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LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TERRE DI FONDERIA Metalli ferrosi - Metalli non ferrosi

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La granulometria del residuo è molto vicina a quella delle sabbie di partenza in quanto il processo<br />

di recupero interno per il riutilizzo delle sabbie prevede, ad ogni ciclo, una o più fasi di<br />

depolverazione che eliminano i fini, costituiti nella maggior parte, da bentonite e/o ceneri e residui<br />

di resine.<br />

Nella tabella seguente si riportano analisi granulometriche medie di residui di terre esauste (da<br />

formatura “a verde”):<br />

Frazione Unità di<br />

Granulometrica (µm) misura<br />

Valore<br />

> 300 % 25 ÷ 30<br />

> 100 % 50 ÷ 55<br />

> 63 % 1,5 ÷ 2,5<br />

> 45 % 3,5 ÷ 4,0<br />

> 20 % 4,5 ÷ 5,0<br />

> 5 % 3.0 ÷4,0<br />

Inf. 5 % 0,1 ÷ 0,5<br />

In generale per origine del materiale, la distribuzione granulometrica della silice presente nelle<br />

sabbie utilizzate, <strong>non</strong> contiene una frazione respirabile ≤4µm in percentuale ≥1% che<br />

comporterebbe, secondo i criteri CLP, una classificazione di pericolosità per organo bersaglio<br />

STOT RE 1 H372 (≥10%) o STOT RE 2 H373 (≥1%).<br />

Non sono, pertanto, presenti nelle terre /sabbie esauste, percentuali significative di frazioni “fini”<br />

di silice libera cristallina che potrebbero creare problemi ambientali nelle fasi di utilizzo del residuo,<br />

in particolare durante le fasi di movimentazione.<br />

3 <strong>GESTIONE</strong> DEL RESIDUO <strong>TERRE</strong> ESAUSTE<br />

3.1 Gestione come sottoprodotto<br />

3.1.1 Trattamenti rientranti nella “normale pratica industriale”<br />

Il normale ciclo di riutilizzo delle terre/sabbie effettuato all’interno della fonderia prevede alcuni<br />

“trattamenti” effettuati per consentire il successivo utilizzo di terre/sabbie all’interno del ciclo<br />

produttivo della fonderia, rientrando quindi nella “normale pratica industriale” della fonderia, ed in<br />

particolare, uno o più fra i seguenti:<br />

- setacciatura/vagliatura;<br />

- deferritizzazione;<br />

- “spogliatura” del grano dai residui di legante (trattamento meccanico);<br />

- “calcinazione” per eliminare i residui di legante (trattamento termico);<br />

- “lavaggio” per eliminare i residui idrosolubili di legante (trattamento ad umido);<br />

- depolverazione, per eliminare dalle terre/sabbie “i fini”.<br />

Le suddette pratiche industriali sono riportate anche nei documenti europei che individuano le<br />

migliori tecniche disponibili in grado di contenere gli impatti ambientali delle attività industriali, ai<br />

sensi della normativa per la prevenzione ed il controllo integrato dell’inquinamento (Direttiva<br />

2010/75/UE); nel BREF applicabile alle attività di fonderia già citato, al paragrafo 4.8, in<br />

particolare, sono citate le normali pratiche industriali ed i trattamenti cui vengono sottoposte le<br />

terre/sabbie per poter essere riutilizzate.<br />

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