Flotte&finanza n. 62 marzo 2022
Il truck nolo voglio L’ostacolo del Codice della Strada tiene lontani i big del settore da un business molto redditizio. In attesa della liberalizzazione, non restano che gli LCV
Il truck nolo voglio
L’ostacolo del Codice della Strada tiene lontani i big del settore da un business molto redditizio. In attesa della liberalizzazione, non restano che gli LCV
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Casa Editrice la fiaccola srl Numero 62
marzo 2022
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Il truck
nolo
voglio
L’ostacolo del Codice della Strada tiene lontani i big
del settore da un business molto redditizio. In attesa
della liberalizzazione, non restano che gli LCV
ISSN 2037-5719
0 0 0 6 2 >
9
772037 571907
TANTO PER
COMINCIARE
Truck4Rent
Dopo gli attacchi all’art. 84 di alcuni anni fa, la questione locazione dei veicoli sopra
le sei tons sembrava finita in acque stagnanti. Forse interesse e appetito verso questo
settore sta tornando veemente: aprirebbe scenari molto remunerativi per tutti.
Ad oggi, l’unico escamotage è ancora la doppia iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori
84 del Codice della Strada, Noleggio senza
conducente, prevede che non sia possibile affittare
L’articolo
un autocarro con o senza rimorchio oltre le sei tonnellate
di MTT, se non in presenza dell’iscrizione all’Albo degli
Autotrasportatori sia da parte del locante che del locatario.
In tal modo si evita che figure/aziende non conto terzi, ovvero
quelle il cui core business non è il trasporto, accedano occasionalmente
al noleggio per il trasporto di cose.
Una norma che sembra non avere motivo di esistere, pur
sempre fortemente difesa dalle associazioni di categoria,
tanto da essere confinata in qualche oscuro anfratto tra
Camera e Senato, in una sorta di oblio permanente. Si potrebbe
obiettare che sicurezza e professionalità si devono
anteporre alla libertà di noleggio, e ci può anche stare, se
non fosse che questi due valori attengono responsabilmente
all’autista, non al veicolo.
A questo punto, forse, dovrebbero essere le rispettive associazioni
a sollevare la questione, in un tavolo specifico di
confronto con il Parlamento (ovvero la Commissione
Trasporti della Camera). Da una parte Aniasa, dall’altra gli
autotrasportatori, Anita e Conftrasporto in testa. Il problema
va affrontato e risolto, anche in considerazione di quanto
avviene all’estero, tenendo conto di alcuni casi limite che si
verificano in nord Europa.
Stiamo parlando di un mercato economicamente molto interessante,
che se da una parte potrebbe rafforzare (ed è
ciò che si teme) il ‘conto proprio’, dall’altro potrebbe dare un
significativo contributo alla liberalizzazione del settore.
A questo argomento dedicheremo in futuro pagine e articoli,
raccogliendo più punti di vista, perseguendo comunque
l’obiettività, sempre lungi dal prendere posizione.
Your mobility.
Made easy.
In questa sede a noi non interessa entrare nella questione,
della quale a lungo e periodicamente si è occupata la rivista
Vie&Trasporti. A noi preme segnalare, senza commenti se
non un timido accenno alla ‘libertà di noleggio’, che da parte
di alcuni noleggiatori esperti e pragmatici il desiderio di aggirare
la norma non è mai venuta meno, e che con ogni probabilità
il fenomeno di creare iscrizioni all’Albo per svolgere
questa attività è tutt’altro che peregrino.
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emissions combined: 30 22 g/km based on the WLTP cycle.
www.flottefinanzaweb.it marzo 2022 - Flotte&finanza - 3
Flotte&finanza
SOMMARIO
10
marzo 2022 - numero 62 anno 16
10 Alberto Viano racconta la ‘sua’ Aniasa
13 A.I.A.G.A.: rinnovato il direttivo, uguale la mission
14 Noleggio truck, bello e impossibile
18 Il NLT è sempre più un affare privato
20 Da Alphabet soluzioni per tutte le sfide
22 A Milano il summit Smart Mobility & Infrastructure
24 Per SIFÀ flotta e bilancio in crescita record
25 Osservatorio Findomestic, l’automotive non decolla
26
26 #FORUMAutomotive dice no alle ideologie
30 La forza di Geotab è nella rete di partnership
32 BASF Report, carrozzerie di tutti i colori
34 Ford Transit in versione 100 per cento elettrica
36 Peugeot Landtrek alla conquista dell’America
37 Hit Parade: le autoclassifiche più curiose
38 Sustainable o pioneer? Sustaineer!
40 Ecco I.D. Buzz, il Bulli dell’era moderna
42 Batterie esauste? Non più con il provider RWE
43 Renault Mégane ora è anche E-Tech Electric
38
www.flottefinanzaweb.it
44 Si chiama X-Bus ma è un furgoncino
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ISSN 2039 - 571X
Questo periodico è associato
all’Unio ne stampa periodica italiana.
Numero di iscrizione 15132
IL PENSATORE
IL PENSATORE
a cura di Roberta Carati
Freedom. Risponde di getto,
Pierluigi Bonora, quando gli
chiedo la parola che riassume il
suo pensiero e, per estensione,
#FORUMAutomotive. “Libertà”, dice il
fondatore di quello che definisce un
movimento di opinione, “di ragionare, di
lasciare da parte ideologia e demagogia
per guardare al futuro senza perdere di
vista il presente”.
F&F Le pietre miliari di questo
percorso iniziato sette anni fa?
››‰ #FORUMAutomotive è stato
lungimirante, ha visto in anticipo
FARE SISTEMA
Pierluigi Bonora
Dalle colonne di Flotte&finanza come sul palco del suo
#FORUMAutomotive: diretto, incalzante, provocatorio.
E sicuro di quello di cui oggi ha bisogno il nostro Paese
problemi che sarebbero venuti a galla
nell’arco di qualche anno. A lungo
abbiamo battuto sulla necessità di fare
sistema da parte della filiera
automotive, perché solo uniti si può fare
massa critica e presentarsi con tutto il
valore di Pil, di occupati, di contributo
all’economia alla controparte, cioè alle
istituzioni. Procedere divisi non porta a
niente.
F&F Vi hanno ascoltato?
››‰ Vediamo che spesso le
associazioni di categoria - Anfia, Unrae,
Federauto, ora anche MotusE (la lobby
dell’elettrico) - diffondono comunicati
congiunti. Non sempre. A volte la firma
è di tutti i soggetti principali.
È il segnale che si discute, che si cerca
di fare sistema (tema del #FORUM del
21-22 marzo di cui riferiamo a pagina
28, nda). L’importante è che non
prevalgano i singoli orticelli. Un altro
punto che abbiamo anticipato e su cui
abbiamo manifestato la nostra
perplessità è il ‘tutto elettrico’, questa
volontà folle di gettare al vento dal
2035, che vuol dire dopodomani, tutti i
motori diesel e benzina, cioè il fior fiore
dell’industria automotive europea, per
far spazio all’elettrico. Già siamo schiavi
della Cina per quanto riguarda le
materie prime, le batterie, forniture
varie... una scelta del genere le
spalancherebbe le porte.
F&F I suoi ospiti non sono quasi
mai sulle stesse posizioni, e lei ci
mette del suo: modera e si schiera
al contempo. È la cifra Bonora?
››‰ Più che dare un’opinione mi vesto
da semplice cittadino e manifesto le
mie perplessità. Per esempio, davanti
all’imposizione del ‘tutto elettrico’: “non
riesco a comprarmi un’auto elettrica,
senza incentivi costa troppo; abito fuori
città e non mi interessa avere una
macchina elettrica, me ne basta una
virtuosa, alimentata anche con motori
tradizionali, magari ibrida; ma perché”,
dico, “devo comprarmi l’auto elettrica se
nel mio paese c’è soltanto una
colonnina, che ricarica anche
lentamente, e non ho voglia di mettere
una wall box nel mio garage?”.
Il nostro non è un convegno classico in
cui la parola passa a Tizio, Caio e
Sempronio e poi grazie e arrivederci. C’è
spazio per la discussione e soprattutto
per la provocazione. Presentiamo uno
studio, riflettiamo sui pro e contro,
cerchiamo di far emergere la verità. Più
che arrivare a una sintesi cerchiamo di
guidare le istituzioni, verso una
impostazione che faccia prevalere la
razionalità sull’ideologia.
F&F Ha avuto ospite al #FORUM,
collegato in remoto, il ministro
della Transizione ecologica
Cingolani. Che impressione le ha
fatto?
››‰ Non è il classico ministro che
procede a senso unico, è competente e
valuta i rischi dell’imboccare una strada
piuttosto che un’altra. Però a volte lo
vedo un po’ ondeggiante: per esempio,
quando si è riunito il Cite, il Comitato
interministeriale di cui fa parte, con
Giorgetti e Giovannini ha sposato tout
court il piano Fit for 55 dell’Ue. Ha,
hanno sbagliato.
Al Governo c’è bisogno di coerenza, di
mantenere una linea, anche prudente.
Diversamente crei solo squilibrio e
incertezze.
F&F Una linea prudente contempla
il nucleare?
››‰ Anch’io ho vissuto Chernobyl tanti
anni fa, quando sull’onda del disastro
nucleare c’è stato un referendum e ha
prevalso logicamente il no. Ma lo
stesso ministro Cingolani, intervenendo
al nostro #FORUM ha detto con
chiarezza che se si vuole fare tutto
elettrico bisogna per forza ricorrere al
nucleare, ovviamente un nucleare di
ultima generazione. Con le centrali ai
nostri confini, se ci fossero incidenti
non è che le Alpi fanno da barriera.
Cerchiamo urgentemente soluzioni. Lo
stesso vale per il gas: o si trova una via
alternativa o saremo sempre
dipendenti. Vede che cosa sta
succedendo con il caro gasolio e gli
autotrasportatori che minacciano
scioperi? Si comincia con i blocchi
stradali, ma passare alle manifestazioni
violente è un attimo.
F&F Non li riguarda direttamente,
ma gli 800 milioni di incentivi e
l’impegno di un miliardo all’anno
sono un segnale concreto di
sostegno all’automotive?
››‰ Mi aspettavo molto, molto di più.
800 milioni vanno bene se sono
incentivi, ma se il miliardo diventa di
aiuto anche e giustamente alla filiera
siamo punto e a capo. La riconversione
produttiva per questo folle progetto
dell’Unione europea - salvo retromarce
dettate dalla guerra in Ucraina - impone
grosse trasformazioni. Una fabbrica che
ha sempre prodotto ‘rosso’ per 80 anni
e poi improvvisamente deve
riconvertirsi a ‘blu’, deve formare le
persone. Tanti buttano acqua sul fuoco
dicendo che i posti di lavoro che
potrebbe creare l’elettrico arrivano
anche a 15 milioni. Va bene, ma come?
Si è perso di vista il presente per
guardare troppo al futuro: 2050, 2040, è
giusto pensarci, pensare alle next
generation Eu, ma guardiamo anche
all’oggi, che di emergenze ne ha tante e
ancora irrisolte.
F&F Qual è l’argomento di tutti gli
argomenti nel Bonora-Pensiero?
››‰ Freedom. Non si può pensare che
l’elettrico visto come viene visto oggi
risolva in due anni il problema
ambiente. Il mio pensiero è ragionare,
essere razionali, lasciare da parte
ideologia e demagogia e guardare a un
futuro reale, con i piedi per terra, senza
perdere di vista quello che sta
succedendo ora. Ci sono un sacco di
situazioni emergenziali nel mondo dei
trasporti, affrontiamole.
F&F Il ‘dopo Draghi’ la spaventa?
››‰ Posso dirle che rimpiango la prima
repubblica? C’erano dei veri statisti, che
hanno fatto cose che non avrebbero
dovuto fare, ma erano dei veri politici.
Quando andavano all’estero ci
rappresentavano in modo opportuno,
con grande capacità e
conoscenza.
Sì, mi spaventa un po’ il dopo
Draghi, non vedo personalità
politiche in grado di
occuparsi seriamente del
nostro Paese, da una parte e
dall’altra degli schieramenti.
F&F Ha interrotto gli studi in
medicina per la radio prima e il
giornale, anzi Il Giornale, poi. Mai
avuto ripensamenti?
››‰ Al liceo mi sono fidanzato con la
ragazza che sarebbe diventata mia
moglie e con cui sono felicemente
sposato da 42 anni; durante il militare
mi preparavo per gli esami di medicina
(il capitano minacciava di non
mandarmi in licenza se non avessi
preso buoni voti), poi... non so. Facevo
il dj in una delle primissime radio locali,
Radio Pavia all’epoca International e lì il
capo, Nando Azzolini, mi ha insegnato il
giornalismo da marciapiede, la gavetta
vera. Ero sposato, studiavo, lavoravo...
Ho dovuto scegliere. Il mio sogno era
fare il mezzobusto in Rai o Canale 5,
non ci sono state le occasioni o non ho
avuto il coraggio di sfruttare certe
amicizie, però sono contento di essere
finito al Giornale. Montanelli, Cervi,
Feltri, Belpietro, Giordano, Sallusti e ora
Minzolini… l’autorevolezza sta sempre
dalla nostra parte e questo ci deve
essere riconosciuto.
Ovviamente devi fare il
giornalista serio e non per
divertimento.
6 - Flotte&finanza - marzo 2022 www.flottefinanzaweb.it
www.flottefinanzaweb.it
marzo 2022 - Flotte&finanza - 7
QUOTE
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di Tiziana Altieri
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Ci sono gesti e abitudini alla guida che rendono donne
e uomini particolarmente attraenti agli occhi dell’altro
sesso. Ecco cosa fare se state cercando l’anima gemella
Soffrite di singletudine e sognate
di incontrare la vostra anima
gemella con la quale
condividere un posto al sole o sotto
l’ombrellone la prossima estate (il
tempo vola, meglio non farsi cogliere
impreparati)? Sappiate che gli uomini
si possono conquistare anche alla
guida. Basta effettuare le manovre
giuste. Lo rivela la ricerca ‘Desirable
Driving Habits’ condotta su un
campione di duemila persone in Gran
Bretagna.
A renderci particolarmente attraenti
agli occhi del gentil sesso è la
capacità di parcheggiare la nostra
auto in parallelo (29 per cento), di
effettuare inversioni a U (10 per
cento) e di procedere in retromarcia
con il braccio appoggiato sul sedile
del passeggero (7 per cento). Inutile
cercare di sorpassare il veicolo che ci
precede: questa manovra è in grado di
fare breccia solo nel cuore del 3 per
cento degli uomini. E, ancora,
ricordate che a bordo di un’auto pulita
si è più sexy per il 23 per cento del
campione, e che una guida cauta
piace decisamente di più rispetto a
una guida veloce (al 18 e al 5 per
cento). Niente sgasate: attirano
l’attenzione di meno del 3 per cento
dei maschietti.
Dall’altra parte
Ovviamente lo stesso vale per gli
uomini, anche loro possono diventare
più (o meno) desiderabili al volante.
Le manovre e i comportamenti che
piacciono al
popolo rosa sono
le stesse che
gradiscono i
maschietti, pur
con percentuali
leggermente
differenti. Pare,
Per un
intervistato
su 10 il brand
non conta. Della
serie, meglio
il contenuto
del contenitore
per esempio, che il parcheggio in
parallelo con il braccio appoggiato sia
in grado di far capitolare qualsiasi
donna. Insomma, per risultare super
affascinanti niente corse a folle
velocità, sorpassi e rombi di motore.
Sono cose che generalmente si fanno
ai primi appuntamenti e che lei in
apparenza sembra gradire (o almeno
non disprezzare), ma è solo finzione o
strategia: una volta diventati coppia
saranno motivo di lite. Dosare
l’acceleratore fin dal primo momento,
questo sì che è sexy (in particolare a
partire dai 55 anni).
Così come sexy è un’automobile linda,
fuori e dentro soprattutto per i più e le
più giovani (ossia la fascia 25-34
anni). Il brand del veicolo che si guida
conta per lui come per lei, ma meno
del previsto. Un intervistato su 10
sostiene di non farci proprio caso (in
effetti se nell’abitacolo ci fosse Brad
Pitt ci soffermeremmo sul tipo di
vettura?). Sia gli uomini che le donne
sono comunque
attratti, sostiene
il sondaggio
inglese,
soprattutto da
Audi (al 16 per
cento), Bmw (9)
e Ford (circa 6).
Possibile che un marchio come Ferrari
sia solo al quinto posto? Sicuri che gli
interpellati abbiano risposto in tutta
onestà?
Io credo che con un lui (o una lei) che
sfrecciano su una quattro ruote rossa
con sulla calandra un cavallino, anche
se non ben lucidata, possa essere
subito amore.
ORDINI GIORNALIERI COMPLETATI
Tutti i veicoli | Giorni | Totale
74 74 75
64 67 64 67 67 70
56 53 56
ORDINI IN ORARIO IN %
Tutti i veicoli | Settimana corrente
16/03
17/03
18/03
19/03
20/03
21/03
22/03
23/03
24/03
25/03
26/03
27/03
95%
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8 - Flotte&finanza - marzo 2022 www.flottefinanzaweb.it
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INTERVISTA
INTERVISTA
ALBERTO VIANO
L’ambiente è il lavoro
Intervista con il neo presidente
Aniasa, che mostra di puntare tutto
sul valore aggiunto che le associate
possono fornire al sistema Paese
in tema di ambiente e sicurezza,
evidenziando anche il crescente
peso specifico del business
del renting professionale in tutto
il mercato automotive
di Giuseppe Guzzardi
La tradizione si perpetua, ed eccoci pronti a intervistare
il neo presidente Aniasa, Alberto Viano. Dopo
un ‘rent-a-car’ la logica delle alternanze vuole un
esponente del mondo NLT sull’alto scranno dell’associazione
dei servizi confindustriali legati all’automotive.
Viano assurge alla carica in un momento segnato da
tante rivoluzioni, legate al tipo di alimentazione dei veicoli,
ai nuovi sistemi di mobilità e di uso nelle città, all’innovazione
IoT, alla crisi energetica, alla sostenibilità, alla postpandemia,
persino alla guerra. Tante quindi le questioni
sul tavolo: saranno troppe anche per un navigato manager
come Viano? Ecco le sue risposte.
F&F Novità o rivoluzioni in Aniasa?
››‰ Evoluzioni. Aniasa si è sempre caratterizzata per
una progressiva maturazione, che si è concretizzata con
l’ultima presidenza, quella di Archiapatti. Soprattutto nel
ricevere il giusto riconoscimento per un settore in grado
Classe 1973, genovese di nascita e milanese d’adozione,
Alberto Viano ricopre la carica di Amministratore Delegato
di LeasePlan Italia dal 1° gennaio 2019, dopo essere stato
responsabile della Direzione Finance e ancor prima Risk
Management and Compliance Director e Business Unit Large
Fleet Operations Director. Nel precedente Consiglio Generale
Aniasa, Viano ha ricoperto la carica di Vice Presidente con
delega sulle tematiche fiscali. Ha alle spalle una pluriennale
esperienza come consulente in Deloitte & Touche e in Marsh
McLennan, dove si è specializzato nel Risk Management,
prima di approdare in LeasePlan, nel 2003.
di offrire maggiore sicurezza sulle strade, minor impatto
ambientale, maggiore certezza per l’erario.
Credo che Aniasa oggi rappresenti un’ottima sintesi degli
interessi del singolo e della collettività. Questa capacità
è stata sempre al centro dei nostri programmi, come anche
l’intento di ottenere la giusta legislazione per il settore,
soprattutto in termini di semplificazione negli adempimenti
burocratici e fiscali per il consumatore, nel rispetto
dei principi di libertà e individualità.
F&F Quali le sfide dell’immediato futuro?
››‰ Ripeto, una semplificazione normativa, specie in
ambito fiscale, ma anche per quanto riguarda le immatricolazioni
e le tasse in ambito locale. Rappresentiamo
già una quota significativa del mercato, credo che sarebbe
giusto che i nostri clienti siano il più possibile sollevati
da oneri inutili. Ma al centro di tutto c’è la sostenibilità
ambientale.
F&F Quale dei settori associativi ha sofferto di più
la mancanza di vetture in consegna?
››‰ Il noleggio a breve termine, che è un fortissimo
sostegno al turismo. Dobbiamo fare
in modo che lo short abbia la possibilità di ricevere
veicoli in misura tale da coprire la domanda
che ci sarà già a Pasqua e in misura
molto maggiore in estate, altrimenti rischiamo
di compromettere tutta la filiera.
Per noi questa è una forte preoccupazione, un campanello
d’allarme. Al netto di una direttrice ferroviaria nordsud
molto potente ma praticamente satura nei periodi
di picco, è evidente che l’affluenza turistica ha un bisogno
disperato di breve termine negli aeroporti, per essere attraente
e competitiva ad esempio verso Spagna e Por -
to gallo. Il nostro short oggi non è attratto dalla possibilità
di fare profitti dalla riduzione di offerta, vorrebbe invece
aumentare la possibilità di fornire un servizio. Ecco perché
le associate suggeriscono ai clienti di anticipare le
prenotazioni, non soltanto per essere certi di disporre
del veicolo, ma anche per bloccare le tariffe.
Ciò non vuol dire che il NLT non stia soffrendo della mancanza
di veicoli nuovi da immatricolare. Oggi i tempi di
attesa superano i 200 giorni, e sono proibitivi, tali da far
desistere molti potenziali utenti. Sappiamo che non stiamo
soddisfacendo i nostri clienti, ne siamo ben consapevoli
e li ringraziamo per la loro pazienza. Se la situazione
si protrarrà, però, il fenomeno diventerà rilevante,
e ci auguriamo che i costruttori siano in grado di mettere
in pista soluzioni alternative.
“Rappresentiamo
già una quota
significativa del
mercato, è lecito
aspettarsi una
semplificazione
normativa”.
F&F Pandemia, guerra, mancanza di semiconduttori...
possiamo dire di essere in situazioni di mercato
del tutto nuove?
››‰ Certamente, a dir poco impreviste. Stiamo affrontando
crisi di mercato di diverso tipo, tutte difficilmente
immaginabili. Eppure tutti noi cerchiamo di fare previsioni,
programmazione a cinque anni... consci del fatto che
dobbiamo essere pronti a rivederle sostanzialmente.
Usciamo da un biennio drammatico per lo short term e
per il car sharing, e che ha avuto un grosso impatto anche
sul lungo termine. Lo abbiamo superato, e ciò mi rende
orgoglioso. La risposta delle aziende del settore è stata
forte, hanno mantenuto il loro impegno, la loro presenza
sul territorio. Una serietà e una resilienza esemplari, valori
che le associate hanno trasferito all’associazione.
F&F Torniamo alla defiscalizzaione, all’abbattimento
dell’IVA...
››‰ Non stiamo chiedendo sgravi fiscali a tappeto, per
definizione. Invece, proponiamo una politica fiscale coerente:
non siamo una nicchia residuale, siamo
un settore che immatricola tra un quarto
e un terzo del totale Paese. In quanto tali,
siamo il più importante interlocutore di mobilità,
per di più con un valore medio dell’immatricolato
più alto della media totale, perché
le auto in NLT appartengono in genere
a segmenti di più alto livello. Credo quindi
sia opporuno che noi si abbia un quadro fiscale ad hoc.
Il sollecito sull’Iva deducibile al 100 per cento riflette una
oggettiva sofferenza del soggiacere a una normativa
palesemente inadeguata.
L’auto aziendale in Italia, nella sostanza, è fortemente
penalizzata, un unicum in Europa. Noi vorremmo, al di
là del fatto che le deroghe concesse al nostro Paese
non possono durare per sempre, che il quadro fiscale
nascesse da una concertazione, che fosse coerente con
la transizione ecologica di cui tanto si parla ma che nessuno
come noi incarna nel profondo, nessuno spinge (e
trascina) più di noi in questa direzione. Ripeto, chiediamo
un quadro coerente.
10 - Flotte&finanza - marzo 2022
www.flottefinanzaweb.it
F&F Si riparla del noleggio di truck. Cosa ne pensa?
L’articolo 84 del CdS è da cancellare?
››‰ Al momento non abbiamo una posizione forte,
come Aniasa, anche se guardiamo con interesse al trasporto,
lo dimostra l’attenzione agli LCV. Laddove la normativa
dovesse cambiare, saremmo pronti.
F&F L’e-commerce è un fenomeno ben attenziowww.flottefinanzaweb.it
marzo 2022 - Flotte&finanza - 11
INTERVISTA
A.I.A.G.A.
nato dalle società di noleggio?
››‰ Osserviamo un grande aumento di richiesta di distribuzione
di merci e oggetti, e non mi riferisco soltanto
all’e-commerce. Una componente di servizio ad alto valore
aggiunto, che deve essere opportunamente normata,
ma che costituisce una importante evoluzione, tale da
creare valore, ricchezza.
Siamo dell’opinione che, anche per favorire una riduzione
dell’impatto ambientale, Aniasa può operare per rendere
più sostenibile la movimentazione di merci. Molti veicoli
elettrici sono oggi immatricolati da società di noleggio
a lungo termine, cosa che ne rende possibile l’uso, altrimenti
il costo d’acquisto renderebbe problematica la
loro diffusione. Ci siamo, come Aniasa, ci sono le nostre
associate, e questo potrebbe essere propedeutico anche
per il settore dei pesanti di cui parlavamo.
F&F Qual è il suo personale atteggiamento verso
i nuovi microdispositivi di mobilità?
››‰ Sono straordinariamente interessanti, veicoli che
esaltano l’esercizio della libertà individuale. Cor ret ta -
mente normati - non sovranormati o penalizzati - sono
un ottimo complemento di mobilità e spero possano riscuotere
un interesse collettivo. Confido quindi che la
comunità ne comprenda la validità, e se si vuole anche
i rischi. Per quanto riguarda Aniasa, dobbiamo essere
pronti a considerare questi strumenti di mobilità come
un settore interessante, vedremo dove ci porterà. Diverse
associate ormai li sperimentano come forma complementare
di spostamento, e noi siamo pronti a espanderci.
Per il momento, osserviamo.
F&F L’elettrificazione del circolante procede a velocità
adeguata? Troppo lenta? Troppo veloce?
››‰ L’auto elettrica presenta caratteristiche estremamente
positive, e non mi riferisco soltanto alle emissioni
allo scarico. In realtà, sono molto più efficienti, cosa di
cui c’è sempre bisogno, e migliorano la vita, perché hanno
un minor impatto sulla collettività. Ci rendiamo conto
che il loro impatto sulla filiera industriale sarà significativo,
ma è una scelta ormai fatta.
F&F Lo sharing è un sistema valido per il nostro
Paese, dopo la pandemia?
La pandemia è stata micidiale, in pratica ha azzerato i
fatturati, proprio per aziende che erano ancora in una
fase di avviamento. Inoltre i costi sono cresciuti, ad esempio
per la sanificazione. Quando si è in due il car sharing
diventa fortemente competitivo rispetto ai sistemi di
mobilità individuali; siamo quindi fortemente a supporto
delle nostre associate del settore, perché sappiamo che
questa è una delle strade per azzerare l’inquinamento
in ambito urbano.
F&F Però al momento non sono economicamente
vincenti, specie nei centri di medie dimensioni...
Questo è un settore che certamente richiede investimenti
iniziali molto robusti. Se non si è in grado di assicurare
una forte densità di veicoli, ovvero se per raggiungere
un veicolo bisogna percorrere più di mezzo chilometro,
va da sé che non sia un sistema competitivo. I veicoli
devono essere ben distribuiti sul territorio e l’algoritmo
che ne governa posizione e servizi è un fattore critico.
C’è ancora molta esperienza da fare.
Rimango convinto del potenziale del car sharing: prima
della pandemia, nelle chiacchierate con i rappresentanti
di queste società, mi è sembrato di comprendere che
non fossero affatto lontane dal break even, contavano
di arrivarci nel 2020. Ma già il 2022 potrebbe essere l’anno
del riscatto, del raggiungimento della profittabilità.
La domanda di servizio c’è, il car sharing può diventare
un business interessante nelle città medio grandi.
NUOVO DIRETTIVO
La cultura del fare
Il rinnovato consiglio direttivo di A.I.A.G.A. tiene fede alla mission originaria:
promuovere la professione di fleet manager affinché “venga riconosciuta
come merita”. Il neo riconfermato presidente ci spiega a che punto siamo
Un ruolo di mera rappresentanza non lo avrebbe
accettato, Giovanni Tortorici. Per il Purchasing
Manager di Barilla, fare il presidente di A.I.A.G.A.
significa prima di ogni altra cosa ‘fare’. Lo sanno bene
gli elettori che lo hanno votato compatti, riconfermandolo
alla presidenza dell’Associazione italiana degli acquirenti
e dei gestori di auto aziendali per il prossimo triennio.
“Nel corso degli anni”, ha commentato Tortorici, “i consiglieri
A.I.A.G.A. hanno compreso che la funzione ‘rappresentativa’
è percentualmente molto bassa rispetto
alla quantità di lavori che sono da eseguire in tempi a
volte stretti. Forse quest’aspetto ha spinto alla conferma
di chi per anni ha continuato a lavorare senza sosta per
A.I.A.G.A. Cercherò di mantenere le aspettative”.
Lungo l’elenco dei progetti da portare avanti: “Stiamo lavorando
alla trasformazione in norma della prassi UNI
35/2018 che indica i ruoli chiave del Fleet Manager, del
Mobility Manager e del Travel Manager. Abbiamo creato
e si sta evolvendo un database dell’Associazione che
integra anche i dati dei seminari e della formazione sia
dei soci che dei non soci. Abbiamo il prototipo di una
piattaforma che sia riconosciuta a livello europeo per la
certificazione green delle flotte e non solo che è stato
proposto anche ad FMFE (la federazione europea delle
associazioni dei Fleet Manager) e che verrà presentato
alle istituzioni italiane ed europee per diventare un rife-
rimento riconosciuto. Corsi e seminari sono in fase avanzata
di preparazione per essere disponibili a partire dalla
fine di aprile. Infine il capitolo digitalizzazione: A.I.A.G.A.
era poco presente sul web e sui social; stiamo recuperando
velocemente il tempo perduto e nel corso dell’anno
miglioreremo ancora”.
I palloni d’oro delle flotte
Dieci anni nel 2021, l’Associazione italiana degli acquirenti
e dei gestori di auto aziendali ha raggiunto alcuni traguardi
significativi: “Nel marzo 2011 abbiamo costruito
A.I.A.G.A. dal nulla e oggi “, conferma il presidente, “siamo
una realtà che continua ad affermarsi in un panorama
difficile e affollato. La maturità raggiunta ci permette di
guardare al futuro senza patemi e con la consapevolezza
di saper affrontare situazioni critiche. Siamo contenti di
quanto fatto finora ma non abbiamo ancora raggiunto
l’obiettivo di far diventare il Fleet Manager una professione
riconosciuta come merita: ci stiamo pian piano
arrivando”. E ancora: “Nel 2012 portammo in Italia l’esperienza
degli Award. Fu un successo, ma oggi si sono talmente
moltiplicati da renderne il valore molto basso: potrebbe
essere un’idea quella di creare un insieme di
testate giornalistiche con un solo Award... vi immaginate
se ci fossero 5 palloni d’oro nel mondo del calcio?”.
Flotte&finanza è pronta. Chi si fa avanti?
Giovanni Tortorici,
riconfermato alla
guida di A.I.A.G.A.
per il prossimo
triennio.
Con lui nel
direttivo Michele
Amici, Davide
Balestra,
Alessandro
Benoldi, Laura
Echino (anche
vicepresidente),
Luigi Fanizzo,
Robert Satiri,
Marco Onorati e
Tiziano Suppa.
12 - Flotte&finanza - marzo 2022 www.flottefinanzaweb.it
www.flottefinanzaweb.it marzo 2022 - Flotte&finanza - 13
COVER
COVER
SIFÀ, non ora ma si farà
FORMULA IRRISOLTA
Nolo truck, troppo
pesante da digerire
“La naturale prosecuzione dell’attività di specializzazione
nel mondo del trasporto che
portiamo avanti sin dalla nostra fondazione”.
È così che SIFÀ inquadra lo sviluppo del business
legato ai veicoli commerciali e a quelli
industriali, un business che richiede un’attenzione
e cura specifiche.
La società di Ghinolfi è ben allenata. “Il focus
sul mondo del veicolo commerciale fino a
60 quintali è sempre stato un nostro punto
di forza, tanto da raggiungere anche il 40 per
cento di LCV sul totale della flotta. Sulla base
di questa specializzazione”, fanno sapere dal
quartier generale di Milano, “nel 2022 ci sarà
la prosecuzione naturale del noleggio del veicolo
oltre i 60 quintali, a partire dal ‘medio
leggero’, come è generalmente chiamato nel
mondo dell’autotrasporto, fino ad arrivare al
veicolo pesante, quindi che si tratti di trazione
o di veicolo allestito fino alle 44 tonnellate di
massa complessiva”.
SIFÀ non si nasconde che “i truck e gli LCV
necessitano di una competenza verticale specifica.
Per esempio, la gestione del fermo tecnico
è importantissima, non possiamo dare
un mezzo qualsiasi in sostituzione di un veicolo
commerciale che sia un cassonato o furgonato
o un allestito, perché le esigenze sono
chiaramente differenti”.
Allestimenti interconnessi
Se i fondi del PNRR sono off limits per il trasporto
pesante, la Società Italiana Flotte
Aziendali vede invece un’opportunità “nella
cosiddetta ‘4.0’, cioè la possibilità di avere
dei benefici fiscali per l’acquisto di ‘allestimenti
interconnessi’. Vale solo per alcune tipologie
di attrezzature, ma è comunque un
passo in avanti rispetto al passato. Di certo,
in un mercato nel quale i veicoli ante-Euro 5
rappresentano ancora in alcuni casi il 60 per
cento del mercato, il mondo dell’autotrasporto
sarebbe ben lieto di avere incentivi per uno
svecchiamento del parco, che comporterebbe
benefici sia per il settore sia per l’ambiente”.
Più sfumata la posizione su quello che a nostro
parere è uno stallo normativo che non
ha uguali nel resto dell’Unione Europea e che
per SIFÀ si spiega con “una legislazione che
è stata costruita prettamente sul mercato
italiano, dove esiste una normativa conto
terzi sicuramente più stringente di quella europea,
che definisce dei criteri per poter fare
questo mestiere. Parliamo quindi della capacità
finanziaria per poter sostenere un business
di questo genere; e dei driver che devono
avere la tranquillità di lavorare per
un’azienda strutturata tanto da poter mantenere
fede ai propri impegni finanziari”.
L’oscuro oggetto del desiderio? Noleggiare camion sarebbe
di certo un’attività molto redditizia. Ma l’ostacolo del Codice
della Strada sembra sufficiente a tener lontani i top player
di Giuseppe Guzzardi
e Roberta Carati
84 del Codice
della Strada parla chiaro
L’articolo
e non lascia dubbi. Solo
se entrambi i contraenti sono iscritti
all’Albo Nazionale dell’Autotrasporto
possono accendere un contratto di noleggio
lungo termine di veicoli pesanti.
L’intento del legislatore è chiaro: tenere
lontani gli operatori non professionisti
dal ‘conto terzi’, dal trasporto professionale.
Si tratta di una delle tante limitazioni-inibizioni
che la legge italiana
ha come residuo di una mentalità, lasciateci
dire, semibolscevica per la quale
nulla si può fare se non quello che è
espressamente concesso.
Dal dopoguerra a oggi tanti cartelli, tante limitazioni,
tante esclusive e tanti privilegi sono caduti, ma non
questo, anche se una decina di anni fa una legge riuscì
a passare la trincea della Camera dei deputati per arenarsi
poi nei velluti di Palazzo Madama.
Ad oggi, sembra che nulla si muova nella direzione
della liberalizzazione, forse perché non c’è nessuno
che si fa realmente avanti per propugnarla. Tanto
meno le società di noleggio professionali.
Ci bastano i ‘commerciali’
Questa affermazione è lecita in quanto il corpus di questo
articolo era proprio sondare la volontà dei noleggiatori
di accedere - sperimentata e acclarata la lucrosità
dei contratti NLT dei veicoli commerciali - al settore ben
più impegnativo (non soltanto in termini di risorse, ma
anche di know-how) dei trattori e dei carri da trasporto.
Laddove i primi, i trattori, sono soltanto ‘pezzi di ferro’
senza qualifica, generalisti, i secondi, i carri, necessitano
molto spesso di un allestimento non di rado sofisticato
e verticale.
Il risultato della nostra ricerca, lasciateci dire, è sostanzialmente
deludente. Non solo è evidente dalle non-risposte
e da quelle di circostanza che al riguardo c’è il
vuoto cosmico, ma anche che non c’è veramente nessuna
voglia di cacciarsi in un ginepraio, di tirare la volata
ai concorrenti. Quindi, al momento, non ci si può aspettare
alcuna operazione di lobby, e il possesso al posto
della proprietà rimane confinato ai contratti di leasing,
peraltro non sempre ingrassati da servizi.
Un elemento importante per valutare questo orientamento
risiede anche nella difficoltà, al momento, di valutare
il grado e la velocità di obsolescenza di un mezzo,
anche a causa dell’incombere di nuove alimentazioni,
nuove regole di logistica e mobilità, nuove logiche sul
trasporto a medio raggio. Le società NLT, per dirla male,
hanno già abbastanza grattacapi con i valori residui delle
auto e degli LCV per pensare ad altro.
A nostro avviso, preso atto del non sussistere di una
reale volontà interventista a livello legislativo, rimane il
disappunto per il persistere di una regola che non ha riscontro
nel resto della comunità europea. Anche perché
in questo modo, di fatto, si blinda un settore che già di
suo non ha proprio bisogno di essere considerato una
casta, ed è sempre lecito riflettere sul peccato originale,
ovvero l’esistenza di una emanazione del MIMS, appunto
l’Albo Nazionale dell’Autotrasporto, del quale realmente
ci sfugge l’utilità, viste anche le recenti polemiche, a dir
poco roventi, su quali associazioni dovevano essere presenti
e rappresentate.
Ciò detto, riteniamo comunque sempre molto utile chiedere,
ascoltare e proporre le opinioni degli addetti ai
lavori, che in queste pagine riportiamo (ringraziando
quelli che comunque sono stati disponibili ad affrontare
la questione), cammei in una inchiesta condizionata da
frequenti “no comment”. Sperando però che questo veto
inutile, vecchio e pruriginoso trovi presto la strada del
pensionamento.
Così fan tutti (o almeno qualcuno)
Fuori dal coro, perché è un dealer e non un noleggiatore,
la voce di Roberto Savoini. Nella sua Borgo
Agnello, storica concessionaria Iveco per le province
di Novara, Verbania, Biella, Vercelli e Varese Ovest,
oltre che FIAT Professional per Novara e Gallarate e
da qualche anno Piaggio Commercial, il noleggio è
entrato dalla porta principale.
Roberto Savoini,
amministratore
unico di Borgo
Agnello e
presidente AICI
- Associazione
Italiana
Concessionari
Iveco.
14 - Flotte&finanza - marzo 2022
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marzo 2022 - Flotte&finanza - 15
COVER
COVER
I nuovi orizzonti di Leasys
Possibilista e interessata, ma non al punto da aver già definito
una strategia di business. A domanda diretta, in Leasys si dicono “certamente
interessati a far crescere e ampliare gli orizzonti del business: questo potrebbe
significare in futuro - perché no - contemplare anche i veicoli pesanti. È però
prematuro fare dei ragionamenti relativi alle modalità con le quali attuare
questa opportunità, nel momento in cui si concretizzerà faremo le nostre valutazioni”.
Che il settore sia appetibile lo dicono i numeri che la stessa compagnia di noleggio
porta a supporto, con un distinguo: “Secondo gli ultimi dati Anfia, nel
primo semestre del 2021 sono state oltre 13.500 le immatricolazioni di autocarri
con portata maggiore di 3,5 tonnellate. Numeri che presi singolarmente sono
certamente importanti, ma comunque molto inferiori rispetto a quelli dei veicoli
commerciali leggeri (97.389 immatricolazioni), settore in cui Leasys lo scorso
anno ha confermato la propria leadership, con un market share del 22,8 per
cento. Se quindi quello degli LCV è un business importante, resta difficile quantificare
il valore che potrebbe rappresentare il settore dei veicoli pesanti, certamente
caratterizzato da volumi inferiori e costi molto elevati”.
Semirimorchi, il business può attendere
È lo stesso motivo per cui il business dei semirimorchi non attecchisce in
casa Leasys: “Si tratta certamente di un business consolidato, che però ha
subito un calo importante a causa della pandemia, chiudendo il 2020 con
una riduzione delle immatricolazioni del 21 per cento rispetto all’anno precedente.
Sebbene nel primo semestre del 2021 abbia già fatto registrare un’inversione
di tendenza, segnando una crescita del 43,5 per cento rispetto allo
stesso periodo del 2020, questo business non rientra al momento nei piani
di Leasys, che continua a mantenere il focus sui veicoli leggeri”.
Insomma, il futuro è ancora tutto da disegnare, anche in relazione a cambiamenti
che non riguardano solo il nostro Paese: “Qualcosa in Europa si sta
muovendo e crediamo che, una volta modificata la normativa europea, anche
l’Italia farà le sue valutazioni. È comunque probabile che bisognerà aspettare
l’entrata in vigore del nuovo pacchetto sulla mobilità prima che nel nostro
Paese si prenda atto del mutamento del quadro e si imbocchi una strada che
porti alla revisione della norma”.
(basti pensare alle differenze di territorio, per cui in
Liguria servono veicoli ‘corti’ del tutto invendibili in altre
parti d’Italia).
F&F Il leasing, formula finanziaria consolidata,
viene usato nel settore dei veicoli da lavoro in una
formula molto ‘asciutta’, priva di servizi come avviene
invece nel leasing operativo. Lo conferma?
››‰ Assolutamente sì. In Italia l’acquisto in proprietà finanziato
ha ancora molto appeal. I compratori sono professionisti
che approvvigionano da soli i servizi accessori
(assicurativi e assistenziali) e pertanto la vendita tradizionale
resta sempre prioritaria.
F&F Si affacciano delle altre opzioni per usare un
veicolo senza esserne proprietari, come il ‘pay per
use’, paga solo ciò che usi. A suo avviso è applicabile
nell’autotrasporto?
››‰ È applicabile e interessante ma presuppone una
infrastruttura tecnologica che renda il veicolo ‘connesso’
al fine di determinarne l’utilizzo effettivo.
Attualmente i veicoli leggeri e pesanti della gamma Iveco
hanno integrato questo tipo di connettività e ciò apre la
porta a nuovi interessanti scenari.
F&F Nel settore dei commerciali leggeri le vendite
di veicoli elettrificati stanno aumentando sensibilmente.
Si teme che questo possa essere un elemento
in grado di rivoluzionare la stima di permuta
di un veicolo e anche il valore residuo. Qual è la
sua opinione al riguardo?
››‰ Siamo all’inizio di un processo che ritengo purtroppo
sia irreversibile, di elettrificazione della mobilità delle
merci. Gli attuali veicoli elettrici sono assolutamente affidabili
ma hanno ancora un’autonomia che non rispecchia
i ‘desiderata’ degli utilizzatori. Lo sviluppo della tecnologia
soprattutto legato alle batterie in ‘stato solido’,
Arval, mercato sotto osservazione
La premessa è che Arval non è iscritta all’Albo
Nazionale dell’Autotrasporto “e quindi, al momento,
questo particolare segmento non rientra
nei business di cui ci occupiamo”. Però
“è sicuramente un mercato che osserviamo
da sempre con particolare interesse, anche
se sia dal punto di vista del veicolo, sia dal
punto di vista del servizio, quindi dei bisogni
e delle necessità su strada, è completamente
diverso da quello della gestione di veicoli
commerciali leggeri. Questo impone una specifica
competenza tecnica e un servizio e un
approccio dedicati e strutturalmente diversi
da quelli adottati sino ad ora”.
Difficile fare previsioni sulle potenzialità del
nuovo business ma, nel caso, la compagnia
di noleggio saprà come trattarlo, consapevole
che il mercato opererà la sua naturale selezione:
“Per fare un esempio che ci riguarda
da vicino, Arval ha da oltre un decennio un
punta prevalentemente all’aumento dell’autonomia chilometrica
e potrebbe creare un’obsolescenza precoce
dei modelli BEV attuali. Tutto ciò impatta in maniera assolutamente
drammatica nella determinazione del valore
futuro dei veicoli a ‘zero emissioni’.
F&F Le piacerebbe poter offrire NLT con la sua
Borgo Agnello?
››‰ In realtà lo stiamo già facendo rafforzando partnership
con aziende specialiste nel Noleggio a Lungo
Termine che hanno nel loro DNA la gestione del veicolo
industriale e commerciale.
team interno esclusivamente dedicato
al mondo dei veicoli commerciali
leggeri, con competenze tecniche specifiche
e un know how in grado di supportare sia la
forza vendita, sia il cliente. Già oggi, nel segmento
LCV, assistiamo a una naturale selezione
in base a questi elementi distintivi all’interno
del mercato. Allargando il discorso
al noleggio truck, questa tendenza potrebbe
essere addirittura più significativa, perché si
tratta di un settore che presenta elementi di
attenzione e particolarità ancora maggiori rispetto
al mondo LCV”.
La chiave è la competenza
Anche il noleggio di mezzi senza motrice
non rientra, ad oggi, nell’offerta di mobilità
Arval: “Come per il mondo truck, è un tema
specifico che richiederebbe una strategia
chiara e un piano strutturato. La competenza
è la chiave di un prodotto di qualità,
efficace e che si riveli davvero
utile per i nostri clienti e, per questo, ogni
nuovo ambito che decideremo di esplorare
dovrà essere attentamente valutato e gestito
da personale esperto che possa consentirci
di differenziarci sul mercato, come
già facciamo con il segmento dei veicoli
commerciali leggeri”.
La posizione inevitabilmente attendista di
Arval potrebbe mutare con il superamento
dei limiti dell’attuale Codice della Strada: “La
differenza di normative nel settore dell’automotive
è presente in tanti e diversi aspetti e
l’Italia”, sottolineano ad Assago, “sconta spesso
un ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
Considerando il grande peso che il settore
automotive riveste per l’economia italiana, a
volte l’attenzione riservata dalle istituzioni
non sembra essere proporzionale”.
F&F Il noleggio a lungo termine, oltre a essere fortemente
limitato dall’articolo 84 del CdS, potrebbe
non essere adattabile su larga scala per il veicolo
pesante. Qual è la sua opinione?
››‰ Il mercato italiano prevede veicoli molto più customizzati
rispetto agli standard europei.
Quindi, soprattutto nel cosiddetto mercato dei veicoli
pesanti ‘rigid’ (motrici) l’allestimento è una componente
molto onerosa e con specifiche talmente complesse
da rendere il valore residuale di difficile determinazione
F&F Nella sua veste più istituzionale, quindi da presidente
dei concessionari Iveco, ridirebbe le stesse
cose? Qual è la posizione ufficiale della categoria?
››‰ Certamente! Le opinioni dei dealer Iveco sono
sempre basate sul ‘buon senso’ che ci spinge a guardare
con attenzione lo sviluppo del noleggio nel nostro
settore, sempre consci però del fatto che l’attuale quadro
normativo e le peculiarità del ‘Sistema Italia’ al momento
non hanno creato l’ecosistema ideale per lo sviluppo
di questo formidabile strumento a sostegno del
nostro business.
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TREND
INDAGINE UNRAE
Un affare privato
L’ultimo trimestre 2021 certifica il trend in corso
da tempo: il noleggio a lungo termine sta sempre
più prendendo piede tra gli utilizzatori privati
È il diesel la
motorizzazione
prescelta dai
privati che optano
per il noleggio a
lungo termine;
seguono le auto a
benzina e, più
staccate, quelle
ibride, plug-in ed
elettriche.
Dalle altre tabelle
emerge con
chiarezza l’alto
gradimento dei
privati per il NLT
ma limitatamente
alle vetture.
Le motorizzazioni prescelte
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
20,9%
16%
38,1%
Porta la firma di Unrae la prima analisi sul noleggio
a lungo termine a privati, fenomeno che negli ultimi
anni sta assumendo dimensioni rilevanti.
Quella che ieri era una nicchia oggi è una fetta cospicua
di un mercato rappresentatativo di tutte le tipologie di
clienti: le grandi aziende, le piccole e medie, le partite iva
e, appunto, il privato cittadino.
I dati più recenti, relativi all’ultimo trimestre del 2021, dicono
che dei 135.346 contratti di NLT di autovetture,
circa 21.000, pari al 15,5 per cento del totale, sono stati
sottoscritti da un utilizzatore privato. Sommando all’acquisto
diretto il noleggio a lungo termine, la quota di mercato
dei privati sul mercato del nuovo cresce dal 63,2 al
70,2 per cento.
58,4%
2,1% 2,0% 1,1% 1,1%
NLT a privati
19,5%
14,4% 9,6% 7,8% 4,9% 4,2%
Benzina Diesel Gpl Metano Ibride Plug-in Elettriche
(HEV) (HEV) (BEV)
Totale NLT
Sul fronte dei veicoli commerciali il fenomeno è chiaramente
marginale: nello stesso trimestre, del totale contratti
di noleggio a lungo termine solamente l’1,8 per
cento è stato siglato da privati.
Da nord a sud isole comprese
Dall’analisi regionale della penetrazione del noleggio a
lungo termine, Unrae ha concluso che l’incidenza dei privati
è massima in Calabria (45,7 per cento) e minima in
Trentino Alto Adige (1 per cento). In mezzo troviamo,
nell’ordine: Puglia (34,1), Molise (30,3), Campania (29,8),
Abruzzo (28,1), Sardegna (26,5), Umbria (23,5), Toscana
(22,9), Basilicata (22,5), Liguria (21,3), Lazio (21,2), Sicilia
(19,5), Veneto (18,6), Piemonte (17,1), Marche (16,7),
Friuli Venezia Giulia (15,4), Valle d’Aosta (15,0), Emilia
Romagna (14,9) e Lombardia (10,5 per cento).
Nella classifica provinciale svetta Roma con 3.379 noleggi
pari al 16,1 per cento del totale; seguono Milano
(2.274 noleggi), Napoli (1.590), Torino (1.290).
Quanto ai brand più gettonati, Fiat (in particolare Panda
e 500) batte tutti con 3.149 noleggi. Piacciono molto anche
Audi (1.844), Volkswagen (1.692), Peugeot (1.519),
Jeep (1.080), BMW (1.068), Toyota (1.040), Smart
(1.008), Mercedes (976) e Ford (813).
Noleggio a Lungo Termine IV trimestre 2021
Contratti NLT autovetture 135.346
di cui a privati 20.987
% privati 15,5
Noleggio a Lungo Termine IV trimestre 2021
Contratti NLT veicoli commerciali 33.517
di cui a privati 601
% privati 1,8
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E-MOBILITY
E-MOBILITY
Soluzioni per tutte le sfide
Efficaci e di facile utilizzo, sono accomunate da un approccio ‘zero pensieri’.
Sono le soluzioni innovative, in grado di rispondere anche ad esigenze
temporanee, che hanno arricchito il portafoglio Alphabet in un momento
in cui il settore della mobilità aziendale è chiamato ad affrontare diverse
sfide, come l’uscita dalla crisi pandemica e il superamento dell’emergenza
microchip. Ecco le più flessibili.
BRAND REFRESHMENT
Ripensare il futuro
Passa anche dal ridesign del logo e della corporate
identity il nuovo focus strategico di Alphabet:
la mobilità elettrica declinata in tutti i suoi servizi
Andrea
Castronovo,
presidente
Alphabet Italia.
La sostenibilità è il tema dominante del futuro in ogni
settore, e Alphabet vuole avere un ruolo fondamentale
nel disegnarlo. In questi anni la transizione ecologica
ha visto un crescente interesse e una forte spinta,
stimolando negli utenti una sempre maggior attenzione
per l’adozione di soluzioni di mobilità alternative e attente
all’ambiente. Quest’estate l’Ue ha annunciato l’obiettivo
dell’Europa di diventare il primo continente climate neutral
nel 2050. L’elettrificazione, e quindi la decarbonizzazione
delle flotte, è di particolare importanza per poter raggiungere
target climatici, basti pensare che le auto aziendali
sono utilizzate più del doppio rispetto ai veicoli privati, e
rappresentano oltre il 60 per cento di tutte le nuove auto
immatricolate in Europa. In questo scenario appare evidente
come il noleggio sia sempre più un volano dell’elettrificazione
e della sostenibilità.
“Prodotti e servizi innovativi”, rimarca Andrea Castronovo,
presidente di Alphabet Italia, “sono la risposta migliore
a questo grande cambiamento, e sono al contempo fondamentali
per guidare con più efficacia e rapidità la transizione
ecologica. Soluzioni come AlphaElectric, sviluppato
da Alphabet per consentire un approccio maturo e
consapevole all’elettrificazione, sono indispensabili per
consentire ai fleet manager di affrontare serenamente
un cambio di prospettiva così rilevante”. La visione che
sempre più guida oggi questa transizione è infatti ‘sistemica’.
“AlphaElectric”, aggiunge, “è molto più di una semplice
offerta di Noleggio a Lungo Termine per veicoli elettrici:
è un intero ecosistema che comprende ogni aspetto
legato all'elettrificazione della flotta: colonnine di ricarica,
charge card, servizi di add on mobility per poter disporre
di un’auto con motore endotermico in caso di necessità
e molto altro”.
Tra business e sostenibilità
Nello specifico, quando si tratta di flotte aziendali le imprese
devono combinare le esigenze del proprio core business
e la sostenibilità ambientale. In questo senso la
consulenza risulta fondamentale. “Il nostro”, spiega il presidente
Alphabet, “è un approccio consulenziale che parte
dall’analisi del potenziale di elettrificazione, volto a definire
con precisione come le aziende possono ottimizzare la
propria flotta attraverso l’integrazione di veicoli elettrici.
L’analisi si fonda su dati reali del cliente: per un determinato
periodo di tempo vengono installati a bordo dei veicoli
della flotta dei Logger GPS mobili che misurano parametri
chiave quali: velocità, percorrenza, stile di guida e soste.
Le informazioni raccolte forniscono metriche sul consumo
complessivo di energia della flotta e sulle emissioni di
CO 2 , permettono di delineare un profilo puntuale dei guidatori
e di stabilire in modo scientifico qual è la percentuale
di vetture che può essere convertita in elettriche. Si simulano
quindi diversi scenari valutando contemporaneamente
tre parametri: grado di elettrificazione, impatto economico
ed ecologico, soluzioni di ricarica. Se da un lato
guidare gli utenti nella scelta dei veicoli e delle soluzioni
di ricarica è la chiave per assicurare che la mobilità sia
gestita in modo ottimale, dall’altro anche la consulenza
in materia di Car Policy e corsi di guida eco-sostenibili può
essere un metodo efficace per sensibilizzare i driver all’utilizzo
consapevole del mezzo”.
Pensare fuori dagli schemi
Lo sviluppo della mobilità elettrica è una risposta consapevole
a un’esigenza ormai imprescindibile: la transizione
ambientale. “Nei prossimi anni”, conclude Castronovo,
“sarà ancora più importante non solo valorizzare la nostra
grande expertise consulenziale, ma anche continuare a
sviluppare servizi di eccellenza più flessibili e personalizzati
pensando fuori dagli schemi. Tuttavia, per ovviare e favorire
questo cambiamento, soprattutto nel territorio nazionale,
risulta necessario introdurre forti incentivi, come le infrastrutture
di ricarica che possano agevolare gli utenti nell’acquisto
di queste tipologie di vetture”.
AlphaRent e MINI Subscribe Con AlphaRent
tariffe vantaggiose senza limiti di percorrenza
e comprensive di tutti i servizi necessari
a garantire una mobilità a 360 gradi, a
partire da una settimana fino a un massimo
di 24 mesi. MINI Subscribe, invece, consente
il noleggio di MINI (anche elettrica) attraverso
un ‘abbonamento’ della durata minima
di 3 mesi, rinnovabile per uno o più mesi alle stesse condizioni.
Alphabet Care È la soluzione contrattuale
‘zero pensieri’ che permette al cliente - persona
fisica o partita Iva - di richiedere, a seguito
del verificarsi di determinati eventi
che impattano sulla sua vita, l’estinzione
anticipata del contratto senza ricevere l’addebito
delle penali. Per esempio, la perdita
del posto di lavoro, ma anche la nascita di
un figlio con la necessità di dotarsi di un'auto più grande.
Alphabet Mobility Services Gira su iOS e
Android la app che garantisce l’accesso immediato
a un mondo di funzionalità, oltre
che a un portale costantemente aggiornato
e a un servizio di assistenza h24, direttamente
fruibili da smartphone e tablet.
Facilità d’uso, trasparenza, interattività, e il
suo essere una fonte preziosa di informazioni
(faq, news, dati contrattuali...), ne fanno la best in class sul mercato.
Alphabet CleanAir È il sistema di sanificazione
realizzato insieme ad Octo che sfrutta
la nanotecnolgia sviluppata dalla Nasa per
eliminare virus, batteri, funghi nonché odori
e composti organici volatili. In questo modo
si rende più sicuro l'utilizzo delle vetture in
flotta e di quelle adibite a noleggi a breve e
medio termine o corporate car sharing.
20 - Flotte&finanza - marzo 2022
www.flottefinanzaweb.it
www.flottefinanzaweb.it
marzo 2022 - Flotte&finanza - 21
EVENTI
PNRR e opportunità per la smart mobility; 5G, urban
mobility, sostenibilità ambientale ed economia
circolare nelle smart cities italiane; trasformazione
digitale e green dell’industria automotive; piattaforme di
Mobility as a Service e intermodalità integrata; accelerazione
del digitale, elettrificazione, Mobility as a Service
(MaaS) e LaaS (Logistic as a Service); urban air mobility,
sostenibilità nei trasporti.
A che punto siamo?
Il 20 aprile, Area Pergolesi Milano ospiterà la quinta edizione
di ‘Smart Mobility & Infrastructure Summit 2022’
organizzato da The Innovation Group. Sarà l’occasione
per fare il punto sui processi di riqualificazione delle città
e sull’evoluzione dei modelli di mobilità per rendere città,
trasporti e logistica sempre più sostenibili.
Quest’anno il summit sarà anche cornice del dibattito
sullo sviluppo della Advanced Air Mobility (AAM) e Urban
Air Mobility (UAM), una mobilità a basso impatto ambientale
per offrire servizi di nuova generazione di natura
turistica, economica e per interventi di emergenza sanitaria
e sicurezza pubblica.
Centrale, e non potrebbe essere diversamente, il PNRR.
Nel nostro Paese la missione 3 del Piano nazionale di ripresa
e resilienza dispone una serie di investimenti finalizzati
allo sviluppo di una rete di infrastrutture di trasporto
moderna, digitale, sostenibile e interconnessa. Parliamo
di elettrificazione dei trasporti, ammodernamento e potenziamento
della rete ferroviaria, digitalizzazione della
logistica e della sicurezza stradale.
E anche la rigenerazione urbana delle nostre città passa
dal PNRR: la Missione 5 C2, infatti, è dedicata ai Piani
Urbani integrati, che permetteranno alle grandi città di
avviare un processo di trasformazione in smart city, di
migliorare la qualità dei servizi infrastrutturali, di rigenerare
le aree urbane degradate.
Sono relatori, tra gli altri, Cristiano Baldoni (D-Flight),
Arianna Censi (Comune di Milano), Paolo Cerabolini
(Lombardia Aerospace Cluster), Giulia Costagli (RFI),
Marco Daviddi (Enel X), Alessandro Fidato (Gruppo SEA),
Mauro Giancaspro (Anas), Donatello Gianni (U-Avitalia),
Paolo Guglielminetti (PwC Italia), Mario Nobili (Mit),
Stefano Porro (Pirelli), Giuseppe Santangelo (Skyper-sonic),
Stefano Sordelli (Volkswagen Group), Carmela
Tripaldi (Enac), Elena Vaciago ed Ezio Viola (The
Innovation Group), Mario Zini (DHL).
SMART MOBILITY
Dalle parole ai fatti
Quinta edizione del summit che farà il punto
su innovazione digitale e trasformazione green dei
trasporti e delle infrastrutture di mobilità
Appuntamento
il 20 aprile, in Area
Pergolesi Milano,
con ‘Smart Mobility
& Infrastructure
Summit 2022’
organizzato da The
Innovation Group.
22 - Flotte&finanza - marzo 2022 www.flottefinanzaweb.it
BILANCI
OSSERVATORIO
FATTURATO E FLOTTA
Mai così grandi
FINDOMESTIC
Va così così
Gli acquisti di beni durevoli crescono rispetto al 2020 superando i livelli
dell’anno prima. Anche i veicoli recuperano ma non abbastanza.
Profondamente disomogeneo l’andamento del mercato a livello regionale
Con 202 milioni di euro di fatturato e oltre 30mila
veicoli gestiti, la società guidata da Paolo Ghinolfi
ha toccato il punto più alto dalla sua fondazione
Né la pandemia né la crisi dei semiconduttori e la
conseguente carenza di prodotto hanno interrotto
il trend di sviluppo di SIFÀ, che ha chiuso
il 2021 con 202 milioni di euro di fatturato, il punto più
alto dalla sua costituzione, e una flotta gestita di 30.773
unità, inclusi gli ordini in stock.
Interamente controllata da BPER Banca, la Società
Italiana Flotte Aziendali ha mantenuto salda la presenza
nella top ten degli operatori nazionali e internazionali del
Noleggio a Lungo Termine.
Ambiziosi gli obiettivi per l’anno in corso: raggiungere volumi
tali da posizionarsi a un livello intermedio rispetto ai
big player del settore. SIFÀ intende infatti portare la flotta
gestita a circa 38mila unità crescendo coerentemente
con l’attuazione del piano pluriennale e le previsioni di fatturato
intorno ai 234 milioni di euro alla fine del 2022, con
una stima di nuovi ordini pari a 13.500 unità.
“Il 2021”, ha commentato l’amministratore delegato
Paolo Ghinolfi, “è stato un anno positivo e stimolante
ma, allo stesso tempo, sfidante e faticoso a causa degli
effetti dell’emergenza sanitaria che ancora stiamo subendo.
L’unica arma è guardare al futuro con positività
e ottimismo e, in questo senso, SIFÀ si muoverà sempre
come un unico team, forte e compatto, e dimostrerà ancora
una volta la sua capacità di affrontare le prossime
sfide in modo maturo, efficiente e professionale”.
I fronti caldi
Tanti i fronti aperti in questo 2022. L’azienda sta lavorando
al consolidamento dell’offerta del veicolo elettrico
insieme all’infrastruttura di ricarica integrati nel canone
di noleggio, e alla proposizione, in esclusiva, di una carta
carburante completa che può essere usata sia per fare
rifornimento con combustibile tradizionale sia presso
le colonnine di ricarica. Naturalmente quello del veicolo
elettrico è un ‘di cui’ di Circular Mobility, progetto strategico
di mobilità sostenibile lanciato nel 2019 con il marchio
di fabbrica SIFÀ, che esplicita la propria mission già
a partire dal nome: creare un’economia circolare nell’ambito
dell’automotive per un uso più efficiente e sostenibile
delle risorse.
SIFÀ sta anche ampliando l’offerta del noleggio dell’usato
- che mai come quest’anno ha avuto un grande successo
- andando a migliorare le caratteristiche tecniche del prodotto
e i servizi collaterali. Un’altra importante novità riguarda
lo sviluppo del mercato dei veicoli pesanti: a breve
sarà infatti inaugurato un servizio su larga scala per quel
target di clientela che utilizza un tipo di prodotto non comune
nel settore del Noleggio a Lungo Termine, ovvero
i veicoli commerciali oltre i 60 quintali.
Con un’impennata dei consumi del +13,7 per cento,
il mercato dei beni durevoli chiuderàil 2021 a quota
70,6 miliardi, vale a dire due punti percentuali in
più rispetto ai livelli pre-Covid. Una buonissima notizia, nel
complesso, un po’ meno buona se si esamina il comparto
delle due e quattro ruote.
Secondo i dati della 28esima edizione dell’Osservatorio
Findomestic realizzato in collaborazione con Prometeia
e presentato a Milano il 15 dicembre scorso, infatti, la ripresa
del 12,1 per cento registrata nel settore mobilità
non basta ad azzerare il gap accumulato durante la pandemia:
il distacco sui valori pre-crisi è del 4,5 per cento.
Malgrado gli ecoincentivi, la filiera dell’automotive rimane
in sofferenza anche a causa della carenza di microchip
e componenti elettroniche che perdura da mesi.
Il comparto in maggiore difficoltàèquello delle auto nuove:
poco più di 1 milione e 500mila le immatricolazioni nel
2021 tra privati e aziende, che corrisponde a un +8,6 per
cento rispetto al 2020 ma a un -21,5 nel confronto con il
Tabella 1 - Il mercato dell’auto in Italia
(var.%)
2019 2020 2021 2019 2020 2021
Immatricolazioni 1.928.000 1.394.000 1.514.000 0,2 -27,7 8,6
Tabella 2 - Il mercato delle auto per alimentazioni
(quota % sul totale immatricolazioni)
2017 2018 2019 2020 gen-set 2020 gen-set 2021
Benzina 31,6 35,3 44,3 37,5 40,0 30,5
Diesel 56,7 51,5 40,0 33,1 35,0 23,5
Alternative 11,6 13,3 15,7 29,4 25,0 46,0
Il comparto in maggiore difficoltà è quello delle auto nuove (Tab. 1), con
poco più di 1 milione e mezzo di immatricolazioni che traduce un +8,6%
rispetto al 2020 ma un -21,5 sul 2019. Sale di oltre 20 punti il gradimento
delle auto ad alimentazione alternativa (Tab. 2), elettrica in particolare.
2019. La spesa delle famiglie italiane nel segmento del
nuovo si assesta a 16,7 miliardi contro gli oltre 18 di due
anni fa. Disomogeneo l’andamento del mercato a livello
regionale: si va dal +31,7 per cento della Valle d’Aosta al
+4,1 della Lombardia e dell’Emilia-Romagna.
Quanto alle auto usate, l’erogazione di incentivi all’acquisto
non è bastata a riportare le compravendite sui livelli pre-
Covid, anche se il segmento soffre meno rispetto al ‘nuovo’:
le famiglie italiane hanno speso complessivamente per
un’auto di seconda mano 19,1 miliardi (+12,5 per cento
sul 2020). I passaggi di proprietà hanno superato i 2,7 milioni,
in aumento del 10,9 per cento sul 2020 ma ancora
indietro del 4,7 se si guarda al 2019. A condizionare il mercato
sono stati la limitatezza del bacino di auto interessate
dagli incentivi, la scarsa disponibilità di modelli, i prezzi
medi in accelerazione. Anche nell’usato è̀ la Valle d’Aosta
la regione con il maggiore incremento di passaggi di proprietà,
+14,1 per cento, mentre Campania e Friuli-Venezia
Giulia chiudono la classifica con un +9.
Immatricolazioni delle auto
per alimentazioni:
quote % gen-set 2021
Alternative
46%
Benzina
30,5%
Diesel
23,5%
Immatricolazioni delle auto
con altre alimentazioni:
quote % gen-set 2021
Elettriche
79,8%
GPL
15,3%
Metano
4,9%
24 - Flotte&finanza - marzo 2022 www.flottefinanzaweb.it
www.flottefinanzaweb.it marzo 2022 - Flotte&finanza - 25
EVENTI
#FORUMAUTOMOTIVE
Transizione, la voce del Governo
È un ideale passaggio di testimone quello che avviene tra il ministro
allo Sviluppo economico e il suo vice; ma mentre con Giancarlo Giorgetti
non c’è possibilità di interazione - il suo è un videomessaggio che di
fatto apre il tavolo di confronto del 21 marzo tra esponenti del settore
produttivo, istituzioni, sindacati -, Gilberto Pichetto, collegato in remoto
alla fine della seconda giornata del #FORUM, non si sottrae alle domande
del padrone di casa e di Maria Leitner (TG2 Rai).
Centrale nel messaggio del ministro Giorgetti “la transizione che il
Governo italiano, in piena condivisione degli obiettivi di decarbonizzazione,
ma con pragmatismo, dovrà accompagnare tenendo in adeguata
considerazione le conseguenze economiche e sociali che ne deriveranno.
Il Governo - ha detto - ha stanziato ingenti risorse per accompagnare
la domanda di auto ecologiche nel nostro Paese, affinché
possano essere gradualmente a disposizione di tutti, tenendo saldo
il principio della neutralità tecnologica che abbiamo portato anche alla
COP26, con lo sguardo al futuro e non limitandosi alla sola auto elettrica.
Ad esempio, a livello europeo stiamo molto spingendo per l’ammissibilità
dei biocarburanti, su cui l’Italia è un’eccellenza tecnologica, e sul
fronte della ricerca. Dobbiamo assicurare a tutti i tasselli della filiera
EVENTI
di poter partecipare a questo processo di trasformazione, adeguando
la propria missione imprenditoriale e i propri impianti. Per questo stiamo
mettendo a disposizione delle imprese importanti sostegni dedicati
alla riconversione industriale”.
Neutralità tecnologica
“Un mix di cassa integrazione, professionalizzazione, interventi tecnologici”,
è entrato nel dettaglio il viceministro Pichetto, “per accompagnare
il cambiamento nei prossimi due, tre anni. Non abbiamo la
sfera di cristallo per dire quale sarà la percentuale di elettrico, di sicuro
dobbiamo arrivare alla neutralità tecnologica, che vuol dire poter utilizzare
anche i nuovi motori endotermici - una parte dei quali potrebbe
essere alimentata dai biocarburanti, settore nel quale rappresentiamo
un’eccellenza che non viene però tenuta in adeguata considerazione
- che non generano emissioni nell’atmosfera. Sarebbe paradossale
riattivare le centrali a carbone per far funzionare le stazioni di ricarica
elettrica!”. Quanto alla Gigafactory di Termoli, destinata alla produzione
di celle e moduli di batteria, “è ormai definita, manca solo l’ufficialità
con la firma di Daimler, socio del consorzio Acc di cui fa parte Stellantis".
I veti posti in modo acritico ostacolano la ripresa del
settore auto. Due giorni di #FORUMAutomotive per
provare a fare breccia nel muro delle ideologie
di Roberta Carati
Verrebbe da dire ‘No alle ideologie parte seconda’,
ricordando l’ultimo #FORUMAutomotive in cui l’ideatore
e padrone di casa Pierluigi Bonora si era pronunciato
contro “la dittatura della spina”. Anche nella due
giorni del 21 e 22 marzo, in presenza e in streaming, il focus
è ancora sulla transizione ecologica e soprattutto sul modo
in cui la si sta attuando. “Tutti i no detti nel recente passato”,
esordisce Bonora, “hanno contribuito a causare le criticità
determinate oggi dalla crisi energetica e dalla totale dipendenza
dall’estero per l’approvvigionamento dell’energia. È
necessario mettere da parte ogni ideologia".
Il prologo è la ricerca AlixPartners presentata da Dario Duse
da cui emerge come “a livello europeo si prevede una crescita
dell’elettrico significativa nei prossimi anni ma non
tale da raggiungere gli obiettivi del Fit for 55”.
Nel dibattito che segue, l’eurodeputato Paolo Borchia ammette
che “il Fit for 55 così come impostato non va bene
e non ha futuro, senza contare che il pericolo reale è di
passare dalla dipendenza dal gas russo a una nuova dalla
Cina”. Per la deputata Claudia Porchietto “la neutralità tecnologica
deve essere il punto di riferimento per la transizione
ecologica”, e anche il collega Gianluca Benamati sostiene
che “dare per morto il mondo endotermico è un
grande errore”, sottolineando che “c’è un patrimonio di 14
miliardi per pianificare una politica industriale del comparto”.
“Abbiamo perso filiere fondamentali a causa dell’assenza
di politiche industriali, rischiamo che una dinamica
simile”, mette in guardia Francesca Re David (Fiom-Cgil),
“tocchi anche l’automotive”. “Negli altri Paesi europei”,
rileva Roberto Benaglia (Fim-Cisl)“, si convocano le parti
sociali e si condividono i piani di sviluppo. In Italia la priorità
è sostenere il mercato produttivo e dei consumi dell’auto”.
“Le aziende si devono adeguare”, aggiunge Rocco
Palombella (Uilm), “ma bisogna consentire loro di pianificare
gli investimenti con chiarezza e tempi certi”.
Dall’affollato talk successivo, pur tra posizioni divergenti
(per dire: secondo Francesco Naso, di Motus-E, “non si
possono bloccare le date di phase-out“, mentre Marco
Stella, di Anfia, fa notare che “con questo ritmo sono a rischio
più di 70mila dipendenti”), emerge qualche indicazione:
serve una strategia chiara per la transizione elettrica,
attenta alle ricadute sociali e occupazionali; no agli incentivi
stop&go; sì a una fiscalità europea sull’auto aziendale.
Italiani nel caos
Nella giornata del 22 sono tre le tavole rotonde che infiammano
il #FORUM. Nella prima, Umberto Zapelloni mette
l’accento sui rischi connessi alla diffusione delle auto elettriche
e sugli incidenti che vedono vittime i giovani. Se Toni
Purcaro (Dekra) registra “il netto miglioramento sulle autostrade”
e riflette “sulla sicurezza di un veicolo che dipende
anche dall'infrastruttura e dalle sue condizioni”, Claudio
Cangialosi (SicurAUTO.it) denuncia “l’assenza di formazione
dei vigili del fuoco sugli incendi che vedono coinvolte auto
a batteria”, ed Emilio Patella (Unasca) ammette che “l'elettrico
è il pane quotidiano dei ragazzi” ma “siamo nella quasi
impossibilità di insegnare a guidarlo”. Da concessionario,
Fabrizio Guidi (AsConAuto) rivendica “la piena libertà del
consumatore di scegliere tra diverse motorizzazioni, senza
imposizioni dall’alto”, mentre secondo Massimo Braga
Intervento video,
alla tavola rotonda
del 21 marzo,
del ministro
allo Sviluppo
Economico
Giancarlo
Giorgetti (sopra)
e, il giorno dopo,
collegamento
in remoto con
il suo vice
Gilberto Pichetto.
26 - Flotte&finanza - marzo 2022
www.flottefinanzaweb.it
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marzo 2022 - Flotte&finanza - 27
EVENTI
Francesca Pardini, che Personaggio!
Donne taxiste, donne conducenti di autobus... Non ci sarebbe niente
di strano se non fossimo in Arabia Saudita, dove soltanto nel giugno
2018, con un decreto del re Salman, le donne hanno conquistato la libertà
di guidare. Vastissima la potenziale platea: almeno nove milioni.
Alcune di loro hanno avuto il privilegio di mettersi al volante con accanto
Francesca Pardini, pilota (e figlia d’arte: il padre
Guido è stato campione di Formula 3 negli anni
80) nonché, appunto, prima istruttrice a insegnare
la guida alle donne del regno wahabita.
È lei il “Personaggio dell’anno 2022 per #FO-
RUMAutoMotive”. Con questa motivazione: “Per
aver contribuito, con grande volontà e soprattutto
coraggio, al raggiungimento dell'uguaglianza di
genere e dell'emancipazione femminile nel mondo, insegnando alle
donne dell'Arabia Saudita i segreti della guida dell'auto e facendo
vivere loro l'emozione di cimentarsi in un vero circuito. Sono atti concreti
- si legge nella nota - nel segno dell’inclusione sociale e dell'abbattimento
di ogni residua barriera”.
In collegamento da San Diego, la pilota-istruttrice
ha raccontato di “allieve, le più giovani soprattutto,
con una gran voglia di mettersi al volante”, di
“donne che iniziano ad acquistare auto e a rendersi
un po' più indipendenti” e, curiosità, di “preferire
i marchi giapponesi”.
Francesca Pardini oggi è senior instructor allo
Yas Marina Circuit di Abu Dhabi.
Pierluigi Bonora
apre i lavori del
21esimo #FORUM.
A destra, la tavola
rotonda del 21
marzo incentrata
sugli impatti
della transizione.
(LoJack Italia) “è opportuno formare e informare” ed essere
consapevoli che “mobilità evoluta non vuol dire disegnare
le piste ciclabili”. Lapidario Massimo Ghenzer (Areté
Methodos): “Elettrico? La gente non ci ha capito molto.
C’è una dicotomia tra il desiderio è l’effettiva disponibilità
economica”.
La strada è tracciata
Guidati da Alberto Caprotti, che evidenzia la posizione ambigua
dell’Italia rispetto al Fit for 55, i protagonisti della
filiera si confrontano sugli obiettivi europei. Per Andrea
Crespi (Hyundai Italia) “la strada è tracciata, gli obiettivi dei
costruttori sono stati raggiunti, ma serve una maggiore
consapevolezza da parte dei consumatori”. “Dalle wall bax
alle colonnine”, elenca Roberto Di Stefano (Free2Move
eSolutions), “supportiamo gli automobilisti che passano
all’e-mobility”. Vince facile Raffaele Fusilli (Renault Italia),
dal momento che “siamo stati tra i primi a credere nell’elettrico
e questo ci consente di avere una rete abituata a raccontarlo
ai clienti”. Anche Marco Do (Michelin Italia) ricorda
“il primo pneumatico ‘verde’ del ‘92”, asserendo che “la mobilità
elettrica è una sfida da cogliere e un’opportunità tecnologica”.
Convinto che “l’elettrico è il futuro” Enrique Enrich
(Italscania), e però, intanto, “i biocarburanti offrono un contributo
importante per ridurre l’effetto serra”.
I rischi della crociata green
Scintille nell’ultimo talk, che Pierluigi Bonora indirizza sugli
incentivi e sulle possibili conseguenze sociali dell’avanzata
dell’elettrico. Critico Francesco Naso (Motus-E) su “la politica
di annunci che sta azzerando il mercato di questi veicoli”,
preoccupata Elena Stoppioni (Save the Planet) per il
fenomeno del greenwashing e perché “è importante capire
come si produrrà l’energia che alimenterà le vetture elettriche,
altrimenti si rischia solo di spostare la produzione
di CO2 e di approcciare il tema con ideologia”. Anche Paolo
Martinello (Altroconsumo), che nel Dieselgate vede “il più
grande caso recente di greenwashing”, invita a “superare
l’ideologia”. Intanto “un’ottima notizia per i consumatori e
anche per noi”, annuncia Francesco Luccisano (IP), “è il ribasso
delle accise sul carburante decise dal Governo”.
Gianmarco Giorda (Anfia) attende “con impazienza il DL
sugli incentivi per dare fiato al mercato, anche dell’auto
elettrica, e le misure di sostegno alle imprese per riqualificare
la filiera”. “In prospettiva”, paventa Ferdinando Uliano
(Fim-Cisl), “ci sono 75mila esuberi; senza interventi urgenti,
a fianco dell’emergenza ambientale ci sarà un’emergenza
sociale”. Definitivo il manager automotive Andrea Taschini:
“L’Europa oggi emette il 4,9% delle emissioni e quindi non
ha bisogno di alcuna transizione. Stiamo suicidando una
filiera per un impatto minimo a livello globale”.
28 - Flotte&finanza - marzo 2022 www.flottefinanzaweb.it
TELEMATICA
TELEMATICA
L’ecosistema
La rete di partnership permette a Geotab di rispondere alle esigenze
delle più diverse tipologie di aziende e settori: dal trasporto alla logistica
passando per i noleggi a lungo, medio e a breve termine
di Giorgia Rocca
Fabio Saiu,
Director Geotab
Italia e Leasing
and Renting
European Director
di Geotab.
Migliorare la sicurezza e aiutare i clienti a gestire
meglio la propria flotta e a ridurre le emissioni
di CO 2 grazie all’analisi dei dati raccolti dai veicoli
è la mission di tutte le società di fleet management. Non
tutte, però, dispongono di un portafoglio di soluzioni così
ampio da riuscire nell’impresa. Portafoglio di soluzioni
che è invece “il nostro principale punto di forza”, sottolinea
Fabio Saiu, Director Geotab Italia e Leasing and Renting
European Director di Geotab, “perché è rivolto a tutti i principali
verticali dell’automotive e a ogni tipologia di flotta,
dalle passenger car ai veicoli elettrici, dalle macchine agricole
ai veicoli commerciali, incluso il trasporto pesante.
Inoltre”, aggiunge Saiu, “Geotab vanta una stretta collaborazione
con gli OEM: i dati raccolti dai veicoli vengono
collegati all’interno di una piattaforma unica, che abilita
il monitoraggio estensivo e puntuale di tutti i parametri,
a vantaggio dell’efficienza. Infine, Geotab offre un marketplace
unico - dove trovare una serie di soluzioni di terze
parti in continua crescita come app mobile, software Add-
In e hardware Add-On - che permette di accedere ed espandere
in modo semplice e rapido la propria soluzione di
gestione. La nostra forza è nell’ecosistema, che fa della
rete di partnership la chiave per rispondere alle esigenze
in continua evoluzione dei clienti”.
F&F La telematica è il denominatore comune alle
diverse soluzioni di gestione della flotta?
››‰ La telematica è la parola d’ordine per tutto ciò che
ruota attorno al fleet management. Grazie ai dati provenienti
dalla centralina e combinati con strumenti di misurazione
come l’odometro, infatti, è possibile monitorare
parametri che forniscono informazioni su percorsi, performance
dei veicoli (inclusi i livelli di emissioni), nonché
abitudini di guida dei conducenti. Avere tali dati a disposizione
su una piattaforma semplice da utilizzare con-
sente di prendere decisioni più consapevoli, efficientare
le rotte e abilitare modelli di manutenzione predittiva, con
notevoli vantaggi in termini di tempo e di costi.
Inoltre, la telematica viene in aiuto delle scelte aziendali
anche quando si tratta di rinnovare le flotte e virare verso
l’elettrico. Una soluzione come Geotab EVSA, per esempio,
sfrutta un vasto set di dati per effettuare una valutazione
delle esigenze specifiche e fornire ai fleet manager
un piano strategico per valutare se e in che misura
sia opportuno passare all’elettrico.
F&F Per il secondo anno consecutivo Geotab è risultato,
a livello mondiale, il primo fornitore di servizi
telematici per le flotte commerciali. Ci sono
delle specificità tutte italiane?
››‰ L’Italia è un Paese basato su piccole e medie imprese,
e poiché l’obiettivo di Geotab è offrire soluzioni adatte a
tutte le tipologie di flotte e di veicoli provvisti di porta OBD,
offriamo una serie di soluzioni che ben si adattano anche
alle piccole realtà. In particolare, vantiamo una vasta
esperienza nei settori della logistica, del trasporto dell'ultimo
miglio e del traffico veicolare pesante, sia con la soluzione
di tachigrafo digitale che con la soluzione Catena
del Freddo per il monitoraggio costante della temperatura
di merci termosensibili.
L'Italia è inoltre da sempre un Paese dove la telematica
si è molto sviluppata e trova grandi prospettive di espansione
su temi quali la sicurezza dei conducenti, la protezione
dei veicoli e la gestione remota di una flotta.
Geotab propone quindi servizi e soluzioni mirati a rispondere
alle esigenze globali ma anche a quelle locali attraverso
tecnologie innovative e a un uso estensivo dell'Artificial
Intelligence. Un esempio concreto è la ricostruzione
della dinamica di una collisione, del driving behaviour, oppure
la protezione del veicolo con sistemi tipo il blocco
avviamento del veicolo. Non ultimo, le nostre soluzioni
sono in grado di supportare l’industria Insurtech con lo
sviluppo di prodotti personalizzati in funzione dello stile
di guida, da definirsi in base all’analisi dei dati dei veicoli.
F&F Quali trend caratterizzeranno la mobilità in
questo 2022 ancora condizionato dagli strascichi
della pandemia? Che ruolo giocherà Geotab?
››‰ Gli effetti della pandemia, tra cui l’incremento dell’e-commerce,
hanno portato a un conseguente aumento
del trasporto veicolare pesante che vedrà crescere l’attenzione
nei confronti del trasporto refrigerato.
Parallelamente, andrà rafforzandosi il focus sulla sostenibilità,
anche in virtù della spinta data dal PNRR e in accordo
con i piani per la riduzione delle emissioni che i
fleet manager devono implementare. Tale obiettivo porterà
le aziende a dotarsi di soluzioni di mobilità più ampie,
che includono elettrico, micromobilità e corporate car
sharing, e a riorganizzare i processi di travel management
in funzione della tecnologia e dell’attenzione all’impatto
ambientale. In tale contesto, Geotab continuerà a mettere
a disposizione i propri strumenti ingegneristici basati
sulla telematica, che svolgerà il ruolo di fattore abilitante
di nuovi modelli di business, gestione smart della supply
chain e dei veicoli elettrici.
F&F Geotab ha aderito all’iniziativa di informazione
sul traffico promossa da Data for Road Safety...
››‰ Disponiamo di una delle funzionalità più complete
al mondo in termini di data analytics in tempo reale su
prestazioni dei veicoli, stili di guida, modelli di traffico e
fattori ambientali rilevanti, che siamo orgogliosi di mettere
a disposizione del gruppo SRTI per contribuire a mantenere
le strade il più sicure possibile per tutti.
Ancora una volta, la parola d’ordine è ecosistema e,
grazie all'Artificial Intelligence, possiamo davvero guardare
a un futuro senza vittime della strada.
Geotab offre
soluzioni per
flotte di ogni
dimensione e
tipo di veicolo,
da quelli a
combustione
interna agli
elettrici. I suoi
servizi sono
studiati per
soddisfare
le esigenze
di aziende del
trasporto e
della logistica,
dell’industria
alimentare
e di quella
farmaceutica.
30 - Flotte&finanza - marzo 2022
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TENDENZE
BASF COLOR REPORT
50 sfumature di...
Bianco, nero, grigio, argento. Ma anche blu, rosso,
verde e beige. Cambiano le preferenze cromatiche
dei consumatori e le Case auto si adeguano
Negli ultimi dodici mesi l’industria automobilistica
ha dovuto fare i conti con un numero di veicoli
prodotti significativamente inferiore rispetto agli
anni precedenti. Come riflesso di questo calo, il BASF
Color Report for Automotive OEM Coatings 2022, l’analisi
dei dati forniti dalla divisione BASF Coating e riferiti alla
produzione auto globale, evidenzia l’emergere di nuovi
toni di colore e un leggero calo di popolarità per altri
tradizionalmente molto amati.
Se bianco, nero, grigio e argento rimangono
tra i preferiti, forti di una bellezza classica
e senza tempo, sale l’appeal del blu,
che vive un nuovo momento di gloria,
e del rosso, che strappa ulteriori fette
di mercato ai colori acromatici in diverse
aree del mondo. Anche il verde
e il beige, pur con numeri più piccoli,
guadagnano consensi.
Bianco 37%
Nero 17%
Grigio 15%
Argento 9%
Mondo
Panoramica
In Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), la quota di
colori cromatici rappresenta oltre il 27 per cento del totale
e continua a crescere: oggi è al livello più alto degli ultimi
vent’anni, con il blu in testa al gruppo (14%). Dall’azzurro
al blu notte, sono circa 180 le sue sfumature: eleganti,
fresche e utilizzate su ogni tipo di carrozzeria e in ogni
segmento. Al secondo posto, staccato di parecchie lunghezze,
c’è il rosso (7%), seguito da una solida gamma
di sfumature di verde (2%). Fra gli acromatici, il bianco
rimane il più diffuso (26%), ma il grigio è in deciso recupero
(23%). Diverse le opzioni preferite dal mercato, con effetti
e trame che ne moltiplicano la presenza. Le 160 tonalità
di grigio spaziano da colori carichi, scintillanti, ai toni
sportivi, più chiari e uniformi.
“I colori progettati per questa regione”, ha
Blu 9%
Rosso 6%
Marrone 2%
Verde 2%
Beige 2%
Oro 1%
Arancione 1%
Giallo 1%
spiegato Mark Gutjahr, responsabile
dell’Automotive Color Design EMEA,
“sono tradizionali ma arricchiti da sfumature
tenui e giochi di brillantezza:
particolari che permettono ai cromatismi
di risaltare come espressioni di
intensa individualità e sportività e che
stanno guadagnando terreno".
Nel resto del mondo
Nell’area Asia Pacifico il bianco resta il colore più
diffuso (45%), ma è insidiato dal nero e dal grigio (18 e
10%). Stabile il gradimento dei cromatici, con il blu in crescita
(7%) a scapito del rosso (5%). Marrone e oro conquistano
uno spazio significativo (2%), mentre beige,
arancione, giallo, verde e viola resistono intorno all'1.
In Nord America dominano i colori acromatici, con il bianco
in testa (32%) seguito dal nero (24), il grigio (17) e l’argento
(8). Nell’altra metà del cielo il blu perde 4 punti ma
cresce il rosso, entrambi al 9 per cento.
Quanto al Sud America, il blu sta attraversando un momento
di grande popolarità (5%) a scapito del rosso (comunque
al 6%). Le nuove sfumature attirano l'interesse
dei consumatori, anche se le abitudini di acquisto
restano più conservatrici, con il bianco che
impera (40%) e grigio, argento e nero
che, insieme, colorano il 45 per
cento delle carrozzerie.
32 - Flotte&finanza - marzo 2022
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GLI LCV
DI F&F
GLI LCV
DI F&F
di Tiziana Altieri
in collaborazione con
FORD E-TRANSIT
NATO PRONTO
Il commerciale dell’Ovale Blu debutta con un prezzo più concorrenziale
e una serie di accorgimenti che puntano a rendere più semplice il passaggio
al 100 per cento elettrico. E a confermare la leadership in Europa
atteso perché volevamo che la nostra
proposta elettrica fosse da subito funzionale
“Abbiamo
e competitiva, in linea con le aspettative del
cliente. Siamo convinti che Ford E-Transit lo sia e possa
fissare nuovi parametri nel segmento full electric”.
Con queste parole Marco Buraglio, direttore Veicoli
Commerciali di Ford Italia, ha svelato la versione 100
per cento elettrica dell’evergreen dell’Ovale Blu. Un veicolo
su cui punta per confermare la propria leadership nel
Vecchio Continente, dove oggi detiene una quota che
sfiora il 15 per cento. Le prime consegne a inizio 2022,
è offerto a partire da 48.500 euro (Van Trend 350 da 184
Cv). E-Transit è disponibile come furgone, furgone doppia
cabina e chassis per 25 varianti complessive con masse
totali da 3,5 a 4,25 tonnellate. In Italia nel solo allestimento
Trend, decisamente completo: sono di serie Sync 4 con
display touchscreen da 12 pollici e sistema di navigazione
connessa, keyless start, sedili riscaldati, cruise control,
pre-collision assist con riconoscimento pedoni, lane departure
warning, lane keeping aid, sensori di parcheggio
anteriori e posteriori, parabrezza Quickclear e specchietti
elettrici riscaldati. Una dotazione più ricca rispetto a
quella delle versioni endotermiche.
Dentro il veicolo
Ford E-Transit si rivolge al pubblico dei professionisti che
percorrono mediamente 160 chilometri al giorno su percorsi
pianificati e hanno un sufficiente tempo di inattività
per effettuare la ricarica. Il veicolo monta un motore che
può offrire una potenza massima di 135 o 198 kW (184
o 269 Cv) con una coppia di 430 Nm. La velocità massima
è di 130 chilometri orari. L’elettrico dell’Ovale Blu può essere
ricaricato sia a corrente alternata AC con caricabatteria
di bordo da 11,3 kW, in poco più di 8 ore, sia in corrente
continua rapida DC (in questo caso può accettare
in ingresso una potenza di 115 kW per passare dal 15
all’80 per cento della capacità massima in 34 minuti).
Previsto anche l’utilizzo di una wall box da 7,4 kW, ma i
tempi si allungano superando le 11 ore. La batteria ha
una capacità standard di 68 kWh e fornisce fino a 317
chilometri di autonomia nel ciclo WLT. Sistemata sotto
il pianale in posizione centrale e sigillata in uno scatolato
strutturale, lascia invariata la capacità di carico del van,
tra i 9,5 e i 15,1 metri cubi con fino a 1.758 kg di portata
lorda che diventano 2.090 per lo chassis. Ford propone
anche il ProPower On Board, che fornisce fino a 2,3 kW
da prese standard nell’abitacolo e nel vano di carico, per
alimentare computer portatili e accessori vari, come le
unità di refrigerazione. Le batterie sono garantite per 8
anni o 160mila chilometri. Stando alle stime degli ingegneri
dell’Ovale Blu, i costi di gestione sarebbero inferiori
del 40 per cento rispetto a quelli di un veicolo diesel.
Tre le modalità di guida: Normale, Eco per massimizzarne
l’autonomia e Slippery per migliorare la trazione in condizioni
di scarsa aderenza. Come tutti i veicoli elettrici
anche Ford E-Transit recupera energia in fase di frenata
e decelerazione. Per incrementarla basta selezionare la
L (Low) sul comando rotativo alla destra del volante.
Tra le funzioni integrate c’è il machine learning con riconoscimento
vocale avanzato e comandi conversazionali
e Android Auto e Apple Car Play. Il veicolo è connesso
grazie al modem integrato FordPass Connect che consente,
tra l’altro, di pianificare l’orario di partenza per efficientare
la carica attraverso, per esempio, il pre-riscaldamento
del veicolo.
Alle aziende individuali Ford propone FordPass Pro, per
le flotte c’è invece Ford Telematics. Tra i tanti servizi disponibili
ci sono anche quelli che supportano il cliente
nelle sue esigenze di ricarica. È possibile, per esempio,
gestire il pagamento della ricarica pubblica o procedere
al rimborso dei dipendenti che caricano presso il proprio
domicilio. Gli autisti possono anche individuare i punti
di ricarica disponibili, accedere e richiedere un rimborso
mentre sono in viaggio con l’app Ford Charge Assist.
Un bel business
Sui veicoli elettrici Ford è pronta a scommettere: secondo
i suoi piani, nel 2030 due terzi dei commerciali venduti
saranno elettrici o plug in. Nel 2023 arriverà la nuova
gamma Transit Custom anche full electric e l’anno successivo
ogni LCV sarà disponibile anche in versione Z.E
o plug in. Già oggi sono 1.500 i Transit Center e 4.500
le officine autorizzate certificate in grado di assistere i
veicoli elettrici in Europa.
“Il business dei veicoli commerciali”, ha aggiunto Fabrizio
Faltoni, presidente e AD di Ford Italia, “è strategico per
Ford. Ecco perché si è deciso di lanciare Ford Pro, una
nuova divisione dedicata”. E dedicati ai clienti LCV sono
anche i 60 Transit Center della Penisola, “perché la capacità
di fornire assistenza in tempi brevissimi e ridurre
i tempi di fermo macchina è essenziale per il successo
dei veicoli da lavoro. Stiamo lavorando molto in questa
direzione, e grazie anche alla diffusione della connettività
- in Italia sono già 150mila i veicoli Ford connessi - che
permette un dialogo continuo con il veicolo e quindi il
cliente, riusciremo a migliorarci ulteriormente”.
Ford E-Transit è
proposto, in Italia,
solo in allestimento
Trend.
A lato, il ProPower
OnBoard (che
fornisce fino a 2,3
kW per alimentare
attrezzature al
seguito), e la presa
per la ricarica
sul frontale del
veicolo.
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marzo 2022 - Flotte&finanza - 35
I PICK UP
DI F&F
CURIOSITÀ
PEUGEOT LANDTREK
L’internazionale
Con il pick up lanciato un anno fa il brand francese punta
all’internazionalizzazione. Gli sforzi oggi sono concentrati
in Sud America, ma ha le carte per vincere anche altrove
in collaborazione con
Peugeot Landtrek,
il pick up
da 1 tonnellata
lanciato un anno
fa in Sud America.
Con questo veicolo
il leone consolida
l’obbiettivo di
internazionalizzazione
del marchio.
Punta alla conquista dell’America del Sud Peugeot
Landtrek, pick up da 1 tonnellata lanciato sul mercato
un anno fa. Dopo Messico, Ecuador, Perù,
Guatemala, Panama, Paraguay, Repubblica Dominicana
e Uruguay, è la volta del Cile. Le prospettive sono certamente
interessanti: da queste parti il segmento dei ‘one
tons’ vale circa 400.000 veicoli l’anno, la metà dell’immatricolato
LCV. “Il lancio del nuovo Landtrek in Cile -
ha affermato Vincent Forissier, Direttore del marchio
Peugeot nel Paese - consolida l’obiettivo di internazionalizzazione
del marchio. Essere la prima regione a commercializzare
questo nuovo veicolo è un evento senza
precedenti che dimostra l’importanza dell’America Latina
per il brand Peugeot”. Non è, invece, previsto lo sbarco
in Europa dove i pick up continuano a rappresentare una
nicchia.
Come si presenta
Disponibile con motorizzazione benzina - 2,4 litri da 154
kW (210 Cv) e 320 Nm di coppia - o diesel - 1,9 litri da
110 kW (150 Cv) e 350 Nm - abbinati a un cambio manuale
Getrag o a un automatico a 6 rapporti Punch con
modalità Manual, Sport o Eco, il pick up del leone pur
non guardando al Vecchio Continente non rinuncia a
quelli che qui sono gli standard in termini di comfort e
prestazioni. È offerto con trazione posteriore o 4x4 con
due modalità di guida: 4H (4 High speed - 4 ruote motrici)
e 4L (4 Low speed - 4 ruote motrici con ridotte) per affrontare
terreni a bassa aderenza o forti pendenze.
Curato l’abitacolo che dispone di touchscreen ad alta definizione
da 10 pollici compatibile con Apple CarPlay e
Android Auto e un hard disk da 10 GB. È anche provvisto
di un sistema di telecamera off-road e di una visione panoramica
a 360 gradi per affrontare i percorsi più difficili.
Landtrek non dimentica la sua vocazione commerciale.
Per le merci al seguito si può contare su un cassone con
sponda ribaltabile in grado di accogliere due Europallet
nella versione Doppia Cabina e tre Europallet nel Cabina
Singola.
La sicurezza è affidata a 6 airbag e a un sistema Esp
che dispone delle funzioni Hill Descent Control (controllo
della velocità in discesa), Asr (controllo di trazione) e
Trailer Swing Control (assistenza in caso di traino).
LO SAPEVATE CHE...?
HIT
PARADE
Quali sono le auto vintage che ci fanno
perdere la testa? E quelle per cui siamo
disposti ad aspettare e a spendere una
fortuna? Ma quanto consumano quando
sono tanto potenti? Domande curiose
come queste classifiche stilate da
Confused.com, Zutobi e Uswitch.com
Quanto fai con un pieno?
Più potente il motore, più alti i consumi. Generalizzare, però, sarebbe
un errore. Perché per una Bugatti Veyron che brucia 30
litri di benzina per percorrere 100 chilometri, e anche la Bugatti
Chiron Pur Sport non scherza con i suoi 26, c’è la Ferrari California
a cui ne bastano, si fa per dire, 10 e mezzo.
Il podio dell’efficienza è tutto nel segno del Cavallino: alla già
citata California (fa 742.9 km
con un pieno) seguono la 458
Spider (728.8) e la 458 Italia
(646.6). Molto performanti anche
i motori di Aston Martin
Vantage e dell’italianissima Alfa
Romeo Giulia AWD.
Potenza fa rima con efficienza
N° Marchio Capacità Distanze
1 Ferrari California 78 l 742.9 km
2 Ferrari 458 Spider 86 l 728.8 km
3 Ferrari 458 Italia 86 l 646.6 km
4 Aston Martin Vantage 73 l 634.8 km
5 Alfa Romeo Giulia AWD 58 l 630.4 km
Fascino senza tempo
Nella classifica mondiale delle auto d’epoca più amate i marchi
italiani vincono a mani basse: Lamborghini e Ferrari occupano
ben quattro delle prime cinque posizioni in quanto a valore (addirittura
raddoppiato in soli tre anni quello di Lamborghini Miura,
da 814.000 a 1.628.000 euro), rarità (quasi introvabile la Ferrari
250 GTO, prodotta in soli 36 esemplari), popolarità (ancora la
Ferrari, questa volta la F40, tra
le classiche più ricercate con
oltre 4 milioni di ‘googlate’).
Al quarto posto l’unica straniera
della top five, la sportiva roadster
AC Cobra a pari merito con
Lamborghini Countach.
Le ‘classiche’ più amate
N° Marchio Ricerche Punteggio
1 Lamborghini Miura 1.461.000 8.58
2 Ferrari F40 4.081.000 8.51
3 Ferrari 250 GTO 1.545.000 7.89
4 AC Cobra 910.500 7.42
4 Lamborghini Countach 4.827.000 7.42
Il lusso può aspettare
Con ben 21 milioni di ricerche globali nel corso del 2021, e un
picco tra ottobre e dicembre, ‘Urus Lambo’ è l'auto di lusso più
attesa del 2022 (e, incredibilmente, la più economica: ‘solo’
225.501 dollari). Molto ricercate anche Bentley Continental GT
(5 milioni di click nel 2021) e l'Audi Q8 (10 milioni), ma è la
Mercedes Maybach Classe S il modello che ha registrato il maggior
incremento di ricerche online,
41,75 per cento. Insomma,
per entrare in possesso dell’auto
dei sogni, i veri estimatori sapranno
aspettare. Anche per
provare a strappare un prezzo
più basso di quello di listino.
La top 5 del desiderio
N° Marchio Ricerche Punteggio
1 Lamborghini Urus 21.000.000 7.86
2 Bentley Continental GT 4.737.600 6.07
2 Audi Q8 10.394.300 6.07
3 Bentley Flying Spur 1.048.300 5.71
3 Rolls Royce Phantom 5.210.500 5.71
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GLI LCV
DI F&F
di Gianluca Ventura
in collaborazione con
FUTURO SOSTENIBILE
L’ecologistica
Mercedes-Benz svela Sustaineer, il prototipo di uno specialissimo
Sprinter elettrico, summa di tutto quanto è disponibile per rendere
ancora più sostenibili le consegne sull’ultimo miglio
Si chiama Sustaineer, un nome che è la crasi tra
sustainable e pioneer, ossia il ‘pioniere della sostenibilità’.
Portata però ai massimi livelli, sotto
il profilo del contenimento dei consumi, la sicurezza,
il riciclo dei materiali e le emissioni, qualsiasi esse
siano. Il risultato di tutto ciò è questo furgone, basato
sul noto Sprinter elettrico a batteria, a cui Mercedes-
Benz ha applicato altri ritrovati, molti dei quali ancora
in sperimentazione. Vediamoli.
Nulla è lasciato al caso
Nella parte anteriore, dietro la calandra, un filtro - da
sostituire ogni 6-12 mesi - brevettato dallo specialista
Mann+Hümmel cattura il particolato sollevato dal veicolo
precedente lasciando che le particelle di polvere
(derivate da usura delle gomme e dei freni, ad esempio),
siano invece intrappolate da una seconda unità
sottoscocca posteriore. Per limitare ulteriormente il
rumore della macchina elettrica, s’installa sotto il vano
motore un pannello realizzato all’85 per cento da scarti
industriali e per il restante da quelli domestici. Anche
il materiale fonoassorbente applicato al pannello è di
recupero, prodotto dalle ‘tele’ di vecchi pneus. Questi
ultimi di tipo speciale, a basso attrito e in grado di rilasciare
quante meno particelle di gomma possibili.
Sul tetto, centralmente e frontalmente, vengono incollati
dei pannelli fotovoltaici (in policarbonato e politetrafluoroetilene)
da appena 3 millimetri di spessore,
per una superficie totale pari a 4,8 metri quadrati, capaci
di produrre 850 Watt di picco e funzionante anche
quando il veicolo è fermo. In estate, sotto il sole, ciò
significa 4,16 chilowattora di corrente generati al giorno,
che si traducono in circa 12 chilometri percorribili
dall’eSprinter.
Anche dentro i tecnici di Stoccarda, che contano di portare
queste tecnologie su strada entro 3-5 anni, hanno
introdotto parecchie novità. A partire da un sistema di
MirrorCam che utilizza però due schermi Oled a colori
sottilissimi incollati al parabrezza e collegati anche alle
altre telecamere sparse per il veicolo.
Il caldo addosso
Per rendere più accogliente la cabina anche durante
le buie giornate invernali, le alette parasole incorporano
degli speciali pannelli luminosi a led con la temperatura
colore solare.
Per tagliare invece il cospicuo assorbimento di corrente
da parte dell’impianto di riscaldamento, s’è introdotto
il ‘body heating system’ di Zf: le cinture di
sicurezza sono cioè riscaldabili insieme al volante
e ai sedili. Annegate nel tessuto delle cinture, numerose
spire da 700 Watt di potenza con tre livelli selezionabili
di temperatura scaldano direttamente il
corpo del conducente.
Il comfort termico migliora perché la distanza tra fonte
di calore e corpo è ridotta e non c’è dispersione ogni
volta che si apre la porta. Inoltre, si motiva il conducente
ad allacciare le cinture.
Nel vano di carico è ampio l’utilizzo di alluminio riciclato
per realizzare le scaffalature interne, mentre
una porta laterale elettrica comandabile da un transponder
si apre automaticamente quando il fattorino
si avvicina.
GLI LCV
DI F&F
In alto, a sinistra, la plancia con i monitor sottili delle MirrorCam incollati al
parabrezza e la luce pseudodiurna nelle alette parasole, e il vano di carico in
alluminio riciclato. Qui sotto, in senso orario, una delle telecamere-retrovisore,
lo speciale pneumatico, la porta automatica laterale con il monitor che mostra
l’eventuale sopraggiungere di altri veicoli (anche nell’immagine al centro),
i pannelli fotovoltaici incollati sul tetto di Sustaineer. Proprio l'energia del tetto
solare consente di estendere l'autonomia di diverse migliaia di chilometri all’anno.
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I VAN
DI F&F
I VAN
DI F&F
VOLKSWAGEN I.D. BUZZ
MITICO
Torna l’iconico Bulli ma in chiave decisamente
moderna. L’erede del T1, disponibile in versione
Van fino a 5 posti o Cargo per la clientela
professionale, è un veicolo elettrico, il primo
con un bilancio neutro di CO 2
AWolfsburg, quartier generale di Volkswagen,
le operazioni amarcord piacciono. Non stupisce,
dunque, che si sia deciso di far rivivere,
come già anticipato alla Iaa 2018, il mitico Bulli catapultandolo
però nell’era moderna. Anzi, facendogli
fare addirittura da apripista a un nuovo modo di concepire
la mobilità, più intelligente e sostenibile.
I.D. Buzz Cargo, presentato in streaming a marzo, è il
primo furgone basato sulla piattaforma elettrica modulare
Meb della Casa tedesca che sarà consegnato
ai clienti (a partire dalla fine dell’anno, disponibilità
dei componenti permettendo) con un bilancio di CO 2
neutro, ottenuto tramite la compensazione delle emissioni
della fabbrica di Hannover, dove viene prodotto.
Non solo: rinuncia alla pelle e ad altre sostanze di origine
animale per adottare materiali derivanti da prodotti
riciclati. Sarà lanciato con una batteria da 77 kW
h, garantita 8 anni o 160mila chilometri, che alimenta
un motore elettrico da 150 kW con coppia di 310 Nm.
La trazione è posteriore. Si può caricare sia con corrente
alternata Ac, sia con corrente continua (dal 5
all’80 per cento in circa 30 minuti). La velocità è limitata
elettronicamente a 145 km/h. Non è, invece, stata
resa nota l’autonomia.
Ci siamo già visti?
Lungo 4.712 mm (192 in meno del T6) con un passo
di 2.988 mm, alto 1.938 e largo 1.985 (retrovisori esclusi),
I.D. Buzz Cargo riprende il design dell’originale T1
caratterizzato da sbalzi estremamente ridotti, dalla
suddivisione della carrozzeria fra un livello superiore
e uno inferiore, e il cofano a V incastonato tra i fari,
ora a led. Spaziosa la cabina che può ospitare fino a
tre persone. Il digital cockpit, sistemato davanti al conducente,
consta di un display con una diagonale di
5,3 pollici. Al centro del cruscotto c’è il sistema di infotainment
con un ampio display touch collegato al
navigatore di serie Ready 2 Discover. Il cambio, automatico,
viene azionato tramite una leva di comando
sullo sterzo. Cinque le porte USB-C a disposizione di
chi viaggia a bordo di I.D. Buzz Cargo.
Il vano merci, separato dalla cabina da una paratia
fissa, anche con finestra o apertura per il carico passante,
misura 3,9 metri cubi e può alloggiare due europallet
che possono essere ancorati sfruttando i
ganci sul pianale e le guide nelle pareti laterali. Per
accedervi ci sono il portellone posteriore e la porta
scorrevole lato passeggero.
La massa complessiva del furgone è di 3.000 kg, con
un carico utile di 650. Al top, garantiscono i vertici
Volkswagen, la sicurezza con 30 sistemi di assistenza,
alcuni di serie altri su richiesta.
di Monica Schiller
in collaborazione con
Volkswagen I.D. Buzz Van e I.D. Buzz
Cargo. Dall’alto, in senso orario,
il frontale caratterizzato dal cofano
a V e dal grande logo Vw al centro,
la cabina e il profilo posteriore con
i fari a orientamento orizzontale.
Come da tradizione per I.D. Buzz,
anche Cargo, sono disponibili diversi
accoppiamenti di vernici per la
carrozzeria. Undici, due nella foto
grande, le varianti cromatiche proposte.
A lato, da sinistra, la plancia, il display
touch collegato al navigatore, il vano da
3,9 metri cubi che può alloggiare due
europallet, il cavo per la ricarica
all’interno dello scalino nell’area merci,
la presa per il pieno di energia.
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AUDI & RWE
LE AUTO
DI F&F
PARTNERSHIP ELETTRICA
La scelta di Audi
Il provider energetico RWE partner del costruttore nel progetto di recupero
delle batterie elettriche esauste. A novembre è entrato in funzione l’impianto
pilota costruito sul lago Hengstey, in Germania
Tecnici al lavoro
sui 60 moduli
entrati in funzione
presso la stazione
idroelettrica
di Herdecke, in
Germania.
Sono in grado di
immagazzinare
temporaneamente
fino a 4,5 MW/h.
Ècaduta sul provider energetico RWE, che distribuisce
energia a 120 milioni di clienti in Europa e
Nord America, la scelta di Audi per studiare come
assicurare una seconda vita alle batterie esauste utilizzate
sulle automobili. Secondo i dati della Casa, infatti,
dopo dieci anni le batterie installate sulle Audi e-Tron dispongono
di una capacità di immagazzinamento pari
all'80 per cento di quella originaria. Capacità che può
essere ben impiegata negli impianti stazionari per lo
stoccaggio di energia, consentendo un risparmio notevole
sull’acquisto di celle nuove e implicitamente un minor
consumo del prezioso litio, indispensabile per la realizzazione
dei moderni accumulatori per tutti i dispositivi
che necessitano di energia elettrica.
Impianto pilota in Germania
Secondo i primi calcoli, con 60 moduli (160 metri quadri
di superficie) sarà possibile immagazzinare temporaneamente
fino a 4,5 megawattora. Ogni modulo pesa
circa 700 kg. RWE ha già predisposto un primo impianto
presso la stazione idroelettrica di pompaggio di
Herdecke, in Germania. In base ai risultati di questo impianto
pilota se ne costruiranno altri, presumibilmente
di dimensioni maggiori, che utilizzano una tecnologia
innovativa in cui due moduli sono collegati in serie, au-
mentando la tensione di esercizio e riducendo i costi.
“La mobilità a emissioni zero”, ha commentato Oliver
Hoffmann, membro del consiglio per lo sviluppo tecnico
di Audi AG, “è l'ambizioso obiettivo finale di Audi. Il nostro
piano di lanciare più di 20 modelli completamente elettrici
entro il 2025 rappresenta un passo importante in questa
direzione. Ma le nostre aspirazioni vanno ben oltre il veicolo,
motivo per cui stiamo portando avanti lo sviluppo
della mobilità sostenibile attraverso collaborazioni con
partner del settore energetico. Questa partnership con
RWE ha lo scopo di dimostrare le possibilità di un utilizzo
rispettoso di queste batterie di seconda vita e la loro integrazione
intelligente nella rete elettrica del futuro”.
L'installazione dei primi 60 moduli dell’impianto di
Herdecke è stata completata a ottobre e a novembre i
singoli componenti sono entrati in funzione.
“Ad Herdecke stiamo vedendo come le batterie ad alto
voltaggio esauste si comportino da dispositivi di accumulo
di energia quando sono collegate tra loro. Lo stoccaggio
di ‘seconda vita’ è un'alternativa sostenibile alle
batterie nuove di zecca. L'esperienza acquisita con Audi”,
ha concluso Roger Miesen, CEO di RWE Generation SE,
“ci aiuterà a identificare gli ambiti di applicazione in cui
poter far funzionare nel modo più conveniente questi sistemi
di batterie".
RENAULT MÉGANE E-TECH ELECTRIC
Nata elettrica
La Losanga porta uno dei suoi best-seller alla trazione elettrica
a batteria. E per i viaggi verso destinazioni senza punti
di ricarica ti mette a disposizione una vettura termica o ibrida
Nientemeno che il Foro Italico e l’annuncio della
partnership biennale con Sport e Salute (società
dello Stato per la promozione dello sport e dei
corretti stili di vita) come sfondo - l’inverno scorso - del
lancio nazionale di Renault Mégane nella sua versione
elettrica a batteria, la E-Tech Electric. Una tourer cinque
porte del segmento C, limitata a 160 orari, la cui commercializzazione
inizia proprio questo mese di marzo.
Lunga 4,21 metri, larga 1,77 e alta 1,5, viene offerta per
impieghi business solo nella versione Ev 60 Optimum
charge, ossia con batteria da altrettanti chilowattora, potenza
di 130 cavalli e ricarica a 22 e 130 chilowatt.
Per il settore privato, questa taratura viene invece proposta
esclusivamente con accumulatori depotenziati di
20 chilowattora, mentre si torna a quota 60 per la versione
da 220 cavalli di potenza, che per le flotte non c’è. In ogni
caso si tratta di pacchi al nickel-manganese-cobalto (ma
a basso contenuto di quest’ultimo) fabbricati della coreana
Lg e che promettono autonomie di 300 chilometri
con la batteria piccola e 470 con la grossa.
Si punta sui servizi
Raffreddate a liquido, le batterie offrono molteplici possibilità
di ricarica, che vanno dal caricatore Evse collegabile
alla presa domestica 220 Volt da 2,3 chilowatt fino al fast
charge in corrente continua da 130. Per facilitare queste
operazioni c’è Mobilize charge pass, all’interno dell’App
My Renault, con un ventaglio di piani di tariffazione tagliati
in base all’utilizzo. Se poi dovete viaggiare verso zone
dove le possibilità di ricaricare non ci sono, potete usufruire
del servizio ‘Switch car’, che ti noleggia una termica o
un’ibrida. Per andare, sì, ovunque.
Sopra, due
immagini della
nuova Mégane
E-Tech Electric,
tourer cinque porte
alimentata solo a
batteria.
Sotto, da sinistra,
la plancia col tablet
da 9 o 12 pollici, il
triposto posteriore,
il baule con gli
schienali ad
abbattimento
differenziato e la
presa di ricarica
Ccs Combo 2
ricavata nel
parafango anteriore
destro.
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BUGGY
X-BUS 1
Bus a chi?
A dispetto del nome, il veicolo
della tedesca Electricbrands
è un camioncino. Al momento
omologabile come ‘buggy’
in collaborazione con
Ci sono voluti tre anni di sviluppo per realizzare
questo veicoletto polivalente che la start-up
teutonica ElectricBrands ha voluto - chissà perché
- chiamare X-Bus. Una mossa incomprensibile,
perché di un minibus questo veicolo non ha nulla, a
cominciare dalla capienza. Nel senso che può accogliere
al massimo tre persone, come un furgoncino
Fabbricato in Germania, l’X-Bus 1 offre un cassoncino
posteriore (sotto a sinistra) e una doppia cabina (al centro e a
destra) dove possono prendere posto soltanto tre persone.
Nella foto più a destra, il tetto fotovoltaico.
appunto, essendo de facto omologato nella categoria
L7e-B2, quella dei buggy. Una soluzione che consente
così di avere un quattro ruote abilitato a viaggiare fino
ai 100 all’ora e di poter essere utilizzato anche su tangenziali
e autostrade. Ammesso che ci si vada con
questo che è in pratica uno skateboard coi motori elettrici
a 48 Volt calettati nelle ruote, dotate di potenti
freni a disco ventilati Brembo.
Lungo 3,96 metri, largo 1,64 e alto 1,96 o 2,03 (a seconda
che si opti per la versione stradale o per quella
off-road), l’X-Bus ha un peso totale a terra di 1.600 chilogrammi,
600 dei quali di tara, grazie all’ampio utilizzo
della vetroresina.
Il sole gli dà la carica
Le batterie, da 10 o 30 chilowattora, sono ubicate nella
parte posteriore, mentre la presa di ricarica Tipo 2 da
11 kW è posizionata sotto il logo della calandra, completata
da due gruppi ottici full led (anche dietro).
La potenza continua di appena 15 kW continui e 56 di
picco consente di percorrere dai 200 ai 600 chilometri,
in base ai pacchi installati e soprattutto grazie ai pannelli
solari fissati sul tetto. Tutto questo nelle promesse,
perché fino allo scorso autunno il veicolo era ancora
in fase prototipale, incluso quello che abbiamo ‘intercettato’
a Milano.
Per prenotarlo in una delle sue numerose versioni bastano
450 euro, di cui te ne trattengono 150.
The European Electrical and Electronic Technologies
Exhibition & Conference for the E-Vehicle Industry
12-13 APRIL 2022
BOLOGNA EXHIBITION CENTER - ITALY
The Battery
Technology & Supply
Chain Exhibition
The Supercapacitors
Industry Exhibition
The Electric Vehicle
Technology Exhibition at the
heart of the E-Motor Valley
The Electric Motors
Industry Exhibition
Metals, Minerals & Advanced
Materials for the Next Industrial
and Technological Revolution
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Verona 16-19 Marzo
SIPLI FLEET
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