2024/2 - PUNTO BRESCIANO
SPECIALI ECONOMIA - STORIE D’IMPRESA - SALDATURE - TRASPORTI - MONDO AUTO - CARROZZERIE - FALEGNAMERIE - MONDO AGRICOLO - CARNEVALE DI VENEZIA
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SPECIALE ECONOMIA<br />
speciale a cura della redazione<br />
Fed prepara un taglio dei tassi ma non è imminente<br />
Scompare nel comunicato un riferimento a un rialzo del costo del credito, ma la riduzione<br />
è rinviata al momento in cui la Fed sarà sicura di raggiungere l’obiettivo del 2%<br />
La Federal Reserve ha lasciato i tassi invariati al 5,25-<br />
5,50%, come previsto. È però radicalmente cambiato<br />
l’orientamento: nel comunicato iniziale scompare il<br />
“vecchio” riferimento a ogni «restrizione addizionale di politica<br />
monetaria» e si parla apertamente di un taglio del costo<br />
del credito, sia pure non immediato. Più esplicito, il presidente<br />
della Fed Jerome Powell, in conferenza stampa, ha spiegato<br />
che un taglio a marzo «non è probabilmente l’ipotesi<br />
più probabile», pur lasciando l’opzione aperta («ma questo<br />
è da vedere»). A marzo sarà in ogni caso rivista la politica di<br />
riduzione del bilancio.<br />
In cerca di maggior fiducia<br />
Con la nuova scelta di parole, la Fed ha voluto riconoscere il<br />
fatto che l’economia è entrata in una fase nuova, ma ha anche<br />
voluto raffreddare gli ottimismi del mercato. «Il Comitato<br />
(di politica monetaria, ndr) - spiega il comunicato ufficiale -<br />
ritiene che non sarà appropriato ridurre il corridoio (dei tassi,<br />
ndr) fino a quando non avrà una maggior fiducia nel fatto<br />
che l’inflazione si muoverà in modo sostenibile verso l’obiettivo<br />
del 2%»: una formula ripetuta più volte da Powell.<br />
Un cammino non assicurato<br />
Il continuo progresso nel portare l’inflazione in basso, ha<br />
spiegato Powell «non è assicurato e il cammino futuro è<br />
incerto». La Fed, ha aggiunto, non cerca «dati migliori ma<br />
la continuazione di dati migliori». La domanda che si pone<br />
è se «sei mesi di buoni dati di inflazione ci stanno inviando<br />
un vero segnale» che la velocità dei prezzi sta tornando<br />
all’obiettivo.<br />
Il rischio: un’inflazione stabile ma sopra il 2%<br />
Scendendo un po’ nel dettaglio, Powell ha spiegato che una<br />
flessione dell’occupazione farebbe pendere la bilancia verso<br />
un taglio dei tassi più vicino, mentre con un’inflazione più<br />
vischiosa, più alta, «o cose simili», la Fed si orienterà verso<br />
un’attesa più lunga. Il vero rischio, secondo Powell, non è un<br />
rialzo dell’inflazione, ma una sua stabilizzazione a livelli più<br />
alti del 2%.<br />
Tassi «verosimilmente» al massimo<br />
Resta in ogni caso nel comunicato, senza sorprese, la clausola<br />
di cautela secondo cui la Fed resta pronta a modificare il proprio<br />
orientamento nel caso in cui emergano rischi che impediscano<br />
il raggiungimento dell’obiettivo. Powell ha spiegato<br />
che la politica monetaria ha «verosimilmente raggiunto il<br />
picco del ciclo restrittivo» ripetendo che i tassi resteranno al<br />
livello opportuno «per il tempo necessario».<br />
Un miglior equilibrio<br />
La scelta di cambiare orientamento nasce dal fatto che «il<br />
Comitato giudica che i rischi al raggiungimento dei suoi<br />
obiettivi di disoccupazione e inflazione si stiano muovendo<br />
verso un miglior equilibrio». Attualmente, in ogni caso, la velocità<br />
dei prezzi «resta elevata», in un contesto di crescita «a<br />
un ritmo robusto», con un mercato del lavoro che resta forte<br />
malgrado la frenata nell’aumento dei posti di lavoro. Le prospettive<br />
economiche restano in ogni caso «incerte» e la Fed<br />
continuerà a controllare in modo attento l’inflazione.<br />
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