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LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TERRE DI FONDERIA Metalli ferrosi - Metalli non ferrosi

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– 40 – Bollettino Ufficiale<br />

Serie Ordinaria n. 16 - Lunedì 17 aprile 2023<br />

c) criteri di caratterizzazione del prodotto da recupero delle Terre/sabbie e rispetto dei requisiti<br />

standard di prodotto e dei requisiti standard di tutela della salute e dell’ambiente (si vedano<br />

le schede analitiche del Paragrafo 5 per gli utilizzi più rappresentativi e diffusi);<br />

d) le destinazioni del prodotto da recupero;<br />

e) rispetto della normativa in materia ambientale e delle eventuali prescrizioni riportate in<br />

autorizzazione;<br />

f) revisione e miglioramento del sistema di gestione ambientale;<br />

g) formazione del personale.<br />

- Un requisito relativo alla “dichiarazione di conformità” del prodotto da recupero delle<br />

Terre/sabbie.<br />

Lo schema di dichiarazione di conformità è riportato nell’allegato 1. Il lotto potrà avere un volume<br />

massimo pari a 1.000 m 3 .<br />

4. UTILIZZI TIPICI<br />

Nel presente capitolo si individuano gli utilizzi che possono avere le terre e sabbie esauste; tali<br />

utilizzi, molti dei quali “consolidati” nell’esperienza applicativa del D.M. 5/02/1998, che verranno<br />

analizzati nel dettaglio nei capitoli successivi, si individuano in molti degli impieghi industriali nei<br />

quali è tradizionalmente impiegato un inerte naturale, e precisamente:<br />

- cementifici;<br />

- industria della ceramica;<br />

- industria del vetro;<br />

- produzione di conglomerati per l’edilizia;<br />

- produzione di conglomerati bituminosi;<br />

- produzione di laterizi e mattoni;<br />

- utilizzo per realizzazione di rilevati e sottofondi stradali.<br />

Va chiarito preliminarmente che per alcune tipologie di riciclo vi sono già dei processi industriali<br />

attivi, mentre per altri vi sono solo delle verifiche sperimentali che hanno mostrato la potenzialità<br />

del processo, ma <strong>non</strong> si è ancora arrivati all’implementazione su un vero e proprio impianto<br />

industriale su larga scala. Questo aspetto verrà messo in evidenza nell’analisi dei singoli processi<br />

di utilizzo.<br />

Esistono, inoltre, allo stato, progetti finalizzati alla verifica di fattibilità per nuovi “canali” di utilizzo<br />

(progetti europei “LIFE”) che potrebbero portare ad individuare ulteriori impieghi.<br />

4.1 Gli ostacoli all’utilizzo<br />

L’esperienza di questi anni ha dimostrato che l’utilizzo dei residui di fonderia, in particolare terre<br />

e sabbie esauste, che il Settore origina in quantità considerevoli, seppure tecnicamente<br />

realizzabile, è limitato da aspetti legati alla sua classificazione di “rifiuto”; ciò determina costi di<br />

gestione importanti in relazione al ridotto valore economico del materiale di cui trattasi,<br />

appesantimenti “burocratici” legati alla concessione delle autorizzazioni e alla gestione del rifiuto<br />

(fideiussioni, controlli, registrazioni, ecc.) ed infine vincoli “culturali” dovuti alla diffidenza legata<br />

alla gestione di un rifiuto e <strong>non</strong> di un prodotto.<br />

Tutto ciò per il settore delle fonderie porta a dovere affrontare notevoli costi per le attività di<br />

smaltimento dei propri residui con conseguente perdita di competitività delle imprese italiane sul<br />

mercato globale.<br />

Il superamento di tali limiti passa attraverso una differente classificazione dei citati residui, in linea<br />

con le esigenze di valorizzazione dei rifiuti posta dalle nuove direttive europee e dei principi alla<br />

base dell’Economia Circolare.

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