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SALUTE
E STORIA
Gradenigo,
la nostra storia
Settant’anni fa, nel 1948, Suor Vittorina Clerici avviava la rinascita
dell’Ospedale, distrutto da un bombardamento aereo il 13 luglio del 1943:
ricostruiti ambulatori, laboratori e chiesa, realizzata un’ampia e moderna
sala operatoria.
Era il 29 gennaio ed era lunedì. Correva l’anno
1900 e in via Reggio 2, affacciato sulla Dora e
distante poco più di un chilometro dall’attuale
sede, apriva l’Ospedalino Gradenigo: “Ambulatorio
gratuito per i poveri, clinica a pagamento
per gli infermi e scuola di specializzazione in
Otorinola-ringoiatria”.
A volerlo, fondarlo e dirigerlo era stato il
professor Giuseppe Gradenigo, nato il 29
settembre del 1859 a Venezia, docente ordinario
all’Università di Torino, direttore dal 1889 della
sezione di Otoiatria del Policlinico di Torino
(che si trovava nella vecchia sede dell’ospedale
San Giovanni) e direttore dal 1894 al 1917 della
Clinica speciale che metteva insieme le discipline
specialistiche.
Accanto al professor Gradenigo agiscono da
subito le Figlie della carità di San Vincenzo de’
Paoli, conosciute tra le corsie del San Giovanni e
messe al servizio di una struttura nata nel segno
di “scienza e carità”. Proprio suor Clementina
Campagnani svolge un ruolo decisivo nell’individuazione
di una nuova sede, necessaria ad accogliere
il gran numero di malati che da subito vi
si rivolgono. È la villa esistente tra le vie Porro e
Ricasoli, già appartenuta a un principe russo
(espulso per spionaggio, dicono le cronache
d’epoca) e poi a un ingegnere torinese. Suor
Clementina è anche la prima a immaginarne la
destinazione: “Il villino per i pensionanti di prima
categoria; il rustico per l’ambulatorio e la scuola
otorinolaringoiatrica; il terreno fabbricabile per
i poveri”.
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Humanitas Gradenigo Magazine - N.1