone finale in leggera salita. Il Calderara è presente con 2 belle e forti squadre, la squadra A mi vede
in ultima frazione e devo purtroppo cedere 2 posizioni, Francesco Massimi sigla un fantastico 3’34”, poi
Luca Balboni 3’38”, io e Beppe Abatiello 3’39” e Giuliano Casari 3’40”, con tali prestazioni conquistiamo
il 9° posto e miglioriamo di 28” il tempo dello scorso anno. La squadra B ottiene il 15° posto che gli vale
l’ultima chiamata sul palco dei premiati, da segnalare l’ottima frazione del figlio di Comastri, Francesco
che chiude in 3’53”, risultato notevolissimo considerato che gioca a basket e non si allena come noi,
consigliamo di cambiare sport subito. Un bravo anche a Massimiliano Fonti in 4’01”, Danilo Manfredini in
4’03”, Erio Comastri in 4’13” e Giordano Degli Esposti in 4’15”. Ora i cavalli sono liberi di pascolare dove
più desiderano e il nostalgico staffetta man Erio già aspetta il prossimo settembre.”
Riprendo io la biro e vi informo che le staffette veloci non sono proprio l’allenamento ideale per una 30
km di montagna, ma la gamba in salita è buona e allora domenica 20 mi schiero al via dell’8a edizione
della Porretta-Corno alle Scale. Dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime di Kabul si parte e mi
faccio buona parte della 1a lunga salita insieme ad Enzo Franchini, poi lui allunga e si ferma la traguardo
di Lizzano in Belvedere e io faccio coppia con Piertullio Andreoli del Pontelungo, procediamo insieme fino
al 23° km., infatti nel falso piano in discesa dopo il borgo di La Cà lui allunga un po’. Cominciano gli ultimi
5 km di salita dura, sento la gamba ancora buona e arrivo a Madonna dell’Acero dove l’immancabile buon
Giorgio Volta gentile come sempre mi informa della posizione in classifica, vedo suo figlio Gianni andare
di passo nel tornante sopra, quando mancano meno di 2 km all’arrivo e comincio ad assaporare la gioia del
traguardo, ecco che arriva la crisi nera improvvisa, ma ormai sono all’ultimo km., dietro di me Giordano
Pranzini della Gabbi si sta avvicinando, smetto di correre e mi accorgo che di passo vado più veloce, infatti
Pranzini non recupera più, poi il rifugio del Cavone è lì davanti la strada spiana e gli ultimi 300 metri li
corro con l’ultima goccia di benzina rimasta. Dopo il traguardo mi sdraio per terra e tutti mi circondano
preoccupati, compresa la Paola, uno mi solleva le gambe un altro
mi mette la maglia sotto la testa, poi arriva Marco Medici con
acqua e zucchero e pian piano rinvengo nonostante i crampi mi
rialzo e un’ottima tigella al prosciutto concorre al recupero, poi
dopo le premiazioni si torna a casa, la Paola giura che non mi
seguirà mai più, mio figlio Francesco mi dice “ma pà … perché
non fai le corse per le quali sei allenato?”… come dargli torto… la
cronaca di gara dice che il traguardo dei 16 km di Lizzano è stato
vinto da Arturo Ginosa davanti a Yuri Maenza e Fausto Barbieri.
Grande vittoria di categoria per Silvia Fasulo e 4° posto di Enzo
Franchini. Il primo ad arrivare al Cavone è il portacolori dell’ATP
Torino Mario Prandi con l’ottimo tempo di 2h06’48” e la prima
è Greta Varchi della Lumega in 2h32’27”, io arrivo 43° e 9° di
categoria, infine Luca Magagnoli è 73°.
Nel primo mattino di domenica 4 ottobre nella zona dell’antistadio
di Bologna c’è del fermento podistico, sta per prendere il via la 1a
edizione della Bologna-Savigno Memorial Mario Pisani…già
quest’anno non si parte da Piazza Maggiore e non si arriva a Zocca, comunque il successo è buono, oltre
300 sono i partenti e 275 giungono al traguardo. Pronti via, un e giro di pista poi tutti sulla strada verso
Casalecchio, fin dai primi metri di gara c’è un purosangue di giallo vestito che fa capire a tutti che oggi per
la vittoria i discorsi sono chiusi, è il nostro Francesco Massimi che và a concludere la sua trionfale cavalcata
di 30 km in 1h55’269”, dietro di lui Mirco Zanni della Gabbi a 2’44” e completa il podio Luigi Manfrini
del Pontelungo a 3’20”. Tra le donne la vittoria è per Aurora Placci dell’AVIS Forlì in 2h20’16”, al 2° posto
Michela Pedretti del Circolo Dozza a 6’48” e al 3° Carmela Petroni del Blizzard a 8’15”.
Nel pomeriggio caldo afoso di sabato 10, nel parco fluviale di Trebbo và in scena l’8a Ecomaratona staffetta
del Medio Reno, sei atleti che si corrono 7 km a cranio. Anche quest’anno Capitan Giacomo Govoni ha
sperperato una fortuna al telefono ed è riuscito a costruire ben 6 squadre, 4 maschili e 2 femminili. Si corre
in un circuito molto bello di 3,5 km da ripetere quindi 2 volte a testa, con bosco, argine, cavedagna e strada
ghiaiata. La squadra vincente è la Pasticceria Ginosa-Track e Field in 2h28’48”, al 2° posto il Castenaso,
nella 1a parte di gara dietro di noi, in 2h32’32”, al 3° posto il Calderara A in 2h39’54” con Luca Balboni
col parziale di 25’37”, poi Massimi 25’15”, Chiari 26’55”, Manfredini 27’01”, Fonti 27’29”e Abatiello 27’37.
All’8° posto il Calderara B in 2h56’57” con, De Bellis 27’12”, La Giusa 31’17”, Mazza 27’56”, Gaetano 30’51”,
Trebbi 30’17” e Degli Esposti 29’24”. Nella categoria Veterani Over 50 ci sono anch’io, già si diventa sempre
più vecchi, conquistiamo il 5° posto in 3h07’16”, con Ramunni 31’59”, Franchini 32,14”, Comastri 30’03”,
Pierli 29’08”, Olezzi 33’06” e Zoboli 30’46”, poi i nostri Veterani più tranquilli al 10° posto in 3h25’24”,
con Di Marco 33’59”, Pucciarelli 31’49”, Minetti 38’29”, Zuccheri 32’51”, Morgese 33’28” e Jaboli 34’48”.
Buona prova per la formazione femminile Seniores giunta al 6° posto in 3h46’32”, con Casadei 35’09”,
Marcheselli 31’57”, Massimi 40’29”, Carletti 36,05”, Guidoreni 46’20” e Bonfiglioli 36’32”. Il capolavoro
assoluto, Giacomo, lo compie con le veterane, infatti nessun altra società riesce ad allestire una squadra da
opporre e allora vincono in 3h58’14” e si portano a casa un grosso tacchino più che meritato e sono, Fasulo
34’43”, Grazzini 36’20”, Taroni 37,06”, Wiza 38’27”, Grassi 50’13” e Zucchelli 42’25”.
2009 SESTA PARTE
IL TRAMONTO DI UN ANNO D’ORO
Erio Comastri
Venerdì 23 ottobre all’ora di cena chiamo al telefono il buon Marco Medici e gli chiedo “mi dai notizie della
cronometro di San Bernardo” “si si c’è domattina con partenza al solito posto, le premiazione sono alla
palestra della Berzantina” “sei sicuro? All’ora ci vediamo domattina” “vai tranquillo…”. Così con grande
tranquillità sabato mattina sono a Prati di Casale ma mi sento un po’ solo, non vedo tracce di qualsiasi gara,
me ne faccio una ragione e vado a correre sul percorso della gara che non c’è allungandolo un po’, scendo
una dolce pioggerellina autunnale e nei boschi intorno è in corso una agguerrita battuta di caccia e per
fortuna i cacciatori sono unicamente interessati ai cinghiali e non ai somari a due zampe, così raggiungo
sano e salvo l’arrivo, stanco e vincitore. Accertato l’equivoco, domenica 25 risalgo ancora a Prati di Casale
per correre la 9a edizione della Cronometro di San Bernardo. Oggi è rispuntato il sole, fa caldo e i 3 km.
di salita sono divorati da Massimo Tocchio della Gabbi che stabilisce nuovo record in 9’49”, al 2°posto il
compagno di casacca Simone Gagliano e al 3° Davide Zambelli del Castenaso. È presente anche Daniele
Chiefa, un agile puledro di razza arrivato a rimpinguare la florida scuderia del Calderara, salito in bici da
corsa da Zola Predosa, quindi sono 50 km ad arrivare ed altrettanti a ritornare con nel mezzo la gara dove
conquista il 9° posto di categoria in 11’41”…complimenti! Io arrivo 7° di categoria in 13’08” e torno a valle
con la ricca sporta di viveri vinta.
Domenica 1° Novembre, giorno di ogni santi, si corre sulle nostre strade la 10a maratonina di Calderara
con ben 369 classificati e oltre 1500 presenze sulle varie distanze competitive. Vittoria per il magrebino
dell’Atletica Imola Halachimi Abdelhafi in 1h10’15” e della vicentina Cristina Zantedeschi in 1h29’02”. Il
primo dei nostri è Max Fonti 20° in 1h20’40”, poi 23° Giuliano Casari in 1h21’03” e Romano Pierli vince
la sua categoria in 1h21’46”. Io seguo la corsa in bici con mandato supremo di scopa e alla fine mi perdo
alla disperata ricerca di un misterioso podista in mutande gialle che voci rimbalzanti giurano di aver
visto procedere con grande ritardo, la ricerca risulta vana e arrivo da solo con la vecchia bicicletta rossa
e comunico ai perplessi giudici che l’ultimo non c’è. In questi giorni sono un po’ triste, è venuto meno il
mitico Kangoo Rosso mezzo di trasporto compagno di tantissime avventure, causa un accidente fatale alla
testata.
Verso le 8 del mattino di Domenica 8 abbandono il letto e con la nuova Twingo blu, nonostante un po’ di
influenza, raggiungo Molinella sotto una pioggia che Dio la manda. La competitiva della Vallazza di 14
km parte alle 10, quindi munito di ombrello aspetto sul viale d’arrivo, finalmente, scortate da una moto da
cross, arrivano le zampe luccicanti di pioggia di Massimo Tocchio, anche oggi dominatore, arriva Francesco
Massimi intorni alla 15° posizione, poi dopo la prima donna Anna Nanu, spunta Romano Pierli con un
berretto zuppo d’acqua che lo fa sembrare un puffo, è scortato dal suo fido corazziere Giordano Castelli,
proprio loro due sono l’ultimo tassello che mi manca per la staffetta di Salsomaggiore e riesco a convincerli.
Dopo aver salutato Max Fonti, De Bellis e Cristo, anche loro riemersi dalle risaie, faccio ritorno a Calderara
navigando sotto la pioggia sul fiume incatramato.
Domenica 15 siamo a Salsomaggiore per correre la 24a Staffetta a Coppie di Santa Lucia di 46 km . È una
tipica giornata autunnale con foschia e nubi basse però non piove. I primi a prendere il via sono Danilo
Manfredini e un amico del Pontelungo, Andrea Ballandi e dopo 8 km al cambio di Case Passeri siamo
ottavi. Beppe Abatiello e Francesco Massimi recuperano un po’ e cambiano al monumento dei caduti
dopo 10 km. con Romano Pierli e Giordano Castelli che filano anche loro come due lepri e al cambio di
Pellegrino Parmense dopo 6 km. siamo quinti. È la volta di Mauro Chiari e Max Fonti che entrano nella
fitta nebbia che avvolge il Monte Canate e dopo 4 km di salita li vediamo sbucare dal grigio e via partiamo
io e mio figlio Francesco, siamo in quarta posizione e i tuffiamo giù in discesa, ma dopo poco siamo
superati dalla coppia del CUS Parma B, cerco di seguirli ma Francesco si sfila un po’, poi è lui a tirare
forte nella salita finale ma non riusciamo a riprenderli. Dopo 7 km. al cambio della Grotta scendono in
campo i nostri discesisti Doc, Ivanoe Vecchi e Giordano Degli Esposti, volano giù a tutta e difendono la
posizione dagli attacchi decisi del Cittadella Parma e del Fidal Piacenza, conquistiamo così un bellissimo
quinto posto in 3h02’49”, La vittoria è per il Casone Noceto in 2h43’50”, i quali stanchi di veder vincere il
CUS Parma mettono mano al portafoglio e in prima frazione schierano una lepre magrebina e sua maestà
Massimo Tocchio arrivato da Sant’Agostino insieme al nostro Manfredini, per una volta il CUS Parma
è secondo in 2h44’47”. Giornata finita in gloria e prima dei saluti ci divoriamo l’ottima torta della Paola.
In contemporanea sui colli di Ozzano si disputa la 34a edizione del Trofeo Nassetti di 12,7 km. Come
tutti gli anni il successo bussa alla porta con più di 2500 iscritti. Nella competitiva, visto che sua maestà
gatto Tocchio è impegnato a mangiar topi sui colli di Salsomaggiore, il buon Claudio Cavalli ne approfitta
aggiudicandosi la prestigiosa classica, completano il podio due ragazzi magrebini, Elhachlimi Abdelhfid
e Kaich Jamal. La prima donna è Ludmilla Di Bert e per finire una grande sorpresa, dopo diciotto anni di
vittorie nella classifica a punteggio la Gabbi si deve inchinare allo squadrone dell’AVIS Castel San Pietro.
Questo fantastico anno per i colori del Lippo-Calderara, và lentamente a morire,
con la Maratonina del Progresso di Castel Maggiore di domenica 20 Dicembre
e la corsa di Santo Stefano a Sant’Agata. Termina anche il Campionato
Provinciale UISP dove conquistiamo il 2° posto di Società fra gli adulti e i 3°
fra le giovanili femminili. Fra i singoli ci sono le vittorie di Giuliano Casari nei
senior 35 nel campionato di Cross e quello di Maratonina, poi quella di Max
Fonti sempre nei senior 35 di corsa su strada e quella di Diana Pasquini nelle
esordienti sui prati del cross, già, le ragazze del settore giovanile continuano a
collezionare successi e non solo nelle campestri, anche su strada, come a Castel
Maggiore dove nella categoria primi passi, Manila Galletti è arrivata 3a, Diana
Pasquini 2a nelle esordienti, Chiara Manfredini e Giorgia Cocchi 2a e 4a fra le
ragazze e spunta anche un maschietto nella categoria ragazzi, è Luca Pagani e
arriva 3°. C’è gloria anche a Sant’Agata dove vincono Diana Pasquini nelle esordienti e Lucia Quaglieri fra
le ragazze, avendo la meglio su avversarie di assoluto valore.
Domenica 27, con qualche giorno di anticipo si corre a Calderara la Maratona di San Silvestro su un
circuito asfaltato di 3520 mt. È un freddo mattino di sole un po’ malato, a bordo strada c’è ancora qualche
mucchietto di neve, alla partenza si presentano 270 maratoneti più i primi frazionisti delle 62 squadre,
da quattro atleti, che partecipano alla staffetta. La lotta per la vittoria è fra
Emanuele Zenucchi del Recastello Radici ed Andrea Bifulco della Corradini
Rubiera, con Zenucchi costretto ad una sosta fisiologica dopo poco più di 3 giri,
recupera poi in fretta e sullo slancio se ne và da solo, la gara sembra decisa ma
nel finale Bifulco lo mette nel mirino e però non completa la rimonta per soli
10”, così Zenucchi vince in 2h33’16”, al 3° posto Riccardo Quattrini del Colle
Marathon in 2h36’31”. Fra le donne primeggia Irene Psaier del LG Schlern in
3h04’46”, 2a è Federica Poesini del Città di Castello in 3h10’34” e 3a Chiara
Pacchiega del Valdalpone in 3h20’39”. Grande successo della Maratona a
Staffetta con vittoria al femminile per la Galla Pontedera con Grassini, Cambi,
Caroti e Jaccheri in 3h01’22” e al maschile per l’AUSL Bologna con Fulgaro,
Astorino, Castelli e Testa in 2h 31’10”.
Dopo aver abbandonato, per qualche fastidio fisico, il podismo o meglio l’ultra podismo, Andrea Accorsi
si è dedicato a lunghi percorsi in bicicletta: ha pedalato da Barcellona a Santiago de Compostela, da
Lisbona a Siviglia, ha compiuto il periplo della Scozia e il periplo dell’Irlanda. Dopo aver pubblicato
4 libri (12 0re nel 2009, Fino all’ultimo fiato nel 2010, Senza ali nel 2011, E’ colpa tua nel 2013),ha
pubblicato le esperienze, le motivazioni e le nuove emozioni in un quinto libro: Diario di un apprendista
ciclosognatore, dimostrandosi fine narratore. Ma Andrea non finisce di stupirci, in questi giorni ha
terminato il GINS (giro d’Italia in solitaria),gara di ultra ciclismo di circa 4000 Km. Con oltre 43000
mt. Di dislivello positivo, in pratica il periplo dell’Italia, affrontando tra gli altri il temibile Zoncolan
,il Falzarego ,il Gardena e lo Stelvio. Il tempo massimo era di 18 giorni, Andrea ha concluso dopo
16 giorni, 23 ore, 43 minuti. Da parte di tutta la Lippo podistica i complimenti più sinceri. Io poi
aggiungerei un forte augurio affinché possa realizzare il sogno di disputare Race Across America, la
gara di ultra ciclismo più dura al mondo attraverso gli Stati Uniti partendo dalla costa del Pacifico ad
Oceanside e concludendo sull’Atlantico ad Anneapolis. Questa race è di circa 5000 Km. Con dislivello
35000 D+, il tempo limite è di 12 giorni e fino ad oggi solo il 50% dei partecipanti la porta a termine.
FORZA ANDREA!!! (Attilio Di Marco).
LA CORSA,OGNI CORSA, È UN INNAMORAMENTO,SPIRITO E MUSCOLI, SUDORE E SOGNO.
È LA RISCOPERTA DEL LATO LEGGENDARIO DELLA PROPRIA ESISTENZA.
Inizia con queste parole il Giro d’Italia in Solitaria – GINS 2020 di Andrea
Accorsi.
Il GINS è un evento di Ultraciclyng sulla distanza di 4000 km con
43000 mt. di dislivello positivo da completare entro 432 ore (18
giorni).
Per Andrea il cronometro è scattato alle ore 6.15 di domenica
16 agosto da Rimini e si è fermato, 16 giorni, 23 ore, 43 minuti
dopo, esattamente al punto di partenza.
Vietata qualsiasi forma di assistenza, modalità Self Support,
come hanno dettagliatamente imposto gli organizzatori di questa
prima edizione del GINS 2020.
Andrea è un apprendista Ciclosognatore, come ha raccontato lo
scorso anno nel suo libro Diario di un apprendista Ciclosognatore, in
cui racconta che il viaggio è come la vita, una somma di piccole cose.
Una somma di passi, di pedalate che arrivano a cento, poi a mille, poi
perdi il conto e contare non serve più di tanto, in fondo.
Si definisce un ciclosognatore, perché ogni volta che viaggia, con qualsiasi altro mezzo che non sia
la bicicletta, ha sempre la sensazione di aver perso un’occasione per vivere un luogo e riscoprire una
parte di sé proprio nella bellezza che ci circonda.
Andrea ama l’endurance, lo sport di resistenza. Ha corso per ore, giorni, settimane accanto alla sua
compagna Monica Barchetti, ha raccontato cosa è la fatica, la fatica prolungata, l’esibizione del proprio
dolore, il superamento della soglia, elementi che in qualche modo hanno una diretta connessione con
la ricerca.
In quest’ultima impresa a pedali ha raccontato un viaggio attraverso un paese bellissimo, pieno di
umanità e dai mille contrasti.
Si è fatto trasportare da tante storie e angoli di meraviglie naturali.
Si è arrabbiato, ha sorriso e pianto, ha accolto gli amici lungo la strada, è stato ospite e padrone di
casa lungo la sua strada che era poi in fondo la strada di tutti.
Ogni giorno, dalla sua bacheca di facebook, ci ha resi partecipi di quanto era accaduto in giornate
infinite e di quanto stava accadendo nelle lunghe notti sui pedali.
Animo sensibile, sapiente narratore, Andrea sa tirare fuori il meglio anche dal peggio, ma è nello sforzo
materiale che dà il meglio di sé, nelle salite più dure sa essere voce narrante al ritmo del suo passo e
del suo respiro, poetica della fatica ci piace chiamarla.
Perché ce lo hai insegnato tu che l’uomo è attratto dalla dimensione epica, che spinge a farsi sempre
più audace, fino a quel muro di fatica che fatalmente si erge, che ha il sopravvento su ogni pensiero e
decisione.
Questo e’ Andrea Accorsi e il suo GINS 2020 è stata la somma di piccole cose, ma anche di grandi
incontri, con la natura più di tutti, con un paese amato e cullato e di un altro offeso e infangato a tratti
dimenticato nell’incuria. Ha vissuto giornate in salite e non per la strada ma per l’incapacità di capire
perché non riusciamo ad aver cura del bello che abbiamo.
Il Giro d’Italia di Andrea non è stato solo fatica e freddo e caldo e salite a non finire, ma anche occhi
e mani che ha incontrato e braccia che lo hanno accolto in ogni ora del giorno e della notte, amici e
conoscenti che hanno cucinato per lui i piatti di tutte le regioni che ha attraversato.
Ha mangiato tanto Andrea per supportare un corpo sotto pressione; dalle pizze d’asporto da solo sulla
strada, alle ricette più buone da nord a sud, e dietro ogni piatto c’era una storia, di una casa, di un
bivacco, di un amico ristoratore, luoghi che lo ospitavano anche solo per poche ore prima di riprendere
la lunga strada che lo aspettava.
L’aspetto agonistico non è stato da meno ed è molto soddisfatto Andrea. Uomo di sport che sa bene che
lavoro c’è dietro ogni evento grazie anche a Luca Masini, colui che ha creduto due anni fa nel progetto
di portare sulle strade italiane una manifestazione in stile RAAM americana (Race Across America).
Luca, pur col solo supporto della moglie, è stato impeccabile, puntuale, preciso, presente giorno e
notte.
“Accogliente nella struttura di partenza e arrivo a Rimini e soprattutto ha tracciato un percorso
FANTASTICO. Mi auguro che la mia soddisfazione possa trasformarsi in curiosità e stimolo per altri,
per l’edizione 2021.”
Cosa resta dopo il traguardo?
Quante volte ce lo siamo chiesto per ogni piccola e grande impresa sportiva? Ci ha provato Andrea a
mettere tutto insieme ma non è facile.
Vorresti inventare un nuovo vocabolario, qualcosa che riunisca in un solo segno, emozione, passione,
sofferenza, gioia, dolore, paura, felicità, distanza, amore…E tu non le trovi mica quelle parole lì, ti sono
state dentro per 17 giorni e adesso sono evaporare.
Non ha perso nulla Andrea di quel viaggio, tanto meno le sensazioni provate, lo hanno aiutato a tornare
a casa, le ha raccolte come delle briciole disseminate lungo i passi dolomitici e nelle lunghe strade
vuote della Puglia, lo hanno difeso dai cani randagi e sostenuto nei momenti più neri di forature e
problemi meccanici.
Il giorno dopo cosa resta?
Le inesorabili cicatrici sulla pelle, ma il cuore è ricolmo di
tutte le sostanze che ha raccolto attraverso l’esperienza sulla
strada. Nutrimento dell’anima, carburante che alimenta il
vero scorrere della vita.
Ha ripreso la sua quotidianità, dormendo e mangiando, ha
riassaporato il contatto di casa, le certezze, quelle familiari,
il calore umano degli affetti, la materia quotidiana, la
morbidezza su cui poggia la sua vita, il cordone ombelicale
che tiene legati i due mondi.
Dopo 16 giorni trascorsi in sella a una bicicletta, giorno e
notte in giro per l’Italia, vivendo emozioni uniche e recependo
ogni forma di sensazione fisica ed emotiva, il ritorno può
sembrare un recesso negativo – racconta Andrea nel suo
diario.
Un fiume in piena che non si arresta, questo viaggio ha aperto
altre strade narrative e uno come lui le cavalca e le sa far sue,
non trattiene nulla e ci rende partecipi come compagni di viaggio quali siamo stati in sella alla sua bici.
Il ritorno alla “normalità” non rappresenta più la fine dell’ora d’aria, il timbro sul cartellino, la routine,
ma diventa quel posto dove ogni affetto, ogni contatto, ogni passo riaccende l’eco del viaggio trascorso.
Grazie Andrea per questi momenti di solitudine vissuti in viaggio. Come hai detto tu, ci hai insegnato
ad alimentare i legami più profondi, con noi stessi, con gli altri, con la natura.
“La ricerca dello stupore andrebbe insegnata a scuola. Non credete mai a chi vuole insegnarvi a vivere,
a chi vede nella vostra solitudine di viaggiatore un uomo triste. Non esiste uomo più triste, meno vivo,
più morto dentro, di colui che non sa ridere sotto la pioggia.”
Testo: Marco Raffaelli da storiecorrenti.com
25 APRILE
UNA SPLENDIDA DESERTA GIORNATA
Erio Comastri
Dopo un inverno con temperatura
primaverili con alberi da frutto in fiore
in grande anticipo, appena arrivata la
primavera anche sul calendario ecco
puntuale e perfido il colpo di coda del
generale inverno che porta temperatura di
3-4 gradi sotto lo zero e allora addio alle
albicocche, alle pesche e alle prugne, una
tristezza infinita, poche ore di gelo e poi
beffardamente ritorno subito il caldo, ma
ormai la frittata è fatta quasi tutti i nuovi
getti delle piante sono andati a farsi friggere,
il meteo sembra proprio prenderci in giro,
da quando siamo agli arresti domiciliari
si susseguono giornate bellissime di sole
stupendo. Io in casa ci stò poco perché vivo in campagna lontano dalla strada adesso più che mai
deserta, frequentata solo dall’auto dei Vigili Urbani a caccia di podisti e camminatori temerari .
Non avrei mai pensato di dovermi nascondere per correre, alla televisione ho visto podisti correre
intorno a tavoli, fare ripetute da una camera all’altra. Il mio amico, Gianluca Di Meo ha dato ancora
una prova di essere un vero suonato DOC, correndo su un terrazzo di 8,5 metri ben 100 km in circa
18 ore. Io, Chicco e la Federica corriamo su un circuito di 620 metri ricavato nel cortile e nel campo
attorno, ….. si parte dal castagno vicino a casa e poi via lungo una siepe di futigna si arriva alla curva
dell’orto, naturalmente a radicchio, poi il sentiero dei ciliegi, dove si esce con una curva in leggera
salita, quindi discesina e si entra nel frutteto martoriato dal gelo dove ci sono la curva delle gazze
e quella del vecchio pozzo, si entra nel boschetto oltre la siepe di nocciolo, si passa davanti al forno
e dopo il passaggio sotto un tunnel di glicine si esce dal boschetto e via verso il castagno per un
altro giro. Tutti i giorni percorriamo dai 10 ai 20 giri e Chicco per rispettare le misure di sicurezza
previste mi lascia sempre un grande vantaggio, per divertirsi poi a venirmi a prendere. Ogni tanto
ci cronometriamo il giro secco a tutta, per ora il mio crono migliore e di 2’19” e quello di Chicco
2’03”. Insomma ci divertiamo così come si può e io stò facendo una bella collezione di secondi posti.
Scrivo queste poche righe oggi 25 aprile una data per me sacra con tante partecipazioni passate al
Trofeo Frosali di Sesto Fiorentino, quest’anno avevo intenzione di ritornarci….sarà per un’altra volta.
Anche oggi è una stupenda giornata di sole, Via Roma chiusa al traffico è praticamente deserta non
si vedono neanche i Vigili, si saranno stancati anche loro, però c’è un barboncino bianco che porta
a spasso lo stagionato proprietario che trattasi del grande Michele Barbieri. Sono ormai le undici
passate e provvedo alla stimolazione dell’appetito con 13 giri del percorso pari a 8 km e spiccioli,
chissà forse fra una decina giorni potrò tornare a correre e chiacchierare con Nonno Montoya, già
perché con Chicco si chiacchiera poco e mi tira il collo come si fa con le galline vecchie. Bene!
Ricordandovi che le crespelle agli asparagi della Paola erano veramente buoni vi saluto sperando di
rivederci magari a correre.
STAFFETTA DEL GNOCCO FRITTO
Erio Comastri
Noi poveri orfani di pacchi gara, sportine premio, classifiche
e pettorali ci arrangiamo alla meglio per evitare di correre
sempre soli come cani che hanno perso il padrone, a piccoli
gruppetti ci si ritrova la mattina presto o la sera tardi, già
perché anche quest’anno d’estate fa caldo, pio o meno si
scelgono compagni con lo stesso passo e si va. Io mi trovo
il venerdì sera e la domenica mattina con nonno Montoya
e qualche sera mi allunga il collo Chicco. Ogni tanto si
vedono podisti convinti impegnati e desolatamente soli,
andare a tutta probabilmente intenti a correre una delle
tante gare virtuali che adesso vanno di moda, una cosa che
sinceramente mi mette una tristezza infinita, decisamente
meglio una gara a cronometro come quella organizzata a
Lavino da Claudia Fanti, dove ho rivisto con piacere tanti
compagni del Lippo e ho risentito le sensazioni di quando
ti impegni in gara. Mi è venuta così l’idea di organizzare
qualcosa intorno a casa e il tutto ha visto la luce martedì 21 luglio alle 8 di sera. Ci siamo ritrovati in
otto per dar vita alla staffetta del gnocco fritto di 1070 mt. con partenza sullo stradello ghiaiato, poi
un po’ di asfalto e all’incrocio del cimitero si va in campagna, si costeggia un lungo filare di pignoletto,
si entra nel boschetto, si attraversa il cortile e via ancora fra i campi di sorgo, infine si ritorna in via
Roma e volata finale sullo stradello. Claudia e Federica sono le capo squadra e si giocano a bigliardino
il diritto di prima scelta dei compagni, vince per 3 gol a 1 la Federica che guarda caso sceglie Chicco,
poi la Claudia si assicura Nonno Montoya, quindi la Federica sceglie me e così via. Si presentano
al via in prima frazione Cristo e Zanella e
già questo duello epico giustificherebbe una
diretta Sky, fanno gara tattica e si dividono solo
nel finale quando Cristo, in squadra Federica,
con un micidiale allungo si avvantaggia un
po’. Parte la Federica di buon passo, ma la
Claudia pian piano la riprende e và, al cambio
con Antonio il vantaggio è di circa 10’, parto
io e faticosamente lo riprendo e do un po’
di vantaggio a Chicco, sicuramente non gli
serviva, ma non si sa mai Nonno Montoya
è sempre da rispettare. Quindi la staffetta
del Gnocco Fritto è vinta dalla squadra della
Federica con Attilio di Marco, Federica Laghi,
Erio Comastri e Francesco Comastri che realizza il miglior tempo in 3’53”, al 2° posto il Team Claudia
con Ettore Zanella, Claudia Fanti, Antonio Ramunni ed Andrea Borsari. La serata finisce in gloria
con le zampe sotto il tavolone, grazie all’ottimo gnocco fritto della Paola e fra un bicchiere di vino e
una fetta di prosciutto la chiacchiera decolla, poi divoriamo la torta di riso di Fernando Olezzi che
ha portato questa mattina in bicicletta, scusando così la sua assenza dovuta a comprensibilissimi
ed improrogabili impegni. Il premio ai vincitori consistenti in 18 uova delle mie galline va così
integralmente a Cristo che già le vede trasformate in frittatona con cipolla e zucchine.
INIZIATIVE D’ESTATE
Ezio Franchini
La voglia di stare assieme e di fare
qualcosa di utile per la salute e per la
convivialità non manca certamente a
questo gruppo che si inventa di tutto
pur di divertirsi e di fare “balotta”.
Non appena c’è stato il via libera dopo
il lock down, sono partite le iniziative
domenicali con ritrovi a Monteveglio,
Crespellano, Ozzano ecc. ecc.. Poi è
venuta la volta delle serali, essendo
totalmente mancate quelle ufficiali;
la fantasia si è sbizzarrita, così hanno
offerto la propria abitazione come
punto di riferimento Claudia ed Erio. Dopo le classiche corsette in aperta campagna, sono seguiti
abbondanti ristori, messi a disposizione dai “padroni di casa”.
Il successo di queste piccole manifestazioni è stato sempre garantito dalla presenza di tanti amici
che hanno apprezzato la gioviale compagnia. Sono poi seguite altre iniziative: in piazza della Pace ed
altrove.
Non possiamo però dimenticare i ciclopodisti: anche loro si sono divertiti salendo e scendendo
storiche salite della zona collinare alle spalle di Bologna: Montemaggiore, Monte San Pietro Vecchio,
Tiola, Zappolino, Abbazia di Monteveglio ecc.
Il primo week end di agosto c’è stata poi l’apoteosi con la rievocazione della Fanano Capanna Tassoni
il sabato ed il giro dei due bacini in bici (Suviana e Brasimone) la domenica.
Il sabato mattina i big (Puma, Ronca e lo Squalo) si sono permessi il lusso di tornare di corsa dalla
capanna Tassoni, mentre gli altri (Gio tractor, Angela, Gambero, Fabrizio neo pensionato ed Ervè),
assistiti dal pedalatore Frank, si son fermati per qualche tigella e birretta in quota, per poi far ritorno
in auto.
Ma il bello doveva ancora venire: all’indomani mattina, mentre nella bassa tuonava paurosamente e
pioveva, da Sasso Marconi a Castiglione splendeva un bel sole. Così, dopo qualche tentennamento,
alle 8 si partiva per il giro dei due bacini, nel senso di riserve idriche, quelle di Suviana e del Brasimone.
Una pedalata di quasi 100 km con oltre mille metri di dislivello positivo.
Il gruppo era molto vario, nel senso che si andava dai 25 ai 70 anni con un’età media di 48 anni;
ciò nonostante le forze, tutto sommato, erano abbastanza omogenee nel senso che si riusciva quasi
sempre a stare assieme, senza aspettare nessuno.
Accadeva però un imprevisto: dopo una breve sosta alla pubblica fontana di Suviana il gruppetto
ripartiva e sulla successiva salita veniva affiancato e superato da un folto gruppo di toscani i quali,
in questo frangente, occupavano gran parte della strada. Il caso voleva che, proprio in quegli istanti,
sopraggiungesse una pattuglia di carabinieri che, alla vista di tale assembramento, facesse alcune
osservazioni sull’occupazione della strada. Un toscanaccio, indispettito per tale osservazione,
replicava che per loro la strada era anche troppo stretta; non l’avesse mai detto!!! Una battuta tirava
l’altra e così la pattuglia in servizio bloccava tutti
i ciclisti richiedendo l’esibizione dei documenti.
Gli animi si scaldavano ulteriormente; i
carabinieri non capivano che si trattava di due
gruppi distinti come i documenti in fotocopia
(non ritenuti validi) e gli accenti (emiliano e
toscano) dimostravano ampiamente. Fatto sta
che il fermo, fra un battibecco e l’altro durava un
buon quarto d’ora.
Nel frattempo Frank, che non si era fermato alla
fontana, ignaro di quanto stesse succedendo
alle sue spalle pedalava verso lo Zanchetto
tranquillamente in attesa di essere raggiunto
da tutti i compagni; si girava in continuazione
sperando di veder spuntare qualcuno, invece niente e nessuno.
Arrivato allo Zanchetto iniziava a telefonare agli amici, ma nessuno rispondeva. A quel punto fermava
altri ciclisti chiedendo loro notizie degli amici; solo così riusciva a carpire qualche informazione ed
a farsi una ragione di così lunga attesa. Al Brasimone ci si ritrovava tutti, gli animi si erano un po’
sbolliti, la tensione si era allentata e tutti assieme si scendeva a Castiglione a prendere un buon caffè
nella via principale; la giusta serenità era tornata nella comitiva.
Si ripartiva verso Sasso e la strada metteva in luce le qualità dei discesiti; i Franchini e gli Enzi
prendevano subito il largo (a dir la verità Frank non è per niente un discesista, però sapeva approfittare
della situazione e stava a ruota senza collaborare). I tre battistrada pigiavano forte sui pedali ed
arrivavano a Sasso con ben 9 minuti di vantaggio sugli altri 5; c’è da dire che uno di questi, (A. B. )
non contento di aver persorso solo 96 km, continuava a girare avanti e indietro nel parcheggio fino
al raggiungimento dei 100 km!!!! Poi si fermava soddisfatto.
Che gruppo meraviglioso! E dire che quattro di questi personaggi ieri avevano fatto anche la Fanano
Capanna Tassoni. Ma ce n’è uno normale? Verrebbe da dire. Eppure oggi erano tutti felici e contenti
come una Pasqua, anzi, pensavano già alla prossima uscita di gruppo. Viva il Lippo!!!
TOMBE BY NIGHT
Nella calda serata di Giovedì 30 luglio ci ritroviamo ancora in otto, al calare del sole, a casa di Claudia
a Lavino di Mezzo, per una corsa di 4 km abbondanti al buio, muniti di lucine come le lucciole.
Raggiungiamo la chiesa delle Tombe, luogo di partenza, poi via nelle tenebre afose. Prendo subito il
comando del gruppo e vedo danzare sulla strada i giochi di luce delle pile frontali. Tengo un ritmo
tranquillo, infatti procediamo compatti per più di 1 km, poi le mie zampe aumentano la frequenza
e qualcuno si sfila, sulla via del ritorno siamo rimasti in tre, poi Vandelli rallenta e io rimango con
Chicco, sul cavalcavia dell’autostrada gli indico la luce della chiesa dove c’è l’arrivo, grave sbaglio,
allunga subito e negli ultimi 500 mt mi rifila 22°. Francesco Comastri chiude in 20’13”, io in 20’35”,
poi Giordano Franchini rimonta Luigi Vandelli in finale e lo precede di 2“ in 21’32”, poi è la volta del
fresco pensionato Fabrizio Soldati in 22’57”, quindi Angela Fosnea, autrice di una torta strepitosa,
in 24’00” precede Claudia Fanti e chiude gli arrivi il buon Cristo, Attilio Di Marco. Terzo tempo nel
giardino della Claudia con pingue ristoro di pasta fredda, melone, cocomero, torta e tante chiacchiere
in allegria condite con vino, birra e acqua fresca.
BALBODISSEA
Una chelda sira
ed prizénpi estè
dopp avàir atraversè
la basa bulgnèisa,
in zona ferrareisa
na bèla fùrastira
drì ad un èrzen l’as fermé.
Un poch prémma l’aviva magnè
la cucòmbra dal meis ed loi
e la panza l’ira
in subboi;
L’aviva la necessité
d’una evacuazion,
in barlàida d’l’imbaraz
l’as liberé!
Un bél ragaz
màinter al curìva
al passéva par dlé,
e lì al bùs d’al gnéc l’as pùlìva;
al zuvnòt un
zért quél
l’andé in movimeint,
lé par lé
comme paralizé
dala visioun imbarbajé
an savìva
sà dìr e sa fér,
ma in un muméint
l’ingarbuièda situazion
l’as cambié,
as sinté un còulp ed colt,
con dimondi spavéint
al ragazél
al fé un scàt comme Usain Bolt;
un pàs drì a clètér,
in vétta a l’érzen d’al Rein
con un gràn fiàton
al Lippo l’arrivé!
Què un sgnòur
in tal veddar un esér
uman acsé stremé
unna buttéllia
ed vein
ac dé da bovvér;
Maintér al bviva
al cunté al fatàz;
al sgnòur dalla coursa impressioné
par al Lippo a li tesseré!
Al bél zuvnòt l’è Andrea Balbòn
c’al corr e as dà unna gròsa man
pàr risolvér qualsiasi problémon!
Viva viva Andrea Balbon!!
UGOLINEIDE
L’è Stefano Ugoléin
un professour in pensiòn,
al tgniva scòla agli Aldéin,
studént con emoziòni
stévén aténti alla leziòn
c’al prof. al féva con passiòn.
Ma in zoventò al birichéin
al vlìva fér la rivoluziòn,
al fo’ bluché dai questuréin
atàis al pavajòn
con un pàc ed vulantéin
con scrét “Potere alla populaziòn!”
“Fermo lì,siamo della politica!”
“Ed io son prof. di matematica e fisica
e se non vi dispiace am piés la fic…”
Par i pulisman l’ira una provocaziòn,
i al vlivàn purtér in prisòn.
Lò al dvinté cinéin cinéin
al zighéva come un fangéin
al djiva:” A saun sòul un povér virtusséin
an farò pio’ dal caséin!”
Aloura con cumpassiòn
al fo’ lasé al so’ destéin,
al scàpé come un cunéin,
con un gran fiatòn
as fermé a bovvér dal véin
e acsé l’è dvinté un pudésta Lippéin!
LA MASCHERINA
Come un
gioiello ti hanno
messa in vetrina
Sei un po’ misteriosa
come la lontana Cina
Che da sempre, cento ne fa
e cento ne combina
Fai bella mostra come una regina
Ora ti usano tutti,
anche chi cammina
Poi ti buttano nel fosso con la
bottiglia e la lattina
Così finisce la storia della
preziosa mascherina.
LA DOCCIA
Erio Comastri
Che bello il cortile per ammirare
ogni fiore che sboccia
Per vedere i pulcini che saltano felici
attorno alla chioccia
Per giocare sul prato
una partita all’ultima boccia
Poi perlustrare il pollaio
e mettere tante uova in saccoccia
Correre intorno al campo,
come la marmotta intorno alla roccia
Macinare chilometri, sbuffare e sudare
fino all’ultima goccia
Poi stanco e contento andare sotto la doccia.
ZIRUDELA
ZUCAREINA
Con mòsa bèla
a Bulagna da Mulinèla
l’ira arrivé
pàr frequentèr l’Université .
Comm’un ànzel in zil
al giréva pàr la zité,
acsé douz e zintil
al fò ciamè
bél zucaréin.
Con pasiaun e coscienza
al studiéva giurisprudenza,
eran tempi belli
da tifous Juventéin
al sugnéva d’eser Agnelli
al fàmous avuchèt.
In gran fermeint la facultè
sui muri al slogan piò gettoné:
“Gnòca , parsòtt
e butéllia ed vein
pàr tòtt! “
Par al studeint campagnòl ,
lìber , pugnèt
e preghér un sànt in catédrel!
Ma un bél dé
al dvinté
dutour laureè,
pàr fèr carìra in tribunèl,
collega della Merkel ,
cancelliere lor signori!
Par la gran felizité,
pur non sognando ori,
a correr al taché,
al Lippo as fermé,
uomo immagine al fò nominé!
LIPPO’S VIRTUAL BEER RACE
Venezia 32,01
Lombardo 39,24
Morgese 39,29 (domenica 17 maggio)
Franchini G. 41,18 (domenica 17 maggio)
Franchini E. 42,00 D+200
Roncarati 42,06 (domenica 17 maggio)
Balboni A. 42,12 (domenica 17 maggio)
Soldati 43,45 D+ 0
Bevilacqua 44,40 D+200
Falchieri 44,50 D+200
Ramunni 45,00 D+200
Puglioli 46,00 D+200
Benvenuti L. 46,50 D+200
Zuccheri 47,00 D+200
Benvenuti S. 47,05 D+200
Cosenza 49,00 D+200
Vandelli 49,13 (domenica 17 maggio)
Massimi C. 50,00 D+200
Scarsetto D+0
Cecchetto D+0
Massimi A. 56,00 D+200
Di Marco 56,00 D+200
eloise nania photography