Napolitano incontra lo Studium - Università degli Studi di Perugia
Napolitano incontra lo Studium - Università degli Studi di Perugia
Napolitano incontra lo Studium - Università degli Studi di Perugia
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anno XXVII n. 2<br />
marzo/aprile 2009<br />
Poste Italiane S.p.A.<br />
Sped. in abb. post. 70% legge 662/96<br />
DCB Centro 1 <strong>Perugia</strong><br />
Prezzo 1 Euro<br />
pagine 6/7/8<br />
La parola agli studenti<br />
Tavola rotonda de “l’<strong>Università</strong>”<br />
con i rappresentanti <strong>degli</strong> studenti.<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
P e r i o d i c o d e l l ’ A t e n e o d i P e r u g i a<br />
<strong>Napolitano</strong> <strong>incontra</strong> <strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong><br />
Storica visita del Presidente della Repubblica all’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong><br />
pagine 10/11<br />
Avanti Erasmus<br />
Continuano ad essere numerosi<br />
co<strong>lo</strong>ro che stu<strong>di</strong>ano all’estero.<br />
pagina 13<br />
Le ricerche del Settimo<br />
Presentato il cata<strong>lo</strong>go della mostra<br />
InSegno e un <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>ma del ‘700.<br />
pagina 14<br />
In orbita con la NASA<br />
Lanciati nel cosmo alcuni strumenti<br />
realizzati da docenti perugini.<br />
Il servizio alle pagine 2-3-4-5
l’UNIVERSITÀ<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
Perio<strong>di</strong>co d’informazione<br />
dell’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong><br />
Anno XXVII - n. 2<br />
marzo/aprile 2009<br />
Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong><br />
n. 659 del 7/3/1983<br />
Direttore responsabile: Laura Marozzi<br />
In redazione:<br />
Francesco Birco<strong>lo</strong>tti, Andrea Possieri.<br />
Hanno collaborato:<br />
Elio de Nar<strong>di</strong>s, Rosaria La Via,<br />
Gianna Lucciacche, Regina Lupi,<br />
Federica Nar<strong>di</strong>, Samuele Smacchia,<br />
Fer<strong>di</strong>nando Treggiari, Leonardo Varasano,<br />
Zahr Zatari.<br />
Redazione: Piazza dell’<strong>Università</strong>, 1<br />
06123 <strong>Perugia</strong> (PG)<br />
e-mail: redazion@unipg.it<br />
Tel.: 075/5852395 - Fax: 075/5852182<br />
Progetto grafico, impaginazione:<br />
Réclame Progetti Srl<br />
Stampa: GPT S.r.l.<br />
servizio <strong>di</strong><br />
Elio de Nar<strong>di</strong>s<br />
Nella foto al centro:<br />
Il capo del<strong>lo</strong> Stato saluta i Presi<strong>di</strong><br />
delle 11 Facoltà del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>.<br />
Nelle foto:<br />
A fianco, Il Rettore del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong><br />
e il Presidente della Repubblica nel corridoio<br />
del Piano Nobile <strong>di</strong> Palazzo Murena.<br />
A destra, il momento dell’arrivo<br />
<strong>di</strong> Giorgio <strong>Napolitano</strong> nella piazza<br />
dell’<strong>Università</strong> accolto dal Presidente<br />
della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti,<br />
dal Presidente del Consiglio Regionale,<br />
Mauro Tippo<strong>lo</strong>tti, dal Presidente della Provincia<br />
Giulio Cozzari e dal sindaco <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong><br />
Renato Locchi.<br />
Il Presidente della Repubblica<br />
omaggia <strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong><br />
Settimo Centenario<br />
Il Presidente della Repubb<br />
Con l’incontro tra Giorgio <strong>Napolitano</strong> e la comunità accademica si sono chiuse ufficialmente<br />
la vita scientifica e <strong>di</strong>dattica dell’Istituzione perugina negli ultimi sette anni. Dal 1946 ad oggi<br />
Si sono chiuse ufficialmente le Celebrazioni del Settimo Centenario dell’<strong>Università</strong><br />
<strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> con la visita d’eccezione del Presidente della Repubblica,<br />
Giorgio <strong>Napolitano</strong>. Per la quarta volta un Capo del<strong>lo</strong> Stato visita <strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>: nel<br />
1958, in occasione delle celebrazioni dei 650 anni <strong>di</strong> fondazione dell’Ateneo, era<br />
venuto il Presidente Giovanni Gronchi, nel 1962 fu la volta <strong>di</strong> Antonio Segni e nel<br />
1973 <strong>di</strong> Giovanni Leone.<br />
Una presenza importante, dunque, che conferma la storia prestigiosa dell’<strong>Università</strong><br />
perugina. Una storia che è stata commemorata, raccontata e stu<strong>di</strong>ata anche con la<br />
mostra InSegno, allestita nella splen<strong>di</strong>da cornice <strong>di</strong> Palazzo Po<strong>di</strong>ani, ultima appen<strong>di</strong>ce<br />
del Settimo Centenario.<br />
La visita ha seguito un rigido protocol<strong>lo</strong>. Il Presidente della Repubblica è stato accolto,<br />
sulla piazza antistante palazzo Murena, dal Rettore Francesco Bistoni e dal professore<br />
Antonio Pieretti, Pro Rettore e Presidente del Comitato per il VII Centenario<br />
dell’Ateneo. <strong>Napolitano</strong> ha compiuto poi una visita al piano nobile <strong>di</strong> Palazzo Murena,<br />
sede del Rettorato, dove ha <strong>incontra</strong>to i Presi<strong>di</strong> delle un<strong>di</strong>ci Facoltà dell’Ateneo<br />
e nella Sala del Dottorato, presenti le massime autorità istituzionali umbre, ha preso<br />
visione <strong>di</strong> alcuni preziosi documenti antichi conservati dall’Ateneo. Prima <strong>di</strong> scendere<br />
in Aula Magna – dove si è svolta la cerimonia conclusiva del Settimo Centenario,<br />
con gli interventi del Rettore Francesco Bistoni, <strong>di</strong> Amabile Fazio, presidente del<br />
Consiglio <strong>degli</strong> Studenti, del professore Antonio Pieretti – il Presidente <strong>Napolitano</strong> ha<br />
apposto la sua firma sul Registro d’onore dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>. Nota<br />
importante dell’incontro in Aula Magna, non so<strong>lo</strong> da un punto simbolico, è stata la<br />
consegna <strong>degli</strong> attestati <strong>di</strong> merito ai migliori laureati delle un<strong>di</strong>ci Facoltà per mano<br />
2 l’<strong>Università</strong> n. 2 - marzo/aprile 2009
Settimo Centenario<br />
lica omaggia <strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong><br />
le Celebrazioni del Settimo Centenario dell’Ateneo umbro che hanno caratterizzato<br />
è il quarto Capo del<strong>lo</strong> Stato che visita l’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>.<br />
del Rettore e del Presidente della Repubblica. Gli un<strong>di</strong>ci premiati sono stati: Maria<br />
Teresa Amatulli (Agraria), Silvia Penta (Economia), Marina Santi (Farmacia), Adriano<br />
Felici (Giurisprudenza), Walter Cecchini (Ingegneria), Francesco Ragni (Lettere<br />
e Fi<strong>lo</strong>sofia), Danika Di Giacomo (Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia), Cristina Flamini (Me<strong>di</strong>cina<br />
Veterinaria), Chiara Ferranti (Scienze della Formazione), Daniele Bartoli (Scienze<br />
MM. FF. NN.), Giacomo Giulietti (Scienze Politiche). Al termine il Rettore ha offerto al<br />
Capo del<strong>lo</strong> Stato la moneta in argento del Settimo centenario e la copia anastatica<br />
del manoscritto giuri<strong>di</strong>co Summa Perusina. Fin qui il protocol<strong>lo</strong>. Tuttavia, con un<br />
parterre così importante Giorgio <strong>Napolitano</strong> non ha perso l’occasione per lanciare il<br />
suo accorato grido d’aiuto al governo per salvare le eccellenze universitarie.<br />
Il “no” ai tagli alla ricerca pronunciato dal Presidente della Repubblica nell’Aula<br />
Magna perugina è rimbalzato rapidamente in tutte le agenzie giornalistiche del Paese.<br />
Prendendo spunto dagli interventi che <strong>lo</strong> hanno preceduto, del Rettore, del Pro<br />
Rettore e del Presidente del Consiglio <strong>degli</strong> Studenti, il Capo del<strong>lo</strong> Stato non ha fatto<br />
mancare la sua solidarietà a quanti in situazione <strong>di</strong> enorme scarsità economica<br />
continuano con passione e abnegazione a fare il proprio lavoro <strong>di</strong> ricerca. Un’attività<br />
che sta alla base del futuro del Paese e da cui non si può prescindere. L’incontro<br />
pubblico, dunque, è stato un momento importante della storia dell’<strong>Università</strong> perchè<br />
non si è risolto in un insieme <strong>di</strong> rituali commemorativi, ma si è caratterizzato per<br />
la riflessione politico-culturale sul futuro delle <strong>Università</strong> e del Paese. In tempi <strong>di</strong><br />
ristrettezze e <strong>di</strong> tagli, l’appel<strong>lo</strong> del Presidente della Repubblica non può che ridare<br />
speranza ad una comunità scientifica sempre più in <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Le visite dei Capi <strong>di</strong> Stato all’Ateneo umbro, proprio per la <strong>lo</strong>ro eccezionalità, non<br />
3<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
Nelle foto:<br />
A fianco, il Presidente della Repubblica legge<br />
il suo <strong>di</strong>scorso nell’Aula Magna del Rettorato.<br />
In basso, da sinistra, il Pro Rettore,<br />
Antonio Pieretti, Giorgio <strong>Napolitano</strong> e il Rettore,<br />
Francesco Bistoni, nella Sala del Dottorato.<br />
Il Presidente della Repubblica<br />
omaggia <strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>
l’UNIVERSITÀ<br />
Il Presidente della Repubblica<br />
omaggia <strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong><br />
Settimo Centenario<br />
sono mai state una casualità e sotto molti aspetti hanno segnato alcuni dei momenti<br />
<strong>di</strong> svolta dell’ultimo cinquantennio del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>. Non so<strong>lo</strong> nei momenti celebrativi<br />
ma anche in occasione <strong>di</strong> importanti convegni, dell’ inaugurazione <strong>di</strong> alcuni importanti<br />
e<strong>di</strong>fici universitari e con l’introduzione <strong>di</strong> nuove attività o strutture <strong>di</strong>dattiche.<br />
Il 19 gennaio 1958, ad esempio, in un’atmosfera commemorativa non molto <strong>di</strong>ssimile<br />
a quella attuale, il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi partecipò<br />
all’inaugurazione dell’anno accademico 1957-1958 e, contemporaneamente, dette<br />
il via alle celebrazioni dei 650 anni del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>. In quella particolare cornice si<br />
svolsero una serie <strong>di</strong> importanti inaugurazioni che segnarono una svolta nella storia<br />
secolare dell’Istituzione perugina. In primo luogo, venne inaugurata la nuova<br />
Aula Magna dell’Ateneo, progettata dall’ingegnere Giuseppe Nico<strong>lo</strong>si, che ancora<br />
oggi rappresenta uno <strong>degli</strong> e<strong>di</strong>fici-simbo<strong>lo</strong> dell’università perugina. L’opera permise<br />
anche la restituzione al culto dell’antica Chiesa dell’Annunziata, che per 148<br />
anni era stata destinata a sede dell’Aula Magna. La mattina del 19 gennaio 1958<br />
l’arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, Monsignor Pietro Parente, celebrò la messa nella Chiesa<br />
recuperata al culto alla quale assistettero il Presidente della Repubblica, le autorità<br />
accademiche e quelle citta<strong>di</strong>ne. Nel<strong>lo</strong> stesso giorni, venne inaugurata la nuova sede<br />
della Biblioteca centrale e si celebrò la riapertura dei corsi della Facoltà <strong>di</strong> Lettere e<br />
Fi<strong>lo</strong>sofia, soppressi nel 1860 dal Commissario Gioacchino Pepoli dopo quattro secoli<br />
<strong>di</strong> insegnamento. In quell’occasione, al Rettore Giuseppe Rufo Ermini venne donato<br />
un astuccio artistico contenente la Copia della Gazzetta Ufficiale che riportava il Decreto<br />
Presidenziale dell’istituzione della Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Fi<strong>lo</strong>sofia. Dal canto suo,<br />
Nelle foto: Sopra, il Capo del<strong>lo</strong> Stato e il Rettore premiano uno <strong>degli</strong> 11 migliori laureati dell’Ateneo. Al centro, il Pro Rettore, Antonio Pieretti, legge il suo intervento.<br />
Sotto, una panoramica della Aula Magna dell’Ateneo gremita durante l’incontro con <strong>Napolitano</strong>.<br />
4 l’<strong>Università</strong> n. 2 - marzo/aprile 2009
il Rettore del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> donò al Capo del<strong>lo</strong> Stato un esemplare in oro della medaglia<br />
coniata per l’occasione recante da un lato <strong>lo</strong> stemma dell’Ateneo e dall’altro la scritta<br />
che ricordava la visita del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.<br />
Passano cinque anni e un altro Capo del<strong>lo</strong> Stato rende omaggio al<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>. L’anno<br />
accademico 1962-1963, infatti, venne inaugurato dal Presidente della Repubblica<br />
Antonio Segni che aveva già inaugurato l’anno accademico 1951-1952 da Ministro<br />
della Pubblica istruzione e che, soprattutto, aveva ricoperto la sua prima cattedra <strong>di</strong><br />
Procedura Civile fra il 1921 e il 1925 proprio nell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>. In quaranta<br />
anni l’Ateneo perugino era totalmente cambiato. Quando il giovane Antonio Segni<br />
muoveva i primi passi nella docenza universitaria l’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> contava so<strong>lo</strong><br />
3 Facoltà (Giurisprudenza, Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia e Me<strong>di</strong>cina Veterinaria) mentre nel<br />
1962 ne contava 8 e 11 corsi <strong>di</strong> laurea. Tra la fine <strong>degli</strong> anni Cinquanta e l’inizio<br />
<strong>degli</strong> anni Sessanta erano stati avviati numerosi interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia universitaria (ad<br />
Settimo Centenario<br />
esempio la costruzione del Collegio <strong>di</strong> Agraria) che avevano profondamente mutato<br />
l’aspetto dell’antico <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>. Dopo <strong>di</strong>eci anni, il 4 settembre 1973, fu la volta del<br />
Presidente della Repubblica Giovanni Leone ad <strong>incontra</strong>re la comunità accademica<br />
perugina. Il Capo del<strong>lo</strong> Stato, venuto a <strong>Perugia</strong> per il XII Congresso giuri<strong>di</strong>co-forense,<br />
venne accolto da una gremita Aula Magna e fu accompagnato anche dal Ministro<br />
della pubblica Istruzione Franco Maria Malfatti. Dopo Giovanni Leone, per 36 anni,<br />
nessun altro Capo del<strong>lo</strong> Stato ha visitato l’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, fino al 2009 con la<br />
venuta <strong>di</strong> Giorgio <strong>Napolitano</strong>.<br />
Nelle foto: Sopra, il Presidente del Consiglio <strong>degli</strong> Studenti, Amabile Fazio, legge il suo <strong>di</strong>scorso. A destra, il Capo del<strong>lo</strong> Stato scopre la lapide che ricorda la sua visita al<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> e che sarà affissa<br />
sul corridoio del Piano Nobile <strong>di</strong> Palazzo Murena. In basso, il Presidente <strong>Napolitano</strong> saluta la folla mentre esce dall’Aula Magna a conclusione dell’incontro.<br />
5<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
Il Presidente della Repubblica<br />
omaggia <strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>
l’UNIVERSITÀ<br />
artico<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />
Rosaria La Via<br />
e Zahr Zatari<br />
Nella foto:<br />
Da sinistra, Amabile Fazio, Francesco<br />
Giovanni Sapia, Edoardo Mancinelli,<br />
Luigi Villani delle Vergini.<br />
Studenti: le proposte<br />
per vivere e stu<strong>di</strong>are meglio<br />
Focus<br />
Studenti: le proposte per<br />
Affitti, <strong>di</strong>dattica e servizi al centro del <strong>di</strong>battitto scaturito dalla tavola rotonda organizzata dal<br />
e il Pro Rettore Antonio Pieretti è scaturita una proposta: elaborare un documento comune<br />
Affitti, <strong>di</strong>dattica e servizi agli studenti. Ma anche mobilità urbana, tasse universitarie,<br />
borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, parcheggi, aule stu<strong>di</strong>o, ricerca scientifica e bilancio d’Ateneo.<br />
Insomma, una panoramica a 360 gra<strong>di</strong> sul<strong>lo</strong> stato dell’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>. Tutto questo<br />
è stato al centro della riflessione scaturita nella tavola rotonda, organizzata da<br />
“l’<strong>Università</strong>”, e moderata dal Pro Rettore, professore Antonio Pieretti e dal <strong>di</strong>rettore<br />
del perio<strong>di</strong>co dell’Ateneo Laura Marozzi.<br />
Gli studenti, in rappresentanza delle Associazioni presenti all’interno del Consiglio<br />
<strong>degli</strong> Studenti eletto <strong>lo</strong> scorso <strong>di</strong>cembre, hanno colto l’occasione non so<strong>lo</strong> per rispondere<br />
alle domande che gli sono state rivolte ma per porre a <strong>lo</strong>ro volta quesiti<br />
e interrogativi. Quella che ne è scaturita è una proposta politica che confluirà in un<br />
documento da presentare al Rettore del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> e alle autorità citta<strong>di</strong>ne, in primo<br />
luogo Comune e APM, coinvolte in alcuni dei processi decisionali che riguardano la<br />
vita <strong>degli</strong> studenti.<br />
Attorno ad un tavo<strong>lo</strong> si sono seduti Amabile Fazio Presidente del Consiglio <strong>degli</strong><br />
Studenti, eletto nella Facoltà <strong>di</strong> Ingegneria, Francesco Giovanni Sapia <strong>di</strong> Alleanza<br />
Universitaria eletto nella Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, Luigi Villani delle Vergini <strong>di</strong> Idee<br />
in Movimento eletto nella Facoltà <strong>di</strong> Agraria, Tommaso Bori della Sinistra Universitaria<br />
eletto nella Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia, Nico<strong>lo</strong> Fioravanti <strong>di</strong> Universitas, eletto<br />
nella Facoltà <strong>di</strong> Ingegneria, Daniele Chiappini della Sinistra Universitaria, eletto nella<br />
Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza e Edoardo Mancinelli <strong>di</strong> Studenti Fuori Sede eletto nella<br />
Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Veterinaria. I temi e i tempi del <strong>di</strong>battito vengono sottolineati ad<br />
uno ad uno dal Presidente del Consiglio <strong>degli</strong> Studenti, Amabile Fazio che, seppur in<br />
una veste informale, sembra confermare il suo ruo<strong>lo</strong> istituzionale.<br />
Gli studenti e la Città<br />
Il primo punto al centro della <strong>di</strong>scussione è stato il tema <strong>degli</strong> affitti, soprattutto<br />
“in nero”. Problema epocale, che coinvolge, ormai da decenni, tutti gli Atenei. Da<br />
quando l’<strong>Università</strong> si è trasformata in una istituzione <strong>di</strong> massa e né l’e<strong>di</strong>lizia universitaria<br />
né quella regionale hanno saputo tenere il ritmo <strong>di</strong> crescita della popolazione<br />
universitaria, la questione <strong>lo</strong>cazione è al centro del <strong>di</strong>battito universitario.<br />
Le ripercussioni oltrepassano, ben presto, i confini della cittadella universitaria per<br />
investire da vicino il Comune e l’associazionismo <strong>di</strong> categoria. Tuttavia, l’Istituzione<br />
accademica rimane al centro della questione perché ciò che preoccupa gli studenti,<br />
prima <strong>di</strong> tutto, sono gli annunciati – e in parte già realizzati – tagli <strong>di</strong> bilancio governativi.<br />
Il rischio <strong>di</strong> un repentino ca<strong>lo</strong> del numero delle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o è <strong>di</strong>etro l’ango<strong>lo</strong><br />
e con esso anche la possibilità – per ora è so<strong>lo</strong> una possibilità – che la maggiore<br />
6 l’<strong>Università</strong> n. 2 - marzo/aprile 2009
vivere e stu<strong>di</strong>are meglio<br />
nostro perio<strong>di</strong>co. Dal<strong>lo</strong> stimolante botta e risposta tra i Rappresentanti <strong>degli</strong> Studenti<br />
per realizzare un piano con<strong>di</strong>viso <strong>di</strong> interventi a favore della popolazione universitaria.<br />
richiesta <strong>di</strong> abitazioni per gli studenti produca, da un lato, un aumento dei prezzi<br />
<strong>degli</strong> affitti, dall’altro lato, incentivi ulteriormente le <strong>lo</strong>cazioni “in nero”, con tutti i<br />
rischi che ciò comporta per <strong>lo</strong> studente. A far da cappel<strong>lo</strong> alla situazione, <strong>di</strong> per sé<br />
già <strong>di</strong>fficile, si unisce la “farsa” della qualità <strong>degli</strong> appartamenti. Non c’è altro modo,<br />
infatti, <strong>di</strong> definire le centinaia <strong>di</strong> “catapecchie” e “tuguri” che vengono affittati ogni<br />
anno a suon <strong>di</strong> contanti. Una farsa che, però, per migliaia <strong>di</strong> studenti <strong>di</strong>venta una<br />
realtà tragicomica. Per adesso, lamentano gli studenti, a nulla è servito il tentativo<br />
della Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> fare da primo filtro o terminale del mercato <strong>degli</strong> affitti<br />
al fine <strong>di</strong> garantire trasparenza e legalità. Una delle proposte fatte dagli studenti<br />
per arginare la speculazione <strong>degli</strong> affitti consiste nel ripensare il piano <strong>di</strong> mobilità<br />
urbano. Grazie a nuovi e <strong>di</strong>versi collegamenti tra tutte le zone universitarie della città,<br />
infatti, gli studenti potrebbero risiedere anche al <strong>di</strong> fuori della zona universitaria dove<br />
il costo <strong>degli</strong> affitti è minore. Progetto realistico? Oppure una soluzione del genere<br />
non farebbe che lievitare ugualmente i costi dell’affitto anche nelle periferie? Per<br />
adesso si prende nota.<br />
Sicuramente, però, la mobilità riguarda anche i parcheggi, altro problema storico<br />
della Città. Non so<strong>lo</strong> per il tra<strong>di</strong>zionale bacino della Conca e del Centro Storico<br />
– dove le <strong>di</strong>fficoltà storico-urbanistiche paiono, in parte, insuperabili – ma anche<br />
Focus<br />
nel nuovissimo Centro Didattico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina a Sant’Andrea delle Fratte. In quella<br />
sede, sostengono all’unanimità i rappresentanti <strong>degli</strong> studenti, “i parcheggi sono i<br />
medesemi per degenti e studenti con la conseguente <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trovare un posto<br />
e l’altrettanto conseguente facilità <strong>di</strong> incorrere in una multa per <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> sosta”.<br />
Facile polemica politica? Tutt’altro. Concreto problema da risolvere in fretta. Anche<br />
perché, l’assenza <strong>di</strong> parcheggi liberi si collega imme<strong>di</strong>atamente con la mancanza <strong>di</strong><br />
agevolazioni per gli studenti automuniti e il mancato sfruttamento <strong>di</strong> ampie aree a<br />
vantaggio <strong>degli</strong> studenti, come ad esempio, la zona dove sorgono le nuove Segreterie,<br />
in via della Pal<strong>lo</strong>tta.<br />
La vita universitaria<br />
La <strong>di</strong>scussione si anima e non potrebbe essere altrimenti. Dal rapporto con la città<br />
– affitti, mobilità, parcheggi – si passa alle tasse universitarie. Altro tema caldo,<br />
cal<strong>di</strong>ssimo, soprattutto se collegato con la <strong>di</strong>minuzione delle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Aumenteranno<br />
le tasse nei prossimi anni? Questa è la domanda unanime che sorge<br />
da tutte le componenti studentesche, ovviamente, sul piede <strong>di</strong> battaglia. Anche<br />
perché il ragionamento classico che viene fatto è il seguente. Ad un aumento delle<br />
tasse solitamente aumentano i servizi agli studenti o l’offerta formativa. In questo<br />
7<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
Nella foto:<br />
Da sinistra, Tommaso Bori<br />
e il Pro Rettore Antonio Pieretti.<br />
Studenti: le proposte<br />
per vivere e stu<strong>di</strong>are meglio
l’UNIVERSITÀ<br />
Nelle foto:<br />
A destra, Daniele Chiappini;<br />
sotto, da sinistra, Nicola Fioravanti<br />
e Amabile Fazio.<br />
Studenti: le proposte<br />
per vivere e stu<strong>di</strong>are meglio<br />
Focus<br />
caso, invece, si corre il rischio <strong>di</strong> assistere ad un fenomeno opposto. Perché la<br />
crisi economica, da un lato, e le decisioni ministeriali, dall’altro, porteranno in breve<br />
tempo ad un ri<strong>di</strong>mensionamento dell’offerta <strong>di</strong>dattica. Fin qui nulla <strong>di</strong> male “se viene<br />
salvaguardata la qualità”. L’importante, però, ha sottolineato Tommaso Bori, “è che<br />
tutti ci si sforzi in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una riqualificazione dei corsi universitari capace <strong>di</strong><br />
incentivare l’iscrizione ai corsi <strong>di</strong> laurea specialistica che danno un’effettiva preparazione<br />
al mondo del lavoro”. Infatti, molti <strong>di</strong> questi corsi, secondo <strong>lo</strong> studente, hanno<br />
un numero d’iscritti esiguo in quanto non sufficientemente attrattivi in vista <strong>di</strong> una<br />
qualificazione professionale mentre gravano comunque sull’ammontare delle spese<br />
universitarie. La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> un sicuro inserimento nel mondo lavorativo dovuta ad<br />
un preparazione universitaria eccessivamente teorica non convince pienamente il<br />
Pro Rettore Antonio Pieretti, il quale ritiene che “sia inevitabile un salto tra l’ambito<br />
accademico, volto alla formazione teorica del<strong>lo</strong> studente, e l’ambito lavorativo, pratico<br />
in quanto <strong>di</strong>versi e rispondenti a finalità non sempre convergenti. Tuttavia devono<br />
<strong>di</strong>ventare complementari per la crescita e la specializzazione dell’in<strong>di</strong>viduo”. L’Accademia,<br />
però, deve rimanere <strong>lo</strong> stu<strong>di</strong>o eccellentissimo e non ridursi ad una scuola <strong>di</strong><br />
formazione professionale. Punto dolente <strong>di</strong> tutta l’organizzazione universitaria rimane<br />
la riforma del 1999 con l’introduzione del cosiddetto “tre più due”. “Il problema<br />
fondamentale che si è venuto a creare con la riforma universitaria – sostiene Luigi<br />
Villani Delle Vergini, <strong>di</strong> Idee in Movimento – è consistito in una <strong>di</strong>minuzione netta<br />
dei piani <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, un accorpamento in<strong>di</strong>scriminato <strong>di</strong> esami, un ca<strong>lo</strong> delle ore <strong>di</strong><br />
lezione ed ad una corsa sfrenata per la conclusione <strong>degli</strong> esami previsti dall’anno<br />
accademico in corso”. In poche parole, un abbassamento della qualità <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong>:<br />
anche se è aumentato il numero dei laureati, insomma, sarebbe <strong>di</strong>minuita la qualità<br />
della preparazione.<br />
I servizi agli studenti<br />
Tasse, affitti, mobilità, <strong>di</strong>dattica. Rapporto con la Città e vita universitaria. Tutto si<br />
collega senza soluzione <strong>di</strong> continuità. È la vita <strong>degli</strong> studenti universitari. E come<br />
argomento finale della tavola rotonda si <strong>di</strong>scute sui servizi offerti agli studenti. Punto<br />
dolente, da sempre, è il ristretto numero <strong>di</strong> aule stu<strong>di</strong>o con la conseguente richiesta<br />
<strong>di</strong> un prolungamento <strong>degli</strong> orari <strong>di</strong> apertura. Identico problema per le biblioteche. La<br />
scarsità <strong>di</strong> personale restringe l’orario <strong>di</strong> apertura. I rappresentanti <strong>degli</strong> studenti,<br />
propongono per le aule stu<strong>di</strong>o una soluzione simile a quella delle biblioteche, ovvero<br />
utilizzare gli studenti che usufruiscono delle 150 ore per attività <strong>di</strong> sorveglianza delle<br />
aule <strong>di</strong> lettura. Certamente, però, fra le iniziative future annunciate dal Pro Rettore<br />
c’è la rinnovata incentivazione dell’e<strong>di</strong>lizia universitaria, delle strutture al servizio<br />
<strong>degli</strong> studenti. L’Agenzia per il Diritto al<strong>lo</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong>o Universitario (ADISU), ha in progetto<br />
infatti, la costituzione <strong>di</strong> nuovi al<strong>lo</strong>ggi studenteschi con l’obiettivo <strong>di</strong> arrivare a raddoppiare<br />
il numero <strong>di</strong> posti letto già a <strong>di</strong>sposizione per gli studenti in possesso <strong>di</strong><br />
borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, fino a ricoprire il 10% della popolazione studentesca.<br />
8 l’<strong>Università</strong> n. 2 - marzo/aprile 2009
Ricerca<br />
Gli studenti perugini<br />
dal me<strong>di</strong>oevo al Settecento<br />
La collana “Fonti per la storia del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> Perusinum”, <strong>di</strong>retta da Carla Frova,<br />
presenta due nuovi volumi destinati a rimanere tra i frutti più duraturi<br />
delle Celebrazioni del VII centenario dell’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>.<br />
La collana “Fonti per la storia del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> Perusinum”, <strong>di</strong>retta da Carla Frova,<br />
ospita due nuovi volumi presentati al pubblico in occasione del convegno “Dall’<strong>Università</strong><br />
delle nationes all’<strong>Università</strong> per l’Europa” e destinati a rimanere tra i frutti più<br />
duraturi delle Celebrazioni del VII centenario.<br />
Dopo averci offerto, con L’università a <strong>Perugia</strong> negli statuti citta<strong>di</strong>ni (secoli XIII-XVI)<br />
<strong>di</strong> Erika Bellini, una ricostruzione accurata della presenza del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> negli statuti<br />
comunali, la collana affronta un altro aspetto, classico nella storiografia sulle università,<br />
ma ancora assai poco noto per la realtà perugina, quel<strong>lo</strong> cioè della presenza<br />
<strong>degli</strong> studenti stranieri. Laura Marconi, autrice <strong>di</strong> Studenti a <strong>Perugia</strong>. La matricola<br />
<strong>degli</strong> scolari forestieri (1511-1723) con un paziente lavoro <strong>di</strong> trascrizione e<strong>di</strong>ta due<br />
manoscritti conservati presso la Biblioteca Augusta e li correda <strong>di</strong> numerosi e raffinati<br />
in<strong>di</strong>ci.<br />
I manoscritti in questione costituivano i registri delle associazioni studentesche organizzate<br />
in base alla provenienza geografica <strong>degli</strong> scolari; raccolgono quin<strong>di</strong> i nomi<br />
<strong>di</strong> circa 6000 stranieri che, nel corso dei secoli, sono venuti a curare la propria formazione<br />
a <strong>Perugia</strong> hanno deciso <strong>di</strong> iscriversi nei registri delle nationes. Riprendono<br />
così vita, scorrendo le pagine del volume, i nomi<br />
dei giovani che si al<strong>lo</strong>ntanavano dalla casa paterna<br />
per raggiungere un luogo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o rinomato e<br />
che percorrevano <strong>di</strong>stanze più o meno gran<strong>di</strong> alla<br />
ricerca del sapere: toscani e romani, marchigiani<br />
e regnicoli, ma anche francesi, spagnoli e «ultramontani»,<br />
soprattutto tedeschi. Riprende vita<br />
anche un universo <strong>di</strong> uomini che, nel corso dei<br />
secoli ha fatto <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> e della sua <strong>Università</strong><br />
un luogo <strong>di</strong> incontri internazionali, ha contribuito<br />
a delineare i tratti <strong>di</strong> una società urbana chiamata<br />
a scegliere il proprio atteggiamento nei confronti<br />
dell’ospite forestiero, a costruire una strategia <strong>di</strong><br />
convivenza con l’altro.<br />
Il terzo volume della collana è <strong>Università</strong> e dottori<br />
nell’economia del comune <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> <strong>di</strong> Stefania<br />
Zucchini, che ci porta un po’ in<strong>di</strong>etro nel tempo,<br />
agli anni 1365-1511, e su un altro versante della<br />
storia dell’università, quel<strong>lo</strong> sinora assai poco<br />
indagato della gestione economica. Le ricche<br />
appen<strong>di</strong>ci del volume, frutto <strong>di</strong> un’accurata elaborazione<br />
delle fonti storiche, sono precedute da<br />
un ampio saggio introduttivo.<br />
L’autrice infatti si è concentrata con grande perizia<br />
sul<strong>lo</strong> stu<strong>di</strong>o dei registri dei conservatori della<br />
moneta, un ufficio finanziario comunale competente,<br />
in quegli anni, delle spese del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>.<br />
L’efficace elaborazione delle fonti, <strong>di</strong> per sé sinte-<br />
tiche e poco suggestive come possono essere lunghe liste <strong>di</strong> pagamenti, è sfociata<br />
in un ricchissimo ritratto del mondo accademico nel tardo me<strong>di</strong>oevo e nella prima<br />
età moderna. Nell’alternarsi un pò convulso dei regimi politici perugini tra Tre e<br />
Quattrocento, variano i rapporti della città col suo Ateneo, la posizione dei lettori nei<br />
confronti dell’élite urbana, i sistemi <strong>di</strong> reclutamento e selezione dei docenti, il tutto<br />
nel lungo e progressivo passaggio dall’età comunale al governo pontificio.<br />
Il testo si caratterizza per una esemplare chiarezza dell’esposizione che, anche<br />
quando si occupa <strong>di</strong> complessi particolari tecnici, come i cambi monetari o il sistema<br />
dei pagamenti, riesce a restituire vividamente la realtà della vita accademica e<br />
permette anche al lettore non specialista <strong>di</strong> addentrarsi in un mondo tanto <strong>di</strong>verso<br />
da quel<strong>lo</strong> contemporaneo, senza cadere in superficiali semplificazioni.<br />
A questi nuovi lavori <strong>di</strong> ricerca e all’intera collana, realizzata dall’Ateneo in collaborazione<br />
con la Deputazione <strong>di</strong> storia patria, va senz’altro il merito <strong>di</strong> ospitare e<br />
stimolare nuove riflessioni sul nostro lungo passato, riflessioni che, scevre da ogni<br />
tentazione apo<strong>lo</strong>getica, ci arricchiscono <strong>di</strong> strumenti per comprendere il nostro confuso<br />
presente e, si spera, progettare su basi più solide il futuro.<br />
9<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
artico<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />
Regina Lupi<br />
Gli studenti perugini<br />
dal me<strong>di</strong>oevo al Settecento
l’UNIVERSITÀ<br />
artico<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />
Leonardo Varasano<br />
Lo <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> e gli studenti Erasmus,<br />
una questione <strong>di</strong> feeling<br />
Zoom<br />
Lo <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> e gli studenti Eras<br />
Dall’Anno Accademico 2000-2001 al 2007-2008, l’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> è stata<br />
con un incremento annuale costante: dai 271 studenti in ingresso della prima esperienza, si è<br />
Pur con caratteristiche <strong>di</strong>fferenti, il fenomeno delle nationes studentesche ha interessato<br />
quasi tutte le universitates sorte in Europa dal XIII seco<strong>lo</strong> in avanti: da Parigi<br />
a Bo<strong>lo</strong>gna, da <strong>Perugia</strong> ad Oxford, da Praga a Vienna, da Orléans a Salamanca, da<br />
Cambridge a Padova. Gli scholares, all’inizio in prevalenza ecclesiastici, muovevano<br />
da tutti gli angoli del continente per andare ad apprendere nelle <strong>di</strong>verse città<br />
europee gli insegnamenti impartiti da magistri a <strong>lo</strong>ro volta provenienti da ogni Paese.<br />
Nei centri che li ospitavano, gli studenti si rendevano riconoscibili costituendo<br />
associazioni e corporazioni - strutturate in funzione della provenienza geografica,<br />
della lingua e della <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> costumi -, al fine <strong>di</strong> garantirsi assistenza e mutua<br />
protezione.<br />
La mobilità studentesca è dunque tutt’altro che un fenomeno recente. Cionon<strong>di</strong>meno,<br />
negli ultimi venti anni gli spostamenti <strong>di</strong> studenti universitari hanno avuto un<br />
notevole impulso, facendo registrare una crescita sensibile.<br />
L’anno spartiacque è il 1987, anno in cui per opera della Comunità Europea nasce<br />
il “Progetto ERASMUS” (acronimo <strong>di</strong> European Region Action Scheme for the<br />
Mobility of University Students): da al<strong>lo</strong>ra, centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> giovani studenti<br />
hanno avuto la possibilità <strong>di</strong> effettuare in una università straniera un periodo <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o - tra i tre e i do<strong>di</strong>ci mesi - legalmente riconosciuto dal proprio ateneo. La<br />
Gli studenti Erasmus a <strong>Perugia</strong> (incoming)<br />
Anno Accademico Numero studenti<br />
2000/2001 271<br />
2001/2002 266<br />
2002/2003 401<br />
2003/2004 413<br />
2004/2005 484<br />
2005/2006 491<br />
2006/2007 485<br />
2007/2008 440<br />
La provenienza <strong>degli</strong> studenti Erasmus<br />
Nazione <strong>di</strong> provenienza Numero studenti<br />
dal 2000 al 2008<br />
Spagna 1386<br />
Germania 367<br />
Po<strong>lo</strong>nia 355<br />
Regno Unito 160<br />
Romania 153<br />
Francia 131<br />
Austria 104<br />
Belgio 82<br />
Malta 74<br />
Grecia, Portogal<strong>lo</strong>, Repubblica Ceca 49<br />
Turchia 38<br />
capacità <strong>di</strong> attrazione, il senso <strong>di</strong> ospitalità e <strong>di</strong> accoglienza appartengono alla tra<strong>di</strong>zione<br />
dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> fin dal suo sorgere. Ed è su questi antichi costumi<br />
che in epoca contemporanea si è innestata una lunga esperienza <strong>di</strong> collaborazione<br />
internazionale con atenei <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi Paesi, contribuendo all’osmosi <strong>di</strong> studenti e<br />
docenti.<br />
Negli ultimi anni, come conferma uno stu<strong>di</strong>o dell’“Area relazioni internazionali”<br />
del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>, coor<strong>di</strong>nato dal delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali,<br />
Professoressa Elda Gaino, la mobilità ha avuto un impulso consistente, dovuto - tra<br />
l’altro - all’incremento dei progetti <strong>di</strong> ricerca con partner internazionali, all’incoraggiamento<br />
dei docenti perché ampliassero le <strong>lo</strong>ro collaborazioni scientifiche con<br />
colleghi <strong>di</strong> altre se<strong>di</strong>, alla istituzione <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> lingua per gli studenti ospitati e al<br />
miglioramento dell’accoglienza reso possibile dalle strutture ricettive e dai servizi<br />
dell’A<strong>di</strong>su. Insomma, un sistema integrato che favorisce l’inserimento delgi studenti<br />
nel mondo accademico, grazie anche ad attività <strong>di</strong> tutoraggio, stage e formazione.<br />
Dall’Anno Accademico 2000-2001 al 2007-2008, l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> è stata<br />
prescelta come destinazione da 2.953 studenti aderenti al “Progetto ERASMUS”,<br />
con un incremento annuale costante: dai 271 studenti in ingresso - ovvero gli<br />
studenti ERASMUS incoming - nel 2000-2001, si è passati ai 440 del 2007-2008,<br />
con un picco nel 2005-2006 (491).<br />
Analizzando il dato complessivo, si evince che le studentesse sono più propense<br />
alla mobilità <strong>degli</strong> omo<strong>lo</strong>ghi maschili; che la Spagna è la nazione più rappresentata<br />
(1.386 studenti approdati in Umbria in otto anni), seguita da Germania (367),<br />
Po<strong>lo</strong>nia (355), Regno Unito (160), Romania (153), Austria (104) e Belgio (82); che<br />
Cipro (so<strong>lo</strong> tre studenti nell’A.A. 2007-2008), la Lettonia (9), la Norvegia (11) e la<br />
Danimarca (14) sono le nazioni meno rappresentate; che, riflettendo l’alto numero<br />
10 l’<strong>Università</strong> n. 2 - marzo/aprile 2009
mus, una questione <strong>di</strong> feeling<br />
prescelta come destinazione da 2 mila 953 studenti aderenti al Progetto Erasmus,<br />
passati ai 440 dell’ultima, con un picco <strong>di</strong> 491 nel 2005-2006.<br />
<strong>di</strong> iscritti e la propensione agli scambi culturali, le aree <strong>di</strong>sciplinari con un maggior<br />
numero <strong>di</strong> studenti in entrata sono Scienze me<strong>di</strong>che - evidentemente stimolata<br />
dall’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> procedure e ricerche rivolte anche agli aspetti applicativi -,<br />
<strong>Stu<strong>di</strong></strong> ad in<strong>di</strong>rizzo economico, Scienze umanistiche e Diritto.<br />
La mobilità in uscita (ovvero gli studenti ERASMUS outgoing) è quasi speculare<br />
a quella in entrata. Tra il 2000 e il 2008, gli studenti partiti da <strong>Perugia</strong> per compiere<br />
esperienze estere sono stati 2.908, con un incremento annuale presso che<br />
ininterrotto: dai 296 del 2000-2001 si è passati ai 403 - ventiquattro dei quali<br />
aderenti al nuovo programma LLP/Erasmus Placement - del 2007-2008, con un<br />
picco nel 2006-2007 (428). Ancora una volta, le studentesse risultano più inclini<br />
agli spostamenti <strong>degli</strong> studenti. Le destinazioni preferite, anche in ragione della<br />
lingua e dal maggior numero <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> tra l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> e gli atenei<br />
<strong>di</strong> questi Paesi, sono la Spagna (1.237), la Francia (338), il Regno Unito (307),<br />
la Germania (286), il Belgio (117) ed il Portogal<strong>lo</strong> (83). Fanalino <strong>di</strong> coda Cipro<br />
(1) - <strong>di</strong>venuta però sede <strong>di</strong> destinazione so<strong>lo</strong> <strong>di</strong> recente, insieme alla Turchia - la<br />
Lettonia (2) e l’Ungheria (4). Scarsa attrazione, nonostante un numero <strong>di</strong> accor<strong>di</strong><br />
rilevante, anche per Po<strong>lo</strong>nia (47) e Romania (20). Diminuisce la mobilità verso<br />
Germania, Finlan<strong>di</strong>a ed Austria, mentre aumentano in maniera costante le uscite<br />
verso il Portogal<strong>lo</strong>. Le aree <strong>di</strong>sciplinari con maggior numero <strong>di</strong> studenti in uscita<br />
sono Lingue e Fi<strong>lo</strong><strong>lo</strong>gia (464), Scienze me<strong>di</strong>che (422), Scienze umanistiche (394)<br />
e Diritto (347).<br />
Complessivamente, tra il 2000-2001 e il 2007-2008, gli studenti in mobilità da<br />
e per l’ateneo perugino sono stati ben 5.861. La fascia d’età maggiormente interessata<br />
è stata quella compresa tra i ventuno e i ventitre anni, ovvero quella <strong>degli</strong><br />
studenti tendenzialmente impegnati nella fase centrale del corso <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong>.<br />
Zoom<br />
Le aree <strong>di</strong>sciplinari più portate agli scambi culturali sono Scienze me<strong>di</strong>che (20%)<br />
- fortemente orientata verso esperienze internazionali -, Lingue e Fi<strong>lo</strong><strong>lo</strong>gia (15%),<br />
Scienze umanistiche (12%) e Diritto (10%). Le meno interessate sono invece le<br />
aree <strong>di</strong>sciplinari afferenti l’Arte, l’Istruzione e la formazione <strong>degli</strong> insegnanti, la<br />
Geografia e la Geo<strong>lo</strong>gia.<br />
Il quadro sinottico dell’andamento relativo alla mobilità ERASMUS nel periodo<br />
2000-2008, denota un graduale incremento sia <strong>degli</strong> studenti in uscita che <strong>di</strong><br />
quelli in entrata, con una crescita me<strong>di</strong>a annua rispettivamente del 3,8% e del<br />
7%. Cresce dunque la consapevolezza dell’importanza <strong>degli</strong> scambi scientifici<br />
e culturali. La mobilità, da fenomeno ristretto qual era, <strong>di</strong>viene sempre più<br />
un’esperienza considerata utile e formativa da un numero crescente <strong>di</strong> studentesse<br />
e studenti.<br />
È infine interessante notare che, a partire dall’Anno Accademico 2002-2003, il<br />
numero <strong>degli</strong> studenti incoming ha superato quel<strong>lo</strong> <strong>degli</strong> studenti outgoing, con<br />
un aumento <strong>di</strong> adesioni dall’estero <strong>di</strong> circa il 25%: ancora una conferma del fatto<br />
che l’ateneo perugino si è mostrato in grado <strong>di</strong> attivare procedure <strong>di</strong> accoglienza<br />
sempre più efficaci e corsi <strong>di</strong> laurea attraenti.<br />
Nel solco <strong>di</strong> una lunga tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> accoglienza ed apertura.<br />
Gli studenti Erasmus <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> all’estero (outgoing)<br />
Anno Accademico Numero studenti<br />
2000/2001 296<br />
2001/2002 321<br />
2002/2003 331<br />
2003/2004 414<br />
2004/2005 363<br />
2005/2006 376<br />
2006/2007 428<br />
2007/2008 403<br />
La destinazione <strong>degli</strong> studenti perugini all’estero<br />
Nazione ospitante Numero studenti<br />
dal 2000 al 2008<br />
Spagna 1237<br />
Francia 338<br />
Regno Unito 307<br />
Germania 286<br />
Belgio 117<br />
Portogal<strong>lo</strong> 84<br />
Olanda 83<br />
Austria 70<br />
S<strong>lo</strong>vacchia 69<br />
Svezia 68<br />
Po<strong>lo</strong>nia 47<br />
11<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
Lo <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> e gli studenti Erasmus,<br />
una questione <strong>di</strong> feeling
l’UNIVERSITÀ<br />
artico<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />
Fer<strong>di</strong>nando Treggiari<br />
Nella foto:<br />
Da sinistra i professori Fer<strong>di</strong>nando<br />
Treggiari, Alain Wijffels, Giorgio Ba<strong>di</strong>ali.<br />
Alberico Gentili,<br />
alumnus e maestro<br />
Storia<br />
Alberico Gentili,<br />
alumnus e maestro<br />
Si è svolto nella Sala del Dottorato l’incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sul giurista <strong>di</strong> San Ginesio,<br />
la tra<strong>di</strong>zione giuri<strong>di</strong>ca perugina e la fondazione del <strong>di</strong>ritto internazionale.<br />
Nell’anno del IV centenario dalla sua morte, coincidente con i 700 anni dell’Ateneo<br />
perugino, nella splen<strong>di</strong>da cornice dei libri antichi della Sala del Dottorato della nostra<br />
<strong>Università</strong> si è svolto il 10 ottobre 2008 il convegno su Alberico Gentili (1552-1608),<br />
il grande giurista <strong>di</strong> San Ginesio che, prima <strong>di</strong> avviare il suo lungo insegnamento ad<br />
Oxford, nell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> stu<strong>di</strong>ò e si laureò. L’occasione del convegno è stata<br />
anche propizia per la ristampa dell’e<strong>di</strong>zione italiana, curata nel 1968 da Giuseppe<br />
Ermini, delle Lo<strong>di</strong> delle Accademie <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> e <strong>di</strong> Oxford, che dopo quarant’anni<br />
torna così ad essere nuovamente <strong>di</strong>sponibile.<br />
I lavori della giornata gentiliana si sono articolati in quattro relazioni, tra <strong>lo</strong>ro legate<br />
da un fi<strong>lo</strong> crono<strong>lo</strong>gico, che <strong>di</strong>panandosi dagli anni della formazione universitaria del<br />
giovane Alberico ci ha condotto alle mature teorizzazioni dell’autore del De jure belli.<br />
La prima relazione, tenuta da chi scrive, è stata de<strong>di</strong>cata ad “Alberico Gentili alumnus”,<br />
alla ricostruzione cioè, sulla base dei pochi dati biografici noti, del percorso<br />
universitario <strong>di</strong> Alberico dall’esor<strong>di</strong>o alla laurea in <strong>di</strong>ritto civile conseguita a <strong>Perugia</strong><br />
nel 1572. Alberico frequentò le aule della sede moderna del<strong>lo</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong>o perugino, sito<br />
nella piazza del Soprammuro, seguì i corsi previsti dagli statuti universitari, laureandosi<br />
infine in <strong>di</strong>ritto civile superando brillantemente il «duro esame» privato, come<br />
lui stesso <strong>lo</strong> chiama, nella Sala del dottorato del vescovato <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, a<strong>di</strong>acente alla<br />
Cattedrale <strong>di</strong> San Lorenzo. Nella Laus Academiae Perusinae, pronunciata a Oxford<br />
nel 1602, Alberico tratteggia il profi<strong>lo</strong> dei suoi maestri universitari fornendoci anche<br />
alcune preziose informazioni sulla <strong>di</strong>dattica giuri<strong>di</strong>ca in uso a <strong>Perugia</strong> negli anni<br />
della sua formazione universitaria e sugli esami <strong>di</strong> dottorato.<br />
Il secondo relatore della giornata perugina è stato il professore Giovanni Minnucci,<br />
attuale ProRettore dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Siena. La sua relazione, dal tito<strong>lo</strong> “Per una rilettura<br />
del metodo gentiliano”, ha affrontato il tema della decostruzione del mito del<br />
Gentili come strenuo <strong>di</strong>fensore del mos italicus e aposto<strong>lo</strong> del bartolismo. La <strong>di</strong>fesa<br />
antiumanistica del metodo italiano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>ritto, a cui il trentenne Gentili aveva<br />
de<strong>di</strong>cato i Dia<strong>lo</strong>gi de iuris interpretibus (1582), ricevette un notevole temperamento<br />
nella riflessione più matura del grande sanginesino, come testimoniano le frequenti<br />
sue concessioni all’umanesimo giuri<strong>di</strong>co, alla fi<strong>lo</strong><strong>lo</strong>gia e persino a quelle fonti canonistiche,<br />
che negli scritti giovanili avrebbe voluto fossero mandate “alle fiamme”. La<br />
polemica <strong>di</strong> fine Cinquecento sul teatro, ingaggiata da Gentili ad Oxford col puritano<br />
Reynolds, ma trasformatasi <strong>di</strong> fatto in un <strong>di</strong>battito sulle rispettive competenze del<br />
giurista e del teo<strong>lo</strong>go, dette l’occasione a Gentili per riven<strong>di</strong>care la latitu<strong>di</strong>ne dei<br />
compiti spettanti al giurista quale iuris interpres, intellettuale cioè aperto alle novità<br />
della cultura, e non mero cultore <strong>di</strong> giustinianesimo.<br />
“Alberico Gentili e la <strong>di</strong>ffusione della tra<strong>di</strong>zione giuri<strong>di</strong>ca perugina ed italiana in<br />
un’età <strong>di</strong> transizione” è stato il tema scelto per il suo intervento perugino dal professore<br />
Alain Wijffels delle <strong>Università</strong> <strong>di</strong> Louvain e Leiden. Il professore Wijffels ha<br />
sottolineato il contributo <strong>di</strong> Gentili come ‘vettore’ della <strong>di</strong>ffusione della tra<strong>di</strong>zione<br />
giuri<strong>di</strong>ca perugina ed italiana, mettendo in particolare in luce le sue idee sul <strong>di</strong>ritto<br />
pubblico. Pur <strong>lo</strong>ntane dall’assumere la forma e l’altezza <strong>di</strong> una teoria generale, le<br />
riflessioni <strong>di</strong> Gentili consentono <strong>di</strong> intuire la sua concezione dei fondamenti giuri<strong>di</strong>ci<br />
dell’organizzazione <strong>di</strong> governo e le sue idee sulla struttura e sugli attori della comunità<br />
internazionale. Gentili attinse da Bo<strong>di</strong>n e da altri autori contemporanei il model<strong>lo</strong><br />
del regnante assoluto ed anche se non <strong>lo</strong> considerò come unico model<strong>lo</strong> politico<br />
possibile, <strong>lo</strong> esaltò. Con questa prospettiva <strong>di</strong> uno smisurato aumento dell’autorità<br />
del sovrano all’interno dell’or<strong>di</strong>namento, però, male si accordava la cultura del <strong>di</strong>ritto<br />
civile tardo me<strong>di</strong>evale, poiché questa cultura non dava rilievo alle prerogative<br />
dell’autorità suprema, ma piuttosto alla legittimità del suo agire. Anche per questa<br />
ragione, malgrado l’esempio e gli sforzi <strong>di</strong> Gentili, gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto civile, e non so<strong>lo</strong><br />
in Inghilterra, sarebbero stati destinati a non rappresentare più la via maestra alle<br />
più alte carriere politiche.<br />
La quarta ed ultima relazione è stata letta dal presidente del convegno, il professore<br />
Giorgio Ba<strong>di</strong>ali, internazionalista dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>. Il suo intervento, ben<br />
compen<strong>di</strong>ato nel tito<strong>lo</strong> (“Dal<strong>lo</strong> jus gentium al<strong>lo</strong> jus inter gentes: il ruo<strong>lo</strong> <strong>di</strong> Alberico<br />
Gentili agli albori del <strong>di</strong>ritto internazionale moderno”), è stato un affresco del Gentili<br />
internazionalista. Nell’ampio ventaglio delle fonti che Gentili utilizzò per elaborare i<br />
principi della nuova scienza giuri<strong>di</strong>ca internazionalistica spiccano i due pilastri della<br />
sua costruzione: <strong>lo</strong> jus gentium, ossia il <strong>di</strong>ritto comune in uso presso tutti i popoli, e<br />
<strong>lo</strong> jus naturae, ossia il patrimonio <strong>di</strong> va<strong>lo</strong>ri insiti nella natura umana. Proprio alla luce<br />
del <strong>di</strong>fficile equilibrio che sul piano delle relazioni internazionali da sempre vive la<br />
competizione tra principi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e va<strong>lo</strong>ri della giustizia, si può immaginare quanto<br />
debba essere stato <strong>di</strong>fficile per Gentili – alla luce della prassi cinica e violenta<br />
dei suoi tempi, delle novità dovute alla scoperta delle nuove terre e dell’affacciarsi<br />
sulla scena del mondo <strong>di</strong> nuovi popoli, costumi e religioni ben oltre il cerchio della<br />
respublica christiana – elaborare principi <strong>di</strong> giustizia universali nel tentativo <strong>di</strong> teorizzare<br />
un sistema giuri<strong>di</strong>co delle relazioni internazionali. E tuttavia la concezione<br />
gentiliana del consorzio umano appare sotto <strong>di</strong>versi aspetti più progre<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> molte<br />
attuali realizzazioni concrete. La sua condanna delle guerre <strong>di</strong> religione, fondata<br />
sulla piena affermazione della libertà <strong>di</strong> fede (una condanna a cui non deve essere<br />
certo stata estranea la sua vicenda personale <strong>di</strong> protestante ed esule), come pure<br />
la sua teorizzazione della “<strong>di</strong>fesa utile” contro le sopraffazioni violente, tracciano,<br />
ben oltre la sua epoca, i principi <strong>di</strong> fondo a cui deve ispirarsi la vita della comunità<br />
internazionale <strong>di</strong> ogni tempo.<br />
12 l’<strong>Università</strong> n. 2 - marzo/aprile 2009
sità <strong>di</strong> Siena-Arezzo). “Oggi celebriamo la storia<br />
del nostro Ateneo – ha detto il Rettore professore<br />
Francesco Bistoni – guardando al passato, ma<br />
con grande attenzione anche per il presente e il<br />
futuro. È qui presente, in sala, una delegazione<br />
dell’<strong>Università</strong> del Tagikistan arrivata a <strong>Perugia</strong> per<br />
stringere un accordo <strong>di</strong> collaborazione scientifica<br />
con il nostro Ateneo. È nostro impegno quoti<strong>di</strong>ano<br />
lavorare per il consolidamento e per <strong>lo</strong> sviluppo<br />
della cooperazione scientifica internazionale”.<br />
L’incontro si è concluso con la consegna da parte<br />
del presidente dell’Associazione Alumni professore<br />
Mario Bellucci e della professoressa Gaia Grossi,<br />
al Rettore e al Pro Rettore dei primi esemplari<br />
della spilla dell’Associazione Alumni che reca i<br />
simboli del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> Perusinum. Due i modelli,<br />
in argento e in oro, che sono stati pre<strong>di</strong>sposti: il<br />
pin in argento verrà donato a tutti co<strong>lo</strong>ro che effettueranno<br />
l’iscrizione per l’anno 2009, mentre<br />
quel<strong>lo</strong> in oro sarà realizzato in quantità adeguata<br />
alle richieste che perverranno.<br />
In Ateneo<br />
Un anniversario<br />
<strong>di</strong> ricerche e scoperte<br />
Nell’ultimo incontro delle celebrazioni del Settimo Centenario del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>,<br />
nella Sala convegni della Galleria Nazionale dell’Umbria, sono stati presentati<br />
il cata<strong>lo</strong>go della mostra InSegno e la spilla dell’Associazione Alumni.<br />
Un libro <strong>di</strong> storia e una spilla, ancora nell’ambito delle Celebrazioni del Settimo<br />
Centenario del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>. In un’unica occasione, <strong>lo</strong> scorso marzo, nella Sala convegni<br />
della Galleria Nazionale dell’Umbria, due presentazioni alla presenza delle<br />
autorità accademiche. Per primo, il volume Maestri, insegnamenti e libri a <strong>Perugia</strong><br />
curato dai professori Carla Frova, Fer<strong>di</strong>nando Treggiari e dalla dottoressa Maria<br />
Alessandra Panzanelli Fratoni. Il libro illustra i temi della mostra InSegno allestita<br />
nella Sala Po<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> Palazzo dei Priori dal 23 gennaio al 29 marzo 2009.<br />
L’esposizione ha ripercorso la storia <strong>degli</strong> insegnamenti universitari dalle origini<br />
alla fine dell’età moderna, attraverso i testi prodotti e utilizzati dai maestri delle<br />
arti, <strong>di</strong>ritto, me<strong>di</strong>cina e teo<strong>lo</strong>gia. Il volume, ha sottolineato nel suo intervento il professore<br />
Enrico Menestò (membro del comitato scientifico del Centenario), è nato<br />
per essere, al tempo stesso, una valida guida per illustrare la Mostra e un prezioso<br />
strumento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che andasse oltre l’aspetto celebrativo. “Un lavoro importante<br />
– ha evidenziato il Pro Rettore Antonio Pieretti – non so<strong>lo</strong> per sod<strong>di</strong>sfare la sete<br />
<strong>di</strong> conoscenza delle origini e del<strong>lo</strong> sviluppo attraverso i secoli <strong>di</strong> questa antica<br />
istituzione scientifica e culturale, ma anche per aggiornare la storia dell’<strong>Università</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, curata dall’ex Rettore Giuseppe Ermini tra gli anni Sessanta e Settanta<br />
utilizzando i documenti al<strong>lo</strong>ra <strong>di</strong>sponibili”. Di autentica meraviglia ha parlato il professore<br />
Attilio Bartoli Langeli (Deputazione <strong>di</strong> Storia Patria per l’Umbria) che ridà<br />
vita alla ricerca sulla storia dell’<strong>Università</strong>. Sono inoltre intervenuti Mario Ascheri<br />
(<strong>Università</strong> Roma Tre), Paola Maffei (<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Siena) e Caterina Tristano (Univer-<br />
Il Centro <strong>Stu<strong>di</strong></strong> Giuri<strong>di</strong>ci sui <strong>di</strong>ritti dei consumatori<br />
del Po<strong>lo</strong> <strong>di</strong> Terni presenta un volume a Madrid<br />
Il Centro <strong>Stu<strong>di</strong></strong> Giuri<strong>di</strong>ci sui <strong>di</strong>ritti dei<br />
consumatori del Po<strong>lo</strong> Scientifico Didattico<br />
<strong>di</strong> Terni ha promosso, <strong>lo</strong> scorso<br />
marzo, a Madrid, un importante evento<br />
scientifico in collaborazione con l’Instituto<br />
de Derecho Comparado della<br />
Facultad de Derecho dell’<strong>Università</strong><br />
Compluense, in cui è stata presentata,<br />
nel Sa<strong>lo</strong>n de Grados dell’<strong>Università</strong><br />
madrilegna, l’opera, tradotta e commentata<br />
in lingua spagnola, El Derecho<br />
Civil en la Legalidad Constitucional del<br />
professore Pietro Perlingieri. All’evento<br />
nella capitale spagnola sono stati presenti<br />
l’autore del libro Pietro Perlingieri,<br />
che è anche Presidente della Società<br />
Italiana <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> Diritto civile,<br />
l’Ambasciatore italiano in Spagna, avvocato<br />
Pasquale Terraciano, ed il Pro<br />
Rettore del Po<strong>lo</strong> Scientifico <strong>di</strong>dattico<br />
<strong>di</strong> Terni, professore Pietro Burrascano,<br />
oltre a numerosi stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />
civile sia italiani che spagnoli. Questa<br />
iniziativa ha contribuito ad ampliare la<br />
già intensa attività <strong>di</strong> internazionalizzazione<br />
del Centro <strong>Stu<strong>di</strong></strong>, coor<strong>di</strong>nato dal<br />
professore Lorenzo Mezzasoma, che<br />
rappresenta un importante momento <strong>di</strong><br />
sviluppo del Po<strong>lo</strong> universitario <strong>di</strong> Terni.<br />
In questa azione il Po<strong>lo</strong> Universitario <strong>di</strong><br />
Terni è stato sostenuto dalla Fondazione<br />
CARIT, che supporta gran parte delle<br />
sue azioni accademiche, e dall’attività<br />
nel settore della me<strong>di</strong>azione linguistica<br />
sviluppata nel Po<strong>lo</strong> ternano.<br />
Il volume, uno dei più rilevanti contributi<br />
della dottrina civilistica contemporanea,<br />
è stato già tradotto in lingua portoghese<br />
e presto sarà tradotto anche in lingua<br />
tedesca.<br />
Un gruppo <strong>di</strong> ricercatori perugini<br />
stu<strong>di</strong>a le epigrafi greche in Turchia<br />
A Iasos, in Turchia, un’équipe del Dipartimento<br />
<strong>di</strong> Scienze Storiche, guidata dal<br />
professore Gianfranco Maddoli e <strong>di</strong> cui<br />
fanno parte il professore Massimo Nafissi<br />
e la dottoressa Roberta Fabiani, è<br />
impegnata dal 1992 in attività <strong>di</strong> ricerche<br />
epigrafiche. Le esp<strong>lo</strong>razioni hanno<br />
restituito numerose iscrizioni delle quali<br />
si occupano gli stu<strong>di</strong>osi perugini, con il<br />
sostegno prima del MIUR, e più recentemente<br />
della Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
e del nostro Ateneo. Iasos non<br />
fu mai una potenza ma si trovò coinvolta<br />
in gran<strong>di</strong> eventi della storia. Nella guerra<br />
del Pe<strong>lo</strong>ponneso <strong>di</strong>venne sede <strong>di</strong> un<br />
satrapo ribelle al Gran Re <strong>di</strong> Persia alleato<br />
<strong>degli</strong> Ateniesi, e finì per essere conquistata<br />
dagli Spartani. Gli scavi italiani<br />
hanno fornito ulteriori informazioni: <strong>di</strong>versi<br />
secoli dopo la città, evidentemente<br />
desiderosa <strong>di</strong> va<strong>lo</strong>rizzare le proprie memorie<br />
civiche, ripubblicò un decreto <strong>degli</strong><br />
Ateniesi in favore <strong>degli</strong> Iasei rimasti <strong>lo</strong>ro<br />
fedeli. Il decreto era stato pubblicato anche<br />
ad Atene, ma <strong>di</strong> questo non restano<br />
che miseri frustuli: so<strong>lo</strong> la copia rinvenuta<br />
a Iasos e resa nota dai ricercatori del<strong>lo</strong><br />
<strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong> dà, benché mutila, informazioni<br />
storiche degne <strong>di</strong> interesse.<br />
13<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
artico<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />
Federica Nar<strong>di</strong><br />
Un anniversario<br />
<strong>di</strong> ricerche e scoperte
l’UNIVERSITÀ<br />
artico<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />
Samuele Smacchia<br />
Nella foto:<br />
Il magnete superconduttore <strong>di</strong> AMS<br />
durante i test vibrazionali.<br />
News<br />
Nuovi <strong>di</strong>rigenti<br />
Alla dottoressa Serenella Cassetta,<br />
attuale <strong>di</strong>rigente della Ripartizione<br />
Rapporti Convenzionali e dell’Ufficio <strong>di</strong><br />
Gabinetto del Rettore, sono state attribuite<br />
le funzioni <strong>di</strong>rigenziali aventi per<br />
oggetto la responsabilità della Ripartizione<br />
Post laurea e Trasferimento della<br />
conoscenza (in via provvisoria e con decorrenza<br />
imme<strong>di</strong>ata). L’avvocato Marco<br />
Guardabassi è il nuovo <strong>di</strong>rigente della<br />
Ripartizione Affari Legali.<br />
Il cacciatore <strong>di</strong> antimateria<br />
in orbita nel 2010<br />
In Ateneo<br />
Il cacciatore <strong>di</strong> antimateria<br />
in orbita nel 2010<br />
Un gruppo <strong>di</strong> ricercatori perugini ha contribuito alla realizzazione <strong>di</strong> alcuni<br />
strumenti che verranno messi in orbita per <strong>lo</strong> stu<strong>di</strong>o dei raggi cosmici<br />
La NASA ha reso noto il nuovo manifesto dei voli del<strong>lo</strong> shuttle, che prevede il<br />
lancio, nel settembre 2010, dell’esperimento AMS (Alpha Magnetic Spectrometer)<br />
realizzato in gran parte dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dall’Istituto Nazionale<br />
<strong>di</strong> Fisica Nucleare (INFN). I ricercatori del Dipartimento <strong>di</strong> Fisica dell’<strong>Università</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, in collaborazione con la <strong>lo</strong>cale Sezione dell’Istituto Nazionale <strong>di</strong> Fisica<br />
Nucleare e con il Laboratorio SERMS per la Qualifica Spaziale presso il Corso <strong>di</strong><br />
Laurea in Ingegneria del Po<strong>lo</strong> Scientifico<br />
<strong>di</strong> Terni, hanno contribuito alla progettazione<br />
ed alla realizzazione <strong>di</strong> alcuni<br />
tra gli strumenti più sofisticati che<br />
verranno messi in orbita con AMS.<br />
Si tratta in particolare <strong>di</strong> un grande<br />
rivelatore tracciante composto <strong>di</strong><br />
2300 piastrine <strong>di</strong> silicio purissimo,<br />
in grado <strong>di</strong> visualizzare il passaggio<br />
dei raggi cosmici con una precisione<br />
<strong>di</strong> pochi milionesimi <strong>di</strong> metro. Anche<br />
l’elettronica qualificata per resistere<br />
alle con<strong>di</strong>zioni estreme del<strong>lo</strong> spazio è<br />
stata sviluppata a <strong>Perugia</strong>: si tratta <strong>di</strong><br />
centinaia <strong>di</strong> schede realizzate a Taiwan<br />
Un Dip<strong>lo</strong>ma <strong>di</strong> laurea del 1729<br />
donato all’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong><br />
Solenne cerimonia alla Galleria Nazionale<br />
dell’Umbria. Il presidente<br />
della Banca <strong>di</strong> Mantignana Cre<strong>di</strong>to<br />
Cooperativo Umbro, Antonio Marinelli,<br />
ha consegnato nelle mani del Rettore<br />
Francesco Bistoni il <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>ma <strong>di</strong> laurea<br />
<strong>di</strong> Domenico Divini, rilasciato dall’Ateneo<br />
perugino nel 1729.<br />
Merito della scoperta del <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>ma è<br />
dottor Gianfranco Cialini, curatore del<br />
‘Fondo Antico’, che ne ha anche curato<br />
la pubblicazione che ne descrive<br />
le origini e le particolarità. Il <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>ma <strong>di</strong><br />
laurea in Utroque iure è stato riconosciuto<br />
e acquistato su eBay da Gianfranco<br />
Cialini.<br />
Dopo una serie <strong>di</strong> rigorose e scrupo<strong>lo</strong>se<br />
ricerche si è potuto correggere la<br />
data del Dip<strong>lo</strong>ma inizialmente fissata<br />
al 1629. La pergamena del <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>ma,<br />
acquistata dall’istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e<br />
restaurata, è stata ora donata all’Uni-<br />
versità. Si tratta <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong><br />
notevole interesse scientifico perché<br />
documenta la laurea praticata nel XVIII<br />
seco<strong>lo</strong> a <strong>Perugia</strong> ed attualmente adottata<br />
per il conferimento delle lauree<br />
honoris causa nella nostra <strong>Università</strong>.<br />
Infatti, come ha sottolineato, il Pro<br />
Rettore Antonio Pieretti, “la laurea è<br />
la ricostruzione <strong>di</strong> come si svolgeva un<br />
tempo la cerimonia <strong>di</strong> conferimento,<br />
con il sigil<strong>lo</strong> e le procedure <strong>di</strong> ascendenza<br />
rinascimentale che conserviamo<br />
oggi per le lauree honoris causa”. Il<br />
presidente della Banca <strong>di</strong> Mantignana,<br />
Antonio Marinelli, si è detto contento <strong>di</strong><br />
donare “il <strong>di</strong>p<strong>lo</strong>ma all’<strong>Università</strong>, sede<br />
privilegiata della cultura e della ricerca<br />
scientifica, che nobilita il nostro territorio<br />
e ne promuove le energie migliori”.<br />
Il Rettore Bistoni ha sottolineato la<br />
sod<strong>di</strong>sfazione per un atto che va<strong>lo</strong>rizza<br />
il patrimonio dell’Ateneo.<br />
e sottoposte a qualifica a Terni nel corso <strong>degli</strong> ultimi tre anni. Un altro strumento<br />
<strong>di</strong> alta tecno<strong>lo</strong>gia è il sistema <strong>di</strong> raffreddamento basato su CO2 operante a circa<br />
60 atmosfere <strong>di</strong> pressione.<br />
“Nonostante i recenti, straor<strong>di</strong>nari progressi scientifici, <strong>lo</strong> stu<strong>di</strong>o delle particelle<br />
elementari e delle forze fondamentali ci pone domande a cui non sappiamo dare<br />
risposta: che fine ha fatto l’antimateria, che cosa sono la materia oscura e l’energia<br />
oscura”, commenta Roberto Battiston responsabile italiano dell’ esperimento<br />
AMS. “Raramente nella storia della scienza siamo stati cosi coscienti della nostra<br />
ignoranza. Da 15 anni la comunità scientifica italiana è al lavoro per costruire<br />
AMS, un esperimento pensato per affrontare queste questioni fondamentali e che<br />
è stato definito <strong>lo</strong> Hubble Space Telescope delle particelle elementari. È quin<strong>di</strong><br />
gran<strong>di</strong>ssima la sod<strong>di</strong>sfazione dei ricercatori italiani per la decisione della NASA <strong>di</strong><br />
un vo<strong>lo</strong> del<strong>lo</strong> Shuttle de<strong>di</strong>cato ad AMS nel 2010”. “È stata una lunga attesa ma<br />
ora finalmente ve<strong>di</strong>amo questo complesso ed innovativo strumento ufficialmente<br />
nel manifesto <strong>di</strong> lancio del<strong>lo</strong> Shuttle”, commenta la Professoressa Bruna Bertucci,<br />
del Dipartimento <strong>di</strong> Fisica e Sezione INFN <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, coor<strong>di</strong>natrice del <strong>lo</strong>cale<br />
gruppo <strong>di</strong> ricercatori. “Come docente dell’ateneo perugino - ha concluso Bertucci<br />
- vorrei anche sottolineare l’importanza formativa che questo progetto ha rivestito<br />
nel corso <strong>degli</strong> anni. Laurean<strong>di</strong>, dottoran<strong>di</strong> e giovani ricercatori hanno potuto<br />
sviluppare le <strong>lo</strong>ro potenzialità in una realtà <strong>di</strong> respiro internazionale, contribuendo<br />
con il <strong>lo</strong>ro entusiasmo alla riuscita del progetto”.<br />
Celle a combustibile, il ruo<strong>lo</strong> del<strong>lo</strong> <strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong><br />
nella ricerca e nel<strong>lo</strong> sviluppo <strong>di</strong> nuove tecno<strong>lo</strong>gie<br />
L’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> da tempo è impegnato<br />
a sostenere l’attività <strong>di</strong> ricerca<br />
nel settore delle energie rinnovabili ed<br />
è aperto alla collaborazione con enti<br />
pubblici e con l’impren<strong>di</strong>toria privata al<br />
fine <strong>di</strong> assicurare <strong>lo</strong> sviluppo dell’innovazione<br />
e l’applicazione <strong>di</strong> nuove tecnoc<strong>lo</strong>gie.<br />
Tra gli appuntamenti <strong>di</strong> grande<br />
rilevanza sui quali si sta lavorando, è la<br />
terza e<strong>di</strong>zione della “European Fuel Cell<br />
Techno<strong>lo</strong>gy and Applications – Piero<br />
Lunghi Conference” (EFC09), uno dei<br />
maggiori eventi scientifici internazionali<br />
su tecno<strong>lo</strong>gie ed applicazioni <strong>di</strong> celle a<br />
combustibile, che si terrà a Roma dal<br />
15 al 18 Dicembre 2009 L’evento, che<br />
vedrà riuniti i maggiori esperti mon<strong>di</strong>ali<br />
ed esponenti del mondo industriale<br />
italiano, europeo ed internazionale, è<br />
promosso dall’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> in collaborazione con ENEA<br />
(Ente per le Nuove Tecno<strong>lo</strong>gie, l’Energia<br />
e l’Ambiente) e l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Napoli-<br />
Parthenope. La Conferenza è de<strong>di</strong>cata<br />
alla memoria del suo primo fondatore,<br />
ingegnere Piero Lunghi, prematuramente<br />
scomparso nel novembre 2007<br />
a seguito <strong>di</strong> un tragico incidente stradale<br />
occorso mentre si recava a Roma per<br />
organizzare la seconda e<strong>di</strong>zione della<br />
Conferenza.<br />
L’ere<strong>di</strong>tà dell’ingegner Lunghi è stata<br />
raccolta e portata avanti dal gruppo<br />
<strong>di</strong> ricerca da lui stesso fondato e che<br />
fa capo al Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria<br />
Industriale dell’Ateneo perugino. Oltre<br />
a vantare un laboratorio su celle a<br />
combustibile unico nel suo genere, la<br />
Facoltà <strong>di</strong> Ingegneria <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, recentemente,<br />
ha ottenuto un finanziamento<br />
<strong>di</strong> due milioni e 500 mila euro per il<br />
progetto EFESO inerente la produzione<br />
<strong>di</strong> caldaie <strong>di</strong> nuova generazione per applicazioni<br />
residenziali.<br />
14 l’<strong>Università</strong> n. 2 - marzo/aprile 2009
Camminare nella storia<br />
Presentato il progetto <strong>di</strong> ricerca, coor<strong>di</strong>nato dal professore Pao<strong>lo</strong> Belar<strong>di</strong><br />
e cofinanziato dalla Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> insieme a Nova<br />
Oberdan S.p.A., che intende va<strong>lo</strong>rizzare l’antico muro urbico etrusco.<br />
“La bellezza salverà il mondo”, scriveva Dostoevskiij. E <strong>di</strong> bellezza, artistica e architettonica,<br />
si è parlato <strong>lo</strong> scorso 20 marzo, nell’Aula Magna dell’Ateneo, quando è<br />
stato presentato il progetto <strong>di</strong> ricerca “Camminare nella storia” da parte del responsabile<br />
Pao<strong>lo</strong> Belar<strong>di</strong>. Ospite d’onore, oltre alle autorità <strong>lo</strong>cali, l’architetto austriaco<br />
Wolf D. Prix che ha tenuto la lezione magistrale “Beyond the blue”.<br />
Il progetto <strong>di</strong> ricerca parte dal presupposto che il versante orientale dell’acropoli <strong>di</strong><br />
<strong>Perugia</strong> rappresenta da sempre un nodo urbano nevralgico quanto irrisolto. Tuttavia<br />
la realizzazione del vicino terminal del minimetrò, unitamente alla rifunzionalizzazione<br />
del Mercato Coperto, aprono nuove prospettive, prefigurando la possibilità <strong>di</strong><br />
ampliare la rete dei percorsi pedonali <strong>di</strong> collegamento con l’acropoli citta<strong>di</strong>na attraverso<br />
<strong>lo</strong> svuotamento del terrazzamento duecentesco dell’attuale Piazza Matteotti.<br />
E, quin<strong>di</strong>, attraverso la riscoperta (sia fisica che culturale) dell’antico muro urbico<br />
etrusco. Il progetto <strong>di</strong> ricerca “Camminare nella storia”, che è stato cofinanziato<br />
dalla Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> insieme a Nova Oberdan S.p.A., è<br />
articolato in uno stu<strong>di</strong>o conoscitivo e in uno stu<strong>di</strong>o ideativo: il primo volto a svelare<br />
i segreti archeo<strong>lo</strong>gici del sottosuo<strong>lo</strong> tuttora inesp<strong>lo</strong>rato quanto misterioso dell’area;<br />
il secondo volto a prefigurare le valenze (figurative, commerciali e comunicative) del<br />
collegamento pedonale tra l’area <strong>di</strong> piazza della Rupe (eletta a cerniera panoramica<br />
tra il terminal del minimetrò e il Mercato Coperto), gli spazi ipogei del Sopramuro (ricavati,<br />
al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> piazza Matteotti, tra la cinta muraria etrusca e il complesso <strong>degli</strong><br />
arconi me<strong>di</strong>evali), via Mazzini (protetta dalle intemperie con una galleria vetrata) e<br />
corso Vannucci (va<strong>lo</strong>rizzato nella sua componente alessiana). Lo stu<strong>di</strong>o conoscitivo,<br />
supportato da ricerche storiche de<strong>di</strong>cate oltre che da rilievi eseguiti con l’ausilio <strong>di</strong><br />
ispezioni visive remote non <strong>di</strong>struttive (dal georadar al videoendoscopio fino al laser<br />
Alla Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Fi<strong>lo</strong>sofia il convegno<br />
“Letteratura Cristiana Antica e Agiografia”<br />
Nella Sala delle Adunanze della Facoltà<br />
<strong>di</strong> Lettere e Fi<strong>lo</strong>sofia si è tenuto, <strong>lo</strong><br />
scorso marzo, il convegno “Letteratura<br />
Cristiana Antica e Agiografia: Presentazione<br />
<strong>di</strong> una E<strong>di</strong>zione critica e <strong>di</strong> un<br />
progetto multime<strong>di</strong>ale”. L’incontro è<br />
stato de<strong>di</strong>cato all’illustrazione <strong>di</strong> due<br />
<strong>di</strong>fferenti iniziative culturali. Il professor<br />
Giorgio Otranto, Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Storia del<br />
cristianesimo antico (<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Bari)<br />
ha presentato l’e<strong>di</strong>zione critica del volume<br />
Pseudo Cipriano, Contro i giudei<br />
(Adversus Iudaeos), a cura <strong>di</strong> Norma<br />
Boncompagni, Bo<strong>lo</strong>gna EDB 2008. Si<br />
tratta dell’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una omelia che<br />
s’inquadra nella letteratura <strong>di</strong> polemica<br />
antigiudaica, <strong>di</strong> ambiente presumibilmente<br />
africano, forse periferico<br />
a Cartagine, <strong>di</strong> fine III – inizio IV sec.,<br />
pronunciata da un vescovo il cui latino<br />
non manca <strong>di</strong> volgarismi. L’omelia non è<br />
importante so<strong>lo</strong> per le componenti sto-<br />
riche, letterarie e linguistiche ma anche<br />
per quanto riguarda la vicenda della sua<br />
tra<strong>di</strong>zione manoscritta, essendo confluita<br />
nelle stessa tra<strong>di</strong>zione delle opere<br />
autentiche <strong>di</strong> Cipriano. La professoressa<br />
Ada Campione, Associato <strong>di</strong> Storia<br />
della chiesa antica (<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Bari)<br />
è affidata la presentazione del progetto<br />
multime<strong>di</strong>ale CUSTOS (Cultura <strong>Università</strong><br />
Storia Tecno<strong>lo</strong>gie Organizzazione<br />
Spettacolarizzazione) realizzato dal Dipartimento<br />
<strong>di</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> classici e cristiani<br />
dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Bari, in collaborazione<br />
con enti e istituti pubblici e privati. Il progetto<br />
sperimenta le moderne tecniche<br />
<strong>di</strong>gitali multime<strong>di</strong>ali al fine <strong>di</strong> facilitare e<br />
promuovere la <strong>di</strong>ffusione del patrimonio<br />
culturale storico e religioso del Gargano,<br />
area geografica nota in tutto il Paese,<br />
grazie soprattutto alla presenza del Santuario<br />
<strong>di</strong> Monte Sant’ Ange<strong>lo</strong> de<strong>di</strong>cato al<br />
culto <strong>di</strong> San Michele.<br />
scanner), e il progetto <strong>di</strong> sistemazione <strong>degli</strong> spazi ipogei del Sopramuro sono stati<br />
condotti dal Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria Civile e Ambientale dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>. Il progetto della galleria vetrata sull’antica via Nuova (attuale via Mazzini),<br />
è stato affidato all’archistar <strong>di</strong> fama internazionale, Wolf D. Prix.<br />
Tuberco<strong>lo</strong>si, influenza aviarie ed encefaliti<br />
spongiformi. Sono stati questi i<br />
principali temi della lezione magistrale<br />
della professoressa Corrie Brown, or<strong>di</strong>nario<br />
<strong>di</strong> Pato<strong>lo</strong>gia veterinaria nella<br />
Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina veterinaria <strong>di</strong><br />
Athens, che si è svolta <strong>lo</strong> scorso novembre<br />
nell’Aula Magna della Facoltà<br />
<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina veterinaria. Il seminario,<br />
organizzato dal professore Leonardo<br />
Leonar<strong>di</strong> del Dipartimento <strong>di</strong> Scienze<br />
biopato<strong>lo</strong>giche ed igiene delle produzioni<br />
animali ed alimentari, è stato<br />
reso possibile grazie all’Accordo<br />
quadro con l’<strong>Università</strong> della Georgia<br />
(USA), voluto dal Magnifico Rettore<br />
Francesco Bistoni e dal Preside della<br />
Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Veterinaria, Franco<br />
Moriconi.<br />
La Brown è uno <strong>degli</strong> scienziati più<br />
prestigiosi del panorama me<strong>di</strong>co veterinario<br />
internazionale ed attualmente<br />
In Ateneo<br />
Lezione magistrale della scienziata Corrie Brown<br />
alla Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Veterinaria<br />
impegnata in protocolli <strong>di</strong> collaborazione<br />
del governo statunitense in<br />
Afghanistan. Inoltre, è esperta nel<strong>lo</strong><br />
stu<strong>di</strong>o delle malattie infettive <strong>degli</strong><br />
animali domestici e selvatici, delle<br />
malattie trasmissibili all’uomo, o zoonosi,<br />
e <strong>di</strong> tutti quegli agenti infettivi<br />
potenzialmente utilizzabili nelle cosiddette<br />
“guerre bio<strong>lo</strong>giche”. Già <strong>di</strong>rettrice<br />
del Dipartimento <strong>di</strong> Pato<strong>lo</strong>gia<br />
veterinaria dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Athens<br />
(Georgia-USA), è anche coor<strong>di</strong>natrice<br />
delle Attività Internazionali dell’<strong>Università</strong><br />
della Georgia. Dal 2005 collabora<br />
alle attività scientifiche del professore<br />
Leonardo Leonar<strong>di</strong> e dell’Ateneo perugino,<br />
contribuendo significativamente<br />
ai protocolli <strong>di</strong> ricerca sul<strong>lo</strong> stu<strong>di</strong>o biomolecolare<br />
dei principali tumori ossei<br />
animali, attività che vede il professore<br />
e ricercatore perugino impegnato, ormai<br />
da <strong>di</strong>versi anni.<br />
15<br />
l’UNIVERSITÀ<br />
artico<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />
Gianna Lucciacche<br />
Curriculum<br />
Wolf D. Prix (nella foto), caposcuola in<strong>di</strong>scusso<br />
del movimento decostruttivista,<br />
è secondo François Burkhardt, uno<br />
dei primi 5 architetti al mondo. Docente<br />
ad Harvard, alla Columbia, al<strong>lo</strong> Sci-Arc,<br />
e, attualmente, vice Rettore dell’<strong>Università</strong><br />
<strong>di</strong> Arti Applicate <strong>di</strong> Vienna, <strong>di</strong>rige il<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione, dove insegnano<br />
Zaha Ha<strong>di</strong>d, Greg Lynn e William<br />
Alsop. Prix sta realizzando i due più<br />
importanti e<strong>di</strong>fici europei: la sede della<br />
Banca Centrale Europea a Francoforte<br />
e la nuova sede della BMW a Monaco<br />
<strong>di</strong> Baviera.<br />
News<br />
In ricordo <strong>di</strong> Pao<strong>lo</strong> Maffei<br />
e Learco Bragaglia<br />
La mattina del primo marzo scorso è<br />
morto il professore Pao<strong>lo</strong> Maffei. Folignate<br />
d’origine, perugino d’adozione<br />
per aver ricoperto dal 1980 l’incarico<br />
<strong>di</strong> professore or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Astrofisica<br />
presso il <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Fisica del<strong>lo</strong><br />
<strong><strong>Stu<strong>di</strong></strong>um</strong>. Medaglia d’oro della cultura<br />
italiana, astronomo <strong>di</strong> fama internazionale,<br />
è stato tra i primi a de<strong>di</strong>carsi alle<br />
ricerche <strong>di</strong> astronomia dell’infrarosso.<br />
Due Galassie (Maffei1 e Maffei2) e un<br />
asteroide (18426 Maffei) portano il<br />
suo nome. Il 15 marzo scorso, invece,<br />
è ricorso il trigesimo della scomparsa<br />
dell’ingegnere Learco Bragaglia. I colleghi<br />
e co<strong>lo</strong>ro che <strong>lo</strong> hanno conosciuto<br />
<strong>lo</strong> ricordano all’interno della sua facoltà,<br />
operoso e sempre pronto per ogni nuova<br />
impresa, pieno <strong>di</strong> forza e vitalità. Un<br />
ricordo intriso <strong>di</strong> commozione e <strong>di</strong> grande<br />
rimpianto per i programmi <strong>di</strong> vita che<br />
non ha potuto completare.<br />
Camminare nella storia
Le e<strong>di</strong>cole <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> dove trovare: l’UNIVERSITÀ<br />
E<strong>di</strong>cola P.zza Vittorio Veneto (Stazione Fontivegge)<br />
E<strong>di</strong>cola P.zzale Bellucci (Stazione S. Anna)<br />
E<strong>di</strong>cola P.zza Caval<strong>lo</strong>tti<br />
E<strong>di</strong>cola Monotti, S. Andrea delle Fratte (ex Ospedale Silvestrini)<br />
E<strong>di</strong>cola Via F. Innamorati (Elce)<br />
E<strong>di</strong>cola P.zza Fortebraccio<br />
E<strong>di</strong>cola “L’Amuleto”, Strada S. Lucia<br />
E<strong>di</strong>cola San Marco Fornaci<br />
Il perio<strong>di</strong>co dell’Ateneo<br />
in e<strong>di</strong>cola