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STORIA E
SALUTE
Il “nuovo” Gradenigo apre così in via Porro 2 nel
gennaio del 1904 e dà ulteriore linfa a quel legame
col territorio che a oltre cent’anni di distanza lo
rende ancora un punto di riferimento imprescindibile
per moltissimi torinesi.
La Prima guerra mondiale lo militarizza (accoglie
soldati feriti e infermi) mentre la Seconda guerra
mondiale lo distrugge, con un bombardamento
aereo che il 13 luglio 1943 ne blocca l’attività.
Tra i due conflitti si posiziona, nel 1917, la partenza
del professor Gradenigo per Napoli (nominato
direttore della cattedra di Oiatria) e, dieci anni
più tardi, la scomparsa dello stesso. “Voglio che
il mio Ospedale venga conservato come di specialità
otorinolaringoiatrica – si legge nel suo testamento
–, che porti il nome di Ospedale Gradenigo
e che alla sua direzione rimangano le Figlie della
Carità che con tanta bontà, amore e intelligenza
lo reggono dal 1900 in poi”.
Dato fatto. Esattamente settant’anni fa, nel 1948,
è ancora una suora, Vittorina Clerici, ad avviare
la rinascita dell’Ospedale: ambulatori, laboratori
e chiesa vengono ricostruiti, un’ampia e moderna
sala operatoria va a fare il paio con il nuovo piano
sopraelevato di via Porro. Un documento del 30
novembre 1952 descrive il Gradenigo come una
struttura “di 80 letti divisi in camerette da 1 - 2 - 3
al massimo sei letti, che cura ammalati di ORL,
Oculistica e Chirurgia generale”, dove “gli ammalati
vengono volentieri a farsi curare perché con
la carità solita a ogni Figlia della Carità trovano
un ambiente familiare che fa loro dimenticare la
pena della lontananza dalle loro case”.
Continua a pagina 28...
Humanitas Gradenigo Magazine - N.1
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