Costruzioni n° 760 maggio 2022
NUOVE TECNOLOGIE VERMEER. PIÙ EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ IL NUOVO MIDI BOBCAT E88 R2 La Lince presenta un midiescavatore da 9 t progettato e sviluppato al 100% in casa LE MAXI TRALICCIATE DELL’EHINGEN WERK Abbiamo toccato con mano la nuova gru cingolata LR 12500-1.0 da 2500 t di capacità di sollevamento WALKAROUND IL MINI VOLVO ECR25 ELECTRIC
NUOVE TECNOLOGIE VERMEER. PIÙ EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ
IL NUOVO MIDI BOBCAT E88 R2
La Lince presenta un midiescavatore da 9 t progettato e sviluppato al 100% in casa
LE MAXI TRALICCIATE DELL’EHINGEN WERK
Abbiamo toccato con mano la nuova gru cingolata LR 12500-1.0 da 2500 t di capacità di sollevamento
WALKAROUND IL MINI VOLVO ECR25 ELECTRIC
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ostruzioni
Maggio 2022
Casa editrice la fiaccola srl
1952/2022 settant’anni
NUOVE TECNOLOGIE
VERMEER. PIÙ EFFICIENZA
E PRODUTTIVITÀ
IL NUOVO MIDI
BOBCAT E88 R2
La Lince presenta
un midiescavatore da 9 t
progettato e sviluppato
al 100% in casa
LE MAXI TRALICCIATE
DELL’EHINGEN WERK
Abbiamo toccato con mano
la nuova gru cingolata
LR 12500-1.0 da 2500 t
di capacità di sollevamento
WALKAROUND IL MINI VOLVO ECR25 ELECTRIC
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
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Costruzioni 4.0
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ISSN: 0010 - 9665
costruzioni
rivistacostruzioni
COSTRUZIONI
COMPIE SETTANT’ANNI
Dal 1952 la nostra rivista non
si è mai arrestata nel diffondere
la cultura delle costruzioni, delle
macchine e attrezzature
da cantiere. Non siamo nati ieri...
ATTUALITÀ&PRODOTTI
6 Anni Ottanta
Ripercorriamo i primi anni di attività
della nostra rivista: il decennio del
secondo miracolo economico
14 Piccolo spazio pubblicità
Inserzioni pubblicitarie d’epoca
16 Galleria strategica Alto Garda
Un cantiere per il collegamento
stradale con sfide e criticità
22 Segnali positivi su più fronti
I dati di crescita di Unacea
23 Qualità in vetrina
Triangle Tyre ad Autopromotec
24 Assistenza 360°
Service potenziato per Haulotte
25 Passione rinnovata
IMER compie 60 anni
26 Hanno i fianchi più robusti
Nuova gamma per Goodyear
27 Sviluppo sostenibile
Parte il progetto green di CTE
28 Si torna a brillare
Marmomac accende i motori
30 Oltre 600 espositori
Fari puntati su Hillhead 2022
MACCHINE&COMPONENTI
16 50
50 Una spina nel fianco
Il nuovo midiescavatore E88 R2 di
Bobcat è progettato e sviluppato al
100% in casa
6
62 Un nuovo mondo
Tecnologia Terrain Level di Vermeer:
efficace, rapida e sicura. perr cave e
sbancamenti
62
RICICLAGGIO&DEMOLIZIONE
70 Alta separazione
L’impianto Stadler e Zen Robotics per
recuperare rifiuti da C&D ed industriali
74 Piccole grandi sfide
Riqualificare i suoli per recuperarne il
valore ambientale
78 Ancora più Hard Rock
Brokk 900 è il più grande e potente
demolitore al mondo
82 Alto, compatto e stabile
Demolizione selettiva con
Sennebogen 830E che sfida il cantiere
scolastico in Baviera
CAVE&CALCESTRUZZO
86 Parola d’ordine unità
Intervista al neo presidente di
Assobeton, Alberto Truzzi. Con
mandato sino al 2025
92 Lavoro di squadra
Mobicat MC110i EVO2 e Mobicat MCO
90i EVO2, insieme sono vincenti
SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO
98 Green Solutions
Tadano lancia la prima gru elettrica
100 Evoluzione continua
Gru maxi tralicciate su cingoli di
Liebherr che entrano in gamma.
Toccate con mano nello stabilimento
TRUCK&ALLESTIMENTI
100
106 Mission impossible
Sulle Apuane con l’Astra 8x6 per il
trasporto di blocchi di marmo in
percorsi mozzafiato
106
58 Migliorare per crescere
Avanza il service di Kubota per
soddisfare al meglio il cliente finale
68 Dumper connessi
Col sistema telematico di Mecalac
WALKAROUND
32
Tutto sul nuovo mini
Volvo ECR25 Electric
[2] maggio 2022 Costruzioni
ostruzioni
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
760 5 MAGGIO 2022
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
Matthieu Colombo
mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
Federica Lugaresi
flugaresi@fiaccola.it
REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara,
Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI
Paolo Cosseddu, Antonio Fargas,
Gianenrico Griffini (responsabile
sezione veicoli e allestimenti),
Fabrizio Parati, Eliana Puccio,
Isabella Visentin
SEGRETERIA
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
segreteria@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
Studio Grafico Page
AMMINISTRAZIONE
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it
Margherita Russo
amministrazione@fiaccola.it
ABBONAMENTI
Mariana Serci
abbonamenti@fiaccola.it
TRAFFICO E PUBBLICITÀ
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gthorausch@fiaccola.it
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T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -
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per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto
Adige, Veneto, Emilia Romagna
(escluse Parma e Piacenza)
Mensile
LOMBARDIA/00516/02.2021CONV
Reg. Trib. Milano N. 2562 del
22/1/1952
STAMPA
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Peschiera Borromeo (MI)
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE
STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio
313 21/11/1985 Roc 32150
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abb. annuo Italia Euro 90,00
abb. annuo Estero Euro 200,00
una copia Euro 8,00
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di Macchine per Cantieri Edili,
Stradali, Minerari e Affini
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Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO
slevada@fiaccola.it
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crosselli@fiaccola.it
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La Lince presenta
un midiescavatore da 9 t
progettato e sviluppato
al 100% in casa
Abbiamo toccato con mano
la nuova gru cingolata
LR 12500-1.0 da 2500 t
di capacità di sollevamento
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ISSN 0010-9665
770010 966504
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Maggio 2022
NUOVE TECNOLOGIE
VERMEER. PIÙ EFFICIENZA
E PRODUTTIVITÀ
IL NUOVO MIDI
BOBCAT E88 R2
1952/2022 settant’anni
WALKAROUND IL MINI VOLVO ECR25 ELECTRIC
LE MAXI TRALICCIATE
DELL’EHINGEN WERK
n Questo mese la protagonista della copertina
è una Vermeer Terrain Leveler T1255III
con sistema GPS/laser integrato e tecnologia
“vacuum” per l'abbattimento automatico
del 95% delle polveri generate durante i processi
di lavoro senza l’utilizzo di acqua.
Costruzioni ha assistito alla prima dimostrazione
italiana svoltasi nella cava di Ecoin, in
località Primosole, a Catania. A pagina 62 vi
raccontiamo come queste innovazioni esaltino
la tecnologia Vermeer di sbancamento
per la coltivazione delle cave o cantieri infrastrutturali.
IN COPERTINA
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Aziende citate
A
Astra. . . . . . . . . . . . 106
B
Bobcat . . . . . . . . . . . 50
Brokk . . . . . . . . . . . . 78
C
CTE . . . . . . . . . . . . . . 27
D
Daf Trucks . . . . . . . . 11
F
Fiat . . . . . . . . . . . . . . . 7
G
Goodyear . . . . . . . . . 26
Gruppo Farben. . . . . . 8
H
Haulotte . . . . . . . . . . 24
I
Imer . . . . . . . . . . . 10,25
K
Kleemann. . . . . . . . . 92
Kubota . . . . . . . . . . . 10
Kubota . . . . . . . . . . . 58
L
Liebherr . . . . . . . . . 100
Loro&Parisini . . . . . . . 9
M
Mecalac . . . . . . . . . . 68
Mecbo. . . . . . . . . . . . . 7
Merlo . . . . . . . . . . . 9,11
R
Rocchetti . . . . . . . . . . 9
Ruggerini . . . . . . . . . 10
S
Saim Dumper . . . . . . . 7
Sennebogen. . . . . . . 82
Società Consortile
Martinelli &Benoni. . 18
Stadler . . . . . . . . . . . 70
T
Tadano . . . . . . . . . . . 98
Triangle Tyre . . . . . . 23
V
Vermeer . . . . . . . . . . 62
Volvo. . . . . . . . . . . . . 32
Z
Zenrobotics . . . . . . . 70
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TB290-2
[4] maggio 2022 Costruzioni
MacchinadelTempo
1980-1990
Anni Ottanta
Il decennio dell’apparente “secondo miracolo
economico”. Ma il brusco risveglio si ha nel 1987
1980-1990
Nel 1980, il Corriere dei Co strut -
tori, cioè il settimanale dell'Ance
(Associazione Na zionale Co -
struttori Edili), pubblica un accurato rapporto,
di un gruppo di giornalisti del
«Financial Times», sulle macchine per
l'edilizia. Il rapporto è rivolto, in particolare,
all'industria europea.
L'attendibile stima del giornale inglese
mette in evidenza che, il mercato
europeo dell'inizio degli anni Ottanta,
aggirandosi sui 4.000 miliardi di lire
annui (esclusi i paesi del Comecon),
è al secondo posto dopo l'America del
Nord, che assorbe oltre il 40% della
produzione mondiale.
È una cifra, tutto sommato, scarsa.
D'altronde, la vendita di macchine per
cantieri è legata e soggetta alla dinamica
dell'attività delle imprese di
costruzione e, ancora agli inizi degli
anni Ottanta, tale attività è in difficoltà,
sia in Italia sia in Europa, anche a
causa della nota crisi petrolifera in
corso.
L'Italia è quarta, dopo Germania,
Inghilterra e Francia, per capacità produttiva
di macchine movimento terra.
La macchina da cantiere, nel frattempo,
sta diventando sempre più
sofisticata, con l'applicazione di complesse
apparecchiature di automazione,
di comandi e controlli elettronici,
a favore di maggiori rendimenti,
di un'accresciuta sicurezza d'uso, di
un minor costo d'esercizio e di un
ampliamento delle funzioni: di tutto
ciò si ha esatta percezione dall'edizione
del Bauma, di Monaco di Ba -
viera, del 1980.
Alla fiera tedesca COSTRUZIONI è
presente per registrare tutti i suddetti
cambiamenti. Novità che la rivista
annota nelle proprie pagine associandole
al prezioso consuntivo sulla
58° Fiera di Milano. La Fiera mila-
nese si inaugura con l'augurio del
Capo dello Stato, Sandro Pertini, per
una ripresa che “consente di guardare
con ottimismo al futuro”.
Sguardo sull’Italia e, come sempre,
panoramica anche sul mondo. Nel
NUOVI MONDI
La caduta del
muro di Berlino
ha segnato una
tappa nella
storia mondiale.
A suo modo,
anche Motorola
con il primo
telefono
cellulare
presentato
al mondo,
ha cambiato
il corso della
storia mondiale.
1981, il numero 310 della rivista riporta
le caratteristiche del progetto
Aurland e le tecnologie impiegate.
Nato nel 1969, il progetto Aurland in
Norvegia è stato senza dubbio uno
degli interventi più ambiziosi al mondo
per numero di dighe previste (ben
dieci), per gli interventi infrastrutturali
al contorno e per potenza complessiva
prodotta (850 MW). Del resto,
lo shock petrolifero della fine
degli anni Settanta aveva portato in
tutta Europa alla corsa verso la generazione
autarchica dell’energia: le
politiche di tutti i Paesi più industrializzati
erano rivolte verso la diminuzione
della dipendenza dal petrolio,
allora prodotto esclusivamente o
quasi in Medio Oriente. Le fonti rinnovabili
erano sicuramente una delle
vie più semplicemente praticabili
e, in tutta Europa, sorgevano nuove
centrali idroelettriche di potenza sempre
maggiore.
Altro fenomeno che origina dagli anni
Settanta e che incide sugli Ottanta:
la tecnologia di perforazione conosce,
a partire dali anni Settanta, un
deciso impulso verso l’innovazione
tecnologica e di processo. Marchi internazionali
e realtà italiane si sfida-
LE PAGINE DI COSTRUZIONI
(a lato) hanno sempre documentato
le eccellenze (e i record) dei cantieri
italiani e mondiali.
PELLICOLE E MUSICA
The Wall fu l’album più venduto, nel
1980, negli Stati Uniti. E uno degli
album doppi più venduti nella storia.
Il film Il tempo delle mele (immagine
a lato): emblema d’una generazione.
[6] maggio 2022 Costruzioni
Luglio 1981
Condotta imbullonata sezione
circolare “Fracasso” installata
sulla S.S.2 Cassia - lotto 2°.
Dicembre 1981
Autoarticolato “Mezzo d’Opera”
P.T.T. 56 tonn. Semirimorchio
Saim dumper agganciato al
trattore Fiat 330.35.
Giugno 1982
Pompa per calcestruzzo
Mecbo, Gamma Aut. 5.28
con braccio da 28 m.
Costruzioni maggio 2022 [7]
MacchinadelTempo
1980-1990
Gli anni Ottanta nel mondo
Il decennio non inizia nel migliore dei modi: muore ucciso
da un fan pazzo John Lennon, il leader dei Beatles.
Nel 1980, scompaiono anche altre due figure chiave del
Novecento: Alfred Hitchcock e Jean Paul Sartre. "The
wall" dei Pink Floyd è l'album dell'anno. Il 30 marzo del
1981, il neopresidente americano Ronald Reagan è ferito
in un'aggressione a mano armata subita all'uscita di
un albergo. Il 13 maggio dello stesso anno, si ha l'evento
mediatico più importante del decennio: Papa Giovanni
Paolo II è colpito da due proiettili sparati dall'attentatore
turco Ali Ağca. La NASA, intanto, lancia lo Shuttle, cioè
una navicella in grado di tornare a terra come un aereo
di linea. Cominciano anche i viaggi del treno superveloce,
il TGV. Nell'agosto del 1981 compare MTV, un canale
che trasmette musica e che condizionerà la vita di milioni
di ragazzi. Ragazzi che saranno conquistati anche
dal videogioco Pacman. Tre anni dopo (nel 1984) esce
Tetris, che conquista anch'esso milioni di videogiocatori.
Cominciano anche le trasmissioni della CNN, che rivoluzionerà
il modo di fare giornalismo negli anni a seguire.
L'evoluzione prosegue, nel 1981, con la comparsa
del primo personal computer, con 64 kbytes di RAM e un
disco floppy da 5,25 pollici, firmato IBM. Esce "Il tempo
delle mele". Un film che sarà centrale per più di una generazione.
L'evento che caratterizza il 1982 è la guerra nelle Isole
Falklands tra Inghilterra e Argentina. Muore Grace di
Monaco e la Philips annuncia l'uscita del compact disc.
Ma esce anche "Thriller", di Michael Jackson, cioè l'album
più venduto della storia. Nel 1983 si affaccia all'attenzione
internazionale il leader del sindacato polacco
Lech Walesa: riceve, infatti, il Nobel per la pace. Ma l'attenzione
dei più giovani (e non solo) è catturata anche
da un fenomeno che diverrà mondiale e che tale rimarrà
per anni: si affermano gli orologi Swatch. Ma, soprattut-
to, nascono due mezzi che rivoluzioneranno la storia dell'umanità:
Internet e il Motorola DynaTAC 8000X, vale a
dire il primo telefono cellulare al mondo.
Nel 1984 viene isolato il virus HTLV-III, responsabile dell'aids.
Il 1985 fa registrare la nomina di Mikhail Gorbaciov
a segretario del PCUS, con il conseguente cambiamento
epocale della politica dell'Unione Sovietica. La Microsoft
rilascia la prima versione di Windows.
Alta densità di tragedie caratterizzano il 1986: dall'esplosione
dello Shuttle a quella della centrale nucleare
di Chernobyl, in Ucraina. È il peggior disastro nucleare
della storia. Non solo tragedie, per fortuna: Desmond Tutu
diventa il primo arcivescovo di colore della chiesa anglicana
del Sudafrica. Si tratta di un primo passo verso la
fine dell'apartheid. Lo scorcio del decennio riserva altri
problemi: il 19 ottobre del 1987 è il lunedì nero delle borse
mondiali. È una crisi economica paragonabile a quella
del 1929. Ma c'è chi spende: il quadro I girasoli, di Van
Gogh, è battuto all'asta per 38 milioni di dollari. Nel 1988
si ha il disastro aereo sopra i cieli di Lockerbie. Intanto,
George Bush è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Il decennio
si chiude con i carri armati in piazza Tien an men
e con la caduta del muro di Berlino.
no a colpi di nuovi sistemi di perforazione
(sistemi tutti documentati
sulle pagine di COSTRUZIONI). Si tratta
di una gara continua a spingersi
sempre più in basso e, il tutto, a costi
sempre più competitivi.
La storia di COSTRUZIONI segna un
passaggio molto significativo nel
1983. In quell'anno c'è un “congedo”
che pesa: “Quasi trent'anni di vita passati
accanto, e in collaborazione, con
le principali Imprese d'Italia, mi hanno
permesso di assistere al meraviglioso
sviluppo di quest'attività, di grandiose
opere pubbliche e private. (…)
Sono fiero di aver condotto, per tanti
anni, un mezzo di illustrazione di questa
grandiosa e multiforme attività”:
questi sono alcuni dei passaggi dell'editoriale
con cui Guido Ferraresi,
Direttore di COSTRUZIONI per oltre
trent'anni, si congeda dai propri lettori.
A un Direttore che, dal momento che
ne ha assunto la guida dalla nascita,
è stato legislatore di successo della
rotta della rivista, succede, nell'analogo
ruolo, l'Ing. Giuseppe Saronni.
Prosperità è il termine che scandisce
la vita socio-economica italiana della
seconda metà degli Ottanta: l'inflazione
scende rapidamente al 4,6 % nel
1987; il Pil cresce di oltre il 2,5 % annuo
nel periodo 1983-87; discesa del
dollaro e calo dei prezzi internazionali
del greggio favoriscono il riassetto
della bilancia commerciale italiana; si
compie una ristrutturazione produttiva
e l'incidenza del costo del lavoro sul
fatturato scende (ritorna alle percentuali
degli anni Sessanta); tra il 1982
e il 1987, la Borsa di Milano aumenta
la propria capitalizzazione di oltre
quattro volte; conta la caduta del prezzo
del petrolio e conta il miglioramento
dei tassi di crescita un po' in tutti i pae-
si d'Europa, così come ha importanza
il volume complessivo degli scambi
commerciali e un referendum popolare
che conferma la decisione del
governo di congelare parzialmente la
"scala mobile"; declino del terrorismo
e stabilità politica fanno il resto.
L'economia italiana si riprende in modo
rilevante, a tal punto che qualcuno par-
Agosto 1983
Escavatore Rock
200, da 29 ton, con
potenza netta 200
CV. Capacità benna
rovescio da 2 m 3 .
Gennaio 1984
Impianto per conglomerati bituminosi
S.I.M. della capacità di 250 ton./h.
L’impianto era dotato delle
apparecchiature più moderne.
Febbraio 1984
Il DMR Loro & Parisini. Impianto
mobile per riciclaggio in situ,
utilizzato sull’Autobrennero.
Luglio 1984
Autobetoniera autocaricante
Merlo DBM 2500 attrezzata
con dispositivo Strada-Rotaia.
[8] maggio 2022 Costruzioni
Novembre 1983
Nuovo escavatore idraulico cingolato
Rock 150 prodotto
dal Gruppo Farben di Torino.
Agosto 1985
Impianto per conglomerati
bituminosi di Rocchetti
Costruzioni Meccaniche.
MacchinadelTempo
1980-1990
Gli anni Ottanta in Italia
Il decennio dell'edonismo, in Italia si apre con ben più
di una tragedia: Piersanti Mattarella, presidente della
regione Sicilia, viene assassinato; nel febbraio del 1980,
le Brigate Rosse uccidono, in un attentato all'università
La Sapienza di Roma, Vittorio Bachelet, vicepresidente
del CSM, mentre, a giugno, un DC9 dell'Itavia
esplode sopra i cieli di Ustica, per cause che ancora
oggi non sono note. Il 2 agosto del 1980, una terribile
pagina della cronaca nera della nostra Italia: un attentato
alla stazione ferroviaria di Bologna provoca la
morte di 85 persone. L'anno funesto si conclude, a novembre,
con un fortissimo terremoto tra Irpinia e
Basilicata: 3.000 morti, oltre 10.000 feriti, quasi 300.000
senzatetto. Nel 1981, esplode il caso P2, la loggia massonica
che molto ha influenzato la vita politica italiana.
A maggio dello stesso anni, con un referendum popolare
il 70% degli italiani conferma la legge sull'aborto
del 1978. Caduto in un pozzo artesiano da cui purtroppo
non verrà estratto in tempo, si consuma la tragedia
del piccolo Alfredino Rampi. Tragedie e “commedie”:
sugli schermi della Tv, in Italia, arriva la serie
televisiva Dallas, che segnerà l'intero decennio. Sempre
il 1981 vede un successo letterario mondiale targato
Italia: esce "Il nome della rosa", di Umberto Eco. Nel
1982, nasce il fast food italiano con Burghy che, con
il proprio punto vendita in piazza San Babila, a Milano,
diventa sede ufficiale del "movimento paninaro" italiano.
L'82 è, però, soprattutto l'anno dell'indimeticabile
vittoria italiana ai mondiali di calcio di Spagna. L'Italia
è campione del mondo di calcio superando la
Germania per 3 a 1.
Successi sportivi si associano a successi scientifici
nell'Italia di metà anni Ottanta: nel 1984, Carlo Rubbia
ottiene il Nobel per la fisica. Intanto, arriva anche in Italia
il cubo di Rubik, che toglierà il sonno a un'intera generazione.
Il 18 febbraio del 1984 la religione cattolica cessa
di essere religione di Stato e si apre nel Paese la li-
bertà a ogni culto. Pochi mesi dopo, muore una delle
più importanti figure politiche italiane, Enrico Berlinguer.
Nel giugno del 1985, Francesco Cossiga è eletto
Presidente della Repubblica. Il 19 luglio, la tragedia della
val di Stava: la più grave catastrofe industriale degli
ultimi anni in Italia. Altra tragedia, che si consuma all'estero
ma che ha a che fare con il nostro Paese: il 29
maggio allo stadio Heysel di Bruxelles la Juventus conquista
la sua prima coppa dei campioni, in una tragica
serata funestata dalla morte di 38 tifosi italiani.
Altro successo della scienza italiana. È il 1986, quando
Rita Levi Montalcini si aggiudica il premio Nobel per la
medicina. Il decennio si chiude con il maxiprocesso alla
mafia, con il varo dell'alta velocità ferroviaria, con il primo
Pendolino, e con i successi sportivi di Alberto
Tomba.
la di un secondo "miracolo economico".
COSTRUZIONI continua a riconoscere
e anticipare il cambiamento,
annotando, ad esempio, che l'industria
europea delle macchine per le costruzioni
non teme ormai più quella
americana e giapponese. La rivista re-
Ottobre 1985
Skid Steer Loader “Asso 325” della
azienda Imer. Motorizzazioni Kubota
o Ruggerini. Portata di 325 kg.
«Tomba
la bomba»
fu un punto
di riferimento
per l’Italia
sportiva e no.
gistra con ricorrente esattezza i decisivi
rintocchi che segnano le progressive
mutazioni del mondo delle
macchine da cantiere, occupandosi
del più grande sollevamento effettuato
in Italia con una gru cingolata tradizionale,
presso la Centrale Nucleare
Gennaio 1986
Gru idraulica fuoristrada P&H-Hyco RT
95, con capacità di sollevamento di 20
ton.
IL PICCONATORE
Ottavo Presidente della Repubblica
italiana. Nella seconda fase del
suo mandato, iniziò una polemica
politica per «picconare il sistema».
Marzo 1987
In copertina, un esemplare della
nuova gamma DAF trucks di veicoli
per la distribuzione.
I PANINARI
Nascono a Milano nei primi anni 80.
La moda si diffuse poi in tutta Italia.
A lato: locale che fu al centro
del fenomeno di costume.
di Montalto di Castro e, nell'ottobre del
1985, del nuovo record mondiale in altezza
di una pompa per calcestruzzo.
Nel 1984 la FIFA assegna all'Italia l'organizzazione
dei Mondiali del 1990,
a cinquantasei anni di distanza dal
Mondiale di calcio voluto da Mussolini:
dal 1986 in avanti si avviano i lavori
per l'adeguamento degli stadi e delle
infrastrutture. COSTRUZIONI argo-
Febbraio 1989
Un’insolita copertina di Costruzioni.
Riporta, anziché mezzi da cantiere,
un cantiere di ristrutturazione.
[10] maggio 2022 Costruzioni
Luglio 1986
Un’apripista Fiatallis FD40 al lavoro in
una miniera di rame di Nchanga,
in Zambia.
Agosto 1988
La copertina riporta la gamma
dei sollevatori telescopici prodotti
dall’azienda Merlo.
1980-1990
I miniescavatori più venduti in Europa.
POLITICA E CALCIO
Nell’82 l’Italia vince i Mondiali
di calcio in Spagna: Nell’84
scompare Enrico Berlinguer.
menta dalle proprie pagine i lavori condotti
nei maggiori cantieri aperti per
Italia '90. Nel grande giro dei lavori infrastrutturali
per i Mondiali '90 anche
gli aeroporti hanno la loro parte: in un
articolo, si descrive anche il lavoro effettuato
per il prolungamento della pista
dell'Aeroporto di Orio al Serio. Nel
settembre 1988, si scrive di produttori
europei e italiani che, per la prima volta
in Europa, esportano macchine movimento
terra in Giappone, cioè nel
"covo dei fabbricanti".
Si torna a guardare al mercato italiano
"con affettuosa cura e rinnovato
entusiasmo", nella seconda metà degli
Ottanta COSTRUZIONI si fa particolarmente
attenta nel confezionare
"indagini", pur senza cercare l'aneddoto
o l'inchiesta a tono "intelligente".
Nel marzo 1988, alcune pagine trasmettono
l'esatto quadro,
a partire dai risultati
dell'indagine ISTAT sulle
concessioni edilizie
rilasciate dai comuni, dei
lavori in edilizia: nel 1986,
diminuisce di quasi
50.000 unità il numero
delle abitazioni progettate
e la flessione si traduce
in appena 154.406
abitazioni progettate
(erano 200.758 nel 1985). Se la quantità
diminuisce, la "qualità", intesa
come tecniche di costruzione, è in netta
evoluzione: nel 1986, ad esempio,
si nota una discreta ripresa (sia in termini
di fabbricati sia di volume) delle
nuove costruzioni in pietra e mattoni
e la costante diminuzione dell'uso di
strutture in cemento armato prefab-
USTICA
La strage di
Ustica è stato
un incidente
aereo, del 27
giugno 1980,
nel Mar Tirreno
meridionale,
nel tratto tra le
isole di Ponza
e Ustica.
Fu coinvolto
un volo della
Itavia. Ancora
oggi, non sono
stati chiariti
alcuni aspetti
della tragedia.
bricato e precompresso.
Tutte le maggiori imprese
italiane, in raggruppamento
o in consorzio,
si cimentano nella riqualificazione
e nel recupero
del patrimonio
abitativo, si crea l'occasione
per nuove idee,
nuovi prodotti e, a tutti i
livelli, per nuove iniziative
imprenditoriali. Le elaborazioni
ANCE registrano, stando al
1987, che gli investimenti in riqualificazione
hanno fatto registrare un aumento,
in termini reali, del 4 %. Non è
poco e, in omaggio a questo vitalissimo
segmento dell'attività edilizia, in
tutte le sue molteplici componenti, CO-
STRUZIONI dedica, anche per consolidare
una tradizione già avviata da
qualche anno, il primo numero di primavera,
appunto COSTRUZIONI di
aprile 1988, al tema del Recupero, facendo
il punto della situazione sui nuovi
prodotti, sulle più recenti tecnologie,
sui mezzi meccanici impiegati nel cantiere
di ristrutturazione.
Proprio per la sua presenza costante
sul mercato editoriale dal dopoguerra
ad oggi, COSTRUZIONI rappresenta
l’unica realtà editoriale in
grado di documentare la storia di tutte
le società che hanno operato e che
operano nel mondo del movimento
terra e delle cave. Si tratta di una mole
di informazioni ciclopica, che consente
di avere una visione panottica
e superiore, in molti casi, persino a
quella delle singole case produttrici.
25
25ANNI
No.1
MINI
ESCAVATORI
DA 25 ANNI IL N. 1 DEI MINI ESCAVATORI PIÙ VENDUTI
Per 25 anni ci siamo guadagnati la posizione di miniescavatori più venduti in
Europa. Il tutto costruito su una reputazione di eccezionale affidabilità, prestazioni
comprovate ed eccellente valore residuo. Il tutto supportato da un'assistenza
post-vendita di prima classe da parte di una rete di concessionari europei.
www.kubota-eu.com
[12] maggio 2022 Costruzioni
MacchinadelTempo
1950-1960 Anni Ottanta
Piccolo spazio pubblicità
Negli anni Ottanta Costruzioni
guadagna sempre più colore,
ma le pubblicità delle aziende
iconiche o d’impatto sono poche.
La tendenza resta sempre quella
di promuovere l’esperianza maturata
sul campo, come fa ad esempio
Despe per il settore della
demolizione, o di spiegare una nuova
tecnologia, come potete vedere
nella pubblicità Liebherr dedicata
al primo Litronic per autogrù
MADE IN GERMANY A sinistra una pubblicità della Loro
Parisini di Milano, distributrice dei maxi escavatori Demag.
In parallelo, una più diffisa autogrù multistrada Gottwald
AMK 70-41 con braccio da 62 m. Era distribuita dalla CiBi
di Zingonia (BG).
ATLAS COPCO Sicuramente originale la scelta
di Atlas Copco che, per riassumere la gamma
di macchine e i differenti contesti applicativi, punta
sulle “Bande dessinée”, sulle illustrazioni.
BOBCAT E MARINI La comunicazione dell’allora
americana Bobcat era all’avanguardia. Lo specialista
dello stradale Marini puntava all’immagine di full liner.
MERCEDES BENZ... La scelta della ragione. Era lo
slogan per lanciare i 1922 K/AK, 2628 K/AK, 2636 K/AK
e 2636 S. Tutti garantiti due anni.
L’ARSENALE POCLAIN Ancora oggi, che il marchio
francese è sparito da decenni, alcuni escavatori rossi
restaurati vengono esposti in fiera. La pubblicità
punta tutto su attrezzature e qualità idrauliche.
3B6 E DESPE L’azienda di Castelletto Ticino,
specializzata in sistemi elettroidraulici, promuove già
limitatori di caricoe sistemi antiribaltamento.
La bergamasca Despe, tra le prime a specializzarsi
nella sola demolizione, pubblica inserti di 8 pagine
ogni mese. Per fare scuola...
LIEBHERR EHINGEN L’elettronica sviluppata dalla
Casa tedesca per gestire al meglio l’idraulica
è battezzata Litronic. Sulle multistrada di oggi siamo
alla terza generazione di questa tecnologia.
PALAZZANI E TAMROCK L’azianda di Brescia, oggi
conosciuta nel mondo per le piattaforme aeree a ragno,
promuoveva la Serie ‘80 delle pale gommate e le terne
rigide. Per la specialista in carri da perforazione Tamrock
il plurale di Jumbo era... Jumbi !
[14] maggio 2022 Costruzioni
PROFUMO E PULITO Arrivano profumi “moderni”
anche per l’universo maschile e forse il primo prodotto
italiano “biologico” che lava con fermenti naturali.
A TUTTO SPORT Il richiamo alle prestazioni e le appendici
aerodinamiche arrivano fino alle auto utilitarie e ai “tuboni”
cinquantini. L’importante è sognare e apparire.
Costruzioni maggio 2022 [15]
Attualità&Prodotti
Nuove opere
Galleria strategica
PER L’ALTO GARDA
SCATTO
SUGGESTIVO
Un imprevisto
idrogeologico
ha coplito
il cantiere.
Il cantiere per la costruzione del collegamento
stradale Passo San Giovanni – Località Cretaccio
si inserisce nel contesto di una sfida
che comprende un’insieme di opere a servizio
dell’Alto Garda e dell’intero Trentino
endemico problema di traffico. Una criticità
che si accentua dall’inizio della primavera sino a
C’è un
protrarsi all’inizio dell’autunno. Siamo nelle Prealpi
Gardesane Orientali, in provincia di Trento, laddove si è
reso indispensabile, per ovviare al problema suddetto, un
intervento di adeguamento complessivo del “Collegamento
stradale Passo S. Giovanni – Località Cretaccio: si tratta
di un nuovo asse stradale che, bypassando l’abitato di
in collaborazione con
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
LS
Nago, mette in collegamento la SS240, in corrispondenza
del Passo San Giovanni, con la Piana dell’Alto Garda
sulla SS249 all’altezza della località Cretaccio.
L’intervento, che oltre allo snellimento del traffico (si formano
code, a volte, lunghe svariati chilometri) sarà in grado
di assicurare una maggiore attrattività̀del territorio, è
stato scomposto in più parti funzionalmente autonome.
Si sta ora procedendo alla realizzazione dell’unità auto-
noma e funzionale UF2 - “Unità Galleria”, che è frazionata
in tre distinti interventi: la realizzazione della galleria artificiale
e naturale sotto l’abitato di Nago, l’intersezione con
la S.S. 240, in località Passo S. Giovanni, e la bretellina di
collegamento alla SS 240 dir in località Maza.
Descrizione dell'opera
La galleria in costruzione ha uno sviluppo di 2,8 km, più un
cunicolo di servizio, anch’esso di 2,8 km. Unitamente a questo
tratto in galleria ci sono dei tratti in rilevato e un ulteriore
piccola galleria, la C9, che è del ramo di svincolo. Dopo
un’ampia curva, con raggio di curvatura di circa 530 metri,
subito dopo l’ingresso nell’ammasso roccioso al passo
San Giovanni, l’andamento è quasi rettilineo sino all’imbocco
sul lato della Maza. La pendenza massima del tunnel
è del 5%. La galleria naturale e quella artificiale hanno
due corsie di marcia da 3,75 metri nelle due direzioni, una
corsia aggiuntiva di 3,5 metri in salita, per i veicoli lenti, e le
banchine da 1,5 metri. La piattaforma pavimentata complessiva
è, pertanto, larga 14 metri. Per ogni senso di marcia,
ogni 600 metri si avrà una piazzola di sosta. La via di
fuga è data da un cunicolo di sicurezza, distinto rispetto al
tunnel stradale, con un diametro di 5 metri e collegato alla
galleria stradale tramite by-pass pedonale in corrispondenza
di ogni piazzola di sosta, in modo tale che ogni 300
metri si abbia un’uscita di emergenza.
La galleria termina, sul lato di Arco, con una rotatoria (con
raggio di 20 metri) che andrà ad occupare l’area dell’esistente
impianto di discarica “Maza”. Questa rotatoria è collegata a
quella soprastante , prevista sulla statale 240 dir, da una bretella
stradale, che si sviluppa per 620 metri lungo la fascia
di versante compresa tra il confine di monte della discarica
e la soprastante strada statale. La pendenza media è del
4,6%, con pendenze massime del 6,5%. Nel tratto terminale
le due corsie della bretella stradale si diramano e si raccordano
in maniera indipendente con la statale 240 dir.
La voci del cantiere e la complessità
Per avere un quadro aggiornato dello stato di avanzamento
dei lavori, «le Strade» ha sentito la voce del direttore tecnico
del cantiere per il Consorzio stabile SAC - Gruppo Rillo,
[16] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [17]
Attualità&Prodotti
Nuove opere
l’ing. Antonello Mignogna: “Ad oggi, Ufficio Responsabile:
sono stati scavati circa 1.500 m lineari
del cunicolo d’emergenza, e 900 m lineari
della galleria principale. In questo
Direttore Lavori:
frangente, gli imbocchi sono realizzati
con scavo tradizionale (infilaggi metallici
e rivestimento di prima fase con
Impresa Esecutrice:
centine), mentre l’avanzamento in galleria
è eseguito con l’impiego di esplo-
Direttore Tecnico:
sivo. L’approccio realizzativo della SAC
è sempre volto al rispetto della compatibilità
ambientale”. Il cantiere del costruendo tunnel stradale
Passo San Giovanni – Cretaccio ha preso il via nel
2018. L’associazione Temporanea di Imprese che si è aggiudicata
l’appalto, il Consorzio Stabile SAC Costruzioni
Società̀Consortile e Martinelli & Benoni, nel corso dei lavori,
necessariamente rallentati per la sospensione imposta
dalla pandemia, ha riscontrato un imprevisto idrogeologico
(rinvenimento importante di una venuta idraulica).
Il cartello lavori dell’opera
Stazione Appaltante:
Provincia autonoma di Trento PAT
Servizio Opere Ferroviarie e Stradali
Responsabile del Procedimento:
ing. Raffaele De Col
ing. Carlo Benigni
Assistenza Direzioni Lavori: ing. Luca Flaim - ENDES Engineering
Coordinatore sicurezza fase esecutiva: ing. Lorenzo Franch
Consorzio Stabile SAC, Costruzioni Società
Consortile, Gruppo Rillo e Martinelli & Benoni
ing. Antonello Mignogna
Importo Complessivo dei lavori: 74.150.623,10
La condotta idroelettrica
Ci siamo rifatti alle considerazioni dell’ing. Mignogna anche
per illustrare gli aspetti di maggiore complessità del
cantiere: «La sfida principale è indubbiamente legata alla
lunghezza, alla sezione della galleria e alla variabilità dell’ammasso
roccioso nel sottosuolo che ha generato criticità
realizzative in ragione dell’imprevedibilità del comportamento
dei materiali incontrati, occorre poi ricordare
l’interferenza con la galleria idraulica in pressione, di proprietà
della società Hydro Dolomiti Energia», che ha un diametro
interno di 5,90 m ed è rivestita in calcestruzzo.
La galleria in costruzione transita in attraversamento alla
condotta idroelettrica, ma a quota inferiore: la differenza di
quota tra le due strutture è di circa 48 m. La galleria idraulica
ha una sezione di circa 30 m 3 e ha una portata davvero
considerevole di circa 30 mila litri/secondo. È stata posta,
pertanto, particolare attenzione alla gestione di questo
aspetto del cantiere: “È stato sviluppato, infatti, un idoneo
sistema di monitoraggio, sia vibrazionale sia estensimetrico,
topografico e di misurazione della portata della condotta,
che consente di valutare gli effetti dell’interferenze fra
la galleria in avanzamento e la condotta idraulica. Con il progressivo
avvicinamento alla condotta, in rapporto alla natura
della risposta ricevuta, si andranno ad eseguire degli
interventi di ottimizzazione dello scavo”.
L’imprevisto idrogeologico
L’altra grossa problematica che è stata riscontrata nel corso
dello scavo è una importante venuta d’acqua, di circa
50/60 litri/secondo, il Direttore Lavori ing. Carlo Benigni ci
riferisce “La presenza dell’acqua costituisce un imprevisto
geologico che ha indubbiamente comportato notevoli difficoltà
aggravate dal fatto che lo scavo della galleria, nella
sezione di intercettazione dell’acquifero, procede da monte,
imbocco S. Giovanni a est, verso valle, imbocco della
località Maza a ovest. L’elevata pressione, superiore ai 7
Bar, rendeva di difficile soluzione la realizzazione di interventi
di sostegno provvisorio”.
“Si è dunque reso necessario dapprima un approfondimento
geognostico con sondaggi in avanzamento al fine
di meglio conoscere le caratteristiche dell’acquifero. Sulla
base delle evidenze di tali sondaggi, mantenuti attivi con
funzione di dreno, è stato possibile progettare un intervento
di pregrouting con cementi microfini che ha dato buoni
risultati e ha reso possibile il superamento della tratta caratterizzata
da maggiore alterazione delle caratteristiche
geomeccaniche dell’ammasso e quindi da maggiore permeabilità.
La contemporanea azione dei dreni in avanzamento
ha reso possibile l’abbattimento della pressione interstiziale
e il controllo delle portate”.
“La realizzazione del cunicolo di emergenza in anticipo rispetto
alla galleria principale, caratterizzata da dimensioni
decisamente importanti, ha agevolato la situazione”.
Queste, dunque, le principali problematiche che caratterizzano
il cantiere in essere.
UNDERGROUND Dall’alto in senso orario: il caricamento
di una volata, la perforazione per l’iserimento
delle microcariche e l’attività di riprofilatura e smarino.
Opera interessante
Per arricchire le considerazioni sul cantiere e guadagnare
un quadro descrittivo del contesto generale di mobilità in
cui l’opera si inserisce, abbiamo sentito anche la voce del
Dirigente Generale del dipartimento Infrastrutture e mobilità
della Provincia Autonoma di Trento, l’ing. Raffaele De
Col: “Il quadro viabilistico si inserisce nella connessione fra
la valle dell’Adige e il lago di Garda (area trentina) che ha
una considerevole potenzialità turistica (circa sei milioni di
turisti l’anno). Al di là della bellezza in sé, è un’area che ha
un’alta appetibilità per chi si cimenta in pratiche sportive:
dagli sport praticati sul lago alla mountain bike e, soprattutto,
è tra le palestre naturali più importanti del mondo per
l’arrampicata sportiva. È un’area che, fortunatamente, esercita
un forte richiamo per il mondo tedesco, e comunque
nordico, e ultimamente è apprezzatissima anche dagli italiani,
soprattutto per la ciclabilità”.
Tutta questa capacità di attrazione ha un risvolto negativo.
Di che entità sia lo precisa De Col: “Produce un contesto
di intasamento per la pendolarità giornaliera, per chi è
residente. Si tratta di un fenomeno esteso anche nel tempo:
per il periodo che parte dalla Pentecoste, da quando arrivano
i primi turisti tedeschi, fino ai primi di ottobre, cioè
quando si conclude l’afflusso turistico”.
La situazione viabilistica problematica è legata a una connessione
all’autostrada, posta sulla valle dell’Adige, che poi
si restringe a una strada ordinaria, a due corsie. Questa
strada sale verso Passo San Giovanni, attraverso un disli-
[18] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [19]
Nuove opere
Il tracciato del collegamento stradale Passo
San Giovanni – Località Cretaccio.
Il progetto in numeri
vello che porta a monte della Valle del Garda, per poi scendere
nella stessa valle (con circa 200 m di dislivello) e arrivare
sull’area di Riva del Garda, laddove c’è un’attività di distribuzione,
perché la rete strutturale viabilistica è già
completata. “L’obiettivo dell’opera è quello, pertanto, di superare
questo dislivello con una galleria e di portare contestualmente
la viabilità fuori dall’attraversamento dei centri
abitati che sono attualmente collegati su quegli assi
stradali, che nello specifico sono l’abitato di Nago-Torbole
e Arco. La nuova viabilità, con una galleria che passerà alla
base di questo valico, arriverà direttamente nella piana attraverso
un altro lotto funzionale (non è quello di cui stiamo
parlando). Verrà realizzato a valle, verso il Garda, alla
conclusione della rimozione di una discarica”.
Quantità degli scavi mc 975.000
Calcestruzzo mc 310.000
Acciaio pe ca kg 6.634.106
Esplosivo kg 650.000
Micropali ml 10.500
Tiranti ml 6.700
Opera interessante
Contestualmente alla costruzione del tunnel stradale Passo
San Giovanni – Cretaccio - precisa l’ing. De Col - stiamo
bonificando, sullo sbocco verso il Garda, la discarica della
Maza, cioè una discarica storica di quasi 1 milione e
mezzo di m 3 ”. Nota a margine: il trattamento tramite vagliatura
dei rifiuti è condotto con avanguardistici macchinari
per la separazione delle plastiche. Ci sono cinque macchine
al mondo del genere. Due di esse stanno lavorando
nel cantiere della discarica della Maza.
“Su quell’area bonificata – prosegue De Col - troverà spazio
la terza unità funzionale, che dall’uscita della galleria
arriverà sulla piana. Questo è il contesto generale. Ci saranno
poi altri interventi, ma questi di cui abbiamo parlato
sono i principali”. Il risultato che si otterrà sarà quello di
“avere una mobilità non veloce, ma proporzionata al contesto
formato dal punto d’uscita dell’autostrada che si salda
con il recettore dell’alta valle del lago di Garda. Non è
un recettore strutturato con strade di grande mobilità, ma
con grandi strade di diffusione e, quindi, sostanzialmente
di ultimo miglio, salvo la connessione verso il lago di Garda
lombardo, quindi la Gardesana occidentale e la Gardesana
orientale”.
Nel contesto generale di mobilità accuratamente descritto
dall’ing. De Col, la parte strutturale che ha caratterizzato
la scelta – precisa ancora De Col - “è un’opera interessante
dal punto di vista ingegneristico, perché non abbiamo
scelto di fare una doppia canna, ma, proprio per accompagnare
il superamento dei veicoli lenti in salita, si è
deciso di fare una canna a tre corsie”.
“Due corsie in salita e una in discesa: consentono di avere
il superamento in salita dei mezzi lenti e, soprattutto,
di mantenere un flusso di traffico che è proporzionato
al fatto che all’uscita verso la valle dell’Adige abbiamo ancora
sette chilometri di strada a due corsie e non a quattro.
Si ha quindi la necessità di mantenere velocità media
e capacità d’ingresso sulle strade esistenti in modo che
non si abbiano tratti veloci e poi lenti. All’uscita dell’autostrada
è del tutto inutile arrivare con una strada a quattro
corsie che poi, all’ultimo miglio, sia senza capacità di ricezione“.
È invece opportuno disporre di una strada regolare a una
velocità costante che abbia capacità e sicurezza. In discesa,
pertanto, c’è una corsia sola avendo la possibilità̀
di mantenere una velocità media. Accanto alla galleria c’è
un tunnel di sicurezza con ingressi disposti ogni 150 m
e percorribile dai mezzi di soccorso”.
“Si stanno terminando - conclude De Col- le ultime simulazioni
sulla compatibilità̀con la normativa antincendio
in galleria e complete dei diagrammi di compatibilità̀
per la sicurezza antincendio e delle analisi degli scenari di
rischio. Questa soluzione di sicurezza rafforzata rispetto
a una scelta di una canna a tre corsie può̀rappresentare
una anomalia rispetto a una doppia canna, ma, d’altra parte,
consente anche un’ottimizzazione di rapporto fra volumi
di scavo e costi ed è al contempo bilanciata con l’esigenza
dei flussi di traffico presenti”.
[20] maggio 2022 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Unacea
Rispetto allo scorso anno,
Unacea ha registrato una
crescita della vendita
di macchine pari al 34%.
Positive anche le importazioni
Segnali positivi su più fronti
Cresce il mercato
italiano di
macchine della
filiera construction.
Sono 5.051 le macchine
per construction che - nel
primo trimestre del 2022 -
sono state immesse sul
mercato italiano, con una
crescita del 34% rispetto a
quanto rilevato nello
stesso periodo dello
scorso anno.
Precisamente, sono 4.866
le macchine movimento
terra vendute (+33%), e
185 le macchine stradali
(+34%). I dati, elaborati da
Unacea sulla base delle
vendite dichiarate delle
aziende di produzione e di
importazione del settore,
sono stati presentati nel
corso della conferenza
stampa tenutasi nel mese
di aprile. Ma anche sul
fronte internazionale i
segnali sono piuttosto
positivi. Secondo quanto
emerge dall’ultimo Report
commercio estero
Unacea-CER.
[22] maggio 2022 Costruzioni
MERCATO ITALIANO GENNAIO-MARZO 2022
gen - mar 2021 gen - mar 2022
Apripista 14 11 -21%
Escavatori cingolati 721 953 32%
Escavatori gommati 73 71 -3%
Pale gommate 271 299 10%
Terne AWS 15 22 47%
Terne rigide 15 26 73%
Miniescavatori 2.160 2.931 36%
Minipale compatte 199 273 37%
Minipale compatte cingolate 166 265 60%
Dumper articolati 11 15 36%
Tot. Macchine movimento terra 3.645 4.866 33%
Rulli 85 121 42%
Frese stradali nd 23
Vibrofinitrici 53 64 21%
Tot. Macchine stradali 138 185 34%
Tot. Macchine per costruzioni 3.783 5.051 34%
dei prezzi nel settore della prefabbricazione in Italia.
A gennaio 2022, le
esportazioni di macchine
e attrezzature per
costruzioni hanno infatti
raggiunto il valore di 177
milioni di euro, con una
crescita del 18% rispetto
al gennaio 2021.
Positive anche le
importazioni che
raggiungono i 167 milioni
di euro con una crescita
del +129%. Il saldo della
bilancia commerciale
rimane positivo, seppure
ceda l’87% su base annua.
Unacea ha partecipato al
recentissimo GIC -
Giornate italiane per il
calcestruzzo. “La
collaborazione con Gic si
inserisce nella più ampia
attività di Unacea sul
mondo delle macchine per
il calcestruzzo, in
particolare per quanto
riguarda la campagna sul
calcestruzzo sicuro – ha
dichiarato Luca Nutarelli,
segretario generale di
Unacea. Gic, grazie alla
specificità settoriale e alla
modalità convegnistica,
rappresenta il luogo di
incontro ideale per
discutere le tematiche del
settore coinvolgendo tutti i
principali attori coinvolti”.
www.unacea.org
Pneumatici
Qualità in vetrina
Triangle Tyre parteciperà alla prossima
edizione di Autopromotec, la fiera
internazionale delle attrezzature e
dell’aftermarket automobilistico, tra le più
specializzate in Europa, che si terrà a Bologna
dal 25 al 28 maggio e vedrà come protagonisti
produttori e operatori da tutto il mondo.
La fiera torna a distanza di 3 anni dall’ultima
Dai progetti fluidodinamici
di tecnologia
integrata
deriva il nostro
impegno nel
promuovere
soluzioni
ibride
affinchè
l'esperienza
virtuosa possa
diventare sistematica
garantendo i molteplici vantaggi
dell'esecuzione in unica soluzione di tubo
rigido e flessibile. PLUS: unico codice dell'insieme, facilità
di gestione, riduzione lead-time d'installazione, risparmio
economico e semplificazione della gestione ricambi.
edizione e Triangle Tyre partecipa con
l’obiettivo di confermare la propria presenza
sul mercato italiano, al fianco del proprio
partner storico Sunebo, distributore per l’Italia
dei prodotti Triangle autocarro e movimento
terra. Nel padiglione 20, presso lo stand
Triangle-Sunebo, saranno esposti il nuovo
modello "TRD09”, prodotto trattivo per
autocarro presentato inizialmente nella misura
295/80R22.5, mentre per il movimento terra
sarà disponibile anche il profilo TL559S+ nella
diffusa misura 20.5R25 L5.
triangletyreeurope.com
«Chi ha occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.»
HYBRID
Made in OLEOMARKET
TUBI COMPOSITI
/ COMPOSITE
HOSES
olmark
Italo Calvino
natdesign.eu
VICTORY is in your hands
WWW.OLMARK.COM
Attualità&Prodotti
Servizi
Assistenza a 360°
Haulotte Italia potenzia la sua struttura
di assistenza per il mercato nazionale.
Cresce la squadra di tecnici e, in parallelo
al supporto telefonico, ci sono moderni “tool”
Più uomini, più
mezzi, più rapidità
ed efficienza per
Haulotte Italia. L’azienda
potenzia i servizi di
assistenza per il mercato
italiano. Dopo questi
primi due anni di
rinnovato approccio
service, che hanno
registrato eccezionali
risultati sia in termini
di efficienza e rapidità di
intervento che di
soddisfazione dei clienti,
Haulotte Italia compie un
nuovo passo in avanti
attraverso un ulteriore
potenziamento della rete
di assistenza: “Confortati
dai risultati, abbiamo
voluto incrementare l’area
del Service con più
uomini, più mezzi,
un’organizzazione
gestionale ancora
migliore e migliori servizi
– afferma Nicola Violini,
Direttore Generale di
Haulotte Italia - per
rendere l’investimento dei
clienti nelle macchine
Haulotte ancor più
profittevole”.
Assistenza completa e a
360 gradi, in grado di
differenziare il marchio
sul mercato non solo
nella percezione ma
anche nell'esperienza di
utilizzo quotidiana e a
lungo termine della
macchina da parte dei
clienti; il tutto inserito in
una strategia di
ottimizzazione del Total
Cost of Ownership (TCO)
che, soprattutto grazie a
tale potenziamento, ha
un impatto
particolarmente rilevante
nel caso delle
piattaforme aeree
articolate e telescopiche,
con risparmi che
possono arrivare anche
fino al 35%.
“Grazie a questa nuova
iniziativa la struttura di
assistenza Haulotte vedrà
affiancare allo staff
tecnico di assistenza sei
nuovi tecnici esterni
dotati di officina mobile,
che copriranno
direttamente le aree di
Milano, Venezia, Bologna
e Roma, quattro ulteriori
tecnici presso l’officina
centrale Haulotte dotata
di carroponte, area
lavaggio e dei più moderni
tool di diagnostica e
riparazione e due figure
tecniche dedicate al
supporto telefonico –
precisa Nicola Violini –
Accanto al nuovo staff
lavoreranno due figure
tecnico-commerciali già
presenti in azienda
dedicate all’area ricambi,
che nel 2001 hanno
gestito oltre 5.000 ordini,
e una figura tecnicocommerciale
itinerante
totalmente dedicata allo
sviluppo dell’area
Service”.
Il collaudato workflow
della struttura di
assistenza rimane
invariato: in caso di
necessità il primo
contatto è con la
struttura di supporto
telefonico, un vero e
proprio "first aid" grazie
al quale l'utilizzatore della
macchina è in grado
di risolvere le
problematiche più
semplici. Nell'ipotesi di
interventi più complessi,
la nuova struttura di
assistenza Haulotte
interviene invece
direttamente in sito, o
provvede al trasporto
della macchina presso
l'officina centrale,
a seconda della
complessità del
problema e delle
esigenze operative.
www.haulotte.it
Traguardi storici
Passione rinnovata
Gruppo toscano, IMER,
celebra il traguardo dei
60 anni di attività e
realizza un restyling del
marchio per rafforzare la
presenza sul mercato con
una nuova immagine attuale
e distintiva.
Per l’occasione, è avvenuto il
restyling del logo e inserito un
marchio speciale dedicato al
60° anniversario.
Elemento focale
dell’immagine aziendale è da
sempre il pittogramma delle
tre “i” ruotanti all’interno del
cerchio, che rimane al centro
della strategia comunicativa
del Gruppo.
Accanto a questo, la parola,
IMER si presenta oggi in una
veste più attuale e distintiva,
TC120-e
grazie al moderno font
Montserrat e all’unione
grafica delle lettere M ed E.
Paolo Salvadori, CEO di IMER
Group ha dichiarato:
"Raggiungere un traguardo
così ambizioso è stato
possibile grazie alla passione
che accomuna le persone che
lavorano all’interno del nostro
Gruppo. Comunicare in modo
più diretto significa ridurre la
distanza tra l’impresa e il
cliente, parlare la stessa
lingua, con particolare
riferimento agli strumenti
utilizzati dalle nuove
generazioni “digitali”, ed
essere sempre flessibili verso
un mercato in continua
trasformazione”.
www.imergroup.com
TRASPORTATORE CINGOLATO A BATTERIA - CARICO UTILE 1200 KG
SEMPRE AL LAVORO, SENZA RUMORE
E SENZA EMISSIONI
Z ERO E MISSION
[24] maggio 2022 Costruzioni
MESSERSÌ S.p.A. tel+39 071688771 - fax+39 071688586 www.messersi.it - comit@messersi.it
Attualità&Prodotti
Pneumatici
Hanno i fianchi più robusti
Goodyear lancia la nuova gamma
di pneumatici OTR Powerload ® . Maggiori
prestazioni e longevità dedicate a pale
gommate compatte e macchine livellatrici
Goodyear ha
presentato
Powerload®, una
nuova gamma di
pneumatici OTR
caratterizzata da una
tecnologia di sviluppo
all’avanguardia e di
modelli sviluppati
espressamente per
ottimizzare le prestazioni
di pale gommate
compatte, medie e di
macchine livellatrici.
Questi mezzi sono
principalmente impiegati
in attività pertinenti la
filiera delle costruzioni,
ma anche quella della
logistica in cava come nei
magazzini edili. In questi
contesti, la versatilità
degli pneumatici è una
caratteristica chiave di un
buon prodotto, insieme
alla trazione, alla longevità
e al comfort che devono
garantire al conducente.
La nuova gamma
Powerload integra la
nuova Smooth Guard
Technology, che
comprende uno strato di
protezione in gomma
ultra-spessa nella zona del
fianco. Questa tecnologia
all’avanguardia fornisce
agli pneumatici della
gamma una maggiore
robustezza per garantire
una migliore resistenza a
possibili tagli e una miglior
protezione della carcassa.
Inoltre, la nuova gamma
presenta anche una
costruzione rinforzata dei
fianchi che offre una
maggiore stabilità e una
maneggevolezza
superiore. La nuova
gamma si caratterizza per
il design degli intagli che
contribuisce anche a
velocizzare il montaggio e
la sostituzione degli
pneumatici, riducendo al
minimo il tempi di fermo
veicolo. "Goodyear -
spiega Octavian Velcan,
amministratore delegato
OTR e Aviation di
Goodyear EMEA - lavora
per fornire agli operatori
del settore i migliori
pneumatici possibili, dotati
di tecnologie
all’avanguardia – che
possano supportare le
operazioni quotidiane in
maniera sempre più
efficiente e sostenibile”.
www.goodyear.eu
Macchine elettriche
Sviluppo sostenibile
CTE si impegna per dare il proprio
contributo per la salvaguardia
dell’ambiente e per rispondere alle
contingenti esigenze dal mercato di
piattaforme aeree in grado di svolgere attività
di manutenzione urbana riducendo le
emissioni di gas inquinanti e rumori fastidiosi.
Porta avanti la sua visione dando vita a un
progetto interno denominato Green
Innovation, che racchiuderà tutte le attività
aziendali legate all’ambito della sostenibilità.
A partire dallo sviluppo di nuovi modelli con
caratteristiche di basso impatto ambientale e
di efficienza energetica full-electric e, per
perseguire questo obiettivo, l’azienda ha
individuato in Green-G - Electric Vehicles il
partner ideale. Marco Govoni, vicepresidente
Direttore Commerciale e Marketing CTE,
dichiara: “Credo che oggi non sia più sufficiente
continuare a rimarcare quanto sia importante
lavorare per la salvaguardia del nostro pianeta
e per il futuro delle nuove generazioni. Tutti
dobbiamo fare qualcosa di più. CTE, in
concomitanza con il nuovo Piano Industriale,
ha l’onere e il dovere di proporre non solo ai
propri dipendenti ma anche ai propri clienti
soluzioni di avanguardia ed eco sostenibili.
Ecco perché l’impegno a sviluppare una nuova
proposta “full electric” vera, che preveda anche
un veicolo non oltre i 3,5 t completamente
elettrico”.
www.ctelift.com
[26] maggio 2022 Costruzioni
Fiere
Si torna a brillare
Ai blocchi di partenza la fiera veronese Marmomac,
in programma dal 27 al 30 settembre.
In programma sia eventi live, sia digitali. Molti gli
espositori che hanno già confermato la presenza
Marmomac, fiera di
riferimento per
quel che riguarda
il settore litico
internazionale è al lavoro
per l’organizzazione della
cinquantaseiesima
edizione in programma a
Verona dal 27 al 30
settembre 2022.
Tornano i venti dall'estero:
riparte l’Asia con le
adesioni di India, Corea
del Sud e Giappone, il
nord America con gli Stati
Uniti, ottimi segnali anche
dal Brasile, e
avvicinandosi
geograficamente dalla
Turchia, dal Libano e
dall’Egitto. L’Europa è di
nuovo compatta.
Ai blocchi di partenza
anche la promozione
visitatori con un
programma di Incoming
attraverso la rete dei
delegati di Veronafiere e
ICE Agenzia. In più, non
solo una fiera fisica, ma
anche il digitale con
Marmomac Plus, il
portale della stone
community internazionale
dove consultare i
company profile dei top
player del settore, scoprire
i nuovi prodotti, le
tendenze del mercato
lapideo e le possibili
applicazioni della pietra
naturale in architettura e
nel design. Oltre 900
aziende da 41 nazioni
hanno già rinnovato
l’abbonamento.
Per quanto riguarda il live,
come di consueto,
Marmomac si arricchisce
di progetti sperimentali
destinati alle tecnologie e
all’innovazione, e adatta lo
spazio espositivo per
accogliere e guidare il
visitatore in un percorso
esplorativo in grado di
rispondere tanto alle
esigenze dell’architetto e
del designer, quanto a
quelle del tecnico e del
distributore. Sono quattro
i progetti culturali che
accoglieranno espositori
e visitatori nel quartiere
fieristico veronese.
Tornano le mostre
all’interno del quartiere,
con il coinvolgimento di
alcuni importanti brand
dell’arredo sono i filoni sui
cui si sviluppano i
concept delle mostre.
Continua la
collaborazione con ADI,
l’Associazione per il
Disegno Industriale.
E ancora, torna
Brand&Stone curata da
DDM, e ancora Visionary
Stone a cura di Raffaello
Galiotto che promuove lo
sviluppo di opere d'arte
sperimentali in pietra
lavorate con tecnologia
numerica.
www.marmomac.com
[28] maggio 2022 Costruzioni
Hillhead 2022
Oltre 600 espositori
Link
all’elenco
espositori
completo
Hillhead, è l’evento
inglese biennale
dedicato a
macchine, attrezzature,
impianti mobili e soluzioni
per cave, miniere e
riciclaggio di terre e rocce
da scavo. L’edizione 2022
è in programma dal 21 al
23 giugno alla cava
Tarmac Hillhead, a
Buxton, non distante da
Manchester e, dopo
l’annullamento
dell’edizione 2020 per
pandemia, l’attesa è ai
massimi livelli. L’evento,
andato in onda per la
prima volta nel 1982 è
infatti uno tra i più
interessanti del settore
minerario, anche grazie
all’area dimostrativa
dedicata a macchina
movimento terra e
impianti mobili di
A quattro anni di distanza dall’ultima edizione,
a giugno torna la biennale inglese dedicata
al settore delle cave e del trattamento inerti.
L’edizione potrebbe entrare nella storia
frantumazione e
vagliatura. Nell’arena della
cava inglese che si
estende su una superficie
di circa 150.000 m 2 , e
dove Costruzioni è stata
più volte, si riuniscono ii
protagonisti di differenti
filiere come quelle di cave,
miniere, del riciclaggio, del
calcestruzzo, dell’asfalto e
della movimentazione dei
materiali. Si tratta di
un’occasione per vedere
gli ultimi impianti e le
nuove macchine e
attrezzature, impegnate in
dimostrazioni pratiche su
un vero fronte di scavo.
tra le novità annunciate
per l’edizione 2022, c’è la
connessione wifi offerta
dalla Spillard Safety
Systems, storico
espositore dell’evento. Gli
espositori accreditati per
l’edizione 2022 hanno
superato il numero record
di 600. Tra questi, in
rigoroso ordine alfabetico:
Ammann, ATG, Bell
Equipment, Bobcat,
Bomag, Case
Construction, CDE,
Doosan, Duo, Epiroc,
Finning, Hidromek,
Hitachi, Hyundai, Isuzu,
Leica, Liebherr, Liugong,
Magotteaux, Marubeni-
Komatsu, McLanahan,
McCloskey International,
Metso Outotec, Michelin,
Powerscreen, Pronar,
Renault Trucks,
Rubblemaster, Sandvik
Mining & Construction,
Sany, Scania, Shell
International, SMT GB
(Volvo), Sunward Europe,
Terex Finlay,
TotalEnergies, Volvo
Trucks, Wacker Neuson,
Weir Minerals, Wirtgen e
Yanmar.
hillhead.com
Komatsu HD605-8
L’HD605-8 integra l’ultima tecnologia motori Komatsu,
per una maggiore potenza e un ridotto consumo di
carburante. La produttività è massimizzata e i costi sono
ridotti. I freni a dischi multipli in bagno d’olio a comando
idraulico e il rallentatore conferiscono all’operatore una
grande controllabilità e la nuova cabina spaziosa ed
ergonomica crea un ambiente di lavoro di prima classe.
[30] maggio 2022 Costruzioni
komatsureteitalia.it
ostruzioni
ostruzioni
WALKAROUND
[32] maggio 2022 Costruzioni
Peso (+ lama)
Motore
Potenza di picco
2.730 kg
Elettrico
18 kW
Testi di Matthieu Colombo
VOLVO ECR25 Electric
ostruzioni
Volvo ECR25 Electric
1
2
Macchina movimento terra
elettrica, prodotta in serie, già
testata in cantiere da imprese del
Nord Europa. L’ECR25 Electric
è il primo di una gamma “green”
Macchina unica nel segmento
2,5/3 t perchè unisce i concetti
zero emissioni e girosagoma.
Emissioni sonore ridotte per
lavorare in interni e centri urbani
6
La coppia del motore elettrico
è elevata sin dal regime minimo.
Anche in modalità Eco, il nuovo
Volvo ha una reattività superiore
al modello diesel da cui deriva
7
Macchina a emissioni zero
che permette di lavorare in aree
off limit a macchine tradizionali.
IdealE per lavorare in silenzio
e senza emissioni allo scarico
ostruzioni
Volvo commercializza
il primo mini elettrico
girosagoma da oltre 2,5t.
Ha le prestazioni
del diesel ma con
emissioni zero per lavorare
in città o al chiuso.
L’autonomia è di 4 ore
di lavoro continuo.
A breve, anche due modelli
da 1,8 t di peso
3
Il ECR25 Electric è basato sul
quasi omonimo modello diesel di
cui mantiene al 100% le prestazioni.
La coppia del motore elettrico è
limitata per ottimizzare l’autonomia
8
Con la rete domestica da 230V-
10A si ricarica in 8 ore e assicura
autonomia per 4 ore continuate.
Con il caricatore fast charger
380V 32A si ricarica in 1,15 ore
4
Progetto sviluppato con molta
attenzione grazie alla
collaborazione con le differenti
divisioni di Volvo Group.
Componenti di prima scelta
9
Idraulica collaudata, con suluzioni
esclusive. Macchina con linee aux
(1° proporzionale) di serie e kit
sollevamento opzionale con anello
su biella e valvole di sicurezza
5
Il motore elettrico AC sincrono
a magnete permanente InMotion
è compatto, leggero e molto
efficiente. È studiato esattamente
per queste applicazioni
10
Grande silenziosità e assenza
di vibrazioni rivoluzionano
l’esperienza di lavoro. Cresce
l’attesa per i modelli di classe
1,5-2 t, a costi più accessibili
Costruzioni maggio 2022 [35]
Volvo ECR25 Electric
COMPATTO
ANCHE SUL
FRONTALE
È raro vedere
un mini che
eseguendo
filomuro a destra
e sinistra non
eccede
la larghezza
del carro
al posteriore
e nemmeno
all’anteriore.
FILOMURO
PERFETTO
Il cilindro
di brandeggio
a sinistra
permette di non
toccarlo mai
accidentalmente,
anche perchè
è sempre sotto
agli occhi
dell’operatore.
Si eseguono
filomuro più
semplicemente
senza
riposizionare
la macchina.
Volvo ha scelto l’apprezzato ECR25D
e lo ha “elettrificato” con tre moduli batteria
agli ioni di litio e un motore sincorono
AC a magneti permanenti. Le prestazioni
potenziali sono superiori al diesel
Il primo 2,7 t elettrico
girosagoma di serie
ECR25D (DIESEL) VS ECR25 ELECTRIC
15,6 KW POTENZA DI PICCO 18 KWH
CURVA DI PROGRESSIONE COPPIA MOTRICE SUBITO ELEVATA E COSTANTE
2.490 KG PESO OPERATIVO 2.730 KG
2.230 daN FORZA DI STRAPPO 2.230 daN
1.730 daN FORZA DI PENETRAZIONE AVAMBRACCIO 1.100 MM 1.780 daN
760 KG CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO 760 KG
(0 H, R 2 M, FRONTALE, LAMA SU)
A sinistra il motore diesel
dell’ECR25D tradizionale.
IDENTICO AL DIESEL Esteticamente il nuovo
mini elettrico Volvo si differenzia dalla
versione tradizionale solo per la griglia
di destra con baffo e logo Electric e per
la presa di alimentazione sul lato sinistro.
NON SI
GRATTA MAI
La zavorra
è identica alla
versione diesel,
ma la macchina
pesa 240 kg
in più per
la differenza tra
peso del motore
termico
e di quello
elettrico
sommato a quello
delle batterie.
SBALZO POST. NULLO
VIA IL DIESEL, VIA IL RUMORE I progettisti dello
stabilimento di Belley (Francia) hanno
scelto di adattare agli ingombri del tre
cilindri termico Volvo D1.1A il power pack
elettrico composto da un motore e 3 moduli
batteria, figli dell’esperienza maturata con
la tecnologia full electric del settore truck
e automotive. Le 3 batterie sono agli ioni
di litio con impianto in parallelo
(se una ha problemi si lavora sempre)
a bassa tensione (48V) che alimentano
un motore elettrico a magneti permanenti
assemblato negli Stati Uniti.
BLOCCO DI BRANDEGGIO IN FUSIONE
MACCHINA ASSOLUTAMENTE GIROSAGOMA, ANCHE SUL FRONTALE DESTRO
CONO DI ROTAZIONE DI SOLI 2.305 MM
[36] settembre 2020 Costruzioni
Costruzioni settembre 2020 [37]
Volvo ECR25 Electric
Per molti, non per tutti
La versione Electric non
sostituisce quella diesel ma
è LA soluzione per lavorare
in contesti dove le emissioni
zero sono la regola e dove
la rumorosità è un problema
QUANDO IL GIOCO VALE LA CANDELA Il mondo construction
e delle macchine operatrici conoscono l’alimentazione
elettrica da anni, soprattutto sfruttata per applicazioni
stazionarie in miniera e in impianti di movimentazione
materiali. La sfida di oggi è lavorare senza essere attaccati
alla spina, con la stessa versatilità e mobilità di una
macchina diesel. Di fatto un miniescavatore o una pala
gommata compatta elettrica hanno ancora, per ora, costi
di produzione e vendità molto più elevati. Essenzialmente
la clientela che oggi sceglie questi modelli lo fa per ottenere
lavori in condizioni speciali che permettono di ripagare
l’investimento in pochi anni. Le batterie sono garantite 5 anni.
Per lavorare di notte i fari a led sono essenziali e... consumano pochissimo
DOVE L’ELETTRICO PERMETTE DI LAVORARE
COMPETENZE CONDIVISE
Per il gruppo Volvo
l’autotrazione elettrica non
è cosa di ieri e la condivisione
delle tecnologie con
le differenti divisioni
ha permesso di accumulare
un’esperienza superiore
alla media. Nei prossimi
anni saranno lanciati
diversi modelli Construction
100% elettrici.
INTERNO STRUTTURE ZONE A DIVIETO EMISSIONI AREE SCARSA AERAZIONE
Fast charger da muro
(nel tondo, per uso
interno IP21) oppure
da cantiere con armadio
protettivo a norma IP54
per un peso
complessivo di 130 Kg.
Di giorno in giorno o anche fast
Caricando la macchina da rete a 230V le batterie assorbono massimo 3kW/h e
il tempo di carica varia da un minimo di 5 ore con intensità di corrente di 16A
a un massimo di 13,5 ore con intensità 6A. Con intensità 10A
contate 8 ore. Sono poi disponibili soluzioni fast charger
DC sia da parete in ambiente chiuso, sia da esterno.
In entrambi i casi, il voltaggio trasmesso alla macchina
è di 400V e scegliendo la versione da
360A di intensità si arrivano a trasmettere alla
macchina 17,3 kW/h.
Essenziale se si ha più di una macchina
da gestire o se si utilizza molto il martello,
il fast charger ricarica l’ECR25 Electric
in 1 ora e un quarto o fino all’80% in soli
55 minuti. La presa “fast” è sotto al cofano
posteriore, vicino alle batterie.
KIT STANDARD L’ECR25
Electric è fornito con cavo
da 5 metri che da un lato
ha il connettore alla macchina
Type 2 a sette poli e dell’altro
due tipi di prese industriali
16/32A o la domestica
Schuko. Il cavo da 5 metri
include un modulo che
da una parte analizza
in automatico l'ingresso
da rete per determinare
il tempo necessario alla
ricarica e dall’altra funziona
come interruttore salva vita
per anomalie.
ostruzioni
4 ORE DI LAVORO CONTINUO
È questa l’autonomia dichiarata
da Volvo con lavoro in condizioni
di utilizzo reale in fase
di scavo e carico.
Equivale
ad una giornata
di lavoro.
PRESA E CAVO TIPO MENNEKES
Sopra, la presa d’alimentazione a sette
poli del Volvo ECR25 Electric con il cavo
standard. Quando inizia la ricarica,
la macchina blocca meccanicamente
e in modo automatico il cavo nella spina
per motivi di sicurezza. Non si sbaglia.
• Zero costi per monitorare
emissioni e studiare l’impatto
ambientali del cantiere
• Emissioni zero a tutela
per un contestio di lavoro salubre
• Pieno rispetto delle norme
• Basse emissioni acustiche per
autorizzazioni a lavori in notturna
• Possibilità di lavorare in aree
vietate a motori termici
• Lavoro vicino a persone
e operatori a terra
• Nessun costo per estrazione
fumi in tunnel o sotterraneo
• Si lavora anche in ambienti
chiusi e angusti o interni
• In ambienti attigui a strutture
ospedaliere e sanitarie
[38] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [39]
1 2
Volvo ECR25 Electric
FUSIBILI IMPIANTO 48V
Il Volvo ha il pregio di avere uno schema
a “soli” 48V. La formazione specifica dei
tecnici resta d’obbligo ma non si tratta
certo di un impianto ad alta tensione da
400V e oltre come sulle auto.
1
3
6
5
8
7
4
4
3 MODULI PER 20 KWH DI CAPACITÀ
Le batterie prendono parte del vano
motore e lo schema elettrico
è in parallelo. Se una batteria registra
anomalie il BMS la può escludere
e far lavorare (con meno autonomia).
2
5
BMS E COOLING Il battery
management system ottimizza
la ricarica proteggendo le batterie
da sbalzi di calore e tensione.
Al suo fianco il radiatore dell’olio
idraulico con ventola elettrica che
estrae aria anche dal vano batterie.
L’ECR25 Electric
fatto a pezzi
Stacca batterie per operazioni service
FAST
CHARGING
PLUG Questa
presa permette
di caricare
a un voltaggio
di 400V
indirizzando
il flusso
al convertitore
da AC
a DC a 48V.
.
12V L’impianto elettrico di base della macchina resta un classico 12V
a cui fanno capo il display, l’accensione, le luci di lavoro, le elettrovalvole
di sicurezza. Se la classica batteria è a terra, ci vogliono i cavi.
3
Garantite 5
Volvo CE stima una durata di vita di circa
10 anni del battery pack formato dalle
3 unità agli ioni di litio laminate al manganese.
Lo fa stimando il numero di cicli
di ricarica che le unità arrivano a gestire
senza cali di prestazioni.
Sono le stesse batterie utilizzate per la
pala L25 Electric (6 moduli), realizzate
con tecnologie collaudate da Volvo
Group. Detto questo, le batterie sono
esenti da manutenzione, ma va tenuto
conto che non apprezzano i lunghi
tempi d’inattività. Quando il livello di carica
scende al di sotto del 10% (valore
sotto il quale è bene non andare, per evitare
il blocco della macchina) l’ECR25
Electric passa automaticamente in Eco
Mode mettendo un tetto di 1.800
giri/min al motore elettrico che solitamente
arriva a 2.050 giri/min. La macchina
è garantita 2 anni, le sue batterie
5 anni.
SVEDESE MA DEL GRUPPO ZAPI Per l’ECR25 Electric, Volvo
ha scelto un motore elettrico a magneti permanenti
InMotion della serie GSM. Questa tipologia di motori può
essere definita lo stato dell’arte per applicazioni in ambito
automotive. Rispetto ai classici motori elettrici
di derivazione industriale, quelli sincroni a magneti
permanenti sono più efficienti: tecnicamente lo statore
è azionato da un campo magnetico permanente creato da
elementi perimetrali che permettono di azionare il rotore in
modo istantaneo (coppia immediata). Sull’ECR25 Electric
il rotore gira fino a 2.400 giri/min (Boost) azionando la
pompa idraulica a portata variabile come fosse un motore
termico, ma la coppia potenziale di cui è capace è più alta.
8
MOTORE
INMOTION
Il motore
elettrico
è simile
a quello che
le auto ibride
48V utilizzano
per avere
maggiore
coppia alla
trasmissione.
6
ON BOARD CHARGER Converte
la corrente alternata AC della rete
elettrica in continua DC 48V.
7
INVERTER Converte la corrente DC 48V
in DC 12V per gestire tutte le
funzioanlità elettroniche della macchina.
[40] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [41]
IL SINGOLO O DOPPIO...
...effetto della linea ausiliaria
si regola manualmente,
direttamente dalla cabina.
Volvo ECR25 Electric
VERSATILE
La vocazione
dell’ECR25 Electric
è lo scavo
in contesto urbano
e il florovivaismo.
Ma anche l’utilizzo
di un martello
all’interno
di un ambiente
o di benne bivalve
sono interessanti.
L’ECR25 Electric
può essere
allestito con
doppia linea aux
e attacco rapido
idraulico.
Idraulica tradizionale
A cofano aperto l’ECR
va in sicurezza
Maxi filtro olio
idraulico accessibile
L’impianto del Volvo ECR25 Electric è identico
al modello diesel. Una singola pompa idraulica
a portata variabile che aumenta il flusso d’olio
in modo proporzionale alla richiesta
del distributore load sensing flow sharing
LAVORA COME UN ECR25D Il serbatoio dell’olio
idraulico è plastico (nessun fenomeno di
corrosione per condensa) ed è montato non
distante dalla pompa (ma ad una altezza
superiore per evitare cavitazioni).
Il distributore è a centro chiuso LS flow sharing
Bosch Rexroth con spole compensate
in pressione. Dalla cabina si può regolare la
portata delle linee aux (anche simmetricamente)
e memorizzare differenti settaggi.
D
Distributore LS flow sharing a centro chiuso
con spole compensate in pressione
POMPA
A PORTATA
VARIABILE
La portata
nominale della
pompa è di 58
litri/min e arriva
a ben 25 MPa di
pressione
massima.
Per la prima
linea idraulica
ausiliaria
proporzionale
Volvo dichiara
50 litri/min di
portata, mentre
per la seconda
23 litri/min.
ROBUSTA
E SCATOLATA
La lama è curata,
con molti rinforzi
e ha schiena
scatolata.
Di qualità anche
l’attacco
al sottocarro.
BEN COLLAUDATO Apprezzabile
anche la fattura del sottocarro con
testate di supporto ruota folle
in fusione, una lavorazione unica
nella categoria dei mini.
La macchina ha la seconda marcia
e scala automaticamente.
Filtro sui ritorni idraulici brevettato
Rabbocco
olio idraulico
Livello
olio
Singola pompa a portata
variabile da 58 litri/min
ESCLUSIVO A destra, in primo piano, il filtro dell’olio idraulico brevettato
attaverso il quale corre tutto l’olio proveniente dagli impianti di ritorno
di circuiti ausiliari, motore di rotazione, pompa, comandi e motori
di traslazione. Questo filtro dell’olio idraulico trasparente protegge
al meglio l’impianto idraulico dell’ECR25 Electric. Tutti i drenaggi sono
filtrati e le impurità sono anche visibili a occhio nudo.
Ritorni impianto
idraulico
Costruzioni maggio 2022 [43]
WALKAROUND di
ostruzioni
Volvo ECR25 Electric
Guida smart
Un display lcd su un miniescavatore
non è mai stato così utile. Quando non
si sente il motore girare, uno sguardo
al monitor dà sicurezza. L’interfaccia
aiuta anche a gestire l’autonomia
Lavorare zen
PRESTAZIONI SILENZIOSE Il nuovo Volvo ECR25 Electric ha una
potenza motore (elettrico) e un valore di coppia massima
erogabile con un alto potenziale, ma limitati per offrire
prestazioni in linea con la versione diesel. La reattività
del compatto Volvo elettrico è però superiore al modello
tradizionale e può essere regolata tramite tre modalità
operative: Eco (1.800 giri/min), Standard (2.050 giri/min)
e Boost (2.400 giri/min). Quando le batterie scendono sotto
al 20% di carica la macchina suggerisce di lavorare in Eco
Mode, ma sotto al 10% di carica il Volvo ECR25 Electric
attiva da solo la modalità più risparmiosa.
Biella e richiamo in fusione
Punti ingrassaggio protetti
QUALITÀ BEN VISIBILE
Il braccio è lo stesso
dell’ECR25D. Molti i dettagli
in fusione per garantire
robustezza e rigidità
torsionale. I cilindri idraulici
hanno la testa saldata per
frizione (allineamento
perfetto nel tempo, nessun
trafilamento nel tempo)
e quello di sollevamento
è protetto integralmente.
FUSIONE A PROFUSIONE Blocco
di brandeggio, base e testa del braccio,
testa e punta dell’avambraccio...
La fattura del braccio è molto curata,
esattamente come sull’ECR25D.
PANORAMICA A monitor si vede
il regime del motore elettrico con
attorno il livello di carica.
SOTTO AL 10% È ECO Quanto il livello
di carica cala, la macchina suggerisce
e poi impone di lavorare in Eco.
MONITORAGGIO Come per un diesel
il consumo dipende dal carico
idraulico richiesto. Tutto è a monitor.
ATTREZZATURE L’interfaccia spiega
all’operatore come variare
le impostazioni. A prova di noleggio.
PRONTO A LAVORARE Il monitor
conferma l’accensione del sistema
e indica come iniziare a lavorare.
CARICA TERMINATA Quanto non
c’è più autonomia, un alert acustico
e visivo richiama l’attenzione.
REGOLAZIONE ASIMMETRICA
Il flusso idraulico della linea X1
è regolabile in modo asimmetrico.
CARICA STANDARD Quando si vuole
ricaricare, la macchina indica
la sequenza operazioni da seguire.
COME IN STANDBY Se non si toccano
i comandi, il BMS “stacca” il motore
elettrico, pronto a ripartire al secondo.
IN CARICA FAST La schermata
evidenzia la potenza assorbita, il livello
di carica e l’autonomia raggiunta.
HOME PAGE Da questa schermata
base si ha sempre un quadro
complessivo di stato e impostazioni
della macchina.
CARICA FAST Nel caso si imposti
la carica con fast charger il sistema
ricorda di utilizzare la presa posteriore.
Impostazione grafica monitor notte/giorno automatica
Costruzioni maggio 2022 [45]
WALKAROUND di
ostruzioni
Volvo ECR25 Electric
SOLO
72 dB(A)
A BORDO
Protetti anche
dal freddo
L’ECR25 Electric è disponibile solo in versione cabina,
senza clima, ma con modulo di riscaldamento. Le ampie
vetrature (apribili) garantiscono un’ottima visibilità
ROPS, TOPS, OPG LEVEL I La cabina
è la stessa dell’ECR25D, realizzata con
guscio di base in materiale composito,
e unita al telaio con supporti elastici.
L’unica differenza è il monitor lcd
da 5 pollici che guida l’operatore
nell’esperienza full electric
tramite la nuova pulsantiera
con controller rotativo.
Il sedile è un Grammer con
sospensione meccanica
regolabile, i manipolatori
Bosch Rexroth. A sinistra della
postazione c’è una presa da 12V
con vano per inserire uno smartphone.
Velocità su leva lama
Soglia cabina antiscivolo funzionale
e non troppo aggressiva
SILENZIOSO
E NON VIBRA
La pressione
acustica
dichiarata,
pari a quella
di un escavtore
da 20 t,
non rende
giustizia
al silenzio
e al comfort
che si riscontra
sull’ECR25
Electric in ogni
condizione
di lavoro: dalla
traslazione, allo
scavo veloce.
Qualità verificata
in fabbrica
Sospensione sedile regolabile
4 supporti elastici cabina bidirezionali
PULSANTE DI RICARICA Unica
differenza rispetto al modello diesel
il pulsante per avviare la ricarica.
Una gamma
zero emission
TRE MINI, DUE PALE ARTICOLATE
Oltre all’ECR25 Electric, entro l’anno
arriveranno in Italia anche l’ECR18
Electric girosagoma da 1,8 t
(in foto a destra la versione diesel)
e anche la versione di pari peso ma
con torretta tradizionale EC18 Electric,
che dovrebbe avere più autonomia del
modello compatto. Al loro fianco sono
disponibili anche la due pale gommate
articolate L20 e L25 (benna da 0,7 e 0,9 m 3 )
caratterizzate da un motore sincrono
a magneti permanenti da 32 kW di potenza
di picco per l’idraulica di lavoro e di uno
asincrono da 36 kW per la trasmissione.
LOCALIZZAZIONE SATELLITARE E TRASMISSIONE DATI
CARETRACK Il sistema di localizzazione
gps è parte dell’allestimento di serie.
Si può integrare con la trasmissione dati
gprs che permette di monitorare
da remoto l’ECR25 Electric come altri
modelli Volvo in flotta. La centralina
CareTrack è protetta dietro al modulo
BMS, mentre l’antenna (in foto,
a sinistra) è montata in posizione
protetta, dietro la fiancata destra
removibile. Il sistema permette
di monitorare da remoto le ore effettive
della macchina, l’autonomia residua,
i termini delle manutenzioni da fare
ed eventuali anomalie. È disponibile
anche la funzione geofencing.
DIAGNOSTICA COMPLETA
L’elettronica dell’ECR25
Electric è più articolata
del modello diesel.
Molti i dati diagnostici
disponibili via portale
CareTrack e connettendosi
con l’OBD accessibile
stando seduti in cabina.
[46] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [47]
New D8 for power generation
Reliable, Powerful, Compact.
Available for all power gen application.
Volvo ECR25 Electric
Il Volvo ECR25 Electric in numeri
Peso operativo
Potenza di picco (continua)
Motore elettrico InMotion
Tipo
Caratteristica
Gestione
Regime (max)
Modalità operative
Numero batterie
Tipologia
Ricarica rete 230V 6A (16A)
Ricarica fast 400V 16A (32A)
Autonomia dichiarata
Emissioni allo scarico
Pressione acustica
Pompe
Portata (Aux 1)
Regolazione pompa
Distributore a cassetti
Pressione massima
Profondità di scavo
Profondità plinto
Dist. scavo a terra
Altezza di carico
Forza strappo
Forza penetrazione
Velocità traslazione
Velocità rotazione torretta
Passo/lunghezza carro
Rulli d’appoggio
Larghezza sottocarro
Larghezza dei cingoli
Sbalzo posteriore
Scavo disassato (sx-dx)
Lungh. trasporto
Altezza trasporto
Lama (W-H)
Sollevamento-abb. lama
Sbalzo lama
Batteria accensione
Sistema/serbatoio idraulico
2.730
18 (14,7)
Serie GSM
AC sincrono
magnete permanente
elettronica BSM
2.050 (2.400)
Eco, Std, Boost
3
ioni di litio
13,3 (5) ore
1,55 (1,15) ore
4 ore continuative
nulle
72 dB(A)
1 portata variabile
58 (50)
LS flow sharing
press. comp.
23,5
2.965
2.119
4.602
2.957
2.233
1.497
2,4 - 4,5
9,4
1.440/1.906
3
1.550
300
750
496-784
4.525
2.535
1550 - 312
239 - 225
1.365
70 - 12 V
33/23
kg
kWh
giri/min
l/min
MPa
mm
mm
mm
mm
daN
daN
km/h
giri/min
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
Ah
l
Garanzia anche estesa
MANUTENZIONE ESPERTA L'ECR25 Electric
ha una garanzia completa di 2 anni
che include 2 anni di assistenza gratuita
(1.000 ore/1° anno e 2.000 ore/2°anno)
esclusi i soli costi di trasferta
del tecnico. Al termine dei 2 anni
è possibile estendere la garanzia
gratuitamente contro i difetti per altri
3 anni e, per godere della copertura
aggiuntiva di 3 anni su batterie
e componenti elettronici, bisogna
sottoscrivere un contratto di manutenzione
con il concessionario Volvo CE.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ore
• OLIO IDRAULICO 1.000 ore
• RIDUTTORI TRAZIONE 500 ore
• INGRASSAGGIO BOCCOLE 50 ore
Industry-leading power density and a compact size
Volvo Penta’s D8 Stage II and IIIA/Tier 3 genset engine has been built with a high power-to-weight
ratio, giving it industry-leading power density and an extremely compact design for its power class.
It has been designed for quick, easy, and economical installation as well as ease of operation and
maintenance.
100% RELIABILITY
high tech solution make this compact smooth powerful engine for power generation. Hundreds of
thousands of testing hours to guarantee 100% reliability.
FUEL EFFICIENCY
The D8 features state-of-the-art, high-tech diesel fuel injection and charging systems with low internal
losses, contributing to excellent combustion, low fuel consumption, and an extremely attractive total
cost of ownership.
EASY SERVICE & MAINTENANCE
Easily accessible service and maintenance points contribute to the ease of service of the engine.
BASED ON PROVEN TECHNOLOGY
The new D8 industrial genset engine is based on mature technology concepts that have undergone
hundreds of thousands of testing hours and real-world use in a wide variety of applications across the
Volvo Group. Volvo Penta engineers have perfected the design and optimized the D8 for the power
generation segment, allowing customers to benefit from proven, reliable components.
LOW NOISE
This 8-liter power generation engine has been developed to produce smooth and vibration-free
operation with low noise levels. The lower noise emissions have been achieved by choosing more
sophisticated fuel injection technology and by adding a top-of-the-line Visco fan clutch. Noise
reductions of up to 2.5% – compared to previous products – have been measured.
TESTED TO THE MAXIMUM
To verify performance, reliability, and durability, the D8 was tested to the maximum – at temperatures
of -25ºC through to 60ºC of sweltering heat – in real-world field tests with customers. This extensive
testing ensures the engine functions with the required performance and reliability levels in all the
applications, climates, and environments Volvo Penta customers operate in.
For more information please visit: www.volvopenta.com
www.volvoce.it
Si ringrazia per la collaborazione Volvo CE Italia.
Macchine&Componenti
Midiescavatori
UNA SPINA
nel fianco
Bobcat cambia le carte in tavola
lanciando l’E88 R2, un midi progettato
e sviluppato al 100% internamente.
Darà del filo da torcere ai concorrenti
Testi e foto di Matthieu Colombo
[50] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [51]
Midiescavatori
L’arrivo in gamma dell’E88 R2 è per Bobcat Europe una
svolta epocale, figlia di una strategia pianificata da tempo
per consolidare, migliorare e ampliare l’offerta della
Lince che, tra l’altro, ha iniziato a prendere le distanze dai
cugini del mondo Doosan distinguendo le reti commerciali
nei differenti Paesi europei, ma anche distinguendo in modo
netto le squadre di lavoro interne.
Il nuovo midiescavatore E88 R2 è il perfetto testimone di questi
cambiamenti visto che, a differenza dell’E85 uscente, progettato
e costruito da Doosan, questo midi Bobcat è stato
progettato negli Stati Uniti, in sinergia con Bobcat Europe per
avere un prodotto all’altezza delle aspettative dei clienti europei
in termini di sensibilità idraulica e allestimento, ed è prodotto
in un unico stabilimento al mondo, oltreoceano.
Ciononostante, la qualità percepita, le finiture, gli allestimenti
326 MM
Il nuovo
Bobcat E88 R2
ha il carro largo
2.200 mm
e in rotazione
la zavorra
posteriore
oltrepassa
il cingolo
di 326 mm.
Con la zavotta
Heavy sono
468 mm.
e le innovazioni che abbiamo visto su uno dei primi esemplari
di E88 R2 arrivati in Europa sono perfettamente in linea
con la produzione dello stabilimento europeo di Dobris in
Repubblica Ceca. L’esemplare che potete osservare in foto,
lo abbiamo in Sicilia, grazie alla collaborazione della concessionaria
Betra.
Da anatroccolo a cigno
Diciamolo, l’E85 ha avuto un successo globale non trascurabile
ma ormai portava il segno degli anni in termini di
design e livello di confort assicurato.
Molto atteso, il nuovo E88 R2 ci ha colpito per la qualità
complessiva. Saranno il tempo e i cantieri a decreteranno
o meno il successo del modello in Italia, ma di certo si
tratta di un midi che ha un design moderno, una abitabilità
superiore al passato, un comfort elevato, un’interfaccia
operatore con monitor lcd tra le migliori della catego-
ria (secondo noi con il monitor opzionale da 7” diventa la
migliore del segmento) e un allestimento idraulico al top
studiato per soddisfare anche la clientela del centro Europa
e dei Nordics.
L’estetica del Bobcat E88 R2 si allinea totalmente al resto
della gamma, completandola alla perfezione visto che entro
il 2022 arriverà anche la versione con braccio triplice
caratterizzato da una cinematica che noi definiamo “alla
tedesca”, ossia con cilindri nella parte inferiore del braccio.
Fino al suo arrivo, sarà comunque disponibile alla vendita
l’attuale E85 triplice.
Cabina e comfort
Dal punto di vista dell’operatore la grande rivoluzione è in
cabina. Più spazio, una visibilità decisamente superiore a
360°, un sedile migliore con sospensione meccanica, comandi
joystick Bosch Rexroth che lavorano in concerto con
le pompe di pari marca, ma soprattutto un display Lcd a colori
da 5 pollici che permette di monitorare lo stato della
macchina, regolare le impostazioni delle linee idrauliche ausiliarie
e visualizzare le immagini della retrocamera.
A richiesta, il monitor da 7 pollici touch screen capacitivo
accoppiato a ulteriori funzionalità e possibilità di regolazione
(leggete la pagina dedicata alla nuova interfaccia).
Potenza efficiente, fatta in casa
Al top della gamma di midi escavatori compatti della Lince,
il nuovo E88 R2 è anche motorizzato Bobcat con il potente
4 cilindri D24 turbo Stage V da 2,4 litri di cilindrata (prima
era un 3,3 aspirato) che ha già dato prova d’affidabilità in
applicazioni movimento terra sotto ai cofani del fratello minore
E60, ma soprattutto di skid gommati, skid cingolati e
pale gommate articolate. Grazie al nuovo motore che, tra
l’altro, permette ai concessionari Bobcat di gestire internamente
ogni procedura di diagnosi e garanzia, la potenza
del peso massimo Bobcat è del 10% superiore rispetto
all’E85, arrivando a 48,5 kW erogati a 2.100 giri/min, mentre
la coppia massima cresce del 5% arrivando a 249 Nm
a soli 1.600 giri/min.
Prestazioni trasportabili più facilmente
Rispetto al precedente E85 che era quasi un girosagoma,
l’E88 R2 è uno short radius (la zavorra posteriore sbalza di
CILINDRO A SINISTRA Come sui Bobcat più compatti,
il nuovo E88 R2 ha il blocco di brandeggio con cilindro
di azionamento a sinistra, sempre sotto gli occhi
dell’operatore e mai esposto (non visibile) sul lato destro.
[52] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [53]
Macchine&Componenti
Midiescavatori
5 POLLICI DI SERIE Il nuovo
Bobcat E88 R2 ha di serie
un monitor lcd a colori
da 5“ controllabile con
selettore rotativo,
ma scegliendo il Deluxe
touch screen capacitivo da 7”
si accede a quella che
secondo noi è la migliore
interfaccia della categoria.
Al monitor di serie non
mancano funzionalità,
ma poter selezionare
e scorrere i menu con un dito
è un altro mondo.
DEPTH CHECK SYSTEM®
SBANCAMENTO
Con benna e lama a terra
si parametra la quota zero.
Si imposta quindi la profondità
a monitor e si scava fino al limite.
Per ricominciare il ciclo si alza
e abbassa la lama.
Colore di sfondo monitor adattivo secondo la luminosità esterna.
5 POLLICI CON
SELETTORE ROTATIVO
Se non avessimo toccato
con mano la versione con
monitor touch screen
capacitivo, avremmo
apprezzato molto questo
monitor “base” perchè
in linea con
i migliori concorrenti.
Il non plus ultra della categoria
326 mm oltre i cingoli) ed offre prestazioni e forze superiori.
La macchina con zavorra standard dimostra di essere
più stabile che in passato nonostante il carro sia più stretto
di 100 mm (ma in appoggio laterale compensa grazie
a grandi rulli a doppia flangia) e più corto di 100 mm. In compenso
lo sbalzo lama, ora molto più robusta e profilata
per accumulate molto materiale, aumenta passando dai
1.910 a 2.009 mm.
Analizzando le prime forze di sollevamento indicate dal costruttore
possiamo intuire che l’E88 R2 ha prestazioni superiori
alla media di categoria e superiori all’E85 anche
dell’8%. Se poi, si allestisce l’E88 R2 con la nuova zavorra
supplementare imbullonata da 407 kg di peso (468 i mm
di sbalzo oltre cingolo) le prestazioni in sollevamento laterale
vanno alle stelle. Nel complesso, abbiamo un midi da
8994 kg di peso operativo con bilanciere standard da 1.840
mm (quello lungo da 2.180 mm pesa 37 kg in più), che con
zavorra supplementare arriva a 9.400 kg circa. La versione
con braccio triplice attesa per la fine dell’anno si avvicinerà
quindi alle dieci tonnellate.
In termini di forze quella si trappo è dichiarata in 5.560 daN,
mentre quella di penetrazione è di 3.910 daN con bilanciere
standard da 1.840 mm, mentre con quello lungo da 2.180
mm il costruttore dichiara 3.530 daN.
[54] maggio 2022 Costruzioni
GRIGLIA
FRONTALE
L’allestimento
Italia include
la griglia
di protezione
superiore,
mentre
a richiesta
si puà montare
la frontale.
TRINCEA Si parte con
uno scavo verticale (parete)
si punta la benna a quota zero
e alla quota massima verticale
desiderata. Poi si procede con
la trincea.
ANCHE CON LASER
Se avete una stazione laser
potete acquistare un kit
“semaforo” che si monta sul
penetratore e indica con luci
rosse e verdi quando la quota
impostata è raggiunta.
Sensori Depth Check System su braccio e avambraccio
BIANCO O NERO Lo sfondo del monitor
varia in base alla luminosità esterna per
assicurare sempre la massima
leggibilità. Il contrasto è sempre ottimo.
AUTO IDLE REGOLABILE
Con il monitor da 7”, il ritorno al regime
minimo del motore è regolabile dai
4 secondi (Standard) fino a 270 secondi.
TUTTO SOTTO CONTROLLO
Il sistema memorizza la manutenzione
di tutti i liquidi e tutti i filtri. Le anomalie
rilevate sono visibili al service.
IDRAULICA AL CENTRO In base alla
tipologia di attrezzatura idraulica
selezionata, la macchina propone
la regolazione del flusso delle linee aux.
PRESSIONE E TEMPERATURA OLIO
Tra i parametri rilevati dall’elettronica,
anche la pressione, la temperatura
dell’olio idraulico e il consumo medio.
MULTIMEDIALE... Il sistema integra
un vero e proprio infotainment con
radio, predisposizione per lettura
di fonti esterne e interfaccia bluetooth.
MULTIFUNZIONE SEMPLICE Il nuovo
monitor semplifica molto la gestione
delle funzioni idrauliche tramite
una iconografia semplice e intuitiva.
SI INTERFACCIA CON I LASER
È possibile sincronizzare il sistema
di aiuto allo scavo Depth Check con
le differenti stazioni laser in cantiere.
LIBRERIA MUSICALE La musica
e i podcast che avete sul telefono
o su un cloud può essere ascoltata
grazie alla connessiona bluetooth.
Midiescavatori
MOTORE YANMAR?
ORA LA GARANZIA DURA 5 ANNI!
Bobcat E88 R2 Stage V in numeri
Peso operativo
Potenza
Motore Bobcat
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura
Velocità del pistone
Valvole per cilindro
Distribuzione
Iniezione common rail
Fasi d'iniezione
EGR controllo elettronico
Trattamento gas di scarico
Alimentazione aria
Pompa
Portata (Aux1/Aux2)
Regolazione pompa
Distributore a cassetti
Pressione
Profondità di scavo (lungo)
Prof. plinto (lungo)
Dist. scavo a terra (lungo)
Altezza di carico (lungo)
Forza strappo
Forza penetrazione (lungo)
Velocità traslazione (scala)
Velocità rotazione torretta
Passo/lunghezza carro
Rulli d’appoggio
Larghezza sottocarro
Larghezza suole
Sbalzo post. (zav. opt)
Scavo disassato (sx-dx)
Lungh. trasporto (lama ant.)
Altezza trasporto
Lama (W-H)
Sollevamento-abb. lama
Sbalzo lama
Batteria
Alternatore
Serbatoio gasolio
Sistema/serbatoio idraulico
[56] maggio 2022 Costruzioni
8,89
48,3
D24 Stage V
2,4
4
90 x 94
2.100
6,4
2
convenzionale
180 MPa
multi
si raffreddato
Doc + Dpf
turbo
singola variabile
149(95/62)
LS flow sharing
press. comp.
25
4.519 (4.859)
2.587 (2.883)
7.087 (7.418)
4.537 (4.765)
5.560
3.910 (3.530)
2,5 - 4,4 (auto)
n.d.
2.311/2.896
5
2.200
450
326 (468)
622-907
6.329 (6.341)
2.540
2.200 -462
470 - 410
2.009
n.d.
n.d.
116
n.d.
ton
kW
l
mm
giri/min
m/s
l/min
MPa
mm
mm
mm
mm
daN
daN
km/h
giri/min
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
Ah
A
l
l
Garanzia estesa e manutenzione extra
Al pari degli altri escavatori compatti della Lince, il nuovo
E88 R2 è garantito due anni o 2.000 ore da fabbrica. Sono
poi disponibili delle soluzioni di estensione di garanzia
Bobcat Protection Plus che possono coprire la macchina
fino a un massimo di 5 anni o 6.000 ore.
Il grande valore aggiunto di queste formule opzionali è che
segue il numero di telaio del midiescavatore, anche se viene
venduto dal primo proprietario, fino al raggiungimento
dei termini di garanzia a contratto. È una piccola attenzione
all’acquisto che può fare la differenza al momento
della vendita in termini di valore residuo della macchina.
A complemento sono disponibili anche contratti di manutenzione
BobCARE PM per dormire sonni tranquilli e
ridurre la possibilità di fermi macchina.
MOTORE STAGE V Già ben collaudato, il 4 cilindri turbo
common rail di Casa ha già dato prova di forza.
Oltre alla potenza specifica di cui è capace, il punto
di forza è la diagnostica aperta alla rete service Bobcat.
5.000 ORE DI GARANZIA GRATUITA SUI MOTORI
YANMAR PER MACCHINE DA COSTRUZIONE
Basta con la preoccupazione di fermi macchina. YANMAR offre i migliori motori nella
classe di potenza fino a 155 kW. YANMAR è il giusto partner per l’efficienza del vostro
veicolo ed ora rinnova il suo impegno fornendo una garanzia di 5 anni. La nuova
garanzia gratuita fino a 5.000 ore è disponibile per tutti i nuovi motori immatricolati
della serie TN. Una nuova garanzia per la massima affidabilità, e la vostra macchina
sarà sempre operativa.
‘22
SALA 4 STAND 425
yanmar.com/eu/industrial/it/5-anni-garanzia
Macchine&Componenti
Reti assistenza
NUMERO 1
DA 25 ANNI
Nel 2022,
Kubota
è stato
il costruttore
che ha
venduto
in Europa
più “mini”
nella fascia
da 0 a 6 t.
E lo ha fatto
per il 25°
anno
consecutivo.
DREAM TEAM Sopra, da sinistra, Salvatore Romano Trainer & Service Support
Kubota, Carlo Massimo Sevà, Service Manager Italy e Construction Machinery
Division Kubota Holding Europe e Gianluca Chiesa Trainer & Service Support
Kubota. Sopra a destra un momento del Service Manager Meeting 2022 a Roma.
25
25ANNI
No.1
MINI
ESCAVATORI
Migliorare
per crescere
La rete d’assistenza di Kubota Italia si prepara
ad affrontare nuove sfide tecniche e formative
per ottimizzare il servizio al cliente finale
Testi di Matthieu Colombo
Oggi vi presentiamo quella
che hai nostri occhi è
la rete service più avanzata
nell’ambito delle macchine
movimento terra compatte in Eu -
ropa. Non intendiamo fare un me ro
paragone tra le diverse “squadre” in
termini di forze sul campo o di uomini,
ma piuttosto mettere sul piatto della bilancia
sia la visione a lungo termine di un
costruttore, sia la sua strategia di sviluppo
dei servizi di assistenza per rafforzare
la propria rete di distribuzione, che considerare
il livello della preparazione tecnica specifica
sui singoli modelli, ma anche gli strumenti
scelti per consolidarla.
Veniamo al punto. Scoprire l’impegno con cui Kubota Europe
sta sviluppando da oltre vent’anni una strategia after sales
lungimirante, ispirata per certi versi alle logiche del settore
automotive, ci ha sorpreso nonostante sapessimo bene
qual è il ruolo da leader di mercato che Kubota gioca da anni
nel Vecchio Continente in termini di vendite di miniescavatori.
Ad aprirci le porte del Service Kubota, un mondo a noi
KUBOTA
ITALIAN
DEALER &
SERVICE
NETWORK
[58] maggio 2022 Costruzioni
Macchine&Componenti
Reti assistenza
finora sconosciuto, è stato Carlo Massimo Sevà, service manager
constructon machinery business unit di Kubota Holding
Europe, nonché service manager della divisione MMT Italia
di Kubota Europe. Abbiamo incontrato Sevà all’indomani del
Service Manager Meeting Kubota Italia tenutosi a Roma lo
scorso 15 aprile. Si tratta di un evento periodico, a cadenza
minimo annuale, dedicato agli uomini della rete di assistenza
Kubota formata dai concessionari italiani che oggi contano
44 sedi sul territorio.
Dagli anni ‘90 alla Kubota University
Il primo corso di formazione organizzato per il service da
Kubota Italia risale al 1999. Da allora, con un crescendo
proporzionale se non superiore al successo in termini di
Garanzia estesa
Alla garanzia standard di 2 anni o 2.000
ore, è possibile aggiungere dei programmi
di estensione Kubota Care con
coperture fino a 5 anni o 5.000 ore.
Queste formule di estensione di garanzia sono possibili eseguendo
le manutenzioni programmate in rete ufficiale e, per
conseguenza, permettono di certificare le effettive ore di utilizzo
e la cronologia di manutenzione. Al momento della rivendita,
questo si traduce in un valore residuo della macchina
sicuramente più elevato.
quote di mercato, è stato sviluppato un pacchetto di soluzioni
per favorire ed incentivare la formazione tecnica,
nonché un ventaglio sempre più ampio di strumenti per
diffondere la cultura dell’assistenza di qualità con un’escalation
iniziata dai supporti cartacei, poi digitali, quindi sviluppatasi
in rete con l’intranet KubotaNet e oggi integrata
con corsi video e tutorial.
Proprio questo tipo di corsi da remoto fruibili dal sistema
LMS - oggi che la preparazione tecnica della rete Service
di Kubota Italia è elevata e si pone obiettivi sempre più ambiziosi
- sono ad esempio la chiave di volta per iniziare a
formare nuovi tecnici senza rallentare le squadre d’assistenza
più performanti nella corsa verso gli ambiziosi obiettivi
del progetto europeo “Road to 2025”, un piano d’azio-
L’IMMAGINE CONTA
Il grande sforzo che Kubota Europe
sta facendo in termini
di omologazione della rete
di assistenza in termini
di formazione, attrezzature
tecniche richieste e conformità
delle officine, passa anche
per l’acquisto di tute Kubota.
ne articolato sia sulla crescita del service
in termini di volumi, formazione e
professionalità, sia sullo sviluppo di un
modello di business incentrato sul noleggio
da parte dei concessionari ufficiali
Kubota.
KES, un sistema analitico e incentivante
Per motivare i concessionari e i loro tecnici d’assistenza
a seguire la visione Kubota, uniformare la qualità del loro
operato, omologare il livello tecnologico delle strumentazioni
utilizzate in e fuori officina e, non ultima, legare la loro
immagine al marchio Kubota, la divisione service del costruttore
ha perfezionato negli anni il sistema analitico
di confronto Kubota Evaluation System che motiva e premia
di anno in anno (anche economicamente) i concessionari
che si distinguono per gli obiettivi raggiunti dal servizio
di assistenza.
Il sistema di valutazione prevede una classificazione
in classi oro, argento e bronzo. Ogni anno, sul gradino
più alto del podio salgono i concessionari che raggiungono
un livello compreso tra l’80 e il 100 degli obiettivi,
al secondo posto quelli tra il 79 e il 60 per cento e
con la maglia di bronzo chi non supera il 59% degli obiettivi.
D’altro canto Kubota è al fianco dei concessionari per
supportarli nelle strategie di sviluppo, come anche nella
crescita del service, sia in termini di investimenti in “hardware”,
sia in formazione.
Oggi, ad esempio, ogni service ufficiale Kubota deve avere
il sistema di ricerca guasti KOBD-ACE con relativa licenza,
il sistema diagnostico Digimaster per i motori a
controllo elettronico, strumenti specifici a modelli di recente
introduzione (come ad esempio i K008-5 e U10-5)
e, ovviamente, tute Kubota.
Kubota Tracking System
Anche Kubota propone un suo sistema di localizzazione
GPS e trasmissione dei dati 3G/4G dei
parametri di telemetria per consentire il monitoraggio
da remoto delle macchine, tramite portale
web dedicato consultabile dal cliente finale
come dal service ufficiale Kubota. Il KTS che sarà
progressivamente installato sulle macchine, è un
sistema di trasmissione dati.
Attualmente fa parte dell’allestimento di serie del
KX080-4 e permette di localizzare la macchina
(con funzione geofencing e recinzione ad orari
prestabiliti ed avvisi anomalie via email), di monitorare
il monte ore operative e lo stato d’uso della
macchina tramite i principali dati di diagnosi e
quindi pianificare gli interventi di manutenzione.
Obiettivi a breve termine e dialogo
Per il 2022, i concessionari hanno obiettivi “comuni”, come
avere due tecnici delegati al servizio su macchine Kubota
e disponibili a seguire tutti i corsi di formazione (in presenza
e da remoto) a calendario. Inoltre, a seguito di una
puntuale analisi delle strutture d’assistenza della rete italiana,
Kubota ha identificato obiettivi “individuali” per uniformare
le singole realtà sul territorio in termini di sicurezza,
spazi, attrezzature, aree dedicate o disponibili a
momenti normativi e, ovviamente, una visibilità del marchio
Kubota all’altezza di un concessionario.
Sempre nel 2022, i responsabili service di ogni concessionaria
saranno chiamati a partecipare a videoconferenze
semestrali di aggiornamento,
a valutare il rapporto con Kubota tramite due audit, a suggerire
eventuali miglioramenti operativi e a una verifica periodica
degli obiettivi secondo tempistiche concordate.
Corsi 2022 LMS e in presenza
Dal punto di vista della formazione, quest’anno saranno
online nuovi corsi e tutorial sulla piattaforma LMS che vanno
a integrare quelli disponibili dal 2021 (Diagmaster,
Idraulica di base, KC300HR-5, KX080-4alpha2, Pale gommate
serie R ed RT) e anche nuovi tutorial (nel 2021 sono
stati sui Serie-5, sul nuovo monitor lcd dei Serie-5, sui dispositivi
Dpf e sul rinnovo della licenza Diagmaster).
Sono poi in programma in date multiple dei corsi erogati
in presenza presso le nuove aule attrezzate della filiale
italiana di Kubota a Milano. I temi 2022 sono: Serie Mini,
Serie Midi, Corso Motori, Corso strumenti digitali e Corso
ricerca guasti.
I responsabili del servizio della rete concessionari Italia
hanno apprezzato molto il meeting di Roma, anche come
occasione di ritrovo e condivisione. Inoltre, i partecipanti
all’evento hanno dimostrato di condividere i temi trattati
e compreso l’importanza di un impegno comune per
raggiungere gli obiettivi prefissati e offrire così un servizio
sempre più attento e di qualità ai Clienti Kubota.
[60] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [61]
Macchine&Componenti
Frese
È tra i metodi più efficaci, più rapidi
e più sicuri per la coltivazione delle
cave e per gli sbancamenti
infrastrutturali. È la tecnologia
Terrain Leveler di Vermeer
Testi e foto di Fabrizio Parati
Pierluigi
Lelli,
Presidente
di Vermeer Italia.
UN NUOVO
La cava, in località
Primosole, a Catania,
di proprietà
dell'azienda Ecoin,
è stata il perfetto
palcoscenico
dell'iniziativa
organizzata da
Vermeer.
mondo
Colorita ed estrosa vitalità che si è accompagnata a
una precisa e meditata esperienza conoscitiva delle
macchine attraverso un'analisi sul terreno condotta
con una sistematicità lodevole. È questa la sintesi dell'iniziativa,
che si è tenuta il 7 e l'8 aprile 2022, promossa da
Vermeer, a cui Costruzioni ha partecipato. Con noi, specialisti
da tutto il mondo si sono incontrati in Sicilia, tra Catania
e Lentini, nei “nivei” spazi della Cava Primosole, di proprietà
della società Ecoin, di Catania. Spazi allestiti, per l'occasione,
con aree d'accoglienza e di ristoro per gli ospiti e con postazioni
dedicate ai workshop tecnici. Le prove pratiche delle
macchine, condotte per due intere giornate, associate a
sessioni teoriche di approfondimento tecnico, hanno configurato
in modo eloquente il quadro dei pregi delle protagoniste,
vale a dire due frese Vermeer: la Terrain Leveler
T1055III, con allestimento “chain drive”, e la Terrain Leveler
T1255III, con allestimento “direct drive”, e con il sistema d'abbattimento
delle polveri “Vacuum”.
Le apprezzate novità
Il sistema Terrain Leveler è espressione di una tecnologia
apprezzata e consolidata, nata da diversi anni, e che nell'ultimo
decennio ha trovato sempre più campi di applicazioni:
movimento terra, coltivazione di cave, sbancamen-
La Terrain Leveler T1255III (a sinistra
nell'immagine) e la Terrain Leveler
T1055III (a destra). Si nota in modo
evidente, dal confronto tra le due
macchine, quanto la T1255III, grazie al
proprio sistema “vacuum” di abbattimento
delle polveri, lavori in modo “pulito”.
Sono state due giornate interessanti sia per noi sia per la
clientela e la potenziale clientela che ha partecipato alla
nostra iniziativa a Catania. Abbiamo registrato una partecipazione
interessante sia dal punto di vista dell'utilizzatore
finale sia dal punto di vista delle istituzioni (quali i
settori minerari delle varie regioni). L'iniziativa si è dimostrata
particolarmente interessante anche per noi, perché
attraverso l'occasione di un ulteriore contatto con il cliente
che sta utilizzando questa macchina in questa cava
abbiamo imparato qualche cosa di più a livello pratico.
Questo è stato un vero banco di prova per avere un ulteriore
riscontro sulla validità della tecnologia Terrain Leveler.
Quel che è stato importante è che il cliente che usa la macchina
[l'azienda Ecoin] abbia parlato agli ospiti in visita fornendo
dei dati molto interessanti. E ancor più interessanti
perché forniti non da chi le macchine le vende, ma da
chi se ne serve quotidianamente. È stata significativa, ad
esempio, l'esposizione del confronto tra il costo al m3 che
si ha con l'utilizzo dei mezzi tradizionali e il costo, ben più
vantaggioso, ottenuto dall'uso delle nostre macchine.
[62] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [63]
Macchine&Componenti
Frese
ti per lavori stradali e ferroviari. Ma, nella due giorni in Cava
Primosole, si è avuta occasione di vedere, per la prima
volta in Italia, una Terrain Leveler T1255III arricchita con
gli ultimi ritrovati della ricerca Vermeer, che aprono un
nuovo mondo: dal sistema GPS/laser integrato, che accresce
ulteriormente la linearità della lavorazione, al dispositivo
“vacuum” per l'abbattimento automatico del
95% delle polveri generate durante i processi di lavoro.
Con il “vacuum”, che richiede una bassa frequenza della
manutenzione ordinaria (ogni 1.000 ore circa), si elimina
anche la gravosa operazione di rifornire le cisterne di
acqua dei sistemi che vorrebbero essere ad esso alternativi:
i kit di nebulizzazione. L'efficacia di questi ultimi, tra
l'altro, in caso di clima avverso, può essere ampiamente
ridotta.
Nell'area prove, durante le sessioni di lavoro dimostrative,
l'uso delle due macchine ha persuasivamente evidenziato
i plurimi vantaggi che il sistema Terrain Leveler
di Vermeer permette di ottenere nella coltivazione delle
cave, in rapporto ai metodi tradizionali per mezzo dell'uso
di esplosivi e di martelloni, e nei lavori di sbancamento
per la costruzione di infrastrutture.
La prima macro distinzione necessaria: la tecnologia
“chain drive” (catena), presente sulla Terrain Leveler
T1055III, si identifica con un gruppo fresante a trasmissione
a catena che consente di scavare pareti verticali a
filomuro, mentre la più recente tecnologia “direct drive”
(di cui si avvantaggiava la Terrain Leveler T1255III da noi
vista al lavoro in cava) è data da un gruppo fresante a trasmissione
idrostatica diretta capace di assicurare una
maggiore potenza sul tamburo (il motore idrostatico è
montato a lato del rullo). Tra le due macchine ci sono anche
altre differenze, a partire dalla di motorizzazione. La
T1255III, che pesa 120 tonnellate, ha un motore Caterpillar
da 600 CV e consumi che si attestano tra gli 80 e i 100
litri/ora. L'altra, invece, cioè la più piccola T1055III, disponibile
esclusivamente con la trasmissione a catena,
ha un motore da 400 CV, e pesa 70 tonnellate. Altre differenze:
il tamburo, la parte fresante della macchina stesa,
sulla T1055III è largo 3,20 metri, mentre quello della
T1255III è di 3,60 metri, per una profondità massima di
70 centimetri a passata.
Giorgia
Compagni,
Sales and
Marketing
Assistant, per
Vermeer Italia.
L'idea era quella di mostrare dal vivo il
funzionamento della tecnologia Terrain
Leveler. L'ambizione era quella, pertanto,
di avere uno spazio che ci permettesse
di mostrare tutto quello che possono fare le nostre
macchine. Catania si è dimostrata la sede ideale per l'evento,
proprio per il tipo di spazio che offre la cava in località
Primosole e per l'esemplare disponibilità offerta dall'azienda
Ecoin (proprietaria della cava stessa).
I cantieri in Italia e nel mondo
Partiamo subito dall'illustrare i vantaggi offerti dalle due
Vermeer, precisando che - se pure ce ne fosse bisogno - trovano
fondamento anche in argomentazioni coralmente suffragate
dalle testimonianza più autorevoli, vale a dire da diversi
casi di applicazioni, in America Latina (Cile e Brasile),
ma anche più vicino a noi: ad esempio, nel cantiere, durato
tre anni, per l'allargamento, da tre a quattro corsie, per una
lunghezza di 4,5 chilometri, della S.S. 172 dei Trulli, a Martina
Franca, in provincia di Taranto (ente appaltante, Anas), oltre
alla costruzione di cinque rotatorie. Nel cantiere pugliese
l'obiettivo era lo sbancamento e la riduzione di banchi roc-
[64] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [65]
Macchine&Componenti
Frese
La nostra società è un'impresa generale di costruzioni. Nasce, nel 1995, dall'iniziativa
mia e di mio fratello Emanuele. Non siamo figli d'arte. Abbiamo iniziato facendo
lavori pubblici, mentre ora ci occupiamo solo di edilizia privata. Il cuore della nostra
attività sono le grandi opere, le infrastrutture, i magazzini, i piazzali e i parcheggi, di
qualsiasi dimensione. Siamo impegnati anche nella produzione e commercializzazione
di calcestruzzo preconfezionato: gestiamo due impianti di produzione. Grazie
ad un ampio e variegato parco mezzi di proprietà siamo in grado di eseguire ogni tipo
di intervento: sbancamenti, bonifica terreni, scavi a sezione, costituzione di rilevati.
L'azienda, che ha 250 dipendenti, tra le altre, si occupa anche dell'attività mineraria.
Gestiamo tre cave. Una, di materiale vulcanico, che si trova a Belpasso (CT). Una cava
di sabbia. E quella in cui ci troviamo oggi per l'evento, che è di calcare. Un materiale
della durezza giusta per essere aggredito dalle frese Vermeer. Questa cava l'abbiamo
acquistata da circa cinque anni. All'inizio, ci siamo serviti del metodo di coltivazione
tradizionale con esplosivo. Ci siamo resi conto, in seguito, che il mercato ci
chiedeva materiale più raffinato. Due anni fa ci siamo orientati, pertanto, sulla scelta
della tecnologia Terrain Leveler. È stata una decisione mossa dalla nostra interna
esigenza, certo, ma anche sollecitata dalla grande disponibilità (associata alla
competenza) di Vermeer. Ci hanno convinti anche portandoci le macchine in prova
e sono stati anche molto bravi nel formare un nostro operatore. È da un anno che lavoriamo
con questa tecnologia e ci stiamo lavorando bene.
ciosi (anche molto compatti) e alti tra i 12 e i 15 metri, con
conseguente reimpiego del materiale prodotto per la formazione
di rilevati per il raggiungimento della quota necessaria
per la formazione della nuova corsia stradale. La
richiesta della committenza: operare la frantumazione del
materiale nell'area di lavoro, per evitare il trasporto ad un
campo base e il successivo ritorno in cantiere per la posa in
opera. La scelta, proposta dalla società esecutrice (ATI
Bulfaro – Murano Costruzioni Generali) e condivisa con Anas,
si è orientata sulla T1255III Terrain Leveler. Testata in un
campo prove allestito in cantiere, la macchina Vermeer si
è dimostrata in grado di frantumare il materiale nella pezzatura
adeguata a soddisfare le richieste del capitolato Anas.
La T1255III Terrain Leveler di Vermeer ha certificato, anche
in questo esemplare cantiere pugliese, la possibilità di
Gaetano
Caruso,
titolare
dell'azienda
Ecoin, di Catania.
sostituire, producendo tutti i benefici del caso, i tradizionali
sistemi impiegati per le operazioni di sbancamento (martellone
e lo scavo con gli esplosivi). Risparmio di tempo, contenimento
dei costi, aumento della produzione, minor numero
di mezzi impiegati in cantiere. E poi benefici ambientali:
il Terrain Leveler può essere utilizzato anche in prossimità
di strade trafficate e di centri abitati, grazie al già citato sistema
(opzionale) di abbattimento polveri “vacuum”.
Va sottolineato, inoltre, un altro aspetto comune a molti
cantieri, per fare capire un ulteriore beneficio dato dall'uso
della Terrain Leveler: mi riferisco alla consueta condizione
della variabilità del materiale. Il tipo di roccia e le sue proprietà
determineranno, infatti, il modo in cui il materiale si
frantuma, in base alle forze di compressione e tensione.
Ed è qui che si esprime appieno il vantaggio di una con-
La cabina, interamente
sospesa su efficaci
ammortizzatori
pneumatici, è silenziosa
e perfettamente
climatizzata.
A destra, quadro
comandi presente nella
cabina della Terrain
Leveler T1255III.
sulenza in “tempo reale”,
che si modula sulla natura
del materiale per adeguare
i parametri operativi
della macchina, offerta
dalla competenza dei tecnici
di Vermeer. In base a
quelle che sono le esigenze
del cliente, i tecnici
specializzati di Vermeer
possono anche ridisegnare
la disposizione degli utensili, personalizzandola sulle
necessità del cliente. Scegliere di lavorare con una Terrain
Leveler significa anche avere sempre al proprio fianco il
provvidenziale supporto del service Vermeer.
La realizzazione delle virtù delle frese Vermeer non è esclusivo
appannaggio dei lavori di sbancamento, ovviamente.
Gli stessi vantaggi si hanno nella coltivazione delle cave.
Contenimento dei costi di manutenzione, di gestione, del
L'area della Cava Primosole con gli
spazi allestiti da Vermeer.
personale, perché se si usa una Terrain Leveler l’insieme
del parco macchine per gestire una cava si riduce a pochi
macchinari. Questa tecnologia consente di liquidare
l'uso dell'esplosivo, con il sollievo di evitare procedure che
richiedono grande cautela, alti costi e complessità varie, e
permette anche di eliminare molti passaggi nella lavorazione
del materiale. La pezzatura del materiale omogenea
non richiede il ricorso alla frantumazione primaria.
[66] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [67]
Connessione
Pneumatici Movimento Terra
Dumper connessi
Una soluzione
intelligente per la
gestione da remoto
di una flotta. È questo il
sistema telematico
MyMecalac Connected
Services che permette ad
imprese ed operatori di
ridurre i tempi di fermo e
di ottimizzare la
produttività in cantiere,
grazie ai dati trasmessi
dalle macchine in tempo
reale come ad esempio:
consumo di carburante,
produttività, allarmi e
promemoria relativi agli
interventi di
manutenzione,
funzionalità di geofencing
e diagnostica da remoto.
Disponibile sui dumper da
stabilimento o in kit, ma
anche sugli escavatori
12MTX, 15MWR, 15MC e
sulle pale caricatrici
AS1600, AS210e, questa
opzione garantisce a
pieno regime il
monitoraggio dell'intero
parco macchine.
Costituito da un portale
web (MyMecalac.com) e
da un’app mobile,
MyMecalac Connected Services,
il sistema telematico della Casa francese,
è ora disponibile sui dumper articolati
‘MyMecalac’, il sistema
telematico risolve una
serie di punti critici del
settore macchine
movimento terra.
Evidenzia le macchine su
cui è necessario
intervenire
immediatamente e
fornisce ai tecnici
informazioni preziose per
prevenire i guasti.
“MyMecalac Connected
Services - spiega la Casa
francese - offre a
proprietari e operatori uno
strumento estremamente
avanzato per gestire le
loro macchine.
L'implementazione di una
soluzione all'avanguardia
sull'intera gamma di
dumper permetterà ai
professionisti delle
costruzioni di aumentare
ulteriormente la
disponibilità operativa
delle macchine e di
massimizzare la
produttività”.
Oltre alle funzionalità
telematiche, MyMecalac
Connected Services
include anche un sistema
di avviamento con codice.
Si tratta in pratica di un
tastierino attraverso il
quale l'operatore deve
immettere un codice per
poter avviare il motore.
Grazie alla possibilità di
assegnare un codice
univoco ad ogni utente, e
di poterlo cambiare in
qualsiasi momento, e di
programmarne la
scadenza, questo sistema
garantisce il controllo
totale dell'accesso alle
macchine. Poiché la
sicurezza delle macchine
è fondamentale, in
particolare quando si
tratta di flotte a noleggio,
l’avviamento con codice
evita utilizzi da personale
non autorizzato
semplificando la gestione
del cantiere in totale
sicurezza.
mecalac.com
25-28 Maggio 2022
PADIGLIONE 20-A43
Distributore per l’italia
[68] maggio 2022 Costruzioni
Demolizione&Riciclaggio
Rifiuti da C&D
ALTA
separazione
Unico nel suo genere,
l’impianto finlandese
di recupero materiali,
integra le linee di rifiuti da C&D
con quelle commerciali
e industriali. Per riciclare
in prodotti di alta qualità
Test di Federica Lugaresi
Ottenere uno scarto sempre più selezionato e un prodotto
finale sempre più puro. Questa è la tendenza.
Per far sì che la materia prima seconda resti
in circolo il più possibile e si crei un anello chiuso a livello
mondiale. Sono i presupposti del nuovo impianto
di Remeo Oy, azienda di servizi ambientali, che vede il
connubio tra STADLER e ZenRobotics che hanno, rispettivamente,
progettato l’impianto e fornito le tecnologie
di selezione basate sulla robotica AI.
La struttura, situata nella regione finlandese di Greater
Helsinki, si distingue non solo per l’alto livello di automazione,
ma anche per l’integrazione delle linee di rifiuti da costruzione
e demolizione con le linee di rifiuti commerciali
e industriali, novità assoluta nel settore.
Due in uno
Sicuramente si tratta di un impianto dalle sfide di progettazione
uniche e complesse. Per il fatto di essere il primo
a mixare rifiuti da C&D (da 30t/h) con rifiuti commerciali
e industriali (da 15t/h) con un altissimo livello di automazione.
Il risultato è un progetto che combina separatori balistici,
tamburi di vagliatura, tamburi 3D, selezionatori ottici,
separatori ad aria, robot di selezione, magneti, correnti
parassite e i robot ZenRobotics.
L’impianto Remeo è dotato di 12 bracci robotici che raccolgono
oggetti tra i rifiuti ingombranti da C&D, che possono
pesare fino a 30 Kg e complessivamente eseguono
fino a 24.000 prelievi all’ora. In pratica, i robot eseguono
il lavoro più pesante che non sarebbe né sicuro, né fat-
Carta d’identità
STADLER® si dedica alla progettazione, produzione
e montaggio di sistemi e componenti per
lo smaltimento e il riciclaggio di rifiuti in tutto il
mondo. Il suo team di oltre 450 dipendenti qualificati
offre un servizio completo su misura, dalla
progettazione concettuale alla pianificazione,
produzione, modernizzazione, ottimizzazione,
montaggio, messa in funzione, trasformazione,
smontaggio, manutenzione e assistenza delle
singole macchine e degli impianti di selezione.
La sua gamma di prodotti comprende separatori
balistici, nastri trasportatori, vagli rotanti e delabeler.
Fondata nel 1791, l'attività e la strategia
di quest’impresa a conduzione familiare, insieme
alla responsabilità sociale, sono sostenute dalla
sua filosofia di qualità, affidabilità e soddisfazione
del cliente. w-stadler.de
[70] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio aprile 2022 [71]
Demolizione&Riciclaggio
Rifiuti da C&D
SELEZIONARE
Vaglio
a tamburo
rotante
di Stadler.
ALTA AUTOMAZIONE Con il braccio robotizzato
di ZenRobotics, si raccolgono oggetti tra i rifiuti
da C&D che possono pesare sino a 30 Kg e viene
effettuata la selezione dei materiali ferrosi.
tibile per gli operatori. La capacità annuale del trattamento
dell’impianto è pari a 120.000 t di rifiuti edili e
60.000 t di rifiuti industriali. Che poi verranno riciclati in
prodotti di alta qualità, ottime alternative a materiali vergini,
dando una seconda vita e riducendo la necessità di
incenerimento.
Stretta collaborazione
"La combinazione della nostra esperienza con la linea dei
rifiuti da costruzione e demolizione, la solida familiarità di
STADLER con la linea dei rifiuti commerciali e industriali
e la profonda e vasta conoscenza della robotica di Zen -
Robotics hanno reso questa una cooperazione eccellente
con i migliori risultati", ha dichiarato Mauri Lielahti, Business
Director, Processing di Remeo.
"Abbiamo apprezzato la capacità di STADLER di essere innovativa,
la loro disponibilità a cercare nuove soluzioni e la
disponibilità ad ascoltare le specifiche esigenze del cliente.
Lavoriamo a stretto contatto con ZenRobotics dal 2014
e abbiamo una cooperazione di sviluppo continua. Grazie
alle conoscenze acquisite sul nostro precedente impian-
TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA Separatori balistici
presso l’impianto Remeo. La capacità annuale
e complessiva dell’impianto consente di trattare
120.000 t di rifiuti edili e 60.000 t di rifiuti industriali.
to di riciclaggio, sapevamo come procedere e cosa non
dovevamo o volevamo fare. È stato facile lavorare insieme”.
Pensare prima
Il design ideato poi è assolutamente innovativo e può essere
descritto con il principio “Form from Function”. “La funzione
delle linee è stato lo spunto per ogni decisione di design”
ha spiegato Nikolaus Hofmann, ingegnere di STADLER. Per
esempio, i rifiuti da costruzione e demolizione tendono a intasarsi,
specialmente nei passaggi a 90 gradi sui trasportatori.
Motivo per il quale sono stati eliminati il più possibile dal
progetto. “Per adattarci a ciò, è stato progettato un edificio
lungo e stretto, piuttosto che una struttura quadrata” ha continuato
Hofmann. La scelta del design ha inciso anche sulla
qualità, fruibilità e facilità con cui si può manutentare l’impianto:
quasi tutti i motori sono accessibili da passerelle e
piattaforme di manutenzione ed il sistema di depolverazione
- con punti di aspirazione multipli - contribuiscono ad una
maggiore pulizia della struttura. “Questo approccio si è rivelato
efficace nel tradurre le richieste del cliente e soddisfa in
pieno le sue aspettative” ha concluso Mauri Lielahti.
SUL CAMPO, AL COMANDO Mauri Lielahti, Business
Director, Processing di Remeo.
[72] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [73]
Demolizione&Riciclaggio
Recuperi ambientali
Piccole GRANDI
SFIDE
Riqualificare suoli
e relativi siti identifica
una materia attuale
ed in continua
evoluzione. Svariate
sono le tecniche e tutte
supportate dalle norme.
Ma il concetto di base
è quello di recuperare
i valori ambientali
Dott. Biologo Gian Franco Gaggino
ANALISI Campionatura
del suolo per verificarne
la compatibilità con
la destinazione d’uso.
Le cause principali di inquinamento che interessa le
diverse matrici ambientali sono gli eventi accidentali,
le attività industriali, i serbatoi interrati, le discariche
abusive, ecc.
La normativa prevede, per definire un sito contaminato
o non contaminato, due step successivi: il primo è un
confronto con limiti tabellari (CSC) ed il secondo l’applicazione
dell’Analisi di Rischio Sito Specifica (AdR), che
valuta i valori di contaminazione riscontrati in funzione
delle caratteristiche dell’area ed in base all’utilizzo definitivo
del sito.
Recuperare. In tutti i sensi
La norma è basata, giustamente, sul concetto che bisogna
recuperare i valori ambientali definiti di fondo.
Questo porta a pensare ai siti di grandi dimensioni dove
erano insediate aziende chimiche, metallurgiche, petrolifere
ecc. che hanno colpito l’immaginario collettivo:
Stoppani, Falck, Petrolchimici di Pero, La Spezia, Taranto,
Porto Torres o ai grandi poli industriali.
Siti dismessi e/o siti che svolgono attività che comportano
rischio quindi censiti, studiati, valutate le tecniche di bonifica
in parte bonificati o in procinto di essere bonificati.
Per contro esiste tutta una serie di numerosi piccoli o molto
piccoli siti dove spesso si scopre la necessità di intervento
quasi per caso.
Si tratta di piccoli laboratori artigianali, officine, depositi di
materiali, abitazioni obsolete dove per incuria, abbandono
e concatenazioni di vendite della dimensione che varia da
30 a 150 m 2 dove la cisterna dell’olio combustibile ha cominciato
a perdere, dove sono utilizzate scorie e macerie
per rispristinare il piano campagna ecc.
L’acquirente, che vuole trasformare il sito in residenza, deve
accertarsi della compatibilità dei suoli all’ uso residenziale
e molto spesso risulta che i suoli non sono conformi
all’uso e che deve attivare un intervento di bonifica.
[74] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio aprile 2022 [75]
Recuperi ambientali
MINI CANTIERE
Area di bonifica
del cortile interno.
Se le concentrazioni dei contaminanti, la tipologia del suolo,
distanza della falda, la impermeabilizzazione della superfice
lo consentono, si può applicare l’Analisi di rischio,
in caso contrario bisogna procedere alla rimozione della
contaminazione con la tecnica di bonifica che meglio risponde
alla solita equazione costi-benefici.
Non solo grandi dimensioni
Il progetto di bonifica deve prevedere tutta una serie di accorgimenti
relativi a spazi di lavori angusti, sottomurazioni,
scavi armati, mezzi operativi adatti, che fanno lievitare i
tempi ed i costi di intervento.
Di seguito alcuni esempi per meglio chiarire il problema. In
un’area si sono trovati
due hot spot dove
la contaminazione
era spinta fino a 4,5,
per una superfice nette
di 25 m 2 , dal piano
campagna e si doveva
scavare per tutta
la distanza due fabbricati
che avevano 2
metri scarsi fondazione.
Si è proceduto alla
costruzione di due
STRETTO
STRETTO Evidenza
delle dimensioni
dell’hot spot
(che era della
medesima
larghezza della
strada).
HOT SPOT Scavo armato con travi ed assi di legno
per la creazione di finestre, che hanno consentito
il campionamento di collaudo.
pozzi realizzati con travi legno ed armati con pali di legno
che ha consentito la creazione di finestre per la realizzazione
del campionamento di collaudo.
Il materiale, scavato, è stato portato in superficie mediante
l’utilizzo di un paranco e cestelli e mediante mini pala è
stato accatastato sotto il capannone in sicurezza.
A Milano in una ex officina, sita all’interno di un cortile di
una casa di inizio ‘900, a seguito del sondaggio dei suoli
si sono ritrovati dei superamenti per gli idrocarburi C>12
e quindi si è reso necessario programmare un’azione di
bonifica. Presa visione del computo metrico la proprietà
aveva esposto alcune perplessità sull’ammontare totale
dell’opera. Durante l’esecuzione delle indagini sono state
evidenziate diverse difficoltà logistiche tali per cui non è
possibile l’utilizzo di mezzi di lavoro usati normalmente.
Infatti le dimensioni ridotte del passaggio d’ingresso all’area
(androne e cortile) e della strada d’accesso (tipica
via del centro città), non permettono la sosta di un camion
a tre assi e di un cassone scarrabile, utili per il trasporto
del materiale rimosso con uno o due viaggi.
Di conseguenza si è scelto un nuovo piano di intervento
che prevede: utilizzo di mini escavatore, utilizzo di una
mini pala per trasportare il materiale scavato dal cortile
alla strada e scaricare il terreno in cassone di un mezzo
da 5 ton per il trasporto (previsione 6 viaggi). Le difficoltà
operative identificano l’elemento che ha causato l’aumento
dei costi e, la ricerca della soluzione che ottimizza
l’equazione costi e benefici, ha comportato uno
slittamento dell’inizio dei lavori. Le modifiche sopra riportate
hanno comportato anche un aumento dell’onerosità
prevista per l’intervento di bonifica pari a circa il
20% di aggravio di spese.
Rethinking Waste
[76] maggio 2022 Costruzioni
Demolizione&Riciclaggio
Robot da demolizione
Ancora più
HARD ROCK
Testi di Eliana Puccio
Brokk presenta
il nuovo 900, il robot
semovente
da demolizione più
grande e potente
al mondo. Più potenza
in un pacchetto
compatto
e intelligente
BROKK 900
Ha una rotazione
continua a 360 gradi con
movimenti fluidi per
la massima precisione
ed è protetto
termicamente per
lavori in refrattario
rovente negli impianti
metallurgici.
Brokk Connect 2.0
Si tratta della nuova versione della piattaforma
online per i robot Brokk lanciata all'inizio di quest'anno.
Nuove funzionalità, come un sofisticato
sistema di geofencing, la personalizzazione della
piattaforma da parte dell’utente e un nuovo rapporto
sullo stato settimanale di ogni robot che
aiuta i proprietari di Brokk a rimanere aggiornati
sullo stato della propria flotta. La soluzione include
hardware e software ad hoc, per soddisfare
i requisiti specifici del funzionamento e della
gestione dei robot di demolizione.
Brokk presenta il nuovissimo Brokk 900, il robot da demolizione
più grande e potente del mondo. Pro -
gettato per migliorare le già apprezzabili prestazioni
del suo predecessore, facendo un grande passo avanti
in termini di potenza e versatilità, il Brokk 900 ha il 25% di
potenza in più rispetto al precedente top di gamma, e soddisfa
il nuovo benchmark del settore in termini di affidabilità
grazie alla nuova tecnologia SmartPower. Il nuovo
900 è disponibile in due versioni, la standard con il demolitore
più potente mai montato su un robot da demolizione
e quella Rotoboom caratterizzata da un sistema di braccio
rotante ad alta precisione. Un design tutto nuovo e una
struttura completamente riprogettata per supportare carichi
superiori e la maggiore potenza sono alla base del
nuovo posizionamento di mercato della 900, mantenendo,
tra l’altro, le medesime dimensioni e lo stesso peso operativo
del robot di precedente generazione.
Il Brokk 900 Rotoboom è stato concepito per assicurare la
massima versatilità, anche in contesti operativi ristretti,
in cui l'accesso alla posizione di lavoro è già una sfida e
dove la precisione operativa è più importante della potenza.
Il 900 ha anche protezioni termiche studiate per poter
lavorare in impianti metallurgici senza problemi e viene fornito
anche un demolitore idraulico, protetto dal calore con
sistema brevettato Brokk. Anche se la macchina è grande,
con un peso di oltre 11 tonnellate, è progettata per essere
allestita da una sola persona.
“Tutto sommato, il nuovo Brokk 900 rappresenta ciò per cui
siamo conosciuti. Più potenza in un pacchetto compatto
e intelligente. E questo rimane vero anche per il nostro più
grande robot da demolizione", afferma Martin Krupicka,
CEO di Brokk. “Entrambi i modelli 900 sono disponibili con
l'opzione di propulsore elettrico o diesel”.
[78] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio aprile 2022 [79]
Robot stazionari
La più grande fiera per
i settori di costruzione,
estrazione e riciclaggio
del Regno Unito
21 – 23 giugno
Hillhead Quarry | Buxton
Derbyshire | Regno Unito
MESSO SUL piedistallo
Brokk Pedestal Boom è un sistema di braccio demolitore
compatto e stazionario progettato per
massimizzare la produttività nei grandi impianti
fissi di frantumazione, tipici dell'industria mineraria e delle
grandi cave di inerti.
Offre una gamma di movimento senza rivali, abbinando
il rivoluzionario sistema di bracci in tre parti di Brokk con
la rotazione a 360 gradi per la massima versatilità nelle
applicazioni sotterranee. L'unità può essere azionata con
il telecomando collegato o da una sala di controllo.
A seconda della configurazione della rete, la macchina può
essere manovrata da una distanza di 2.000 metri o più, utilizzando
il monitoraggio e il funzionamento video per aumentare
la sicurezza e l'efficienza. Il design è robusto con
un ingombro ridotto, ideale quindi per gli spazi ristretti.
"Abbiamo sviluppato una tecnologia potente, compatta,
flessibile e facile da installare", ha spiegato Martin
Krupicka, presidente e CEO di Brokk Group. “Il nuovo Brokk
Pedestal Boom fornisce una soluzione plug-and-play per
fetta per spazi sotterranei con altezza libera ridotta o altri
vincoli di spazio. Stiamo sfruttando i nostri 45 anni di
esperienza e piattaforme tecnologiche collaudate per creare
una soluzione intelligente, sicura e di facile utilizzo”.
Il Brokk Pedestal Boom si basa sul collaudato sistema
di bracci e sull’alimentatore dei robot di demolizione.
Il corpo della macchina viene montato su un piedistallo,
[80] maggio 2022 Costruzioni
anziché su un carro cingolato. Ciò consente di installare
la macchina in posizione stazionaria, accanto a un
frantoio o in qualsiasi area in cui è necessaria la rottura
primaria, in modo da favorire lo smaltimento rapido di
blocchi di materiale.
Il sistema Brokk Pedestal Boom integra il
braccio e una torretta ultra compatta
ed è alimentato elettricamente con
un semplice cavo di alimentazione.
Non è necessario alcun
alimentatore esterno o collegamenti
di tipo idraulico.
BROKK
PEDESTAL BOOM
Maggiore flessibilità
nelle applicazioni
sotterranee
e in spazi ristretti.
I sistemi azionati
in remoto sono dotati
della tecnologia
SmartRemote di Brokk.
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Demolizione&Riciclaggio
Macchine demolition
Testi di Paolo Cosseddu
Alto, COMPATTO
Il Sennebogen 830E fa sfoggio
delle sue qualità in Bassa Baviera, nel grande
cantiere scolastico in cui è impegnato
l’italianissimo Gruppo Ferraro
E STABILE
Il Sennebogen 830E
del Gruppo Ferraro in azione
nel cantiere di Deggendorf,
in Germania.
Come sul set di un film di Michael Bay o Roland
Emmerich (ma senza le esplosioni), il Gruppo
Ferraro mette alla prova il Sennebogen 830E nella
demolizione di un complesso di vecchi edifici scolastici
a Deggendorf, nella Bassa Baviera. Niente effetti
speciali qui, tutto vero: una première della dimostrazione
di forza di questa macchina, in un cantiere che è aperto
dal 2015 e che alla fine porterà alla ricostruzione del
polo scolastico.
Demolire per ricostruire, meglio di prima: il demolition
Sennebogen è particolarmente adatto allo scopo, in quanto
specializzato nella demolizione selettiva di componenti
edilizi: può separare le masse in acciaio, facilitando
l’estrazione e la prima cernita del calcestruzzo
demolito. Di questo, circa il 70% viene frantumato sul sito
stesso, permettendone così il riuso senza dover impiegare
altra sabbia e ghiaia: un processo sostenibile che
salvaguarda l’ambiente, con uno spiccato (e prezioso,
anche dal punto di vista economico) recupero di risorse.
[82] maggio 2022 Costruzioni
Demolizione&Riciclaggio
Macchine demolition
PUNTI DI FORZA Con il suo braccio
capacedi arrivare fino a 19 m
d’altezza, l’830E domina la cima
degli edifici del cantiere, sempre
con la massima stabilità garantita.
La cabina elevabile fa la differenza
in termini di visibilità e quindi
di sicurezza operativa.
Un cantiere complesso, quello di Daggendorf, con molti
materiali diversi e un edificio alto 16,5 m assolutamente
alla portata della 830 Demolition con il suo sbraccio che,
a seconda dell’attrezzatura montata, arriva fino a 19 m: i
cingoli telescopici (fino a 4,5 m, con cabina elevabile, la cui
stabilità è il marchio di fabbrica della Casa), l’elevata capacità
di carico e il campo di lavoro a 360° sono indispensabili
nella gestione di manovre necessarie ma comples-
se. Durante la demolizione, infatti, alcune pareti devono restare
in piedi fino alla fase finale del lavoro, mentre la macchina
estrae lastre di cemento armato o armature per caricarle
poi trasversalmente al sottocarro.
All’830E, che fa parte della flotta Ferraro di cinque macchine
- in espansione - si affianca la 6300 HD Demolition,
sempre di casa Sennebogen, una gru cingolata con capacità
di carico di 300 t e palla da demolizione da 10 t, per al-
tezze fino a 118 m. Una wrecking ball che, secondo il costruttore,
in futuro renderà possibile la demolizione di grattacieli
fino ai 50 m di altezza.
Grande soddisfazione per Ferraro, che si giova del bollino
del made in Germany delle macchine impiegate - simbolo
di affidabilità - e contemporaneamente di una ricetta
tutta italiana: «Ci siamo semplicemente concentrati sull'industria
giusta», spiega l’AD Giuseppe Ferraro. «Dopo circa
35-40 anni, lo smantellamento di impianti industriali o
edifici ad uso commerciale è generalmente più economico
di costose ristrutturazioni, e di conseguenza non restiamo
mai senza lavoro. Con i nostri macchinari siamo
in grado di operare anche in tutta Europa. E teniamo sempre
d'occhio i costi: di conseguenza, investiamo regolarmente
in macchinari moderni per lavorare in modo ancora
più efficiente ed economico».
[84] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [85]
Cave&Calcestruzzo
Associazioni
Parola d’ordine
Ingegner Alberto Truzzi,
neo presidente di Assobeton.
UNITÀ
QUALITÀ MONITORATA Assobeton riunisce
i produttori di manufatti in calcestruzzo off-site,
ossia prodotti finiti e di qualità garantita, frutto
di un impegno costante nel miglioramento
e controllo dei processi produttivi.
Nella mission di Alberto
Truzzi, neoeletto
presidente di Assobeton,
l’importanza di fare lobby,
«per essere tutti più forti.
Specialmente in una fase
di crisi come questa»
Testi di Francesco Palma
Lo scorso febbraio i soci Assobeton, l’associazione
che riunisce il comparto italiano dell’edilizia industrializzata
in calcestruzzo (un settore che conta oltre
10mila addetti e un fatturato di 5 miliardi di euro), hanno
scelto come loro nuovo Presidente Alberto Truzzi,
amministratore unico dell’azienda mantovana Truzzi S.p.A.
Nel suo mandato, che durerà fino al 2025, tutte le sfide di
un momento molto particolare dell’economia mondiale,
denso di nubi ma anche di opportunità e di innovazioni. Ne
abbiamo parlato direttamente con lui.
Ingegnere, veniamo da due anni di pandemia e proprio
mentre la situazione sembrava finalmente migliorare è
scoppiata una guerra che, anche se non ci coinvolge direttamente,
di certo influenza pure l’andamento dell’economia.
Insomma, il lavoro che la attende come presidente
di Assobeton sembra impegnativo.
«Siamo dentro una fase che si sta prolungando molto a
lungo, e che dipende soprattutto da fattori esterni. Nel 2017
il nostro comparto aveva registrato una crescita dovuta ad
alcune misure, penso ad esempio al super ammortamento,
che aveva avuto effetti positivi e portato a nuovi investimenti.
Già dopo le elezioni del 2018, col nuovo Governo
e la revisione di alcune politiche di stimolo, era iniziata una
fase calante, ma la mazzata è arrivata con l’inizio della pandemia.
Nei due anni appena trascorsi abbiamo fatto molta
fatica, la nostra peraltro non era stata considerata attività
essenziale, negli stabilimenti così come nei cantieri,
e siamo stati costretti a lunghe pause. Certo, poi è iniziata
la cosiddetta fase post-pandemia, dico cosiddetta perché
in realtà che l’emergenza sia davvero finita è ancora da capire,
e la ripresa dopo la metà del 2021 è stata anche su-
[86] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [87]
Cave&Calcestruzzo
Associazioni
LA DOMANDA VISTA CON INDICE ASSOBETON
Materiali Cemento Ferro Acciaio
Periodo Indice % Indice % Indice %
Dicembre 2019 277,55 rif. 316,49 rif. 168,53 rif.
Dicembre 2020 278,35 0,3% 354,05 11,9% 168,05 -0,3%
Giugno 2021 284,92 2,7% 519,01 64,0% 235,14 39,5%
Dicembre 2021 286,22 3,1% 560,14 77,0% 317,61 88,5%
Marzo 2022 341,69 23,1% 742,60 134,6% 381,47 126,4%
Note: l’indice dei costi di prefabbricazione di Assobeton è frutto del sistematico
monitoraggio dell’andamento delle variazioni percentuali delle principali voci
primarie di costo della struttura prefabbricata posata in opera e delle opere
di finitura e materiali per coibentazione. Negli anni l’indice è diventato
un riferimento attendibile ed affidabile per analizzare la dinamica
dei prezzi nel settore della prefabbricazione in Italia.
Veniamo ad argomenti più tecnici, gliene sottoponiamo
alcuni che sembrano caratterizzare la discussione intorno
al vostro comparto: iniziamo dalla stampa 3D del calcestruzzo.
«È vero, se ne fa un gran parlare, ma al momento non è che
si sia visto poi granché. Personalmente ho l’impressione
che questa tecnologia non sia ancora del tutto matura.
Forse si adatta all’industria della logistica, i capannoni sono
dopotutto, spesso se non sempre, scatoloni che devono
rispondere soprattutto a un requisito, quello di essere economici.
Ma gli edifici industriali sono già tutto un altro paio
di maniche, sono più ottimizzati, personalizzati, progettati
sulla base di layout specifici che non consentono di usare
la stampa 3D, se non forse per piccoli manufatti.
Insomma, dove c’è molta personalizzazione, il lavoro manuale,
diciamo così, è ancora molto importante».
periore al previsto. Nei mesi precedenti alcuni settori, in
particolare nella logistica e nella vendita on line, avevano
conosciuto un significativo incremento del loro giro di affari,
ma con la produzione che però era rimasta al palo: ora
che l’attività è ripartita per tutti ci si scontra però con il rincaro
dei materiali. Questo rappresenta un problema molto
pesante per una categoria come la nostra che lavora
con grande anticipo, con tempi dilatati. Dal momento della
firma a quello della realizzazione i costi si impennano
– basti pensare che nel solo mese di marzo sono saliti del
7 % – e in qualche caso si arriva addirittura a veder annullati
alcuni contratti. I fornitori avvertono meno il problema,
i loro tempi tra ordine e consegna sono ravvicinati
e anzi, alcuni di loro stanno guadagnando bene, ma per
noi trasformatori è diverso. Ma il problema è che se le prospettive
non sono belle per i clienti finali, prima o poi ci rimettono
tutti, anche chi oggi è un po’ più tranquillo, e credo
che in generale il sistema Paese vada incontro
all’ennesima crisi, e di nuovo a una minore predisposizione
all’investimento».
Sembra di capire che non vi aspettiate grandi cose nemmeno
dal fatidico Pnrr.
«In effetti no, anzi, siamo molto preoccupati, e per diverse
ragioni. La prima, se vogliamo, forse egoistica, ma non
per questo ingiustificata, visto che vediamo pochissima
propensione verso gli investimenti in attività produttive. C’è
molto sul risparmio energetico, molto sulle infrastrutture,
sul Meridione, ma ben poco sull’industria di trasformazione
che dal nostro punto di vista costituisce il traino del Paese.
C’è una decisa concentrazione di risorse su pochi grandi
appalti, e solo su alcuni comparti. Col dubbio che, con i tempi
che caratterizzano la nostra macchina burocratica, e dubitando
che si possa replicare sistematicamente il “modello
Genova” usato per ricostruire il ponte, sarà difficile rispettare
il termine del 2026, che appare molto vicino».
Lo stesso si potrebbe dire per la qualità, e per la capacità
di garantirla.
«Come produttori di manufatti off-site siamo sicuri di poterla
garantire, mettiamo grande impegno nel costante miglioramento
e controllo dei processi produttivi. Per noi questa
è la regola, in particolare a proposito del controllo della
qualità del calcestruzzo, che poi è essenzialmente il controllo
del rapporto acqua-cemento. È anche una questione di sostenibilità
e di risparmio del materiale, tema oggi inaggirabile.
L’unica questione che nessuno ha ancora avuto il coraggio
di affrontare riguarda i costi, di questa sostenibilità: siccome
costa di più, chi la paga? Perché l’utente finale non sembra
intenzionato, e dall’altra parte il settore del cemento ha già
messo le mani avanti presentando proiezioni secondo cui vi
saranno aumenti fino al 70 %: qualcuno li dovrà pur coprire».
[88] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [89]
Associazioni
DRIVING INNOVATION
SAFETY&CONTROL
SU MISURA I manufatti in calcestruzzo prodotti off-site
non sono più solo standardizzati, ma possono essere
progettati sulla base di layout specifici, personalizzati.
Ma non potrebbe, questa della citata sostenibilità, essere
anche un’occasione di sviluppo?
«Certamente, anzi, ci tengo a precisare che se dalla mia risposta
precedente qualcuno dovesse desumere che quindi
io sono contrario sappia che non è così: non solo sono
favorevole, ma penso che sia necessaria. Ma serve una
presa di coscienza generale, un bilancio serio che tenga
presente i costi. Ciò premesso, concordo che sia uno stimolo,
è certamente un must richiesto dal cliente, e lo sarà
sempre più, e chi non saprà adeguarsi verrà semplicemente
espulso dal mercato. Nel frattempo, però, i governi e le istituzioni
europee dovrebbero impegnarsi di più nella gestione
di questa che è una delicata transizione. E per il momento
non lo fanno a sufficienza».
Parliamo di filiera made in Italy.
«Noi, e con noi intendo noi italiani, siamo trasformatori brillantissimi.
Forse siamo stati poco furbi, se posso, quando
abbiamo iniziato a esportare tecnologia, riducendo il gap
di Paesi che hanno un minore costo del lavoro, che sono
più competitivi, in cui è più conveniente produrre. Va detto
che però, nel frattempo, la pandemia ha un po’ messo in
crisi la globalizzazione, oggi tutti concordano sulla necessità
di ridurre la supply chain perché hanno visto quanto
può diventare difficile la situazione se la catena degli approvvigionamenti
da remoto si inceppa, come è appunto
successo in questi ultimi due anni. In ogni caso, tornando
a noi, penso che non abbiamo altra scelta se non quella
di continuare a innovare e a investire in tecnologia».
Un’ultima domanda per entrare nello specifico del suo
nuovo incarico come Presidente di Assobeton: che situazione
trova, in seno all’associazione, e che mission
si è dato per il suo mandato?
«Grazie, perché questa è la domanda per la quale, più di
tutto, ho accettato volentieri di fare l’intervista con
Costruzioni. Guardando indietro, il nostro settore ha vissuto
una crisi terribile tra il 2008 e il 2009, come conseguenza
della crisi dei subprime. All’epoca, questo aveva
portato alcuni a credere di poter fare i “lupi solitari”, se mi
si passa l’espressione, insomma a far da soli, a pensare
solo a sé stessi. Col risultato di indebolirci tutti, perché senza
attività di lobby siamo tutti più fragili, e oggi finalmente
inizia a esserci una maggiore consapevolezza di questo.
Anche chi ha puntato molto sulla leva del prezzo, penso
ad esempio a chi ha lavorato con la logistica, ora è in crisi
e si rende conto che star da soli non paga nel medio periodo».
È l’eterna questione della piccola e media impresa italiana,
che fa fatica a fare sistema.
«Esatto, ma non c’è alternativa: con un’associazione forte
siamo più forti tutti, con un’associazione debole a nostra
volta siamo tutti più deboli».
Fassi lavora ogni giorno con lo sguardo rivolto al
futuro. Lo fa percorrendo la strada dell’innovazione
digitale e della meccatronica, introducendo
applicativi e tecnologie a supporto del lavoro
dell’uomo. Si tratta di dispositivi sviluppati internamente
da Fassi, e attivabili da radiocomando o
con selettori, in grado di aiutare l’operatore sia
sul fronte del controllo che della sicurezza.
Diagnostica predittiva, connettività tra macchine,
controllo degli spostamenti dei carichi e sicurezza
della cabina sono solo alcune delle innovative
funzionalità presenti che danno ancora più valore
e centralità al lavoro dell’operatore.
[90] maggio 2022 Costruzioni
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Cave&Calcestruzzo
Frantoi mobili
Lavoro
DI SQUADRA
Un frantoio a cono
Mobicone MCO 90i EVO2
ed un frantoio
a mascelle Mobicat
MC 110i EVO2 formano
una squadra perfetta
Testi di Matthieu Colombo
Lo scorso giugno abbiamo seguito al lavoro in cantiere
uno dei primissimi Mobicat MC 110i EVO2 arrivati in
Italia. Era l’esemplare consegnato alla NordBau, impegnata
nella realizzazione di un’opera di compensazione
del Tunnel di Base del Brennero, ovvero la realizzazione
di un bacino di accumulo acque.
In quell’occasione abbiamo potuto osservare come il nuovo
impianto mobile di generazione EVO2 riuscisse a processare
a gran ritmo del granito di Bressanone, con emissioni
sonore contenute. In quelle condizioni operative la
produttività stimata dall’impresa, nelle condizioni più favorevoli,
era di ben da 400 t/h.
Viaggia anche in coppia
In queste pagine vi presentiamo lo stesso impianto mobile
a mascelle, ma al lavoro con un’altra novità della gamma
Kleemann, ovvero l’impianto di frantumazione a cono
Mobicone MCO 90i anch’esso EVO2. Entrambi i modelli
sono stati sviluppati per garantire prestazioni molto elevate
con costanza, efficienza e una flessibilità di configu-
TOUCH SCREEN Il quadro lcd a colori
del sistema di controllo degli impianti
mobili Kleemann (in foto a sinistra)
fà coppia con un radiocomando
completissimo con cui controllare
gli impianti da remoto.
A completare l’allestimento, un mini
radiocomando che permette
di controllare l’operatività
direttamente da un escavatore.
[92] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [93]
Cave&Calcestruzzo
Frantoi mobili
MCO 90I EVO2 Nelle due immagini il nuovo impianto
di frantumazione a cono di generazione EVO2
in azione a valle del frantoio primario
MC 110i EVO2. La produttività in formato versatile.
razione che apre le porte di differenti applicazioni in cava
e nei cantieri dove è richiesta la riduzione granulometrica
di grandi quantitativi, ma anche in quelli di demolizione con
la possibilità di gestire il riciclaggio del materiale inerte in
loco. È Kleemann ad avere ideato, sin dalla fase progettuale,
due macchine che assieme possono gestire sia le
operazioni di frantumazione primaria, sia quelle di frantumazione
secondaria, lavorando in tandem.
I due impianti di frantumazione della nuova generazione
EVO2 sono perfettamente compatibili tra loro in termini di
prestazioni, altezze variabili dei nastri estrattori e altezza
delle bocche di alimentazione. Il frantoio a mascelle Mobicat
MC 110i EVO2 offre tutta la potenza e la produttività necessaria
per sfruttare in modo ottimale il frantoio a cono
l'MCO 90i EVO2 nella frantumazione secondaria.
Il corretto livello di riempimento di un frantoio a cono è particolarmente
importante per produrre granulometrie di qualità
ottimale con un'usura minima delle componenti. L'MC
110i EVO2 consente di regolare l’apertura delle mascelle
di frantumazione, fino a 180 mm di apertura, in modo completamente
idraulico. Per contro, l'MCO 90i EVO2 porta al
debutto una serie di nuovi utensili di frantumazione, completamente
ridisegnati, ed ha una bocca di alimentazione
con una luce variabile da 6 a 45 mm. A seconda del materiale
in entrata, con un impianto di vagliatura collegato a
valle del frantoio primario, è possibile fare una reale produzione
da cava ottenendo una rosa di granulometrie che
soddisfa la produzione di calcestruzzo, ma anche quella
di nero stradale.
Una coppia intelligente
Il processo di frantumazione di entrambi gli impianti è ottimizzato
automaticamente e sincronizzato grazie all'innovativo
controllo di alimentazione CFS (Continuous Feed
System) in modo tale che il materiale sia sempre convogliato
attraverso le macchine con la massima efficienza.
Nella fattispecie, il livello di riempimento delle camere di
frantumazione viene monitorato. Se il livello di riempimento
raggiunge un'altezza impostabile definita, l'alimentazione
del materiale della macchina viene adeguata. La nuova tec-
nologia messa a punti da Kleemann consente un accoppiamento
intelligente di una catena di impianti. Le sonde
disponibili opzionalmente sul nastro di scarico e/o sul nastro
di scarico fini della macchina collegata a monte monitorano
il livello di riempimento dell'unità di alimentazione
della macchina rispettivamente collegata a valle. Da un
punto di vista della sicurezza operativa, tutti gli impianti
di frantumazione e di vagliatura sono collegati tra loro via
cavo e se, in caso di necessità, viene premuto un qualsiasi
arresto d'emergenza sulla catena di impianti, tutte le macchine
si arrestano in contemporanea. Una sicurezza.
Il vantaggio di essere connessi
Gli impianti mobili di generazione EVO2 sono offerti di serie
con il sistema Spective Connect per trasmettere in rete
tutti i dati rilevati dall’elettronica di bordo. Livello del gasolio
e dell'urea, consumo medio di carburante, rendimento,
regolazione attuale della fessura, grado di utilizzo e molti
altri importanti dati del processo possono essere visualizzati
in qualsiasi momento, oltre che dal quadro della macchina,
anche via web o via App. Questa funzione non serve
solo per controllare la produzione dalla scrivania, ma
anche agli operatori per verificare l’efficienza dei processi
senza uscire dalla cabina dell’escavatore. In caso di anomalia
rilevato dell’impianto, il sistema Spective Connect
non solo la segnala, ma indica i componenti interessati e
suggerisce come risolvere il problema. L'operatore può raggiungere
il punto dove si è verificato il problema portando
con sé lo smartphone e seguire passo dopo passo le
istruzioni sul display. Spective Connect genera report ben
strutturati sui consumi, sul rendimento e sul grado di utilizzo
dell'impianto.
Questi report possono anche essere inoltrati tramite
Messenger o per e-mail. Tutto il processo, quindi, è sempre
trasparente per azienda e operatori.
Le novità dello Spective Connect
I suggerimenti offline per la risoluzione dei problemi possono
essere visualizzati anche da un manutentore o un addetto
all'assistenza, ad esempio, che possono così offrire
[94] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [95]
Frantoi mobili
Come funziona
il sistema
Spective
Connect
SPECTIVE CONNECT di Kleemann è disponibile
da subito, a richiesta, per i frantoi ad urto MOBIREX MR
110/130(i) EVO2, per il frantoio a mascelle MOBICAT MC
110(i) EVO2 e il frantoio a cono MOBICONE MCO 90(i)
EVO2. L'app può essere installata su smartphone sia con
sistema operativo iOS, sia di tipo Android.
supporto all'operatore della macchina da remoto. Me se
un guasto non è risolvibile dall’operatore stesso, Spective
Connect genera un report di assistenza, che può essere
inoltrato al responsabile di cava e anche direttamente all'assistenza
Wirtgen. Il report è come un quadro clinico del
paziente che riassume i dati principali con ore di esercizio
e messaggi di errore. In presenza o in remoto, al tecnico
basta inserire a sistema il codice errore e il tipo di impianto
per iniziare un processo di diagnosi. Le nuove funzioni
sono accessibili tramite l’App Spective Connect disponibile
per i sistemi operativi più diffusi.
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EVO2 anche ad urto
L'intuitivo sistema di monitoraggio da remoto Spective
Connect è disponibile anche per i frantoi ad urto semoventi
Mobirex MR 110/130(i) EVO2. Il modello MR 130 EVO2 è
un impianto versatile, in grado di produrre una pezzatura
finale di qualità eccellente. Con una larghezza di bocca di
alimentazione del frantoio di 1.300 mm, nomen omen, il
nuovo Kleemann raggiunge produzioni effettive finora
ottenute soltanto con impianti di frantumazione di dimensioni
superiori. Detto in altri termini, i frantoi a urto
Mobirex della serie MR EVO2 rappresentano un nuovo standard
di potenza ed efficienza nella loro classe. Gli impianti
convincono per la flessibilità negli impieghi con la pietra
naturale e il riciclaggio.
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di attività, uscirai da CONEXPO-CON/AGG con nuove
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MAGGIORI INFORMAZIONI SU CONEXPOCONAGG.COM
Una partecipante del 2020: Missy Scherber di
T. Scherber Demolition & Excavating
Gru elettriche
Green Solutions
Tadano è al lavoro con diversi fornitori
e partner del settore per ottimizzare l’offerta
di una autogru fuoristrada elettrica
entro il 2023. Al vaglio i carburanti HVO
Tadano Ltd.
annuncia la messa
in commercio della
prima gru elettrica
fuoristrada del mondo.
La gru, attualmente in
fase di sviluppo, sarà in
grado di raggiungere il
cantiere di lavoro e di
completare tutte le
operazioni di
sollevamento con zero
emissioni, utilizzando
alimentazione elettrica o
a batteria invece che
diesel. Il nuovo modello
sarà un vantaggio
significativo per i clienti
che spesso devono
lavorare in aree urbane
congestionate
rispettando i regolamenti
sul rumore, permettendo
di portare a termine
lavori di sollevamento di
[98] maggio 2022 Costruzioni
notte e in luoghi chiusi.
Nell'ambito delle Tadano
Green Solutions, una
delle principali iniziative
per abbattere le
emissioni dovute ai
nostri prodotti è il
passaggio
all'alimentazione
elettrica per la linea di
prodotto gru fuoristrada.
Altre iniziative
nell'ambito delle TGS
sono l'adozione del
sistema Tadano E-Pack
(in foto) e la possibilità
per la maggior parte
delle gru Tadano
prodotte in Europa, di
utilizzare carburanti a
emissioni ridotte come
l'olio vegetale
idrotrattato (HVO) senza
necessità di modifiche.
www.tadano.com
L'E-Pack permette di utilizzare
l'autogrù senza accendere
il motore diesel. Si tratta
di un sistema elettroidraulico
che funziona collegato a una
rete da 400 V / (32 A) e 63 A.
Una nuova Demag AC 3.060-1, con braccio principale
maggiorato di 16 m, per Polita Sollevamenti.
Velocità e affidabilità con le
gru Liebherr EC-H e i servizi
Niederstätter per la Antonio
Basso S.p.A.
Il reparto gru Niederstätter S.p.A. e il team Liebherr hanno
sviluppato una soluzione vincente e potente, ma allo stesso
momento salvaspazio, per il ciclo produttivo dell’azienda Antonio
Basso impiegando una gru Liebherr 1000 EC-H 50 Litronic. La
gru è ormai in azione da due anni come anello fondamentale nella
movimentazione di grandi strutture prefabbricate in calcestruzzo.
Le gru del tipo High-Top sono la scelta migliore quando si tratta
di gestire elevati carichi di sollevamento. Specialmente nella
costruzione di ponti, centrali elettriche o impianti in generale.
Pur essendo una gru di grande portata, la Liebherr 1000 EC-H
si comporta come una normale gru da cantiere, veloce e facile
da usare. Ciò che rende speciale questa nuova gru è proprio il
sistema traslante su portale, che si muove su rotaie, permettendo
di sfruttare diverse migliaia di metri quadrati di superficie in più
come magazzino. Inoltre, la grande innovazione è stata di avere un
binario che segua la pendenza naturale del terreno. Utilizzando
il sistema ABB, che limita automaticamente i campi operativi,
permette di assicurare che i carichi non sorvolino sopra zone
di pericolo. La gru lavora dodici ore al giorno, cinque giorni alla
settimana soddisfando le richieste in termini di velocità, portata e
tipologia strutturale.
Niederstätter, con sedi a Bolzano, Verona, Treviso e Bergamo,
concessionaria ufficiale delle gru a torre Liebherr, offre un vasto
ventaglio di servizi che completano il pacchetto d’acquisto o di
noleggio di gru a torre per grandi cantieri edili e industriali.
Per Info: Niederstätter S.p.A.
Bergamo – Bolzano – Verona – Treviso
T +39 0471 061107
E crane@niederstaetter.it
W niederstaetter.it
Sollevamento&Noleggio
Gru cingolate
Viaggio all’Ehingen Werk
per riscoprire l’impero
che oggi rappresenta
un quarto del fatturato Liebherr.
Iniziamo con il presentarvi
le maxi tralicciate su cingoli
Testi di Matthieu Colombo
EHINGEN
GERMANIA
Dalla nostra prima
visita nel 2004,
lo stabilimento
è quasi raddoppiato!
A destra la
LR 12500-1.0
configurata
con braccio
da 155 m
e zavorra
Derrik.
A sinistra,
la base del
prototipo.
Evoluzione
CONTINUA
Abbiamo toccato con mano la nuova gru cingolata
LR 12500-1.0 sul piazzale collaudi dello storico stabilimento
di Ehingen. Modello da 2500 t di capacità
massima di sollevamento, espressamente sviluppato per
l’allestimento di stazioni eoliche offshore (mantenendo comunque
una versatilità di configurazioni senza pari), la
nuova maxi gru cingolata si inserisce in gamma tra l’ammiraglia
LR 13000, da 3.000 t di capacità massima e la LR
11350, da 1.350 t. Il primo esemplare della LR 12500-1.0
andrà alla belga Sarens. Nell’unica foto che possiamo rendere
pubblica (a sinistra), si vede la base del prototipo della
gru con il braccio posteriore rivolto in avanti. Il nuovo
braccio principale si chiama ora High Performance Boom
ed è lungo 110 metri; ovviamente può essere implementato
con falconi e differenti soluzioni a volata variabile.
La nuova LR 12500-1.0 raggiunge la sua massima altezza
di gancio di circa 200 metri con 100 metri di braccio
principale e 108 metri di falcone a volata variabile.
Montando il falcone con una lunghezza ridotta, si ottiene
la configurazione a volata variabile “WV”, particolarmente
potente per applicazioni nel petrolchimico.
Nel progettare LR 12500-1.0, gli ingegneri di Liebherr hanno
adottato un approccio completamente nuovo per facilitarne
l’allestimento. Il braccio base High Perfomance
da 110 m di lunghezza, ad esempio, si monta in modo più
semplice sulla torretta grazie a una sezione anteriore ridisegnata,
che viene trasportata su un pianale ribassato.
A stupire, come potete immaginare, sono le dimensioni
ma ancora di più il prezzo della LR 12500-1.0 e il numero
di camion per trasferirla su strada. Stiamo parlando di una
Liebherr che in base alla configurazione costa dai 22 ai 25
milioni di euro e si trasporta con un numero di camion variabile
da 150 a 200! Il tutto tenendo conto che la LR 12500-
1.0 è stata progettata per una larghezza di trasporto di 3,5
m e che solo due dei moduli della nuova gru hanno una
larghezza di trasporto di 4 m.
[100] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [101]
Sollevamento&Noleggio
Gru cingolate
352 Tsollevate in tandem
Da ormai sei anni due Liebherr LR 11350 sono messe alla frusta nel Nord
della Danimarca per simulare il montaggio di turbine eoliche offshore
Nel nord della Danimarca, a Østerild, a pochi chilometri
dalla costa dello Skagerrak, c’è un centro prove
con nove aree operative utilizzate per simulare
sollevamenti funzionali all’allestimento di nuove turbine
eoliche, anche dedicate ad applicazioni offshore.
Da ormai 6 anni due Liebherr LR 11350, da 1.350 t di portata
massima, della danese BMS Heavy Crane sono impiegate
per montare e smontare ripetutamente, quasi ininterrottamente,
questo tipo di impianti e , nonostante le
impegnative raffiche di vento tipiche della zona, non sono
mai emerse criticità.
Il paese dei balocchi
Ad oggi sono anche stati eseguiti sollevamenti in tandem
da record, ossia con un carico complessivo massimo di
ben 352 t sollevato da due Liebherr LR 11350. Il Crane
Supervisor Espen Andersen, della BMS Heavy Crane, dal
2015 coordina tutte le operazioni di sollevamento a
Østerild. Questo professionista vanta decenni di esperienza
nella gestione delle gru ed è un esperto di tutte le
gru cingolate Liebherr, fino alla LR 11350. Inoltre, ha familiarità
con le autogrù dalle 100 tonnellate fino al modello
LTM 1750-9.1.
“Uno dei modelli più potenti di gru è sempre presente sul
nostro campo prove. Sono venuto qui con la prima LR
11350 di BMS oltre sei anni fa e da allora sono stato qui
più o meno ininterrottamente”, spiega Andersen. “Da allora,
abbiamo installato e poi smantellato oltre una dozzina
di turbine eoliche”. Dopo un massimo di due anni, gli
impianti vengono sostituiti da nuovi, più moderni e di so-
176 TONNELLATE PER OGNI GRU
Sopra, la traversa speciale
quale dispositivo di ancoraggio per
sollevare carichi importanti.
A destra, le gru in azione.
lito più grandi. “Solo l'anno scorso abbiamo avuto nei vari
cantieri anche le gru tralicciate mobili LG 1550 e LG 1750,
la LR 1750 e una telescopica LTM 1750-9.1. E per l'assemblaggio
di queste grandi gru, naturalmente, sono presenti
anche diverse gru cingolate mobili e telescopiche più
piccole di Liebherr”, continua Andersen.
La punta dell’iceberg
Se state pensando che la BMS Heavy Cranes abbia trovato
pane per i suoi denti, lavorando presso il campo prove
di Østerild, vi sbagliate! Le due gru cingolate LR 11350
in foto solo la punta di diamante di una flotta di circa 640
gru. Solo nel 2021, il gruppo danese, attivo a livello globale,
ha acquistato da Liebherr 23 gru con una capacità di
sollevamento di oltre 7.000 t. Oltre ai soliti incarichi nel settore
delle gru, con filiali in tutta la Scandinavia, la società,
che è in espansione, ha ampliato le proprie attività nel campo
dell’allestimento di centrali eoliche in tutto il mondo: dall’
Australia agli Stati Uniti passado, ovviamente, anche per
la Russia. Le gru tralicciate Liebherr LR 11350 di BMS stanno
lavorando a grandi parchi eolici in corso di sviluppo in
Vietnam e a Taiwan.
Espen
Andersen
Crane
Supervisor
di BMS.
Stiamo lavorando con due Liebherr LR 11350, che abbiamo
allestito a un'altezza gancio massima di 185 m. Ogni
gru è equipaggiata con il doppio braccio "PowerBoom" e
380 t di zavorra derrick. Questo ci permette di sollevare in
tandem carichi complessivi di oltre 350 t sulla torre della
turbina alta 155 m. Arriviamo a un carico complessivo di
176 t per ogni gru. Con uno sbraccio di 32 m, usiamo quasi
tutta la capacità di sollevmento delle due LR 11350!
Costruzioni maggio 2022 [103]
Sollevamento&Noleggio
Gru cingolate
PRODUTTIVITÀ
MASSIMA
La velocità
di esecuzione della
LR11000 è esaltata
dal sistema
di zavorra V-Frame
che permette
di cogliere l’attimo
in cantiere.
La produttività
cresce.
DERRICK A TERRA Grazie a V-
Frame, la zavorra Derrick da 450 t
serve soltanto ad allestire sulla
LR11000 il braccio tralicciato.
BOOM delle rinnovabili
il gruppo austriaco Felbermayr ha messo in servizio la sua terza gru Liebherr
modello LR 11000 per rispondere alla crescente domanda di parchi eolici
Dieci mesi fa, il gruppo austriaco Felbermayr ha messo
in servizio la sua terza gru Liebherr modello LR
11000. Da allora, questa gru cingolata installa le turbine
eoliche del produttore Enercon nel Burgenland, un sito
a circa mezz'ora di auto a sud-est di Vienna, quindi alle porte
della capitale slovacca Bratislava.
In questo cantiere la LR11000 lavora in coppia con una LR
1750/2, la gru cingolata da 1.000 tonnellate sta installando
un totale di trenta turbine eoliche. A maggio, Felbermayr
invierà un'altra LR 11000 ai parchi eolici nella zona di confine
tra Austria e Slovacchia, a supporto dei lavori nell’area
funzionali allo sviluppo di un parco eolico che dovrebbe
essere completato entro la fine del 2022.
Lotta contro il... vento
L'ammiraglia della flotta blu, l’ultima delle tre LR 11000
Felbermayr, nonché una LR 1750/2 equipaggiata con la
configurazione del braccio SX, hanno montato per mesi
turbine eoliche con altezze del gancio fino a 160 metri.
Le gru sollevano tre segmenti di torre in acciaio su segmenti
di torri in cemento prefabbricate e poi installano la
culla d’alloggiamento della turbina, il generatore, il rotore e
infine le pale. Ovviamente si tratta di un lavoro condizionato
dalle condizioni meteo e dalla velocità del vento. Nel
caso della LR 1750/2, il suo braccio SX più resistente consente
di elevare la velocità massima del vento consentita
da nove a dieci metri al secondo, garantendo meno tem-
Oliver Masch
responsabile
del progetto
per Enercon.
Le finestre temporali con le velocità
del vento alle quali possiamo sollevare
e assemblare i componenti spesso
si aprono e si chiudono rapidamente,
a volte anche a intervalli di un’ora.
In queste condizioni operative, i tempi per lo zavorramento
della macchina rappresentano un freno. Ecco perché il
sistema V-Frame in dotazione alla LR 11000, fa assolutamente
la differenza in termini di produttività. Anche il
capo cantiere della Felbermayr Jan Kürner, in passato
operatore della prima LR 11000 blu, riconosce il grande
valore aggiunto del sistema V-Frame di Liebherr.
pi morti durante i lavori di montaggio. In questa pianura
ventosa del cosiddetto "Bacino di Vienna", tempi di attesa
a volte lunghi settimane mettono a dura prova gli accessori
delle gru e le squadre di montaggio.
Il nuovo parco eolico austriaco dovrebbe essere completato
entro la fine dell’anno. Per rispettare l’ambiziosa tabella
di marcia, a breve arriverà in cantiere una seconda
gru cingolata da 1.000 tonnellate. Saranno quindi due le
Liebherr LR 11000 blu al lavoro sullo stesso sito, ma lavoreranno
in parallelo, a pochi chilometri di distanza.
[104] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [105]
Truck&Allestimenti
Astra HD9 86.50 8x6
Mission
IMPOSSIBLE
di Gianenrico Griffini
Sulle Alpi Apuane
a bordo di un 8x6
del costruttore italiano
per trasportare a valle
giganteschi blocchi
di marmo su strade
impossibili, fra tornanti
e pendenze mozzafiato
Una panoramica
della strada
d’accesso alla
cava Gioia
Cancelli,
che permette
di apprezzare
le difficoltà
del percorso
che l’Astra HD9
deve affrontare
tutti i giorni.
A fianco, l’Astra HD9 8x6 in movimento sulle
difficili strade del bacino marmifero.
Sopra il cassone sono posizionate due travi
in legno longitudinali sulle quali poggia il blocco
di marmo, che viene caricato verso il tandem
posteriore per una corretta ripartizione dei pesi.
Le pendenze del 20% e i numerosi
tornanti rendono la guida molto impegnativa.
Cesare
Antonioli
titolare
della cava
Da tre generazioni - spiega Cesare
Antonioli, uno dei titolari della Fratelli
Antonioli - la nostra azienda è specializzata
nell'estrazione e nel commercio di blocchi di marmo
prodotti dalla cava di proprietà Gioa Cancelli, situata
nel Bacino di Colonnata, nel cuore della Alpi Apuane che
rappresenta il complesso più antico ed importante del
comprensorio marmifero carrarese. Il cantiere principale
si sviluppa in sotterranea, con una galleria di circa 250 metri,
dalla quale si estrae marmo bianco Venato e Venatino.
Il punto di escavazione è a 550 metri sul livello del mare.
[106] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [107]
Truck&Allestimenti
Astra HD9 86.50 8x6
Il cuore dell’HD9
Sopra
e a fianco,
le fasi di carico
di un blocco
di marmo
e il suo trasferimento
a fondovalle
per il taglio
e le lavorazioni finali.
Il sei cilindri in linea Cursor 13 di Fpt Industrial è
il cuore pulsante di tutti i modelli per l’offroad duro
della gamma HD9 di Astra. Le motorizzazioni
sono proposte con tarature di potenza di 450 Cv,
500 Cv e 560 Cv, cui corrispondono coppie di picco
rispettivamente di 2.200, 2.300 e 2.500
Newtonmetro. Il Cursor 13 è dotato di sistema
d’iniezione common rail. Il propulsore monta un
turbo a geometria variabile controllato elettronicamente
(EVGT). E’, inoltre, dotato di un freno motore
potenziato a decompressione.
Da zero a 38 tonnellate di carico in una frazione di secondo.
E poi, via verso il fondovalle con un blocco di
marmo di 3,5 metri di lunghezza, largo e alto 2 metri,
lungo strade di arroccamento sterrate, con pendenze e tornanti
da brivido. E’ questa la mission impossible di un Astra
HD9 86.50 8x6 in servizio presso la Fratelli Antonioli, un’azienda
di Colonnata di Carrara (Massa Carrara), che gestisce la
cava Gioia Cancelli nel bacino delle Alpi Apuane.
L’HD9, allestito con un pianale per il trasporto di marmo, è omologato
come veicolo eccezionale a 57 tonnellate di complessivo,
anziché a 48 tonnellate che è lo standard dei mezzi a
quattro assi utilizzati nei giacimenti di Carrara. L’extrapeso, ammesso
dal Ministero dei trasporti su richiesta dell’Asso ciazione
Cavatori di Carrara, permette di ridurre il numero di viaggi dalle
cave a fondovalle, di limitare l’inquinamento ambientale e
di sfruttare meglio, ai fini delle lavorazioni, i blocchi di marmo.
L’Astra HD9 86.50 monta un Cursor 13 di 12,9 litri da 500 Cv
e 2.300 Newtonmetro di coppia di picco, abbinato al cambio
automatizzato Zf Astronic 16AS2630TO a 16 rapporti e al rallentatore
idraulico (Intarder) integrato alla scatola cambio.
La catena cinematica è completata da un ripartitore che suddivide
la coppia motrice con un rapporto di 1:2,6 fra l’asse anteriore
e il tandem di trazione posteriore.
La versione ‘Carrara’ del quattro assi
L’azionamento congiunto del retarder e del freno motore potenziato
a decom pressione del Cursor 13 generano l’azione
di rallentamento indispensabile per affrontare le lunghe discese
che conducono al fondovalle, senza surriscaldare
l’impianto frenante. Che è a dischi anteriormente e a tamburi
con camme a Z e recupero automatico del gioco sul tandem
di trazio. L’impiego extra-gravoso in cava ha richie-
sto l’adozione di soluzioni tecniche particolari per l’HD9
della Fratelli Antonioli. A cominciare dal telaio e dai ponti
rinforzati, fino all’abbassamento di 10 centimetri della
sospensione posteriore, per migliorare la stabilità.
Telaio super-rinforzato
L’ultimo assale può essere sollevato per aumentare il grip
in salita. I longheroni del telaio da 10 mm, che hanno
un’anima di 320 millimetri d’altezza e piattabande da 90
mm, sono dotati di un rinforzo interno a C di 6 mm di
spessore. Una sicurezza in più in fase di discesa è data
dalla possibilità di disinserire il sistema di antibloccaggio
delle ruote in frenata (Abs). Funzione molto utile quando
non tutti i pneumatici aderiscono al fondo stradale.
Il pianale fisso per la movimentazione dei blocchi di marmo
è completato da due travi longitudinali in legno.
[108] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [109]
Truck&Allestimenti
Astra HD9 86.50 8x6
Prova di FORZA
Un tour attraverso l’Europa e, prossimamente, in
Australia per dimostrare l’affidabilità e la robustezza
strutturale dei propri camion per l’offroad duro.
E’ questo il significato dell’Extreme by Nature Tour, un’iniziativa
itinerante organizzata da Astra con due cabinati 8x6
- uno della gamma HD9 ed uno della serie HHD9 - per offrire
agli operatori del cantiere di Spagna, Germania e Italia
l’opportunità di vedere all’opera e di testare due mezzi a elevata
mobilità progettati per il fuoristrada estremo.
Cursor 13 e cambio automatico Allison
Mossi da un sei cilindri il linea Cursor 13 - di 12,9 litri di cilindrata
realizzato da FPT Industrial da 500 Cv (e 2.300
Newtonmetro di coppia di picco) accoppiato ad un cambio
Allison completamente automatico a 7 marce con retarder
integrato, i due 8x6 dimostrativi presentano soluzioni
tecniche particolari.
Che contribuiscono ad incrementare la robustezza, l’affidabilità
e la durata di vita del prodotto, massimizzando così
la produttività negli impieghi gravosi in cava e in miniera.
Ogni singolo componente è stato progettato e sviluppato
per sostenere gli utilizzi più severi ed impegnativi in fuoristrada:
dagli assali e ponti rinforzati con portate fino a 11
tonnellate sull’anteriore e fino a 40 tonnellate sul tandem
posteriore, fino al telaio speciale heavy duty costituito da
ABITACOLO PROTETTO L’omologazione dumper dei
due veicoli dimostrativi richiede l’installazione di uno
specifico dispositivo di protezione della cabina di guida.
PRONTI A TUTTO Sopra e nella
pagina a fianco, i veicoli
protagonisti dell’Extreme by Nature
Tour, organizzato da Astra con tappe
in Spagna, Germania e Italia.
due longheroni in acciaio a elevata resistenza
con sezioni di grandi dimensioni
e rinforzato internamente.
A tutto ciò si aggiunge l’esclusiva configurazione
power ring per il tandem posteriore,
che contribuisce ad aumentare
la robustezza dell’intero telaio.
L’HHD9 presenta, inoltre, ponti posteriori
con carreggiata speciale di 2,9 metri
di larghezza, che garantisce una maggiore
stabilità durante la guida e nella
fase di scarico del cassone (realizzato
dallo specialista Can toni) a ribaltamento
posteriore.
Con la protezione cabina
I due 8x6 dell’Extreme by Nature Tour,
proposti in versione dumper, sono grado
di sostituire, se la specifica missione lo consente, due
tradizionali dump truck di pari portata. Lo fanno incrementando
la produttività, con costi operativi per tonnellata
di carico trasportato inferiori fino al 50% nei confronti di
un dumper rigido o articolato. Il propulsore Euro VI, insieme
a uno specifico cassone ribaltabile e al dispositivo di
protezione della cabina Defender (anch’esso realizzato da
Cantoni) in caso di ribaltamento (Rops, Roll over Protection
Structures) o di caduta accidentale di materiali dall’alto
(Fops, Falling-object Protection Structures) e ad altre dotazioni,
permettono agli 86.50 di ottenere la certificazione
CE secondo la Direttiva Macchine 2006/42. Che regolamenta
le specifiche tecniche delle macchine operatrici. Gli
equipaggiamenti aggiuntivi per la certificazione CE includono
la telecamera posteriore con monitor in cabina, la
traversa posteriore e il gancio di traino da 250 ton, il gradino
di salita a 600 mm dal suolo con maniglia addizionale,
un sedile di guida specifico, il martelletto di sicurezza
all’interno dell’abitacolo e altre dotazioni.
[110] maggio 2022 Costruzioni
Costruzioni maggio 2022 [111]
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 6 0 >
Costruzioni settembre 2020 [37]
n. 760 | anno LXX 5 maggio 2022
ostruzioni
Maggio 2022
Casa editrice la fiaccola srl
1952/2022 settant’anni
032_048_Walk_VOLVO-Elettrico_Oscar.qxp_Layout 1 16/05/22 16:13 Pagina 37
IDENTICO AL DIESEL Esteticamente il nuovo
mini elettrico Volvo si differenzia dalla
versione tradizionale solo per la griglia
di destra con baffo e logo Electric e per
la presa di alimentazione sul lato sinistro.
FILOMURO
PERFETTO
Il cilindro
di brandeggio
a sinistra
permette di non
toccarlo mai
accidentalmente,
anche perchè
è sempre sotto
agli occhi
dell’operatore.
Si eseguono
filomuro più
semplicemente
senza
riposizionare
la macchina.
VIA IL DIESEL, VIA IL RUMORE I progettisti dello
stabilimento di Belley (Francia) hanno
scelto di adattare agli ingombri del tre
cilindri termico Volvo D1.1A il power pack
elettrico composto da un motore e 3 moduli
batteria, figli dell’esperienza maturata con
la tecnologia full electric del settore truck
e automotive. Le 3 batterie sono agli ioni
di litio con impianto in parallelo
(se una ha problemi si lavora sempre)
a bassa tensione (48V) che alimentano
AFIDABILITÀMADEINITALY
NON SI
GRATTA MAI
un motore elettrico a magneti permanenti
assemblato negli Stati Uniti.
SBALZO POST. NULLO BLOCCO DI BRANDEGGIO IN FUSIONE
NUOVE TECNOLOGIE
VERMEER. PIÙ EFFICIENZA
E PRODUTTIVITÀ
La zavorra
è identica alla
versione diesel,
ma la macchina
pesa 240 kg
in più per
la differenza tra
peso del motore
termico
e di quello
elettrico
sommato a quello
delle batterie.
CONO DI ROTAZIONE DI SOLI 2.305 MM
Costruzioni
IL NUOVO MIDI
BOBCAT E88 R2
La Lince presenta
un midiescavatore da 9 t
progettato e sviluppato
al 100% in casa
LE MAXI TRALICCIATE
DELL’EHINGEN WERK
Abbiamo toccato con mano
la nuova gru cingolata
LR 12500-1.0 da 2500 t
di capacità di sollevamento
WALKAROUND IL MINI VOLVO ECR25 ELECTRIC
OGNI mESE
• Attualità & Prodotti • Macchine & Componenti
• Riciclaggio & Demolizione • Cave & Calcestruzzo • WalkAround Macchine
• Sollevamento & Noleggio
abbonamenti@fiaccola.it
Abbonamento annuo €90,00 *
10 numeri + versione online www.costruzioniweb.it
*(IVA assolta dall’editore)
www.costruzioniweb.it
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