44 incitare le altre ragazze a praticare senza esitazioni legate al sesso Wallrun di Lavinia in zona Romolo, Milano.
Milano, Roberta Igliozzi a Roma, Valentina Clementi ad Ancona, Giulia Bauer, Agnese Franchini, Giulia Lunetta, Melania Panarello… Tante che non si sono unite al video sono diventate comunque importanti pilastri del progetto: parlo di Susanna B. e Francesca Ghedin, che è poi diventata la nostra traduttrice, da quando abbiamo cominciato ad avere contatti con le traceuses all’estero. Avendo come mito personale, Jessica Pietribiasi, dell’associazione KRAP, avrei voluto ovviamente coinvolgerla. Così, dopo aver parlato dell’idea con le altre ragazze, il 29 novembre sono riuscita a rimediare il suo <strong>numero</strong> di telefono e l’ho chiamata. Oltre ad essere tremendamente simpatica, Jessica mi ha anche manifestato il suo interesse per il nostro progetto, cosa che mi riempì di gioia. Dopo tre mesi noi eravamo diventate un gruppone e il video (fatto da Angelina e Giorgia) era pronto. Ovviamente ero emozionatissima, nonostante questo non fosse un traguardo, bensì un punto di partenza.Da questo progetto, sono nate amicizie, seguiti incontri, raduni, allenamenti insieme, scambio di messaggi e consigli, un gruppo riservato su fb dove confrontarsi e molto altro. Abbiamo poi riconfermato la nostra collaborazione con un altro video nel 2011 e con l’intenzione del terzo datato 2012. In questo nostro progetto non ci sono intenzioni commerciali ma semplicemente per mostrare che siamo ancora attive e che cresciamo sia come gruppo che come qualità. Con orgoglio ad oggi contiamo ben 91 praticanti, da ogni parte d’Italia. Diversità e futuro L’esperienza nel parkour per noi può quasi essere più bella ed emozionante di quella dei maschi: prima di noi non c’è stato nessuno a dettare un codice, uno stile: è l’esplorazione delle nostre capacità fisiche per eccellenza. Possiamo cercare di superare gli ostacoli giganteschi che superano gli uomini, per strada i muretti non si abbassano perché siamo alte 1,50!!! Ma siamo più sciolte e flessibili: per cui sbarre, aerial, passaggi fra ostacoli molto ravvicinati e movimenti fluidi potrebbero avvantaggiare noi. L’importante è una cosa sola: crederci veramente! Sono passati due anni, che hanno visto l’arrivo di altre ragazze bravissime: Ilaria Luisi, Silvia Marcellini, Michela Patacchiola, Marta Brunello, Cristina Montano e tante tante altre… Il 2011 è stato anche il boom delle ex ginnaste e l’affermarsi del Freerunning. Credo che in termini di qualità ci sia stato un grande level up, come si dice… Il bello è che c’è ancora un enorme margine di miglioramento. Come i praticanti maschi, abbiamo vissuto le nostre divergenze: fra purismo del parkour, con la paura che i nuovi trick fossero utilizzati solo per esibirsi, e l’entusiasmo per il nuovo, con la voglia di variare ed esplorare appieno e con coraggio, tutte le possibilità che ha il corpo femminile di muoversi. Insomma, abbiamo visto gli stessi contrasti che si sono avuti sul piano nazionale. Ma ne siamo uscite ancora unite. Anzi, io amo la varietà! Mi rende sempre felice: soprattutto quando è gioiosa e ti gasa, ma anche quando ti porta a confrontarti, perché apre la mente, e aggiunge al tuo punto di vista, quello di un altro, che rende la visione ancora più completa. E penso che questo vada celebrato. Sono per l’esplorazione di tutte le possibilità di espressione, a prescindere dalle etichette. Per cui eccoci, siamo qui, atlete e tracciatrici a tutti gli effetti. Ognuna diversa dall’altra, ma con tanto in comune. Cosa ci riserva il futuro? Sono curiosa di saperlo! Scopriamolo assieme… 45