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Casa ed Eleganza IV | 2022

Quanti sono i limiti che noi stessi poniamo al nostro cammino? Io credo che non sia il momento di fermarsi, penso invece che sia il momento di schiacciare sul pedale dell’acceleratore. Ci sono rischi da correre ma non credo che siano più alti di quelli di un comandante che porta la sua ciurma in mezzo all’oceano. Basta un po’ di esperienza perché, in fondo, in ogni mare le regole sono le stesse; forse il mare può essere più grande, forse può diventare più minaccioso, forse avremo paura e potrebbe anche essere che si perda tutto nella ricerca di qualcosa, ma il nostro compito è quello di scoprire e far conoscere chi ha fatto cosa. Ed è un compito che prendiamo molto sul serio. In questo numero ci sono persone che hanno superato i loro limiti, persone che non si sono mai fermate davanti a nulla. Noi non abbiamo fatto molto di più che raccontare le loro storie e quando si incontrano persone che sono andate nello spazio l’idea di fare qualche chilometro passa in secondo piano. Di chi cerca giustizia per qualcuno dopo centinaia di anni cosa possiamo dire? E di una donna che riversa la sua anima in dipinti fatti con la penna Bic o di una che ha fatto la storia della musica che ascoltavo da ragazzo? Che ne vale la pena. E che se vale la pena di farlo, val la pena di rifarlo.

Quanti sono i limiti che noi stessi poniamo al nostro cammino? Io credo che non sia il momento di fermarsi, penso invece che sia il momento di schiacciare sul pedale dell’acceleratore. Ci sono rischi da correre ma non credo che siano più alti di quelli di un comandante che porta la sua ciurma in mezzo all’oceano. Basta un po’ di esperienza perché, in fondo, in ogni mare le regole sono le stesse; forse il mare può essere più grande, forse può diventare più minaccioso, forse avremo paura e potrebbe anche essere che si perda tutto nella ricerca di qualcosa, ma il nostro compito è quello di scoprire e far conoscere chi ha fatto cosa. Ed è un compito che prendiamo molto sul serio.
In questo numero ci sono persone che hanno superato i loro limiti, persone che non si sono mai fermate davanti a nulla.
Noi non abbiamo fatto molto di più che raccontare le loro storie e quando si incontrano persone che sono andate nello spazio l’idea di fare qualche chilometro passa in secondo piano. Di chi cerca giustizia per qualcuno dopo centinaia di anni cosa possiamo dire? E di una donna che riversa la sua anima in dipinti fatti con la penna Bic o di una che ha fatto la storia della musica che ascoltavo da ragazzo? Che ne vale la pena. E che se vale la pena di farlo, val la pena di rifarlo.

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Si narra che tra questi tesori vi fosse anche<br />

il calice in cui bevette Cristo all’Ultima<br />

Cena. La leggenda era talmente verosimile<br />

che fino alla Prima Guerra Mondiale<br />

i contratti di compravendita dei terreni<br />

includevano la clausola “Ti vendo il campo,<br />

ma non il pozzo d’oro”, assicurando<br />

il tesoro al vecchio proprietario.<br />

Aquileia può essere considerata un eccezionale<br />

esempio di antica città romana<br />

perfettamente conservata anche perché,<br />

in gran parte, non è ancora stata riportata<br />

alla luce e nel 1998 l’Unesco ha iscritto la<br />

“Zona archeologica e Basilica Patriarcale<br />

“nella Lista dei patrimoni dell’umanità.<br />

La Basilica patriarcale di Santa Maria<br />

Assunta è, senza alcun dubbio, il più<br />

imponente e ammirato monumento della<br />

cittadina. L’<strong>ed</strong>ificio che si contempla<br />

oggi è il risultato di diversi rifacimenti e<br />

ampliamenti attuati nel corso dei secoli,<br />

che non hanno però compromesso la sua<br />

solennità. Una sosta nell’ariosa atmosfera<br />

di Piazza Capitolo, in quell’armonico<br />

complesso che comprende anche il Battistero<br />

e il Campanile, regala emozioni<br />

uniche che permangono a lungo nel<br />

cuore e negli occhi di ogni visitatore.<br />

Il vero gioiello della Basilica è, tuttavia,<br />

il mosaico pavimentale, che ricopriva<br />

le due grandi aule di culto<br />

costruite nei primi anni del <strong>IV</strong> secolo.<br />

Il mosaico dell’aula meridionale, che<br />

è quella che corrisponde all’attuale basilica,<br />

con i suoi 750 mq rappresenta<br />

la più estesa opera musiva del mondo<br />

occidentale cristiano. Per quasi un terzo<br />

della sua estensione è d<strong>ed</strong>icato alla<br />

storia di Giona e sorprende per la ricchezza<br />

e la precisione dei particolari.<br />

L’aula nord corrisponde invece all’attuale<br />

cripta degli scavi: alcuni dei mosaici<br />

superstiti, visibili intorno alle fondamenta<br />

del campanile costruito all’inizio dell’XI<br />

secolo, sono particolarmente accurati e<br />

ancora misteriosi nella loro simbologia.<br />

La cripta degli affreschi, invece, risale<br />

al IX secolo <strong>ed</strong> è decorata con<br />

immagini del XII secolo che presentano<br />

un singolare connubio tra le arti<br />

cristiane d’Oriente e d’Occidente<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

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