numero zero

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presente a tutti i raduni… Tanta voglia
di esserci, di migliorare, di ritagliarmi uno
spazio in un mondo maschile, di sentirmi
legittimata.Ma la domanda che spesso
vagava per la mia testa era : “Non sono
di certo l’unica donna…quindi dove
sono le altre?”
Con l’Ecce parkour 2010
ci fu la svolta. Tanti ragazzi,
provenienti da tutta Italia, si
riversarono a Roma ed alcuni
necessitavano di un posto
dove dormire. Avendo una
casa grande, offri qualche
posto e fu così che iniziai a
creare ottime amicizie anche
al di fuori della mia regione.
Sei mesi dopo l’Ecce parkour,
ricevetti una mail da Angelina
Alvaro di Teramo, la quale
aveva saputo della mia esistenza
tramite i ragazzi che avevo ospitato…
Angelina era attiva su molti forum, come
Girl Parkour, ed era entrata in contatto
con qualche traceuse italiana. Aveva
un’idea: ispirarsi al Worldwide Traceuses
Project del 2009 e creare un video al
femminile tutto italiano. Lo scopo era
quello di ritrovarci, di promuovere la
presenza femminile nel mondo del
parkour, disciplina aperta a tutti, di
incitare le altre ragazze a praticare senza
esitazioni legate al sesso. Il mio primo
pensiero fu “Cavolo se mi piace l’idea!”.
La nostra prima conversazione, risalente
al 8 ottobre 2010, mise in evidenza
quanto fosse interessante questo
progetto. Io volevo già fare un video che
mi ritraesse, così ne approfittai, e iniziai
ad organizzarmi per farli entrambi.
Inizialmente eravamo solo in 3, le
fondatrici dell’Italy Traceuse Project :
io, Angelina e Giorgia di Lernia, una
traceuse di Trani.
E LE ALTRE? Mentre pensavamo a chi
potesse filmarci, cercavamo coraggiose
volontarie in giro per social network e
forum… E hop, SALTAVANO FUORI
COME FUNGHI! C’era Elisa Vermi a