Costruzioni n. 755 novembre 2021

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 5 5 >
Casa editrice la fiaccola srl
WALKAROUND
IL NUOVO MINI
KUBOTA U10-5
Vi presentiamo nel
dettaglio il più compatto
girosagoma Stage V
della Casa giapponese
WALKAROUND
MERLO E-WORKER
100% ELETTRICO
Il primo sollevatore
telescopico a zero
emissioni della Casa
passato alla lente
Macchine
&Componenti
GALLERIA
NO PROBLEM
In cantiere sulla A10
per vedere le soluzioni
di perforazione URI
a zero polveri
755
anno LXIX 11 novembre 2021
MOBILE 2021
L’EVOLUZIONE SECONDO BOSCH REXROTH

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ISSN: 0010 - 9665
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
9
Attualità&Prodotti
COVER STORY
6 Per ogni tipo di macchina
I prodotti Malaguti. Affidabilità,
funzionalità e qualità
TERNE
8 Una nuova leggendaria
in famiglia
La nuova generazione SV di CASE
PALE ELETTRICHE
9 La modernità in miniera
La nuova Scooptram ST14 di Epiroc
PREMIAZIONI
10 Non c’è due senza...tre
“Dewar Trophy” per l’idrogeno JCB
TRAGUARDI IMPORTANTI
11 Le prime nozze d’oro
50 anni per il top dealer Manitou
MINIESCAVATORI
12 Dai cantieri alle cantine
vinicole
Due Bobcat a Palermo
13 A prova di tagli
Nuove misure OTR di BKT in L5
VEICOLI INDUTRIALI
14 Intelligente
e a emissioni zero
Il nuovo eWorX by ZF
PNEUMATICI
15 Da guscio duro
Il CompactMaster EM di Continental
BAUMA 2022
16 L’arrivo dei famosi
tempi migliori
Per la prima volta ad ottobre
VIDEO ISTITUZIONALI
18 Quando un video
è una pietra miliare
CTE si racconta in 4 minuti
Macchine&Componenti
MOBILE MACHINE
56 Partner d’innovazione
Soluzioni a 360° per le mmt
di prossima generazione firmate
Bosch Rexroth. È rivoluzione
6
GESTIONE FLOTTE
62 Soluzione avanzate
per la tua flotta
La telematica Sipli Fleet
66
PERFORATRICI IDRAULICHE
66 Il cantiere esemplare
Zero polveri in galleria grazie ad URI
Riciclaggio&Demolizione
FRANTOI MOBILI
72 Un asso nella manica
Edilizia Orobica sceglie un impianto
Roco Ryder 1000
ESCAVATORI DEMOLITION
78 La punta del tridente
Il nuovo DX380-7 DM, porta il perno
a 23 m con attrezzature da 2,6 t
BENNE FRANTOIO
81 Finalmente libero (dal ferro)
La produttività targata MB
PROSSIMAMENTE
costruzioni
Cave&Calcestruzzo
MATERIALI
82 La stella polare è green
Cementi e calcestruzzi a ridotta
impronta di CO2
PERFORATRICI IDRAULICH
86 Si rinnova e allarga l’offerta
CommandoTM DC300Ri è ideale
per le applicazioni drill and blast
Sollevamento&Noleggio
PLE
90 Alla scala del calcio
Vestire lo Stadio San Siro
per le grandi occasioni
DISPLAY
92 Collaborazione
per vederci meglio
Gli MTA scelti da Manitou
SOLLEVATORI TELESCOPICI
94 Primo esemplare
della nuova specie
La Next Generation di Faresin
rivistacostruzioni
86
98
GRANDI SOLLEVAMENTI
97 Una domanda crescente
Dieci nuove torri Mega Jack 800
per il parco Mammoet
AUTOGRU
98 La nuova logistica
sostenibile
SDS e SAS Group per il il Casei Gerola
Logistics Park da 110mila m 2
Truck&Allestimenti
FIAT DUCATO
104 “Auto” officina
Last call per il Multijet 2.3 da 140 Cv
accoppiato al cambio automatico.
Versione perfetta anche per allestire
officine mobili
costruzioniweb.com
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
755 11 NOVEMBRE 2021
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
Matthieu Colombo
mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
Fabrizio Parati
fparati@fiaccola.it
REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI
Damiano Diotti, Antonio Fargas, Gianenrico Griffini
(responsabile sezione veicoli e allestimenti),
Eliana Puccio, Isabella Visentin
SEGRETERIA
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
segreteria@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
Studio Grafico Page
AMMINISTRAZIONE
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it
Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it
ABBONAMENTI
Mariana Serci
abbonamenti@fiaccola.it
TRAFFICO E PUBBLICITÀ
Laura Croci marketing@fiaccola.it
Giovanna Thorausch gthorausch@fiaccola.it
MARKETING E PUBBLICITÀ
Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO
slevada@fiaccola.it
Cinzia Rosselli
crosselli@fiaccola.it
AGENTI
Giorgio Casotto
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 - info@ottoadv.it
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,
Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)
Mensile - LO-NO/00516/02.2021CONV
Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952
COSTRUZIONIWEB.COM
WALKAROUND
20
Il nuovo miniescavatore
Kubota U10-5 Stage V
Abbiamo seguito in azione il nuovo
escavatore gommato Yanmar che unisce
tutta l’esperienza propria dello
stabilimento tedesco alla semplicità
e all’affidabilità di un motore Yanmar
Stage V. Macchina di successo nel centro
Europa, merita l’attenzione delle imprese
italiane specializzate in sottoservizi
e cantieri urbani. È omologato
per la circolazione stradale.
WALKAROUND
38
Il primo Merlo 100% elettrico
è anche il più compatto
STAMPA
Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA
N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 32150
PREZZI DI VENDITA
abb. annuo Italia Euro 90,00
abb. annuo Estero Euro 200,00
una copia Euro 8,00
una copia Estero Euro 16,00
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale
di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa
rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.
La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane
esclusivamente agli Autori.
Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per
l'invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del
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ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla Casa Editrice
la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it
Organo di informazione e documentazione
Unione Costruttori Italiani
di Macchine per Cantieri Edili,
Stradali, Minerari e Affini
Casa Editrice
la fiaccola srl
20123 Milano
Via Conca del Naviglio, 37
Tel. +39 02 89421350
Fax +39 02 89421484
casaeditricelafiaccola@legalmail.it
Questo periodico è
associato all’Unione
Stampa Periodica Italiana:
numero di iscrizione 14440

Vi presentiamo nel
dettaglio il più compatto
girosagoma Stage V
della Casa giapponese
Il primo sollevatore
telescopico a zero
emissioni della Casa
passato alla lente
Macchine
&Componenti
In cantiere sulla A10
per vedere le soluzioni
di perforazione URI
a zero polveri
Casa editrice la fiaccola srl
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 5 5 >
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Partner
89 bertipiattaforme.it
13 bunker-teksped.com
65 canginibenne.com
III Cop ramtec.it
11 impiantindustrialisrl.it
61 jcb.com
1 kubota-eu.com
Aziende citate
4
4streets ............................71
B
Berti ..................................90
BKT ...................................13
Bobcat ..............................12
Bosch Rexroth..................48
C
Case....................................8
CAT ...................................72
Continental.......................15
CTE ...................................18
19 liebherr.com
I Cop
malagutisrl.com
IV Cop merlo.com
5 niederstaetter.it
15 olmark.com
55 scaispa.com
D
Doosan .............................78
E
Edilizia Orobica ................73
Epiroc..................................9
eWorX...............................14
F
Faresin..............................94
Fiat..................................106
Ford ................................107
G
Gruppo Masserdotti ........90
WALKAROUND
IL NUOVO MINI
KUBOTA U10-5
MOBILE 2021
I
Ilmeg.................................71
Imi Fabi...............................9
Italcementi .......................83
K
Kubota ..............................21
L
Laurini Officine
Meccaniche......................78
Longhin.............................11
M
Malaguti .............................7
Mammoet.........................97
Manitou .....................11,101
MB Crusher ......................81
Merlo ................................39
Mori ..................................70
WALKAROUND
MERLO E-WORKER
100% ELETTRICO
GALLERIA
NO PROBLEM
755
anno LXIX 11 novembre 2021
L’EVOLUZIONE SECONDO BOSCH REXROTH
■ Malaguti nasce dalle fondamenta di oltre
mezzo secolo di storia di Officine Malaguti.
Guidata da Ivan Malaguti, l’azienda di Sant'Aga -
ta Bolognese (BO) ha siglato nel 2019 una solida
partnership con Giorgio Cangini, imprenditore
romagnolo fondatore della Cangini
Benne. Oggi Malaguti offre una vasta gamma
di attrezzature per macchine movimento terra,
come ad esempio: piastre compattatrici,
battipalo con pinza, battipalo senza pinza, fresaceppi,
ruote compattatrici, rulli vibranti frontali,
piastre compattatrici frontali, fresaceppi
frontali e trivelle frontali.
Officine Malaguti Srl
Via XXV Aprile 1945, 60
40019 Sant’Agata Bolognese BO
Tel. 051 956215
info@malagutisrl.com
www.malagutisrl.com
93 tadano.com
II Cop siplifleet.it 17 troostwijkauctions.com
P
Palfinger...........................68
PSA.................................106
S
Sandvik.............................86
SAS Group........................98
SDS Montaggi
Industriali .........................98
Sevel...............................106
SipliFleet...........................62
U
URI ....................................66
V
Val Brembilla....................77
Volvo.................................12
IN COPERTINA
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corsi per operatori di macchine
edili e sulla sicurezza!
La Niederstätter Academy, il centro di formazione Niederstätter
ricco di tanti anni di esperienza, offre un programma completo di
corsi per operatori di macchine da lavoro e sulla sicurezza. I corsi
di formazione sono rivolti alle imprese edili e artigiane, all’industria
e agli enti pubblici. Innumerevoli aziende di tutto il nord Italia si
sono convinte della qualità e mandano periodicamente i loro
dipendenti e collaboratori a frequentare i corsi di formazione e
aggiornamento organizzati dalla Niederstätter Academy che, dal
2014, è un’istituzione accreditata. La Niederstätter Academy è
una divisione aziendale indipendente, con una grande squadra
di esperti docenti interni ed esterni, e che fa capo all‘azienda di
successo a conduzione familiare Niederstätter SpA, solida realtà
che vanta il know-how di oltre 45 anni di esperienza nel settore
delle costruzioni, dell’industria e dell’edilizia stradale.
Vi aspettiamo in una delle tre sedi della Niederstätter Academy:
Bolzano (Safety Park), Bergamo (Castelli Calepio) e Treviso
(Povegliano).
Per Info: Niederstätter SpA
T +39 0471 061128
E academy@niederstaetter.it
W n-academy.it
[4] novembre 2021 Costruzioni

9
ISSN 0010-9665
7 7 0 0 1 0 9 6 6 5 0 4
0 0 7 5 >
Cover Story
Malaguti
offre
una vasta
gamma di
attrezzature
per escavatore
e attrezzature
frontali: piastra
compattatrice,
battipalo con
pinza, battipalo
senza pinza,
fresaceppi, ruota
compattatrice,
rullo vibrante
frontale, piastra
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frontale,
fresaceppi
frontale e trivella
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sinonimo di affidabilità,
funzionalità e qualità,
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avanzata e alla resistenza
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n. 755 | anno LXIX
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Costruzioni
WALKAROUND
IL NUOVO MINI
KUBOTA U10-5
Vi presentiamo nel
dettaglio il più compatto
girosagoma Stage V
de la Casa giapponese
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
WALKAROUND
MERLO E-WORKER
100% ELETTRICO
Il primo so levatore
telescopico a zero
emissioni de la Casa
passato a la lente
Macchine
&Componenti
GALLERIA
NO PROBLEM
In cantiere su la A10
per vedere le soluzioni
di perforazione URI
a zero polveri
Casa editrice la fiaccola srl
755
anno LXIX 11 novembre 2021
MOBILE 2021 L’EVOLUZIONE SECONDO BOSCH REXROTH
Malaguti nasce dalle fondamenta di oltre mezzo secolo
di storia di Officine Malaguti. L’azienda incarna
i caratteri distintivi di eccellenza e professionalità,
da sempre punti cardine che l’hanno resa una
forza stabile e solida sul mercato da più di cinquanta anni.
Guidata da Ivan Malaguti, l'azienda di Sant'Agata Bolognese
(BO) ha siglato nel 2019 una solida partnership con Giorgio
Cangini, imprenditore romagnolo fondatore della Cangini
Benne.
Giorgio Cangini, infatti, dopo aver portato la Cangini Benne
a ricoprire un ruolo di rilievo a livello internazionale, ha lasciato
il timone dell’azienda di famiglia per imbarcarsi in
questa nuova avventura cogliendone punti di forza e potenzialità.
Malaguti è un’azienda meccanica emiliana specializzata
nel settore del movimento terra, ma con lungimiranza e occhio
attento è riuscita a cogliere l’utilità delle proprie attrezzature
anche nel settore agricolo, segmento principale
di EIMA. L’azienda emiliana ha partecipato, dal 19 al 23
ottobre, alla quarantaquattresima edizione dell’Esposizione
Internazionale delle Macchine Agricole (EIMA), presso
Bologna Fiere. Un imperdibile evento tenutosi a tre anni
di distanza dalla precedente edizione del 2018 che ha riconfermato
la sua totale rilevanza per le imprese del settore.
I prodotti che l’azienda ha esposto in fiera rispondono
alle esigenze degli agricoltori, come, ad esempio: la
trivella, dotata di diverse punte a seconda delle esigenze:
punte da frantumazione del terreno, anche misto sasso,
punte per frantumazione radici e ceppi d’albero. “Avevamo
già intuito molti dei possibili utilizzi delle attrezzature di
Officine Malaguti in agricoltura, ma partecipare a questa
fiera ci ha convinti del tutto, dandoci numerose conferme,
grazie soprattutto alle tante richieste e visite che qui abbiamo
ricevuto”, evidenzia Giorgio Cangini. Questa non
sarà l’unica fiera in cui la Officine Malaguti ha presenziato
e presenzierà: il respiro internazionale si intensificherà con
la partecipazione ad altre fiere europee.
Il grande tema delle aziende adesso, in un momento di particolare
ripresa, è l’innovazione. A livello tecnico, di prodotto,
l’innovazione si concretizza nella realizzazione di strumenti
facilmente applicabili ad un’unica macchina in modo
da rendere la stessa estremamente versatile e utilizzabile
per lavori di diversa natura: un’industrializzazione di prodotto
che mira alla velocità di utilizzo .
Nell’immediato, l’obiettivo principale della Malaguti è quello
di rendere i prodotti già esistenti in catalogo all’avanguardia
nel settore.
Dalla partnership nata lo scorso anno tra Giorgio Cangini
e Ivan Malaguti il profilo di quella che era Officine Malaguti
e le relative prospettive sono sicuramente cambiate, evolute
ed ampliate. Innovazione per Ivan e Giorgio è un concetto
che abbraccia, inoltre, l’azienda a 360°: dalla produzione,
alle risorse umane, alla progettazione di nuove
attrezzature e magari anche nuovi modi di approcciarsi
alle vendite e ai clienti.
In Malaguti è anche iniziato un processo di digitalizzazione
con l’inserimento di un nuovo e importante gestionale.
Grazie ad esso, la gestione dell’azienda sarà vigilata a
partire dalla produzione sino ad arrivare alla vendita, permettendo
così di essere più rapidi nelle risposte e nella formulazione
dei preventivi, oltre che di controllare al meglio
tutto il processo produttivo.
Infine, e per sintetizzare, con l’ampia gamma dei prodotti
frontali e per escavatore che Malaguti mette a disposizione
dei propri clienti si ottiene il miglior risultato, nel
minor tempo possibile, in condizioni di massima sicurezza,
e con ogni tipo di macchina e di lavorazione.
[6] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [7]

Terne SV
Una nuova leggendaria in famiglia
La stirpe delle terne SV di Case si allarga
con una nuova serie. Tra i vantaggi un aumento
della produttività grazie al comfort dell’operatore
e al miglior controllo del mezzo ed emissioni zero
Pale elettriche
La modernità arriva in miniera
La nuova pala elettrica Scooptram ST14
Battery Epiroc è progettata per migliorare
la produzione mineraria in sotterraneo. Opera
in tutta sicurezza e azzera le emissioni CO 2
Le terne Case
esistono dal 1957 e
sono riconosciute
come leggendarie (“the
Legendary King”) e
innovative. Case
Construction Equipment
ha lanciato la nuova
serie SV. Cabina più
ampia e dotata di
comandi ottimizzati e un
nuovo motore FPT Stage
V. Funzionalità che
comportano
sicuramente dei
vantaggi, come un
miglior comfort per
l’operatore, una
maggiore produttività,
emissioni ridotte e
minore costo totale di
proprietà. Lo spiega
dettagliatamente Egidio
Galano, Product
Management Director
presso Case
Construction Equipment
Europa: «La nuova serie
di terne SV è la migliore
disponibile sul mercato
dal punto di vista delle
prestazioni, della
produttività, del
consumo di carburante
e dell’affidabilità.
Abbiamo ridisegnato la
cabina per garantire
all’operatore il massimo
comfort e dotato i mezzi
di un motore FPT Stage
V, che permette una
significativa riduzione
delle emissioni pur
mantenendo alte
prestazioni, con
funzionalità esclusive
come l’attacco rapido
integrato, che resta una
delle caratteristiche più
all’avanguardia delle
nostre terne.»
Sul lato sinistro, il nuovo
design della console
della cabina vede il
posizionamento del
serbatoio del
tergicristallo al di sotto
dei nuovi vani
portaoggetti,
consentendo così una
ricarica confortevole
anche dall’esterno della
portiera sinistra. Inoltre,
il comfort per l’operatore
è assicurato: «Un
operatore che si sente a
suo agio nella propria
postazione è più
produttivo e le nuove
terne della serie SV
offrono numerosi altri
miglioramenti che
contribuiscono ad
aumentare la
produttività», continua
Galano. La
collaborazione di CASE
con FPT ha portato alla
realizzazione del nuovo
motore F36 Stage V che
garantisce drastica
riduzione delle
emissioni, senza
compromettere le
prestazioni, migliorando
l’affidabilità. Progettato
per operazioni a medio
carico, tipiche delle
terne.
casece.com
La nuova pala
elettrica Scooptram
ST14 Battery di
Epiroc implementa
l’elettro-mobilità in
miniera.14 tonnellate
metriche ed
un’autonomia di tutto
rilievo. È destinata al
carico, trasporto e
scarico di materiale per
opere sotterranee, ed è
considerata fra i primi
veicoli alimentati a
batteria elettrica attivi, in
Europa, in operazioni
minerarie in sotterraneo.
La Pala Elettrica
Scooptram ST14 Battery
è progettata per
ottimizzare la
produzione mineraria in
sotterraneo. La sua
tecnologia consente di
operare in tutta
sicurezza e riducendo la
ventilazione all’interno
delle gallerie.
Rappresenta dunque un
primo essenziale passo
verso l’azzeramento
delle emissioni di CO2
ed altri inquinanti in
miniera.
Il perseguimento degli
obiettivi di riduzione
carbonica porterà
benefici
immediatamente
tangibili sul luogo di
lavoro, determinando un
azzeramento del
particolato diesel nei
cantieri, con
conseguente
miglioramento delle
condizioni di salubrità.
“Il progressivo
abbandono dei
combustibili fossili sarà
una delle sfide più
impegnative che il
settore minerario dovrà
affrontare nei prossimi
anni - afferma Corrado
Fabi amministratore
delegato del gruppo IMI
Fabi. A tale proposito, la
nuova pala elettrica
Scooptram ST14 Battery
Epiroc racchiude in sé
un mix perfetto di
tecnologia e
sostenibilità, massima
produttività con minor
impatto ambientale e
zero emissioni.
L’obiettivo aziendale è
quello di essere
protagonista del Green
Deal europeo,
contribuendo in modo
concreto allo sviluppo di
un modello estrattivo
innovativo".
Edoardo Angelucci AD di
Epiroc Italia: «L’azienda è
proiettata verso
l’innovazione sostenibile
e la nuova pala ST14
Battery è uno dei primi
progetti sviluppati dal
Gruppo nella
trasformazione
tecnologica dei prodotti
destinati ad attività
minerarie quale smarino
e trasporto. L’obiettivo
strategico del Gruppo è
di completare la gamma
entro i prossimi anni
riducendo il più possibile
l’utilizzo di combustibili
fossili in linea con i
protocolli internazionali
di sostenibilità
ambientale. La ST14B
migliora l’efficienza
operativa e la
produttività aziendale
salvaguardando
l’ambiente, la salute degli
operatori e la sicurezza.
Riteniamo che la società
IMI FABI, per cultura
aziendale ed impegno
verso le attività estrattive
sostenibili, rappresenti il
Partner ideale per Epiroc
nello sviluppo di questo
progetto».
epiroc.com
[8] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [9]

Attualità&Prodotti
Non c’è due senza...tre
Nuove alleanze
Nuovo partner per JCB Power Systems per la distribuzione
dei propri motori OEM in Italia e San Marino
che supporterà ed amplierà ulteriormente la base dei
clienti nella regione.
«L'Italia è un’area europea chiave per JCB - ha spiegato
Ben Mark, JCB OEM Engine Sales Manager
Europe - con un grande numero di clienti OEM».
«La scelta di Pitteri Violini Spa dimostra il nostro impegno
a far crescere la nostra quota di mercato e a
migliorare ulteriormente il nostro supporto ai clienti
della regione».
Traguardi importanti
Le prime nozze d’oro
Lo scorso ottobre
presso la sede della
Longhin, a Villanova
D’Asti (AT),
l’azienda ha
soffiato le 50
candeline per
celebrare gli
anni di attività.
Durante la festa sono
state esposte diverse
macchine della gamma
Manitou. Hanno preso
parte tanti clienti
e il management di
Manitou Italia, tra i quali
l’ex Direttore
Commerciale e
Marketing, Tiziano
Guerzoni, e l’attuale
Direttore Commerciale e
Marketing, Cristiano
Campici.
Il fondatore dell’azienda,
il geometra Elio Longhin,
e il figlio che lo affianca
da diversi anni,
l’ingegnere Mario
Longhin, hanno
organizzato l’evento per
festeggiare insieme il
traguardo.
L’azienda Longhin si
colloca tra i Top Dealer
Manitou a livello
europeo.
Commercializzano
l’intera gamma Manitou
per l’area Piemonte,
Liguria e Val d’Aosta, e
offrono un servizio di
assistenza post vendita
che consente di
fidelizzare al meglio la
propria clientela.
elonghin.com
Premiazioni
Il motore a idrogeno super efficiente
di JCB ha vinto il “Dewar Trophy”, uno
dei più antichi e prestigiosi premi
dell'ingegneria automobilistica britannica
Durante la
cerimonia che si è
tenuta a Londra, al
Presidente di JCB, Lord
Bamford, è stato
consegnato il “Royal
Automobile Club’s Dewar
Trophy” per lo sviluppo
da parte dell’azienda di
un motore a idrogeno. È
la terza volta che le
innovazioni di JCB
vengono premiate con il
Dewar Trophy.
John Wood MBE,
Presidente del comitato
tecnico del Dewar
Trophy, ha dichiarato:
«JCB è stata un pioniere
[10] novembre 2021 Costruzioni
in termini di sviluppo di
nuovi propulsori da
quando ha iniziato a
costruire i propri motori
nel 2004. Questa
filosofia è proseguita
con i suoi ultimi motori
alimentati a idrogeno,
che sono un'ispirata
combinazione di
competenze attuali e
tecnologia di prossima
generazione».
Anthony Bamford ha
dichiarato: «Siamo
estremamente orgogliosi
che il Royal Automobile
Club abbia scelto di
assegnare per la terza
volta a JCB il Dewar
Trophy. I nostri nuovi
motori alimentati a
idrogeno possono essere
messi in produzione in
tempi relativamente
brevi, ed è un passo
importante e pionieristico
verso un futuro a zero
emissioni di carbonio e
una testimonianza delle
straordinarie capacità dei
nostri ingegneri
britannici».
Il motore a idrogeno a
zero CO2 appositamente
progettato da JCB è il
risultato di una vera e
propria sfida raccolta
dagli ingegneri
dell'azienda guidata da
Anthony Bamford. Il
motore di nuova
concezione sfrutta
l'esperienza esistente di
JCB e l'infrastruttura
della catena di
produzione. L'azienda sta
investendo 100 milioni di
sterline nel progetto e
sta testando due
prototipi di macchine
alimentate a idrogeno:
una terna e un
sollevatore telescopico.
I prodotti JCB sono stati
premiati con il Dewar
Trophy in due altre
occasioni: nel 2019, per il
lancio del mini
escavatore elettrico 19C-
1E, e nel 2007, dopo che
il team JCB Dieselmax
ha stabilito un record di
velocità su terra con
motore diesel di 350,092
miglia all'ora sulle
Bonneville Salt Flats,
negli Stati Uniti.
jcb.com
IMPIANTI INDUSTRIALI S.R.L. È UN’AZIENDA LEADER IN ITALIA NELLA VENDITA E NOLEGGIO
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IMPIANTI AUTORIZZATI A CAMPAGNE DI RECUPERO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI
ASSISTENZA TECNICA E FORNITURA DI RICAMBI
Sede legale: Via Vailetta 48, Dalmine (BG) 24044
Parco Macchine: Via delle Cave 115, Brembate (BG) 24041 - info@impiantindustrialisrl.it - 035 5788022

Attualità&Prodotti
Mini escavatori
Dai cantieri alle cantine vinicole
Due nuovi miniescavatori Bobcat a lavoro
continuato per la preparazione e per
la manutenzione di due tenute della cantina
siciliana Baglio di Pianetto (Palermo)
Pneumatici
A prova di tagli
BKT lancia una nuova misura
per il suo pneumatico Earthmax
SR 51: 875/65 R 29 L-5.
Linea progettata per pale
gommate con applicazioni
aggressive, in cave di roccia e
discariche altamente
abrasive. Ciò grazie al battistrada
L-5 con profondità aggiuntiva e
resistente ai tagli, che offre
un'eccellente protezione contro
tagli e forature e una maggiore
durata.
Earthmax SR 51 è caratterizzata
da una protezione laterale
aggiuntiva per una trazione e una
durata migliore.
La sua robusta struttura All Steel
e le mescole resistenti ai tagli
aiutano ad aumentare la
produttività e le ore di
funzionamento, prevenendo
il fermo dovuto a danni agli
pneumatici.
Il design a basso profilo e i
talloni rinforzati offrono
una buona stabilità.
La spalla quadrata, invece,
espelle lateralmente la
ghiaia e riduce il rischio di
forature.
La nuova misura 875/65 R 29
L-5 va ad aggiungersi alle
misure esistenti 17,5 R 25, 20,5
R 25, 23,5 R 25, 29,5 R 29, 35/65
R 29 e 35/65 R 33.
Tutte le misure presentano lo
speciale battistrada di classe L-5
con mescola resistente ai tagli, e
soddisfano pienamente le
esigenze elevate delle
applicazioni di apparecchiature
OTR a livello globale. La nuova
misura 875/65 R 29 L-5 di
EARTHMAX SR 51 è già
disponibile.
bkt-tires.com
Nuovi escavatori
Bobcat lavorano
senza sosta nei
vigneti biologici siciliani.
Per la manutenzione dei
terreni degli impianti
vitivinicoli delle due
tenute della cantina
Baglio di Pianetto
(ovvero quella principale;
mentre la seconda è la
tenuta Baroni), situate a
circa 600 metri di
altitudine sulle alte
colline che circondano la
città di Palermo, sono
stati scelti due
miniescavatori E50z. Le
due macchine Bobcat
E50z hanno un ampio
raggio di impieghi. Nella
circostanza siciliana
sono utilizzate allo
scopo di mantenere e di
migliorare le
caratteristiche del
terreno e di rendere più
facile il passaggio in
vigna di persone e
macchine. Le E50z sono
continuamente in
azione per livellare il
terreno,
sistemare i solchi, creare
canali e tracciati,
sistemare i danni
provocati dall'acqua
piovana, dissodare la
terra e rimuovere le
pietre più grandi che
affiorano.
L'E50z tiene lontane le
infestanti e ha il compito
di scavare buche adatte
per piantare i passoni
(pali della vite) e mettere
a dimora nuove viti, o di
estirpare vecchi impianti
per una sostituzione di
viti che devono essere
rimpiazzate per
eliminare tare
improduttive.
Fernando Schepis,
dottore agronomo della
cantina Baglio di
Pianetto, spiega:
"Dedichiamo molta cura
all'espetto estetico del
vigneto. Con 107 ettari
complessivi i due
miniescavatori Bobcat
E50z sono
costantemente in azione
riuscendo a confermare
le nostre aspettative
anche in termini di
consumi bassissimi,
aspetto assolutamente
determinante,
considerando l'utilizzo
intensivo dei due mezzi.
Siamo molto soddisfatti
- prosegue Schepis -
anche per le ottime
prestazioni, le eccellenti
performance, il rapporto
qualità/prezzo e per la
facilità di utilizzo e di
manovrabilità dei due
mezzi anche tra i filari
dei vigneti."
bobcat.com
[12] novembre 2021 Costruzioni

Veicoli indutriali
Intelligente e a emissioni zero
Grazie a eWorX, l’azienda ZF supporta
il settore dei veicoli industriali nella sua
trasformazione. I nuovi prodotti consentono
prese di forza a emissioni zero
Ne possono
beneficiare sia i
produttori di
veicoli sia quelli di
allestimenti speciali.
Con l'elettrificazione al
cento per cento dei
prodotti eWorX
dell'azienda tecnologica
ZF, il settore dei veicoli
industriali prosegue la
sua trasformazione
verso un futuro più
sostenibile.
Quando si tratta di
elettrificazione di veicoli
industriali, l'attenzione
non sarà solo sul
powertrain. In questo
segmento, circa il
cinquanta per cento dei
veicoli è equipaggiato
anche per l'utilizzo come
veicoli per le
municipalizzate, nei
cantieri, nei depositi.
Veicoli specializzati,
quali autogru, dumper o
betoniere, necessitano di
PTO progettate che
vengono accoppiate al
motore o alla
trasmissione del motore
a combustione. Poiché
l'architettura dei
propulsori convenzionali
differisce radicalmente
da quella degli elettrici, le
tradizionali interfacce
non vengono più
utilizzate e le future PTO
devono essere
riprogettate.
«È qui che ZF, con la sua
esperienza come
fornitore di sistemi, può
davvero supportare
l'industria nel suo
[14] novembre 2021 Costruzioni
percorso verso
l'elettrificazione», spiega
Kleber Vinhas,
responsible for the CV
Powertrain Modules
product line nella
Divisione Commercial
Vehicle Technology di
ZF. «Con eWorX,
abbiamo semplificato
l'integrazione delle
attrezzature all’interno di
nuove piattaforme e
stiamo fornendo al
mercato una nuova
interfaccia standard per
il funzionamento dei
macchinari. È una
soluzione intelligente
che ci avvicina alle
emissioni zero e grazie
alla quale supportiamo i
produttori di veicoli e gli
allestitori nel gestire in
modo ottimale la
complessa sfida
dell'elettrificazione.»
Tra i vantaggi senza
dubbio il funzionamento
a zero emissioni locali
con una rumorosità
notevolmente ridotta che
ne facilita l'uso nelle città
e nelle aree residenziali.
Il cuore del sistema è ZF
eCubE che assicura il
collegamento tra la
batteria del veicolo e la
ZF e PTO elettrica e
modulare, che a sua
volta aziona
l'attrezzatura.
La connessione perfetta
al CAN-bus del veicolo
integra le soluzioni
eWorX con la batteria del
veicolo e i sistemi di
gestione dell'energia.
Sono inoltre possibili
nuove funzioni di
sicurezza e di
assistenza, come la
possibilità di monitorare
i macchinari tramite
smartphone o tablet
dall'esterno della cabina
di guida. Il cuore del
sistema è ZF eCubE che
assicura il collegamento
tra la batteria del veicolo
e la ZF e PTO elettrica e
modulare. ZF ha allestito
un dumper elettrificato e
controllabile da remoto
come veicolo di prova. Il
prototipo è al momento
sottoposto a un'intensa
fase di test in condizioni
reali presso la sede di ZF
a Schweinfurt. In
collaborazione con
diversi allestitori, sono
già in costruzione altri
veicoli con soluzioni per
azionamenti ausiliari
elettrici. I produttori
coinvolti effettueranno
anche test approfonditi
di questi prototipi nel
mondo reale.
zf.com
natdesign.eu
Pneumatici
Da guscio duro
Continental presenta
CompactMaster EM, un
nuovo pneumatico per
sollevatori telescopici e pale
compatte. Benjamin Hübner,
MAGGIORE RESISTENZA ALLA
CORROSIONE RISPETTO PROTETTIVI
TRADIZIONALI PARTICOLARE
DUREZZA E RESISTENZA
MECCANICA BUON
COEFFICIENTE DI FRIZIONAMENTO
UNIFORMITÀ DI COLORAZIONE
Product Line Manager
Agricultural Tires di
Continental Commercial
Specialty Tires, lo raccona
così: «Il CompactMaster EM
OTTIMA RESISTENZA ALLA CORROSIONE
3
PROTETTIVO EFFICACE ANCHE
A BASSI SPESSORI BUONA
UNIFORMITÀ DI COLORE OTTIMA
ADERENZA DELLE PASSIVAZIONI
CROMATICHE
è progettato per aiutare gli
operatori a gestire condizioni
difficili ed è dotato della
nuova tecnologia del
battistrada Turtle Shield e del
cavo d'acciaio ritorto. Il
guscio duro e la struttura in
filo di acciaio più flessibile
aiutano a prevenire tagli e
penetrazione di oggetti
estranei offrendo allo stesso
tempo una maggiore
stabilità».
Il nuovo pneumatico è ideale
per veicoli che lavorano su
superfici pavimentate,
asfalto, sabbia e ghiaia, sia in
agricoltura sia nell'edilizia.
Il nuovo disegno del
battistrada è stato progettato
per resistere alle forze laterali
delle curve stazionarie,
rendendolo più resistente alle
forature da corpi estranei.
Funziona inoltre a velocità
fino a 50 chilometri all'ora.
continental-pneumatici.it
Dall’OPTIONAL allo STANDARD
anche l’occhio vuole la sua parte.
www.olmark.com
RIVESTIMENTO DI SPESSORE UNIFORME
2
ANCHE NELLE ZONE INTERNE
INDIPENDENTEMENTE DALLE
FORME OTTIMA RESISTENZA
ALL’USURA RISPETTO DELLE
TOLLERANZE DIMENSIONALI
Attualità&Prodotti
Company Certified
with Procedures Quality
UNI EN ISO 9001:2015
ELEVATA PROTEZIONE ALLA
CORROSIONE RIVESTIMENTO
A SPESSORE COMPATTO BUONA
RESISTENZA ALL’USURA OTTIMO
RAPPORTO QUALITÀ PREZZO
1natdesign.eu

Bauma 2022
L’arrivo dei famosi tempi migliori
Anche Bauma, come TrendSet e IAA Mobility
lo scorso settembre, per la prossima
edizione sarà pronta ad ospitare in tutta
sicurezza i suoi visitatori ed espositori
Dopo il successo in
tutta sicurezza di
TrendSet, la fiera
pilota per Messe
München che si è svolta
tranquillamente
seguendo le direttive di
sicurezza e igiene sul
coronavirus, stessa
fortuna è toccata a IAA
Mobility, lo scorso
settembre.
Motivo per cui non
possiamo che guardare
in positivo al Bauma
2022 che si svolgerà
come di tradizione a
Monaco di Baviera dal
24 al 30 ottobre 2022.
Per Marco Maschke,
Manager German Office
European Distribution
Management di
Komatsu, l'importanza di
bauma 2022 è
indiscussa: «Per noi
Bauma era, è e rimane
LA fiera leader per il
nostro settore in tutto il
mondo. I nostri clienti e
partner di vendita ci
dicono più volte quanto
sia importante il
contatto diretto con il
produttore nel nostro
settore, ovviamente a
distanza! Il concetto di
igiene mostrato a IAA
Mobility mi ha convinto
che bauma sarà un
evento sicuro di grande
successo. Unisciti a noi
ora in attesa di ottobre
2022!»
Bauma offre infatti una
panoramica completa
dei leader di mercato e
delle innovazioni. La
prossima edizione
punterà i riflettori su
un'ampia varietà di temi
futuri nell'industria delle
costruzioni, dei materiali
da costruzione e delle
macchine minerarie in
presentazioni dal vivo,
cicli di discussioni e
conferenze. I temi di
tendenza per bauma
2022 sono "La strada
per le emissioni zero", "Il
cantiere digitale",
"Metodi e materiali di
costruzione di domani",
"La strada per le
macchine autonome" e
"Estrazioni minerarie:
sostenibile, efficiente,
affidabile". Anke
Hadwiger, Head of Trade
Fairs, Events & Training
presso Zeppelin
Baumaschinen GmbH, è
molto ottimista: «Dopo
aver visto durante IAA le
'nuove condizioni
fieristiche dopo il
coronavirus, la speranza
e l'anticipazione di avere
un bauma 2022 quasi
normale stanno
crescendo ancora di più.
La fiera ha sviluppato e
implementato idee
concettuali nuove e
lungimiranti. Ora ci
stiamo preparando per il
raduno del settore con
interessanti ispirazioni,
impressioni e uno stato
d'animo positivo».
bauma.de
Gara Online
Visite: 13 e 14 Dicembre 2021
Anagni (FR) – Italia
15 e 16 Dicembre 2021
Asta Online
Asta Online
Visite: 14 Dicembre 2021 10:00 – 16: 00
Montanera (CN)
17 Dicembre 2021
[16] novembre 2021 Costruzioni

Vivere il progresso.
Video istituzionali
Quando un video è una pietra miliare
Persone, valori,
innovazione
e passione. Tutto ciò
raccontato nel nuovo
video di CTE, che
si sviluppa attraverso
un fil rouge che
collega le varie
anime dell’azienda
CTE ha da poco
compiuto 40 anni
e per celebrare al
meglio questo
traguardo ha deciso di
realizzare un video
istituzionale. Come
molti sanno, i video
istituzionali sono un
ottimo modo per
mostrare il lato più
intimo di un’azienda,
che è appunto il suo
cuore. Parliamo,
dunque, di tutte quelle
persone che la
compongono, degli
obiettivi comuni, dei
valori condivisi, la
passione trainante e la
costante ricerca di
innovazione. Tutto ciò è
racchiuso nel nuovo
video firmato CTE,
realizzato seguendo un
fil rouge che collega
alcuni dei suoi
dipartimenti, la storia di
fondo si svolge tra la
sede di Rovereto e il sito
produttivo di Rivoli
Veronese. I due
fondatori, Lorenzo
Cipriani e Giampaolo
Piovan, la responsabile
delle Risorse Umane,
Sofia Cipriani, la
responsabile marketing,
Alessandra Mainini, il
responsabile
Innovazione di Prodotto
[18] novembre 2021 Costruzioni
Roberto Berritta, e il
Direttore Commerciale,
Marco Govoni, sono le
voci narranti:
“CTE significa passione,
innovazione e
competenza”. Nel video
vengono inoltre
approfonditi i temi cari
all’azienda, quali
l’attenzione al benessere
dei dipendenti (con la
certificazione Family
Audit), la forte spinta
all’innovazione, la
particolare cura
dedicata a tutti i
processi e i progetti che
coinvolgono i clienti, la
sicurezza dei prodotti, la
grande rete di
concessionari dislocati
in tutto il mondo e la
costante volontà di
superare le aspettative
del mercato.
Il video è pubblicato su
tutti gli strumenti di
comunicazione
dell’azienda, a partire
dal sito web e dai canali
social.
ctelift.com
Liebherr-EMtec Italia S.p.A.
Via dell’Industria 8-12
24040 Lallio (BG)
Tel.: +39 035 69691 00
E-mail: info.lei@liebherr.com
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www.liebherr.com

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
WALKAROUND
Testi di Matthieu Colombo
U10-5
Peso operativo 1.200 kg
Motore Kubota Stage V
Forza di strappo 1.039 daN
Costruzioni novembre 2021 [21]

WALKAROUND di
Kubota U10-5
Gli iconici Kubota ultra
compatti evolvono a Stage V,
senza cambiare DNA.
Al tradizionale K008-5
si affianca il girosagoma
U10-5 con joystick.
Crescono le prestazioni,
soprattutto in termini di forze
e capacità di sollevamento.
Nuova vita al Re
5
6
7
Torretta completamente
ridisegnata rispetto all’U10-3 SL
e nuova ripartizione dei pesi fanno
crescere la forza di sollevamento,
in ogni condizione. Fino al 10%
Arco di protezione Rops Tops
ottimizzato per incrementarne
la rigidità pur mantenendo
la possibilità di piegarlo in avanti
per trasporto o passaggi angusti
Qualità percepita elevata. Mini
adatto al noleggio. Progettato per
resistere anche agli operatori
meno attenti. Tubazioni idrauliche
e cilindri sempre al riparo
8
9
L’elettronica inibisce l’avviamento
motore se i braccioli sono
abbassati, la cintura è arancione
e autoavvolgente. Un segnale
acustico ne suggerisce l’utilizzo
Macchina integralmente
progettata e costruita in Giappone,
con processi di controllo qualità
esemplari. Si nota l’attenzione alle
esigenze dei mercati europei
10
I mini Kubota hanno di serie
l’esclusivo sistema antifurto Anti
Theft System, il migliore del
settore con chiavi ricodificabili
in modo semplice dal cliente
1
Evoluzione di un modello iconico,
da sempre apprezzato anche alla
rivendita. È un mini di riconosciuta
qualità ed affidabilità,
integralmente made in Japan
2
La nuova postazione di lavoro con
joystick solidali alla torretta
aumenta il comfort dell’operatore,
quindi la produttività complessiva.
Si sfrutta il potenziale dell’U10-5
3
Motore Kubota tre cilindri
aggiornato Stage V conservando
potenza e curva di coppia.
Calano i consumi e le emissioni,
le prestazioni non cambiano
4
Accoppiata motore, impianto
idraulico ben collaudata.
Le prestazioni soddisfano i più
esigenti e l’affidabilità è assoluta.
Linea martello inclusa di serie.
[22] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [23]

WALKAROUND di
1.260 MM
alla benna
510 MM
Kubota U10-5
Vero girosagoma
Con carro allargato, in rotazione
la torretta dell’U10-5 oltrepassa
i cingoli di 15 mm. Il nuovo corpo
zavorra abbassa il baricentro
e fa crescere le prestazioni
COMPATTO ED EFFICACE Dal punto
di vista strutturale, il girosagoma
più compatto mai prodotto
da Kubota conferma i componenti
del modello di terza generazione.
I joystick montati su consolle
solidali alla torretta fanno
la differenza in termini di comfort
(poggia braccia regolabili in altezza)
e sensibilità dell’operatore. Si lavora
più veloci che con il fratello K008-5.
IL FRATELLO TRADIZIONALE... con comandi a leve. Il K008-5
è l’erede del mini escavatore Kubota più compatto di sempre.
Rispetto all’U10-5 il fratello minore ha un carro più corto, più stretto
che accoglie la torretta in posizione più arretrata.
1.590 MM
LARGO MINIMO 750 MM
Qui sopra il K008-5 che a carro
stretto è largo 700 mm.
Il più prestante U10-5 è appena
50 mm più largo e il carro
si allarga fino a 990 mm.
DESIGN&DENSITÀ Rispetto
al girosagoma side lever
di generazione precedete
il nuovo U10-5 è più coerente.
Le consolle laterali agevolano
l’accesso al sedile
basculando all’indietro
e la zavorra posteriore in tre
elementi avvolge il posteriore
della torretta. Ognuno
dei tre elementi si rimuove
per grandi manutenzioni.
MATITA FELICE Con la generazione 5 Kubota segna
il passo anche in termini di design evidenziando una
attenzione per quelli che sono i gusti e le aspettative
della clientela europea. L’U10-5 appaga anche l’occhio.
[24] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [25]

Kubota U10-5
TRASLAZIONE
E LAMA Il loro
controllo non
cambia e avviene
sempre tramite
le leve sulla
consolle frontale.
Nelle traslazioni
lunghe si tende
a impugnare
il canopy alla
ricerca di stabilità.
È un’altra storia
ROPS TOPS Sui miniescavatori più compatti
del mondo capita di sentirsi seduti come
su uno sgabello. Sull’U10-5 ci si sente parte
della macchina, integrati in una postazione
da macchina di classe superiore. Allargando
le gambe fino a toccare le consolle laterali
e appoggiando gli avambracci ai supporti
regolabili si trova la stabilità
in ogni condizione operativa.
L’avvolgitore automatico della
cintura ottimizza la ritenuta di ogni
operatore. Un segnale acustico
ricorda di farne uso.
CINTURA AVVOLGIBILE ARANCIONE
PORTA DOCUMENTI SOTTO IL SEDILE RIBALTABILE
Una nuova dimensione
La nuova postazione,
di guida, integralmente
rivista, è ora perfetta
e infonde un senso
di controllo e sicurezza
amplificato dal robusto
canopy dalla struttura
ripiegabile per il trasporto
JOYSTICK SOLIDALI ALLA TORRETTA Rispetto al modello
di terza generazione che era disponibile sia con comandi
a leve sia in versione SL con joystick, l’U10-5 cambia tutto.
Se il K0008-5 esiste solo con comandi a leve, l’U10-5
è esclusivamente disponibile con joystick montati
su consolle solidali al piano sedile e ribaltabili all’indietro
per favorire l’accesso al sedile. Questa soluzione,
più tradizionale rispetto ai precedenti comandi a sbalzo,
permette all’operatore di valutare con precisione la stabilità
effettiva della macchina. Si lavora più veloci e sicuri di sé.
IMMOBILIZER Il sistema Anti Theft
Kubota è il miglior antifurto di serie del
settore. Il principio è quello
dell’immobilizer delle auto ma, grazie
a una terza chiave rossa, l’utilizzatore può
ricodificare quante chiavi “nere’ desidera.
Sintesi del manuale
operatore a portata
[26] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [27]

WALKAROUND
AFFIDABILE MOTORE ASPIRATO
STESSA POTENZA Stiamo parlando
di un motore che al banco
fa segnare fino a 14,9 kW di potenza
massima girando fino a 3.600
giri/min. Nel caso della taratura
dedicata al nuovo U10-5, la
potenza netta dichiarata di 7,6 kW
a 2.050 giri/min è pressoché
identica al motore montato
dall’U10-3-SL, così come la curva
di coppia dedicata con valore
massimo di 45,8 Nm.
Kubota U10-5
SCHEMA
COLLAUDATO
La disposizione
dei componenti
in torretta
è la fotocopia del
fratello Serie 3.
A cambiare è il motore,
sempre D722,
ma ottimizzato Stage V.
Gioiello a 3 cilindri
È il 3 cilindri più compatto
mai visto nel movimento
terra. La versione Stage V
conserva potenza e coppia
del motore precedente,
ma consumando ancora
meno e riducendo
le emissioni allo scarico
MENO ATTRITI E VIBRAZIONI Il Kubota D722 è un concentrato
di tecnologia. Tre cilindri, 719 cc di cilindrata, valvole in
testa, iniezione diretta con precamera di miscelazione
combustibile “Three Vortex Combustion System”
(per ottimizzare la combustione e ridurre l’NOx). A questo
si aggiunge il coperchio valvole semi flottante (riduce
vibrazioni ed emissioni sonore di 1 dB(A)) e nuovi pistoni
rivestiti al molibdeno (MoS2) e resine ad alte prestazioni,
quindi polimerizzati termicamente per ridurre gli attriti e
contenere i consumi. Fondamentale l’utilizzo di olio Kubota.
REINNESCO
ELETTRICO
In caso
di impurità visibili
nel filtro
secondario del
gasolio
è possibile
estrarlo senza
attrezzi,
rimontarlo
e reinnescare
l’afflusso
carburante
tramite
depressore
elettrico.
CLASSICA INIEZIONE DIRETTA
Ventola soffiante e scambiatore d’alluminio
RUN-OFF In caso di problemi
è possibile spegnere il motore tramite
un pulsante d’emergenza posto alla
base della consolle centrale.
COMPATTO E ACCESSIBILE A sinistra
l’alternatore che permette di regolare
la cinghia servizi e il filtro dell’olio motore.
Qui sopra il sensore di pressione dell’olio.
Vaso d’espansione
refrigerante più alto
della testata motore
e con capacità di ben
0,5 litri su 2,7 litri
complessivi
di refrigeranti. Ricetta
d’affidabilità.
[28] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [29]

WALKAROUND di
Kubota U10-5
DOPPIA POMPA A INGRANAGGI - 10,5 + 10,5 L/MIN DI PORTATA
P1 P2
Serbatoio gasolio
sotto il pianale
P3
Pompa pilotaggi
da 3,1 l/min
Livello serbatoio olio idraulico
Seconda velocità mantenendo premuto
Potenza
collaudata
L’impianto idraulico dell’U10-5 è un inno
alla semplicità, realizzato con componenti
made in Japan di comprovata affidabilità.
L’olio idraulico va cambiato ogni 500 ore.
Prima se si utilizza molto il martello
SOLLEVA TRA IL 7 E IL 10% IN PIÙ Il nuovo
girosagoma Kubota U10-5 arriva a 1.200 kg
di peso operativo con benna e operatore.
Rispetto al Serie 3 c’è un leggero aumento
di peso, ma soprattutto una distribuzione
dei pesi mirata ad abbassare il baricentro.
In posizione frontale, lama giù, raggio di 1,5
m solleva da terra 410 kg (prima 380)
e a pari condizioni ma in laterale a carro
allargato solleva 200 kg (prima 180). In ogni
condizione fa sempre meglio del Serie 3.
OLIO IDRAULICO OGNI 250 ORE
Se si utilizza molto il martello (oltre
l’80% delle ore operative) Kubota
prevede il cambio olio a 250 ore.
TUBAZIONI
PROTETTE
L’intera linea
idraulica ausiliare
è interna al
monoblocco del
braccio, così
come le tubazioni
del cilindro benna.
I cilindri superiori
al braccio
permettono
di cercare sempre
la massima
profondità
di scavo.
ARRETRATO
E BASSO
Il serbatoio
dell’olio
idraulico
è metallico
così come
l’accumulatore
di pressione.
La costanza
delle
prestazioni
è garantita nel
tempo.
Mandata Aux 1
Linea martello di serie
(doppio effetto disponibile)
Ritorno
al serbatoio
[30] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [31]

Il nuovo Kubota U10-5
resiste agli utilizzatori
meno attenti ma soddisfa
gli operatori più esperti
Avviamenti d’emergenza
o cambi batteria molto facili
Kubota U10-5
BATTERIA BEN ACCESSIBILE E QUADRO FUSIBILI CON LEGENDA
Cilindro sollevamento
superiore (protetto)
Qualità zero pensieri
LED DI SERIE
Sul braccio
un nuovo
e potete faro
di lavoro a led.
È montato
lateralmente per
non danneggiarlo
cercando
la massima
profondità
di scavo.
DA 750 A 990 MM DI LARGHEZZA
Il carro allargabile è ai vertici della
categoria per misure della
carreggiata variabile, lunghezza del
carro (pressione al suolo) e, ancora
una volta, attenzione costruttiva.
Tutte le tubazioni idrauliche
provenienti dalla torretta sono
rivestite d’con spirali in metallo per
evitare attriti e usure precoci.
Sono in fusione anche le due ruote
folli e i tre rulli per lato di tipo a
doppia flangia per incrementare la
carreggiata d’appoggio in laterale.
BRACCIO A PROVA DI NOLEGGIO
La qualità costruttiva
di questo mini è evidente, ma
a colpire è il gruppo di lavoro
progettato per durare nel
tempo, anche per applicazioni
gravose (per quanto possibili
con un mini). Collo torretta
e blocco di brandeggio sono
entrambi in fusione così come
la base e la testa del braccio
o la biella di richiamo benna.
È un mini progettato per
essere prima di tutto robusto
e affidabile.
INGRASSAGGIO
RADIALE
Sull’U10-5 non
c’è un punto
d’ingrassaggio
che non sia
protetto.
È semplicemente
impossibile che
un operatore
danneggi
un ugello durante
uno scavo.
A sinistra
gli ugelli radiali
di braccio
e avambraccio.
Tubazioni cilindro lama in 2 sezioni
LAMA MODULARE
Longheroni scatolati
e orecchie saldate
distribuiscono
la spinta sui 750 mm
di larghezza lama.
Due estensioni
non incernierate
permettono
di allargare
a 990 mm.
Motori Eaton made in Japan
LINEARI E PROTETTE
Gli elementi in fusione
permettono un
passaggio delle
tubazioni idrauliche
molto lineare da torretta
a interno braccio. Ogni
tubazione è rivestita
da guaina trasparente.
In caso di perdite
la diagnosi è più veloce.

WALKAROUND di
Kubota U10-5
JOYSTICK
TRADIZIONALI
salendo a bordo
dell’U10-5
il valore aggiunto
più grande che
si percepisce
è l’ergonomia
della postazione
di guida.
Le nuove
consolle solidali
alla torretta
assicurano una
maggiore
sensibilità
all’operatore che
percepisce in
modo più
evidente i limiti
di stabilità sui
terreni più
inclinati.
IL PIÙ
COMPATTO
POSSIBILE
Il K008-5
ha una
postazione con
leve anteriori che
porta l’operatore
a non appoggiare
la schiena
al sedile. Perfetto
per piccoli lavori
di precisione,
è meno
confortevole
dell’U10-5
se si utilizza per
diverse ore.
U10-5
K008-5
Fratelli sempre
in competizione
A dispetto di uno sviluppo progettuale
integrato, i Kubota più piccoli hanno anime
differenti. Noi vediamo il K008-5 lavorare in
spazi inaccessibili e florovivaistica e l’U10-5
come un asso nella manica nel construction
SOTTOCARRO E BRACCIO
I due mini Kubota più
compatti si differenziano per
il sottocarro di dimensioni
diverse e il relativo centraggio
della torretta sullo stesso.
In rotazione lo sbalzo
posteriore dell’U10-5
oltrepassa i cingoli di 15 mm,
mentre il K008-5 eccede
di 320 mm. Differenze anche
per braccio e quote di scavo.
ARCO ROPS
TOPS
SU E GIÙ
Il canopy
dell’U10-5
ha una
struttura
rinforzata che
è possibile
ripiegare per
il trasporto
o passaggi
ad altezza
ridotta.
LARGHEZZA AI MINIMI L’asso nella
manica del K008-5 sono i 700 mm
di larghezza minima che gli apre tutte
le porte in edilizia. Dal punto di vista
dell’idraulica è all’altezza del fratello
maggiore che però primeggia in stabilità
e portata del gruppo di scavo.
PIÙ SEMPLICE E LEGGERO
Il K008-5 è il mini ideale
sia per l’utenza che cerca
produttività in piccoli
cantieri di ristrutturazione
(passa da vani larghi
più di 700 mm e con altezza
oltre i 1.450 mm), sia
e soprattutto per il vivaismo
e la manutenzione delle
vigne. Facile da trasportare
per il suo peso inferiore alla
tonnellata, è disponibile
solo con i comandi
a leve montate sulla
consolle anteriore.
[34] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [35]

Kubota U10-5
Naviga il sito
Kubota
Construction
Europe
In uscita la nuova
EDIZIONE 2022
by
by
Kubota K008-5 U10-5
Peso operativo
Potenza netta
Motore Kubota
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura
Velocità del pistone
Valvole per cilindro
Distribuzione
Iniezione
Fasi d'iniezione
EGR
Trattamento gas di scarico
Alimentazione aria
Pompe
Portata massima
Regolazione pompa
Distributore a cassetti
Pressione massima
Profondità di scavo
Prof. plinto
Dist. scavo a terra
Altezza di carico
Forza strappo
Forza penetrazione
Velocità traslazione
Velocità rotazione torretta
Passo/lunghezza carro
Rulli d’appoggio
Larghezza sottocarro
Larghezza dei cingoli
Sbalzo posteriore
Scavo disassato (sx-dx)
Lungh. trasporto (br. lungo)
Altezza trasporto min
Lama (W-H)
Sollevamento-abb. lama
Sbalzo lama
Batteria
Alternatore
Serbatoio gasolio
Sistema/serbatoio idraulico
* Nota: con benna e operatore di 75 kg.
1.050*
7,6
D722-E4-BH
0,719
3
67x68
2.050
8,07
2
conv
diretta TVCS
1
no
no
natural
ingranaggi
10,5x2+3,1
conv.
centro aperto
165
1.720
1.380
3.020
2.030
451
980
2
8,7
nd/1.230
2
700 var 860
180
750
300/245
2.750
1.950
700/860x200
180-200
840
33
n.d.
12
nd/13,5
1.200*
7,6
D722-E4-BH
0,719
3
67x68
2.050
8,07
2
conv
diretta TVCS
1
no
no
natural
ingranaggi
10,5x2+3,1
conv.
centro aperto
175
1.800
1.550
3.330
2.210
539
1.039
2-4
8,7
nd/1.340
3
750 var 990
180
510
435/355
2.980
2.100
750/000x200
190-215
920
33
n.d.
12
nd/12,6
www.kubota-eu.com
ton
kW
litri
mm
giri/min
m/s
l/min
MPa
mm
mm
mm
mm
daN
daN
Km/h
giri/min
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
Ah
A
l
l
Il TCO * non cresce
STAGE V, MA FACILE COME SEMPRE
La manutenzione del nuovo mini
Kubota, privo di sistema Egr
o sistemi di trattamento dei gas
allo scarico, è semplice come
sempre. Aumenta l’intervallo
di sostituzione olio motore fino
a 500 ore, ma di pari passo
aumenta la qualità e il costo del
lubrificante stesso. La manutenzione
costa come su un Serie 3.
*Nota: Total Cost for Ownership, costo totale di possesso.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• CAMBIO OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE
• CAMBIO FILTRO GASOLIO 500 ORE
• CAMBIO OLIO IDRAULICO 500 ORE
• CAMBIO FILTRO OLIO IDRAULICO 500 ORE
• CAMBIO FITRO ARIA 500 ORE
• CAMBIO REFRIGERANTE 3.000 ORE
Guida piattaforme
di lavoro elevabili (PLE)
www.cm-db.eu
Casa Editrice la fiaccola srl
Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milano - Tel. 02 89421350 - Fax 02 89421484 - marketing@fiaccola.it - www.fiaccola.com

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
25.5-90 4WD
Altezza max
4,8 m
Portata max 2.500 kg
Portata alla max alt. 1.500 kg
Ricarica/autonomia 9/8 ore
WALKAROUND
Testi e foto dei dettagli di Matthieu Colombo
MERLO
[38] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [39]

WALKAROUND di
Sviluppato a partire da un foglio di carta bianca, il primo Merlo
100% elettrico è anche il più compatto mai prodotto. Sterza
al posteriore, viaggia a 25 km/h, monta attrezzature. Stupisce
Merlo eWorker
1
Batterie al Pb/acido economiche
da smaltire, impianto a 48V.
L’eWorker è un elettrico facile
per tutti, anche per i noleggiatori.
Zero gasolio, zero emissioni
4
L’assale posteriore sterzante
fa miracoli. L’ingombro massimo
si misura alla ruota posteriore e
non alle forche. 2850 mm per
il 2WD e 3.250 mm per il 4WD.
7
Ricco catalogo di attrezzature
(ZM2S) che esalta la versatilità
in tutta sicurezza. Spicca
la cesta porta persone, semplice
da utilizzare e a prova di errore
8
Tutta la macchina è progettata,
sviluppata e costruita in Merlo,
dalla struttura fino agli assali,
passando per la cabina,
le sospensioni e l’elettronica!
2
Autonomia di lavoro di 8 ore
effettive e ricarica in 8/9 ore.
Il blocco batterie si può estrarre
e sostituire per lavori su doppio
turno: “muletto” telescopico
5
Il primo Merlo Generazione zero
è anche il più compatto di sempre.
Innovatore per tradizione,
ha le qualità progettuali
e costruttive dei fratelli grandi
9
Cabina certificata ROPS e FOPS,
che assicura una visibilità ottima
e un accesso facile. L’ergonomia
rende comodo il compatto eWorker.
Solo 64 dB(A), ultra silenzioso
10
La versatilità dell’eWorker
è esaltata dall’omologazione
per la circolazione su strada
e dal gancio traino disponibile.
Traina fino a 3.000 kg
3
Trasmissione 100% elettrica con
3 modalità operative. Disponibile
in versione a trazione anteriore
2WD o in versione 4WD per
disimpegnarsi anche in cantiere
6
Impianto idraulico di lavoro
esaltato dal motore elettrico
dedicato da 5kW di potenza
e una coppia istantanea per
manovre simultanee e veloci
#ILMERLOCHEMANCAVA
[40] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [41]

Rabbocco liquido batterie
centralizzato
INTERCAMBIABILE IN 5 MINIUTI
Il pacco batterie da 24 elementi complessivi,
una volta disconnesso si rimuove con
muletto o transpallet per posizionare
un secondo pacco batterie opzionale!
Vano che può ospitare il caricatore da 230V 32A
Protezione dei 4 inverter semitrasparente e ventilata
Merlo eWorker
Autonomia
plug&play
Batteria da 24 moduli al piombo (facilmente
riciclabili) per 960 Ah totali e un impianto
a bassa tensione 48V (nessuna formazione
tecnica). Fornito con la sua wallbox da 400V
16A, si può avere con caricatore on board
320V 32A con presa trifase o Mennekes tipo 2.
Pacco batterie intercambiabile rapidamente
1.600/1.800 CICLI DI RICARICA È questa
la durata prevista del pacco batterie
dell’e-Worker. Considerando giornate
lavorative di 8 ore, stiamo parlando di oltre
6 anni di vita (Merlo dichiara 5/6 anni).
Considerando questo arco di tempo
d’utilizzo il TCO è inferiore ad una macchina
a gasolio corrispondente. La natura
dell’eWorker non è solo di ridurre i costi
di gestione ma garantire zero emissioni,
azzerare il consumo di gasolio e abbattere le
emissioni acustiche favorendo l’utilizzo
anche in ambienti chiusi.
RICARICA PARZIALE - SI PUÒ MA NON CONVIENE
Le batterie agli ioni di litio (più care e smaltibili
a caro prezzo) non soffrono le ricariche brevi.
Al contrario le batterie al piombo dell’e-Worker
non le amano. Con un secondo pacco
batterie si possono affrontare doppi turni di lavoro
SILENZIO CHE
DISORIENTA
Il nuovo Merlo
eWorker è talmente
silenzioso che
da fermo è necessario
guardare la spia
d’accensione (foto nel tondo),
in testa alla colonna di sterzo,
per capire se la macchina è accesa.
Sul lato destro della colonna c’è la leva
per selezionare il senso di marcia.
BATTERY MANAGEMENT SYSTEM
Sotto due convertitori di tensione DC/DC.
A destra la centralina BMS che ottimizza
sia la carica, sia la gestione dei quattro moduli
da sei elementi che compongono il pacco
batterie.
[42] novembre 2021 Costruzioni

Anteriore o integrale?
WALKAROUND di
Freno automatico hill-holder di serie
Angolo di sterzo pari a 85°
Passo di 350 mm più corto del P27.6 Plus
Passo eWorker 2.100 mm
Passo P27.6 Plus 2.450 mm
Merlo eWorker
25.5-60 2WD
• Motori elettrici traslazione 2 x 22 kW (60 Cv)
• Ruote posteriori sterzano di 85°
• Oscillazione assale posteriore 7°+7°
• Velocità Eco/Normal/Power 19/22/25 km/h
• Capacità di traino/tiro 2.000 kg (gancio disp.)
• Pendenza massima superabile 12%
• Ripartizione pesi come il 4WD (zavorra centrale)
Recupera energia in frenata
(rigenerativa)
BIMOTORE ANTERIORE
Le ruote anteriori sono
a presa diretta sui motori
da 22 kW. Il sistema di
trasmissione bimotore che
integra inoltre freni a disco
in bagno d'olio su ogni
ruota, in una camera
separata. Non c’è bisogno
di differenziale meccanico
e la manovrabilità è ottima.
L’eWorker esiste in versione 2WD o 4WD
con asse posteriore brevettato. In ogni caso
le ruote sterzanti sono le posteriori. Il raggio
di sterzo rispettivo è di 2.850 e 3.250 mm
INDUSTRIALE O CONSTRUCTION? Il nuovo Merlo
eWorker fugge tutte le etichette e merita
di essere chiamato “fuoriclasse”.
Non è un fork-lift, non è un mero sollevatore
telescopico, ma una sintesi dei due mondi,
in un formato mai visto. Potremmo definirlo
carrello con braccio telescopico
e se la versione 2WD è perfetta per lavorare
su piazzale e a supporto di manutenzioni
industriali e movimentazioni logistiche,
la 4WD promette di disimpegnarsi su ogni
terreno (270 mm di luce a terra), forte di una
forza di trazione del 30% superiore.
In entrambe le versioni si possono scegliere
tre curve di accelerazione differenti:
Eco, Normal e Power con velocità limitata
rispettivamente a 19, 22 e 25 km/h.
LA VERSIONE 4WD STERZA IN UN DIAMETRO DI APPENA 6.500 MM - LA 2WD IN 5.700 MM
25.5-90 4WD
• Motori traslazione 3 x 22 kW (90 Cv)
• Ruote posteriori sterzano di oltre 65°
• Oscillazione assale posteriore 7°+7°
• Velocità Eco/Normal/Power 19/22/25 km/h
• Capacità di traino/tiro 3.000 kg (gancio disp.)
• Pendenza massima superabile 15%
• Prestazioni garantite su terreni difficili
MADE IN MERLO
L’assale posteriore
della versione
4WD è stato
espressamente
sviluppato
da Merlo per unire
la trasmissione
elettrica
all’incredibile
angolo di sterzo.
TERZO MOTORE DA 22 KW
Per ottenere la trazione
sull’asse posteriore
sterzante Merlo ha
montato un terzo motore,
in posizione verticale
(foto nel tondo), sopra
al differenziale
dell’esclusivo asse
posteriore. La ripartizione
della coppia tra ruote
anteriori e posteriori è gestita
elettronicamente.
Oltre 65°

Baricentro molto basso
Merlo eWorker
“Innovatore per tradizione”.
È il biglietto da visita del Merlo eWorker,
non un telescopico trasformato in elettrico,
ma sviluppato per esserlo nel modo più
efficiente e coerente possibile
1.500 kg di portata
a 4.800 mm d’altezza
PRESTAZIONI COMPATTE, GRANDE AUTONOMIA
Se dicessimo che l’eWorker sia stato
progettato attorno alle batterie staremmo
esagerando. Ma il concetto non dista molto
dal vero. La “feuille de charge” chiamava
i progettisti a ideare una macchina 100%
Merlo in termini di qualità, multifunzionalità
e sicurezza operativa, ma più compatta,
a zero emissioni e sostenibile nel suo intero
ciclo di vita. Il risultato è sotto ai vostri
occhi e la nostra sensazione è che sia
solamente il principio di un nuovo corso,
parallelo a quello che ha fatto conoscere
le macchina di San Defendente nel
mondo intero.
Abbassamento
braccio per gravità
controllato
da elettrovalvola.
Meno potenza
idraulica,
più autonomia
Piattaforma aerea
Merlo da 2 persone
o 200 kg di portata.
Dalla cesta si movimenta
la macchina a 2 km/h
Sospensione attiva
del braccio BSS
disponibile
Robusta cabina
Rops Fops costruita
da Merlo
Elementi braccio in acciaio
alto resistenziale piegati
a C in Merlo e saldati
tra di loro con robot
Incernieramento
braccio arretrato
e più basso
del P27.6 Plus
ANTI
RIBALTAMENTO
Un semplice
semaforo sul
montante cabina
segnala
l’avvicinarsi del
limite
di ribaltamento,
grazie a sensori
sull’asse
posteriore.
Unico e sicuro
CARTA BIANCA I vincoli progettuali di una
macchina operatrice elettrica sono
totalmente differenti da quelli di una
termica. Gli ingegneri Merlo sono stati
liberi di sviluppare il progetto “Generazione
zero” che ha dato vita all’eWorker, senza
dover utilizzare componenti di macchine
in produzione. Tutto il progetto è stato
sviluppato per ottenere il massimo
dell’efficienza, della sicurezza operativa
e delle prestazioni. L’esclusivo assale
posteriore del 4WD ne è un esempio.
Unico compromesso, la realizzazione
di una piastra porta attrezzi (zattera)
compatibile con attrezzature Merlo ZM2S
e dotata di attacco rapido Tac-lock.
EW25.5
5
4
3
2
0
1
[m ]
3
900 kg
2
1250 kg
1500 kg
2000 kg
900 KG AL MASSIMO SBRACCIO
Al pari delle dimensioni, le prestazioni
sono un gradino sotto il P27.6 Plus, ma
ben superiori, anche in termini di capacità
operative a quelle di qualsiasi fork-lift.
L’eWorker crea un nuovo mercato.
1
15 0 0 kg
2 0 0 0 kg
2 5 0 0 kg
0
0,5 m
Pesanti batterie nella parte
più bassa della macchina
270 mm di luce a terra
CONTROLLO
QUALITÀ DIRETTO
Merlo produce
internamente
più di 40.000
cilindri idraulici
all’anno, tutti
utilizzati
in produzione, non
solo di sollevatori
telescopici.
Anche i pattini
di scorrimento dello
sfilo in fibra
composita,
con inserti in cera,
sono realizzati
internamente.
RIENTRO D’EMERGENZA
Nel caso l’operatore vada oltre i limiti
di carico, sfili e inclinazione del braccio
o in caso di problemi tecnici,
un pulsante protetto permette
manovre di rientro.
[46] novembre 2021 Costruzioni

WALKAROUND
Merlo eWorker
Pompa a portata
variabile
Motore elettrico da 5kW
Distributore
full LS
NUOVO DISEGNO La testa del braccio
dell’eWorker è caratterizzata dal cilindro
idraulico, per regolare l’inclinazione della
zattera, montato all’interno della parte
terminale del braccio (protetto). La zattera
battezzata ZM2S (Small) è larga 850 mm
e monta la gran parte delle attrezzture
proposte in gamma. È stata realizzata
espressamente la navicella porta persone.
Idraulica più semplice
Sblocco elettro
idraulico Tac-Lock
DISTRIBUTORE
LOAD SENSING
L’unità regola
i flussi in modo
proporzionale
alla richiesta
di potenza che arriva
dal joystick elettro
proporzionale.
La portata della
pompa si regola
di fino con il regime
del motore elettrico.
PORTATA VARIABILE
La pompa idraulica alimenta
i circuiti di alzata braccio,
sfilo elemento e linea
ausiliaria. L’assenza
di motore termico riduce
le temperature d’esercizio.
All’olio idraulico è affidata l’alzata braccio,
l’estensione, l’angolazione piastra
e l’alimentazione aux. L’abbassamento
controllato del braccio avviene per gravità,
senza richiedere carico idraulico
MOTORE DEDICATO DA 5 KW La coppia
istantanea del motore elettrico da 5kW,
direttamente calettato alla pompa a portata
variabile impone la gestione elettronica
dell’accelerazione e la limitazione
elettronica dei giri motore. La portata
massima di 42 litri al minuto e la pressione
di 210 bar si ottengono tanto facilmente,
che l’eWorker asseconda la domanda di tre
movimenti simultanei in ogni condizione.
Connessioni idrauliche, elettriche
e per attrezzature
850 mm
SERBATOIO OLIO
TERMOFORMATO
II serbatoio dell’olio idraulico
è di tipo plastico per sfruttare
meglio lo spazio a centro
telaio, ma è dotato di maxi
filtro a immersione come sui
modelli di categoria ben
superiore. La struttura
è di tipo termoformata per
assicurare più rigidità
possibile ed è assicurata
al telaio tramite cinghie post
tese in acciaio inossidabile.
Nuovo cilindro
zattera protetto
ZM2S E TAC-LOCK
Anche sul
compattissimo
eWorker troviamo
l’attacco rapido Tac-Lock
azionabile dalla cabina,
l’attacco idraulico aux con
valvole a faccia piana e, al suo
fianco, le connessioni
elettriche/elettroniche per
implementare funzioni o
montare la cesta porta persone.
SELEZIONE ATTREZZATURE COMPATIBILI CON LA PIASTRA ZM2S DELL’eWorker
FORCHE SOLLEVAMENTO CARICHI SPECIALI
• zattera ZM2 per forche
• zattera con forche
• forche con agganci FEM
• traslatore forche su zattera
• posizionatore di forche
• falcone
• falcone con verricello
• gancio sollevamento su zattera
• cesta porta persone (200 kg)
• cestello movimenta materiali
• contenitore materiali
• pinza per tubazioni/cilindri
• benna miscelatrice
[48] novembre 2021 Costruzioni

WALKAROUND di
Merlo eWorker
SOLO
64 dB(A)
AL LAVORO
Silenzio
ergonomico
Tergicristallo che pulisce tutto il parabrezza
Ergonomico joystick multifunzione con led verde
di consenso al lavoro
CONCRETO
Il cruscotto
è robusto
ed essenziale.
Si visualizzano livello
batteria, velocità,
modalità operativa
scelta. Interessante
il conta ore separato
per contatto quadro,
trazione e pompa
idraulica.
ANCHE CON PORTA INTEGRALE Il protagonista
in cabina è l’ergonomico joystick capacitivo
multifunzione che permette all’operatore
di controllare in modo elettroproporzionale
i movimenti del braccio, la direzione di marcia
e la portata dell’impianto ausiliario. Oltre
all’esemplare in foto, con porta bassa di sicurezza,
è disponibile la versione cabina con vetro porta,
apribile comunque di 180° mantenendo la base
porta chiusa. In questa configurazione è disponibile
il riscaldamento elettrico e il parabrezza
riscaldabile. Climatizzatore non disponibile.
La cabina è certificata Rops Fops.
Accessibilità ottima, visibilità esemplare,
ergonomia curata. Sorprende soprattutto
la silenziosità, inaspettata perché
superiore alle altre macchine operatrici
elettriche presentate recentemente
Griglia superiore integrata alla struttura
COMODA E SICURA Il ponte di comando
dell’eWorker è curato. Rispetto alle dimensioni
della macchina, l’abitabilità sorprende,
soprattutto per piedi e gambe. Tra i punti
di forza c’è senza dubbio la visibilità a 360°
grazie ad ampia superficie vetrata, braccio
basso, specchi convessi e tergicristallo perfetto.
Volante ad angolazione variabile (accessibilità)
Cintura di sicurezza
auto avvolgente

WALKAROUND di
Merlo eWorker
25
Costruttore
dalla A alla Z
Merlo è sinonimo di innovazione e l’eWorker
ne è l’esempio perfetto. L’8% dei dipendenti
è dedicato a ricerca&sviluppo e progettazione.
I componenti non sviluppati internamente
sono davvero pochi. In questo caso i motori
elettrici, la pompa e il distributore e le batterie
In alto, una piegatrice di lamierati totalmente
automatizzata che può lavorare 24 ore su 24. Qui sopra,
una delle nuove fresatrici per rifinire le parti in fusione.
CIRCOLA SU STRADA CON TARGA GIALLA
La grande autonomia garantita
dall’eWorker ha portato Merlo a prevedere
anche l’omologazione stradale delle
versioni 2WD e 4WD. All’allestimento
di serie già completo si aggiungono gli
indicatori di direzione e i fari anteriori per
la circolazione (alogeni). Altro dettaglio
degno di nota è il gancio traino disponibile
da stabilimento (pagina a lato, in basso).
La larghezza su strada è di soli 1.540 mm.
PRIORITÀ AL MADE IN ITALY Lo stabilimento
Merlo è in costante evoluzione e i lavori
di ampliamento e adeguamento dei processi
produttivi utili a incrementare la produttività,
sono attualità quotidiana da anni. Tutti
i sollevatori telescopici Merlo sono realizzati
al 95% internamente partendo dalla lamiera.
Persino le fusioni, create all’esterno con
stampi di proprietà Merlo, sono poi fresate
direttamente in stabilimento. Questo
approccio costruttivo permette di mantenere
sempre monitorata la qualità di ogni singola
parte e il controllo completo della produzione.
L’avere dei processi produttivi esclusivi rende
per definizione tali anche i telescopici Merlo.
FINO A 1000 BAR
Le connessioni
idrauliche
sono realizzate
con un sistema
a sgancio rapido
brevettato
da Merlo.
Affidabilità
e manutenzione
più semplice.
VETRO E GANGIO TRAINO Sopra la versione cabina
dell’eWorker con i due vetri sul lato sinistro. Sotto
un eWorker allestito con gancio traino. Se il 2WD ha una
capacità di tiro di 2.000 kg, il 4WD di ben 3.000 kg.
Girofaro reclinabile senza attrezzi, con una mano
Presa diagnostica e quadro fusibili sono alle spalle dell’operatore
4 X 1.800 LUMEN
I fari di lavoro sono
a led: due frontali
e due posteriori. A questi
si può affiancare
la luce blu di sicurezza
per lavoro
in ambienti
industriali.
GENERAZIONE ZERO
L’eWorker, che come
avrete capito non
è un modello
esistente elettrificato,
è il capostipite di un’offerta
Merlo full-electric che
si perfezionerà nel tempo.
Oggi possiamo dire che
il rapporto tra qualità,
prestazioni e prezzo
dell’eWorker è interessante.
Le competenze in termini
di elettronica made in Merlo
sono sempre più evidenti.
Costruzioni novembre 2021 [53]

Merlo eWorker
Guarda il lancio
ufficiale del
nuovo Merlo
eWorker
Il Merlo eWorker 25.5-90 4WD
Peso operativo (2WD)
Portata massima
Altezza massima
Portata alla max altezza
Massimo sbraccio
Portata al max sbraccio
Altezza massima portata
Sbraccio alla max portata
Elementi braccio (sfili)
Motori traslazione (2WD)
Potenza netta (2WD)
Potenza singolo motore PMP
Coppia massima teorica
Regime massimo teorico
Differenziale anteriore
Batterie 48V Pb/acido
Capacità nominale (48V)
Inverter
Convertitori DC/DC
Gestione carica
Rete di ricarica
Autonomia/ricarica 100%
Pompa cilindrata variabile
Motore elettrico idraulica
Distributore idraulico
Pressione
Trasmissione
Modalità
Velocità traslazione
Capacità di tiro (2WD)
Freni anteriori integrati
Pneumatici std
Ruote sterzanti
Passo
Carreggiata/Larg. ai pneum.
R. sterzo con forche (2WD)
Forza strappo
Lunghezza alla piastra
Altezza trasporto
Sbalzo anteriore alla piastra
Sbalzo posteriore
4.950
2.500
4,8
1.500
2.600
900
3,4
1,15
2 (1)
2 +1 (2)
90 (60)
22
1.700
10.000
100% elettronico
Pacco estraibile
960
4
2
centralina BMS
220V/400V
9 ore/8 ore
42
5
full LS
21
100% elettrica
Eco, Std, Pwr
19, 22, 25
3.000 (2.000)
dischi
10.0/75 R15.3
posteriori
2.100
n.d./1.540
3.250 (2.850)
n.d.
3.320
1.975
765
455
www.merlo.com
kg
kg
m
kg
m
kg
m
m
n°
elettrici
kW
kW
Nm
giri/min
(24 unità)
Ah
l/min
kW
Mpa
km/h
kg
bagno olio
mm
mm
mm
daN
mm
mm
mm
mm
MANUTENZIONE NO PROBLEM La scelta
di realizzare il primo elettrico con
tensione “bassa” di 48V semplifica sia
l’approccio della clientela alla macchina,
sia e soprattutto del personale
specializzato che ne deve eseguire
la manutenzione programmata, ma anche
verifiche periodiche come nel caso
un eWorker rientri da un noleggio.
In sostanza i rischi che corre un tecnico
sono inferiori a quelli tipici della
macchina ad alta tensione e per questo
motivo non è richiesta formazione
specifica per legge. La ricarica deve
sempre avvenire in ambiente ventilato.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• SOSTITUZIONE OLIO IDRAULICO
1.000 ore/1 anno
• CAMBIO FILTRO OLIO IDRAULICO
1.000 ore/1 anno
• RABBOCCO LIQUIDO BATTERIE PB/ACIDO
Periodico
• DURATA BATTERIE
1.600/1.800 cicli di ricarica,
ovvero 5/6 anni di lavoro
Si ringrazia per la collaborazione il Centro Formazione
e Ricerca Merlo e la squadra marketing di Merlo.

Macchine&Componenti
Mobile machine
Sinonimo di componenti idraulici di qualità
e tecnologicamente avanzati, Bosch Rexroth
si presenta come riferimento a 360°
per le macchine construction
di prossima generazione.
La rivoluzione è dietro l’angolo
ELETTRICHE Bosch
Rexroth ha perfezionato
una gamma di motori
elettrici da 700 V,
inverter, riduttori
e componenti
complementari
utili a configurare
soluzioni OEM per
macchine affidabili,
modulari e sicure.
PARTNER
d’innovazione
Testi di Matthieu Colombo
Digitalizzazione, sistemi di assistenza allo scavo e di
sicurezza attiva, connettività bidirezionale, soluzioni
modulari di elettrificazione. Il mondo delle macchine
construction sta cambiando e nei prossimi anni la
parola d’ordine sarà rivoluzione. L’industria delle macchine
da cantiere si trova di fronte a una fase di cambiamento
profondo, che potrebbe destabilizzare i classici rapporti
di concorrenza tra costruttori. La rivoluzione verso la quale
andiamo in contro sarà del tutto simile a quella che sta
vivendo l’industria auto oggi, opzioni di alimentazione infinite
a seconda dei mercati, allestimenti tecnologicamente
sempre più completi, sistemi di guida autonoma talmente
evoluti da essere limitati esclusivamente dalle normative
locali e chi più ne ha più ne metta.
Bosch Rexroth, parte del Gruppo Bosch tra i leader tecnologici
nel settore automotive, ha organizzato la conferenza
digitale Mobile 2021 per presentare, attraverso prodotti e soluzioni
tecniche già disponibili, la propria visione di macchi-
ne movimento terra 2.0. La visione di Bosch Rexroth si riassume
ad oggi in cinque linee direttrici tra loro interconnesse.
Nell’ordine: facilità di utilizzo, elettrificazione, maggiore
produttività, maggiore semplicità meccanica e progettuale,
telematica e gestione dei dati.
Easy operation
Le funzioni di automazione e assistenza aprono nuove
opportunità per ogni tipologia di macchina operatrice da
cantiere, da quelle movimento terra fino a quella per il sollevamento
carichi e persone, passando per quelle per la
distribuzione di calcestruzzo. Indipendentemente dall’abilità
ed esperienza degli operatori.
Le macchine diventano parte attiva nelle lavorazioni, supportando
gli operatori in operazioni ripetitive o nella verifica
di condizioni di sicurezza, consentendo loro di concentrarsi
sull'essenziale, ridurre lo stress e incrementare
la sicurezza in cantiere.
Le soluzioni elettroniche e di controllo elettronico dei componenti
idraulici come distributori, pompe e cilindri permettono
ad esempio la funzionalità Easy Grade (scavo
automatizzato o semiautomatizzato indipendente e integrabile
a soluzioni 3D), quella Virtual Wall (limitazione
di rotazione) e anche il movimento idraulico sincronizzato
tramite un unico comando joystick. La flessibilità delle
soluzioni hardware e software permette di adattare
questo sistema di automatizzazione alle differenti soluzioni
cinematiche delle macchine movimento terra, anche
grazie ai nuovo sensori inerziali 6D (MM7.10). In questo
quadro evolutivo, i nuovi joystick ergonomici multifunzione
Sense+, è un elemento essenziale di interfaccia
tra operatore e macchina e permette di semplificare le
operazioni, nonostante il crescente numero di funzioni
e funzionalità connesse della stessa. Il nuovo Sense+, ad
esempio, vibra per allertare l’operatore nel caso di pericolo,
ma anche per guidare l’operatore al corretto utilizzo
della macchina. La modularità progettuale dei nuovi joystick
Sense+, amplificata dalle potenzialità dell’integrazione
alla rete Canbus, è tale che si contano ben 156 differenti
configurazioni possibili.
Un altro elemento che si integra nell’automazione delle
mmt è il pedale elettroidraulico modulare a doppio circuito
Gemini, che grazie alle differenti configurazioni può
soddisfare esigenze progettuali di base, ma anche soluzioni
brake by wire (normative permettendo).
Un esempio concreto delle suddette tecnologie applicate
è un sistema integrale dedicato al controllo dei sollevatori
telescopici con joystick Sense+, e-pedal Gemini,
Rexroth Torque Control, distributore elettronico a centro
aperto e pompe idrauliche con poratata e pressione gestite
elettronicamente. L’obiettivo è sempre quello di rendere
più sicure e di facile utilizzo macchine tecnicamente
sempre più complesse.
In termini di sicurezza, oggi Bosch Rexroth propone
l’Ultrasonic Sensor System (gestisce da 4 a 12 sensori
a ultrasuoni) che nella versione base rileva oggetti dai 15
cm ai 5,5 m. Esiste poi il Radar Off-Highway che rileva oggetti
fino a 40 m di distanza, ma anche il Multi-Camera
[56] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [57]

Macchine&Componenti
Mobile machine
SOLUZIONI SU MISURA La rosa
di componenti tra loro integrabili per trovare
soluzioni tecniche per ogni macchina
operatrice è davvero ampia.
I progettisti OEM possono trovare in Bosch
Rexroth degli interlocutori che parlano la loro
lingua non solo riferiti al singolo componente,
ma anche con una visione d’insieme in termini
di efficienza ed elettrificazione.
GEMINI È il nome del pedale
elettroidraulico modulare
a doppio circuito Gemini,
che grazie alle differenti
configurazioni può
soddisfare esigenze
progettuali
di base, ma anche
soluzioni brake by
wire (normative
permettendo).
System con quattro telecamere (anche birdview 360°)
che può integrare anche sensori per attivare allarmi anticollisione.
Elettrification
L’innovazione è dove l'immaginazione incontra l'ambizione.
Con queste parola Bosch Rexroth attira l’attenzione sulla
sua gamma di motori elettrici da 700 V, inverter, riduttori
e componenti complementari utili a configurare
soluzioni OEM per applicazioni mobili robuste, scalabili e
sicure. La sfida di conciliare macchine movimento terra
o per il sollevamento carichi e persone con l’ambiente urbano
ideale è considerata da Bosch Rexroth sia una sfida,
sia un’opportunità intesa come trasformazione dell’attuale
produzione e come sviluppo delle future generazioni
di macchine. In modo molto trasparente,
il concetto trasmesso è quello della delocalizzazione
delle emissioni, ovvero di
emissioni in loco (come dire che per parlare
di emissioni zero è bene considerare
come l’energia elettrica viene
prodotta). A chi si domanda
se l’elettrificazione genera complessità
progettuale, Bosch
Rexroth risponde che, al contrario,
i sistemi idraulici controllati
elettricamente permettono
di ottimizzare gli schemi
d’installazione e di ottenere una
efficienza superiore ed emissioni sonore
più contenute. Il portfolio di
componenti disponibile permette di
configurare lo scheletro funzionale di
una macchina operatrice elettrica confrontandosi
con un solo fornitore, pronto a
supportare i progettisti OEM nello sviluppo di gamme elettrificate.
Le Rexroth eLION solution contemplano una vasta
gamma di motori elettrici, inverter, trasmissioni meccaniche
integrabili ad azionamenti elettrici, soluzioni per
mobilità full electric o ibride diesel-electric. Lo standard di
riferimento per una conversione in full electric di un modello
esistente o, ancora meglio, per lo sviluppo di una macchina
di nuova generazione è quello di avere prestazioni
superiori ed emissioni sonore ridotte e allo annullate.
More performance
I costruttori puntano a ridurre le emissioni allo scarico adeguandosi
alle normative dei differenti mercati (Emea, Stage
V) e incrementare l’efficienza in
termini di consumo carburante.
Questo ha portatoo a una downsizzazioni
termiche
zing delle motoriz
e Bosch Rexrot h ha studiato soe
più performanti
luzioni idraulich
soprattutto in termini di preszio
possibili. Gli in-
sioni d’eserciz
gegneri hanno implementato
le pressioni massime d’eserpompe
l'A10VG da
cizio delle
350 a 470 bar e delle
pompe A4VG da
450 a 530 bar.
JOYSTICK SENSE+ I nuovi joystick ergonomici
multifunzione Sense+ sono un elemento essenziale
di interfaccia tra operatore e macchina e permettono
di semplificare le operazioni, nonostante il crescente
numero di funzioni e funzionalità. Le configurazioni
possibili sono ben 156 (rete Canbus).
[58] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [59]

100% ELETTRICO
Mobile machine
ZERO EMISSIONI
NEW ELECTRIC RANGE
ALL IN ONE Il portfolio di componenti disponibile
permette di configurare lo scheletro funzionale di una
macchina operatrice elettrica confrontandosi con un solo
fornitore, pronto a supportare i progettisti OEM nello
sviluppo di gamme elettrificate.
Inoltre cavalli di battaglia, come la pompa idraulica a portata
variabile A36VM, sono stati progettualmente rivisti per
rispondere a una gamma d’applicazioni più ampia, soprattutto
in termini di angolazione di montaggio e funzionamento.
Una nuova gestione elettronica del driver pompa
tramite BODAS, permette oggi, ad esempio, di controllare
la portata in modo indipendente dal carico tramite un software
“a circuito chiuso”. La coppia effettiva diventa indipendente
dal regime di rotazione.
Smart Simplicity
La gestione di distributori, pompe e valvole di pressione tramite
software, apre le porte a una flessibilità di configurazioni
e soluzioni senza precedenti. Cadono i vincoli tecnici di un
impianto idraulico tradizionale e si ottengono le stesse prestazioni
o anche superiori, ma con configurazioni più semplici
e più economiche dal punto di vista costruttivo degli
OEM. Il software di pressione e flusso elettroidraulico (EHpQ)
permette il controllo di portata e pressione in modo indipendente.
Questo, oltre a permettere di ottimizzare le prestazioni
in base alle singole applicazioni (attrezzature idrauliche da
supportare) permette di personalizzare a piacere sia la reattività
operativa, sia la progressione e precisione dei comandi.
Una “nuova era d’efficienza idraulica” inizia.
Sempre connessi
Le macchine operatrici di oggi generano una quantità di
dati impressionante ad ogni minuto di esercizio e li possono
trasmettere tramite rete 4G o 5G in pochi istanti. Ad
oggi la questione più complicata è riuscire a gestire la quantità
di dati, saperli selezionare e quindi sfruttare per prevenire
problemi tecnici o pianificare manutenzioni in modo
funzionale al lavoro delle imprese.
È come se Bosch Rexroth fosse il regista delle macchine
operatrici e, grazie alla sua piattaforma telematica per macchine
mobili BODAS Connect, rendesse possibile l’impensabile.
La tecnologia connessa messa a punto consente
già oggi di redigere rapidamente report di cantiere, rispondere
a requisiti legali legati e di fatturazione, attivare
funzionalità geofencing integrate alle singola macchine,
semplificare la gestione di una flotta di mezzi e la relativa
manutenzione.
Unisciti ai leader nell’innovazione elettrica che lavorano per un futuro più
sostenibile. La nostra pionieristica gamma di macchine è al 100% elettrica con
zero emissioni, zero compromessi sulle prestazioni e molto più silenziosa.
Oggi nessun altro produttore di macchine edili ha più esperienza di noi nella
costruzione di macchine elettriche. Ora puoi scegliere: contatta il tuo rivenditore
JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere.
[60] novembre 2021 Costruzioni
JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) – marketing.italia@jcb.com
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Macchine&Componenti
Gestione flotte
SOLUZIONI AVANZATE
per la tua flotta
Capacità d’innovazione, attenzione al cliente
e orientamento al risultato, sono i valori che guidano
la mission di SIPLI FLEET, un’eccellenza italiana nel
panorama di aziende che si occupano di Telematica
per la Gestione delle Flotte
A cura della redazione
SIPLI FLEET, con Head Quarter a Casalnuovo di
Napoli, è una realtà solida con un'esperienza ventennale
nel settore, doppiamente premiata da Le
Fonti Awards come Eccellenza dell’anno nel settore del
Fleet Management, per il contributo e l’innovazione sia
di prodotto sia di processo, introdotta per migliorare l’efficienza
nella gestione del parco veicoli e per la creazione
del Metodo SIPLI. Questi sono solo alcuni dei fattori
che hanno portato la realtà partenopea a diffondere
rapidamente il suo business su scala nazionale ed a
diventare uno dei migliori Telematic Service Provider, in
grado di operare in maniera trasversale su diversi settori
merceologici, offrendo un modo semplice, intuitivo e pratico
per monitorare, da remoto (con PC, smartphone e
Tablet) ed in tempo reale, ogni tipo di veicolo e attrezzatura:
trattori e motrici stradali, mezzi d’opera e macchine
operatrici, semirimorchi, container e casse mobili.
«Siamo una realtà dinamica che opera nel mondo del
Fleet Managment ed abbiamo acquisito competenze su
larga scala, su tutto ciò che si muove su gomma, cingoli
o rotaia, e con buona probabilità, a breve, anche via
mare», ci dice Emanuele Cefalo, CEO e Founder della società.
Nel corso di questi anni, SIPLI ha eseguito installazioni
su oltre 20 mila veicoli, mettendo a disposizione
dei propri clienti una Piattaforma Software innovativa, a
supporto del processo decisionale dei Fleet Managers’
con forte riduzione del rischio di errore ed un grosso saving
derivante da riduzione dei costi di NON qualità.
Le soluzioni SIPLI FLEET sono in grado di migliorare
la gestione della flotta ed intervengono sulle principali
voci di costo dell’azienda, monitorandone e misurando
costantemente sia le prestazioni dei veicoli sia le performance
del conducente, tale da ottenere, in tempo
reale, un cruscotto di sintesi delle tantissime informazioni
tenute sotto controllo e sapere sempre cosa sta
funzionando e cosa può essere migliorato. Dal 2018, SI-
PLI FLEET si è specializzata sull’adeguamento delle attrezzature
ai requisiti obbligatori ed ulteriori, richiesti
dal Piano Nazionale Industria 4.0, rendendo da subito
le proprie soluzioni, Industria 4.0 compliant, posizionandosi
come prima società ad affrontare il tema su
macchine operatrici. Ad oggi, le attrezzature adeguate
per il credito d’Imposta 4.0 sono più di 3.000 e di diversa
tipologia. Per capirne di più, Costruzioni ha sentito
la voce di Emanuele Cefalo.
PUNTI DI FORZA Avere al proprio interno
un team tecnico e installativo, ma anche la provenienza
dal mondo automotive.
■ Quali sono, a suo avviso, gli elementi determinanti
per garantirsi il successo nel vostro settore?
Dico spesso che nel nostro settore sono tre gli elementi
fondamentali: innanzitutto, un buon prodotto.
Utilizziamo dispositivi di telematica che installiamo a bordo
di diverse tipologie sia di veicoli sia di attrezzature: dal
Truck al veicolo leggero, dai mezzi d'opera alle macchine
operatrici e, per l'appunto, alle attrezzature allestite su
motrici e/o semirimorchi. Un ottimo servizio, è ciò che
maggiormente percepisce e poi resta al cliente durante
la collaborazione. Per servizio si intende sia la robustezza
del Software di gestione e la garanzia della continuità
del suo funzionamento nel tempo che il supporto e
l’assistenza prestata al cliente in caso di necessità.
Un’eccellente installazione è fondamentale per fare in
modo che il tutto funzioni adeguatamente sia a bordo
veicolo, per la raccolta dei dati con precisione, sia da
remoto (lato server), per l’elaborazione delle informazioni
raccolte e la presentazioni semplificata di questi dati
al cliente. Ecco perché da oltre vent’anni abbiamo scelto
di avere un reparto tecnico-installativo al nostro interno.
È questo uno dei nostri elementi distintivi. Avere
all'interno un team di installatori (di cui il 60% è con me
da vent’anni), che nel corso degli anni si è costantemente
formato ed ha spaziato su oltre 200 diverse tipologie di
veicoli/attrezzature, maturando un’esperienza enorme
nel settore, che nemmeno i costruttori di veicoli, essendo
mono-brand, hanno in maniera così trasversale.
Questo è uno dei nostri punti di forza. È ciò che ci consente,
insieme al supporto tecnico interno, di mantenere
alta l’attenzione verso il cliente (uno dei valori guida di
SIPLI) e di far si che il cliente possa dedicarsi al suo business
perché sa che a monitorare i suoi veicoli, ci pensiamo
noi.
■ In che modo fornite assistenza?
Il primo filtro è quello dato dalla ricezione della telefonata
o dell'email con la richiesta di assistenza. Appena riceviamo
la richiesta, in automatico viene aperto un Ticket
I SETTORI
d’applicazione
del metodo Sipli
sono molteplici:
dalla logistica e
trasporti
alle macchine
operatrici, dai
corrieri espressi
all’igiene
urbana, dalle
casse mobili ai
container,
dai trasporti
refrigerati ai
trasporti
in sicurezza.
interno e parte l’analisi della richiesta per capire l’entità
e la veridicità della potenziale anomalia; dopodiché, nel
90% dei casi, con un intervento da remoto, se la segnalazione
ricevuta è reale, si risolve l’anomalia da remoto.
Diversamente, si interviene a bordo veicolo in tempi rapidi
e concordati con il cliente. Oltre che dal cliente, anche
in casa nostra, abbiamo degli indicatori chiave che
teniamo costantemente sotto controllo, uno di questi
KPI è il tasso di manutenzione sul totale installato, che,
con grande soddisfazione, posso dire essere sotto lo
0,002% negli ultimi quattro anni. Un valore decisamente
basso che, a mio avviso, possiamo ulteriormente migliorare,
così come cerchiamo di migliorare ogni giorno
l’esperienza d’uso del cliente, ascoltando in maniera attiva
ed attenta i feedback che arrivano dal campo, da chi,
per capirci, tutti i giorni, quasi 24/h utilizza le nostre soluzioni.
■ Altri vostri punti di forza?
L'ampia conoscenza del settore automotive e dei veicoli
in generale, forte anche di esperienze pregresse, con
la capacità di effettuare dettagliate analisi di fattibilità su
diverse e nuove tipologie di veicoli, ci consente, spesso,
di raccogliere nuove sfide.
La passione e l’interesse che abbiamo nel settore ci motiva
costantemente a studiare per imparare cose nuove
e questa capacità ci ha permesso negli ultimi quattro
anni di essere molto focalizzati e di distinguerci nell'offerta
di soluzioni legate, ad esempio, all'Industria 4.0.
Siamo diventati uno dei primi player di mercato in grado
di adeguare in prima fornitura con costruttori e/o allestitori,
ma anche in autonomia, veicoli ed attrezzature
che rientrano nel Piano Nazionale Industria 4.0, accompagnandole
all’ottenimento del credito d’imposta, opportunità,
tra l’altro, rinnovato, fino al 2026.
■ Quali sono i numeri di SIPLI FEET?
Vent’anni di esperienza, oltre 20.000 installazioni, 25 persone
all’attivo, di cui il 50% interno; due sedi sul territorio
[62] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [63]

BARRA TRANCIARAMI
Gestione flotte
UN ELEMENTO DISTINTIVO "Tra gli elementi distintivi
di SIPLI ci sono i clienti. È proprio con loro che tutti
i giorni modelliamo ed adeguiamo le nostre soluzioni",
ci dice Emanuele Cefalo
Italiano e tre Partnership strategiche ed un tasso
di disdetta pari allo 0%. Fatturato triplicato negli per
due anni consecutivi e stimiamo di chiudere il 2021
consolidando il pregresso ed un +40% di ricavi.
Stiamo avviando un processo di managerializzazione
interna, continuiamo a creare occupazione
assumendo nuove risorse in grado di aiutarci a creare
valore e non a distruggerlo. Nel nostro piano strategico,
contiamo di inserire un 30% di nuove risorse nel
prossimo anno ed arrivare fino al +70% entro il 2023 e,
nello stesso periodo, stimiamo di raddoppiare le quote
di mercato attuali, ricavandoci nuove nicchie con forte
specializzazione e peculiarità.
Tra gli elementi distintivi di SIPLI ci sono i clienti, sì . . . è
proprio con loro che tutti i giorni modelliamo ed adeguiamo
le nostre soluzioni e sviluppiamo il nostro business,
sia con quelli acquisiti che con i potenziali nuovi.
Con i nostri partner c’è un reciproco approccio strategico
volto all’Open Innovation ed alla sinergia. Questo ci
rende, sul mercato, dei system integrators ed aumenta
ulteriormente il valore della nostra offerta, consentendoci
di occupare nuovi spazi, in dimensioni ancora inesplorate
dai nostri competitors.
Il nostro focus resta la telematica. Siamo però in grado
di leggere ed integrare soluzioni di pesatura a bordo su
mezzi movimento terra, mezzi per la raccolta rifiuti, ecc.
Nel mondo del trasporto container, nel 2016 siamo stati
la prima realtà Italiana, grazie al contributo e supporto
del mio caro amico Stefano Bortoli di VEI ITALIA (amico
e partner storico, oltre che strategico), a certificare un sistema
di pesatura a bordo dei carrelli porta-container, in
risposta alla normativa SOLAS su richiesta di alcuni dei
principali player operanti in porti ed interporti italiani.
Primato che ci siamo presi anche con la creazione di una
nuova figura professionale, quella del Fleet Coach e con
il discorso Industria 4.0 sulle attrezzature, nel 2018.
■ Quando vi siete rivolti al mondo delle costruzioni?
In maniera indiretta ci siamo sempre stati nel settore.
Eravamo presenti solo con soluzioni di localizzazione, di
monitoraggio del comportamento dell'autista e del controllo
del carburante.
Abbiamo iniziato a guardare a questo mondo con occhio
più attento da quando c'è stato l'interesse verso l'Industria
4.0. Abbiamo trattato escavatori, trituratori, perforatrici,
vibrofinitrici e sollevatori telescopici.
Siamo in grado di adeguare le macchine a ciò che è previsto
dai sette requisiti obbligatori dell'Industria 4.0, creare
l'interconnessione, ma, soprattutto, intervenire sulle
derive di processo, il che significa poter remotizzare sul
serio la macchina intervenendo in maniera non invasiva
ed in totale sicurezza. Riusciamo, ad esempio, a controllare
a distanza lo stato di funzionamento della mac-
china (ad esempio, monitorando da remoto
alcune funzionalità: utilizzo della
benna, rotazione della botte per le betoniere,
ecc.) e siamo in grado di certificare realmente, e
con continuità, le attività svolte. In alcuni casi, riusiamo
anche a dare la possibilità di lavorare con l'operatore a
terra e questo significa, in condizioni di lavoro, ostili e/o
rischiose, dare la possibilità di far rischiare solo il mezzo
e non l’uomo.
■ Credete nella sinergia?
Assolutamente sì. Le sinergie, quelle sane, sono esattamente
quanto le dicevo pocanzi. Crediamo nell’Open
Innovation e nella condivisione strategica del Know How.
Dico spesso ai miei che l’apertura è ciò che ci farà fare
la differenza. In un mondo in cui tutto corre così velocemente
ed il nostro settore, fortemente innovativo, in
maniera particolare, non essere aperto a sinergie, significa
perdersi tante opportunità Non esistono i tuttologi,
esistono tante aziende sane ed imprenditori illuminati
che, se condividono tra loro i valori chiave, possono
realmente creare valore per il mercato recettivo. Aprirsi
alle sinergie, decisamente sì. Mal che vada, avremo imparato
qualcosa di nuovo.
Ad oggi sono tante le sinergie già messe in capo e le integrazioni
di prodotto e/o processo adottate, molte delle
quali, suggeriteci dai nostri clienti. È la capacità di innovare
che distingue un Leader da un Epigono (cit. Steve
Jobs). Ci tengo, infine, a raccontarle un’altra cosa: stiamo
anche lavorando per fare in modo che le nostre soluzioni
rientrino in un ambito di circolarità: forniamo soluzioni
orientate a mantenere la proprietà del bene per
poi riutilizzare alcune apparecchiature. Abbiamo cambiato
il design dei device di nostra produzione, per rendere
più agevole il processo di recupero dei componenti
e il nostro software lavora per l'ottimizzazione dei
consumi. Tutto ciò ha un impatto sulle tre dimensioni
della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. La
sociale cerchiamo ovviamente di provare a farla in azienda
creando una Corporate Social Responsibility. È il nostro
piccolo contributo alla comunità.
+
+
TAGLIO NETTO
E PRECISO SHARP-CUT
SANA RICRESCITA
DELLA PIANTA
+
ELEVATA RESISTENZA
ALL’USURA
UN PASSO AVANTI NELLA TECNICA
ORIENTATI AL FUTURO
[64] novembre 2021 Costruzioni

Macchine&Componenti
Perforatrici idrauliche
Il rigore professionale
dell’azienda 4streets
associato all’attitudine di URI
per l’inesausta ricerca di inedite
soluzioni hanno dato vita
a un ambiente di lavoro ideale
Testi e foto di Fabrizio Parati
IL CANTIERE
esemplare
Il lavoro
di risanamento
della Galleria
Pompeiana,
sull’Autostrada
dei Fiori,
in Liguria,
si svolge giorno
e notte, e per
sette giorni
su sette.
Dove c'è URI c'è soluzione! Scuserete la congruenza
dell'affermazione con un noto slogan pubblicitario.
Tuttavia, qui di propagandistico non c'è nulla. C'è, anzi,
una realtà, quella di URI per l'appunto, instancabilmente interessata
e disponibile a modulare il proprio fare sulla base
delle necessità che, di volta in volta, i clienti manifestano.
Questa capacità di ascolto dei bisogni e di risoluzione dei
“problemi” è tornata in primo piano – e vedremo come - anche
in un cantiere in Liguria.
L'Autostrada dei Fiori ha programmato lavori su quattordici
gallerie della A10, che si trovano tra Savona e Ventimiglia,
per adeguarle agli standard della Commissione europea in
materia di sicurezza. Gli interventi sono di varia natura. Tra
[66] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [67]

Macchine&Componenti
Perforatrici idrauliche
LA MORI M45 IS (fornita a noleggio da URI alla
4streets) è una perforatrice idraulica per l’esecuzione
di chiodature e fori con barre autoperforanti.
La compattezza e le molteplici articolazioni rendono
la macchina adeguata per spazi di lavoro ristretti.
di essi, ci sono quelli indirizzati a risolvere le difettosità del rivestimento
delle gallerie, cioè ammaloramenti e decadimenti
prestazionali della struttura, prodotte dall'inesorabile trascorrere
del tempo.
Il cantiere
COSTRUZIONI ha visitato il cantiere di una delle quattordici
gallerie, vale a dire la Pompeiana, per assistere ad alcune
fasi dei risolutivi interventi di risanamento. Ad occuparsi
dei lavori è l'azienda 4streets, di Trento. Realtà
imprenditoriale, da noi già incontrata (cfr. Costruzioni, novembre
2019), che, seppur di recente conio (nasce nel
2016), ha già ampiamente dimostrato di saper dare contributi
decisivi nel risolvere spinose fasi di lavoro in cantiere,
promuovendo, in collaborazione con URI, la realizzazione
di macchinari innovativi per risolvere le problematiche
operative, anche le più complesse, sempre con un occhio
al rispetto dell’ambiente e sfruttando le nuove tecnologie
digitali.
E tutto ciò si è tradotto in pratica, con totale chiarezza, anche
nel cantiere della Galleria Pompeiana, laddove la 4streets,
che lavora in qualità di subappaltatore del consorzio
CEC, sta eseguendo “perforazioni che vanno a
interessare tutto l'arco della calotta”, ci dice Luigi Marano,
Direttore tecnico dell’azienda.
Alla perforazione fa seguito la posa di due tipologie di reti
elettrosaldate in acciaio inox in calotta, per impedire distacchi
corticali, utilizzando un'esclusiva piattaforma aerea
Tunlift, di Palfinger, a geometria variabile con struttura
a pantografo. Segue la posa di bulloni autoperforanti,
disposti a quiconce, e di travi di contenimento, quali presidi
per distacchi profondi, che vengono iniettati con un
impianto innovativo. Quest'ultimo, alimentato con bigbag
di premiscelato, provvede alla dosatura, alla misce-
[68] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [69]

Macchine&Componenti
Perforatrici idrauliche
LA MACCHINA
può essere
equipaggiata
con un comodo
radiocomando
Mori, per
avvantaggiarsi
di una totale
versatilità.
Come tutte le
perforatrici
della Mori,
la M45 IS
può essere
personalizzata
in funzione
delle esigenze
del cliente.
È quanto
è accaduto
anche nel caso
del cantiere
della Galleria
Pompeiana.
IN CANTIERE
Sopra,
il sistema
di aspirazione
della polvere
studiato da
ILMEG con URI.
A sinistra,
la piattaforma
Tunlift.
A lato (da
sinistra) l’ing.
Carlo Conedera,
Francesco
Caramana,
Luigi Marano
della 4streets.
E gli operatori.
lazione e alla iniezione. L’impianto è autonomo, dotato di
gruppo elettrogeno e disposto su cassa mobile con sollevamento
idraulico.
Stiamo eseguendo anche “iniezioni con malta alleggerita
per il riempimento di cavità estradosso del rivestimento.
Come per la precedente, anche per questa lavorazione ci
stiamo servendo di un impianto autonomo, dotato di gruppo
elettrogeno e disposto su cassa mobile con sollevamento
idraulico, che, alimentato con big-bag di premiscelato,
provvede alla dosatura, alla miscelazione e alla
iniezione”, ci dice l'ing. Marco Aurelio Piangatelli, anch’egli
in forza alla 4streets.
Le inedite soluzioni
Nella Galleria Pompeiana si eseguono, come abbiamo
visto, perforazioni su tutto l’arco della calotta. Per fare perforazioni
a raggiera, cioè a 360°, le macchine devono disporre
di un particolare cinematismo e, per giunta, devono
avere la possibilità di caricare le aste in maniera
automatica. Le due perforatrici idrauliche Mori M45 IS,
mezzi molti compatti per lavorare in poco spazio e studiati
per l’esecuzione di chiodature e di fori con barre autoperforanti,
sono state, pertanto, opportunamente modificate
da URI secondo le indicazione del cantiere: si è costruito
un attachment per poter cambiare le aste in maniera
automatica, senza l’apporto di un operatore, a incremento
della sicurezza e dell’efficienza della perforazione.
Come da prescrizione da parte del committente (Società
Autostrade), nel cantiere si deve lavorare a secco. A causa
dell’assenza d’acqua “abbiamo dovuto studiare un sistema
per poter adattare a queste macchine un aspiratore
delle polveri”, ci dice l’ing. Carlo Conedera, Responsabile
Divisione Perforazione di URI. “La società 4streets ci ha
pungolato molto sugli sviluppi tecnologici”, prosegue
Conedera, “e, anche in risposta a queste sollecitazioni, siamo
riusciti a proporre delle soluzioni inedite per questo settore.
In cooperazione con ILMEG abbiamo studiato un sistema
molto compatto per poter attrezzare le macchine
da perforazione, in maniera anche modulare, con un depolverizzatore
fisso, per poter risanare il luogo di lavoro.
Siamo riusciti a portare avanti il progetto di un box alimentato
elettricamente. In maniera automatica, l’ILMEG
CDC 1000, collegato con un tubo flessibile alla macchina
da perforazione, aspira, pulisce i filtri e scarica a terra la
polvere”. Con lo spruzzo a secco del calcestruzzo e con il
sistema di aspirazione ILMEG si è contribuito in maniera
netta ad aumentare la qualità del lavoro all'intero del cantiere:
l'aria non è satura di polvere in sospensione, perché
la polvere è scaricata a terra, e si evita l'uso di acqua.
[70] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [71]

Demolizione&Riciclaggio
Frantoi mobili
POTENZA ALLA SPINA Il frantoio mobile Roco
Ryder 1000 è elettrico, alimentato da un generatore
CAT da 135 kW oppure da rete elettrica industriale
trifase. Nel primo caso si consuma il 40% in meno
di gasolio rispetto a un frantoio mobile tradizionale;
nel secondo, si lavora a emissioni zero.
ANCHE A DISTANZA
Oltre al quadro di comando
lato macchina, il Ryder 1000
può essere gestito con
radiocomando (foto a destra)
o, in alternativa, tramite
comando remoto a cavo.
UN ASSO
nella manica
Testi e foto di Matthieu Colombo
Edilizia Orobica sceglie un impianto
di frantumazione mobile Roco Ryder 1000
ibrido per il suo centro autorizzato
al recupero di rifiuti inerti e con l’idea
di processare materiale anche in cantiere
Guarda il Roco
Ryder 1000 ibrido
in azione
[72] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [73]

Demolizione&Riciclaggio
Frantoi mobili
ORIENTABILE
DI 180°
Il secondo nastro
permette di scaricare
su un arco di 180°.
“Tutto per l’edilizia, il giardinaggio e il bricolage”. Dal nostro
motto si comprende subito che la nostra clientela spazia da
quella professionale fino al privato. Il nostro obiettivo è consolidare
la nostra realtà diventando un riferimento locale sia
per le imprese di costruzione e demolizione sia per i privati,
offendo soluzioni concrete e consulenza. L’acquisto di questo
frantoio mobile allarga i nostri orizzonti. Il nuovo Ryder
1000 ci permette di processare rifiuti inerti con una produttività
almeno doppia rispetto al nostro impianto fisso che
pensiamo di mantenere efficiente per quando l’unità mobile
sarà autorizzata anche al riciclaggio diretto sui cantieri.
Utilizziamo il Roco da poco più di un mese e siamo molto
soddisfatti della produttività (per ora abbiamo raggiunto
le 160 t/h), dei consumi e della facilità con cui si estraggono
elementi indesiderati dalle mascelle del frantoio.
Secondo le stime elaborate dall’Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale, nel 2019 la produzione
di rifiuti da costruzione e demolizione in
Lombardia (c.d. "inerti da C&D") è stata pari a 14.617.152 tonnellate,
pari al 44% della produzione totale di rifiuti speciali
prodotti in quell'anno. Il mese scorso, Arpa ha presentato una
piattaforma web chiamata Market Inerti per favorire la gestione
dei materiali recuperati dal riciclaggio dei rifiuti da
costruzione e demolizione e la loro ridistribuzione sul territorio
facendo incontrare domanda e offerta. Il principio è mettere
in vetrina il materiale prodotto nei singoli contesti terri-
Amedeo
Roncalli
Direttore
operativo
Edilizia Orobica
Vittoria
Roncalli
Amministratore
Edilizia Orobica
Oggi possiamo dire di tirare il fiato e di avere superato anni
non facili. Nostro padre Bortolo ha iniziato come artigiano
nel settore delle costruzioni residenziali, assieme a suo fratello
Alfio, alla fine degli anni sessanta trasferendoci in questa
nuova sede. L’idea di fare il salto e passare a servire la filiera
delle costruzioni, costituendo un magazzino edile a servizio
del nostro territorio, ha preso forma durante gli anni Novanta.
Da allora fino al 2009 è stato un crescendo in termini di offerta
e soddisfazione dei clienti, poi abbiamo sofferto la congiuntura
economica della filiera, accentuata dal nostro bacino operativo
molto specifico. L’anno della rinascita è stato per assurdo
quello dell’arrivo della pandemia, il 2020. Quest’anno
stiamo consolidando quanto fatto lo scorso anno e abbiamo
trovato le energie e le risorse per investire nuovamente per
ammodernare gli impianti della nostra sede operativa e acquisire
il nuovo frantoio mobile. A tal proposito è stato nostro
padre Bortolo a scegliere il Roco Ryder 1000, andando a concretizzare
un’idea che aveva in mente da anni.
TRASLAZIONE...
...idrostatica
alimentata da motore
elettrico.
La si controlla da lato
macchina, comando
radio o a filo.
toriali, riducendo l’impatto del trasporto in termini di costi e
impatto ambientale.
L’ibrido che consuma il 40% in meno
L’attività di Edilizia Orobica si inserisce alla perfezione in
questo contesto. Lo storico magazzino edile che oggi ha
sede a Villa d’Alme (BG), in bassa Val Brembana, da fine
2019 è centro autorizzato al recupero di rifiuti inerti e se in
principio il materiale conferito veniva processato con un
impianto fisso, in ambiente coperto, capace di una produttività
massima di circa 80 t/h, oggi la storia è cambiata.
A fronte di un aumento del materiale conferito, la famiglia
Roncalli ha infatti deciso di investire in un nuovo impianto
mobile di frantumazione ibrido a mascelle e la scelta
è caduta su una macchina particolarmente interessante
proposta in Italia dalla FSI di Savona. Stiamo parlando
del nuovo Roco Ryder 1000 ibrido azionato da generatore
elettrico che può essere alimentato sia da motore termico
CAT C7.1 Acert tarato a regime fisso (135 kW a 1.500
giri/min, 88 dB(A) Genset) sia “alla spina”, ovvero tramite
rete elettrica trifase da 400V. Quest’ultima soluzione, disponibile
a richiesta, rende il Ryder 1000 ideale per lavora-
DA UN CANTIERE ALL’ALTRO SENZA PERMESSI SPECIALI Le dimensioni di trasporto del Roco Ryder 1000
sono perfette: 12.000 mm di lunghezza, per 2.500 mm di larghezza e 3.200 mm d’altezza massima.
[74] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [75]

Frantoi mobili
AUTOMATICO La velocità del frantoio,
e il prevaglio sono gestiti in automatico
dal Ryder 1000 in base al tipo di materiale.
È possibile anche la regolazione manuale.
Le mascelle si regolano idraulicamente.
NASTRO MAGNETE
BIDIREZIONALE L’allestimento
di serie include anche il nastro
estrattore del ferro che può scaricare
a destra o a sinistra della macchina.
re in elettrico tramite cinghie, e l’olio idraulico serve esclusivamente
per la traslazione e la regolazione della luce tra
le mascelle (da 40 a 150 mm) della bocca del frantoio lunga
1.000 mm e larga 600 mm.
Roco è un costruttore nord irlandese, di giovane corso, ma
forte di progettisti navigati del settore e di componentistica
ultra collaudata e di prima qualità. Rispetto ad un frantoio
mobile a mascelle diesel ad azionamento idraulico di pari
classe, ossia con una produzione oraria variabile dalle 160
alle 200 t/h, il nuovo Ryder 1000 ibrido sviluppato da Roco
annuncia un risparmio in consumo carburate superiore al
40% lavorando alimentato dal sei cilindri a stelle e strisce.
Produttività itinerante
Ad incrementare la versatilità del nuovo Roco ibrido sono
senza dubbio le sue dimensioni di trasporto e il suo peso
operativo che lo rendono facilmente trasferibile dal
piazzale al cantiere, senza permessi speciali.
Le sue misure sono 12.000 mm di lunghezza
a nastro principale ripegato, 2.500 mm
di larghezza e 3.200 mm d’altezza per
29.500 kg di peso di trasporto dichiarato
che diventano 29.000 in condizioni operative.
A tal proposito la Edilizia Orobica ha avviato
le pratiche per poter utilizzare il Ryder
1000 anche per il riciclaggio e la rigenerazione
degli inerti direttamente in cantiere.
stra-sinistra) con base posta esattamente sotto l’alimentatore
vibrante grizzly, come il magnete deferizzatore con
nastro estrattore bidirezionale che permette di espellere
il ferro sul lato destro o sinistro del carro. Si apprezza anche
il nastro principale ad altezza variabile largo ben un
metro e, al pari del nastro laterale, dotato di robusta protezione
superiore e sistema di abbattimento polveri ad acqua.
Tra mascelle e nastro principale non manca nemmeno
la piastra deflettrice in acciaio per scongiurare i danni che
dei tondini potrebbero causare al nastro.
Tre soluzioni di controllo
Il nuovo Roco Ryder 1000 si controlla integralmente dal
completo quadro comandi sul lato destro del carro. Sullo
stesso lato si possono montare il radiocomando a cavo
per gestire lo spostamento della macchina, oppure la centralina
del radiocomando senza fili che permette di movimentare
e gestire il lavoro del frantoio da remoto, in
totale sicurezza.
Parliamo, infine, della soluzione di trasmissione dati bidirezionale
e software per la gestione flotta veicoli applicata
al Roco Ryder 100 che è stata perfezionata dalla
FSI di Savona, con il supporto della Movimatica di Torino.
ABBATTIMENTO POLVERI
Entrambi i nastri sono dotati
di coperture in acciaio
inossidabile e di nebulizzzatori
di acqua per contenere
le polveri. Parte dell’allestimento
di serie anche i fari led.
Orizzonti allargati
Edilizia Orobica è nata nel 1981 per iniziativa di
Bortolo Roncalli, quale evoluzione della società
Valbrembilla dei fratelli Roncalli specializzata in residenziale.
Da semplice magazzino edile, l’azienda
si è sviluppata allargando l’offerta sia in termini
di numero di prodotti per la filiera delle costruzioni,
sia affacciandosi anche al settore della manutenzione
del verde. Infine ha scelto di conquistare
anche i clienti privati proponendo attrezzature e soluzioni
per il fai da te. Oggi, tra Bergamo la Valle
Imagna e la Val Brembana, edilizia Orobica di Villa
d’Almè (BG) è un punto di riferimento per competenza
e rapporto qualità prezzo delle offerte.
re in ambienti chiusi o coperti, come può presso la sede di
Edilizia Orobica, ma anche in cantieri come quelli urbani,
dove la riduzione delle emissioni acustiche è una delle priorità
assolute. In sostanza la macchina è ad azionamento
totalmente elettrico, le mascelle sono azionate da moto-
Dettagli che fanno la differenza
Che il Ryder 1000 (lunghezza della bocca del frantoio in
mm) sia un frantoio mobile progettato da esperti del settore,
con 40 anni d’esperienza sul campo, lo si capisce
da dettagli come il nastro laterale orientabile di 180° (de-
GRUPPO ELETTROGENO
Il funzionamento del motore termico
CAT C7.1 Acert è di tipo Genset
con funzionamento a regime fisso
(135 kW a 1.500 giri/min).
[76] novembre 2021 Costruzioni

Demolizione&Riciclaggio
La punta del
Escavatori demolition
CONTROLLO STABILITÀ L’elettronica dei
demolition Doosan rileva l’angolo
di rotazione torretta rispetto al carro, quindi
angolo e sbraccio dell’attrezzatura.
La grafica indica l’avvicinarsi del limite
operativo considerando l’allestimento con
l’attrezzatura più pesante indicata.
Doosan DX380-7 DM
Peso operativo max
Massima altezza
Attrezzatura a 26 m
Braccio scavo dritto
Attrezzatura a 10 m
46,8 t
23 m
2,6 t
10,3 m
3 t
TRIDENTE
Si chiama Doosan DX380-7 DM,
porta il perno a 23 m con attrezzature
da 2,6 t, mentre con braccio corto
“dritto” supera i 10 m e porta
attrezzature da 3 t. Arriva il terzo
demolition italo-coreano
Testi di Matthieu Colombo
Passaporto coreano con un pizzico di sangue italiano.
Così si presenta la gamma di escavatori demolition firmata
Doosan. Dopo aver presentato a maggio 2020 il
modello DX235-5 DM da 28,7 t di peso operativo e braccio da
18 m al perno, lanciato per primo perché nessun altro costruttore
lo offriva (ancora oggi è così), Doosan ha iniziato a produrre
in piccola serie anche DX530-5 DM da 60,5 t di peso operativo
e 27,5 m al perno con attrezzature da 3 t di peso. Oggi, sono
in consegna in Italia anche i primi DX380-7 DM da 46,8 t di peso
operativo e braccio da 23 m che lavora con attrezzature da 2,6
t di peso. Le tre macchine marchiate, garantite e vendute dalla
rete Doosan Emea con tutto il valore aggiunto del caso in termini
di servizio assistenza e formule di garanzia, sono figlie di
una collaborazione tra Doosan CE Europe e la parmense Laurini
Officine Meccaniche.
Il nuovo DX380-7 DM
L’ultimo arrivato va a concorrere con i modelli che i concorrenti
hanno rilanciato per primi quando, ormai sei anni fa, i
big del settore hanno scelto di sviluppare internamente le
proprie gamme demolition. Doosan ha semplicemente pensato
di fosse più strategico proporre i modelli più rari sul mercato
Emea e la cosa, agli occhi di Costruzioni, sembra avere
dato i frutti sperati. I Doosan DM venduti in Italia negli ultimi
BRACCIO DA SCAVO Il DX380-7 DM al lavoro
con braccio “corto” e curvo. Montando i due
elementi braccio dritti si arriva a 10,3 m al perno .
[78] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [79]

Escavatori demolition
C
Benne a frantoio
Finalmente liberi (dal ferro)!
18 mesi sono infatti stati scelti da importanti realtà, anche
specializzate in demolizioni.
Del nuovo DX380-7 DM sappiamo già che un esemplare lavorerà
spesso a Milano e dintorni (vi aggiorneremo in merito)
e che si tratta di una macchina già sviluppata sulla base
di un escavatore Doosan di settima generazione, caratterizzato
da sistema di videocontrollo perimetrale con 4 telecamere
(visualizzazione a volo d’uccello possibile), motorizzazione
con emissioni allo scarico nel limito della normativa
Stage V e connettività 5G.
Dati alla mano, il DX380-7 DM condivide parti del sottocarro
allargabile idraulicamente con il fratello maggiore DX530-
5 DM. I due modelli si differnziamo per la lunghezza del sottocarro,
al pari dei modelli tradizionali da scavo, ma
condividono le suole da 600 mm e la larghezza minima di
trasporto ai cingoli di 2.970 mm che alla massima estensione
arrivano a ben 4.370 mm. Nel complesso, si tratta di
una macchina ispirata alle esperienze di demolizione maturate
in Italia e non vediamo l’ora di poterla vedere al lavoro
per condividere con voi le nostre prime impressioni.
30 GRADI
Tutti e tre i Doosan
DM hanno la cabina
inclinabile di ben 30°
in modo che
l’operatore abbia
sempre la visuale
ottimale
sull’attrezzatura.
CILINDRICI
Gli elementi
a sfilo del
sottocarro sono
fatti per durare
nel tempo e non
accumulare
sporco.
Il settore delle
demolizioni e delle
riqualificazioni ha
sempre avuto un punto
debole nella lavorazione
dei materiali armati. Per
il loro recupero, le
imprese sono state
costrette a fare i conti
(piuttosto salati) con i
limiti delle macchine. Il
perché è ben sintetizzato
da un impresario con
cantieri in tutta Europa:
“Quando si tratta di
materiali armati i costi e i
tempi lievitano. È
risaputo che la criticità
maggiore è a carico del
ferro che, processato dai
macchinari, spesso
taglia il nastro
trasportatore causando
fermi macchina gravosi
per la commessa
stessa”. Come
trasformare questo
I materiali armati non sono più un problema:
in poco tempo e senza intoppi possono
essere liberati dalle anime in ferro
a tutto beneficio del lavoro del cantiere
punto debole in punto di
forza? Basta installare
alla macchina operatrice
già presente in cantiere
una benna frantoio a
mascelle MB Crusher e
frantumare il materiale
armato alla
granulometria che serve.
Il ferro semplicemente
esce per forza di gravità
insieme al materiale
frantumato.
Successivamente, può
essere messo a cumulo
con il deferizzatore
24Volt, cioè un
dispositivo da installare
all’unità MB Crusher e
che si aziona
direttamente dalla
cabina dell’escavatore.
Da un cantiere di Brescia
una testimonianza della
bontà della soluzione MB
Crusher: “Dopo aver
tentato in tutti i modi di
trattare i materiali
grigliati con il frantoio
cingolato presente in
cantiere abbiamo
introdotto nel nostro
parco macchine la benna
frantoio BF90.3 di MB
Crusher: con essa siamo
riusciti a frantumare i
grigliati derivanti dalla
demolizione di alcune
porcilaie con facilità e in
poco tempo. Nessun
problema con il ferro e
nessun fermo macchina
o intoppo che avrebbe
rallentato i lavori, cosa
che invece avevamo
riscontrato con altri
impianti”. Spostandoci in
pieno centro urbano, in
un cantiere nel Sud della
Francia dove era
necessario demolire un
palazzo del 1930 per
realizzare un nuovo
complesso residenziale
di 26 alloggi: in questo
caso, l’utilizzo della
benna frantoio BF90.3 di
MB Crusher, installata
sull’escavatore Liebherr
924, ha permesso di
frantumare il materiale
armato liberandolo dal
ferro, per poterlo
riutilizzare subito per il
sottofondo nella
costruzione del
parcheggio. La parola al
responsabile di cantiere:
“Un risultato economico
e ambientale eccellente
che ha dato slancio alla
commessa: ci siamo
liberati dal ferro senza
intoppi e molto
velocemente”.
Tutta la gamma di benne
frantoio MB Crusher
rappresenta il modo più
risolutivo, veloce ed
economico per lavorare
materiali armati
direttamente in cantiere
con la propria macchina
operatrice. Cemento
armato, traversine, pali
della luce, grigliati:
l’elenco è lungo e tante
sono le aziende che
hanno scelto di trattarli
con le unità MB Crusher.
mbcrusher.com
[80] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [81]

Cave&Calcestruzzo
Materiali
LA STELLA
polare è green
Cementi e calcestruzzi a ridotta impronta di CO 2
per innovare il mercato dei materiali per le
costruzioni. Callieri: «Vogliamo guidare il settore
verso la transizione ecologica»
Testi di Damiano Diotti
ROBERTO CALLIERI
Amministratore Delegato
di Italcementi (sopra).
E la qualificata platea
nella sede Assimpredil
Ance di Milano.
Nasce la linea eco.build di Italcementi e Calcestruzzi.
Si tratta di cementi e calcestruzzi sostenibili e di qualità.
Prodotti che sono stati studiati con l’obbiettivo di
ridurre la CO2 e per dare vita a un’economia circolare.
Cornice della presentazione, tenutasi lo scorso ottobre alla
presenza di rappresentanti delle imprese di costruzioni, clienti
e progettisti, della linea eco.build è stata la sede di
Assimpredil Ance di Milano.
«Siamo a Milano, cuore dell’Italia che produce e innova, per
lanciare la nuova linea di prodotti sostenibili di Italcementi e
Calcestruzzi, studiati e messi a punto per offrire al mercato
soluzioni nuove che siano in linea con la nostra ambizione di
ridurre l’impronta ambientale dei nostri prodotti e – di conseguenza
– delle opere che con essi vengono realizzate», ha
detto Roberto Callieri, Amministratore Delegato di Italcementi.
«Italcementi vuole guidare il cambiamento, come ha sempre
fatto da 157 anni a questa parte. Per questo motivo la
nostra ricerca si è indirizzata in questi ultimi anni su quella
che è la grande sfida di oggi per tutti noi: la sostenibilità. Nei
nostri laboratori si fa ricerca e innovazione, con un gruppo
dedicato che si pone obbiettivi concreti e offre supporto a
imprese e progettisti. Soluzioni costruttive ad alta sostenibilità
saranno il vantaggio competitivo del futuro e proteggeranno
il mercato italiano dall’import».
A fare gli onori di casa, Regina De Albertis, presidente di
Assimpredil Ance, l'associazione delle imprese edili operanti
nelle province di Milano, di Lodi e di Monza e Brianza
e la più importante realtà associativa del settore. «La sostenibilità
è oggi un valore strategico per il settore delle costruzioni
e per questo è fondamentale poter contare sulle
innovazioni della catena di fornitura e sul valore
ambientale che i prodotti, come il cemento, possono incorporare,
perché ogni miglioramento tecnico volto alla riduzione
della CO2 è un tassello importantissimo per il raggiungimento
della sostenibilità del nostro settore».
Le azioni intraprese da Italcementi nel 2020 hanno consentito
di ridurre le emissioni, rispetto al 2019, di circa 10Kg di
CO2 per tonnellata di cemento, mentre l’obbiettivo di
HeidelbergCement, il gruppo internazionale di cui fanno parte
Italcementi e Calcestruzzi, prevede per il 2025 una riduzione
del 30% delle emissioni di CO2 nel ciclo di produzione
del cemento e, per il 2050, un approccio carbon neutral per il
calcestruzzo destinato alla clientela.
«Occorreranno anche altri investimenti, per noi come per tutti
gli altri operatori del settore cemento. Su questo piano è
forte l’impegno di Federbeton, la filiera di settore, le cui aziende
sono chiamate a investire ingenti somme: stime preliminari
parlano di 4,2 miliardi di euro da qui al 2050. Chiaramente,
è uno sforzo che la nostra industria non può sostenere da
sola e occorrerà il supporto da parte delle istituzioni, sia sul
fronte normativo che su quello degli investimenti necessari
a questa complessa ma irrinunciabile trasformazione», ha
aggiunto Callieri.
La gamma eco.build
Italcementi ha diviso in tre livelli misurabili il contributo alla riduzione
della C02: contenuto di clinker (il semilavorato che
una volta macinato diventa cemento), il contenuto di materie
prime seconde provenienti da altri cicli produttivi e le performance
ambientale di prodotto, mantenendo la qualità e
la sicurezza di sempre e a costi competitivi.
Calcestruzzi ha studiato prodotti in coerenza con i Criteri
Ambientali Minimi CAM, richiesti nelle gare pubbliche, che
prevedono il 5% di materiali riciclato, per arrivare a percentuali
di sostituzione più alte per progetti più ambiziosi in cui
sono richiesti materiali in grado di soddisfare protocolli di certificazione
nazionali e internazionali come LEED, ITACA o EN-
VISION sempre più richiesti nell’ambito di un’industria delle
[82] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [83]

Cave&Calcestruzzo
Materiali
La gamma eco.build si serve di materiali non pericolosi
provenienti da diversi settori industriali e, in sostituzione
degli aggregati naturali, di materiali da D&C.
costruzioni sostenibile. A questi si aggiungono i prodotti low
carbon, studiati innanzitutto per ridurre le emissioni di CO2,
per poi arrivare a calcestruzzo “net zero carbon”.
L’accurata scelta dei materiali
La gamma eco.build è a disposizione delle imprese e dei
progettisti con l’obiettivo di ridurre la CO2. Nasce da un percorso
che parte dall’utilizzo di materiali di recupero in sostituzione
delle materie prime naturali provenienti dalle attività
estrattive (cave e miniere), come calcare, argilla e
scisti.
Fra i materiali alternativi utilizzati ci sono i materiali non pericolosi
provenienti da altri settori industriali per arrivare
allo studio di calcestruzzi che nel loro mix design utilizzano
materiali da costruzione e demolizione – tutti sottoposti
a rigidi tracciamenti – in sostituzione degli aggregati
naturali. Entrambe le pratiche consentiranno di evitare
l’escavazione di 15 milioni di tonnellate l’anno di materiali,
con una importante riduzione nell’utilizzo di risorse naturali,
aiutando così a contenere il riscaldamento globale e
mantenendo sempre elevati standard qualitativi e a costi
competitivi. Quello che in altri settori produttivi è classificato
come “rifiuto” diventa nel ciclo di produzione del cemento
e del calcestruzzo una vera e propria risorsa attuando
un percorso virtuoso di economia circolare.
Sostenibilità di qualità e misurabile
Per Italcementi e Calcestruzzi la sostenibilità parte dal controllo
di qualità che viene fatto sui cementi e sui calcestruzzi
e passa anche attraverso la certificazione.
Gli impianti di produzione del cemento e del calcestruzzo
certificati CSC, lo standard internazionale del Concrete
Sustainability Council, certificano il processo di approvvigionamento
responsabile su tutta la filiera di produzione
secondo i principi base della Sostenibilità e nel rispetto di
cinque categorie di crediti: pre-requisiti, gestione, sostenibilità
ambientale, sostenibilità sociale e sostenibilità economica.
L'obiettivo è quello di validare l'intera filiera di processo:
dal trasporto al riciclo delle materie prime. Il tutto
nel segno della massima trasparenza per garantire prodotti
performanti e filiere sicure, responsabili.
Prodotti certificati grazie all’EPD
Oltre 40 prodotti proposti alle imprese e ai progettisti sono
dotati di EPD (Dichiarazione ambientale di prodotto) un documento
che rendiconta i potenziali impatti ambientali associati
alla realizzazione di un prodotto/servizio, lungo tutto
il suo ciclo di vita, mediante l’applicazione della metodologia
LCA (Life Cycle Assessment). Un certificato di garanzia della
misura della sostenibilità dell’opera finale.
Già sul mercato
Tra le soluzioni già oggi disponibili per costruire il modo sostenibile,
due tra tutte testimoniano concretamente l’attenzione
di Italcementi e Calcestruzzi. Il primo è l’i.idro DRAIN:
un calcestruzzo progettato per garantire il rispetto del ciclo
naturale dell’acqua e la capacità drenante anche in condizioni
di precipitazioni estreme, garantendo al tempo stesso un aiuto
nel mitigare l’isola di calore tramite una temperatura superficiale
ridotta rispetto, ad esempio, all’asfalto di circa il 20%
nelle giornate più calde. Solo a Milano, durante il 2021, sono
stati posati più di 20.000 m 2 di questo materiale che, anche
grazie alla propria particolare porosità, è in grado di assorbire
CO2 molto più rapidamente di un normale calcestruzzo.
L’i.power RIGENERA:, invece, è un prodotto concepito e sviluppato
per la rigenerazione delle infrastrutture esistenti. È in
grado di ridurre drasticamente le necessità di demolizione
dei ponti, con il conseguente blocco del traffico, e di aumentare
la resistenza e la durabilità delle infrastrutture anche nei
confronti di eventi sismici.
[84] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [85]

Cave&Calcestruzzo
Perforatrici idrauliche
SI RINNOVA
e allarga l’offerta
La CommandoTM DC300Ri è ideale
per le applicazioni drill and blast. Garantisce ottime
performance in molteplici applicazioni civili
Testi di Damiano Diotti
Sul mercato dal 2019 e largamente apprezzata, ora si
è rinnovata. È la Commando DC300Ri di Sandvik.
Una moderna perforatrice di superficie, gommata,
completamente radiocomandata e dotata di martello esterno.
Grazie all’utilizzo di aste R28, R32 e T35, la DC300Ri
consente di realizzare un ampio range di fori (diametri da
38 a 64 mm). La perforatrice offre un’eccellente mobilità e
stabilità, anche sui terreni più difficili. Insieme a un nuovo
braccio e a un'affidabile perforatrice da roccia HL300, la
nuova perforatrice offre elevata produttività e bassi costi
operativi anche in ambienti sfidanti.
Design e prestazioni
La nuova Commando DC300Ri è estremamente agile e
versatile. È dotata di un motore caterpillar C3.6TA da 74,4
kW. Gli pneumatici in gomma e l'oscillazione di ±10 gradi
contribuiscono all'eccellente manovrabilità.
Grazie alla struttura del braccio - completamente nuova
e rinforzata - e all’oscillazione estesa, la DC300Ri è in grado
di raggiungere un’area di copertura di 12 m 2 ; vale a dire
il 20% in più rispetto ai modelli precedenti. Una capacità
dell'aria di spurgo di 3 m 3 /min consente, inoltre, di ottenere
una maggiore profondità con fori di dimensioni maggiori.
Dotata di un avanzato sistema di controllo della perforazione,
cioè l’iTorque, la Commando DC300Ri assicura alte
prestazioni di perforazione e garantisce una considerevole
durata nel tempo. Il sistema di controllo intelligente
del compressore ed il nuovo motore CAT 3.6 74,4 kW Tier4F
/ Stage5 contribuiscono a un’ottimale efficienza dei consumi.
Tutto ciò garantisce un miglioramento del 30% rispetto
ai modelli precedenti della stessa classe di dimensioni.
La Sandvick Commando DC300Ri condivide lo stesso unico
design modulare che caratterizza gli altri modelli di perforatrici
di superficie di piccole dimensioni di nuova generazione
Sandvik. Questo layout garantisce tre favorevoli
condizioni: punti di servizio facilmente accessibili, diagnostica
eseguibile on-board e trasporto agevole. L’altezza
di 2,85 m permette di trasportare facilmente e velocemente
la perforatrice da un sito all'altro utilizzando un piccolo camion
o anche semplicemente un rimorchio.
Adatta a diverse applicazioni
L'ampia gamma di fori e le opzioni specifiche on-board
rendono la Commando DC300Ri una perforatrice ver-
[86] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [87]

Perforatrici idrauliche
La Commando DC300Ri
è una perforatrice multifunzione
dalle dimensioni compatte. Facile
spostarla da un luogo all’altro.
IL SANDVIK DC 300RI STAGE V IN NUMERI
Larghezza di trasporto
2.35 m
Lunghezza di trasporto
5.7 m
Altezza di trasporto
2.85 m
Peso dell'unità operativa
6.100 kg
Dimensione dei fori
38 – 64 mm
Diametro aste
R28, R32 o T35 MF
Perforatrice
HL300, 9 kW
Motore
CAT C3.6, 74,4 kW (99,7 hp)/2200 rpm
Tier3/Tier4F/Stage5
Capacità aria di spurgo
3 m 3 /min, fino a 8 bar
satile. La macchina si esprime al meglio in vari lavori di
costruzione civile, come, ad esempio, cantieri stradali e
ferroviari, scavi, realizzazione di canali e opere di fondazione.
L’estensione del braccio e il roll-over (optional),
che consente alla slitta di ruotare di 360 gradi, rendono
l'unità ideale anche per applicazioni in cave di pietra ornamentale.
Grazie alla possibilità di realizzare fori di dimensioni ridotte,
la perforatrice Sandvick si adatta perfettamente
alle applicazioni di tunneling. Il roll-over è necessario nelle
applicazioni di bullonatura in galleria e il sistema opzionale
di aggiunta di un'asta offre flessibilità e sicurezza.
Una speciale opzione che consente di aumentare la
velocità di spostamento della macchina permette alla
perforatrice di stare al passo con le altre macchine in underground.
La nuova Commando DC300Ri può essere dotata, inoltre,
di diverse opzioni intelligenti. Sono scelte che permettono
di adattare la macchina a ben specifiche esigenze:
l'allineamento automatico dei fori, il monitoraggio
da remoto dei parametri di perforazione, attraverso l’utilizzo
della piattaforma SanRemo, e la possibilità di visualizzare
tutto su uno schermo secondario.
[88] novembre 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Sollevamento&Noleggio
PLE
Alla scala
DEL CALCIO
Sono entrambe portatrici di una consolidata esperienza
professionale, ciascuna per il proprio ambito
d’attività. Ci riferiamo all’azienda Berti Piattaforme,
di Concorezzo (MB), che dal 1985 è attiva nel settore del sollevamento
aereo di persone, con servizi di noleggio di piattaforme
aeree di lavoro con bracci telescopici da 6 a 90 m,
con o senza operatore, e al Gruppo Masserdotti, di Castel
Mella (BS), che sin dal 1967 si occupa di stampa digitale e
Due titolate aziende
hanno collaborato alla
“decorazione” dello
Stadio San Siro,
adottando attente
procedure per condurre
i delicati lavori in quota
e per accedere all’area
dell’impianto sportivo
Testi di Fabrizio Parati
digital signage. Ad essi affianca l’area dei servizi: da
Palinsesto, software proprietario per il Digital Signage, alle
attività di Content Creation & Content Management, dal
Project Management alla Customizzazione dei devices.
Partnership con Berti Piattaforme
I detentori di così tanta pratica sul campo non possono
che avere campi di lavoro adeguati. Uno su tutti, per blasone,
li ha visti protagonisti: lo stadio San Siro, a Milano.
Il Gruppo Masserdotti è stato fornitore della UEFA (Unione
Europea delle Federazioni Calcistiche) per la brandizzazione
dello stadio in occasione della semifinale della
UEFA Nation Leauge dello scorso ottobre.
A definire meglio la pratica sono le parole di Marcello
Lamperti, General manager della Società Gruppo
Masserdotti: “Abbiamo replicato un'attività che avevamo
già svolto, sempre insieme a Berti Piattaforme, in occasione
della finale della 61ª edizione della Champions
League del 2016, e sempre nello scenario dello stadio
milanese: abbiamo decorato sia l'interno sia l'esterno di
San Siro con i loghi della UEFA e con le bandiere delle
squadre di calcio. Più precisamente, abbiamo vestito con
delle enormi ‘calze’ quattro delle otto colonne di accesso
al terzo anello dello Stadio Meazza. Sono strutture
alte circa 50 m, per poterlo fare abbiamo dovuto utiliz-
IL CANTIERE
è durato dieci
giorni, con
l’impiego di due
piattaforme e di
due operatori
Berti. In quota,
due per ogni
cestello, per
l'installazione
del telo hanno
lavorato
gli uomini
del Gruppo
Masserdotti.
L'area del
cantiere è stata
debitamente
transennata,
in accordo con
la direzione
generale dello
stadio.
zare delle piattaforme aeree fornite, con la formula del
noleggio a caldo, da Berti. Con le nostre maestranze abbiamo
fatto calare lentamente questi grandi teli fissandoli
alle sommità delle colonne.
Abbiamo anche affisso le bandiere delle squadre di calcio
e la bandiera della UEFA al grande tabellone segnapunti
che si trova sopra il secondo anello arancione. Per
svolgere questa operazione abbiamo avuto la necessità
di accedere al retro dello stadio, cioè alla via adiacente
l'Ippodromo, servendoci di una piattaforma, da ben 80
m, anch’essa fornita da Berti.
Siamo stati in grado di svolgere tutte le attività nei tempi
previsti. Il giorno prima dell'inizio della manifestazione,
un temporale ha disarcionato una delle grafiche a copertura
di una colonna. E questo ci ha costretti ad
intervenire con emergenza per rimettere in sicurezza tutta
la decorazione. Ci siamo riusciti anche grazie alla grande
disponibilità degli operatori di Berti, che ci hanno sapientemente
coadiuvato in questa operazione”.
Le protagoniste
Tanto evocate nelle righe precedenti, le macchine fornite
da Berti al Gruppo Masserdotti per i lavori a San Siro
sono due piattaforme autocarrate: una Barin AP73/35 e
una Wumag Palfinger wt850. La Barin AP73/35 è una
piattaforma aerea (42000 kg Ptt autocarro) con altezza
massima di lavoro di 73 m. Lo sbraccio massimo di
lavoro è di 35 m e la rotazione della torretta è di 360°
(la rotazione del cestello è, invece, di 90°+90°). La portata
massima del cestello è di 400 kg. La Wumag
Palfinger wt850 è un mezzo, da 56 t, che esprime la considerevole
altezza di lavoro di 84 m. Ha uno sbraccio
massimo orizzontale di 35 m e una portata di 530 kg.
[90] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [91]

Display
Collaborazione per vederci meglio
MTA,
multinazionale
apprezzata per lo
sviluppo e la produzione
di un’ampia gamma di
prodotti elettrici ed
elettronici per il mondo
automotive, ha
annunciato l’inizio della
collaborazione con
Manitou, gruppo francese
leader nelle macchine di
movimentazione, che ora
monterà, pertanto, su
molti modelli di
sollevatori telescopici per
l’edilizia, fissi e rotativi, i
display Giotto e Leonardo
prodotti dalla MTA.
Entrando nel dettaglio
della fornitura, i
telescopici rotativi MRT
Vision sono dotati del
display Giotto 8”, mentre
la linea MRT Vision+
utilizza il display 12”
Leonardo.
I sollevatori telescopici
MHT montano in cabina il
display Giotto 8”, in grado
di soddisfare le esigenze
di ogni macchina. Giotto
e Leonardo
rappresentano i top di
gamma dell’offerta MTA e
sono sviluppati su
piattaforma Android.
Dotati di schermo TFT
multi-touch, antimpronta
e antiriflesso, sono
utilizzabili anche con i
guanti. Tutte queste
caratteristiche sono
necessarie per l’ambiente
in cui vengono impiegati,
in maniera particolare
l’antiriflesso,
considerando che la
cabina dei sollevatori
prende luce dai propri
quattro lati.
Impiegati sia in modalità
portrait sia landscape, i
due display MTA
MTA annuncia l’inizio della collaborazione
con Manitou. L’azienda francese ora monta
sui propri sollevatori telescopici per l’edilizia,
sia sui fissi sia sui rotativi, i display MTA
Giotto e Leonardo
garantiscono elevata
resistenza alle vibrazioni
e alle alte temperature e
un grado di protezione
IP66. Giotto e Leonardo si
distinguono per la
presenza di due ingressi
video collegati a una
retrocamera.
Quest’ultima è necessaria
per consentire
all’operatore una visione a
360° dell’ambiente
circostante.
Un menù multipagina
permette la
visualizzazione su più
schermate di diversi
parametri operativi, quali
ad esempio i livelli
carburante e urea; le
temperature di acqua e
olio; diagnostica onboard;
pagine di lavoro e
di impostazione. Le
grafiche 3D, ad elevato
dettaglio, sono moderne
e accattivanti e rese
possibili da Android
Studio. L’utilizzo di
Speedy Creator, il tool
software sviluppato da
MTA che estende le
funzionalità standard di
Android, ha consentito,
infine, lo sviluppo di
un’applicazione,
importante per la
sicurezza degli operatori,
che mostra, in tempo
reale, alcuni parametri
relativi alla stabilità delle
macchine.
mta.it.
© Tadano Ltd. 2021
LA NUOVA GRU A 7 ASSI CHE
RISCRIVE GLI STANDARD.
LA NUOVA AC 7.450-1
La gru Tadano AC 7.450-1 appartiene a una classe a sé stante: con una lunghezza del carro di 15,99 m e una base di
appoggio di 8,45 m è compatta come una gru a 6 assi e potente come molte 8 assi. Questo perché con il braccio base
telescopico da 80 m completamente sfilato, la gru Tadano AC 7.450-1 raggiunge una portata di carico fino a 23,7 t e
senza avere montato l’SSL. Aggiungendo quest’ultimo componente, si lascia alle spalle tutte le rivali, raggiungendo
addirittura le 37,3 t. Per questo, Tadano ha introdotto per la prima volta un nuovo concetto per il Superlift laterale,
per garantire una maggiore manovrabilità e un montaggio più facile. Il sistema può essere ampliato mediante una prolunga
a volata variabile da 81 m, i cui componenti possono essere utilizzati anche per costruire un falcone fisso.
[92] novembre 2021 Costruzioni
www.tadanoeurope.com

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Primo esemplare
DELLA NUOVA SPECIE
FS 7.32 Compact,
il primo modello
della Next Generation
di telehandlers Faresin
veneta ha presentato il sollevatore telescopico
FS 7.32 Compact, che è il primo nato della nuova
gamma FS di sollevatori telescopici Faresin
L’azienda
Industries. Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma
con lo sguardo rivolto al futuro, perché la gamma
nasce predisposta per gli sviluppi della tecnologia “Internet
of Things”, sempre più strategica per la gestione delle flotte
e per l’interazione tra macchine e dispositivi in aziende
agricole e cantieri.
Il nuovo sollevatore telescopico FS 7.32 Compact è stato
progettato da zero, proprio per rispondere all’evoluzione
della domanda e alla crescente sensibilità ambientale in
Testi di Damiano Diotti
tutti i settori. Una vera e propria risposta “sistemica” che
porta FS 7.32 Compact al top del proprio segmento, perché
incide su tutte le principali funzionalità della macchina
e mette al centro l’operatore, il collegamento tra il mezzo,
la sua gestione e il controllo funzionale ed assistenziale.
Il progetto FS 7.32 Compact è il frutto di vent’anni anni di
esperienza di Faresin nel settore telescopici, e fa leva su
un sistema industriale in cui Ricerca e sviluppo,
Produzione e Marketing-Commerciale lavorano in unico
processo integrato che mette il cliente al centro di tutto.
Una tecnologia Made in Faresin che ambisce a rivoluzionare
il settore e che ha già attirato l’attenzione globale
con l’introduzione del primo sollevatore full electric al
mondo.
Tutti i componenti strutturali della nuova macchina, incluso
il sofisticato software che gestisce la sensoristica
integrata, sono stati progettati, testati e realizzati nello stabilimento
di Breganze (sede della Faresin Industries).
Il nuovo sollevatore telescopico FS 7.32 Compact è stato
presentato al grande pubblico, dal vivo, alla recente edizione
della fiera Eima International di Bologna, che si è
svolta dal 19 al 23 ottobre 2021.
NUOVO ASPETTO
Per la gamma FS
è stata completamente
riprogettata anche
la livrea, per sottolineare
ulteriormente il deciso
cambiamento.
Nuova livrea e più visibilità
L’FS 7.32 Compact si presenta con un nuovo design, che
è frutto di un’idea R&D Faresin sviluppata in collaborazione
con prestigiosi studi specializzati e partner all’avanguardia
in termini di tecnologia esecutiva. L’obiettivo:
creare un prodotto distintivo, che unisce prestazioni eccezionali
ad uno stile accattivante che solo il Made In
Italy riesce a creare.
Per la gamma FS è stata completamente riprogettata anche
la livrea, per sottolineare ulteriormente il cambiamento:
dall’identificativo rosso Faresin, che risalta sulle nuove
cofanature, al braccio di colore grigio Faresin, che è lo stesso
del sotto cofano e dei parafanghi (anch’essi rivisti).
Il grigio argento è stato mantenuto sulle fasce laterali, che
portano il nome del modello, e sui cerchioni.
L’elemento caratteristico di questa livrea è il “graffio”, il segno
bianco che percorre per tutta la sua lunghezza la costola
del cofano, a sottolinearne il profilo, e nel contempo
assumendo il ruolo di tratto distintivo. L’inclinazione segnatamente
rastremata sulla ruota anteriore destra del cofano
fissa un nuovo livello di visibilità per i sollevatori telescopici,
dicono in Faresin.
Primo di una nuova specie
L’FS 7.32 è un sollevatore telescopico compatto da 3,2 t di
capacità massima di sollevamento. L’altezza massima di
sollevamento, invece, è di di 7,1 m. I dati caratterizzanti: un
angolo di sterzo di 37° è un raggio di svolta di soli 3,8 m
(per un mezzo che ha il passo di 2,95 m) conferiscono agilità
e stabilità a questo nuovo mezzo Faresin di grandi prestazioni.
Il nuovo FS 7.32 è disponibile in versione standard
e ribassata “Low Cab”. Con soli 2,06 m al punto più alto della
cabina, la versione ribassata si candida a diventare la
macchina ideale in tante realtà operative. FS 7.32 è un sollevatore
telescopico concepito per rispondere alle necessità
quotidiane dalla movimentazione off road in tutti i possibili
settori di impiego.
Prestazioni superiori e minor consumo
Progettare guardando al futuro ha significato anche pensare,
necessariamente, alla riduzione dell’impatto ambientale,
alla riduzione dei consumi e, contemporaneamente,
al miglioramento delle prestazioni.
Sono ben cinque le motorizzazioni disponibili per l’FS 7.32,
tutte Deutz a 4 cilindri da 2,9 a 3,6 dm3, raffreddati ad acqua
con potenze espresse da 55,4 kW a 100 kW. Sono tutte
rispondenti alla normativa Stage V per le emissioni con
tecnologia di post-trattamento con catalizzatore di ossidazione
(DOC) o ad urea (SCR) e filtro anti particolato (DPF).
Tutte le motorizzazioni sono common rail, turbocompresse,
con intercooler, per rispondere alle variabili necessità di potenza
collegate agli impieghi specifici con curve di coppia
ottimizzate per grandi prestazioni e rapida disponibilità
di potenza con bassi consumi.
Gli intervalli di manutenzione, che arrivano a 1.000 ore, si
traducono, inoltre, in un significativo abbattimento dei costi
di gestione.
Una particolare attenzione è stata dedicata anche alla
sicurezza, con l’introduzione dell’”AutoStop”. Una funzione
che spegne il motore quando l’operatore si alza
dal sedile, per poi riaccenderlo, sempre in modo autonomo,
al ritorno al posto di guida. Si tratta di una soluzione
che alla tutela dell’operatore aggiunge un risparmio
di combustibile.
La ventola di raffreddamento idraulica regola automaticamente
la velocità di rotazione in funzione della temperatura,
reversibile e a controllo elettronico. Combina una perfetta
regimazione della temperatura con la riduzione dei
consumi e rappresenta la soluzione definitiva agli impieghi
in ambienti polverosi.
Il processo di ottimizzazione degli spazi sottocofano ha ottenuto
un efficientamento dei flussi dell’aria, che è favorito
anche dalla presenza delle nuove griglie. Il nuovo layout del
motore e dei gruppi radianti, inoltre, garantisce un comodo
accesso a tutti i punti di verifica manutentiva del sollevatore.
[94] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [95]

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Trasmissioni per ogni impiego
Tutte le versioni del FS 7.32 sono dotate di trasmissione
idrostatica Ecodrive. Soluzione in grado
di dosare la potenza erogata in funzione della
modalità di guida, per ottenere il più efficace sfruttamento
della potenza a fronte di un consistente
contenimento dei consumi e delle emissioni.
Due le soluzioni di trasmissione che differiscono
per il numero di rapporti e la velocità massima:
una monomarcia con velocità 0-30 km/ora per
l’allestimento Dynamic. Il cambio meccanico a
due velocità consente di raggiungere una velocità
massima di 40 km/h, ma anche di avere un
rapporto ridotto per i lavori che richiedono maggior
trazione. Questa soluzione è presente negli
allestimenti Performance ed Excellence.
Anche il differenziale può essere scelto in base
alla destinazione di utilizzo della macchina. Due
sono le soluzioni disponibili: assali con bloccaggio
del differenziale automatico del tipo limited slip al 45%
e una soluzione evoluta con bloccaggio del differenziale al
100% a comando idraulico. Quest’ultima permette al FS
7.32 di affrontare qualsiasi terreno in assoluta sicurezza e
con pieno controllo della trazione.
Sistema idraulico intelligente
Il circuito dell’olio idraulico adotta la stessa logica progettuale
di fornire soluzioni per ogni impiego in modo
modulare.
Due sono le soluzioni per il circuito dell’olio idraulico pompa
ad ingranaggi o pompa a pistoni a cilindrata variabile,
quindi in load sensing. La parte idraulica è il vero muscolo
della macchina. È sovradimensionata a garanzia
della versatilità di impiego con portate da 120 a 180 litri/min,
secondo l’allestimento, in grado di assicurare cicli
di lavoro rapidi. I distributori di flow-sharing ad alta efficienza
garantiscono un’eccellente multifunzionalità e,
con l’introduzione dell’innovativo sistema a gestione elettronica,
si ha il controllo contemporaneo programmabile
di più azioni del braccio. L’efficienza del sistema è migliorata
dalla presenza della valvola Ecofast, che rigenera
l’olio in uscita dal cilindro durante la discesa del braccio
e durante i movimenti del braccio, anche a bassi regimi,
con significativi risparmi sui consumi di combustibile.
La stessa logica è stata adottata con la valvola rigeneratrice,
che ottimizza i tempi di sbraccio riutilizzando
l’olio in uscita dai martinetti. La loro combinazione è programmabile
dallo stesso operatore attraverso FS Display
o FS Selector.
Meno zone d’ombra. Più sicurezza
I progettisti hanno rivisto anche l’interno della cabina.
È stata completamente ridisegnata la posizione dei comandi
per renderne più intuitivo l’utilizzo. Il risultato è una
disposizione armonica e piacevole dei controlli, raggruppati
per logica funzionale su una plancia totalmente rivista
come layout e colori. Il volante è regolabile in altezza per
adattarsi all’operatore.
FARESIN ha presentato FS 7.32 Compact da un hangar
dello stabilimento di Breganze, con il team progettuale
FS guidato dal Presidente Sante Faresin e dalle figlie
Silvia e Giulia, rispettivamente Vice Presidente
ed Operations Manager di Faresin Industries.
Tutte le informazioni sono ora riunite nell’FS Display, touch
screen a colori da 7 pollici, antiriflesso, posizionato sul montante
di destra. I parametri di funzionamento del motore, i
diagrammi di carico e altre funzioni accessorie come l’autoradio,
i controlli del climatizzatore, il controllo fari, ecc.
ora sono visibili in un’unica posizione.
La poltroncina del conducente, a sospensione pneumatica
con multiregolazione, integra sul bracciolo di destra l’FS
Joystick, che riunisce i comandi di controllo del braccio telescopico.
Gli spostamenti veloci su terreni sconnessi o accidentati
sono resi più sicuri dal bracciolo integrato. Il passaggio tra
schermate e la modifica delle impostazioni viene effettuata
direttamente su FS Display o attraverso l’FS Selector, cioè
un intuitivo sistema di controllo a rotella anch’esso posizionato
sul bracciolo.
Nei vani della consolle sono collocate due prese USB e
sono presenti alcuni alloggiamenti dove riporre vari oggetti.
Non manca un porta-bottiglia.
Il risultato della nuova cabina è un ambiente di lavoro gradevole,
ordinato, confortevole, sicuro, con visibilità a 360°
sull’esterno. La nuova linea ha significativamente ridotto
le zone d’ombra a tutto vantaggio della sicurezza.
Il sistema di ventilazione e riscaldamento dalla cabina, con
quattro bocchette orientabili, rappresenta un potente sistema
di disappannamento; l’impianto dell’aria condizionata
permette, inoltre, all’operatore il massimo comfort,
anche in condizioni esterne di elevata polverosità.
Due grandi specchi retrovisori offrono un’ampia visibilità e
l’impianto luci è offerto con soluzione a led.
L’accesso alla cabina è facilitato da una comoda e sicura
pedana con luce di cortesia e plancia a Led interna.
Entrambe si attivano all’apertura della porta.
Grandi sollevamenti
Una domanda crescente
Dieci nuove torri per il Mega Jack 800
di Mammoet sono ora disponibili e sono
già state implementate nei progetti, il che
significa che ancora più clienti possono
beneficiare della capacità del sistema
di migliorare l'efficienza operativa e la
sicurezza per i progetti in ambienti ristretti
Mammoet, tra i
principali fornitori
mondiali di
soluzioni di sollevamento
e trasporto pesante
ingegnerizzato, ha
introdotto, nel 2014, il
sistema Mega Jack 800.
È stato progettato per
funzionare su chiatte per
supportare l'installazione
di ponti e da allora si
è provato come un
sistema di sollevamento
potente, efficiente e sicuro
per lo sviluppo di
infrastrutture civili,
espansioni portuali
e nella costruzione di
impianti petrolchimici
impianti. Con una capacità
di sollevamento di 800 t
per torre, il Mega Jack 800
offre una soluzione
altamente efficace in
ambienti difficili. Funziona
all'interno di un ingombro
ridotto, quindi riduce
l'impatto su altre
operazioni (flusso di
traffico, movimento di
merci o flusso di
prodotto). "La domanda
per il sistema Mega Jack
800 è elevata, poiché è
dimostrato che aumenta
la sicurezza, l'efficienza e
la produttività in una serie
di applicazioni diverse",
spiega Ronald Hoefmans,
responsabile della ricerca
e sviluppo e della
fabbricazione dell'azienda.
“Ora le dieci nuove torri
sono pronte, significa
che il sistema è
disponibile per un numero
ancora maggiore
di progetti in tutto il
mondo. Il sistema è stato
completamente
progettato internamente
con assemblaggio, test e
messa in servizio
effettuati nello
stabilimento di ricerca e
sviluppo Mammoet a
Breda. In qualità
di utenti frequenti di siste
mi di sollevamento
abbiamo una vasta
esperienza e comprendia
mo esattamente ciò che è
importante; quale
capacità ha bisogno il
sistema e quali
funzionalità sono
necessarie per garantire
un funzionamento sicuro
e affidabile".
Il sistema è controllato a
distanza da un computer,
anch'esso sviluppato
internamente a Mammoet,
con un accurato sistema
di controllo della corsa
progettato per distribuire il
carico sui diversi cilindri
del sistema.
Ciò consente un
funzionamento
simultaneo altamente
accurato delle torri,
cosa non possibile con i
sistemi di sollevamento
manuali. È importante
sottolineare che questa
intelligenza integrata
riduce al minimo la
necessità di interazione
con il macchinario e
quindi ottimizza
ulteriormente la sicurezza
in cantiere.
Continua Hoefmans:
"Le torri Mega Jack 800
sono anche progettate
per funzionare con
qualsiasi alimentatore,
compresi i gruppi elettrici
più sostenibili, offrendo ai
clienti la possibilità di
ridurre l'impronta di
carbonio complessiva di
un progetto.
mammoet.com
[96] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [97]

Sollevamento&Noleggio
Autogru
Sta nascendo un nuovo polo logistico
ad elevata sostenibilità, in un’area
strategica facilmente raggiungibile
da tutto il Nord Italia. Se ne stanno
occupando SDS Montaggi
Industriali e SAS Group
Testi e foto di Fabrizio Parati
attenzione all'ambiente si misura anche
nella qualità del costruito, anche di quello “prosaico”
destinato a usi differenti da quelli abitativi.
L’esemplare
L'esempio sarà quello visibile, nel 2022, dall'Autostrada
A7 Milano/Genova: il Casei Gerola Logistics Park, in provincia
di Pavia (general contractor: Engineering 2K). Su
un'area di 210mila m 2 , a poca distanza dal casello autostradale
di Casei Gerola, a metà strada tra Milano e
Genova e tra Torino e Piacenza, quindi in un punto nevralgico
facilmente raggiungibile da tutto il Nord Italia,
stanno nascendo due capannoni per la logistica (totale
di 110mila m 2 di spazi logistici di Classe A). Ma scordiamoci,
fortunatamente, l'infestante “grigio capannone” tradizionalmente
riservato a questo scopo: qui vedremo,
anche percorrendo l'autostrada, un vero e proprio “green
wall”, cioè dei prospetti arricchiti da quattro estese
La nuova logistica
SOSTENIBILE
[98] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [99]

Sollevamento&Noleggio
Autogru
MOLTI MEZZI Nel cantiere del nuovo
polo logistico SAS Group fornisce
diverse macchine. Nelle immagini sotto,
il sollevatore telescopico Manitou
al lavoro durante l’arrivo di un pilastro
prefabbricato.
MEZZI A NOLEGGIO Nel cantiere
di Casei Gerola, tra le macchine date
a noleggio da SAS Group alla SDS
Costruzioni Industriali anche
un’autogru Demag AC100.
"Qui abbiamo un’autogru Demag AC100, con portata massima
di 100 t e braccio di 50,2 m, attrezzata con doppio argano.
Il doppio argano è indispensabile per poter basculare
le pareti e i pilastri prefabbricati che, arrivando in
orizzontale, devono essere verticalizzati. Alla SDS abbiamo
fornito anche un sollevatore telescopico Manitou. Non
è tutto qui, perché in rapporto alle diverse fasi di lavoro (il
cantiere si è aperto a luglio 2021 e terminerà a marzo 2022)
aumenterà l’apporto delle macchine. Arriverà ben presto
una Demag AC 120, da 120 t, anch'essa con due argani, e
un altro sollevatore telescopico. Ad esse seguirà l’arrivo di
una terza autogrù, una Terex Bendini, da 45 t, per montare
le lastre di copertura. A contorno avremo altre piattaforme
e sollevatori”.
Trent’anni di noleggio
SAS Group, nata a Novi Ligure, in provincia di Alessandria,
vanta più di trent’anni di esperienza. L’azienda, che ha in forza
una cinquantina di uomini, si occupa di sollevamenti
di materiali e di persone (con noleggio, a breve e a lungo
termine, con o senza operatore). Una sede a Roma si accompagna
a una sede secondaria, che si sviluppa su
25mila m 2 con 8mila m 2 di coperto, a Novi Ligure. Due le
filiali: a Sannazzaro de’ Burgondi (PV) e a Centallo (CN). E
porzioni di verde verticale create dall'impiego di sei file
di fioriere sovrapposte. Sono previste anche delle pompe
di calore idroniche e dei pannelli fotovoltaici in copertura.
Obiettivo? Mantenere e arricchire la biodiversità, valorizzare
le specie autoctone e ridurre le emissioni di CO2 prodotta
dal 20% di tutte le auto dei lavoratori del parco logistico.
Gli edifici del Casei Gerola Logistick Park saranno
certifiati LEED Platinum.
Chi sta lavorando
Con otto persone presenti quotidianamente in cantiere, ad
occuparsi della nascita di questa logistica green è l'azienda
SDS, di Casalpusterlengo, specializzata nella progettazione,
edificazione, trasformazione e mantenimento di edifici
con struttura prefabbricata, servendosi dei mezzi
fornitigli a noleggio da SAS Group, di Novi Ligure.
COSTRUZIONI ha visitato il cantiere con la guida di
Alessandro Carino, Amministratore unico di SAS Group:
[100] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [101]

Sollevamento&Noleggio
Autogru
LA DEMAG AC100 la sequenza fotografica mostra
la Demag impegnata nel sollevamento di un pilastro
(dal peso di 120 quintali) della struttura del capannone.
diversi i punti di noleggio: Torino, Milano, Genova e Savona.
È lo stesso Alessandro Carino a illustrarci la fisionomia di
SAS Group: "Abbiamo una grande disponibilità e varietà di
macchine a disposizione dei clienti: dalle mini gru sino a
gru da 400 ton. Si rivolgono a noi aziende di diversi settori
industriali: chimico, petrolchimico, navale. E, naturalmente,
le realtà del mondo delle costruzioni."
Ma SAS Group esercita la propria "missione" aziendale secondo
un preciso punto di forza: "Siamo in grado di seguire
il cliente a 360°, con reperibilità h 24 - 7 giorni su 7.
Possiamo fornirgli la macchina piccola, il sollevatore, i ragni
da 8 fino a 36 m, le piattaforme (con le autocarrate arriviamo
fino a75 m), le autogru a due assi (da dare a freddo
per i cantieri) e le autogru di grandi capacità. Ma,
IN CANTIERE abbiamo
incontrato Antonio Asteriti
(a sinistra), della SDS
Montaggi Industriali,
e Alessandro Carino,
Amministratore unico
di SAS Group.
soprattutto, siamo nelle condizioni
di assicurare al cliente una
puntuale consulenza tecnica con
sopralluogo in cantiere e con la
conseguente redazione di un idoneo
e specifico piano di sollevamento."
La sorte di un buon servizio di
noleggio, come noto, si fonda
anche sul servizio di assistenza:
"Abbiamo una nostra officina
interna, nella sede di Novi,
con furgoni attrezzati per poter intervenire nell'arco delle
24 ore. Se poi la macchina non è riparabile in cantiere
provvediamo a sostituirla con un altro mezzo. Abbiamo
anche un magazzino di ricambi assai fornito."
Progetti futuri
La nostra visita al cantiere di Casei Gerola è stata anche
l’occasione per una considerazione sui progetti futuri di
SAS Group: "In questi ultimi tre anni - precisa Carino - abbiamo
rinnovato quasi tutto il parco mezzi: nuove autogru,
nuovi sollevatori e nuove piattaforme. Nei prossimi
due anni vorremmo ampliare ulteriormente la gamma
delle autogru inserendo macchine di grosso tonnellaggio.
E poi completare il rinnovo nel parco sollevatori e
piattaforme."
[102] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [103]

Fiat Ducato 35 2.3 Multijet 2 140 cv AT9 e6d-temp
REGOLARE
INTENSO
CRITICO
14°/22°
min/max
Diesel consumato = 9,88 litri.
Peso durante la prova= 3.500
chilogrammi. Fabbricato in Italia
Prezzo al netto di optional e Iva,
del furgone 35 140 Cv MH2
trazione anteriore cambio
automatico: € 35.300
Quarant’anni e non
sentirli. Dopo quasi
mezzo secolo, il big van
italiano è sempre leader
del segmento
e sinonimo di grande
furgone. Ecco come
va la versione con
cambio automatico,
perfetta anche per
allestire officine mobili
in collaborazione con la rivista
ProvatiperVoi
“AUTO” officina
Emissioni
CO 2
218,0 g/km
Tara veicolo (kg)
2.015
1.600 1.800 2.000 2.200 2.400 2.600
Giri @ 90 km/h
Monza
km 60
km 0,0
Cascina Gobba
126 m
km 102,8
Carugate
km 62,5
1.350
1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 2.200
Giri @ 130 km/h
2.000
2.000 2.200 2.400 2.600 2.800 3.000
Accelerazione 0-130 km/h (secondi)
Assago
km 28,6
116 m
141 m
Fulvio Testi
km 52,7
C.A.M.M.
km 6,7
veloce
20’’ 30’’ 40’’ 50’’
Consumo carburante (km/l)
basso
Consumo AdBlue (%)
31”,90
10,40
13 12 11 10
lento
alto
San Giuliano
km 17,0
2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20%
Media oraria (km/h)
8,097
44,7
70 60 50 40 30 20
[104] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [105]

Fiat Ducato 35 2.3 Multijet 2 140 cv AT9 e6d-temp
Medie orarie & consumi
km hh:mm km/l
km/h (l/100km)
Milano Gobba (126m) 26’
Milano Assago (116m) 28,6 66
Milano Assago (116m) 54’
Milano V.le Fulvio Testi (141 m) 24,1 26,78
Milano V.le Fulvio Testi (141 m) 58’
Milano Gobba (126 m) 50,1 51,83
TOTALI: 102,8 2h18’ 10,40
44,70 (9,61)
Statale
Città
Autostrada
Quarant’anni ben portati per Ducato. Il progetto di big
van che negli Anni ‘80 mise intorno a un tavolo aziende
concorrenti - ironia della sorte poi diventate una
sola entità - per cercare di tirar fuori dal cappello a cilindro
un veicolo da lavoro innovativo, che andasse bene un
po’ in tutta Europa, ma soprattutto in Francia e Italia, perché
gli attori intorno a quel tavolo erano i francesi di Psa
(coi due marchi Citroën più Peugeot) e la nostrana Fiat.
In Italia c’era da sostituire veicoli di grande successo, come
il Fiat 242 e il più piccolo 238, rimpiazzato poi da una versione
declassata del Ducato originario, battezzata Talento
(nulla a a che vedere con l’odierno, che è un Renault Trafic
rimarchiato). In Francia c’era invece il desiderio di continuare
l’accordo tra il ‘double chevron’ e la famiglia Agnelli,
che aveva portato a quel C35 su base Fiat 242, mentre a
Peugeot interessava svecchiare il proprio J7, dotato ancora
di lamiere esterne ondulate demodé.
Fu così che da quel consesso nacque la Sevel, acronimo
di Società Europea Veicoli Leggeri (fifty-fifty tra italiani e
francesi), e dagli impianti meridionali della joint venture, in
Val di Sangro, il Ducato e i suoi due fratelli, oggi battezzati
Boxer e Jumper.
METRO & BILANCIA
Cabina rilevati (mm)
Lunghezza (utile/max) 770/1.590
Larghezza (utile/max) 1.600/1.960
Altezza interna 1.450
Larghezza porta (utile/max) 730/890
Altezza porta (utile/max) 1.300/1.560
Diametro volante 390
Varco tra sedile e leva del cambio 250
Vano di carico rilevati (mm)
Lunghezza (utile/max) 3.020/3.140
Larghezza (utile/max) 1.870/2.000
Altezza (utile/max) 1.900/1.980
Larghezza tra passaruota 1.430
Altezza soglia carico posteriore 570
Larghezza porta posteriore 1.555
Altezza porta posteriore (utile/max) 1.800/1.870
Angolo apertura porta posteriore 90°/270°
Larghezza porta laterale (utile/max) 1.240/1.300
Altezza porta laterale (utile/max) 1.740/1.800
Altezza soglia carico laterale 510
Ingombri dichiarati (mm)
Lunghezza 5.413
Larghezza 2.050
Altezza massima da terra 2.524
Passo 3.450
Sbalzo anteriore 948
Sbalzo posteriore 1.015
Carreggiata anteriore 1.810
Carreggiata posteriore 1.790
Diametro di volta 12.800
Lunghezza vano di carico 3.120
Larghezza vano di carico 1.870
Larghezza tra passaruota 1.422
Altezza interna vano di carico 1.932
Altezza soglia carico post. 535
Volume vano di carico m3 11,5
Masse (kg)
Tara (senza conducente) 2.015
Massa tecnica ammissibile 1° asse 1.850
Massa tecnica ammissibile 2° asse 2.000
Portata utile 1.410
Peso totale a terra 3.500
Alla guida
Sono passati circa trent’anni dalla mia prima prova d’un
Fiat Ducato e tutte le volte rimango meravigliato dalla
maneggevolezza e dalla tenuta di strada a pieno carico.
Eppoi c’è il coté motore, che è sempre stato un suo punto
di forza, perché di derivazione industriale, secondo me
un plus sui veicoli commerciali, che non sono esattamente
automobili giganti.
Anche a 3,5 tonnellate, la cavalleria non fa una piega e
questo Dna heavy viene fuori proprio quando il gioco si
fa duro, consentendo al furgone torinese di trarsi d’impaccio
con una facilità disarmante, senza infierire sui
consumi di gasolio.
Che infatti sono tra i migliori del lotto di assimilabili in salsa
Euro 6 testati da Vie&Trasporti e in assoluto da primato
se ci si limita ai 35 quintali con cambio automatico,
nel caso a nove rapporti. Grazie ai 10,4 chilometri/litro
litro staccati con souplesse, il Ducato è secondo solo
al Ford Transit, ma che beneficiava di una driveline mild
hybrid. La velocità media più bassa del gruppo e un consumo
urea da centro classifica ne penalizzano però l’indice
prestazionale finale, ponendo il nostro a metà strada
tra i migliori e i peggiori.
Nella pagina precedente,
la plancia goffrata non
imbottita ma ben
assemblata e con
la penisola centrale
destinata a ospitare
bottigliette e altri
piccoli oggetti come
penne
o monetine. A lato,
sulla prima riga,
da sinistra, il cluster con
display centrale
monocromatico,
il sistema d’infotainment
con navigatore satelitare
dotato di schermo tattile
da 7 pollici e le prese
Usb-A più accendisigari
al suo lato. Sulla riga
centrale, ancora
da sinistra, il cielo della
cabina e il vano
portoggetti climatizzato
ricavato nella palpebra
superiore destra.
Sotto, sempre da sinistra,
gli altri portaoggetti
fronte accompagnatore,
i gavoni situati sotto
le sedute e i sedili col
tavolino a scomparsa
ricavato nello schienale
centrale.
Insomma, ci sono i furgoni e poi c’è Ducato coi suoi fratelli,
che è tutta un’altra storia.
In cabina
Dentro ha sicuramente bisogno d’una svecchiata. Ma quando
questa prova uscirà, probabilmente Stellantis avrà già
presentato e forse introdotto sul mercato il tanto atteso restyling,
d’un veicolo che ancora oggi - declinazioni transalpine
comprese - è il big van più venduto in Europa. E non a
caso.
Sono quattro e tutti analogici gli strumenti nel cruscotto,
cui si somma un mini display monocromatico arancione
su cui transitano consumi e altre informazioni, come quello
della marcia inserita. In console centrale, un sistema d’infotainment/navigatore
con schermo tattile da 7 pollici è
collegato alla retrocamera e supporta sia Apple CarPlay
sia Android Auto cablati. Resta la tavoletta porta documenti
sollevabile centrale e fanno capolino tre prese Usb-A: una
sul navigatore, la seconda al suo lato e la terza nella parte
inferiore della console centrale, quasi a pavimento. Zona
in cui si ricavano due gavoni sottosedile raggiungibili dall’anteriore
delle poltrone, con la centrale che cela il solito
tavolinetto a scomparsa nello schienale. Classica l’illumi-
[106] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [107]

ProvatiperVoi
Fiat Ducato 35 2.3 Multijet 2 140 cv AT9 e6d-temp
Il Ducato ripreso dal retro,
con le classiche due porte
apribili di ben 270 gradi
senza scomodi fermi.
Sulla prima riga,
da sinistra, le due
fiancate aperte.
La riga centrale, ancora
da sinistra, mostra il
frontale con le porte
aperte, l’ingegnoso
sistema di cerniere che
permette un’apertura
delle doppie porte da
primato e il modulo sopra
l’accesso posteriore che
racchiude terzo stop
e retrocamera collegata
al sistema d’infotainment
in plancia.
Sulla riga in basso,
di nuovo a sinistra,
l’ampio vano di carico con
le pareti laterali rivestite:
sono previsti
sei occhioni d’ancoraggio
per i colli a pavimento più
cinque lungo la linea di
cintura. All’estrema
destra, la grossa
plafoniera a led fissata al
cielo della zona merci.
nazione della cabina e assenti scricchiolii o rumorini vari
da assemblaggio maldestro. Buona la visibilità dal posto
guida. Di serie il sensore pioggia per l’azionamento
dei tergicristallo.
Linea esterna
Un classico sempreverde che non accusa i segni del tempo.
Fiat offre di serie gruppi ottici a incandescenza con luci
diurne anteriori a led azionati da un interruttore crepuscolare
automatico. C’è però l’High Beam Recognition che gestisce
l’accensione e lo spegnimento degli abbaglianti e riconosce
automaticamente i veicoli circolanti nel senso
di marcia opposto. Opzionali invece i fari fendinebbia.
Vano di carico
Ducato è uno dei pochi furgoni che, all’interno del vano
di carico, non ha cavi che corrono da una parte all’altre
delle pareti. Tutto è ordinatamente celato e a illuminare
la stiva - completa d’imperiale sovracabina larga 1.330
millimetri, profonda 490 e alta da 140 a 240 - c’è una potente
plafoniera a led nel mezzo del cielo. Completano
la dotazione undici anelli fermacarico e il rivestimento
interno a mezza altezza.
La meccanica
Sicuramente uno dei pezzi forti e caratteristici del Ducato,
che appunto può contare - e non è poco - su un motore
di derivazione industriale, come succede nel caso dei
grossi camion. Si tratta dell’F1A, firmato FPT ed ereditato
dalla foggiana Sofim che fu, utilizzato anche sui minitruck
Daily dell’Iveco.
Un quattro in linea condistribuzione a catena e iniezione
common rail Multijet di seconda generazione installato
qui in posizione trasversale, per dare trazione alle ruote
anteriori, equipaggiate col sistema Traction+ di control-
N.B.: tutte le prove di Vie&Trasporti sono eseguite nel pieno rispetto del
Codice della Strada. Essendo test d’uso, che simulano una normale giornata
di lavoro, sono anch’essi soggetti a fattori contingenti, quali le condizioni
meteorologiche e la situazione del traffico. Ovviamente imprevedibili.
Per consentire al lettore di conoscere meglio le condizioni in cui è stata
eseguita la prova su strada, Vie&Trasporti pubblica le informazioni relative
al meteo e alla situazione stradale incontrate durante il test. Si ringrazia
per la gentile collaborazione il Gruppo Centro Edile di Agrate Brianza (Mb).
SOTTO & SOPRA
Trasmissione
Cambio automatico ZF9HP48 a nove rapporti con convertitore
di coppia, comando in plancia e tre modalità di funzionamento:
Eco, Normal e Power. La trazione è anteriore.
Marcia
Rapporto
1a 4,700
2a 2,840
3a 1,900
4a 1,380
5a 1,000
6a 0,800
7a 0,700
8a 0,580
9a 0,480
Retro 3,800
Sospensioni
Davanti, a ruote indipendenti McPherson con bracci oscillanti,
molle elicoidali, ammortizzatori telescopici e barra
stabilizzatrice. Dietro, asse rigido con ammortizzatori
idraulici e balestre monofoglia.
Freni
Dischi su tutte le ruote, davanti autoventilanti da 300 millimetri
di diametro, dietro pieni. Full Brake Control, (riduce
la gravità d’una collsione) Abs, Esp, Load Adaptive Control,
Hba, roll-over mitigation e Hill Holder sono di serie.
Pneumatici
Il veicolo del test monta dei cerchi in lega da 16 pollici
con gomme di fabbricazione cinese Nexen Roadian Ct8
215/75 R16C. Gli indici di carico sono 116/114 e il codice
di velocità è R. Tire Pressure Monitoring System di serie.
Design
Le ultime release del Ducato sono della matita di Daniele
Calonaci. In arrivo aggiornamenti e nuovo “big logo”.
Van HIT - PRESTAZIONI A CONFRONTO
Modello Potenza Coppia Cambio Consumo AdBlue Velocità Acceler. Peso Index Pubbl.
kW/Cv Nm tipo/rapporti km/l % km/h 0-130 km/h kg performance n°
Fiat Professional 103/140 350 A/9 10,40 8,097 44,70 31”,90 3.500 455,0 852
Ducato 35 2,3 Multijet2 140 Cv At9 MH2 E6d-Temp
Ford 125/170 390 M/6 12,88 9,398 49,74 31”,49 3.500 493,6 842
Transit 350 2.0 Tdci EcoBlue Mhev L3H3 E6d-Temp
Man 103/140 340 A/8 9,34 11,818 47,81 33”,86 3.500 444,5 839
TgE 3.140 standard tetto alto E6b
Mercedes-Benz 105/143 330 M/6 9,32 4,080 47,81 32”,02 3.500 454,3 832
Sprinter 314 Cdi Standard F39/35 E6c
Renault 132/180 400 M/6 9,90 4,817 47,08 32”,42 3.500 458,9 840
Master T35 Energy dCi 180 L3H2 E6d-Temp
Volkswagen 130/177 410 M/6 9,65 10,329 51,83 31”,67 3.500 459,6 813
Crafter 35 2.0 BiTdi L3H3 E6b
L’index performance tiene conto di consumo combustibile, urea e media oraria. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione. A = Automatico; M = Manuale; R = Robotizzato.
[108] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [109]

ProvatiperVoi
Fiat Ducato 35 2.3 Multijet 2 140 cv AT9 e6d-temp
Sopra, le sospensioni
anteriori a ruote
indipendenti nel dettaglio.
A destra lo sportello
a fianco della porta
conducente che nasconde
i tappi di gasolio più urea.
Sulla prima riga,
da sinistra, la scatola
fusibili nel vano motore,
la sospensione posteriore
a tubolare rigido con
balestre monolama
e il sistema
di post-trattamento Scr
sottoscocca.
La riga in basso ospita,
a sinistra, i rabbocchi
dell’idroguida (tappo nero)
più quello del sistema
di raffreddamento.
All’estrema destra
la batteria, nascosta
in un vano ricavato
nel pavimento dello scavo
pedaliera.
lo della trazione, che incrementa la motricità del veicolo
su terreni difficili e a scarsa aderenza. Niente cambio
manuale, in prova ci viene con l’affidabilissimo automatico
nove rapporti dotato di convertitore di coppia
firmato dalla tedesca Zf, che offre tre programmi di funzionamento:
Eco (economico, che ‘taglia’ la coppia),
Normal (utilizzato in questa prova) e Power (di potenza,
che ‘tira’ le marce). Non mancano il Cruise control né
Adas come il Lane Departure Warning System. il Blind
Spot Assist e il Rear Cross Path Detection.
Sala macchine
Specifiche Motore
Marca e modello FPT F1A 140 Multijet 2
Architettura
4 cilindri in linea
Alesaggio x corsa (mm)
88x94
Cilindrata (cc) 2.287
Rapporto di compressione 16,2:1
Distribuzione
a catena
Valvole per cilindro 4
Aspirazione
Garrett a geometria variabile
(turbo/intercooler)
Sistema d’iniezione
common rail
Pressione d’iniezione (bar) 1.600
Peso a secco (kg) 220
Capacità coppa dell’olio (l) 5,3
Potenza (kW(Cv)/giri) 103(140)/3.500
Potenza specifica (kW(Cv)/l) 45,01(61,22)
Coppia (Nm/giri) 350/1.400-2.500
Coppia specifica (Nm/l) 153,14
Riserva di coppia (%) 24,6
Consumo specifico (g/kW-h @ giri)
n.d.
Inquinanti
Euro 6d-Temp/
(omologazione/sistema) Egr+Doc+Dpf+Scr
Sopra a destra,
il 2,3 litri
di derivazione
Sofim,
un motore di
chiaro lignaggio
industriale che
mostra la
propria scorza
da grande
lavoratore
proprio quando
il gioco si fa
veramente
duro.
A lato, le curve
caratteristiche.
Potenza
Coppia
[110] novembre 2021 Costruzioni
Costruzioni novembre 2021 [111]

9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 5 5 >
11 novembre 2021
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n. 755 | anno LXIX
Costruzioni
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755
anno LXIX 11 novembre 2021
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