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Tra natura e cultura, tra sogno e mito

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Il primo decennio degli anni 2000 rappresenta, per Bianchini, un lungo periodo

di riflessione, segnato da dolorosi lutti familiari; in questo periodo l’artista si

dedica quasi esclusivamente al disegno, producendo una serie di sanguigne e

pastelli su cartoncino ispirati alla leggenda di Gordio.

Al tempo in cui i Frigi erano ancora privi di un legittimo re, l’oracolo di Telmisso,

antica capitale della Frigia, aveva predetto che il primo uomo a entrare in città su

un carro trainato da buoi sarebbe divenuto il loro re.

Così Gordio, umile contadino, entrato in città e legato il carro a un palo con un

intricato nodo di corteccia di corniolo, fu nominato re dai sacerdoti del tempio.

Il carro era ancora lì quando, nel IV secolo a.C., con la Frigia ridotta a satrapia

dell’impero persiano, giunse Alessandro III, re di Macedonia, il quale venne

a conoscenza della predizione oracolare secondo cui colui che avesse sciolto

il nodo di Gordio sarebbe divenuto re non solo della Frigia, ma di tutta l’Asia

Minore, a quel tempo molto estesa.

Non riuscendo a sciogliere il nodo, Alessandro lo recise con un colpo di spada,

avviandosi poi alla conquista del suo vasto impero e guadagnandosi l’appellativo

di ‘Magno’, secondo quanto tramandano gli storici dell’epoca.

Sciolto il suo nodo gordiano, Bianchini torna a dedicarsi alla figurazione con

alcuni disegni a pastello su cartoncino, in parte di ispirazione onirica, in parte

mitologica.

81 Le opere e gli anni - Anni ‘00

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