Ormai è passato quasi un - Innovare
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INNOVARE • 2 • 2009<br />
Da diverso tempo, la letteratura accademica<br />
e la pratica delle imprese concordano<br />
nel ritenere che, di fronte alle<br />
sempre più impegnative sfide dell’innovazione,<br />
la cosiddetta “open innovation” (ossia la crescente<br />
tendenza delle imprese a creare <strong>un</strong> sistema<br />
di collaborazioni con l’esterno per scambiare<br />
e/o condividere tecnologie e competenze<br />
al fine di sviluppare innovazione tecnologica)<br />
possa offrire opport<strong>un</strong>ità molto interessanti in<br />
termini di risultati ottenibili. Cosa si intenda<br />
però concretamente per open innovation <strong>è</strong><br />
spesso ancora <strong>un</strong> po’ vago, soprattutto perché<br />
davvero svariati sono i modi con i quali <strong>è</strong> possibile<br />
porre in essere <strong>un</strong>a collaborazione. Si<br />
pensi solo, ad esempio, alla varietà dei soggetti<br />
che sono potenzialmente disponibili per condividere<br />
conoscenze e competenze: fornitori,<br />
clienti, <strong>un</strong>iversità, istituzioni pubbliche e persino<br />
aziende concorrenti. In merito, sorgono allora<br />
spontanei i seguenti quesiti: quale o quali<br />
tipologie di partner scegliere? Che vantaggi si<br />
hanno a selezionarne alc<strong>un</strong>i o, al contrario, a<br />
coinvolgerne molti? Al tempo stesso, quali sono<br />
i “costi” della collaborazione?<br />
In modo analogo, anche il processo di innovazione<br />
in sé offre sp<strong>un</strong>ti per collaborare in<br />
modo vario, date le diverse fasi in cui esso <strong>è</strong><br />
normalmente suddiviso (si veda la figura 1): la<br />
generazione dell’idea (in cui si concepisce il<br />
prodotto o processo innovativo); la sperimentazione<br />
(in cui si elabora l’idea innovativa e la<br />
si conduce allo stadio di “prototipo” di innovazione);<br />
la progettazione (che trasforma l’idea<br />
rielaborata e sperimentata in <strong>un</strong> progetto industriale);<br />
la produzione (attraverso la quale si<br />
predispone la “fabbrica”); la commercializza-<br />
Economia e Mercato<br />
Differenti approcci di open<br />
innovation, quali implicazioni<br />
organizzative e manageriali?<br />
a cura di<br />
Valentina Lazzarotti*<br />
zione (che definisce le azioni di vendita e le attività<br />
di servizio post vendita). Simili sono infatti<br />
gli interrogativi che si generano: in quale o<br />
quali fasi collaborare? Che vantaggi/costi si<br />
hanno a focalizzare la collaborazione su <strong>un</strong>a o<br />
poche fasi o, al contrario, a condividere l’intero<br />
processo?<br />
Queste sono solo alc<strong>un</strong>e delle possibili domande<br />
alle quali, in <strong>un</strong>a recente indagine, l’Università<br />
Carlo Cattaneo – LIUC ha cercato di<br />
dare risposta. In particolare, si <strong>è</strong> tentato di fare<br />
luce sul fenomeno dell’ open innovation, considerando:<br />
1. il numero/tipo di soggetti con i<br />
quali l’impresa collabora (cio<strong>è</strong> la varietà di<br />
partner); 2. il numero/tipo di fasi del processo<br />
di innovazione sui quali l’azienda si apre a<br />
contributi esterni (cio<strong>è</strong> la varietà di fasi in collaborazione)<br />
come due variabili in grado di descrivere<br />
le diverse modalità con le quali <strong>un</strong>’azienda<br />
possa aprirsi a collaborazioni con l’esterno.<br />
Ciò al fine di individuare innanzitutto i<br />
diversi approcci di “apertura” eventualmente<br />
esistenti e poi di studiarli a fondo per comprenderne<br />
i fattori strategici, organizzativi e<br />
manageriali che definiscano il contesto più<br />
adatto per la loro implementazione. Il fine ultimo<br />
<strong>è</strong> anche quello di trarre qualche indicazione<br />
normativa, cio<strong>è</strong> qualche suggerimento per<br />
imprenditori e manager in merito a come scegliere<br />
fra i differenti modi di collaborare per<br />
perseguire l’innovazione.<br />
Prima di descrivere più nel dettaglio l’indagine<br />
empirica e come si caratterizzano i modelli<br />
di open innovation da essa emersi, <strong>è</strong> tuttavia<br />
opport<strong>un</strong>o tratteggiare almeno brevemente<br />
il significato delle due variabili scelte per<br />
rappresentare il grado di apertura del processo