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LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TERRE DI FONDERIA Metalli ferrosi - Metalli non ferrosi

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ilasciati dalle Autorità competenti ex Art. 208 D.Lgs. 152/06, nel rispetto di criteri generali fissati<br />

dal citato art. 184-ter.<br />

Una effettiva attuazione delle indicazioni normative necessita di uno sforzo comune per<br />

individuare iniziative in grado di rendere concretamente attuabili attività di utilizzo dei rifiuti di<br />

fonderia, in linea con i principi dell’economia circolare, di valorizzazione dei materiali a “fine vita”,<br />

riducendo nel contempo gli attuali costi di smaltimento sempre meno sostenibili, che gravano sulle<br />

imprese del Settore, e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale legato alla estrazione degli inerti<br />

naturali.<br />

1.3 I residui di produzione: le terre esauste<br />

Il presente documento è relativo al residuo denominato Terra esausta; vengono definite “esauste”<br />

le terre/sabbie in ciclo che devono essere eliminate dal ciclo produttivo perché in esubero per le<br />

motivazioni tecniche riportate.<br />

Di seguito vengono analizzate le varie fasi del processo di fonderia che impiega sistemi di<br />

formatura in terra, che portano alla produzione di terre esauste.<br />

Per semplicità di esposizione, la descrizione del ciclo che genera il residuo viene effettuata<br />

utilizzando uno schema di processo, nel quale sono individuati gli elementi in ingresso e in uscita<br />

dal processo.<br />

Fase produttiva: Distaffatura/Sterratura<br />

Nei processi di formatura “a perdere” ad ogni ciclo viene realizzata una forma in sabbia (legata<br />

con argille, silicati o leganti organici) che dopo le fasi di colata del metallo viene distrutta per<br />

estrarre il getto. Le terre/sabbie che hanno costituito la forma vengono avviate al recupero interno<br />

per essere successivamente riutilizzate.<br />

Anche la sabbia che origina dalle anime presenti nella forma (prodotte con vari tipi di leganti<br />

inorganici o organici) viene recuperata assieme alle terre/sabbie costituenti la forma.<br />

INPUT<br />

Energia elettrica<br />

OUTPUT<br />

- Forme colate<br />

(dopo raffreddamento)<br />

Distaffatura/<br />

Sterratura<br />

Getti<br />

Terra/sabbie<br />

- Terre/sabbie esauste (EER 10.09.08 (1) )<br />

- Polveri da impianti di depolverazione<br />

(EER 10.09.11* - 10.09.12)<br />

- Residui metallici (EER 17.04.05)<br />

(o gestione come sottoprodotti)<br />

Nota (1) – Alle verifiche analitiche, le terre esauste si<br />

sono sempre rivelate NON pericolose<br />

Gli schemi del presente paragrafo riportano riferimenti ai codici EER, nel caso in cui i residui siano<br />

gestiti come rifiuti, relativi alla fusione di metalli <strong>ferrosi</strong>; gli stessi schemi valgono anche per i codici<br />

rifiuto originati dalla fusione di metalli <strong>non</strong> <strong>ferrosi</strong>, nel caso di produzione di getti con sistemi di<br />

formatura “a perdere” in sabbia.<br />

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