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HUMANITAS Gradenigo Magazine, luglio 2018

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SALUTE

E STORIA

Gradenigo,

la nostra storia

Settant’anni fa, nel 1948, Suor Vittorina Clerici avviava la rinascita

dell’Ospedale, distrutto da un bombardamento aereo il 13 luglio del 1943:

ricostruiti ambulatori, laboratori e chiesa, realizzata un’ampia e moderna

sala operatoria.

Era il 29 gennaio ed era lunedì. Correva l’anno

1900 e in via Reggio 2, affacciato sulla Dora e

distante poco più di un chilometro dall’attuale

sede, apriva l’Ospedalino Gradenigo: “Ambulatorio

gratuito per i poveri, clinica a pagamento

per gli infermi e scuola di specializzazione in

Otorinola-ringoiatria”.

A volerlo, fondarlo e dirigerlo era stato il

professor Giuseppe Gradenigo, nato il 29

settembre del 1859 a Venezia, docente ordinario

all’Università di Torino, direttore dal 1889 della

sezione di Otoiatria del Policlinico di Torino

(che si trovava nella vecchia sede dell’ospedale

San Giovanni) e direttore dal 1894 al 1917 della

Clinica speciale che metteva insieme le discipline

specialistiche.

Accanto al professor Gradenigo agiscono da

subito le Figlie della carità di San Vincenzo de’

Paoli, conosciute tra le corsie del San Giovanni e

messe al servizio di una struttura nata nel segno

di “scienza e carità”. Proprio suor Clementina

Campagnani svolge un ruolo decisivo nell’individuazione

di una nuova sede, necessaria ad accogliere

il gran numero di malati che da subito vi

si rivolgono. È la villa esistente tra le vie Porro e

Ricasoli, già appartenuta a un principe russo

(espulso per spionaggio, dicono le cronache

d’epoca) e poi a un ingegnere torinese. Suor

Clementina è anche la prima a immaginarne la

destinazione: “Il villino per i pensionanti di prima

categoria; il rustico per l’ambulatorio e la scuola

otorinolaringoiatrica; il terreno fabbricabile per

i poveri”.

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Humanitas Gradenigo Magazine - N.1

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