BSstadio_30 giornata_Marzo 2024
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
contenerlo e gli misero di guardia il “tenero” Burnich;<br />
“ma c’era meno cattiveria di oggi. In 17 anni di carriera<br />
non ho mai preso una gomitata. Ma forse (ride) pe<br />
merito della mia statura. E anche le sceneggiate di oggi<br />
due minuti per terra con le mani sul volto ai miei tempi<br />
non erano di moda. Oggi i giocatori fanno di tutto per<br />
mettere in difficoltà l’arbitro invece di aiutarlo”. Egidio<br />
Salvi, quella maglia azzurra con la V bianca non se l’è<br />
mai tolta; ancora oggi te lo ritrovi in gennaio a vedere la<br />
Primavera al San Filippo. Allo stadio no, non lo si vede<br />
più, ma in tv non si perde una partita della sua squadra<br />
del cuore. Ha disputato anche un campionato nel Napoli<br />
con 16 presenze nella stagione 68-69 in una squadra<br />
dove farsi spazio era difficilissimo per i nomi altisonanti<br />
quali Canè, Josè Altafini, Omar Sivori, Claudio Sala,<br />
Antonio Juliano, Aristide Guarneri e Ottavio Bianchi “un<br />
eccellente mediano, di quelli alla Tardelli che ti garantiva<br />
7-8 gol a stagione”.<br />
Ha smesso di allenare le giovanili nel Brescia nel 2014 in<br />
concomitanza con un temporaneo ma serio problema di<br />
salute nell’epoca del trio dirigenziale Triboldi, Sagramola<br />
e Castagnini; un intervento d’urgenza nel quale il<br />
primario, forse per stemperare la situazione…..”mi<br />
avevano preso per i capelli e lui mi parlava di calcio….”<br />
Lo incontriamo in una pizzeria cittadina accompagnato<br />
da un’altra ex rondinella di lusso nonché suo amico e<br />
compagno di squadra Giorgio Fanti col quale tra un<br />
boccone e l’altro si scambia divertenti frecciatine e<br />
la serata vola via tra aneddoti e racconti difficilmente<br />
sintetizzabili.<br />
C’è un inizio. È lui stesso che nel 1957 legge sul giornale<br />
l’avviso della leva calcistica coordinata dall’ungherese<br />
Netsky al vecchio Stadium di viale Piave. I selezionati si<br />
affrontano in un torneo sul campo di San Francesco da<br />
Paola dove ogni squadra porta il nome di un giocatore<br />
del Brescia. Salvi viene inserito nella compagine meno<br />
dotata calcisticamente che non si merita nemmeno il<br />
nome di un giocatore, ma quello dedicato al “calzolaio”,<br />
un artigiano che nel retro della tribuna di viale Piave<br />
ha una bottega che si occupa anche delle scarpe della<br />
squadra quando i tacchetti bucano le suole. Eliminata<br />
in un amen la sua squadra, Egidio in virtù delle sue<br />
qualità viene inserito in un’altra compagine e alla fine<br />
è premiato come miglior giocatore del torneo. Inizia<br />
così la “scalata” nelle file del Brescia; a soli 12 anni da<br />
via Chiusure prende regolarmente il pulmino e va agli<br />
allenamenti nel vecchio Stadium. Siamo nell’epoca del<br />
“quintetto primavera” formato da Vigni, Nova, Sacchella,<br />
Favini e Bersellini, che in 5 non contano 100 anni. Siamo<br />
nel periodo del pallone con la camera d’aria e le cuciture<br />
col laccio di cuoio in rilievo che ben ricorda chi le colpiva<br />
di testa.<br />
L’esordio in prima squadro avviene a Trieste sul finire<br />
della stagione 63-64 Recita il giornale locale: “…a metà<br />
campo poi, si faceva sentire il lavoro di Vicini e Salvi<br />
e la giovanissima recluta stava all’altezza dei compagni<br />
con calma e profitto, prodigandosi, con la freschezza del<br />
gioco e la continuità dell’azione lungo la fascia centrale,<br />
servendo ottimi palloni agli uomini di punta…..”.<br />
Mettere in fila gli aneddoti di questa lunga carriera è<br />
difficile. Innanzitutto sottolinea la fraterna amicizia avuta<br />
col “portierone” Ernesto Galli. Ricorda Gigi Riva, col<br />
quale andava a fare le sabbiature a Grado; la popolarità<br />
del centravanti cagliaritano era talmente radicata<br />
che Riva non poteva uscire dall’hotel dove erano<br />
sistematicamente in attesa fans pronti a prenderlo “in<br />
ostaggio”.<br />
La stravaganza di Zigoni, un personaggio che tutti i<br />
giorni ne inventava una, che si presentava in pelliccia<br />
in panchina. Zigo-gol parcheggiava il Porsche davanti<br />
al cancello d’ingresso inscenando teatrali diatribe col<br />
custode dello stadio.<br />
73/74 Brescia - Lazio 2-0 Salvi con Wilson<br />
11<br />
Brescia Stadio