Heritage Italia Magazine No 6

sommario
Luce
Achille Zoia
Italian Christmas Gift
Savio Firmino

summary
Pompei
Natale a Napoli
Capodanno all’ombra del Colosseo
Walter Passarella

editoriale
BUON MADE IN ITALY A TUTTI
Un anno fa, precisamente un anno fa, nacque questo progetto.
Heritage Italia pubblicò la sua piattaforma web ed il suo primo magazine, un agile Numero 0 dedicato
alle imminenti festività natalizie.
La volontà era, e tutt’oggi è, quella di raccontare, con profonda autenticità e grande approfondimento
culturale, il meglio del meglio dell’Italia e del vero Made in Italy.
Oggi, pubblichiamo con eguale e rinnovato entusiasmo il N.6 di Heritage Italia Magazine, sapendo
che, in un anno, i cinque numeri già pubblicati hanno avuto un totale di circa 35.000 lettori unici sparsi
in tutto il Mondo, di cui molti, moltissimi, fidelizzati che stanno continuando a seguirci con grande
passione e costanza. Dall’Italia alla Mongolia (amiamo immaginare che ci siano una decina di persone
che ci seguono anche da lì!), passando per Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Australia, Nuova
Zelanda, Thailandia, Malaysia, Giappone, Cina, Singapore, Corea del Sud, India, Pakistan, Qatar, Emirati
Arabi Uniti, Arabia Saudita, Russia, Norvegia, Danimarca, Svezia, Germania, Svizzera, Austria, Francia,
Inghilterra, Belgio, Olanda, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca, Ucraina, Turchia, Egitto, Tunisia,
Sudafrica. E spero di non aver dimenticato nessuno!
Bene, dopo un anno possiamo iniziare a dire che stiamo raccontando al Mondo il meglio che il nostro
amato Belpaese sa esprimere. Ne siamo gioiosi e fieri, sicuramente consapevoli grazie al seguito
costante da parte dei nostri lettori che il prodotto editoriale che proponiamo loro abbia dei valori saldi
e riconoscibili, oltre a delle ottime potenzialità. Che proveremo, durante l’anno venturo, a far esplodere
ancor di più.
Non ci resta dunque che ringraziarvi tutti e porgervi i nostri più sinceri auguri di un gioioso Natale ed
un entusiasmante inizio 2013.
by Francesco Antinolfi

editorial
GOOD MADE IN ITALY AT ALL
A year ago, exactly a year ago, this project was born.
Heritage Italia published its web-based platform and its first magazine, a slender number 0 dedicated
to the upcoming Christmas holiday season.
Our desire was, and still is, to tell, with deep authenticity and great cultural studies, the best of the best
of Italy and the real Made in Italy.
Today, we publish with the same enthusiasm and renewed the sixth Issue of Italia Heritage Magazine,
knowing that in a year, the five numbers already published had a total of 35,000 unique visitors from
around the the World, many, many, loyal that they are continuing to follow with great passion and
perseverance. From Italy to Mongolia (we love to imagine that there are a dozen people who follow
us from there too!), through the United States, Canada, Brazil, Argentina, Australia, New Zealand,
Thailand, Malaysia, Japan, China, Singapore, South Korea, India, Pakistan, Qatar, United Arab Emirates,
Saudi Arabia, Russia, Norway, Denmark, Sweden, Germany, Switzerland, Austria, France, England,
Belgium, Holland, Hungary, Romania, Czech Republic, Ukraine, Turkey, Egypt, Tunisia, South Africa.
And I hope I did not forget anyone!
Well, after a year we can begin to say that we are telling to the World the best that our beloved beautiful
country can express. We are glad and proud, no doubt aware, thanks to steady following from our
readers that the publishing product that we offer them to have strong and recognizable values, as well
as excellent potential. We will try, in the coming year, to blow up even more.
There is now time to thank all of you and to offer our most sincere wishes for a Merry Christmas and
an exciting early 2013.
by Francesco Antinolfi

EXCELLENT ITALIAN
CHRISTMAS GIFT
Il meglio del meglio del made in Italy
da regalare e regalarsi per il prossimo Natale.
The best of the best of made in Italy products
to give and give of themselves for the coming Christmas.

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ITALIAN CHRISTMAS GIFT
Essenza
Una continua citazione olfattiva, contrappuntata
da sorprendenti innovazioni. una fragranza che
racchiude in sé tutte le emozioni di Colonia e
racconta qualcosa di unico e nuovo. Essenza. i
più pregiati ingredienti naturali per una colonia
dalla personalità decisa. in apertura la freschezza
dei classici agrumi italiani, limone, arancio e
bergamotto, diventa ancora più vivace e frizzante
con la presenza di pompelmo, mandarino e
petit grain. Nel cuore, per la prima volta, le note
aromatiche del rosmarino insieme a un delicato
accordo fiorito di rosa, gelsomino e mughetto e al
tocco lieve ma pienamente percettibile di chiodi
di garofano. Chiusura perfetta il vibrante fondo
legnoso, arricchito da purissimo patchouli, forte
e intenso. Nel finale, morbide note di muschio
bianco e calore d’ambra a dare rotondità ed
esaltare il carattere.
ACQUA DI PARMA
Essenza
A continuous olfactory reference, punctuated
with surprising innovations.A fragrance that
embodies all the emotions of Colonia and yet
is unique and unexpected. Essenza.The most
precious natural ingredients for a cologne with
an assertive personality. it opens with the fresh
notes of classical italian citrus – lemon, orange
and bergamot – and becomes even livelier
and brighter with the presence of grapefruit,
mandarin, and petitgrain.At its heart, for the
first time, the aromatic notes of rosemary,
accompanied by a delicate flowery combination
of rose, jasmine, and lily of the valley, and a soft
but perceptible touch of clove. A perfect finish
ensured by a vibrant woody note, enriched with
pure, strong, and intense patchouli. finally, soft
white moss and warm amber notes for a round
and enhanced character.

Iris Nobile
Il fruscio di un tessuto prezioso.Il tocco sofisticato
di una fragranza che si dispiega fluida come la
seta.morbida e carismatica, sottile e intensa ad un
tempo. dove ogni nota, scelta con cura estrema,
preannuncia la nota successiva, celebrando i
raffinati toni poudré dell’iris pallida. e dove ogni
ingrediente, in un continuo richiamo alla cultura
della perfezione, è il più puro e pregiato. la fragranza
si schiude sulla fresca eleganza di mandarino
e neroli d’Italia, anticipando la luminosità del
ricco cuore fiorito dove l’ylang-ylang offre un
primo delicato accenno poudré. subito dopo, il
tocco italiano dei fiori d’arancio esalta la nobiltà
dell’assoluta di iris pallida in una lussuosa e calda
armonia a cui si aggiungono rosa assoluta e, in
un contrappunto perfetto, le note fiorite poudré
del gelsomino sambac. gli accenti legnosi di iris
pallida trovano un’eco intensa, persistente e
modernissima nel fondo dove l’accordo di legni
biondi, cedro, acacia e betulla, incontra patchouli
e musk. Iris nobile sublime è una composizione di
eccezionale ricchezza ed equilibrio. una fragranza
che evolve dalla testa al fondo con un’originale
fluidità, celebrando le caratteristiche dell’iris
pallida. una firma inconfondibilmente italiana.
Iris Nobile
The rustle of a precious fabric.The sophisticated
touch of a fragrance that unfolds as fluid as silk.
soft and charismatic yet subtle and intense at the
same time. where each and every note, selected
with utmost care, announces the next, celebrating
the refined poudré tones of iris Pallida. each
ingredient – a repeated reference to the culture
of perfection – is the purest and most precious.
The fragrance opens with the fresh elegance
of mandarin and neroli of italy, anticipating the
bright, rich floral heart where ylang-ylang offers
a first delicate poudré note.Then, the italian
touch of orange blossom enhances the utmost
nobleness of iris Pallida in a luxurious and warm
harmony, joined by rosa assoluta and, in perfect
contrast, the floral poudré notes of sambac
jasmine.The wood accents of iris Pallida find an
intense, persistent, modern echo in the base,
where the combination of clear woods, cedar,
acacia, and birch meets patchouli and musk. iris
nobile sublime is an exceptionally rich and wellbalanced
composition. A fragrance evolving
from the top to the base with exceptional
fluency, celebrating the properties of iris Pallida,
a perfectly recognisable italian trait.

Quattro Mani sul Naviglio.
Chi ama la cucina d’autore ma anche vivere
nell’intimità della propria casa per i pranzi e le
cene di festa, durante il periodo natalizio potrà
soddisfare il desiderio di partecipare ad un pranzo
gourmet, studiato da due grandi chef. Dove?
All’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di
Lugagnano. Pochi chilometri da Milano. Quando?
Domenica 16 dicembre.
Lo chef Fabio Barbaglini cucinerà a fianco del
grande chef Ezio Santin, con la straordinaria
partecipazione dello chef-pasticcere Maurizio
Santin. Uno speciale menu a quattro mani,
un’opportunità unica ed imperdibile, per poter
vedere ed apprezzare ancora una volta, la grande
cucina storica del “maestro” insieme alla creatività
del suo “allievo prescelto”!
Potrete gustare, tra gli altri grandi piatti, Creme
brulee di foie gras e spuma di mele; Ravioli di cipolla,
noce moscata e castelmagno latte di topinambur;
Secreto, taglio di maiale nero, marinato e cotto
lungamente a bassa temperatura.
Domenica 16 dicembre ore 13.00
Prenotazione consigliata
Antica Osteria del Ponte
Piazza Gaetano Negri, 9
20081 Cassinetta di Lugagnano, Milano
Tel. 02 9420034
ANTICA OSTERIA DEL PONTE
Four Hands on the Naviglio.
Who loves haute cuisine but also live in the privacy
of your own home for lunches and dinners party,
during the Christmas period will satisfy the desire
to participate in a gourmet luncheon, designed
by two great chefs. Where? Antica Osteria del
Ponte a Cassinetta Lugagnano. A few kilometers
from Milan. When? Sunday, December 16.
Chef Fabio Barbaglini cook alongside the chef
Ezio Santin, with the extraordinary participation
of the chef-confectioner Maurizio Santin. A
special menu for four hands, and a unique
opportunity not to be missed, to be able to see
and appreciate once again the great historic
kitchen of the “master” with the creativity of its
“student choice”!
You can enjoy, among other great dishes,
Creme brulee of foie gras mousse and apples;
Ravioli onion, nutmeg and milk castelmagno
of Jerusalem artichoke; Secreto, cut black pork,
marinated and cooked for a long time at low
temperature.
Sunday, December 16 13:00
Reservations are recommended
Antica Osteria del Ponte
Piazza Gaetano Negri, 9
20081 Cassinetta Lugagnano, Milan
Tel 02 9420034

Master Ezio Santin and Antica Osteria del Ponte chef Fabio Barbaglini

Grappa Of Amarone Barrique
La Distillerie Bonollo Umberto è nota al pubblico
per la produzione di grappe pregiate e di qualità
eccellente. La famiglia Bonollo di Padova ha fatto
la storia della Grappa, segnando alcune tappe
fondamentali di un prodotto made in Italy che è
stato capace di innovare continuamente, come nel
1999, quando con la Grappa Of Amarone Barrique
creò la prima Grappa in Italia con invecchiamento in
barrique.
Per il Natale ‘12 proponiamo un’esclusiva confezione
lignea della Grappa Of Amarone Barrique.
Le intense tonalità ambrate che contraddistinguono
la Grappa Of Amarone Barrique richiamano il
particolare invecchiamento. La sua straordinaria
ampiezza e finezza di aromi, che spaziano dai sentori
tipici della frutta rossa matura sino alla liquirizia ed alla
frutta secca, si fonde in una elevata e sorprendente
morbidezza e persistenza.
ITALIAN CHRISTMAS GIFT
BONOLLO
Grappa Of Amarone Barrique
Distillerie Bonollo Umberto is known to the public for
the production of fine and excellent quality grappa.
The family of Padua Bonollo has made the history
of Grappa, scoring key stages of a made in Italy
product. Having been able to constantly innovate
this product, as in 1999, when with the Grappa Of
Amarone Barrique created the first Grappa in Italy
with aging in barrels.
For Christmas ‘12, we propose an exclusive wooden
box containing Grappa Of Amarone Barrique.
The intense amber tones that distinguish Grappa
of Amarone Barrique recall the particular aging.
His extraordinary breadth and subtlety of flavors,
ranging from the typical aromas of ripe red fruit and
liquorice-up dried fruit, blends in a surprisingly soft
and high and persistent.

BULGARI
ITALIAN CHRISTMAS GIFT
Octo, la geometria della perfezione
Una personalità forte e carismatica, dal carattere
inconfondibile. Né rotondo né quadrato, Octo è
un’armoniosa ed equilibrata combinazione delle due forme
elementari che generano l’ottagono, simbolo geometrico
della perfezione. La sua struttura a otto lati incorniciata da
una lunetta rotonda sancisce una rottura decisa ma garbata
rispetto alle convenzioni estetiche del classicismo puro.
Octo, the geometry of perfection
A strong and charismatic, with a distinctive character.
Neither round nor square, Octo is a harmonious and
balanced combination of the two elementary forms that
generate the octagon, geometric symbol of perfection. The
structure of eight sides framed by a round bezel provides
a gentle but decisive break with respect to aesthetic
conventions of pure classicism.

Collezione Serpenti High Jewellery
Bracciale in oro rosa con 2 diamanti a goccia
taglio brillante (1,03 ct) e pavé di diamanti
(49,52 ct).
Collana in oro bianco e pavé di diamanti
(103,75 ct).
Bracciale 5 giri in oro bianco con 208 rubini
cabochonnee (112,00 ct) e pavé di diamanti
(18,24 ct).
Serpenti High Jewellery Collection
Rose Gold bracelet with 2 brilliant cut
diamond drop (1.03 ct) and pavé diamonds
(49.52 ct).
Necklace in white gold and pavé diamonds
(103.75 ct).
5 laps bracelet in white gold with 208
rubies cabochonnee (112.00 ct) and pavé
diamonds (18.24 ct).

CA’ DEL BOSCO
Vintage Collection
Ca’ del Bosco debutta con i suoi primi
Franciacorta a metà degli anni Settanta: nascono
dapprima il “Brut” e il “Dosage Zéro”, a seguire
il “Satèn” (allora chiamato “Crémant”). Oggi
questi vini rappresentano tre icone, la miglior
espressione del nostro savoir-faire “in classico”.
Con il millesimo 2008, a 32 anni dalla loro nascita,
Ca’ del Bosco ha deciso di reinterpretarli e di
attribuire loro un carattere distintivo anche nel
nome: “Vintage Collection”.
Trilogia di un millesimo. Elegante narrazione
dello straordinario terroir, dell’abilità dell’uomo
nel far emergere le naturali potenzialità delle
sue vigne. Brut. Dosage Zéro. Satèn. Carattere.
Rigore. Femminilità. Tre differenti espressioni del
Franciacorta per rivelare i tratti distintivi ed unici
di ogni annata.
Vintage Collection
Ca’ del Bosco Franciacorta debut with its first
in the mid-seventies: the first born “Brut” and
“Dosage Zero”, to follow the “Satèn” (then
called “Crémant”). Today these wines are
three icons, the best expression of the savoirfaire
of the Veneto “in classic.” With the 2008
vintage, 32 years after their birth, Ca ‘del Bosco
decided to reinterpret them and give them a
distinctive character even in the name: “Vintage
Collection”.
Trilogy of one-thousandth. Elegant narrative of
the extraordinary terroir, skill of man in bringing
out the natural potential of its vineyards.
Brut. Dosage Zéro. Satèn. Character. Penalty.
Femininity. Three different expressions of
Franciacorta to reveal its distinctive and unique
to each vintage.

CILENTO 1780
Una speciale Scarpa-Pantofola
Una delle tendenze che attraversa la moda sia maschile che femminile della stagione 2012/2013. Per la maison
Cilento 1780 è solo l’ultima versione di un classico senza tempo. È interamente realizzata a mano dalle abili
maestranze partenopee selezionate da oltre due secoli dall’antica sartoria.
È disponibile in camoscio nella gamma base dei colori (marrone, nero, blu), in seta e velluto e in diverse tipologie
di pellame.
Su richiesta è interamente personalizzabile nei materiali. È dotata di suola in gomma antiscivolo.
Perfetta per l’homewearing, è il regalo perfetto per i cultori dello stile che non rinunciano all’eleganza anche con
i look più informali. Le pantofole sono custodite in un elegante borsa in pelle che le rende facili da portare con sé
anche in viaggio. Questo modello, grazie alla suola in gomma, può essere indossato fuori casa.

A special shoe-slippers
One of the trends that crosses both male and female fashion of the season 2012/2013. In house Cilento 1780
is the latest version of a timeless classic. It is entirely hand made by skilled craftsmen Neapolitan selected from
more than two centuries the ancient tailoring.
It is available in suede in the basic range of colors (brown, black, blue), velvet and silk and in different types of
leather.
On request it is fully customizable materials. It is equipped with rubber sole.
Perfect for homewearing, is the perfect gift for the lovers of style these elegant even with the more informal look.
The slippers are housed in an elegant leather bag which makes them easy to take with you on the go. This model,
thanks to the rubber sole, can be worn outside the home.

DAMIANI
Butterfly Collection
La leggerezza e il delicato battito d’ali delle
farfalle sono fonti di ispirazione dei masterpiece
Butterfly costituiti da innumerevoli elementi che
si combinano tra di loro offrendo nuove possibilità
di indosso.
Le farfalle, in tre diverse misure e moltissime
combinazioni di colori, sono eseguite in oro
bianco, zaffiri multicolor e diamanti per costituire
l’elemento base di questa collezione. Ognuna
delle farfalle può essere utilizzata come ciondolo,
spilla o può essere montata su un anello.
La collana è composta da una sequenza di farfalle
diverse tra di loro per dimensione e colori e ha
due farfalle staccabili e utilizzabili come ciondolo
o spilla, nella parte centrale.
Per completare la parure, catene colorate a uno
o tre fili che richiamano i colori delle farfalle
e possono essere indossate tutti i giorni con
qualsiasi tipo di abbigliamento.
In ultimo il bracciale-anello composto da tre
elementi: un braccialetto che si apre a molla,
l’elemento di raccordo e l’anello. Questo bracciale
può essere indossato intero per occasioni speciali,
ma può anche essere scomposto e essere
indossato a pezzi singoli.
La parure propone anche orecchini e anello in
tutte le varianti di colore.
La qualità e la leggerezza della lavorazione e la
cura dei dettagli si sono ottenute utilizzando
zaffiri di tonalità che variano dal giallo all’arancio,
dal rosa al rosso, dal azzurro al blu. I colori delle
pietere sono valorizzati da rodiature rosa, gialle o
brown, tutte eseguite a mano.

Butterfly Collection
The light and delicate butterfly wings fluttering
is the inspiration of these Butterfly Masterpieces,
a set of countless elements, that can connect in
different ways to create new jewels.
The white gold butterflies, with multicolor
sapphires and diamonds, are the main element
of this collection. They are presented in
three different sizes and many amazing color
combinations. Every butterfly can be worn as
pendant, brooch or set on a ring.
The Masterpiece necklace is made of a different,
in color and size, butterflies sequence and in the
middle has two detachable butterflies which can
be used as pendant or brooch.
The parure also offers colored chains, one or
three rows, in the same colors of the butterflies,
for every day wear.
The bracelet-ring is made of three elements: a
spring lock bracelet, a joining piece and a ring. The
complete bracelet is perfect for special occasion
while each piece, worn one by one, becomes an
everyday jewel.
The set also proposes earrings and ring in all
matching colors.
The quality and the lightness of the manufacturing
and the attention to detail have been reached
using different sapphires shades, from yellow to
orange, pink to red and light-blue to blue. The
color of the stones are enhanced by a pink, yellow
or brown totally handmade rhodium-plating.

DIADEMA
DIADEMA Rosso IGT TOSCANO 2009
Un particolare e importante Rosso di
Toscana ottenuto da un’accurata selezione
di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot
e Syrah, celebrato quale eccellenza dalle
migliori guide italiane e internazionali.
MADE WITH
SWAROVSKI® ELEMENTS
DIADEMA Rosso IGT TOSCANO 2009
A particular and important Red of Tuscan
obtained from a careful selection of
Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot
and Syrah, which celebrated excellence
from the best Italian and international
guides.
MADE WITH
SWAROVSKI® ELEMENTS

DIADEMA Olio Extravergine di Oliva
Eleganza ed esclusività nascono nell’ antico
frantoio tradizionale con macine in pietra di
Fattoria Villa L’Olmo, in Toscana. Frangitura
a freddo.
MADE WITH
SWAROVSKI® ELEMENTS
DIADEMA Olio Extravergine di Oliva
Elegance and exclusivity are born in the old
traditional mill with millstones of Fattoria
Villa l’Olmo, in Tuscany. Cold pressing.
MADE WITH
SWAROVSKI® ELEMENTS

FERRARI
F12 Berlinetta
La F12berlinetta, capostipite della nuova generazione delle vetture V12 del Cavallino
Rampante, è la Ferrari stradale più potente e prestazionale di sempre.
Spinta da un nuovo eccezionale motore V12 a 65°di 6.262 cm3, ad iniezione diretta a
200 bar, raggiunge prestazioni mai ottenute prima da un 12 cilindri aspirato in termini
di potenza e numero di giri. La potenza massima è di 740 CV a 8.250 giri/min, quella
specifica di 118 CV/l e il regime massimo di 8.700 giri/min, valori record per questo
tipo di propulsori. La sportività è assicurata dalla coppia massima di 690 Nm di cui
l’80% disponibile già a 2.500 giri. Un eccezionale lavoro è stato fatto su consumi
ed emissioni ridotti del 30% che proiettano la F12berlinetta ai vertici del settore di
riferimento con 15l/100 km e 350 g/km di CO2.
Il passo è stato ridotto, motore e posto guida sono stati abbassati, e il nuovo layout
delle sospensioni e del cambio hanno permesso di contenere le dimensioni del
posteriore. E’ dunque più corta, bassa e stretta rispetto alla precedente coupé V12.
Vanta una distribuzione ideale del peso con il 54% sul posteriore e un baricentro
abbassato e arretrato.

F12 Berlinetta
The F12berlinetta not only ushers in a whole new generation of Prancing Horse
12-cylinders but is also the most powerful and high performance Ferrari ever built.
The F12berlinetta’s 200-bar, direct-injection 6262 cc 65° V12 delivers absolutely
unprecedented performance for a naturally aspirated 12-cylinder engine in terms of
both power and revs. It has a maximum power output of 740 CV at 8250 rpm, while
its specific power output is 118 CV/l, a record for this kind of engine. Responsiveness
and strong pick-up are assured by maximum torque of 690 Nm, 80 per cent of
which is already on tap at 2500 rpm. Exceptional strides have also been made with
regard to fuel consumption and emissions both of which have been slashed by 30%
to 15l/100 km and 350 g/km of CO2, making the F12berlinetta a benchmark for its
reference segment.
Its wheelbase is also shorter, the engine and driver seat have been lowered and
the rear in more compact thanks to the new suspension and gearbox layout. It is a
shorter, lower and narrower car than the previous V12 coupé. Weight distribution is
ideal too (54% at the rear) while the centre of gravity is lower and has been moved
rearwards in the chassis.

FOSCARINI
Doll
Design: Ionna Vautrin, 2012
Una storia intima e personale, narrata con uno
stile semplice e diretto. La racconta Doll, la nuova
lampada nata dall’incontro tra la sensibilità e la
creatività senza confini di una giovane designer
con l’esperienza progettuale e l’innovazione
tecnologica di Foscarini.
Una presenza calda, amichevole, dallo charme
essenziale ed evocativo, da tenere sempre
accanto a sé, come le bambole in legno della
tradizione giapponese – le “Kokeshi Dolls” – da
cui trae spunto sia per le linee che per il nome.
Come le piccole realizzazioni artigianali a cui
si ispira, Doll suscita con la sua forma stilizzata
un’emozione immediata.
Due volumi distinti – una testa rotonda e un
corpo circolare – danno vita a un’idea e creano un
nuovo personaggio che abita il panorama della
casa contemporanea. Compatta e portatile come
un antico lume a petrolio, che ricorda per forma e
maneggevolezza, si sposta per le diverse stanze,
prestandosi ad infinite situazioni ed utilizzi: sul
comodino per rendere meno buia la notte, su un
tavolo od una scrivania per rallegrare il giorno,
sempre con un tocco personale, affascinante e
ludico al tempo stesso.

Doll
Design: Ionna Vautrin, 2012
An intimate, personal story told with a simple, direct style. This is Doll, the new lamp created from a combination of
the endless sensitivity and creativity of its young designer, Ionna Vautrin, together with Foscarini’s design experience
and technological innovation.
Doll is known for its warm, friendly presence with essential and evocative charm, which is meant to be kept close
by like the traditional Japanese “Kokeshi Dolls” that inspired it. Like these small artisan creations, Doll provokes an
immediate reaction with its stylized shape.
Two distinct proportions – a round head and circular body – create a new idea and a new character on the contemporary
home scene. Compact and portable like an old oil lamp whose shape and ease of handling it recalls, it moves around
different rooms lending itself to endless spaces and uses: on a bedside table as a nightlight or on a table or desk to
brighten up your day, always adding an appealing, playful, personal touch.

ITALIAN CHRISTMAS GIFT
GIANNI GAGLIARDO
PREVE Barolo Riserva DOCG
Prodotto solo nelle migliori annate, nasce dal sapiente assemblaggio dei cru “Delizia” e “Conterni”, due vigneti di rango
superiore. Affina 30 mesi in botte e dopo una lunga permanenza in cantina accede all’olimpo dei vini con l’appellativo
di “Riserva”. Questa Riserva di Barolo è la massima espressione dello stile Gianni Gagliardo, per palati decisamente
esigenti.
Disponibile per il Natale 2012 in un’elegante confezione regalo, è adatto a preparazioni che uniscono finezza e carattere
come l’Agnello alle erbe in cottura lenta, la Beccaccia al forno, il Filetto con funghi porcini. Ma è ottimo anche abbinato
a formaggi importanti come Raschera d’Alpeggio o Formaggi di Fossa.
PREVE Barolo Riserva DOCG
Produced only in the best vintages, comes from the skilful blending of cru “Delizia” and “Conterni”, two vineyards
of higher rank. Refine 30 months in barrel and after a long stay in the basement accessed Olympus wines with the
appellation of “Reserve”. This Riserva of Barolo is the ultimate expression of style Gianni Gagliardo, for very demanding
palates.
Available for Christmas 2012 in an elegant gift box, is suitable for preparations that combine finesse and character as
the Lamb herb in slow cooking, the Woodcock baked the fillet with porcini mushrooms. But it’s also great paired with
important cheeses as Raschera of Alpine or Fossa cheese.

GUZZINI
My Chair by Dondup
Moda e design: due settori che amano sempre di più contaminarsi l’un l’altro creando oggetti davvero originali, con un
sapore che ancora riesce a stupire e a divertire. Se poi a farlo sono due aziende, unite da un territorio comune come le
Marche, da un rapporto di stima consolidato come quello che lega Domenico Guzzini, Presidente di Fratelli Guzzini e
Massimo Berloni, AD di Dondup e da un’autentica passione per le sfide e per la sperimentazione, ecco che nasce My Chair
by Dondup. La sedia disegnata da Carlo Colombo per l’occasione indossa i jeans e diventa un oggetto d’arredo ancora più
versatile, indirizzato a un pubblico di cultori del glamour, proprio come l’indumento più indossato al mondo.
Un tessuto di seta stampato denim diventa un tutt’uno con il materiale acrilico trasparente utilizzato per la creazione della
sedia, regalando un effetto davvero magico.
My Chair by Dondup
Fashion and design: more and more
often, these two sectors merge to
create extremely original articles, with
a touch that is still able to surprise
and entertain. In this case, the two
companies share the same territory,
The Marches, a long-standing esteem
such as the one between Domenico
Guzzini, President of Fratelli Guzzini
and Massimo Berloni, CEO of
Dondup, and an authentic passion
for challenges and experimentation.
The result of all this is My Chair by
Dondup, the chair designed by Carlo
Colombo that wears jeans for the
occasion and becomes a versatile
furniture element for a transversal
target, just like jeans- the most
famous trousers of the world.
The denim-printed silk fabric blends
in with the acrylic transparent
material used for the chair, creating a
magic effect.

HABUHIAH
PAOLA GRANDE GIOIELLI
Lunghi orecchini con cascata di
brillanti, dalle forme sinuose al lobo
e geometriche nella pendenza.
Realizzati in oro bianco e brillanti.
Orecchini a grappolo con decoro in
brillanti al lobo e grappolo di corallo
sardo mediterraneo. Realizzati con
brillanti e oro bianco.
Long earrings with a cascade of
diamonds, characterized by sinuous
lines and geometric shapes when
looking at them ears hanging
from ear. Made of white gold and
diamonds.
Cluster earrings with decoration in
bright to the lobe and bunch of coral
Sardinian Mediterranean. Made with
diamonds and white gold.

La leggerezza della piuma si abbina ai tessuti
più classici: la flanella in tinta unita con pettorina
antivento in nylon.
HERNO
The lightness of the feather combines classic
tissue: the flannel-colored windproof bib with
nylon.

Tradizione e ricerca, lana e dettagli in nylon
imbottito di piuma per il cappotto dalla forma a
uovo con collo a cratere.
Tradition and research, wool and nylon detail
padded feather to coat the egg-shaped with neck
to crater.

Dalla centenaria sapienza artigianale della
famiglia Tramontano, celebre per essere tra i
grandi protagonisti dell’antica scuola pellettiera
napoletana, nasce un elegante borsone da
weekend esclusivamente realizzato a mano. In
pelle di vitello nappato, grigio con inserti neri.
Disegno di Ciccio Tramontano. Disponibile anche
con tracolla e personalizzabile su richiesta.
ITALIAN CHRISTMAS GIFT
IDEM
From centuries-old artisan knowledge of the
family Tramontano, known to be among the
major players of the old school leather goods
of Naples, comes a stylish bag for weekend
exclusively handmade. In nappa leather, with gray
inserts blacks. Design by Ciccio Tramontano. Also
available with shoulder strap and customized on
request.

Dalla centenaria sapienza artigianale della
famiglia Tramontano, celebre per essere tra i
grandi protagonisti dell’antica scuola pellettiera
napoletana:
Zaino a trapezio in pelle viola, realizzato
interamente a mano con l’inserto di tasche e
occhielli in metallo;
Portafoglio “Tonia” realizzato in cuoio viola tinto
a mano con inserto stringa a contrasto e anello
in metallo;
Cintura di pelle a doppio giro viola, realizzata a
mano con l’applicazione di piccole borchie e
occhielli in metallo.
From centuries-old artisan knowledge of the
family Tramontano, known to be among the
major players of the old school leather goods of
Naples:
Backpack with trapezoidal shaped purple leather,
made entirely by hand with insert pockets and
metal eyelets;
Portfolio “Tonia” made of hand-dyed purple
leather with contrasting insert string and metal
ring;
Leather belt with a double turn purple, handmade
with the application of small studs and
metal eyelets.

LA COLLINA DEI CILIEGI
Bauletto D’O
La Collina dei Ciliegi, azienda vinicola veronese che produce vini di grande qualità utilizzando prevalentemente uve di vitigni
autoctoni, propone una prestigiosa idea regalo per soddisfare i palati più sopraffini.
In collaborazione con il cuoco Davide Oldani, definito il profeta della cucina “pop”, l’azienda vinicola propone un’inedita versione
del Bauletto D’O firmato da Oldani stesso.
Un packaging innovativo e raffinato perfettamente abbinato agli ingredienti di eccellenza presenti al suo interno.
Il prestigioso cofanetto è composto da L’Amarone DOC 2007 La Collina dei Ciliegi, premiato come miglior vino rosso del
Veneto al concorso Decanter World Wine Awards 2011 e recentemente insignito del “Quality-Price 2012, dal Riso Acquerello
grezzo ed invecchiato almeno un anno, che si fondono nell’indimenticabile ricetta del risotto all’Amarone: un piatto che saprà
sorprendervi.
All’interno inoltre due eleganti bicchieri, i Verres D’O, disegnati da Davide Oldani e soffiati a mano uno ad uno.

Bauletto D’O
The Verona wine company that produces high quality wines using grapes primarily from native grapes, offers a prestigious gift
idea to satisfy the most refined palates.
In collaboration with the chef Davide Oldani, called the prophet of the “pop” couisine, the winery offers a new version of D’O
Bauletto signed by Oldani same.
An innovative and stylish packaging perfectly matched to the ingredients of excellence within it.
The box is made up of prestigious Amarone DOC 2007 La Collina dei Ciliegi, awarded as the best red wine of the Veneto region
in the competition Decanter World Wine Awards 2011 and recently awarded the “Quality-Price 2012, from Rice Acquerello raw
and aged at least one year, that melt in the unforgettable recipe for risotto with Amarone: a dish that will surprise you.
In addition, two elegant glasses, D’O Verres, designed by Davide Oldani and hand-blown one by one.

LAMBORGHINI
Aventador LP 700-4 Roadster
La nuova Lamborghini Aventador LP 700-4
Roadster è immediatamente riconoscibile
dallo specifico profilo della parte superiore
che, a partire dal tetto amovibile fino al
cofano motore, si sviluppa secondo linee
geometriche completamente nuove.
Il design della Roadster è il risultato di
un’accurata ricerca mirata a unire al meglio
le esigenze prestazionali con uno stile
raffinato, la fruibilità della vettura con una
esperienza di guida esaltante per tutti i
sensi.
Il tetto è composto di due elementi ed è
costruito interamente in fibra di carbonio,
utilizzando diverse tecnologie tra cui RTM
e Forged Composite®. Queste tecnologie
assicurano la massima resa estetica e
di rigidezza mantenendo un’estrema
leggerezza. Infatti, ciascun elemento del
tetto pesa meno di 6 kg. Le due parti
sono amovibili e riposizionabili grazie a un
semplice e sicuro meccanismo a incastro e
trovano comodamente alloggio nel baule
anteriore. In pochi secondi la Aventador
LP700-4 Roadster può essere goduta in
tutta la sua esclusiva bellezza a cielo aperto.
Anche gli interni si presentano con una
nuova veste: un allestimento in pelle
denominato Sabbia Nefertem che
evidenzia la squisita fattura artigianale
della selleria di Sant’Agata Bolognese e
si sposa perfettamente con gli esterni
Azzurro Thetys. La nuova Aventador LP
700-4 Roadster viene presentata infine
anche con i nuovi cerchi “Dione” da 20”/21”,
aggressivi e
2arditi, in grado di ridurre di 10 kg il peso
della vettura rispetto ad un set standard,
grazie alla leggerezza dell’alluminio
forgiato.
La nuova Aventador LP 700-4
Roadster vanta prestazioni da primato:
un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli
3 secondi netti e una velocità massima di
ben 350 km/h. Questi numeri, uniti alla
motorizzazione basata su un V12 aspirato
da 6,5 litri e 700 CV in posizione centrale,
cambio ISR a sette marce e sospensioni di
tipo push rod ne fanno una supersportiva
assolutamente unica, priva di concorrenti
diretti.

Aventador LP 700-4 Roadster
The new Lamborghini Aventador LP 700-
4 Roadster can immediately be recognized
by the unique profile of its upper area,
which extends along newly designed
geometric lines from the removable roof
to the engine hood.
The Roadster’s design is the result of
a careful study into the best way of
combining performance, elegant style,
ease of use and a driving experience that
excites all five senses.
The two-piece roof is made entirely from
carbon fiber using various technologies
such as RTM and Forged Composite®.
These technologies guarantee maximum
aesthetic performance and stiffness
although each component is extremely
light, weighing less than 6 kg. These two
parts are removable, easy to handle,
and being lightweight and simple to
attach, can be stored in the front luggage
compartment. In just a few seconds the
Aventador LP 700-4 Roadster can be
admired in all its luxurious beauty.
The range of colors available for the
Roadster has been supplemented with
a very light, metallic blue color, Azzuro
Thetis, whose tone varies with the angle
of the light. This color recalls the shade
of the extraordinarily beautiful 1968
Miura Roadster, and both highlights and
reinforces the lines of the vehicle by adding
strength and dynamism.
Even the interior has a new look. The
use of leather called Sabbia Nefertem
highlights the superb hand-made
craftsmanship of the upholstery from Sant’
Agata Bolognese and is a perfect match
for the exterior in Azzuro Thetis. Finally,
the new Aventador LP 700-4 Roadster
also features new Dione 20”/21” rims with
a daring, aggressive look. Crafted in light
forged aluminum, they lower the weight of
the vehicle by 10 Kg as compared with the
standard set of rims.
2The new Aventador LP700-4 Roadster
boasts record performance. It accelerates
from 0 to 100 km/h in only 3 seconds flat
and has a maximum speed of some 350
km/h.

LEVONI
Solo ingredienti naturali, carni scelte, spezie ed
erbe aromatiche selezionate in tutto il mondo,
lunghe stagionature, ricette create nel rispetto
della tradizione, un metodo di affumicatura
interamente naturale: la qualità Levoni nasce dalle
materie prime d’eccellenza e dalla convivenza
di una cura tutta artigianale con gli standard di
sicurezza delle più moderne industrie.
Con salami, prosciutti crudi e cotti, mortadelle
e altre specialità, Levoni è presente sul mercato
italiano principalmente nelle salumerie,
gastronomie e macellerie.
Il salame è indubbiamente uno degli insaccati
più gustosi, perché è una preparazione rustica,
caratterizzata da una spiccata genuinità.
Il felino magnum è lungo un metro e mezzo e
pesa circa 3 chili. Realizzato su prenotazione e
in periodi particolari dell’anno, come il prossimo
Natale, è il salame per chi ha qualcosa di
importante da celebrare.

Only natural ingredients, carefully selected meats,
herbs and spices selected from throughout the
world, long curing, recipes created with respect
for tradition, a method of smoking entirely natural:
the quality Levoni comes from excellent raw
materials and the coexistence of a cure all crafted
with the safety standards of modern industries.
With salami, ham and cooked, mortadella and
other specialties, Levoni is present on the Italian
market mainly in butchers, delicatessens and
butchers.
The salami is undoubtedly one of the most
delicious sausages, because it is a rustic
preparation, characterized by a distinct
authenticity.
The feline salami magnum is one meter and
a half and weighs about 3 pounds. Made of
booking and at particular times of the year, such
as Christmas, the salami is for those who have
something important to celebrate.

MASERATI
Maserati Quattroporte: il meglio dello stile italiano.
La nuova Maserati Quattroporte è una berlina di lusso sportiva, dalle alte prestazioni, che ripropone gli stilemi
classici della casa del Tridente, reinterpretandoli con un linguaggio contemporaneo. Il design della Quattroporte
nasce dai principi ispiratori di Maserati: armonia delle forme, forte dinamismo delle linee, eleganza tutta italiana.
La vettura, molto più generosa nelle dimensioni rispetto alla Quattroporte precedente, ha un design esterno
leggero e sinuoso che esalta la sportività e il dinamismo insiti nel modello.
I nuovi ed innovativi motori Maserati della nuova Quattroporte sono stati progettati e sviluppati dagli ingegneri
di Maserati e Ferrari nel cuore della Motor Valley italiana. Saranno prodotti nello stabilimento Ferrari di Maranello
che da 60 anni è sinonimo di passione ed eccellenza tecnologica d’avanguardia.
Una passione che rappresenta l’anima della nuova generazione di motori che equipaggeranno la nuova
Quattroporte e tutti i futuri modelli Maserati. Una passione ed un’eccellenza tecnologica che hanno tracciato
le scelte progettuali dei motori di un’intera generazione di futuri modelli Maserati, che non solo saranno i più
potenti mai prodotti, ma saranno anche e soprattutto i motori più efficienti ed ecosostenibili mai prodotti da
Maserati.

Maserati Quattroporte: Italian Design at its Best.
The new Maserati Quattroporte is a high-performance sports luxury sedan that reinterprets the design features
of classic Maseratis in a contemporary design language. Its style was born out of the guiding design principles
of Maserati: harmony of shapes, dynamism of lines, Italian elegance. More generous in size when compared to
the previous model, the new Quattroporte has a design that is at once graceful and sinuous, fashioned to bring
out the sporty nature of the car.
Some of the elements characterizing the previous model have been purposely maintained: the front grill, the
three side vents, the triangular C pillar. At the same time new style and functional features were introduced: the
strong belt line that runs through the entire side of the car giving the new Quattroporte a look and feel that is
at once muscular and elegant with frameless doors and three side windows.
“The innovative Maserati proprietary engines of the all-new Maserati Quattroporte have all been designed and
developed by Maserati and Ferrari engineers in the heart of Italy’s motor valley. As a matter of fact, they are
going to be produced in the Ferrari plant in Maranello that has been synonymous with cutting-edge technology
and passion for well over 60 years. Passion is indeed the middle name of a whole new generation of Maserati
engines that will equip the all-new Maserati Quattroporte and the models that will soon follow her on the
market. The passion and state-of-the-art technology that is at the heart of all the new Maserati engines that
will be mounted on the next generation of Maserati products have produced engines that are not only more
powerful than ever, or more exciting to drive than ever – bust also more eco-friendly than ever before.” Paolo
Martinelli, Maserati Powertrain Director.

MOTO GUZZI California 1400 Touring
E’ la California nella sua espressione più classica,
destinata ai grandi viaggiatori, ai macinatori di
chilometri e quanti hanno una dipendenza totale
dalla motocicletta al punto da poter fare a meno
dell’automobile. Del resto, in tema di confort,
protezione aerodinamica e capacità di carico, la
versione Touring può rivaleggiare anche con le
ammiraglie a quattro ruote ma con quel senso di
libertà e piacere della guida che solo una moto, o
meglio una Moto Guzzi, può offrire.
Sontuosamente equipaggiata con una
pregiata sella bicolore, parabrezza “Patrol”, fari
supplementari cromati, valigie laterali da 35 litri,
kit paramotore e para-valigie, la Touring è una
cromatissima e tecnologica “tourer” che, mossa
dal più grosso bicilindrico a V mai realizzato
prima d’ora in Europa, è in grado di trottare tutto
il giorno con un sound da brivido e, all’occorrenza
imprimere una spinta taurina capace di lasciarsi
alle spalle qualsiasi veicolo a due e quattro ruote.
L’appagamento sensoriale prosegue anche
quando la California 1400 Touring è ferma,
parcheggiata fuori dal locale preferito o
nell’intimità del garage di casa, dove esplorarla
nel più piccolo dettaglio. Qui non c’è che
l’imbarazzo della scelta, tra particolari del motore
e della ciclistica o i dispositivi tecnologici: tra
questo vi è, per la prima volta nella sua categoria,
la possibilità di scegliere la risposta del motore
preferita tra le modalità Turismo, Veloce e Pioggia
oppure selezionare il cruise control che, insieme
all’antifurto, fanno parte della dotazione di questa
fuoriserie di serie.
Tuttavia il suntuoso equipaggiamento di serie non
preclude la possibilità di modificare ulteriormente
la California Touring secondo il gusto estetico
e le esigenze del proprietario attingendo al più
completo catalogo accessori mai prodotto prima
d’ora dalla Moto Guzzi.
Silenziatori ad alto rendimento, componentistica
cromata e ricavata dal pieno, selle di tutti i tipi e
materiali fino al supporto e all’App che permette
di trasformare il proprio IPhone in un cruscotto
supplementare per ottenere le più svariate
informazioni sulla navigazione, prestazioni e dati
tecnici.
Particolarmente curato è il concetto cromatico,
sviluppato su due evocative grafiche: la Eldorado,
bianca con filetti ornamentali scuri sul serbatoio,
ispirato alle versioni della California Highway
Patrol oppure Ambassador, che esprime il
classico nero con filetti bianchi simile alle versioni
delle origini, tipo V7 e 850 California.
MOTO GUZZI
MOTO GUZZI California 1400 Touring
This is the California in its most classic expression,
intended for great travellers, long distance riders
and those who are so dependent on motorcycles
that they can do without a car. After all, where
comfort, aerodynamic protection and cargo
capacity are concerned, the Touring version rival
even four-wheeled flagships, but with that feeling
of freedom and riding pleasure that only a bike, or
rather a Moto Guzzi, can provide.
Luxuriously equipped with a prestigious twotone
saddle, a “Patrol” windshield, chromium
supplementary lights, 35 litre side panniers,
engine guard and pannier guard kits, the Touring
is an ultra chromium and technological “tourer”
which, powered by the largest V-twin ever built in
Europe, can run all day long with a thrilling sound
and, whenever necessary, can provide a bull-like
power that will leave any two or four-wheeled
vehicle in its wake.
The sensory satisfaction continues when the
California 1400 Touring is standing still too, parked
outside of your favourite eatery or in the intimacy
of your garage at home, where you can explore it
in every detail. Here there is an embarrassing wide
range of choices, between engine and chassis
parts or technological devices: among these
you will find, for the first time in its category, the
possibility of choosing the engine response you
prefer - Turismo, Veloce and Pioggia - or you
can select cruise control which, together with the
antitheft system,, come standard on this fantastic
bike.
Nevertheless, the luxurious standard equipment
does not prevent you from being able to further
modify your California Touring in line with your
own aesthetic tastes and needs, taking advantage
of the most complete accessories catalogue ever
produced by Moto Guzzi.
High performance silencers, chromium and billet
components, saddles of all types and materials
up to the support and Apps which allow you to
transform your iPhone into a supplementary
dashboard to obtain a wide variety of information
on navigation, performance and technical data.
Particular attention is given to the chromatic
concept, developed on two evocative graphics:
the Eldorado, white with dark ornamental lines
on the tank, inspired by the California Highway
Patrol versions, or Ambassador, which expresses
the classic black with white lines similar to its
origins, like the V7 and 850 California.

OFFICINE PANERAI
Tuttonero Luminor 1950 3 Days GMT Automatic Ceramica
Il movimento del Tuttonero è il calibro P.9001/B, integralmente sviluppato e realizzato dalla manifattura Officine
Panerai. È un movimento meccanico a carica automatica, con tre giorni di autonomia di marcia, datario, secondo fuso
orario, dispositivo di azzeramento secondi e indicazione della riserva di marcia sul movimento, visibile attraverso il vetro
zaffiro sul lato fondello. Il movimento ha subito un trattamento galvanico di annerimento per conferire all’orologio un
aspetto completamente nero, come indicato dall’incisione “TUTTONERO” sul fondello.
È interamente realizzato in ceramica nera opaca anche il bracciale, le cui maglie sono ottenute e finite con il medesimo
procedimento della cassa e infine assemblate a una fibbia in acciaio satinato. Il design del bracciale è il risultato di una
lunga attività di ricerca mirata ad ottenere una perfetta integrazione con la cassa in ceramica. Ogni singola maglia è
asimmetrica e caratterizzata da superfici curve che valorizzano la straordinaria morbidezza al tatto e l’ergonomia del
bracciale. Dotato di una cassa Luminor 1950 e del classico bracciale Panerai in ceramica, Tuttonero è integralmente
realizzato in ceramica nera opaca: un orologio di straordinario impatto estetico e qualitativo, fedele all’identità Panerai
e realizzato impiegando le più avanzate tecnologie in tema di materiali.

Tuttonero Luminor 1950 3 Days GMT Automatic Ceramica
With a Luminor 1950 case and the classic Panerai bracelet in ceramics, Tuttonero is made entirely of matt black ceramic:
a watch with extraordinary aesthetic impact, which is faithful to the Panerai identity and constructed using the most
advanced technologies in the field of materials. The bracelet too is made entirely of matt black ceramic, the links being
formed and finished by the same processes as the case and then attached to a brushed steel buckle. The design of the
bracelet is the result of lengthy research aimed at achieving perfect integration with the ceramic case. Each individual
link is asymmetrical and has curved surfaces which enhance the soft feel and effective performance of the bracelet.
The movement of the Tuttonero is the P.9001/B calibre, completely developed and made in the Officine Panerai
manufacture. It is an automatic mechanical movement with a power reserve of three days, date, second time zone, zero
reset seconds hand and power reserve indication on the movement, visible through the sapphire crystal on the back.
The movement has undergone a blackening process to give the watch a completely black appearance, as indicated by
the engraved inscription “TUTTONERO” on the back.

OMAS
Arte italiana TITANIUM
Tecnologia e classicità combinate in un oggetto
senza tempo, in cui il materiale più innovativo
esalta l’eleganza più pura e crea un’Edizione
Limitata dallo stile unico.
OMAS ha lanciato nel 2000, dopo due anni di
progettazione ed ingegneria, la prima penna
realizzata in titanio T2, un titanio purissimo
contenente il 2% di ossigeno ed idrogeno.
Una vera innovazione nel mondo delle penne
stilografiche.
L’Edizione Limitata Arte Italiana Titanium
reinterpreta quella collezione grazie ad uno
speciale trattamento utilizzato nel mondo
dell’Haute Horlogerie, che rende ancora più
resistente e vellutata la superficie satinata e
piacevole al tatto del titanio, donandole una
colorazione del tutto inedita, una calda tonalità
del bronzo estremamente raffinata e preziosa.
Le finiture finemente trattate in oro rosa
enfatizzano la sfaccettatura del modello Arte
Italiana, icona del marchio OMAS, donandogli
una luminosità e una ricercatezza straordinarie.
Edizione Limitata e Numerata di 100 Stilografiche
a stantuffo, con pennino in oro 18K, e 31 Roller,
numerazione omaggio all’anno di creazione del
modello Arte Italiana, il 1931.
Disponibili inoltre 31 Stilografiche a stantuffo
impreziosite da una vera in oro bianco con 12
diamanti, uno per faccetta.
Arte italiana TITANIUM
Technology and classical style combined in a
timeless writing instrument, where the most
innovative material brings out the purest elegance
and creates a unique Limited Edition.
Omas launched in the 2000, after two years
of design and engineering, the first collection
realized in T2 Titanium, an extremely pure
Titanium containing 2% oxygen and hydrogen.
A truly great innovation in the fountain pen world.
Arte Italiana Titanium Limited Edition reinterprets
that collection thanks to a special treatment
nowadays very used in the world of the Haute
Horlogerie. This treatment makes the glossed
and pleasant to the touch surface of the Titanium
even more resistant and velvety, giving it an
original colour, a fine and precious bronze shade.
The gold plated trim emphasizes the 12 facets
of Omas’ icon Arte Italiana model and gives an
extraordinary brightness and elegance to it.
Titanium Numbered and Limited Edition with
rose gold plated trim, made up of 100 piston filled
Fountain Pens with 18K nib and 31 Roller Balls.
The numbering 131 commemorates the year 1931,
the year of birth of the first Arte Italiana model.
Also available 31 piston filled Fountain Pens
embellished with a pure 18K white gold ring and
12 diamonds, one for each facet.

COHIBA
OMAS e Habanos, SA sono orgogliosi di
presentare l’Edizione Limitata dedicata a
COHIBA.
Questa collezione di strumenti di scrittura
in Edizione Limitata, che si colloca
all’interno della serie “Best International
Flavour Limited Edition” inaugurata da
OMAS nel 2004, è stata realizzata in
collaborazione con Corporación Habanos,
SA.
L’Edizione Limitata COHIBA by OMAS
coniuga perfettamente le performance
degli strumenti di scrittura OMAS e la
forma originale che si ispira al marchio
COHIBA.
Il piacere di scrivere è garantito da uno
strumento di scrittura ben equilibrato
anche con il cappuccio inserito ed avvitato
al fondello durante la scrittura.
Realizzata in Argento Vermeil ed in legno
di Ziricote, la cui trama e la cui provenienza
ben si abbinano alla materia prima utilizzata
dal marchio, l’Edizione Limitata COHIBA
by OMAS è composta da 1.966 esemplari
limitati e numerati: 1.000 Stilografiche
con caricamento a stantuffo e 966 Roller,
in omaggio all’anno di fondazione del
marchio COHIBA.
L’Edizione Limitata COHIBA by OMAS
si arricchisce inoltre di 56 pezzi in oro 18K
e legno di Ziricote: 40 Stilografiche con
caricamento a stantuffo e 16 Roller.
COHIBA
OMAS and HABANOS, S.A. are proud to
introduce the Writing Instruments Limited
Edition Collection dedicated to COHIBA.
This Writing Instruments Limited Edition
Collection, belonging to the OMAS
“International Best Flavour Limited
Edition” series, has been designed in
partnership with Corporación Habanos, S.
A.
It reflects OMAS writing instruments
expertise together with the original shape
for writing instruments, inspired by the
COHIBA brand design.
The Pleasure of Writing is ensured by a well
balanced instrument with the cap screwed
on the pen knob while writing.
Realized in Silver Vermeil and in Ziricote
wood, echo of the origins and reflecting the
unique pattern of raw material used by the
brand, the COHIBA LIMITED EDITION
by OMAS Writing Instrument Collection
is composed by 1,966 pieces: 1,000 pistonfilled
fountain pens and 966 Roller Balls
as a tribute to the year of foundation of
COHIBA brand.
The COHIBA LIMITED EDITION by
OMAS Writing Instrument Collection
is enriched by 56 pieces in 18K Gold and
Ziricote Wood: 40 piston-filled fountain
pens and 16 Roller Balls.

PRINCIPE CORSINI
Olio Principe Corsini
Villa Le Corti conta oltre 13.000 piante di olivo che si estendono su circa 73 ettari di superficie: il cultivar prevalente è il
celebre Frantoio a cui sia aggiungono Moraiolo e Leccino. Le olive vengono completamente lavorate in modo artigianale nel
moderno e attrezzato frantoio di Fattoria, con l’obiettivo della massima qualità. La raccolta è manuale e la frangitura avviene
rigorosamente entro le 6 ore. L’olio extra vergine che ne nasce ha profumo intenso e fruttato, gusto pieno e leggermente
piccante che ricorda la mandorla e il cardo, unico nel suo genere. Prodotto nel mese di novembre, l’olio viene conservato
in antichi orci di terracotta, in una delle più grandi e antiche orciaie del Chianti Classico. La produzione di olio delle Corti si
declina in due prodotti: un Extra Vergine di Oliva ed un DOP “Chianti Classico” da coltura biologica certificata.
ZAC Sangiovese in Purezza
Zac Sangiovese in purezza, presentato quest’anno in edizione limitata, proviene dal vigneto Gugliaie. Fermentato per 16
giorni in vasche di acciaio troncoconiche aperte, con sistema semiautomatico di follatura, a una temperatura controllata di
28°C.
Le uve vengono inoculate con lieviti indigeni selezionati. Dopo la fermentazione malolattica, il vino viene messo a maturare
per 18 mesi in botti di rovere francese. Segue un periodo di affinamento in bottiglia di 8 mesi.

Olio Principe Corsini
Villa Le Corti has over 13,000 olive trees which
cover about 73 hectares: the prevalent cultivars is
the famous Frantoio in which is added Moraiolo
and Leccino. The olives are processed completely in
a traditional way in the modern and well-equipped
mill of the farm, with the goal of the highest quality.
The harvest is manual and the pressing is strictly
within 6 hours. The extra virgin olive oil that is born
has an intense aroma and fruity, full-bodied and
slightly spicy reminiscent of almonds and the thistle,
the only one of its kind. Produced in the month of
November, the oil is stored in old terracotta jars, one
of the largest and oldest orciaie of Chianti Classico.
The oil production of the Courts is available in
two products: an Extra Virgin Olive Oil DOP and a
“Chianti Classico” from certified organic cultivation.
ZAC Sangiovese in Purezza
Zac Sangiovese in purity, presented this year in a
limited edition, comes from the vineyard Gugliaie.
Fermented for 16 days in steel tanks frustoconical
open, with semiautomatic system of fulling, at a
controlled temperature of 28 ° C.
The grapes are inoculated with selected yeasts.
After malolactic fermentation, the wine is aged for
18 months in French oak barrels. After a period of
aging in bottle for 8 months.

RIVA
122’ MYTHOS
Riva, brand icona del Gruppo Ferretti, annuncia la nascita della nuova ammiraglia: 122’ Mythos.
Riva 122’ Mythos, il più grande yacht planante mai realizzato prima dallo storico cantiere, trasferisce l’eleganza,
la classe, la raffinatezza e la pulizia delle inconfondibili linee Riva ad una nuova serie costruita completamente in
lega leggera di alluminio.
La nuova ammiraglia Riva misura oltre 37 metri di lunghezza e 7,60 metri di larghezza. Lo scafo planante in
alluminio, raggiunge una velocità massima di oltre 27 nodi ed una velocità di crociera di 25 nodi, grazie a due
motori MTU 12 V 4000 M 93L (dati preliminari).
Gli esterni, di straordinaria eleganza, sono caratterizzati da ambienti spaziosi che permettono di condividere in
compagnia i momenti di crociera. Il grande pozzetto del ponte principale è allestito con un ampio e comodo
prendisole e un tavolo da pranzo che ospita fino a 10 persone. Il salone e la sala da pranzo sono arricchiti da
grandi finestre che consentono una straordinaria vista panoramica e comunicano con la plancia di comando
rialzata. L’ampia cucina, accessibile direttamente anche dalla zona equipaggio nel ponte inferiore, si trova ad
estrema prua, oltre la plancia.
Nel ponte inferiore, a centro barca, sono collocate sia la suite armatoriale che le cabine ospiti mentre la zona
equipaggio (una cabina per il comandante e due cabine equipaggio doppie) è situata a prua. Il progetto prevede
tre possibili layout: a 3, 4 o 5 cabine a seconda della richiesta dell’armatore.
Dal pozzetto del ponte principale si accede alla spiaggetta di poppa che separa i 2 portelloni del garage, progettati
per ospitare il tender (da circa 5 metri) a sinistra e il jet ski a dritta. È stata inoltre sviluppata una pedana che,
grazie a un sistema elettroidraulico, permette di entrare in acqua o tuffarsi in sicurezza in mare dalla plancetta
di poppa.
Le ampie finestratura laterali in vetro garantiscono grande luminosità a tutti gli ambienti sottocoperta.
Il ponte sole, a cui si accede attraverso una scala esterna, è stato studiato per offrire all’armatore e ai suoi ospiti
il massimo del confort: comprende una piscina idromassaggio circondata da ampi divani prendisole con zona
dinette e tavolo a scomparsa, oltre ad una seconda plancia di comando anch’essa a scomparsa.

122’ MYTHOS
Riva, the iconic brand of the Ferretti Group, launches its new flagship, 122’ Mythos. Riva 122’ Mythos, the largest
aluminium planing yacht ever produced by the historic shipyard, perfectly transfers the elegance, flair and clean
lines featured by all Riva models to a new line built entirely in light aluminium alloy.
The new flagship of Riva is more than 37 metre long and 7.60 metre wide. The planing aluminium hull gets
to a peak speed of 27 knots, with a cruising speed of 25 knots, thanks to two MTU 12 V 4000 M 93L engines
(preliminary data).
The extremely elegant and spacious exteriors allow enjoying the time spent cruising together. The large main
deck cockpit features a large and comfortable sun pad and a table which can host up to ten people. The salon
and the dinette have large windows with an amazing panoramic view and are connected to the helm station;
the wide galley, which can also br accessed from the crew area of the lower deck, is located to the front of the
deck, after the helm station.
The lower deck, amidships, hosts the owner’s suite and the guest cabins while the crew area (one captain cabin
and two twin crew cabins) is located to the bow. There are three possible layouts, with three, four or five cabins
according to the owner’s request.From the cockpit on the main deck it is possible to access the aft bathing
platform which separates the two garage hatches, designed to host the tender (approximately 5 metres long)
to the left and the jet sky to the right. The platform has been designed with an electro hydraulic system which
allows users to safely plunge into the water or dive from the aft area.
Large glass side windows guarantee a high quantity of light under deck.
The sun deck, which can be accessed from an external ladder, was designed to offer the owner and his guests
the utmost comfort; featuring a Jacuzzi swimming pool surrounded by wide sun-bathing sofas, with a dinette
area and foldable table. There is also a second retractable helm station.

ITALIAN CHRISTMAS GIFT
SALVATORE FERRAGAMO
Ferragamo Timepieces. Cronografo
“Ferragamo 1898” con movimento
al quarzo e realizzato in acciaio con
dettagli placcati d’oro.
Gemelli in acciaio.
Ferragamo Timepieces. Cronografo
“Ferragamo 1898” con movimento
al quarzo e realizzato in acciaio con
dettagli placcati d’oro.
Steel Cufflinks.

Orologio da donna “Gancino
Sparkling Xmas Edition”, realizzato
in edizione limitata.
Collana con cammei a motivi
astrologici.
Ladies watch “Gancino Sparkling
Xmas Edition”, produced in limited
edition.
Necklace with cameos in
astrological reasons.

The dollar bag
Modello divenuto un classico nella collezione
Tardini, perfetto equilibrio tra volume capiente,
linee semplici e raffinate, materiale preziosissimo
esaltato da questo “felice incontro”. L’ampia
tramezza contiene una delle tre grandi tasche
“zippate”, perfetta per riporre in tutta sicurezza
oggetti personali. Infine il ciondolo è un originale
dollaro silver eagle statunitense ovviamente in
argento, icona nell’icona che rimanda a Marylin
Monroe in “The river of not return”.
Watch Boxes
Cofanetti portaorologio da viaggio per due o sei
pezzi realizzati in Alligatore brillante o cerato,
costruiti su “forma” in legno per sagomare il
profilo ed ottenere l’effeto bombato caratteristico
ed esclusivo.
Accessori da Viaggio e Cornici
Beauty medio-grande a cinque scomparti in
Alligatore cerato di cui uno nella parte inferiore
come portapillole. Fodera interna in nailon
lavabile.
Portacravatte in Alligatore cerato con occhiello
per sospensione. Interno in raso scudetti verde
scuro.
Cornici bombate in Alligatore cerato fasciante e
piede in ottone argentato e satinato.
Giochi da Tavolo
TARDINI
BACKGAMMON: realizzato in Alligatore cerato,
interno in camoscio verde scuro. Base di gioco in
cuoio intarsiato verde, coloniale e crema.
DOMINO: realizzato in Alligatore cerato, interno
in camoscio verde scuro. Tessere in resina bicolore.
POKER: realizzato in Alligatore cerato, interno in
camoscio verde scuro. Bottone dealer in resina,
due mazzi neutri di carte e fiches “professionali”
personalizzate.
ALLIGATOR GAMBLING SET: scatola con
cassetto in mogano e ricoperta in Alligatore
cerato contenente roulette in mogano lucidato,
grande tappeto “verde” orlato in panno, due mazzi
di carte da gioco neutri, fiches “professionali”
personalizzate in creta da 11,5 grammi cadauna.

The dollar bag
Is a must of Tardini collection: a perfect balance of
volume, simlply and sophisticated lines and realy
precious material. The wide divider contains one
of the three big zippered pockets, a good solution
for holding all personal objects. Also the pendent
is an original American sterling silver “eagle”
dollar, icon that remind to Marylin Monroe in
“The river of not return”.
Watch Boxes
Travelling watch boxes for two or six pieces made
of shiny or waxed American Alligator, built on
wood mold to shape it appropriately and gain
that typical and exclusive bombé effect.
Travelling Accessories and Frames
Medium-large waxed American Alligator beauty
case with five comparts, one of wich is meant
to be used as a pillbox. Washable internal nylon
lining.
Waxed American Alligator tie box with suspension
eyelet. Internal lining made of soft shielded dark
green fabric.
Waxed American Alligator band-type bombé
frames with silvery satin brass foot.
Board Games
BACKGAMMON: made in waxed American
Alligator, dark green suede interior. Game board
made of inlaid green, colonial and cream coloured
leather.
DOMINO: made in waxed American Alligator,
dark green suede interior. Bicoloured resin pieces.
POKER: made in waxed American Alligator,
dark green suede interior. Resin “dealer” button,
two neutral deck of card and personalized
“professional” chips.
ALLIGATOR GAMBLING SET: box with drawer
made of polished mahogany and covered with
waxed American Alligator which contain polished
mahogany roulette, large “classic green” trimmed
cloth carpet, two neutral decks of cards and
personalized “professional” clay chips 11,5 grams
each.

CROSS Personal
Technogym presenta CROSS PERSONAL,
il nuovo ellittico che combina l’esperienza di
Technogym con il design di Antonio Citterio.
Cross è l’ultimo nato della linea PERSONAL,
che già comprende Kinesis, l’oggetto di arredo
design per effettuare oltre 200 esercizi per
la tonificazione, flessibilità ed equilibrio, Run
Personal, l’esclusivo tapis roulant interattivo e
Recline, la prima cyclette per pedalare su internet.
Cross Personal è il primo ellittico connesso ad
internet grazie al display VISIOweb integrato,
un touch screen dall’utilizzo intuitivo, dotato di
semplici applicazioni visive che permettono, a
chi desidera lavorare, di collegarsi direttamente
alla propria e-mail, o a chi desidera rilassarsi e
divertirsi online di accedere ai propri siti o social
network preferiti. Inoltre lo schermo VISIOweb
offre la possibilità di accedere alla TV, al proprio
iPhone e naturalmente ad un vasta gamma di
programmi di allenamento.
Dal punto di vista dell’esercizio, Cross Personal
offre un allenamento ideale ad ogni tipologia di
utente, dal principiante allo sportivo. Il movimento
a traiettoria ellittica è fluido e senza impatto sulle
articolazioni ed allo stesso tempo permette di
ottenere il massimo dispendio calorico, grazie
all’azione combinata degli arti superiori ed
inferiori.
TECHNOGYM
CROSS Personal
Technogym presents CROSS PERSONAL, the
brand-new crosstrainer combining Technogym’s
technical experience and Antonio Citterio’s
stylish design. Cross is the latest addition to the
PERSONAL range, joining Kinesis, a designer
piece of home furnishing offering more than 200
exercises to tone, flex and balance, Personal Run,
the exclusive interactive treadmill, and Recline,
the first ever exercise bike that you can cycle
online.
Cross Personal is the first ever web-enabled
crosstrainer; using the built-in VISIOweb display,
an intuitive touchscreen with easy-to-use visual
applications, you can go online and check your
email if you need to work, or visit your favourite
websites or social networks if you just want to
relax and have some fun. The VISIOweb screen
can also be used to watch TV, connect to your
iPhone and obviously to load up a multitude of
workout programmes.
In terms of exercise, Personal Cross has a workout
for everyone, from beginners to experienced
athletes. The elliptically-shaped movement is
fluid with no pressure whatsoever on the joints
whilst producing an extremely efficient calorieburning
exercise thanks to the combined arm and
leg action.

VESPA 946
Oggi, dopo ben oltre diciassette milioni di veicoli
sparsi su tutte le strade del mondo, ed essere
diventata una leggenda in tutto il mondo, Vespa
svela il suo futuro.
Lo fa richiamandosi direttamente al suo
capostipite, il prototipo MP6, primo embrione di
Vespa dal quale nacque, nella primavera del 1946,
lo scooter più famoso del mondo, icona italiana e
insuperabile di stile e creatività.
Distillando l’essenza più pura di quei tratti che
segnarono per sempre l’estetica della mobilità
individuale entrando con forza nel quotidiano
di noi tutti, ed esaltando le linee che la hanno
resa celebre, il Centro Stile di Pontedera proietta
Vespa in una nuova generazione nella quale
citazioni e proiezioni, tradizione e innovazione,
si fondono senza soluzione di continuità. Ancora
una volta Vespa è in grado di anticipare i tempi
proiettando se stessa in un futuro segnato dallo
stile e dalla tecnologia al servizio di una più alta
qualità della vita.
Vespa 946, nella totale fedeltà all’idea originaria,
adotta la soluzione della scocca portante. La
struttura, unica nel suo genere, è realizzata in
acciaio saldato ma, per la prima volta nella storia
di Vespa si impreziosisce di elementi in lega di
alluminio.
Il risultato è un pezzo unico e prezioso che
conquista, sin dal suo apparire, un posto speciale
nella storia magnifica di Vespa, un oggetto
destinato ad assolvere, al massimo livello, la sua
naturale funzione di mobilità ma che si propone
subito quale oggetto di distinzione nel panorama
urbano e metropolitano. Vespa 946 è un oggetto
unico ed evocativo che incarna in sé, ed esibisce
con classe, tutti i valori di stile ed eleganza che gli
derivano dalla nobiltà delle sue origini. Vespa 946
esprime il massimo valore possibile nel mondo
scooter e proietta Vespa nella élite dei marchi di
lusso.
ITALIAN CHRISTMAS GIFT
VESPA
VESPA 946
Today, after having put more than seventeen
million vehicles on streets throughout the world,
and becoming a legend worldwide, Vespa unveils
its future.
It does so by directly referring to its original
product, the MP6 prototype, first embryo of
the Vespa from which, in the spring of 1946, the
world’s most famous scooter was born, an Italian
and unsurpassed icon of style and creativity.
Distilling the purest essence of those traits
which marked forever the aesthetics of individual
mobility, forcefully entering our everyday life
and enhancing the lines which made it famous,
the Pontedera Style Centre projects the Vespa
in a new generation in which references and
projections, tradition and innovation, seamlessly
merge. Once again Vespa is ahead of its time,
projecting itself into a future marked by style and
technology at the service of a better quality of life.
Vespa 946, with unswerving fidelity to the original
idea, adopts the solution of the monocoque. The
structure, unique in its kind, is made of welded
steel but, for the first time in Vespa history, is
embellished with elements in aluminium alloy.
The result is a unique and valuable piece which
acquires, since its first appearance, a special
place in the magnificent history of Vespa, an
object destined to perform, at the highest
level, its natural function of mobility but which
immediately represents an
object of distinction in the urban and metropolitan
landscape. Vespa 946 is a unique and evocative
object which embodies, and exhibits with class,
all the values of style and elegance which derive
from the nobility of its origin. Vespa 946 expresses
the maximum value possible in the scooter world
and projects Vespa in the elite of luxury brands.

TUCANO
Gemelli in oro rosa, diamanti, giada nera, cristallo
di rocca e madreperla gialla
Gemelli in oro bianco, diamanti, quarzo fumé e
madreperla
Gemelli in oro rosa, diamanti, corniola e cristallo
di rocca
VHERNIER
TUCANO
Cufflinks in pink gold, diamonds, black jade, rock
crystal and mother of pearl yellow
Cufflinks in white gold, diamonds, smoky quartz
and mother of pearl
Cufflinks in pink gold, diamonds, carnelian and
rock crystal

GRANCHIO
Gemelli in oro bianco, diamanti, corallo e
cristallo di rocca
Cufflinks in white gold, diamonds, coral and
rock crystal
FUSEAU
Anello in oro bianco, diamanti, quarzo fumé,
madreperla e turchese
Anello in oro bianco, diamanti neri, madreperla
e cristallo di rocca
FUSEAU
Ring in white gold, diamonds, smoky quartz,
mother of pearl and turquoise
Ring in white gold, diamonds blacks, mother
of pearl and rock crystal

ITALIAN CHRISTMAS GIFT
VILLA MATILDE
Camarato – Falerno del Massico rosso Doc
Il Camarato viene prodotto unicamente nelle migliori annate e con uve raccolte nel vigneto omonimo, uno dei più
vecchi e meglio esposti delle Tenute collinari di Villa Matilde. La fermentazione avviene a 25°C per 20/25 giorni e la
maturazione in barrique di rovere di Allier per 12 mesi, 1/3 nuove, 1/3 di secondo passaggio ed 1/3 di terzo passaggio
per 12 mesi e resta in bottiglia ad affinarsi per minimo 12 mesi.
Caratteristiche organolettiche: colore rosso cupo profondo. Profumo intenso e persistente dominato da sentori di
frutti di bosco rossi e neri, pepe, note di cioccolato, caffè, liquirizia e vaniglia di grande complessità, finezza e dolcezza.
Sapore asciutto, caldo, con una complessa e marcata tipicità, molto persistente con tannini ben presenti ma equilibrati
da una struttura imponente.
Camarato – Falerno del Massico rosso Doc
The Camarato is produced only in the best vintages and grapes in the vineyard of the same name, one of the oldest
and best exposed hillsides of the estate of Villa Matilde. Fermentation takes place at 25°C for 20/25 days and aged
in Allier oak barriques for 12 months, 1/3 new, 1/3 of the second step and 1/3 of the third step is for 12 months and in
bottle to age for at least 12 months.
Tasting notes: Deep dark red color. Intense and persistent bouquet dominated by aromas of berry reds and blacks,
pepper, notes of chocolate, coffee, liquorice and vanilla complexity, subtlety and sweetness.
Dry, warm, with a complex and typical mark, very persistent with tannins present but balanced by an imposing structure.

Luce

E’ nella tenuta Luce della Vite che nasce
un autentico patrimonio italiano, un
grande vino che non ha eguali nel Mondo.
Celebriamo la sua ventesima vendemmia
con un’interessante intervista al Marchese
Lamberto Frescobaldi.
Marchese Frescobaldi, può raccontarci da
quale sogno nasce Luce?
Luce è un’espressione unica di un grande
territorio ed è nato dall’intuizione e dalla volontà
del Marchese Vittorio Frescobaldi e di Robert
Gerald Mondavi.
La sfida è stata di produrre a Montalcino un vino
che non fosse un sangiovese in purezza ma che
unisse le doti di quest’ultimo con le note di un
vitigno internazionale, il merlot.
Quale e quanto è stato il suo impegno affinché
quel sogno diventasse realtà?
Ho seguito Luce dall’inizio, prima insieme ai
nostri partner americani e poi definitivamente,
quando Mondavi, prima di vendere a Costellation
delle sue imprese, ha ceduto a noi il 100% di
Luce della Vite. I rapporti con la famiglia Mondavi
sono ancora oggi molto forti e uno dei collanti di
questa amicizia è certamente Luce.
La Tenuta Luce della Vite è il luogo dove
quel sogno è diventato realtà. Quali sono le
caratteristiche uniche del suo terreno?
I terreni scelti per i vigneti hanno un’altezza
sul livello del mare che oscilla tra i 350 e i 420
metri, con esposizione sud-sud ovest. Nelle
zone con maggiore altitudine, il terreno è ricco
di galestro, ben drenato e povero di sostanze
organiche, condizioni ideali per la coltivazione del
Sangiovese. Nelle zone più basse, il suolo è più
ricco d’argilla e perfetto per il Merlot.
Il mite clima mediterraneo, con precipitazioni
concentrate nei mesi primaverili e tardo autunnali,
garantisce un elevato numero di giornate serene
durante l’intera fase vegetativa, e insieme
alla frequente presenza di vento assicura una
maturazione graduale e completa dei grappoli di
Sangiovese e di Merlot.
Se il Sangiovese può vantare un ruolo storico nella
viticoltura toscana ed è l’indiscusso protagonista
del territorio di Montalcino, il Merlot è stato
introdotto nella regione in tempi più recenti.
76
ITALIAN HERITAGE
In the farm Luce della Vite born an
authentic Italian heritage, a great wine that
has no equal in the world. We celebrate
its twentieth harvest a very interesting
interview with to the Marquis Lamberto
Frescobaldi.
Marquis Frescobaldi, can you tell what dream
born from Luce?
Luce is a unique expression of a large territory
and is born from the inspiration and the desire
of the Marquis Vittorio Frescobaldi and Robert
Gerald Mondavi. The challenge was to produce
a wine in Montalcino that was not a pure
Sangiovese but that would combine its skills with
the
notes of an international variety, Merlot.
What and how much was your commitment to
that dream become a reality?
I followed the start of Luce, at first together with
our American partners and then finally, when
Mondavi, before selling to Costellation several
of its businesses, has given us 100% of Luce
della Vite. Relations with the Mondavi family are
still very strong and one of the adhesives of this
friendship is certainly Luce.
The Tenuta Luce della Vite is the place where
that dream became a reality. What are the
unique features of its soil?
The positions chosen for the vineyards have a
height above sea level of between 350 and 420
meters, facing south-southwest. In areas with
higher altitude, the soil is rich in clay, well drained
and poor in organic substances, ideal conditions
for the cultivation of Sangiovese. In the lower
areas, the soil is rich in clay and perfect for Merlot.
The mild Mediterranean climate, with rainfall
concentrated in spring and late autumn,
providing a high number of sunny days
throughout the growing season, and with the
frequent
presence of wind ensures a gradual and complete
ripening of the grapes of Sangiovese and
Merlot. If the Sangiovese boasts a historic role in
the Tuscan vineyards and is the undisputed
star of the territory of Montalcino, Merlot has
been introduced in the region in recent times.

Marchese Lamberto Frescobaldi

La tenuta Luce della Vite

Qual è la filosofia che si applica tra i filari dei vigneti della Tenuta?
La resa media è mantenuta molto bassa, a 30 ettolitri circa di vino per ettaro, per accrescere il carattere delle varietà
e catturare l’essenza del terroir. E poi controlli costanti e tempismo nelle scelte. Per tempismo intendo anche saper
aspettare quando è necessario.
E quella che regna in cantina?
Di nuovo, rigore.
Il Merlot e il Sangiovese giungono a completa maturazione di solito con tre o quattro settimane di distanza l’uno
dall’altro: il Merlot matura verso la metà di settembre, il Sangiovese nelle settimane successive. La selezione delle uve
è molto rigorosa. Solo le uve che dimostrano uno sviluppo eccezionale vengono scelte per produrre Luce e gli acini
vengono scelti a mano, uno a uno, sul tavolo di selezione.
Al termine della fase di fermentazione e macerazione, i due vini vengono uniti per produrre Luce: le percentuali di
Sangiovese e di Merlot, di solito in proporzione equa, possono variare a seconda dell’andamento stagionale per
consentire l’espressione massima della personalità del vino.
L’affinamento avviene in barriques francesi per un periodo di circa 18 mesi. Il vino riposa poi per qualche altro mese in
botti di rovere prima di trascorrere poco più di un anno in bottiglia ed essere pronto per lasciare la cantina.
Quella appena trascorsa è stata la 20esima vendemmia di Luce. Quali sono le sue caratteristiche uniche e perché,
a suo avviso, questo vino si può definire un autentico Patrimonio Italiano?
Quest’anno abbiamo avuto un’ottima primavera dopo un intenso freddo invernale. Pioggia a maggio e giugno, in ritardo
rispetto agli ultimi anni. Ma un ritardo positivo, perché poter vendemmiare quando le giornate diventano più fresche è
spesso una garanzia per la qualità.
L’estate è stata calda e molto siccitosa, quindi la vite ha lavorato lentamente. Poi, i primi giorni di settembre, il tempo si
è rotto e abbiamo avuto un abbassamento delle temperature dovuto a quattro giorni di pioggia. Non avremmo potuto
desiderare nulla di meglio. La vite ha assorbito l’acqua, gli acini sono diventati più turgidi e maturazione conclusa
abbiamo iniziato la raccolta. Senza fretta, con il massimo della precisione.

What is the philosophy that is applied between the rows of vines in the Tenuta?
The average yield is kept very low, at about 30 hectoliters of wine per hectare, to increase the
variety of character and capture the essence of the terroir. And then constantly monitored and
timing right choices. By timing I mean even when you need to know how to wait.
And the one that reigns in the basement?
Again, rigor.
Merlot and Sangiovese reach complete maturity usually with three or four weeks apart from each other: the Merlot
matures in mid-September, the Sangiovese in the following weeks. The selection of grapes is very rigorous. Only the
grapes that demonstrate an exceptional development are chosen to produce Luce and the grapes are selected by hand,
one by one, on the table selection.
At the end of the fermentation and maceration, the wines are combined to produce Luce: the percentage of Sangiovese
and Merlot grapes, usually in proportion fair, may vary depending on the season to allow the maximum expression of
the personality of the wine .
It is aged in French oak barrels for a period of about 18 months. Then the wine rests for a few more months in oak casks
before spending a little over a year in the bottle and be ready to leave the cellar.
That just passed was the 20th harvest of Luce. What are its unique features and why, in his opinion, this wine can
be defined as an authentic Italian heritage?
This year we had a great spring after an intense winter cold. Rain in May and June, lagging behind the last few years. But
a positive delay, because you can harvest when the days get cooler is often a guarantee for quality.
The summer was very hot and droughty, the screw worked slowly. Then, the first days of September, the weather
broke and we had a drop in temperature due to four days of rain. We could not wish for anything better. The screw has
absorbed the water, the berries have become more firm and maturation completed we started collecting. No hurry, with
the utmost precision.

Quali altri vini si producono presso la Tenuta
Luce della Vite e con quali caratteristiche?
Luce Brunello, Lucente e la Grappa.
Luce Brunello è un vino prodotto per la prima
volta con la vendemmia 2003 da uve Sangiovese
nella Tenuta di Luce della Vite a Montalcino.
L’affinamento, in barrique di rovere francese di
secondo passaggio ed in botte, dura 36 mesi,
a cui seguono almeno 6 mesi in bottiglia. Alla
vista si presenta rosso rubino intenso, al naso è
un’esplosione di note odorose di frutta matura,
prugna, mora, ciliegia, che lasciano il posto alla
componente speziata fine e ben amalgamata a
sentori floreali di viola mammola.
Lucente è frutto dell’unione di uve Sangiovese,
Cabernet Sauvignon e Merlot. Prodotto per
la prima volta con uve della vendemmia 1995,
rivela un carattere tipicamente toscano, di
colore rosso porpora intenso e brillante, con un
aroma complesso, di notevole concentrazione
e consistenza. Le note olfattive sono eleganti e
calibrate. Si notano lievi sentori di vaniglia che
lasciano il passo a note di frutta rossa, come
prugna e mora. In bocca è morbido, elegante,
fresco ed equilibrato. Lucente affina 15 mesi in
barriques di rovere francese e americano e 6 mesi
in bottiglia. È un vino versatile e di gran classe,
e per queste caratteristiche può accompagnare
al meglio le più raffinate pietanze della cucina
italiana ed internazionale.
Nel 1998, Luce della Vite ha iniziato a collaborare
con Jacopo Poli per creare una grappa di
eccellente qualità. Prodotta con la vinaccia di
Merlot e Sangiovese del vino Luce, la Grappa è
il risultato di una grande esperienza e frutto del
terroir di Montalcino.
A proposito perché il nome Luce? E da dove
arriva l’iconografia del suo brand?
Il nome scelto sottolinea l’importanza della luce
nel generare e alimentare la vite. E a Montalcino
la luce non manca!
Luce è calore, ciò che fa crescere la vite e dà nerbo
al vino. Solo nominandola si evoca la potenza del
sangiovese e del merlot che uniti insieme danno
vita a Luce e indicano con Luce della Vite i 192
ettari di terra rossa, a Montalcino in provincia di
Siena.
Il sole raggiante, con una corona di dodici fiamme
accompagna chiunque attraversi a piedi le città
italiane, soprattutto quelle del centro Italia. Basta
alzare gli occhi e scoprirlo incastonato sulla chiave
di volta di un arco, fuso nel ferro di un cancello,
scolpito in una pietra della facciata o modellato in
altorilievo su un formella di terracotta.
Così onnipresente da segnare il territorio, case e

What other wines are produced at the Tenuta
Luce della Vite and with what characteristics?
Luce Brunello, Lucente and the Grappa.
Luce Brunello was produced for the first time with
during the 2003 harvest from Sangiovese grapes
on the Tenuta of Luce della Vite in Montalcino.
The maturation in French oak barriques of
second passage and barrel, has a duration of 36
months, followed by at least 6 months in bottle.
To the view looks intense ruby red, to the nose
is bursting with fragrant notes of ripe plum,
blackberry, cherry, leaving the place to end spicy
component and well blended with hints of violet.
Lucente is the result of the union of Sangiovese,
Cabernet Sauvignon and Merlot. Product for
the first time with grapes from the 1995 harvest
reveals a typically Tuscan, purple-red color
intense and brilliant, with a complex aroma of
considerable concentration and consistency. The
olfactory notes are elegant and balanced. You
can see slight hints of vanilla give way to notes
of red fruits, such as plum and blackberry. In the
mouth it is soft, elegant, fresh and balanced.
Lucente ages 15 months in French and American
oak barrels and 6 months in bottle. This wine is
versatile and classy, and these characteristics may
accompany the best dishes of the finest Italian
and international cuisine.
In 1998, Luce della Vite began collaborating with
Jacopo Poli to create a high quality Grappa.
Produced by grape pomace of Merlot and
Sangiovese Luce wine, Grappa is the result of a
great experience and the result of the terroir of
Montalcino.
By the way why the name Luce? And from
where arrive the iconography of its brand?
The name chosen emphasizes the importance
of light to generate and feed the vines. And in
Montalcino light not miss!
Luce is heat that builds up the vine and gives
backbone to the wine. Only by naming it evokes
the power of sangiovese and merlot that joined
together give life to Luce and show with Luce
della Vite the 192 hectares of red earth, in the
province of Siena in Montalcino.
The radiant sun, with a crown of twelve flames
accompanying persons crossing on foot of the
Italian cities, especially those in central Italy. Just
look up and find nestled on the keystone of an
arch, cast in an iron gate, carved in a stone facade
or modeled in high relief on a clay tile.
So ubiquitous as to mark the land, houses and
people, chosen and defended by the symbol in
the center of the sun, on a blue background -
color that represents humanity - is home to the
three letters of Cristogramma JHS, Jesus Savior
of Men.

popolo, eletti e difesi dal simbolo che al centro del
sole, in campo azzurro - colore che rappresenta
l’umanità - ospita le tre lettere del Cristogramma
JHS, Gesù Salvatore degli Uomini.
Questo marchio, emblema di grandi imprese
religiose, risale a San Bernardino da Siena, il
formidabile predicatore francescano che nel XV
secolo colmava le piazze con le sue omelie in
volgare. Anche l’altare maggiore della chiesa di
Santo Spirito a Firenze, costruita dal Brunelleschi
su un terreno donato dalla famiglia Frescobaldi,
è decorato con il Cristogramma. Lì abbiamo
raccolto questa ispirazione.
Luce è un vino unico e per celebrarlo avete
dato vita al progetto Casa di Luce, grazie al
quale ogni anno le personalità più creative e le
aziende più celebri dell’autentico made in Italy
forgiano un oggetto unico e prezioso in serie
limitata da affiancargli. Come è nato questo
progetto e quali protagonisti ha scelto negli
anni da affiancare alla sua creatura?
Ogni anno individuiamo oggetti, cibi e accessori
che assomigliano al nostro grande vino nel
carattere, nei colori, nello spirito e sono altrettanto
unici e preziosi. Casa di Luce è, quindi, un luogo
astratto che si concretizza ovunque si manifesti lo
stesso sentire, lo stesso bisogno di armonia.
Quest’anno è stato presentato il piatto Geni di
Luce in collaborazione con Richard Ginori 1735.
Il primo oggetto fu il decanter Soffio di Luce,
disegnato da Carlo Moretti e soffiato nella fornace
di Murano in un numero limitato per gli amici di
Luce nel mondo. Nel 2010 l’orafo del latte Hansi
Baumgartner ha affinato il formaggio Forma di
Luce. Lo scorso anno, Tralcio di Luce prodotto da
Viabizzuno su disegno di Alexander Bellman.
Quale luce vede illuminare il futuro di Luce e
Tenuta Luce della Vite?
La stessa che ci accompagna da vent’anni.
Fedeltà da parte degli estimatori, presenza sulle
grandi tavole del mondo.
Se dovesse paragonare Luce ad un qualsiasi
altro prodotto dell’eccellenza made in Italy, a
quale lo accosterebbe?
A tutti quei prodotti che richiedono materie
prime uniche e alto artigianato.
Quando beve un sorso del “suo” vino, chiude
gli occhi e cosa prova?
Il carattere di questo pezzo di Toscana, così
potente e unico. L’armonia dei contrasti e il calore
del sole senza il quale nessun vino, così come
nessuna forma vitale, sarebbero possibili.

This brand, a symbol of religious corporations,
dates back to St. Bernardino of Siena, the
formidable Franciscan preacher in the fifteenth
century filled the streets with his homilies in
the vernacular. Even the high altar of the church
of Santo Spirito in Florence, built by Filippo
Brunelleschi on land donated by the Frescobaldi
family, is decorated with the Cristogramma. Here
we have gathered this inspiration.
Luce is a unique wine and to celebrate it you
have initiated the project House of Luce,
whereby each year the most creative you the
most famous companies authentic Made in
Italy forged a unique and precious limited
edition to be attached to it . How did this
project and what players you have chosen over
the years to accompany your wine?
Each year we identify objects, food and
accessories that look like our great wine in
character, color, spirit and are just as unique and
valuable. Casa di Luce is, therefore, an abstract
place made concrete wherever it occurs the same
feel, the same need for harmony.
This year was presented the dish Geni di Luce in
collaboration with Richard Ginori 1735. The first
object was the decanter Soffio di Luce, designed
by Carlo Moretti and blown into the furnace of
Murano in a limited number for friends of Luce
in the world. In 2010, the goldsmith’s milk cheese
Hansi Baumgartner aged Forma di Luce. Last
year, Tralcio di Luce produced by Viabizzuno
design by Alexander Bellman.
What light do you see lighting the future of
Luce and Tenuta Luce della Vite?
The same as with us for twenty years. Loyalty on
the part of fans, presence in the large plates of
the world.
If you were to compare Luce to any other
product of made in Italy, what would you
compare it?
To all those products that require unique raw
materials and superior craftsmanship.
When you drink a sip of “your” wine, close your
eyes and what do you feel?
The character of this part of Tuscany, so powerful
and unique. The harmony of contrasts, and the
heat of the sun without which no wine, as well as
any form of life would be possible.

Savio Firmino

Un artigiano intagliatore al lavoro nel laboratorio di Scandicci

Un autentico patrimonio italiano, un luogo
unico dove persone uniche serbano e
mettono in opera ogni giorno i segreti della
tradizione pluricentenaria dell’arredamento
artistico fiorentino.
Una straordinaria fucina artigianale di stile italiano.
Un laboratorio fondato nel 1941 da Firmino Savio
che, per più di trent’anni, ha operato a Firenze
nel cuore del quartiere Santo Spirito dove dagli
albori del Rinascimento erano ubicate le migliori
botteghe artistiche e di restauro.
Incontriamo il Dr. Gregorio Savio nella nuova
sede di Scandicci, piccolo comune alle porte della
città fiorentina e nuovo polo delle più eccellenti
aziende toscane dell’alta moda e del design per
l’arredamento.
Gregorio e Guido Savio
105
ITALIAN HERITAGE
An authentic Italian heritage, a unique
place where special people preserve and
bring into work every day the secrets
of centuries-old tradition of furniture
Florentine art.
An extraordinary craft workshop where skilled
artisans create the great Italian style. A laboratory
founded in 1941 by Firmino Savio that, for more
than thirty years, he worked in Florence in heart
of the district Santo Spirito until the beginning
of the Renaissance, where were located the best
shops and artistic restoration.
We meet Dr. Gregorio Savio in the new company
located in Scandicci, a small town on the outskirts
of the city of Florence and new pole of the finest
Tuscan companies of high fashion and design to
the decor.

Dr. Savio, la sua azienda è tra gli eredi e grandi rappresentanti coevi della straordinaria tradizione artigianale
fiorentina, città sede fin dal Rinascimento delle botteghe di intagliatori, orafi, pellettieri. Sente che queste radici
siano parte del dna dell’azienda che oggi guida?
La coesione artistica con la città di Firenze e la nostra solidità familiare sono alcuni dei motivi per i quali siamo riconosciuti
tra i pochi rappresentanti della tradizione artigiana fiorentina.
Il lavoro creativo e stilistico apportato da mio padre Guido Savio, Maestro d’Arte, assieme alle capacità tecnicoimprenditoriali
di mio zio Amedeo Savio hanno permesso alla nostra azienda di crescere, nonostante le consuete
difficoltà delle piccole imprese, senza mai abbassare la qualità dei materiali ed investendo sulle capacità degli artigiani
che fanno parte della nostra famiglia. Mio padre e mio zio sono da sempre orgogliosi delle nostre radici e sono riusciti
a trasmettere a noi figli e nipoti la piena consapevolezza dei valori e delle tradizioni, che attraverso i nostri prodotti
portiamo in tutte le più importanti location del mondo. E’ appagante il riconoscimento del pubblico, seppur da noi
lontano per usi e costumi, che manifesta l’apprezzamento per la nostra dedizione verso le lavorazioni tradizionali. Sono
orgoglioso di poter contribuire, con la mia giovane esperienza di manager contemporaneo, alla diffusione dell’arte
fiorentina rinascimentale innovata unendo l’ eccellenza delle maestrie con la contemporaneità delle nostre creazioni.

Dr. Savio, your company is one of the heirs and representatives of major contemporary Florentine artisan
tradition extraordinary, host cities since the Renaissance workshops of carvers, jewelers, leather workers. Do
you believe these roots are part of the DNA of the company that now do you drive?
The artistic cohesion with Florence and our family strength are some of the reasons why we are recognized as one of
the few representatives of the Florentine artisan tradition.
The creative and stylistic work done by my father, Guido Savio, Master of Art, along with technical and entrepreneurial
skills of my uncle Amedeo Savio have allowed our company to grow, despite the usual difficulties of small businesses,
without lowering the quality materials and investing in skills of the craftsmen who are part of our family. My father and
uncle have always been proud of our roots and are able to pass on to our children and grandchildren a full awareness
of the values and traditions that through our products we bring in all the most important locations in the world. Public
recognition is gratifying, though far from us in habits and customs, which shows the appreciation of our dedication
to the conventional processes. I am proud to contribute with my young contemporary managerial experience, to the
dissemination of Florentine Renaissance innovated by combining the excellence of mastery with the contemporaneity
of our creations.

Ieri: come nasce nel 1941 la bottega fiorentina di Savio
Firminio?
Tutto è iniziato con mio nonno Firmino Savio, grazie al
suo amore per l’artigianato incontrato a Firenze nelle
Botteghe dei Maestri d’Arte nello storico quartiere di S.
Spirito.
Mio nonno era un uomo dalle grandi capacità artistiche,
bravissimo intagliatore che, con poco tempo di Scuola
da Artigiano, ha rubato con gli occhi il mestiere e
nonostante il difficile periodo di guerra ha avuto il
coraggio e l’intraprendenza di viaggiare per l’Italia
proponendo le sue opere. Solo le migliori Botteghe
sono sopravvissute alla guerra e nel periodo della
ricostruzione, grazie ai primi buyer americani, hanno
rivissuto un nuovo Rinascimento.
Oggi, quali sono i valori pregnanti dell’azienda
che guida? L’artigianalità autentica rimane il fulcro
attorno a cui tutto si muove?
Ovviamente sì, il punto di forza della nostra produzione è
da sempre la grande abilità artigianale. Questo però deve
essere implementato da un’organizzazione aziendale
moderna che con grande impegno stiamo cercando di
completare. Conservare le vere competenze artigianali
è fondamentale ma, allo stesso tempo, è importante
investire in strumenti moderni che favoriscono lo
sviluppo tecnico-commerciale delle aziende.
Eleganza, sapienza artigiana Made in Florence,
solidità e continuità familiare, innovazione e costante
ricerca artistica sono le peculiarità della Savio Firmino,
accumulate in oltre 70 anni di vita dell’azienda e
continuamente aggiornate per restare aderenti alle
esigenze della società.
Lei, con i suoi designer ed i suoi artigiani, porta
nelle case più prestigiose del mondo il gusto, quella
raffinatezza tipicamente italiana. Cos’è che affascina
tanto a suo avviso e conquista l’immaginario delle
persone, al punto da contattare un’azienda italiana
per arredare la propria casa in Cina o in Russia?
Cina e Russia non sono i soli paesi che aspirano
all’eccellenza, il mondo intero è consapevole che
l’Italia vanta una storia millenaria e una cultura artistica
e artigianale senza uguali, una solida tradizione con
radici profonde che attraggono pubblico con forte
propensione ad eleganza ed esclusività.
All’interno della Savio Firmino si respira cultura e senso del
bello a livello diffuso, ciò ci permette di creare collezioni
eleganti dallo stile riconosciuto ed inconfondibile. I
nostri arredi, grazie alle preziose lavorazioni artigianali,
acquisiscono una particolare qualità, che rispetto ad altri
produttori e prodotti apparentemente simili, fa risaltare
l’armonia di forme, colori e le proporzioni del disegno,
consegnando al pubblico più esigente la garanzia di
possedere un prodotto unico.
Yesterday: how was founded in 1941 the Florentine
workshop of Savio Firminio?
It all started with my grandfather Savio Firmino, thanks
to his love for the craft met in Florence in the shops of
the Masters of Art in the historic district of Santo Spirito.
My grandfather was a man of great artistic skills, excellent
carver who, with little time to School by Craftsman, stole
with his eyes the job despite the difficult period of war
had the courage and initiative to travel to Italy proposing
his works. Only the best Botteghe have survived the war
and during the reconstruction period, thanks to the first
American buyers have relived a new Renaissance.
Today, what are the meaningful values that guide the
company? The authentic craftsmanship remains the
fulcrum around which everything moves?
Yes, of course. The strength of our production has always
been the great craftsmanship. This, however, must be
implemented by a modern company organization with
great commitment we are trying to complete. Keep the
real craft skills is important but at the same time, it is
important to invest in modern tools for the development
of technical and commercial companies.
Elegance, artisanal knowledge Made in Florence,
solidity and family continuity, constant innovation and
artistic research are the peculiarities of Savio Firmino,
accumulated over 70 years of life continually updated to
remain adhering to the needs of society.
With your designer and your craftsmen, you carry
the Italian taste into the most prestigious homes of
the world, the typically Italian refinement. What in
your opinion which is as fascinating and conquer the
imagination of the people, to the point of contact for
an Italian company to furnish their home in China or
Russia?
China and Russia are not the only countries that aspire to
excellence, the whole world is aware that Italy has a long
history and a culture of arts and crafts without equal, a
strong tradition with deep roots that attract audiences
with high reliance on elegance and exclusivity.
Inside the Savio Firmino breathes culture and sense of
beauty at widespread, this allows us to create elegant
collections recognized and unmistakable style. Our
furniture, thanks to the precious craftsmanship, acquire a
particular quality, compared to other manufacturers and
products which look similar, brings out the harmony of
shapes, colors and proportions of the design, delivering
the most demanding public guarantee of owning a
unique product.

Arredamento su misura. Può raccontarci qual è il percorso che si segue per pensare, progettare e realizzare un
arredamento completamente tailorizzato?
Tutto inizia dall’ascolto del cliente e dalle sensazioni che trasmette esprimendo i suoi desideri, chi cerca Savio Firmino
sa di poter contare, non solo sulla nostra esperienza e capacità di realizzazione, ma soprattutto sull’innato gusto e
creatività che contraddistinguono i nostri arredi. Il passo successivo all’ascolto è la condivisione di idee e sensazioni fra
differenti sensibilità creative come quella di Guido Savio e del nostro ufficio stile. Dalla carta si passa al legno, anche in
fase di realizzazione è importante la cooperazione fra creatività ed esperienza degli artigiani, falegnami, intagliatori e
decoratori. La nostra azienda esalta così ogni articolo realizzato dalle diverse sapienti mani che in sinergia danno vita,
ogni volta, ad un pezzo unico.
Qual è la vostra formula per bilanciare la tradizione del saper fare artigianale e del gusto storico-artistico italiano
con il carattere contemporaneo del design?
Tradizione e contemporaneità possono andare a braccetto se lo scambio di idee è aperto e se il loro ascolto è attento.
Non sempre è semplice trovare designer capaci di osservare la tradizione, di comprenderne gli insegnamenti e di
riportarli in prodotti di alto valore. La nostra azienda seleziona attentamente tutti i designer con i quali collabora
ricercando, non solo capacità tecnica ma anche l’estrema sensibilità artistica e disponibilità all’apprendimento. Guido
Savio cerca di trasmettere loro i segreti della tradizione e del nostro gusto, ma allo stesso tempo ascolta e osserva le
idee che vengono proposte dalla freschezza e dall’entusiasmo di chi ama conoscere.
L’altissima eccellenza dei materiali che impiegate dà un valore intrinseco ancor più alto ai vostri arredi. Quali
sono quelli di vostra elezione che più amate proporre ed utilizzare?
Le collezioni Savio Firmino si articolano in numerosi elementi di arredamento e complementi d’arredo, realizzati
attraverso l’unione dei migliori materiali attentamente ricercati e selezionati per categoria di appartenenza.
Legno, oro 24k, argento, platino, pura seta, broccati e lino, pietre preziose, cristalli, porcellane e pregiati marmi. E’
difficile immaginare del legno senza platino, oro e seta per la realizzazione dei nostri letti; dei cristalli senza pietre
preziose per le nostre specchiere più importanti. L’insieme di tutti questi materiali è fondamentale per la realizzazione
delle nostre collezioni e ne esalta la qualità e l’armonia.

Custom furniture. Can you tell us what is the path and follow it to think, design and create a fully customized
furniture?
It all starts by listening to the customer and feelings that transmits expressing their desires, those seeking Savio Firmino
knows he can count not only on our experience and ability to execute, but also on taste and creativity that characterize
our furniture. The next step is to listen to the sharing of ideas and feelings between different creative sensibilities as
that of Guido Savio and our design department. From the chart we go to the wood, also under construction is the
importance of cooperation between creativity and experience of craftsmen, carpenters, carvers and decorators. Our
company emphasizes so every item made by the various expert hands that give life in collaboration, every time, for a
single piece.
What is your formula to balance the tradition of craftsmanship know-how and of the Italian historical and
artistic taste with the contemporary design character?
Tradition and modernity can go hand in hand if the exchange of ideas is open and if their hearing is attentive. It is
not always easy to find designers able to observe the tradition, to understand the teachings and bring in high-value
products. Our company carefully selects all designers collaborating with them, seeking not only technical skills but also
extremely artistic sensitivity and willingness to learn. Guido Savio trying to convey to them the secrets of tradition and
our taste, but at the same time he listens and observes the ideas which were prepared by freshness and enthusiasm
of those who like to know.
The high excellence of the materials used gives an intrinsic value even higher to your furniture. What are the
ones that you love to use and propose to your customers?
The collections Savio Firmino are divided into a number of pieces of furniture and furnishings, realized through the
combination of the best materials carefully researched and selected by category.
Wood, 24k gold, silver, platinum, pure silk, brocade and linen, precious stones, crystal, porcelain and precious marbles.
It is difficult to see the wood without platinum, gold and silk for the realization of our beds; crystals without precious
stones for our most important mirrors. The combination of all these materials is essential to the realization of our
collections and enhances the quality and harmony.

Se immagina il mestiere d’artigiano e la sua
azienda a vocazione artigianale proiettata nel
prossimo futuro, cosa vede?
Vedo continuità. Nonostante il difficile periodo
nel quale si trova il sistema economico mondiale
ed italiano in particolare, vedo nel mestiere
dell’artigiano molte possibilità d’impiego e
sviluppo. Il cambio generazionale è continuo a
tutti i livelli sia per i membri della mia famiglia sia
per i nostri collaboratori. L’apertura a nuovi mercati
è una sfida da affrontare forti delle nostre radici,
consapevoli delle nostre competenze e certi delle
possibilità di crescita delle nuove generazioni.
Il processo di internazionalizzazione fa ormai
parte della nostra azienda; questo ha apportato
nuove sensibilità ed arricchito il nostro bagaglio
culturale.
La continuità della conduzione familiare
attraverso le generazioni ci permette di costruire
giorno dopo giorno quello che è la Savio Firmino,
e che è ben più prezioso di quello che una persona
può costruire nella sua esistenza. Sono certo che
la Savio Firmino possa continuare a far conoscere
la propria storia, la passione per l’eccellenza del
made in Florence e la tradizione artigiana che dal
1941 rappresentiamo con dedizione e costanza.
If you imagine the job of a craftsman and your
company to craft vocation projected in the
near future, do you see?
I see continuity. Despite the difficult period
in which there is a global economic system
and Italian in particular, I see in the craft
craftsman many employment opportunities
and development. The generational change is
continuous at all levels for both members of my
family and for our employees. The opening of
new markets is a challenge strong of our roots,
aware of our responsibilities and some of the
growth possibilities of future generations.
The process of internationalization has become
part of our company, and this has brought new
feelings and enriched our culture.
The continuity of the family through the
generations allows us to build day after day
what is the Savio Firmino, and that is far more
valuable than what a person can make in his
life. I am sure that Savio Firmino can continue
to raise awareness of its own history, a passion
for excellence of Made in Florence and the
artisan tradition since 1941 that we represent with
dedication and perseverance.

Achille
ZOIA

Abbiamo l’onore di incontrare, a
Concorezzo, piccolo paese alle porte
di Monza, il Maestro del Panettone.
Colui che ha saputo portare decenni fa
ad un’eccellenza mai raggiunta prima
lo storico dolce natalizio milanese, fino
a reinventarlo creando il suo celebre
Paradiso.
Achille, bisogna conoscere prima Achille, l’uomo,
appassionato, autentico, sensibile, dolce. E poi
solo allora si potrà conoscere ed inevitabilmente
apprezzare Zoia, il Maestro pasticciere, esigente,
perfezionista, colto, meticoloso, a volte un po’
burbero. Anche se solo per la volontà di far
apprendere ai suoi allievi ogni minimo dettaglio
della sua arte.
Soprattutto, però, bisogna conoscere Achille
Zoia, un grande uomo che ha saputo mettere
tutto il suo cuore, la sua testa e la sua pancia nel
mestiere di pasticciere. Diventando negli anni uno
dei grandissimi Maestri della pasticceria italiana.
Deve conoscerlo, non può farne a meno, chi è
un vero goloso e ancor più chi ama incontrare
uomini di grande spessore, per quando semplici
e sorprendentemente umili.
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COVER STORY
We have the honor of meeting in
Concorezzo, a small town on the outskirts
of Monza, the Master of the Panettone.
One who has been able to bring decades
ago to excellence never before achieved
the historic Milanese Christmas cake, to
reinvent creating his famous Paradiso.
Achilles, you should understand before Achilles,
the man, passionate, authentic, sensitive, sweet.
And only then you will know and appreciate
inevitably Zoia, Master pastry chef, demanding,
perfectionist, intelligent, meticulous, sometimes
a little grumpy. Even if only the will to learn to his
pupils every detail of his art.
Above all, however, it is necessary that you know
Achille Zoia, a great man who was able to put all
his heart, his head and his belly in the trade as a
baker. Become over the years one of the greatest
Masters of Italian pastries. Should know him, can
not help it, who is a true gourmand and even
more people who love to meet men of great
importance, for when simple and surprisingly
humble.

Achille Zoia e Stefano Buelli

E lui è così: un pozzo di sapere e saper fare,
capace però di trasmettere con un’immediatezza
spiazzante e una passione coinvolgente le sue
conoscenze ed i suoi molteplici segreti. Nessuno
dei quali è scritto su carta però, perché la sua
competenza è tale da consentirgli di scrivere e
riscrivere le regole del suo mestiere ogni giorno,
durante il lavoro instancabile nel laboratorio della
sua La Boutique del Dolce di Concorezzo. Perché
- tra le righe t’insegna - le regole ingessate e
scolpite nel marmo non esistono. Piuttosto esiste
la via dell’esperienza, della conoscenza e della
saggezza, qualità che consentono di adattarsi
alle sempre diverse circostanze contingenti, per
migliorare sempre di più il risultato finale.
E’ questo credo, unito all’intraprendenza, alla
curiosità e alla voglia di non dare mai nulla per
scontato, che ha concesso ad Achille Zoia di
riuscire a riscrivere le regole del tradizionale
panettone milanese, innovandolo e rendendolo
ancor più sublime. Divenendo così un decano i
cui insegnamenti sono stati appresi e conservati
gelosamente, possiamo dirlo davvero, da migliaia
di pasticcieri sparsi per tutto il territorio nazionale.
Molti dei quali, tuttavia, non hanno potuto fare
a meno di coltivare gelosamente l’affetto per
l’uomo Achille, considerandolo un padre prima
ancora che un Maestro.
Maestro Zoia quanti anni fa nasce la sua attività
di pasticciere e come nasce la sua passione per
la pasticceria?
Sessantacinque anni fa. Nasce come un obbligo in
realtà, perché scappai dal collegio di povertà per
raggiungere il mio papà a Milano, dove aveva una
pasticceria. Lì ho iniziato a lavorare all’età di undici
anni perché era l’unico modo per restare con mio
padre piuttosto che tornare in collegio. Mi piaceva
tanto questo mestiere però e volevo impararlo
bene, così a quindici anni ero da Biffi a Milano,
il numero uno in quel momento. Sono stato lì
per tre anni, vivendo una bellissima esperienza.
Per poi iniziare a girare diverse città e pasticcerie.
Fondai, di ritorno a Milano, una società che non
ebbe grande fortuna. E così non volendo andare
a lavorare ancora in una pasticceria altrui come
dipendente decisi di iniziare a fare il dimostratore
per la Unilever, per la gradina margarina Van Den
Berg. Fu una grande esperienza di formazione,
ero orgoglioso del percorso di apprendimento
che stavo facendo.

And he’s so: a treasure trove of knowledge and
know-how, but able to transmit with unsettling
immediacy and passion involving its knowledge
and its many secrets. None of which is written on
paper though, because its jurisdiction is enough
to allow him to write and rewrite the rules of his
profession every day, during his tireless work
in the laboratory of La Boutique del Dolce in
Concorezzo. Why - between the lines teaches
you - the rules carved in marble and plaster do
not exist. Rather there is a way of experience,
knowledge and wisdom, qualities that allow it to
adapt to the ever changing local conditions, to
get better and better the final result.
And it is this belief, coupled with the initiative,
curiosity and the desire to never take anything
for granted, which granted Achille Zoia be
able to rewrite the rules of traditional Milanese
panettone, innovating and making it even more
sublime. Thus becoming a dean whose teachings
were learned and jealously guarded, we can really
say it, for thousands of pastry chefs scattered
throughout the country. Many of them, however,
could not help but jealously cultivate affection for
the man Achilles, considering him a father even
before a Master.
Master Zoia how many years ago did born your
work as a baker and how did born your passion
for pastry?
Sixty-five years ago. It was born as an obligation
in reality, because I ran away from the college of
poverty to reach my father in Milan, where he
had a bakery. There I started working at the age
of eleven years because it was the only way to
stay with my father rather than return to college.
I liked so much this job, however, and I wanted to
learn it well, so at the age of fifteen I was at Biffi
in Milan, the number one at the time. I was there
for three years, living a wonderful experience.
And then begin to turn various cities and pastries.
I started, back to Milan, a company that did not
have great luck. So not wanting to go to work
again in a others bakery as an employee decided
to start making your demonstrator for Unilever,
for the chisel margarine Van Den Berg. It was a
great learning experience, I was proud of the
learning process I was doing.

La Boutique del Dolce, Concorezzo, Monza Brianza.

Cosa l’ha guidata in quegli anni di lavoro impegnativo?
La curiosità, la passione e la voglia di sapere sempre di più. Dopo l’esperienza in Unilever conobbi Iginio Massari e insieme
andammo a lavorare per la Star. Durò 5-6 anni e contemporaneamente venivo qui a Concorezzo a dare una mano al
proprietario di questa pasticceria, il quale poi decise di cedermi il laboratorio. Cominciai allora a voler riscrivere le regole
del Panettone, devo dire che io sono un po’ così anticonformista, non amo gli schemi. Nacque così, vincendo le leggi della
natura, la mia nuova ricetta che contemplava quasi 8 etti di burro e 8 di zucchero su un chilogrammo di farina. Cosa a cui
nessuno credeva allora ma che oggi è seguita da molti. E nacque così il panettone Paradiso a cui diedi questo nome non
perché pensassi ad una bontà paradisiaca ma piuttosto perché feci riferimento alla quantità di burro che c’era nella torta
Paradiso! Dopo, in moltissimi ci hanno scherzato su dicendomi come il mio panettone li mandasse in Paradiso ma…
Di quanti anni fa stiamo parlando e quanto tempo è stato necessario per affinare la ricetta del suo nuovo panettone
Paradiso?
Avendo fatto negli anni precedenti il lavoro di tecnico presso aziende dove è possibile sperimentare senza l’assillo dello
spreco e dei costi è stato molto agevolato il mio compito. Molti, anche se sono bravissimi ed hanno ottime idee, temono la
sperimentazione perché ha un costo troppo alto in fatto di tempo e di risorse da dedicargli. Devo dire che anche la possibilità
di collaborare, durante gli anni di lavoro per Unilever e Star, con scienziati biologi e chimici è stato molto molto importante.
Il Panettone, grande dolce natalizio tradizionale, che dolce è?
E’ un dolce nato povero, che non aveva niente a che vedere con quello contemporaneo. Un pane dolce che era un po’ più
dolce per i ricchi. Ha vissuto la sua prima svolta notevole con Angelo Motta che ha inventato l’oggi noto contenitore a
fascia. Cosa che gli permise di andare ad arricchire la formula che contemplava 100 grammi di farina, con burro, zucchero
e tantissimo lievito naturale, perché consentiva di farlo stare in piedi fino ai 400 grammi con altri ingredienti che pur lo
appesantivano notevolmente. E poi sono arrivato io con il mio panettone che pesa oltre 800 grammi!

What led you in those years of hard work?
I was driven by curiosity, passion and the desire to know more and more. After the experience at Unilever I knew Iginio
Massari and we went to work for the Star. This experience lasted 5-6 years and at the same time I came here in Concorezzo
to help the owner of this bakery, which then decided to give me the lab. I began to want to rewrite the rules of Panettone,
I must say that I am a little unconventional, I do not like the patterns. Thus was born, winning the laws of nature, my new
recipe which contained almost 8 ounces of butter and 8 of sugar per kilogram of flour. Thing that no one believed at the time
but is now followed by many. And thus was born the panettone Paradiso, which I gave it this name not because I thought a
heavenly goodness but rather because I referred to the amount of butter in the cake that there was in Paradiso cake! Then,
in a lot of us have joked about telling me how my panettone to send them to heaven, but ...
How many years ago are we talking about and how much time is needed to refine the recipe of your new panettone
Paradiso?
As I had done in previous years the work of a technician in food businesses where you can experiment without the worry of
waste and the cost was much facilitated my task. Many people, even if they are very good and have good ideas, they fear the
trial because it has too high a cost in terms of time and resources to devote. I must say that the opportunity to work during
the years working for Unilever and Star, with scientists biologists and chemists was very important.
Panettone, great traditional Christmas cake, what kind of cake is it?
Panettone is a sweet born poor, that had nothing to do with the contemporary. A sweet bread that was a little more sweet
for the rich. It experienced its first remarkable turnaround with Angelo Motta who invented the now famous paper container
shaped band. What allowed him to go to enrich the formula which provided 100 grams of flour, butter, sugar and lots of
natural yeast, because it helped to keep it standing up to the weight of 400 grams with other ingredients that despite the
greatly hampered. And then I came along with my panettone that weighs more than 800 grams!

Ci racconti la sua ricetta del Paradiso!
Come le dicevo ho provato ad innovare la tradizione. La mia ricetta stravolge in realtà quella tradizionale. Dagli aromi in
poi è una combinazione degli ingredienti tutta mia. Aromi naturali, farine composte da un grande mulino italiano su mie
specifiche indicazioni, al punto che oggi a quella varietà prodotta dal mulino Dallagiovanna è stato dato il nome Zoia!
Intuito e radici, la mia creatività unita all’intelligenza e all’esperienza lavorativa e manuale dei nostri vecchi. Soprattutto
per quello che riguarda la capacità di lavorazione del lievito naturale, come lo trattavano i nostri avi. Perché è la qualità del
lievito naturale che fa un panettone buono o uno cattivo. Tu pasticciere sei lo schiavo del lievito naturale, se lui corre devi
correre, se rallenta devi rallentare.
E le caratteristiche principali che rendono unico il suo panettone Paradiso?
Ormai unico non è più! Io faccio il docente e non amo tener segreti, insegnandoli apertamente a tutti i miei allievi. Che
amo e che mi consentono di alimentare la mia passione. Quando lo inventai, fu una cosa dirompente: c’era doppia quantità
di burro e di zucchero, tolsi i canditi e aggiunsi uvetta, noci e qualche goccia di cioccolato. Riuscendo a sdoganare anche
la sua tradizionale stagionalità. Ovviamente faccio anche il panettone tradizionale e il pandoro.
Quanti allievi ha avuto in tutti questi anni d’insegnamento? E quanto è stato importante il rapporto di mutua
stimolazione?
Sono stato il Maestro di molti, perché molti sono venuti a cercarmi per imparare a fare il Panettone. Poi essendo io un
maniaco dell’amicizia ed affezionandomi a tutti, è rimasto un rapporto splendido con moltissimi tra loro. Quanti in 45 anni
non saprei dirglielo, credo che quasi il 70% dei pasticcieri italiani ormai facciano il panettone sulla traccia del mio! Anche
perché ogni volta che faccio un corso do ai miei allievi il mio lievito. E, siccome ormai sono un po’ vecchietto e un po’
stufo, per non deludere tutti questi miei figliocci che mi chiamano ogni giorno per confrontarsi e chiedermi consigli sono
costretto a continuare a studiare anch’io per stare al passo loro!

Then, tell us the recipe of your Paradiso!
Like I said, I have tried to innovate tradition. My recipe twists, in fact, the traditional one. Aromas on, my recipe has a
combination of the ingredients of my own. Natural flavors, composed of a great flour mill Italian on my specific directions,
to the point that today the variety of flour produced by the mill Dallagiovanna was named Zoia! Intuition and roots,
my intelligence and creativity combined work experience and user of our ancestors. Especially for what concerns the
processing capacity of the the natural yeast, treated it as our ancestors. Why is the quality of the natural yeast that
differentiates a good panettone from a bad one. The pastry is the slave of the natural yeast, if it runs you have to run, if it
slows down you have to slow down.
And what are the main features that make unique your panettone Paradiso?
Now unique is no more! I do I do not like the teacher and keep secrets, teaching openly to all my students. Students that
I love and that allows me to feed my passion. When I made up my panettone, it was a disruptive thing: there was double
the amount of butter and sugar, I took the candy and added raisins, nuts and a few drops of chocolate. Failing to clear
even its traditional seasonality. Of course I also produce the traditional panettone and pandoro.
How many students you have had in all these years of teaching? And how important was the relationship of mutual
stimulation?
I was the Master of of many, because many came looking to learn how to make Panettone. Then since I am a maniac
friendship has remained a wonderful relationship with many of them. How many in 45 years I could not tell, I think that
almost 70% of Italian pastry chefs now make the panettone on the track than mine! Because every time I do a course I
present to my students my yeast. And, since now I’m a little old and a little tired, not to disappoint all these my godchildren
who call me every day to discuss and ask councils are forced to continue to study too to keep them!

Il celebre panettone Paradiso di Achille Zoia

Il laboratorio è il luogo principe della vita di un
artigiano e quindi, nel suo caso, di pasticciere. Ed
è il luogo, la fucina, dove i manufatti prendono
vita. Ci racconta il percorso artigianale che lei
ed i suoi collaboratori seguite per realizzare i
vostri straordinari panettoni Paradiso?
Iniziamo col dire che il lievito è un pezzo unico
ed irripetibile. Perciò quando qualcuno crede e
dice di avere il mio lievito è vero solo all’origine
perché dopo il secondo, terzo, rinfresco il lievito
diviene suo perché a coltivarlo c’è lui. Come ci
insegnano i biologi ricercatori, all’interno del
panettone avvengono costantemente centinaia
di trasformazioni, spesso i pasticcieri non lo
sanno ma ciò accade proprio all’interno del
lievito. Alcuni dei suoi microrganismi danno il
loro sviluppo massimo intorno ai 28-30° ed altri
ai 15-20°, perciò noi pasticcieri non potendo
monitorare queste evoluzioni, che sono un vero
e proprio mistero, dobbiamo percepirne gli effetti
tempestivamente e agire di conseguenza. Il
che vuol dire innanzitutto rinfrescarlo 3 volte al
giorno: si parte la mattina, si fa una combinazione
di acqua, lievito e farina, poi si aspetta che questo
triplichi il volume iniziale e poi si ripete l’operazione
aggiungendo un’altra percentuale di acqua, farina
e lievito. Dopo altre quattro ore, quando ancora
una volta è triplicato, si fa l’ultimo rinfresco. Alla
mattina successiva si fa l’impasto, si fanno le
pezzature, si mettono a puntare un’oretta, poi si
avvolgono nella fascia ormai iconograficamente
riconoscibile, si mettono a lievitare per 6-7 ore in
una stanza a 34-35°, si cuociono per 45 minuti a
180°, si capovolgono e si lasciano fino al giorno
successivo. Però bisogna sempre star attenti
che venga tutto bene, perché fino a quando il
panettone non si toglie dal forno non possiamo
esser sicuri che sia venuto bene. Dipende ancora
una volta dalle reazioni del lievito!
Chi condivide con lei la vita del laboratorio?
C’è mio figlio Bruno che si occupa delle torte,
mio genero Stefano Buelli che lavora con me per
dare vita ai nostri panettoni, Simona Valcamonica
che lavora da vent’anni qui con me. Una squadra
affiatata, selezionata negli ultimi vent’anni tra
molti aspiranti e che mi consente di tenere alta
la qualità dei nostri dolci. Persone che riescono a
vivere il lavoro qui in laboratorio con grandi stimoli
e che riescono a trovare la voglia di propormi
sperimentazioni e sempre costanti innovazioni.
Perché il panettone è senza dubbio il nostro
fiore all’occhiello, sempre fresco, ma è con la
pasticceria che vogliamo ogni giorno conquistare
i nostri clienti.

The laboratory is the main place in the life of a
craftsman and then, in your case, a baker. It is
the place, the forge, where the artifacts come
to life. Tell us about the path craftsmanship that
you and your colleagues to follow to achieve
your extraordinary panettone Paradiso?
Let’s start by saying that the yeast is unique and
unrepeatable. So when someone believes and
says he has my yeast is only true origin because,
after the second, third, refreshment, the yeast
becomes one’s. How do we teach biologists
researchers, within the panettone occur
constantly hundreds of transformations, often
pastry chefs do not know but that is just inside
the yeast. Some of its micro-organisms give their
maximum development around 28-30° and to
the other at 15-20°, so we pastry can not monitor
these developments, which are a real mystery, we
must perceive the effects immediately and act
accordingly. That means first refresh it 3 times a
day: it starts in the morning, do a combination of
water, yeast and flour, then expect this to triple
the original volume and then repeat the process
by adding another percentage of water, flour and
yeast. After another four hours, when it is once
again tripled, becomes the last refresh. The next
morning you make the dough, make the pieces,
they start to bet an hour, then wrap themselves
in the band now iconographically recognizable,
they start to rise for 6-7 hours in a room at 34-
35 °, bake for 45 minutes at 180 degrees, you flip
and leave until the next day. But we must always
watch out that it is all right, because until the cake
is not removed from the oven, we can not be
sure that it came out well. Again depends on the
reactions of yeast!
Those who share with you the life of the lab?
My son Bruno is in charge of the pies, the
husband of my daughter Stefano Buelli who work
with me to give life to our panettoni, Simona
Valcamonica who has worked for twenty years
with me. A good team, selected in the last two
decades among many aspirants and that allows
me to keep the high quality of our cakes. People
who manage to live here work in the laboratory
with great incentives and they can find the will
to propose experiments and innovations always
constant. Because the panettone is definitely our
pride, always fresh, but it’s with the pastry that we
want to win every day to our customers.

La parola qualità per noi di Heritage Italia rappresenta un valore unico, perché il made in Italy autentico non può
prescindere dalla vera qualità. Per lei, qui alla Boutique del Dolce, cosa vuol dire concretamente?
Io voglio sempre il massimo e il massimo per me vuol dire tenere alta la qualità dei prodotti che offriamo alle persone.
Abbiamo un’attenzione alla selezione delle materie prime, il burro che scegliamo in Germania, l’uva sultanina in Turchia, gli
aromi li selezioniamo e li assembliamo noi secondo le nostre idee e i prodotti che vogliamo creare. Insomma, la qualità è
una lotta quotidiana. Una tensione che, di giorno in giorno, ti stimola a scegliere il meglio per i tuoi dolci, anche a discapito
dei profitti.
Oltre al grande panettone, ci racconta il meglio della sua pasticceria?
Facciamo una variante dello Stollen tedesco che è un po’ un vanto per me. Il torrone morbido, i nostri cioccolatini, il
Panforte, il Panpepato, la Sbriciolona all’albicocca. Un po’ tutte le specialità. Tenga presente che ultimamente durante un
corso della CAST Alimenti, scuola di cui sono docente, ho insegnato ai miei allievi 60 diversi dolci tipici italiani, dallo Zelten
trentino alla Cassata siciliana, passando per la Pastiera napoletana. La nostra Sacher è molto molto apprezzata, al punto
che arrivano anche da molto lontano per poterla gustare.
Lei che è un grande Maestro della pasticceria italiana, come la giudica sul palcoscenico europeo e mondiale?
Io conosco bene l’Europa, poco il Mondo. Se parliamo delle altre grandi tradizioni pasticcere europee, come quella francese
e tedesca, non mi preoccupo nel dire che siamo molte spanne superiori! Noi abbiamo anche la fortuna di avere grandi
prodotti: le nocciole, il pistacchio, le mandorle, la frutta candita e così via. Devo dire che però noi siamo superiori sul
gusto, sappiamo essere grandi interpreti del gusto noi italiani. Tecnicamente poi neanche ci battono! E mi vedo costretto

The word quality for us to Heritage Italia represents a unique value, because the authentic Made in Italy can not be
separated from the true quality. For you, here at the Boutique del Dolce what does it mean in practice?
I always want the best and the most for me is to keep the high quality of the products that we offer to people. We focus
on the selection of raw materials, we choose the butter in Germany, raisins in Turkey, the aromas will select and assemble
them us according to our ideas and products that we want to create. In short, the quality is a daily struggle. A tension that,
day by day, stimulates you to choose the best for your cakes, even at the expense of profits.
In addition to great panettone you tell us the best of your bakery?
We do a variant of German Stollen which is a source of pride for me. The soft nougat, our chocolates, Panforte, the
Panpepato, the Sbriciolona with apricot. Almost all the Italian specialties. Keep in mind that recently during a course of
CAST Food, school of which I am teaching, I taught my students 60 different Italian pastries, from Trentino Zelten to
Sicilian Cassata, through the Pastiera of Naples. Our Sacher is very much appreciated, to the point that come from far
away to be able to enjoy.
You who are a great master of Italian pastries, such as giudic on the European and world stage?
I know Europe well, not the world. If we talk about the other great European traditions of pastry, such as French and
German, I do not care to say that we are many spans over! We also are fortunate to have great products: hazelnuts,
pistachios, almonds, candied fruit, and so on. I must say, however, that we are superior about taste, we Italians know to be
great performers of taste . Technically, then we do not even fight! And, I have to say that the institutions have little help
in the growth of our school, while private enterprise is able to form new generations of pastry, managing to keep the high

a dire che le istituzioni poco hanno aiutato nel
far crescere la nostra scuola, mentre l’iniziativa
privata è riuscita a formare le nuove generazioni
di pasticcieri, riuscendo a tenere alta la qualità
del settore specifico in Italia. Vedi l’Accademia
Maestri Pasticcieri Italiani, fondata da un’iniziativa
di Igino Massari e mia. Di cui io sono Presidente
onorario, perché ormai vista l’età non posso più
assaggiare 180 dolci ogni due volte l’anno quando
ci sono i concorsi, e della quale fanno parte ormai
60 Maestri pasticcieri.
Se dovesse scegliere il podio dei tre dolci
italiani per eccellenza?
Sicuramente, innanzitutto, il Panettone che non
ha eguali nel mondo! Poi il Pandoro ed in ultimo il
Panforte. Che io, neanche a dirlo, ho rivoluzionato
completamente creando una versione tutta mia!
Come consiglia di gustare il suo panettone
Paradiso?
Io l’ho creato per esser mangiato con le mani, per
esser sfioccato! E’ per quello che ho immaginato
e creato la mia pasta lievitante che non doveva
essere più compatta ma bensì morbida e da
sfioccare con le mani, per il massimo godimento.
Naturalmente abbinato ad un buon vino passito
o ad un recioto veronese.
E per averlo, il suo panettone Paradiso, bisogna
venire qui a Concorezzo a ritirarlo?
Eh si, pensi che domani arriverà un gruppo di
svizzeri a ritirarne cento!
Per concludere la nostra chiacchierata, le
chiedo due curiosità. La prima: qual è il piatto
salato che più la fa impazzire?
Sicuramente i piatti con il baccalà! Lo amo e
amo cucinarlo per i miei figli. Ed in generale mi
piacciono i tanti piatti veri della nostra tradizione
locale e regionale.
E la seconda: cosa ama di più dell’Italia?
Le persone. Noi siamo un popolo eccezionale.
Ho avuto rapporti eccezionali con i miei colleghi
ed allievi, al punto che se ci penso mi viene da
commuovermi.
COVER STORY
quality of the specific sector in Italia. See the Italian
Master Confectioners Academy, founded by
Iginio Massari and my initiative. Of which I am
honorary president, because now given the age I
can no longer taste sweet 180 every two times a
year when there are contests, and which are now
part 60 Masters confectioners.
If you had to choose the podium of the three
Italian dessert par excellence?
Certainly, first of all, the Panettone that has no
equal in the world! Then the Pandoro and finally
the Panforte. I, needless to say, I completely
revolutionized creating a version of my own!
As tips to enjoy your panettone Paradiso?
I created it to be eaten with your hands! For this
reason I imagined and created my sourdough
that was not to be more compact, but rather
soft and snacking with your hands for maximum
enjoyment. Of course combined with a Passito
wine or a Recioto Veronese.
And to get your panettone Paradiso, you have
to come here to pick it in Concorezzo?
Yeah, you think that tomorrow will come a group
of Swiss to withdraw one hundred panettone!
To conclude our conversation, I ask two
curiosities. The first is: what is the most savory
dish that makes you crazy?
Surely dishes with dried cod! I love him and I love
to cook for my sons. And in general I like so many
great dishes of our local and regional traditions.
And the second: what do you love most about
Italy?
People. We are a great people. I had great
relationships with my colleagues and students, to
the point that if I think I can be moved.

Da sinistra: Bruno Zoia, Achille Zoia e Stefano Buelli

Piazza San Domenico Maggiore
NATALE a

NAPOLI

Via San Gregorio Armeno

La celebre via dei Pastori, San Gregrio
Armeno, e tutto il centro storico della città
partenopea vivono di atmosfere calde e
coinvolgenti durante i giorni che precedono
il Santo Natale.
Quando chiedo a Lello Scuotto quale sia
l’atmosfera che si respira tra i vicoli di Spaccanapoli
durante i giorni che immediatamente precedono
la Vigilia di Natale, mi risponde con un sorriso
pieno di sfumature da saper cogliere: «E’ un
caos “poetico”». Sfumature che da napoletano
riesco a carpire: via dei Tribunali, via San Gregorio
Armeno sono il cuore di una Napoli paradossale,
scrigno di una stratificazione architettonica,
artistica e culturale millenaria. Appunto, per molti
versi, caotica. Ma con una poesia inimitabile per le
suggestioni che sa regalare. Un vero patrimonio
unico al mondo, racchiuso in pochissimi chilometri
quadrati.
E qui, proprio tra i portoni e le botteghe su
strada di via San Gregorio Armeno e via dei
Tribunali, vive la tradizionale arte napoletana
del Presepe e dei Pastori. Durante i giorni che
vanno dall’8 Dicembre al Natale, risuonano di luci
calde e danzanti, vocii, musiche, colori. Fiumi di
persone solcano i vicoli, respirando le suggestioni
inarrivabili di un’atmosfera unica.
Scegliamo di farci accompagnare nella visita ai
luoghi da Lello Scuotto, uno dei fratelli artigiani
proprietari della bottega d’arte più celebre ed
apprezzata dai veri intenditori, La Scarabattola.
Grande cultore della storia della tradizione
artigiana presepiale partenopea con cui poter
ricostruire il passato, riflettere sul presente ed
immaginare il futuro ideale!
Passeggiando, gli chiedo quale siano le origini
della tradizione presepiale di via San Gregorio
Armeno e lui parte con il raccontare che: «Il
presepe ha origini lontanissime ed ha vissuto
trasformazioni importanti nei secoli. La parte alta
di San Gregorio Armeno è dedicata a San Gaetano
da Thiene che ne accrebbe la sua popolarità a
Napoli nel ‘600, allestendo un grande presepe
ligneo nell’ospedale degli Incurabili. E’ proprio
Napoli ad esaltare il presepe nel 1700 con le
prime grandi realizzazioni del presepe barocco su
ordine dei sovrani Spagnoli. Il presepe esce dalle
139
WONDERFUL ITALIA
The famous street of the Shepherds, San
Gregrio Armeno, and all the historical
center of Naples live of warm and engaging
atmosphere during the days preceding
Christmas.
When I ask Lello Scuotto what is the atmosphere
in the narrow streets of Spaccanapoli during the
days immediately preceding the Christmas Eve,
he says with a smile full of nuances to be able to
grasp: “It ‘a mess’ poetic’” . Nuances that I can
steal by Neapolitan: via dei Tribunali, Via San
Gregorio Armeno are the heart of a paradoxical
Naples, chest of architectural, artistic and cultural
millennia stratification. In fact, in many ways,
chaotic. But with a poetry by the inimitable charm
that can give. A real unique heritage, enclosed in
a few square kilometers.
And here, right in between the door and the
shops on the street Via San Gregorio Armeno
and street dei Tribunali, live traditional Neapolitan
art of the Nativity scene and the Shepherds.
During the days that go from 8 December to
Christmas, resound with hot and dancing lights,
cheerful voices, music, colors. Rivers of people run
through the streets, breathing the unreachable
suggestions of unique atmosphere.
We choose to accompany us on a visit to the
places from Lello Scuotto, one of the brothers
craftsmen owners of the most famous and
appreciated by connoisseurs art workshop,
La Scarabattola. Great lover of the history of
Neapolitan nativity scene artisan tradition with
which to reconstruct the past, reflect on the
present and imagine the future!
Walking, I ask what are the origins of the tradition
of nativity scene Via San Gregorio Armeno and
he starts by telling that: “The nativity scene has
ancient origins and has experienced important
transformations over the centuries. The upper
part of San Gregorio Armeno is dedicated to St.
Cajetan of Thiene which increased its popularity in
Naples in 600, setting up a great wooden nativity
scene in the hospital of the Incurables. It was just
to enhance the nativity scene , in 1700 with the
first major achievements of the Baroque nativity
scene at the behest of the Spanish rulers. The crib
scene comes from churches and becomes a work

chiese e diventa opera per arredare le case degli
aristocratici dell’epoca. Ne consegue l’impegno di
grandi artisti del periodo che inventano numerosi
personaggi e suggestivi ambienti. Questo vezzo
comincia a far gola anche a persone diverse
che spingono gli artigiani dell’epoca e costruire
i calchi delle prime opere originali e nasce la
serializzazione delle figure. Dal punto di vista
tecnico si modifica la costruzione dei personaggi
che passano dalla struttura lignea a quella con i
corpi in fil di ferro e stoppa. Questo cambiamento
era già stato suggerito da Michele Perrone nel
1640. Sicuramente le attività presepiali coeve
di San Gragorio Armeno si rifanno al periodo
ottocentesco dedito alle ripetizioni seriali delle
opere d’autore nate nell’epoca d’Oro intorno
all’anno 1750». E da allora come si è evoluto
l’artigianato dedicato alla realizzazione di pastori
e scenografie presepiali? «Ci sono state delle
innovazioni di tipo tecnico come l’uso di colle e
colori differenti, ma in linea di massima non è stato
stravolto l’impianto originale delle lavorazioni»,
continua a raccontarci Lello.
Ma seduti su uno scranno all’interno della sua
bottega di via Tribunali 50, piccola ma ricca di
pezzi straordinari, unici, non posso fare a meno
che continuare a stimolare il suo racconto
chiedendogli quali siano le caratteristiche che
hanno fatto del Presepe Napoletano uno dei più
apprezzati e celebrati al Mondo. E lui, con paziente
entusiasmo, riprende: «Il coraggio degli autori
dell’epoca di raccontare la vita di tutti i giorni
intorno alla scena della Sacra Famiglia. Verso la
fine del Seicento il presepe si altera e comincia
a mescolare il sacro con il profano. Si comincia a
rappresentare la quotidianità intorno al racconto
della nascita del Bambino Gesù. Appaiono statue
di personaggi del popolo come i nani, le donne
con il gozzo, i pezzenti, i tavernieri, gli osti (che
rappresentano il diavolo), i ciabattini, ovvero la
rappresentazione degli umili e dei derelitti: le
persone tra le quali Gesù nasce».
Da concittadini napoletani, concordiamo sul
fatto che chi venga a Napoli durante il periodo
natalizio e immediatamente pre-natalizio non
possa esimersi dal trascorrere una giornata qui
tra i vicoli del centro storico, le botteghe, Napoli
Sotterranea, il Palazzo Filippo D’Angiò, le grandi
chiese tra cui imperdibili la Basilica di San Lorenzo
Maggiore e quella di San Paolo Maggiore
oltre alla chiesa di San Gregorio Armeno, una
piccola gemma. Anche se ci troviamo d’accordo
sull’evidenza che si potrebbe valorizzare ancor
di più questo autentico patrimonio italiano: «La
struttura San Gregorio Armeno regge, è un
mondo colorato e ricco di fascino. Non credo

to decorate the homes of the aristocracy of the
time. It follows the efforts of the great artists of the
period who invent many characters and beautiful
environments. This habit begins to throat also
different people that push the artisans of the
building and the casts of original works created
and serialization of the figures. From the technical
point of view changes the construction of the
characters that run through the wooden structure
to that of the bodies in wire and tow. This change
had already been suggested by Michael Perrone
in 1640. Surely activities crib contemporary of San
Gragorio Armeno refer back to the time devoted
to nineteenth-century serial repetitions of the
works of author born in the era of gold around
the year 1750. “And since then it has evolved as
the craft dedicated to the realization of shepherds
and crib sets? “There have been some technical
innovations such as the use of glues and different
colors, but in principle it was not distorted the
original work”, continues to tell Lello.
But sitting on a stool inside his shop in via
Tribunali 50, small but full of extraordinary,
unique, I can not help but continue to stimulate
his story asking what are the characteristics that
have made this one of the Neapolitan Crib scene
most appreciated and celebrated in the world.
And he, with patient enthusiasm, continued: “The
courage of the authors of the time to tell the life
of every day around the scene of the Holy Family.
Towards the end of the seventeenth century the
nativity scene is altered and begins to mix the
sacred with the profane. It begins to represent
the everyday life around the story of the birth
of Baby Jesus appear statues of the people as
the dwarves, women with the crop, the beggars,
the innkeepers, the innkeepers (representing the
devil), cobblers, or the representation of the poor
and destitute: the people among whom Jesus
was born”.
By fellow Neapolitans, we agree that those who
come to Naples during the Christmas period and
immediately before Christmas can not refrain
from spending a day here in the narrow streets of
the historic center, shops, underground Naples,
Palazzo Filippo of Anjou, the large churches,
including the unmissable Basilica of San Lorenzo
Maggiore and San Paolo Maggiore in addition
to the church of San Gregorio Armeno, a little
gem. Even if we agree on evidence that could
enhance even more this authentic Italian heritage:
“The structure holds San Gregorio Armeno, is a
colorful and fascinating. I do not think there are
other realities that can express the same charisma
- he says with passionate transport Lello Scuotto
- what is missing only the normal activities of

ci siano altre realtà capaci di esprimere lo stesso carisma – dice con appassionato trasporto Lello Scuotto - ciò che
manca solo le normali attività di tutela dei visitatori. Quelle tutele infrastrutturali che spettano alle varie amministrazioni
che si sono succedute e che continuano a latitare. Manca una buona organizzazione della sicurezza, della pulizia e del
controllo del territorio relativo agli abusivi, alle esposizioni di alimenti senza tutela sanitaria, ai prodotti contraffatti e altro.
Troppo spesso, nelle amministrazioni cittadine e nei corpi di polizia municipale, prevale un senso di tolleranza incapace
di distinguere il Folklore dal malcostume, l’inciviltà e l’illegalità!». E non posso che annuire e concordare con le sue parole,
che inevitabilmente portano con sè quel dispiacere rabbioso dei migliori napoletani che desidererebbero veder la propria
città splendere della luce che meriterebbe.
Una tipica bancarella a San Gregorio Armeno

protection of visitors. Those infrastructure protection incumbent upon the various administrations that have occurred
and continue to latitare. Lacks good organization of safety, cleanliness and control of the territory relating to abusive
exposures food without health protection, counterfeit products, and more. Too often, in the city administrations and
bodies of the municipal police, the prevailing sense of tolerance incapable of distinguishing the Folklore from malpractice,
incivility and lawlessness. “And I can only nod and agree with his words, which inevitably bring with them the sorrow of the
best Neapolitan angry that they would like to see their city shine the light it deserves.

Statua di San Gaetano

La Scarabattola è senza dubbio una delle più
giovani e allo stesso tempo celebrate botteghe
artigiane e artistiche partenopee. Ai Fratelli
Scuotto è riconosciuto il ruolo di grandi innovatori
e autentici interpreti di questa vera e propria arte.
Secondo te perché, chiedo a Lello, avete avuto
un ruolo così dirompente negli ultimi anni?
«Forse perché noi ci atteniamo alle prerogative
classiche delle botteghe “tradizionali”. Nei nostri
laboratori si studia e si lavora ogni giorno. Ci si
interroga sui linguaggi dell’arte contemporanea e
ci si impegna per esserne protagonisti. Il presepe
è stato protagonista della scena internazionale da
quando è stato realizzato dagli artisti di trecento
anni fa. Basti pensare all’autore del noto Cristo
Velato, Giuseppe Sammartino, che è stato uno
dei maggiori produttori di pastori da presepe
dell’epoca. Il loro modo di essere contemporanei
e creativi ogni giorno ha generato i tesori
che oggi proteggiamo nei musei della città.
Se ci si sintonizza con il loro modo di essere
contemporanei e di “tradire” la “tradizione” ogni
giorno, possiamo sperare di qualificare il presepe
moderno».
Ma cosa raccontano le vostre opere? E quali sono
le loro caratteristiche che credete le rendano
uniche? «I nostri lavori varcano orizzonti diversi.
I soggetti e i simboli li ricerchiamo nel passato e
nel presente passando dalla ricerca delle antiche
leggende all’analisi e alla rappresentazione di
quelli più contemporanei e mai raccontati. La
nudità, l’omosessualità, le prevaricazioni mafiose
e tanti altri simboli non hanno potuto avere asilo
nel presepe nelle epoche passate. Oggi, mai
profanando l’impianto della scena Sacra, questi
personaggi possono essere contestualizzati nelle
scene presepiali».
Voi vi avvalete della collaborazione di straordinari
artigiani che realizzano i piccoli e preziosi accessori
che completano le vostre opere. Quanto è
importante preservare tutte queste straordinarie
sapienze e saper fare manuali? «Il presepe –
spiega Lello Scuotto - ha tante caratteristiche
realizzative. Impegna tante e diverse attività
artistiche e artigianali. Si parte dalla scultura per
poi andare alla pitturazione e quindi ai montaggi
e alla realizzazione degli abiti. Per questo ci
siamo noi fratelli Scuotto. Per le scene bisogna
A destra Lello Scuotto e i fratelli

La Scarabattola ph. Sergio Siano
La Scarabattola is without a doubt one of the
youngest and at the same time celebrated
Neapolitan art and craft shops. The Brothers
Scuotto is recognized the role of the great
innovators and authentic interpreters of this real
art. Why do you think, I ask Lello, have played a
disruptive role in recent years? “Maybe because
we stick to the traditional prerogatives of the
traditional shops. In our workshops we study and
work every day. There are questions about the
languages of contemporary art and it strives to
be the protagonists. The crib scene was featured
on the international scene since it was created
by the artists of three hundred years ago. Just
think of the author of the famous Veiled Christ,
Giuseppe Sammartino, who was one of the
largest producers of shepherds nativity scene at
the time. The way they are contemporary and
creative every day generated the treasures that
protect today in museums. If you tune with their
way of being contemporary and “betray” the
“tradition” every day, we hope to characterize the
modern crib”.
But what to tell your works? And what are the
characteristics that you believe will make them
unique? “Our work cross different horizons. The
subjects and symbols we search for them in the
past and present through the research of the
ancient legends to the analysis and representation
of their more modern and ever told. The nudity,
homosexuality, abuse of Mafia and many other
symbols could not get asylum in the crib scene in
the past. Today, ever profaning the sacred plant of
the scene, these characters can be contextualized
in the crib scene”.
You boast the extraordinary collaboration of
artisans who make the small and precious
accessories to complete your work. How
important is it to preserve all these extraordinary
manuals wisdom and know-how? “The crib -
explains Lello Scuotto - has many constructional
features. Undertakes many different arts and
crafts activities. It starts from the sculpture and
then go to paint and then to the assembly and
construction of clothes. For this there are us,
Scuotto brothers. For scenes must be talented
architects and designers by wisdom, and then
optimize everything with a good job painting.

La Scarabattola, Natività. ph. Sergio Siano

La Scarabattola, Salvatore Scuotto. ph. Sergio Siano

avere talento da architetti e sapienza da scenografi, per poi ottimizzare il tutto con un buon lavoro pittorico. Senza poi
sottovalutare l’importanza degli accessori come gli strumenti musicali in legno, le miniature in metalli poveri oppure in
argento. Noi della bottega La Scarabattola vantiamo il contributo di autorevoli maestri che non fanno di questa attività la
loro attività principale. E sono certo che bisognerebbe intercettarli e collocarli nelle scuole per formare nuovi talenti».
Tra un caffè, qualche divagazione sul tema, l’ingresso dei tanti clienti, finiamo sul trovarci a riflettere su quanto sia difficile
tutelare l’autenticità del sapere e del saper fare di questo luogo e dei suoi molteplici protagonisti attivi. San Gregorio
Armeno, infatti, è spesso all’attenzione pubblica per le cronache mediatiche che raccontano il rincorrersi di pastori realizzati
dalle varie botteghe artigiane che rappresentano i più disparati personaggi pubblici, dai politici agli sportivi passando per
le starlette. E allora non posso fare a meno di chiedere a Lello se non creda sia più necessario raccontare questa strada
unica al mondo per ciò che esprime in termini simbolici e d’alto valore artigianale. Potrebbe essere il modo, questo, per
evitare l’inquinamento di coloro che propongono tutt’altro che veri manufatti artigianali? E lui mi risponde con profonda
conoscenza e grande acutezza: «Ritrattare un personaggio dalle cronache reali coeve era un vezzo che ebbe la sua prima
manifestazione intorno al 1532 con Domenico Impicciati. Questa pratica si ripete nel 1700 per onorare il personaggio
dell’anno protagonista di azioni nobili e importanti per la cittadinanza e tale personaggio scompariva dalla scena l’anno
dopo. Certo non ci si immaginava la celebrazione della starletta o del calciatore di turno. Ma per questo esercizio possiamo
soprassedere pur dovendo puntualizzare che non è questa la prerogativa che può nobilitare il presepe napoletano. Noi qui
alla Scarabattola invitiamo i visitatori ad approfondire il rapporto con gli artigiani per superare la vetrina “mediatica”. Quella
informazione giornalistica che troppo spesso si occupa di celebrare l’aspetto più folkloristico e appunto mediatico delle
produzioni. Nello specifico del nostro laboratorio, noi per primi proviamo a formare i nostri clienti invitandoli a vedere i
musei che ospitano i presepi e a leggere i testi che meglio spiegano questo straordinario fenomeno napoletano».
La Scarabattola, Orientali, ph. Sergio Siano

Then not underestimate the importance of accessories such as wooden musical instruments, miniature in poor metals or
silver. We pride ourselves on the shop Scarabattola La contribution of authoritative teachers who do not make this their
main business activities. And I am sure that we should intercept them and place them in schools to train new talents”.
Between a coffee, some digression on the subject, the input of many people, we end up on the us to reflect on how difficult
it is to protect the authenticity of knowledge and know-how of this place and its many active participants. San Gregorio
Armeno, in fact, it is often the public’s attention to the news media that tell the succession of pastors made by the various
workshops that representing the various public figures, politicians, athletes passing through the starlets. And then I can
not help but ask if he does not believe longer need to tell this unique road in the world for what it expresses in symbolic
terms, high value craft. It could be the way that, to avoid the pollution of those who propose anything but true crafts? And
he responds with deep knowledge and great insight: “Retract a character from the royal chronicles contemporary was a
habit that had its first event around 1532 by Domenico impeded. This practice is repeated in 1700 to honor the character
of the protagonist of noble deeds and important for the public and the character disappeared from the scene a year later.
Of course we do not imagine the celebration of Starletta or the player’s turn. But for this exercise we can postpone despite
having to point out that this is not the prerogative that can ennoble the Neapolitan crib. We here at Scarabattola invite
visitors to deepen the relationship with the artisans to showcase overcome the “media”. That news reporting that too often
takes care of celebrating the most precisely folklore and media productions. Specifically, in our laboratory, we first try to
educate our customers inviting them to see museums with cribs and to read the texts that best explain this extraordinary
phenomenon of Naples”.
La Scarabattola, Pescatore, ph. Sergio Siano

Dove soggiornare: Romeo Hotel
Questo hotel rappresenta senza dubbio la miglior
soluzione per chi voglia essere quanto più vicino
possibile all’area del centro storico di Napoli,
senza rinunciare alla qualità e al comfort di un
soggiorno a cinque stelle.
A quattro passi dalla straordinaria Piazza
Plebiscito, dal Castel Nuovo, dal Teatro San Carlo
e appunto a dieci minuti di cammino dal centro
storico con Piazza San Domenico, via Tribunali e
via San Gregorio Armeno, è senza dubbio l’unico
hotel a Napoli che consenta di poter vivere
esperienze interessanti anche scegliendo per un
pomeriggio di non andare in visita tra i luoghi e le
bellezze della città.
Progettato dal celebre architetto Kenzo Tange,
Romeo è l’hotel più innovativo di Napoli: un
riuscito connubio tra architettura contemporanea,
design raffinato, oggetti d’antiquariato e opere
d’arte.
Senza dubbio, uno degli elementi di maggiormente
stupefacenti è proprio quello di poter godere
durante il soggiorno della fascinazione di grandi
opere d’arte, contemporanea e non. Aggirandosi
tra la lobby, i ristoranti, la cigar room, il salotto
dei giochi, la spa, insomma ovunque, ci si può
guardare intorno e scorgere un’interessante
opera artistica o una celebre creazione di design.
Opere di contemporanei come Francesco
Clemente, Lello Esposito, Sergio Fermariello,
Mario Schifano, Gregorio Botta e Mimmo
Paladino, si affiancano a fotografie di Vincenzo
Castella, Mimmo Jodice, Pino Musi e Antonio
Biasiucci che ritraggono la città con immagini
esclusive collocate nel foyer area conferenze
dell’hotel, come una mostra fotografica
permanente. Tessuti ricchi e mobili Made in
Italia, come la biancheria Caprai, gli arredi B&B,
Citterio e Frau, così come marmi pregiati e legni,
conferiscono all’hotel un tocco d’eccellenza
incomparabile.
WONDERFUL ITALIA
Where to stay: Romeo Hotel
This hotel is without doubt the best solution for
those who want to be as close as possible to the
historical center of Naples, without sacrificing
quality and comfort of staying in five star hotels.
A few steps from the breathtaking Piazza
Plebiscito, the Castel Nuovo, the Teatro San
Carlo and just a ten minute walk from the historic
center of Piazza San Domenico, via Tribunali and
Via San Gregorio Armeno is undoubtedly the
only hotel in Naples that allows to live interesting
experiences by choosing not to go for an
afternoon visiting one of the sites and attractions
of the city.
Designed by the famous architect Kenzo Tange,
Romeo is the most innovative hotels of Naples:
with a mix of contemporary architecture,
sophisticated design, antiques and works of art.
Without a doubt, one of the more amazing it is to
be able to enjoy during the stay of the fascination
of great works of art, contemporary and not.
Wandering among the lobby, the restaurants,
cigar room, the living room of games, the spa,
in fact everywhere, you can look around and see
an interesting work of art or a famous design
creation.
Works of contemporaries such as Francesco
Clemente, Lello Esposito, Sergio Fermariello,
Mario Schifano, Gregorio Botta and Mimmo
Paladino, are complemented by photographs
of Vincenzo Castella, Mimmo Jodice, and
Antonio Biasiucci and Pino Musi depicting the
city with exclusive images placed in the foyer
area conferences hotel, such as a permanent
photographic exhibition. Rich fabrics and
furniture Made in Italia, such as the Caprai linen,
furnishings B & B, Citterio and Frau, as well as
marble and wood, giving the hotel a touch of
incomparable excellence.

Una vera chicca è il Salotto dei Giochi dedicato al divertimento e alla lettura. Situato nel centro della stanza, è il tavolo da
biliardo Millennio, un vero capolavoro del lusso e del design, in legno laccato nero con dettagli in ebano Macassar, Black
Heritage in pelle e feltro nero, disegnati da Perusko-Sartori Cavicchi. Per gli appassionati di calcio da tavolo, c’è il Teckell
oro, un vero gioiello con il suo design unico, fatto di puro cristallo: uno dei soli 99 esemplari creati. Un elegante set di
scacchi modellato su alabastro bianco e nero si fa notare tra i vari divani e poltrone create appositamente da Frau per il
Romeo, che invitano gli ospiti a sedersi e scegliere un buon libro per la lettura. E’ infatti disponibile una vasta selezione di
libri dedicati a Napoli, così come all’arte, all’architettura contemporanea e al design.
Le pareti, decorate con opere di Gregorio Botta, Francesco Clemente e Mimmo Paladino, donano a questo spazio
un’atmosfera unica di ludica creatività.
Di ritorno in hotel dopo una lunga passeggiata tra le bellezze artistiche e le botteghe artigiane del centro storico di
Napoli, vi consigliamo di rifugiarvi almeno un paio d’ore alla Dogana del Sale, l’eccezionale SPA del Romeo.
Le virtù del sale, i rituali dell’acqua, il design più ricercato e le nuove tecnologie: La Dogana del Sale è il gioiello del Romeo
hotel, mille metri quadrati dedicati al benessere distribuiti tra Area umida, Gym e Vitual golf.
L’Area umida comprende Sauna finlandese, Sauna ad infrarossi con pareti di sale rosa dell’Himalaya, Bagno turco, 3
vasche - piscina (1 con idromassaggio Whirlpool, 1 con idromassaggio Airpool ed una con cascata a lamina d’acqua per
massaggio cervicale), Percorso Kneipp, Frigidarium a cascata di neve, Doccia emozionale a pioggia tropicale.
Ampie chaise longue e sedute ergonomiche invitano al più assoluto relax tra luci cangianti per colore e intensità. Il
percorso di salute e benessere prevede inoltre la Stanza del Sale, vero plus della SPA: uno spazio interamente rivestito
di sale bianco con temperatura ed umidità costante, ideale per lenire, rilassare e disintossicare. Un’oasi di sale purissimo,
nata per rigenerare e per fermare il tempo.
Tecnologia e design al servizio del benessere, questo il concept della Dogana del Sale che si distingue nel panorama dei
beauty & health center per la scelta di trattamenti all’avanguardia e per la vocazione all’Haloterapia, la terapia naturale
che sfrutta le proprietà benefiche del cloruro di sodio allo stato puro. I programmi di remise en forme sono all’insegna
dell’Acqua e del Sale e di particolare rilievo sono i trattamenti viso e corpo.
Tra i punti di forza della Dogana del Sale c’è il Life Quality Program, il programma personalizzato che viene cucito
addosso al cliente in base alle sue esigenze e necessità. L’accoglienza di personale specializzato e l’alta tecnologia
delle strumentazioni Fitness consentono la personalizzazione dei programmi. Ogni ospite viene preso in carico dai
professionisti del benessere che dopo un check up accurato elaboreranno il LIFE QUALITY PROGRAM sia per brevi
soggiorni che per lunghi periodi.
Dogana del Sale

Salotto dei giochi
A real treat is the Salotto dei Giochi dedicated to the enjoyment of the games and reading. Located in the center of
the room is the pool table Millennium, a true masterpiece of luxury and design, in black lacquered wood with details in
Macassar Ebony, Black Heritage leather and black felt, designed by Perusko-Sartori Cavicchi. For fans of table football,
there is Teckell gold, a real gem with its unique design, made of pure crystal: one of only 99 pieces created. An elegant
chess set modeled on alabaster white and black stands out among the various sofas and armchairs specially those
created by Frau for Romeo, who invite guests to sit back and choose a good book to read. In fact there is a wide selection
of books dedicated to, as well as art, architecture and contemporary design.
The walls are decorated with works by Gregorio Botta, Francesco Clemente and Mimmo Paladino, give this space a
unique atmosphere of playful creativity.
Back at the hotel after a long walk between the artistic and craft shops of the historic center of Naples, we advise you to
retreat to at least a couple of hours at the Dogana del Sale, the unique Romeo SPA.
The virtues of salt and water, the most sophisticated design and new technology: Dogana del Sale - Romeo Wellness is
the first luxury SPA in Naples and is the new treasure of the Romeo hotel, 1000 square meter dedicated to well-being,
SPA area, Gym and Virtual golf.
The SPA area includes a Finnish Sauna, an Infrared Sauna with Himalayan pink salt walls, a thalassotherapy steam bath, 3
Jacuzzi (1 Whirlpool, 1 Airpool and one with a cervical cascade), Kneipp treatment, Frigidarium and a tropical rain showers.
Spacious and ergonomic chaise lounges invite you to completely relax while enjoying the lights that change color and
intensity. The health and wellness area also includes the Salt Room, a great addition to the SPA.
The room is entirely covered with white salt at a constant temperature and humidity, ideal to soothe, relax and detoxify.
An oasis of pure salt, created to regenerate and to stop time.
Technology and design for well-being, this is the concept of Dogana del Sale in the beauty & health scenario. There is
a wide selection of state-of-the-art treatments, including halotherapy, a natural treatment that exploits the beneficial
properties of chloride sodium in its pure form. The remise en forme programs have a basic theme that include salt and
water properties, with particular importance to facials and body treatments.
Dogana del Sale also features the Life Quality Program, which customizes every need and requirement according to the
client. The care of specialized personnel and high technology tools allow you to customize a fitness program. Each guest
is taken care by our team of highly-trained professionals (massage therapist, beautician, personal trainer, nutritionist and
psychologist) that after a thorough check-up can develop the LIFE QUALITY PROGRAM for both short and long stays.
If a light dinner but of great quality, you can enjoy meals from the Sushi Bar & Restaurant - probably the best in Naples

Se per una cena leggera ma di grande qualità,
potrete gustare i piatti del Sushi Bar & Restaurant
– probabilmente il migliore a Napoli per la scelta
delle materie prime, le combinazioni proposte,
il rispetto delle antiche tecniche giapponesi ma
anche gli arredi e la posizione -, non possiamo
che consigliarvi di vivere il pranzo di Natale presso
Il Comandante, ristorante gourmet dell’hotel
appena insignito di una stella Michelin. Potrete
esser certi che sarà un’esperienza indimenticabile,
innanzitutto per la straordinaria vista di cui
potrete godere sul magico Golfo di Napoli,
avvolti da un’atmosfera raffinata ma intima.
Ma ancor di più per i piatti dello chef Salvatore
Bianco, la cui cucina riesce a mescolare sapori
e suggestioni differenti, prendendo ispirazione
dal territorio e interpretando la ricca tradizione
culinaria partenopea in chiave contemporanea.
Sempre lungo il solco di un’eccellenza fatta di
attenzione alla scelta delle materie prime, un
menu che cambia a seconda delle stagioni e dei
suoi prodotti, la semplicità nella preparazione e la
cura di ogni dettaglio.
for the selection of raw materials, combinations
proposals, according to the ancient Japanese
techniques but also the furniture and the position
-, we can only advise you to live the Christmas
lunch at Il Comandante, gourmet restaurant just
been awarded a Michelin star. You can be sure that
it will be an unforgettable experience, first for the
amazing view that you can enjoy the magical Gulf
of Naples, surrounded by a refined atmosphere
but cozy. But even more for the chef Salvatore
Bianco, whose cuisine can mix different flavors
and ideas, taking inspiration from the territory
and interpreting the rich Neapolitan cuisine in
a contemporary way. Also along the groove of
excellence made of attention to the choice of raw
materials, a menu that changes with the seasons
and its products, simplicity in preparation and
attention to every detail.

Ristorante Il Comandante

Ristorante Palazzo Petrucci.
Piazza San Domenico Maggiore, Napoli.
Chef Lino Scarallo.
La mattina del 26 Dicembre, il giorno della festa di
Santo Stefano, molto sentita a Napoli soprattutto
a tavola, potrete svegliarvi con calma, fare una
passeggiata verso piazza Plebiscito. Fermarvi
allo storico bar Gambrinus per una sontuosa
colazione con sfogliatella riccia e un espresso
ristretto. Poi pochi passi potranno condurvi a
Piazza del Gesù, per visitare le chiese del Gesù
Nuovo e il Monastero di Santa Chiara con il suo
chiostro maiolicato e finemente decorato con
motivi pittorici floreali.
Quando sarà il momento del pranzo, proseguendo
lungo il decumano maggiore giungerete alla
straordinaria Piazza San Domenico Maggiore. Qui
c’è Palazzo Petrucci, ottimo ristorante gourmet
guidato dalle chef Lino Scarallo, da cinque anni
insignito della prestigiosa stella Michelin. Grande
esperienza, profonda passione. Una cucina, la sua,
caratterizzata da una grande personalità nel saper
rileggere le tradizionali ricette partenopee con una
semplicità essenziale, capace di saper valorizzare i
grandi sapori degli ingredienti utilizzati. Tutti scelti
tra fornitori selezionati personalmente dallo chef.
Dalle verdure agli ortaggi, dal pesce alle carni,
passando per i grandi formaggi.
Tutta la creatività e l’abilità tecnica dello chef
Scarallo sono dedicate alla volontà di attualizzare
il gusto dei piatti che sua madre e ancor prima
sua nonna preparavano per lui. Rendendoli più
leggeri e raffinati ma senza perderne consistenze
e carattere. Perché la cucina napoletana è una
delle più apprezzate al mondo ma spesso
ancorata ad una staticità fin troppo rigorosa. Ed
è stato proprio questo il lavoro che Lino Scarallo
ha portato avanti in tutti questi anni: riuscire a
conquistare il favore di un pubblico difficile come
quello napoletano, educandolo ad una cucina che
parla sempre di più di qualità e sempre meno di

Chef Lino Scarallo
Ristorante Palazzo Petrucci.
Piazza San Domenico Maggiore, Napoli.
Chef Lino Scarallo.
On the morning of 26 December, the feast day
of Santo Stefano, many felt in Naples mainly at
the table, you can wake up calmly, take a walk to
Piazza Plebiscito. Stop at the historic Gambrinus
bar for a sumptuous breakfast with espresso, and
a curly sfogliatella. Then a short walk will take you
to Piazza del Gesù, to visit the church of Gesù
Nuovo and the Monastery of Santa Chiara with
its cloister, finely decorated with floral paintings.
When it is time for lunch, continuing along the
decumanus you will arrive at the breathtaking
Piazza San Domenico Maggiore. Here’s Palazzo
Petrucci, excellent gourmet restaurant headed
by chef Lino Scarallo for five years awarded with
the prestigious Michelin star. Great experience,
great passion. A cuisine, that of chef Scarallo,
marked by a great personality in being able to
read the traditional Neapolitan recipes with
essential simplicity, able to learn to interpret the
great flavors of the ingredients. All drawn from
suppliers selected by the chef. From vegetables
to vegetables, from fish to meat, going for the
great Neapolitan cheese, like mozzarella.
All the creativity and technical skill of the chef
Scarallo are dedicated to the will to actualize
the taste of the dishes that his mother and his
grandmother before preparing for him. Making
them lighter and refined but without losing
textures and character. Because Neapolitan
cuisine is one of the most appreciated in the world
but often anchored to a immobility too strict. And
it was this work that led Lino Scarallo forward in
all these years to be able to win the favor of an
audience as difficult to the Neapolitan, educating
to a cuisine talking more and more about quality
and less and less about sheer quantity.

mera quantità.
Il suo pranzo di Santo Stefano
è ormai un classico a cui i veri
gourmet cittadini non possono
rinunciare. Quest’anno si inizierà
con un benvenuto che è già una
chicca: Zeppola di pasta cresciuta,
scarole e baccalà. L’antipasto
introdurrà ai sapori pregnanti della
tavola napoletana in tempo di feste
natalizie con un’Anguilla arrostita
con cavolfiore al profumo di erba
limoncina, papaccelle e salsa di
acciughe. Si proseguirà poi con una
Zuppa di castagne, fagioli borlotti al
rosmarino e lardo per giungere ad
un grande primo piatto: Paccheri
all’impiedi ripieni di ricotta con ragù
napoletano e grattugiata di ricotta
di pecora. Il secondo, Agnello con
albicocche passite, pecorino e
menta, racconterà tutta la capacità
creativa dello chef Scarallo. E come
conclusione di questo straordinario
percorso gastronomico un dolce che
è un classico della tavola partenopea
a Natale, un Roccocò con crema di
limoncello che vi conquisterà!

His lunch of Santo Stefano is now
a classic in which the true gourmet
citizens can not give up. This year
we will start with a welcome that
is already a gem: Zeppola pasta
grown endives and cod. The starter
will introduce the meaningful
flavors of the table Neapolitan
Christmas time with an Anguilla
roasted with cauliflower, lemon
verbena-scented grass, papaccelle
and anchovy sauce. We will then
continue with a Chestnut soup,
beans with rosemary and bacon to
achieve a great first course: Paccheri
standing up filled with ricotta
cheese the Neapolitan sauce and
grated ricotta. The second Lamb
with dried apricots, pecorino and
mint, tell all the creativity of the chef
Scarallo. And as a conclusion of this
extraordinary gastronomic journey
a cake that is a classic Neapolitan
table at Christmas, a Roccocò with
limoncello cream that will captivate
you!

Capodanno
all’ombra del
COLOSSEO

CAPODANNO ALL’OMBRA DEL COLOSSEO
156
WONDERFUL ITALIA
La notte del 31 Dicembre, la facciata marmorea dell’Anfiteatro Flavio saluta il giungere del nuovo anno illuminandosi dei mille
bagliori policromi dei fuochi d’artificio. Tutt’intorno, Roma vive sospesa in un’atmosfera di calda festa che la rende ancor più
suggestiva del solito. Qui si perpetua, ogni anno, il magico incontro tra il fascino dell’antichità e l’emozione elettrizzante del
prossimo futuro.
Chi non abbia mai avuto l’opportunità di vivere i festeggiamenti della fine di un anno e dell’arrivo del nuovo durante una
vacanza all’ombra delle rovine millenarie della Città Eterna, deve prima o poi mettere in conto di provvedere a tale mancanza.
Perché mai, vi starete chiedendo!
Il motivo è semplice: in nessun’altro luogo potrete vivere le stesse emozionanti sensazioni. Un’atmosfera vibrante e surreale
vi conquisterà, trasportandovi in un conflitto inconscio e avvincente tra la forza viscerale delle arcaiche radici etiche, estetiche
e culturali di una delle culle della civiltà occidentale e quella impalpabile del tempo che trascorre, trascinando inevitabilmente
l’immaginazione verso gli orizzonti che saranno e le mete che si potranno raggiungere.
E’ per questo motivo che fare i conti con un simbolo ineguagliabile come il Colosseo, proprio di questo giorno - osservarlo da
lontano nella sua maestosità, visitarlo respirando l’odore della storia, riempirsi gli occhi con le luci dei fuochi d’artificio che lo
illuminano trasformandolo quasi in un ludico non luogo – vi trasporterà in una dimensione immaginifica unica.
Figurarsi la storia della moltitudine di vite che, lungo gli ultimi due millenni, hanno incrociato la loro esistenza con quella di
quel luogo ed immaginare quante altre ancora potranno farlo negli anni che verranno, è fermare il tempo. Anche solo per un
attimo. Rendendolo eterno!

NEW YEAR’S EVE IN THE SHADOW OF THE COLOSSEUM
On the night of December 31, the marble facade of the Flavian Amphitheatre welcomes the reach of the new year, brightening
of a thousand multi-colored flashes of fireworks. All around Rome lives suspended in an atmosphere of warm celebration
which makes it even more attractive than usual. Here is perpetuated every year, the magical encounter between an ancient
charms and the electrifying excitement of the near future.
Who has never had the opportunity to experience the festivities of the end of one year and the arrival of the new while on
holiday in the shade of the ancient ruins of the Eternal City, must sooner or later take into account to provide for such failure.
Why, you are asking yourself?
The reason is simple: in no other place you can experience the same exciting feelings. A vibrant and surreal atmosphere
will captivate you, transporting you in an unconscious conflict between the exciting and visceral force of the archaic ethical,
aesthetic and cultural roots of one of the cradles of Western civilization and the impalpable time that passes, dragging the
imagination inevitably to the horizons that will be and the goals that you can reach.
And this is the reason why deal with a unique symbol such as the Colosseum, just on this day - observing it from afar in its
majesty, visit breathing in the smell of the story, fill your eyes with the lights of fireworks the light turning almost in a playful
non-place - will transport you to a unique imaginative dimension.
Imagine the history of the multitude of lives, over the last two millennia, have crossed their existence with that place and
imagine how many others will do so for years to come, is to stop time. Even just for a moment. Making it forever!

Il Colosseo
Il Colosseo, denominato dagli antichi Romani
“Anphitheatrum Flavlum”, fu costruito
dall’Imperatore Vespasiano, nel 72 d.c. circa, e
inaugurato da suo figlio Tito nell’80 d.c.
L’edificazione avvenne nell’area occupata
dall’enorme palazzo di Nerone, la Domus Aurea,
costruita dopo il grande incendio di Roma del 64,
che doveva essere una valle racchiusa tra i colli
della Velia, Palatino, Celio, Oppio, e Fagutale ed
era attraversata da un corso d’acqua che correva
in direzione del Tevere lungo un percorso che
segue grosso modo l’attuale via di San Gregorio.
La presenza del laghetto fu abbondantemente
sfruttata per risparmiare sulle fondamenta,
realizzate in pilastri di travertino poggianti su un
anello di calcestruzzo continuo, intervallato solo
da alcuni fognoli per lo scorrimento delle acque
di falda che, altrimenti, avrebbero allagato tutta
l’area.
Nelle vicinanze era presente una statua colossale
di Nerone, dal quale la leggenda vuole che derivi
il nome Colosseo. Dopo l’uccisione di questo
imperatore la statua fu rimodellata per raffigurare
Sol, il dio del Sole, aggiungendo l’appropriata
corona solare. Il Colosso venne quindi spostato
dalla sua originale collocazione per far posto al
tempio di Venere e Roma sotto Adriano. Il sito
del basamento della statua colossale dopo lo
spostamento è attualmente segnalato da un
moderno basamento in tufo.
La struttura originale doveva essere molto
particolare: per i regni di Vespasiano e di
Domiziano sono note all’interno del Colosseo
delle naumachie, cioè le rappresentazioni di
alcune battaglie navali. Questo può significare che
originariamente la pavimentazione del Colosseo
doveva essere tale da consentire una grande
portata d’acqua, magari proprio mantenendo
l’originale stagno nato per la casa di Nerone.
La grande platea di fondazione, a forma di corona
ellittica, aveva uno spessore di tredici metri e
nel suo interno gli ingegneri romani ricavarono
una serie di canalizzazioni per il deflusso delle
acque piovane. Una volta costruito l’elevato del
monumento, si procedette all’interramento delle
aree circostanti fino a raggiungere il piano attuale
della piazza che venne poi lastricato. I tavolati
della vasta area dell’arena poggiavano su una
serie di muri paralleli, nei quali vennero ricavati
gli alloggiamenti degli ascensori che venivano
utilizzati per trasportare le belve e i gladiatori.
The Colosseum
The Colosseum, the ancient Romans called
“Anphitheatrum Flavlum”, was built by Emperor
Vespasian in 72 AD about, and inaugurated by his
son Titus nell’80 d.c.
The building was occupied in out because of Nero
palace, the Domus Aurea, built after the great fire
of Rome in 64, which was to be enclosed a valley
between the hills of Velia, Palatine, Celio, Oppio,
and Fagutale and was crossed by a river that ran
in direction of the Tiber along a route that roughly
follows the current route of San Gregorio.
The presence of the pond was abundantly
exploited to save on foundations, made of
travertine pillars resting on a ring continuous
concrete, with spacing only by some fognoli for
scrolling of groundwater that otherwise would
have flooded the entire area.
Nearby was a colossal statue of Nero, from
which the Legend has it that the name derives
Colosseum. After the killing of this Emperor’s
statue was rimodellata for Sol depict the god
of the Sun, adding the appropriate solar corona.
The Colossus was then moved from its original
location to make room at the temple of Venus
and Rome under Adriano. The site of colossal
base of the statue after the move is currently
marked by a modern base in tuff.
the original structure had to be very specific: for
the reign of Vespasian and Domitian are notes
inside the Colosseum of naumachie, ie naval
battles. This may mean that originally the floor of
the Colosseum had to be sufficient to enable a
large quantity of water, maybe just maintaining
the original pond born to the house of Nero. The
large audience of foundation, crown-shaped
elliptical, had a thickness of thirteen metres and in
its internal engineers Roman ricavarono a series
of funnels for the outflow of rainwater. Once the
high monument, proceeded all’interramento
areas surrounding up to the current plan of the
square that was then paved. The tavolati vast area
of the arena poggiavano on a series of parallel
walls, which were derived slots that lifts were used
to transport the wild animals and gladiators. For
the underground of the Coliseum, illuminated
by torches and oil lamps, accessible through
four corridors along the axes of the building, so
that it was possible achieve these environments
also with the wagons. The cripotoportico north
joined the underground of the Colosseum
with the Ludus Magnus (the nearby barracks

Ai sotterranei del Colosseo, illuminati dalle torce e dalle lampade ad olio, si accedeva attraverso quattro corridoi posti
lungo gli assi dell’edificio, così che fosse possibile raggiungere questi ambienti anche con i carri. Il cripotoportico a nord
collegava i sotterranei del Colosseo con il Ludus Magnus (la vicina caserma dei gladiatori), dove esisteva una serie di
edifici di abitazione che si aprivano su un cortile con palestra scoperta di forma ellittica, un anfiteatro in miniatura.
Dai sotterranei, presso il palco dove l’imperatore assisteva agli spettacoli, salgono alcune scalette, che consentivano
il collegamento diretto con il palco imperiale. Da questo, parte un altro corridoio ipogeo, illuminato da lucernari, che
in origine aveva un rivestimento in marmo e la volta decorata con stucchi dipinti, era utilizzato dagli imperatori per
accedere al Colosseo senza essere visti.
All’interno, la cavea con i gradini per i posti degli spettatori era suddivisa in cinque settori orizzontali (maeniana), riservati
a categorie diverse di pubblico: il settore inferiore, riservato ai senatori e alle loro famiglie, aveva gradini ampi e bassi
che ospitavano seggi di legno (subsellia); seguivano il maenianum primum, con otto gradini di marmo, il maenianum
secundum, suddiviso in imum (inferiore) e summum (superiore), ancora con gradini in marmo, e infine il maenianum
summum, con circa undici gradini lignei all’interno del portico che coronava la cavea (porticus in summa cavea), i cui resti
architettonici appartengono ai rifacimenti di epoca severiana o di Gordiano II. I diversi settori erano separati da alti podi

gladiators), where there was a series of buildings that house opened on a courtyard with gym discovery of elliptical
shape, a miniature amphitheater. From the underground, at the stage where the emperor attended the shows, climb
some stairs, which allowed direct link to the stage Imperial. From this part hypogeum another corridor, illuminated by
skylights, which originally had a coating marble and decorated with stucco time paintings, was used by emperors to
enter the Colosseum without being visas.
Inside the cavea with the steps for the seats of the spectators was divided into five sectors horizontal (maeniana),
reserved for different categories of public sector lower, reserved for senators and their families, steps had extensive and
downs that housed wooden seats (subsellia); followed the maenianum primum, with eight marble steps, maenianum
secundum, divided into imum (lower) and summum (higher), yet with marble steps, and finally the maenianum summum,
with about eleven steps inside the wooden porch that crowned the cavea (porticus in summa cavea): the remains of
architectural latter belong to the remaking of age severiana or Gordian II. The different sectors were separated by high
podiums (precinctio), where opened the doors (vomitoria), protected by barriers marble (dating back to restoration of
the second century AD steps are engraved on the indications of posts and balustrade on the podium were the names
of subscribers senators to whom the seats were reserved lower. Spectators reached their place entering the arcades

(precinctio), nei quali si aprivano le porte di accesso (vomitoria), protetti da transenne in marmo, risalenti ai restauri
del II secolo d.c. Sui gradini sono incise le indicazioni dei posti e sulla balaustra del podio venivano iscritti i nomi dei
senatori a cui i posti inferiori erano riservati. Gli spettatori raggiungevano il loro posto entrando dalle arcate loro
riservate. Ciascuna delle 74 arcate per il pubblico era contraddistinta da un numerale, inciso sulla chiave di volta, per
consentire agli spettatori di raggiungere rapidamente il proprio posto.
Negli anni, incendi, terremoti e l’uomo hanno inflitto colpi piuttosto pesanti al Colosseo.
Nel 217 d.c. un incendio distrusse le strutture superiori; l’edificio fu ristrutturato da Eliogabalo e da Alessandro Severo,
e fu riaperto nel 222 senza che i lavori fossero terminati. Ci furono altri incendi nel 250/252 e nel 320 che crearono
danni al Colosseo e ci furono altre ricostruzioni sotto Costantino e re Odoacre (Odoacre, primo dei re barbari di
Roma) nel 476 - 483 d.c. Dopo la caduta dell’impero Romano ci furono altre opere di risanamento in seguito ad
un’altro terremoto avvenuto intorno al 484 o 508.

their confidential. Each of the 74 arches for the public was identified by a number, engraved on the keystone, to allow
spectators to reach rapidly to establish its place.
Over the years, fires, earthquakes and man inflissero of rather heavy blows at the Colosseum: In 217 d.c. a fire
destroyed the structures above, the building was restored by Eliogabalo and Alexander Severus, and was reopened
in 222 without jobs were terminated. There were other fires in 250/252 and 320 which created damage to the
Colosseum and there were other reconstructions under Constantine and King Odoacre (Odoacre, the first of King
barbarians Rome) in the 476 to 483 d.c. After the fall of the Roman Empire there were other works in rehabilitation
Following another earthquake occurred around 484 or 508. At some point the great Amphitheatre Flavio was
abandoned and in the sixth century area used for burial; later used as a dwelling. Nell’alto the Coliseum became
medieval fortress of Frangipane and Annibaldi until 1312, when the emperor intervened Henry VII that the riconsegn?
Senate and then to the Roman people. The earthquakes of 1231 and 1349 brought other damage at the Colosseum

Ad un certo punto il grande Anfiteatro Flavio
fu abbandonato e nel VI secolo adibito ad area
di sepoltura; in seguito ancora, usato come
abitazione. Nell’alto medioevo il Colosseo
diventò fortezza dei Frangipane e degli Annibaldi
fino al 1312, quando intervenne l’imperatore
Enrico VII che lo riconsegnò al Senato e quindi
al popolo romano. I terremoti del 1231 e del 1349
portarono altri danni al Colosseo che, oramai in
rovina, fu abbandonato di nuovo.
Il triste destino lo fece diventare una cava di
marmo usato per costruire nuovi edifici tra i quali
il palazzo Venezia e della Cancelleria. I blocchi
di travertino furono asportati o vennero usati
quelli caduti per opera delle catastrofi naturali,
per costruire il palazzo Barberini nel 1703 e per il
porto di Ripetta.
Un detto famoso che faceva parte di una
descrizione del “saccheggio” del Colosseo dice:
“Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini”,
cioè “Ciò che non fecero i barbari, fecero i
Barberini”.
Nel corso del giubileo del 1675, il Colosseo
assunse il carattere di luogo sacro in memoria dei
molti martiri cristiani qui condannati al supplizio
e nel 1744 Papa Benedetto XIV lo consacrò alla
passione di Cristo e vi fece costruire le 15 tappe
della Via Crucis, in memoria dei martiri cristiani
sacrificati nell’arena.
In seguito ai dissesti strutturali si ebbero i primi
restauri: speroni a sostegno delle estremità
rimaste in piedi della facciata furono costruiti
nel 1807 ad opera di Raffaele Stern e nel 1827
da Luigi Maria Valadier, che ricompose nella
nuova opera parte delle strutture già crollate.
Altri restauri nell’interno si ebbero tra il 1831 e il
1846. Contemporaneamente si iniziò a liberare
il monumento dall’interro con gli scavi diretti
da Carlo Fea nel 1811 e 1812 e con quelli di
Pietro Rosa (1874-1875). Nel 1938 e 1939 furono
completamente scavate le strutture sotterranee
dell’arena, in parte alterate dalle ricostruzioni.
Oggi infine sono di grande attualità gli imminenti
lavori di restauro che dovranno riportare a nuovi
splendori il Colosseo, anche grazie al contributo
privato dell’imprenditore Diego della Valle, noto
patron del Gruppo Tod’s.
that now was left in ruins again. The sad fate
had become a marble quarry used to construct
new buildings among which the most famous,
Palazzo Venezia and Stationery. The blocks were
removed or travertine those killed were used
by natural disasters, to build Palazzo Barberini
in 1703 and the port of Ripetta. One said that
famous was part of a description of “looting” the
Colosseum says: “Quod not fecerunt Barbarians,
fecerunt Barberini “(What the barbarians did not,
did Barberini).
During the jubilee of 1675 assumed the character
of sacred place in memory of the many Christian
martyrs here condemned to torture and in 1744
Pope Benedict XIV consecrated to the passion
of Christ and there was build the 15 stages in the
Way of the Cross, in memory of Christian martyrs
sacrificed inside the arena.
As a result of the structural damage came first
restorations: spurs to support the ends remained
standing of the facade were built in 1807 by
Raffaele Stern and in 1827 by Luigi Maria Valadier,
which ricompose new work in the structures
already collapsed. Other restorations inside there
were between 1831 and 1846. At the same time
began to release the monument dall’interro with
the excavations directed by Carlo Fea in 1811
and 1812 and those of Peter Rosa (1874-1875). In
1938 and 1939 were completely excavated
structures against the arena, partially altered by
reconstructions.
Finally today are of great relevance to the
upcoming restoration work that will bring back to
its former splendor as the Colosseum, thanks in
part to a private entrepreneur Diego Della Valle,
owner of Tod’s Group known.

Dove soggiornare: Palazzo Manfredi.
La magia del Colosseo non vi abbandonerà per un attimo soggiornando in questa esclusiva casa. Palazzo Manfredi è un
luogo straordinario dove poter soggiornare in un connubio irripetibile di sensazioni uniche: il comfort e l’intimità della più
esclusiva delle proprie case, reali, sognate o immaginate che siano, incontra il fascino mozzafiato di potersi affacciare, ogni
qual volta se ne abbia voglia, sulla storia.
Il Colosseo è lì ad un palmo dal proprio naso. Cattura lo sguardo, rapisce la fantasia. Riempie il cuore. Il privilegio di poterlo
osservare, con attenzione o distrattamente, in ogni momento della giornata, con luci diverse che gli donano auree sempre
nuove, è un lusso che non ha prezzo.
Nel cuore dell’antica Roma, Palazzo Manfredi è infatti l’unico albergo della Capitale, situato proprio di fronte al Colosseo,
alla Domus Aurea e al Colle Oppio, essendo stato costruito proprio sopra il “Ludus Magnus”, antica palestra dei gladiatori
utilizzata per esercitazioni e combattimenti e collegata al Colosseo tramite una galleria sotterranea.
Recentemente rinnovato, nello stile e nel nome, a seguito di una completa ristrutturazione, si compone di 13 camere e
2 suites tutte con vista panoramica, e del ristorante, la cui terrazza all’ultimo piano non ha eguali dominando la città, il
Colosseo e tutta la Roma Imperiale.

Where to stay: Palazzo Manfredi.
The magic of the Colosseum will not leave you for a moment with a stay at this unique home. Palazzo Manfredi is a
unique place to stay in a unique combination of unique sensations: the comfort and intimacy of the most exclusive of
their own homes, real, dreamed or imagine them to be, meets the charm of breathtaking can look out, every time if it feels
likeon the history.
The Colosseum is there an inch from his nose. Eye-catching, delights the imagination. Fills the heart. The privilege of
being able to observe, carefully or carelessly, at any time of day, with different lights that give gold ever new, is a luxury
that is priceless.
In the heart of ancient Rome, Palazzo Manfredi is the only hotel in the capital, located just in front of the Colosseum, the
Domus Aurea and Colle Oppio, having been built just above the “Ludus Magnus”, the old gym of the gladiators used to
exercises and fighting and connected to the Colosseum by an underground tunnel.
Recently renovated, in style and in the name, after a complete renovation, consists of 13 rooms and 2 suites all with
panoramic views and a restaurant, with a terrace on the top floor has no equal overlooking the city, the Colosseum and
throughout the Roman Empire.

Suite Colosseo
La ristrutturazione ha aggiunto allo stile classico dell’albergo un’allure contemporanea, privilegiando l’uso del legno e
del marmo e combinando in perfetta armonia mobili di design moderno, pregiati pezzi d’antiquariato e opere di artisti
contemporanei come Giovanni Battista Falda e Tano Festa.
Le camere accolgono gli ospiti in un’atmosfera calda e raffinata grazie all’impegno del velluto e della pelle dai toni naturali
e alla luce soffusa dei lampadari, ognuno un pezzo unico firmato da celebri designer, tra cui Ingo Maurer e Van Egmond.
I tendaggi, in tessuti pregiati “Dedar” e “Designer’s Guild”, dai tenui colori pastello, incorniciano le finestre da cui la vista
sul Colosseo o sulla Domus Aurea diventa un quadro, principale elemento d’arredo delle stanze. Le camere sono dotate
del più moderno design tecnologico con I-pod dockers e impianto home theatre di Bang and Olufsen.
Ma ciò che più d’ogni altra cosa rende il soggiorno a Palazzo Manfredi indimenticabile è l’autentica capacità di saper
accogliere i propri ospiti con un servizio a cinque stelle ma allo stesso tempo impeccabilmente affabile.
Il vero gioiello della struttura è una suite di 50mq dai quali godere appieno della splendida vista: è la Suite Colosseo di
Palazzo Manfredi, un open space “all inclusive” con zona notte, un’esclusiva area wellness con doccia hammam, attrezzi
fitness e al centro una vasca idromassaggio con il Colosseo in primo piano. Vetro e cristallo, pannelli di tessuti pregiati e
librerie sospese ne disegnano il look, e il tutto è collegato armoniosamente dalla pavimentazione in legno su livelli diversi.
Tutte queste peculiarità fanno di questa suite un “gioiello” raro appunto del panorama alberghiero della Capitale. E per
massaggi e coccole relax gli ospiti non hanno che chiamare la reception: i terapisti arrivano direttamente in camera!
Agli arredi realizzati su misura, si alternano pezzi di design italiano dei brand più prestigiosi, come il letto ‘You and Me’
di Ivano Redaelli, la poltrona di Castiglioni disegnata da Simon Gavina e il divano ‘Plaza’ di Swan. Un elogio alle forme
lineari e moderne per un look pulito e contemporaneo, nel quale linee geometriche e spazi sono addolciti da tessuti soffici
e preziosi firmati Missoni, Larsen e Redaelli. Nuance di colori tenui ispirati all’argento, bronzo e dall’effetto traslucido
rendono la Suite Colosseo un ambiente elegante e raffinato in cui dar vita ai propri sogni.

The renovation has added to the classic style of the hotel contemporary allure, focusing on the use of wood and marble
and combining in perfect harmony modern design furniture, fine antiques and works of contemporary artists such as
Giovanni Battista Falda and Tano Festa.
The rooms welcome guests in a warm atmosphere thanks to the velvet and leather natural tones and the soft light of the
chandeliers, each one a unique piece signed by famous designers including Ingo Maurer and Van Egmond.
The curtains in rich fabrics “Dedar” and “Designer’s Guild”, pastel-colored, frame the windows from which the view of the
Colosseum or the Domus Aurea becomes a picture, the main piece of furniture of the rooms. The rooms are equipped
with the most modern technological design with I-pod dockers and home theater system by Bang and Olufsen.
But what more than anything else to make your stay unforgettable at Palazzo Manfredi is the very ability to welcome their
guests with a five star service but at the same time impeccably friendly.
The real jewel of the hotel is a suite of 50 square meters from which to fully enjoy the beautiful view: the Colosseum Suite
of Palazzo Manfredi, an open space “all inclusive” with sleeping area, an exclusive wellness area with shower bath, fitness
equipment and center of a hot tub with the Colosseum in the foreground. Glass and crystal panels suspended fine fabrics
and libraries will design the look, and the whole is harmoniously connected by wooden flooring on different levels.
All these features make this suite a “jewel” in fact rare scenario hotel in the capital. And for relaxing massages and
pampering guests do not have to call reception: therapists come directly to your room!
The furniture made to measure, alternate pieces of Italian design of the most prestigious brands, such as bed ‘You and Me’
by Ivano Redaelli, the chair of Castiglioni designed by Simon Gavina and the sofa ‘Plaza’ by Swan. A tribute to modern and
linear forms for a clean and contemporary look, in which geometric lines and spaces are softened by gentle fabrics and
precious Missoni, Larsen and Redaelli. Shades of soft colors inspired silver, bronze and translucent effect makes the Suite
Colosseo an elegant and refined environment in which to create your own dreams.

Ristorante AROMA.
Palazzo Manfredi, chef Giuseppe Di Iorio.
Per il tradizionale cenone di Capodanno non possiamo che consigliarvi di restare proprio qui, sulla magnifica
terrazza del ristorante AROMA di Palazzo Manfredi per festeggiare gustando i piatti del menù ideato dallo chef
Di Iorio. Oltre, ovviamente, come ormai avrete potuto capire, a poter godere di una spettacolare vista privilegiata
sul Colosseo durante tutta la cena ma, soprattutto, al momento del brindisi augurale e degli spettacoli pirotecnici.
La cucina dello chef ha un’anima finemente creativa, eclettica, capace di conquistare il palato di un pubblico
internazionale riuscendo a combinare il meglio degli ingredienti della tradizione italiana, sempre con un tocco
di pulizia ideale e palatale. La sua filosofia gastronomica punta essenzialmente sul sapore autentico di ogni
ingrediente, che deve essere freschissimo e di qualità, per creare abbinamenti “sinfonici” in cui ogni sapore sia
riconoscibile e in armonia con gli altri. Dai prodotti più sofisticati - come il tartufo di Alba e la carne chianina - a
quelli più semplici - come le olive di Taggia, i capperi di Salina, la burrata di Andria e i pomodorini di Pachino -
tutti gli ingredienti che compongono i piatti del menù di AROMA sono selezionati dallo Chef con estrema cura
e passione e forniti da produttori di sua fiducia sparsi sul territorio nazionale.
Ogni giorno la sfida più ardua per Di Iorio è sicuramente quella di rapire, in attimi intensi di puro sapore, l’attenzione
dei suoi ospiti, riuscendo a sorprenderli più della vista di cui possono godere dalla terrazza del suo AROMA. Sfida
spesso vinta, proprio grazie alla capacità di saper stupire i commensali con lampi di vera creatività frutto della

Ristorante AROMA.
Palazzo Manfredi, chef Giuseppe Di Iorio.
For the traditional New Year’s dinner we can only advise you to stay right here on the beautiful terrace of the
restaurant AROMA of Palazzo Manfredi to celebrate and enjoy the dishes on the menu created by Chef Di
Iorio. And, of course, as we now have been able to understand, to be able to enjoy a spectacular view over the
Colosseum during the dinner, but, above all, at the inaugural brindisi and fireworks.
The cuisine of the chef has a soul elegantly creative, eclectic, able to conquer the palate of an international
audience able to combine the best of traditional Italian ingredients, always with a touch of ideal and palatal
cleaning. His culinary philosophy is focussing on the authentic flavor of each ingredient, which must be fresh and
of quality, to create sets “symphonic” in which each flavor is recognizable and in harmony with others. By more
sophisticated products - such as truffles of Alba and Chianina meat - or the more simple - like olives of Taggia,
Salina capers, burrata di Andria and Pachino tomatoes - all the ingredients that make up the dishes on the menu
AROMA are selected by the chef with great care and passion and manufactured by companies of his choice
throughout the country.
Every day the biggest challenge for Di Iorio is surely to kidnap, in moments of intense pure flavor, the attention
of his guests, managing to surprise them more than the sight of which can be enjoyed from the terrace of his
AROMA. Challenge often won, thanks to the ability to impress diners with flashes of true creativity fruit of

Chef Giuseppe di Iorio
Medaglione di coda di rospo in alghe marine con cuore di gamberone e scampo al vapore
ventennale esperienza dello chef.
La cena della sera di San Silvestro vi coinvolgerà in
un percorso equilibrato ed armonico con picchi di
grande carattere. Si comincerà con una Terrina di
foie gras con gelatina al Sauternes, tartufo nero e
pan brioche al formaggio, per poi proseguire con
una Crema casareccia di zucchine romane e patate
con gnocchetti di pesce del mediterraneo. Un
grande primo piatto dal gusto vezzoso e raffinato,
Ravioli di asparagi e tartufo bianco d’alba con
ricotta emulsionata al timo, anticiperà un secondo
non da meno, Scaloppa di spigola arrosto con
fiore di ratatouille e carciofi croccanti. Una piccola
pausa gustativa con un Sorbetto di frutta fresca
darà il là ad un Filetto di vitello farcito di radicchio
e castelmagno con timballo di parmigiana e salsa
alla lavanda. Quando ormai la mezzanotte sarà
vicina, si attenderanno i grandi festeggiamenti con
un Fagottino caldo di mele con crema e uvetta
sultanina e Dolci e sfiziosità natalizie.
Finalmente è il momento dei brindisi e delle fantasie
policrome di fuochi d’artificio che illumineranno il
cielo e la facciata maestosa del Colosseo. Un ultimo
attimo di sognante estasi e poi ci si lascerà andare
ai festeggiamenti ed alla musica che accoglierà con
gioia sincera l’arrivo del nuovo anno.

twenty years’ experience of the chef.
Dinner on New Year’s Eve will involve you in a
balanced and harmonious way with peaks of great
character. We’ll start with a Goose liver terrine with
Sauternes gelatin, black truffle and cheese pan
brioche, then continue with a Roman courgette
and potato cream soup with Mediterranean fish
“Gnocchetti”. A great first course charming and
refined taste, “Ravioli” filled with asparagus and Alba
white truffle with thyme emulsified ricotta cheese,
bring forward a second not least, Roasted sea bass
escalope with ratatouille and crunchy artichokes. A
small break with a taste of Fresh fruit sorbet will give
there a Fillet of veal stuffed with red chicory and
Castelmagno cheese served with a “Parmigiana”
timbale and lavender sauce. When it will close at
midnight, you wait for the big celebration with a
Warm apple parcel with cream and raisins and New
year friandises.
Finally it’s time to brindisi and fantasies of
multicolored fireworks illuminate the sky and the
majestic facade of the Colosseum. One last moment
of dreamy ecstasy and then we let you go to the
festivities and music that greet you with sincere joy
the arrival of the new year.
Panzerotti con broccoletti e gallinella di mare
Sinfonia di cioccolato caraibico con cuore di lampone e petali di rose rosse

POMPEI

Un luogo unico al mondo dove il tempo si
è fermato da oltre 2000 anni. Andiamo alla
scoperta di un autentico patrimonio italiano
e dell’Umanità tutta.
La celebre città di Pompei, situata alle pendici
del Vesuvio, è senza dubbio uno dei siti più noti
al mondo per il ricco patrimonio archeologico
che custodisce. Solcata dai passi dei più illustri
uomini del passato, oggi conta ogni anno circa
quattro milioni di visitatori che giungono da
tutto il mondo incuriositi dalle meraviglie di una
città fantasma che, a distanza di secoli, è ancora
capace di stupire ed emozionare. La distanza
tra presente e passato a Pompei si accorcia e
chiunque la attraversi non può non subire il
fascino di una bellezza senza tempo. Dal 1997
l’UNESCO ha dichiarato Pompei Patrimonio
Mondiale dell’Umanità poiché essa rappresenta
una risorsa inestimabile che non trova equivalenti.
Purtroppo negli ultimi anni alcune strutture
hanno subito gravi cedimenti, probabilmente
causati dalle insistenti precipitazioni che hanno
compromesso edifici che sopravvivono da più di
2000 anni. Pompei merita di essere salvaguardata
e tutelata con massimo impegno affinché la sua
fama possa procedere imperitura.
CENNI STORICI
La storia di Pompei affonda la sue radici in epoche
antichissime. Strabone, antico geografo greco del
I sec. a.C, ci racconta che fu conquistata per la prima
volta dalla colonia greca di Cuma a cavallo tra il
VI e il V sec. a.C. Successivamente passò sotto la
dominazione Etrusca ed infine dei Sanniti, antica
popolazione italica stanziata nel Sannio, zona
corrispondente all’attuale parte settentrionale
della Campania. Ma Pompei conobbe la fase
di massimo splendore sotto la dominazione di
Roma che dopo aver sconfitto i Sanniti intorno
al IV sec. a.C. trasformò la piccola città in socia
dell’urbe, consentendole di conservare intatta la
propria autonomia linguistica e istituzionale. In
questo periodo la città raggiunse la sua massima
estensione, con ricca articolazione di strade ed
edifici. Qui di seguito sarà riportata la descrizione
di alcune tra le più significative strutture di
Pompei.
174
WONDERFUL ITALIA
Di Selenia Ambrosio
A unique place in the world where time has
stood still for over 2000 years. Come to
discover an authentic Italian heritage and
the heritage of all Humanity.
The famous city of Pompeii, on the slopes of
Vesuvius, is without doubt one of the most
popular sites in the world for its rich archaeological
heritage that boasts. Crossed by the steps of the
most illustrious men of the past, now has each
year about four million visitors who come from
all over the world intrigued by the wonders of a
ghost town that, centuries later, it is still able to
surprise and excite. The distance between the
present and the past in Pompeii is shortened and
whoever crosses can experience the charm of a
timeless beauty.
Since 1997 UNESCO has declared Pompei a
World Heritage Site because it is an invaluable
resource that has no equivalent. Unfortunately,
in recent years some structures have suffered
serious failure, probably caused by persistent
rain which affected buildings that have survived
more than 2000 years. Pompeii deserves to be
preserved and protected with every effort to
ensure its everlasting fame to proceed.
HISTORY
The story of Pompeii sinks its roots in ancient
times. Strabo, the ancient greek geographer of
the first century B.C., tells us that it was conquered
for the first time by the Greek colony of Cumae
in between the sixth and fifth century B.C. Later it
came under the domination of the Samnites and,
finally, Etruscan, ancient Italic people stationed
in the Sannio area, which corresponds to the
northern part of Campania. But Pompeii knew the
phase of maximum splendor under the dominion
of Rome after defeating the Samnites around the
fourth century B.C. transformed the small town
into a member of Rome, allowing it to preserve
intact its linguistic and institutional autonomy.
In this period the city reached its maximum
extension, with rich articulation of roads and
buildings. Below you will find a description
of some of the most significant structures in
Pompeii.

DISTRUZIONE DI POMPEI
Le città di Pompei, Ercolano e Stabia sono state distrutte e seppellite dalle macerie, nell’eruzione del Vesuvio
del 24 agosto del 79 d.C. La testimonianza più importante di quanto avvenne in quei tragici giorni ci è stata
riportata dallo storico romano Plinio il Vecchio tramite un’epistola inviata a suo nipote Plinio il Giovane.
Plinio il Vecchio, era accorso con la sua flotta nei pressi di Stabia per prestare soccorso alla popolazione e per
studiare più da vicino il fenomeno sismico ma fu colto da un collasso e morì sul colpo. Le rovine di Pompei
sono rimaste sepolte fino agli inizi del XVIII sec quando Carlo III di Borbone concesse il via ai primi scavi. La
smisurata tragedia della fine di Pompei colpisce chiunque oggi la riscopra. Molte pagine sono state scritte sulla
malaugurata sorte toccata a Pompei.
CASA DI LOREIO TIBURTINO
Procedendo per via dell’Abbondanza, una delle strade più ricche dell’antica città di Pompei, non si può restare
impassibili dinnanzi ad una delle abitazioni più sontuose dell’intero centro abitato. La villa di Loreio Tiburtino,
così chiamata per i caratteristici slogan elettorali rinvenuti sulla facciata esterna, che esortavano a votare un
certo Loreio, in realtà, pare sia appartenuta al nobile Ottavio Quartio, come testimonia il sigillo di bronzo
trovato all’interno della casa durante gli scavi. La casa è caratterizzata da un grande atrio centrale, intorno al
quale, secondo il classico modello romano, si aprono le stanze private e di rappresentanza. Al centro dell’atrio
si nota il caratteristico “impluvium”, vasca tipica di una casa greco-romana, progettata per la conservazione
dell’acqua piovana che scorreva dal “compluvium”, un foro nel tetto. Dall’atrio, l’ala sinistra apre l’accesso alla
piccola cucina, la grande ala di destra invece, prepara allo splendore dei raffinati affreschi degli altri ambienti.
Su un giardino piccolo come un’aiuola, circondato da colonne, affacciano le camere da letto. Infine, nella parte
posteriore al peristilio si trova il grande tablino, riservato ai sontuosi pranzi ufficiali. Le pareti di questo ambiente
sono interamente decorate con scene classiche sul mito di Ercole e sulla guerra di Troia, per celebrare la
grandezza delle origini di Roma. Ma la parte della casa che più colpisce il visitatore è senz’altro il giardino
più scenograficamente architettonico di tutta Pompei. Nell’antica cultura Romana, l’arte di allestire i giardini
raggiunge il suo apice dopo la conquista dell’Ellade. Roma carpisce la raffinata sensibilità espressiva dei greci
unita alla sontuosità e allo sfarzo dei Persiani e abbandona il carattere, fino a quel momento, agreste nel
rapporto con la natura. I giardini dunque, sono coltivati per il piacere dei sensi anziché per l’utilità dei frutti.
Il fronte posteriore della casa di Loreio è percorso da un lungo braccio di loggia a pilastri e sotto l’ombra del
suggestivo pergolato si apre un profondo canale d’acqua che conduce al biclinio riservato ai pranzi estivi. Le
pareti circostanti, recano affreschi dedicati a Venere, Orfeo, scene di caccia e immagini legate alle letture
dei testi Omerici. Un altro lungo canale d’acqua, che ricorda nella forma un fiume, solca il giardino in tutta
la sua lunghezza, fiancheggiato dal vasto pergolato e talvolta interrotto da fontane, ninfei e da un piccolo
tempietto dedicato alla Dea Diana. Da ogni stanza della casa, non solo l’occhio poteva spaziare in ogni angolo
dell’immenso giardino, ma era possibile cogliere il suono giocondo dell’acqua e sentire i profumi della natura.
Entrare nella casa di Loreio Tiburtino, è un po’ come immergersi in un museo disabitato, ricco di preziose
opere d’arte e dove si respira un’atmosfera mista di incanto e suggestione.

DESTRUCTION OF POMPEII
The cities of Pompeii, Herculaneum and Stabia were destroyed and buried by the rubble, in the eruption of
Vesuvius on 24 August 79 A.D. The most important evidence of what happened in those tragic days it was
reported by the Roman historian Pliny the Elder in an epistle addressed to his nephew Pliny the Younger. Pliny
the Elder, had hastened with his fleet near Stabia to provide assistance to the population and to study more
closely the seismic phenomenon but was caught in a collapsed and died on the spot. The ruins of Pompeii
were buried until the early eighteenth century when Charles III of Bourbon gave the green light to the first
excavations. The immense tragedy of the end of Pompeii hits everyone today rediscover it. Many pages have
been written about the unfortunate fate of Pompeii.
HOUSE OF LOREIUS TIBURTINO
Proceeding by way of Abundance, one of the richest streets_ of the ancient city of Pompeii, one can not
remain indifferent in front of one of the grandest houses of the entire town. The Loreio Tiburtino villa, so
called because of the presence of typical election slogans found on the facade, urging to vote a certain Loreio,
in fact, seems to have belonged to the noble Ottavio Quartio, as evidenced by the bronze seal found in the
home during the excavations. The house is characterized by a large central atrium, around which, according to
the classical Roman model, open private rooms and representation. At the center of the atrium you can see
the characteristic “impluvium”, bath typical of a greek-Roman house, designed for the storage of rainwater
flowing from “compluvium” a hole in the roof. From the atrium, the left wing opens access to small kitchen,
a large wing on the right instead, prepare the splendor of the finest frescoes of the other rooms. On a small
garden as a bed, surrounded by columns, overlooking the bedrooms. Finally, at the back of the peristyle is the
large tablinum reserved for sumptuous dinners. The walls of this room are all decorated with classical scenes
on the myth of Hercules and the Trojan War, to celebrate the greatness of the origins of Rome. But the most
striking part of the house the visitor is undoubtedly the most spectacularly architectural garden throughout
Pompeii. In ancient Roman culture, the art of setting up the gardens reached its peak after the conquest
of Hellas. Rome snatch the exquisite sensitivity of expression of the Greeks together with the pomp and
splendor of the Persians and leaves the rural character of the relationship with nature. The gardens therefore,
are cultivated for the pleasure of the senses rather than for the benefit of the fruit. The rear facade of the
house of Loreio is crossed by a long arm loggia with pillars and under the shadow of the charming pergola
opens a deep water channel leading to the biclinio reserved for summer lunches. The surrounding walls,
bearing frescoes dedicated to Venus, Orpheus, hunting scenes and images related to the readings of the
Homeric texts. Another long water channel, whose shape resembles a river, runs through the garden in all
its length, flanked by large pergola and sometimes interrupted by fountains, nymphs and a small temple
dedicated to the goddess Diana. From every room in the house, not just the eye could expand in every corner
of the immense garden, but it was possible to capture the joyful sound of the water and smell the scents of
nature. Enter in the house of Loreio Tiburtino is a little like stepping into a museum deserted, full of precious
works of art and where the atmosphere is a mixture of charm and beauty.

LA CASA DEL POETA TRAGICO
Nel quartiere alle spalle del foro, si trova una delle abitazioni più antiche e affascinanti dell’intera città di Pompei.
Attraverso uno stretto corridoio fittamente affrescato, si accede all’atrio della casa, detta “del Poeta Tragico”. Le dimensioni
dell’abitazione sono piuttosto ridotte, ma è proprio questa caratteristica a far risaltare ancor più la prosperità e il prezioso
senso artistico che anima la casa. Essa si compone di un atrio con al centro il caratteristico “impluvium”, una piccola
vasca, finalizzata alla raccolta d’acqua piovana che sgorgava dal “compluvium”. Superando l’atrio, si trova il tablino, sala
dedicata ai sontuosi pranzi e ricevimenti, che affaccia sul giardino. Intorno all’atrio si aprono le camere da letto e tutta la
casa sorprende per la ricchezza degli affreschi e per le policromatiche pitture. All’ingresso della casa colpisce un mosaico
raffigurante un cane che reca l’iscrizione: “CAVE CANEM” (attenti al cane), tipico anche di altre abitazioni pompeiane.
Esso richiama l’episodio raccontato all’interno del Satyricon di Petronio, in cui il protagonista viene spaventato a morte
dal grande cane dipinto. Nell’atrio erano raffigurate scene dell’Iliade come Achille e Briseide, Zeus ed Era e al visitatore
che in silenzio attraversa quelle sale, ancora può sembrare di sentire l’eco delle dolci poesie di Ovidio che cantano l’amore
e gli eroismi di tutte le donne. Nel tablino, era collocato, un mosaico raffigurante gli attori teatrali da cui deriva il nome
della casa. Lungo il peristilio e in fondo al giardino è stato rinvenuto il celebre dipinto del “Sacrificio di Ifigenia”. Il grande
affresco pompeiano rappresenta l’episodio, raccontato nell’Iliade, della morte di Ifigenia, figlia di Agamennone, sovrano
degli Achei. Gli oracoli avevano predetto che gli Dei avrebbero propiziato la guerra di Troia in favore degli Achei solo se
Ifigenia fosse stata sacrificata. Agamennone allora, è costretto a scegliere tra la morte di sua figlia e le sorti della patria.
Alla fine, drammaticamente lacerato, sceglie di salvaguardare la patria e i suoi sudditi conducendo sua figlia a morte. Il
ritratto, raffigura la scena di Ifigenia trascinata con la forza da Ulisse e Diomede (o forse Achille). Ai lati della scena sono
rappresentate due figure con dimensioni maggiori, una è Calcante, pensoso, quasi incerto, con in mano gli strumenti
sacrificali, a sinistra invece c’è Agamennone, completamente velato, con il viso coperto da una mano. Secondo una
testimonianza riportata da Plinio il Vecchio nella “Naturalis Historia” e da Quintiliano nell’ “Istitutio Oratoria”(due eruditi
intellettuali vissuti nel I sec d.C)il pittore pompeiano Timante quando dovette rappresentare il volto di Agamennone,
mentre assisteva all’ uccisione di sua figlia, non riuscì a dipingerlo, preferendo velarlo. Solo a Pompei, può capitare di
incontrare, imbattendosi in una casa così piccola, una tale celebrazione dell’arte, della cultura e della poesia.
LA CASA DEL FAUNO
Al centro di Via della Fortuna, si trova una delle abitazioni più rinomate e visitate di tutta Pompei: “La casa del Fauno”.
L’ingresso della casa, sostenuto da pilastri in tufo, colpisce il visitatore per il mosaico recante la scritta “Ave”, realizzato sul
caratteristico pavimento multicolore. Superando il vestibolo si accede all’atrio. Nel mezzo, si trova il comune “impluvium”,
realizzato in travertino e avente al centro, posta su un’altura, una piccola statuetta di bronzo di un satiro danzante,
erroneamente interpretato come Fauno, dal quale è stato tratto il nome dell’abitazione. La piccola statuetta è attualmente

THE HOUSE OF THE TRAGIC POET
In the area behind the hole, is one of the oldest houses and charming the entire city of Pompeii. Through a narrow
corridor thickly painted, you enter the lobby of the once called “the Tragic Poet.” The size of the apartment are rather
small, but it is this feature to make it even more precious sense of prosperity and artistic soul of the house. It consists of
an entrance hall with a central characteristic “impluvium”, a small pool, aimed at collecting rain water that flowed from the
“compluvium.” Crossing the hall, is the tablinum room devoted to sumptuous dinners and receptions, which overlooks
the garden. Around the atrium open the bedrooms and throughout the house surprised by the richness of the frescoes
and the polychromatic paintings. At the entrance of the house strikes a mosaic depicting a dog that bears the inscription:
“CAVE CANEM” (beware of the dog), also typical of other houses in Pompeii. It recalls the story told in the Satyricon of
Petronius, in which the protagonist is frightened to death by the big dog painting. In the atrium were depicted scenes
from the Iliad as Achilles and Briseis, Zeus and Hera and the visitor who silently through the halls, it may still seem to
hear the echo of sweet poetry of Ovid singing love and heroism of all women. In tablinum was placed, a mosaic of actors
theater hence the name of the house. Along the peristyle and in the end of the garden was found the famous painting
of the “Sacrifice of Iphigenia”. The great Pompeian fresco represents the incident, recounted in the Iliad, the death of
Iphigenia, daughter of Agamemnon, king of the Achaeans. The oracles predicted that the gods have favored the Trojan
War in favor of the Achaeans if Iphigenia was sacrificed. Agamemnon then, is forced to choose between the death of his
daughter and the fate of the country. In the end, dramatically torn, choose to save the country and his subjects carrying his
daughter to death. The portrait depicts the scene of Iphigenia dragged by force by Odysseus and Diomedes (or perhaps
Achilles). On either side of the scene shows two figures are larger, one is Calchas, thoughtful, almost uncertain, holding
the sacrificial instruments, on the left hand is Agamemnon, fully veiled, with her face covered by a hand. According to
testimony by Pliny the Elder in his “Naturalis Historia” and Quintilian in ‘”Istitutio Oratoria” (two erudite intellectuals lived
in the first century A.D.), the Pompeiian painter _ Timante when he had to represent the face of Agamemnon, while
assisting the killing of his daughter, he could not paint it, preferring to conceal his face. Only in Pompeii, you may well find,
going through a house so small, such a celebration of art, culture and poetry.
THE HOUSE OF THE FAUN
At the center of Via della Fortuna, is one of the most famous and visited homes throughout Pompeii: “The House of the
Faun.” The entrance of the house, supported by pillars of tuff, strikes the visitor to the mosaic bearing the inscription “Ave”,
built on the characteristic multicolored floor. Overcoming the vestibule to the atrium. In the middle, there is the common
“impluvium”, made of travertine and having the center, situated on a hill, a small bronze statuette of a dancing satyr,
misinterpreted as Faun, from which was derived the name of the house . The small statue is now kept in the National
Archaeological Museum of Naples, which houses many of the treasures found at the city of Pompeii. In ancient times,

conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dove sono custodite molte delle ricchezze rinvenute presso la
città di Pompei. Nell’antichità, l’atrio era il luogo nel quale i “clientes” attendevano l’arrivo del ricco padrone di casa per
porgergli la “salutatio matutina”. I “clientes” erano dei subordinati ad un padrone che in cambio di denaro, privilegi o
assistenza giudiziaria trascorrevano intere giornate al seguito di un uomo facoltoso ammirando e osannando lui e le sue
ricchezze. Odiati da Seneca, derisi da Catullo e criticati dal sofista greco Luciano, i “clientes” erano malvisti dalla maggior
parte dei letterati dell’antichità per le loro servili consuetudini. Una volta superato l’atrio della casa, si accede al grande
tablino riservato ai sontuosi pranzi e ricevimenti. Il tablino affaccia sul primo peristilio che un tempo fungeva da centro
della casa. L’abitazione infatti, dalla fine del II sec. a.C, è stata quasi del tutto ricostruita e ampliata. Il peristilio centrale era
costituito da ben ventotto colonne ioniche che circondavano una piccola vasca centrale. Sulla striscia di pavimento che
separava il peristilio più antico da quello che fu costruito successivamente, un tempo era collocato il celebre mosaico
raffigurante una scena della battaglia di Isso, combattuta da Alessandro Magno e Dario III di Persia, oggi conservato al
Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il mosaico risalente al 100 a.C circa, fu realizzato impiegando più di un milione
e mezzo di tessere e costituiva una copia del dipinto del pittore greco Filosseno vissuto intorno al IV sec a.C. Nella scena
sono posti in risalto i due sovrani. La celebre figura di Alessandro Magno mentre cavalca il suo destriero è collocata a
sinistra della scena, cioè nella parte del mosaico che ci è pervenuta mutila. Della sua raffigurazione,subito colpisce l’
immagine di Medusa (mostro della mitologia greca) effigiata all’altezza del petto sulla sua possente armatura. Re Dario,
invece, si trova a destra della scena, rappresentato su un carro con il volto perplesso ed impaurito, quasi in procinto di
fuggire.
IL FORO
La città di Pompei, in seguito alla dominazione Romana, godette per lunghi secoli di grande prosperità e splendore,
divenendo un’importante città di provincia di ventimila abitanti. Il Foro era la grande piazza centrale ove il popolo si
riuniva per trattare di affari politici, economici, giudiziari e per partecipare alle solenni processioni sacre. La piazza di forma
rettangolare misurava ben 143 metri in lunghezza e 38 in larghezza. Oggi la maggior parte degli edifici che componevano
la piazza sono andati distrutti o ne sopravvivono solo resti. Ma è ugualmente possibile fornire una ricostruzione più o meno
dettagliata di come fosse disposto l’antico Foro di Pompei. Nella parte nord della piazza era collocato il più grande tempio
di Pompei, fiancheggiato da due imponenti archi di trionfo, dedicato alle tre massime divinità dell’ Olimpo: Giove, Giunone
e Minerva. Un altro importante edificio situato nella piazza, era il “Macellum” destinato alla vendita di generi alimentari,
al centro del quale, infatti, vi era una piccola struttura utilizzata per la vendita del pesce, come testimoniano le numerose
lische rinvenute in quel luogo. Nella parte orientale del Foro, accanto al “Macellum” si trovava il “Tempio dei Lari”, costruito
in seguito al terremoto del 62 in onore degli dei, temendo che la catastrofe sismica fosse stata causata dalla loro ira. Da
una porta, posta al centro della facciata ad est della piazza, si accedeva ad un elegante cortile caratterizzato da un piccolo
tempio dedicato all’ imperatore Vespasiano. Sempre nella parte est del foro, tra il tempio di Vespasiano e il Comitium,

the lobby was the place where the “clientes” awaiting the arrival of the rich landlord to give him the “salutatio matutina.”
The “clientes” were subordinate to a master in exchange for money, privilege or legal aid spent whole days in the wake
of a wealthy man admiring and praising him and his wealth. Seneca hated and derided by Catullus and criticized by the
sophist greek Luciano, “clientes” were frowned upon by most of the writers of antiquity for their servile habits. Once
you pass the entrance hall of the house, leads to the large tablinum reserved for sumptuous dinners and receptions.
The tablinum overlooking the first peristyle that was once the center of the house. The house in fact, by the end of the
second century BC, has been almost completely rebuilt and expanded. The central peristyle consisted of twenty-eight
Ionic columns surrounding a small central pond. On the strip of floor that separated the oldest from the peristyle that
was built later, once it was placed the famous mosaic depicting a scene of the battle of Issus, fought by Alexander the
Great and Darius III of Persia, now in the National Archaeological Museum of Naples. The mosaic dating back to 100 BC,
was built using more than one and a half million cards and was a copy of the painting by Philoxenus greek lived around
the fourth century BC. In the scene are placed in prominence the two sovereigns. The famous figure of Alexander the
Great as he rides his horse is on the left side of the scene, ie the part of the mosaic that has come to us mutilated. Of its
representation, immediately affects the image of Medusa (monster of Greek mythology) portrayed in the chest on his
powerful armor. King Darius, however, is to the right of the scene represented in a chariot with his face puzzled and afraid,
almost about to flee.
THE FORUM
The city of Pompeii, following the Roman domination, enjoyed for centuries of great prosperity and splendor, becoming
an important provincial town of twenty thousand inhabitants. The Forum was the large central square where the people
gathered to deal with political affairs, economic, judicial, and to participate in the solemn religious processions. The square
rectangular well measured 143 meters in length and 38 in width. Today most of the buildings that made up the square
were destroyed or there are only ruins. But it is equally possible to provide a more or less detailed reconstruction of how
it was prepared the ancient Forum of Pompeii. Today most of the buildings that made up the square were destroyed or
there are only ruins. But it is equally possible to provide a more or less detailed reconstruction of how it was prepared
the ancient Forum of Pompeii. In the northern part of the square was the site of the largest temple of Pompeii, flanked
by two imposing triumphal arches, dedicated to the three most important gods of Olympus: Jupiter, Juno and Minerva.
Another important building in the square, was the “Macellum” for the sale of food, the center of which, in fact, there was
a small structure used for the sale of fish, as evidenced by the many bones found there. In the eastern part of the Forum
next to the “Macellum” was the “Temple of the Lares”, built after the earthquake of 62, in honor of the gods, fearing that
the earthquake disaster was caused by their anger. From a door in the center of the facade to the east of the square, onto
an elegant courtyard characterized by a small temple dedicated to the Emperor Vespasian. Also in the eastern part of
the forum, including the Temple of Vespasian and Comitium, was located in an impressive building called “ad Eumachia”.

era situato un imponente edificio chiamato “ad
Eumachia”. Eumachia, sacerdotessa di Venere,
era la patrona dei tessitori, lavandai e fabbricanti
di stoffe, nonché abilissima donna d’affari. Fece
costruire questo edificio in età Augustea (I sec)
dedicandolo a Livia, madre dell’imperatore
Tiberio. Si presume dunque che la struttura fosse
finalizzata al commercio della lana e all’arte delle
stoffe. Sul lato di “via dell’abbondanza”, era situata
una costruzione quadrata con muri scanditi da
nicchie: il “Comitium”, ovvero il centro in cui si
tenevano le elezioni della città. Ma il luogo più
grande del foro e forse il più importante era la
Basilica, dove veniva amministrata la giustizia.
Attraverso pochi gradini si accedeva a questa
grande costruzione divisa in tre navate da
colonne sovrapposte per accrescere il senso di
grandiosa austerità. La piazza e le attività che si
conducevano al suo interno erano, per gli antichi,
l’emblema della vitalità di una comunità.
IL LUPANARE
Se oggi la prostituzione rappresenta un
fenomeno illegale e sconcertante, nell’antichità
era una pratica legittima, considerata normale e
naturale. Collocati soprattutto agli incroci delle
strade secondarie, i bordelli a Pompei, erano circa
una trentina. Solitamente, avevano le dimensioni
ridotte di una stanzetta e si trovavano al piano
terra sul retro di una locanda. Generalmente
mancavano persino della porta e solo una tenda
separava la prostituta dalla strada. Sulla parete
accanto all’ingresso, il lupanare era segnalato
da figure di riconoscimento molto esplicite e un
cartello informava se la donna era impegnata
o libera di ricevere il cliente. Il lupanare, così
chiamato perché nel latino antico il termine
“lupa” designava la prostituta, era il luogo dove
veniva servito l’amore a pagamento. Il più famoso
bordello della città di Pompei, visitabile dalla
conclusione dei lavori di restauro nel 2006, era
quello gestito da due lenoni di nome Africano e
Vittore. L’edificio si componeva di cinque stanze
al piano terra e altre cinque situate al piano
superiore. I piccoli locali erano caratterizzati da un
semplice letto in muratura coperto da un sottile
materasso e le condizioni igieniche non erano
delle migliori. Le pareti all’esterno delle stanze
erano ornate da pitture erotiche che mostravano
le varie modalità di accoppiamento. Stando
ad alcune interpretazioni, esse costituivano
una sorta di catalogo delle prestazioni che la
prostituta poteva offrire. I bordelli descrivono
parte della vita degli uomini del passato, non
solo quella dei nobili patrizi, ma anche di gente
di bassa estrazione sociale come schiavi, liberti,
commercianti.

Eumachia, priestess of Venus, was the patron
saint of weavers, washers and cloth makers and
clever business woman. She built this building
in Augustan age (first century), dedicating it
to Livia, the mother of the Emperor Tiberius.
It is assumed that the structure was aimed at
the wool trade and art textiles. On the side of
“the way of abundance”, was located a square
building with walls decorated by niches: the
“Comitium”, the center in which were held the
elections in the city. But the biggest site of the
forum and perhaps the most important was
the Basilica, where justice was administered.
With just a few steps gave access to this large
building divided into three naves by columns
superimposed to increase the sense of great
austerity. The square and the activities that led to
it were, for the ancients, the symbol of the vitality
of a community.
THE LUPANARE
If today prostitution is illegal and puzzling
phenomenon, in ancient times was a legitimate
practice, considered normal and natural. Located
mainly at the intersections of streets, brothels in
Pompeii, were about thirty. Usually had the small
size of a small room and were on the ground
floor at the back of an inn. Generally lacked
even the door and only a curtain separating
the prostitute from the street. On the wall next
to the entrance, the brothel was reported to be
very explicit recognition of figures and a sign
informed if she was busy or free to receive the
customer. The brothel, so called because in
the ancient Latin word “lupa” designates the
prostitute, was the place where love was served
for a fee. The most famous brothel in the city of
Pompeii, visited the conclusion of the restoration
work in 2006, was run by two pimps named
Africano and Vittore. The building consisted of
five rooms on the ground floor and five on the
top floor. The small rooms were characterized by
a simple stone bed covered with a thin mattress
and hygienic conditions were not the best.
Outside the walls of the rooms were decorated
with erotic paintings showing the various modes
of coupling. According to some interpretations,
they formed a sort of catalog of services that
the prostitute had to offer. Brothels describe the
lives of men of the past, not only those of noble
patricians, but also to people of low social status
as slaves, freedmen, merchants.

L’ANFITEATRO
L’anfiteatro è l’elemento più rappresentativo della vitalità della città di Pompei. Costruito intorno al 70 a.C, esso era
utilizzato per la messa in scena dei giochi circensi e dei combattimenti tra i gladiatori. Gli spettacoli attiravano grandi folle
di spettatori che accorrevano da ogni parte della città. La struttura esterna, di forma ellittica, è caratterizzata nella parte
inferiore da archi ciechi in pietra e in quella superiore da archi a tutto sesto. All’interno, invece, la struttura è contrassegnata
da una grande arena centrale e da lunghe gradinate concentriche riservate agli spettatori. Un ingresso a parte spettava
ai magistrati che godevano di tribune d’onore. Le donne, invece, sedevano sugli ultimi ordini degli spalti. Le mura che
cingevano il perimetro interno dell’anfiteatro un tempo erano affrescate con immagini relative ai combattimenti, oggi
purtroppo andate perdute. Rappresenta una delle strutture più interessanti e degne di ammirazione per gli amanti del
mondo antico. Immaginare di assistere agli spettacoli tra i tumulti e i clamori della folla ancora oggi esalta e commuove
chi si lascia catturare dalle meraviglie di questo luogo.

THE AMPHITHEATRE
The amphitheater is the most representative of the vitality of the city of Pompeii. Built around 70 BC, it was used for the
staging of the circus games and fights between gladiators. The shows attracted large crowds of spectators who flocked
from all parts of the city. The external structure, elliptical, is characterized by blind arches at the bottom of the stone and
the upper one by round arches. Inside, however, the structure is marked by a large central arena and long concentric tiers
reserved for spectators. An entrance to the duty of the judges who enjoyed the grandstands of honor. The women sat on
the sidelines last orders. The walls surrounding the inner perimeter of the amphitheater were once painted with images
of the fighting, now unfortunately lost. Represents one of the most interesting and worthy of admiration for lovers of the
ancient world. Imagine that you watch the shows between the riots and the clamor of the crowd still enhances and moves
those who allow themselves captivated by the wonders of this place.

Walter
Passarella

202
GOCCE D’ITALIA
Un artista affascinato dai vari
aspetti del comportamento
umano, dalle varie
sfaccettature di una società
spesso in contraddizione
con se stessa, dalle varie e
multicolori Eminenze di ogni
tipo sempre pronte a elargire
a piene mani dogmi e regole
ad una folla sottostante
ormai intellettualmente
e spiritualmente troppo
impigrita.
Walter Passarella è un “
ritrattista” di questa nostra
società, che nonostante
tutto il caos corrente, il
decadimento imperante,
mostra i primi timidi segni di
un profondo cambiamento in
atto. E come uomo e artista
parte di questo momento
storico, Passarella non fa
altro che documentare le
emozioni, i pensieri, che da
esso ne derivano.
Nato il 7 agosto 1960 a
Mortara (PV), dove ancor
oggi vive e lavora, ha svolto
gli studi superiori presso
l’istituto Statale d’Arte di
Valenza PO conseguendo il
diploma di Maestro d’Arte.
An artist fascinated by the
various aspects of human
behavior, from the various
facets of a society often
in contradiction with itself,
by the various and colorful
Eminences of all kinds
always ready to bestow on
the handful dogmas and
rules to a crowd below now
intellectually and spiritually
too lazy.
Walter Passarella is a “portrait
artist” of our society, that
despite all the current chaos,
decay prevailing showing
the first tentative signs of
a profound change taking
place. And as a man and artist
part of this historic moment,
Passarella does is document
the emotions, thoughts,
which derive from it.
Born August 7, 1960 in
Mortara (PV), where still lives
and works, he has carried
out the study at the State
Art Institute of Valenza
PO earning a diploma of
Master of Arts. Since then,
he began his artistic career
with remarkable acclaim from
critics and the public.

Da allora è iniziata la sua attività artistica ottenendo notevoli consensi da parte della critica e del pubblico.
Nel suo percorso artistico, Walter Passarella non si avvale unicamente del mezzo pittorico, ma anche della scultura,
con differenti materiali, della fotografia e della realizzazione di scenografie per spettacoli teatrali. Le sue opere
sono presenti in collezioni private di Roma, Milano, Modena, Bari, Torino, Tokio, Parigi, Londra, Monaco e presso la
pinacoteca del Pontificio Santuario di Pompei.
Tra i molti passaggi significativi della sua esperienza, ci piace segnalare un chicca: l’illustrazione della copertina del
libro ” Il girotondo del piccolo uomo” dello scrittore Lorenzo Fizzotti Degrati. Oltre, ovviamente, le tante e tante
partecipazioni a mostre collettive e le diverse esposizioni completamente personali, tra cui l’ultima “Proposte per una
collezione”, allestita nel 2012 al Museo MAGMA di Teano.

In his artistic career, Walter Passarella not only uses the medium of painting, but also sculpture, with different
materials, photography and construction of sets for theater performances. His works are in private collections in
Rome, Milan, Modena, Bari, Turin, Tokyo, Paris, London, Monaco and at the art gallery of the Pontifical Shrine of
Pompeii.
Among the many significant passages of his experience, we like to report a gem: the illustration on the cover of
the book “The circle of the little man,” of the writer Lorenzo Fizzotti Degrati. In addition, of course, many, many
investments in group exhibitions and the various exposures completely personal, including the latest “Proposals for
a collection”, set up in 2012 at the Museum of MAGMA in Teano.

Cover -Achille Zoia Thanks to:
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