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Edição 88 - Insieme

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CULTURA � CULTURA<br />

Tesori dell’antica<br />

TRACIA<br />

CROCEVIA DI SCAMBI COMMERCIALI E CULTURALI<br />

TRA MONDO GRECO ROMANO E EUROPA ORIENTALE.<br />

C<br />

inquanta tombe intatte sotto<br />

altrettanti tumuli, un tesoro<br />

di arte e di gioielli. Tra<br />

tutto, spicca una testa magnifica in<br />

bronzo: raffigura un sovrano - Seute<br />

III - e gli studiosi la considerano la<br />

forma più perfetta di ritratto idealizzato<br />

del barbaro così come lo vedevano<br />

gli antichi greci. È la Valle dei<br />

Re di Tracia, uno dei siti archeologici<br />

più ricchi dell’area del basso corso<br />

del Danubio e che nell’ultimo paio di<br />

decenni – soprattutto con le campagne<br />

di scavo del 2004 e 2005 - ha regalato<br />

all’archeologia internazionale<br />

una delle sue pagine più esaltanti.<br />

Alcuni tra gli oggetti più belli lì<br />

ritrovati sono stati esposti di recente a<br />

Roma, al Quirinale, dove, nella Sala<br />

delle Bandiere, è ospitata la mostra “Tesori<br />

della Bulgaria. Dal Neolitico al<br />

Medioevo”. Grazie al generoso prestito<br />

della presidenza della Repubblica<br />

italiana e del governo della Bulgaria,<br />

è stato possibile am- mirare 55<br />

pezzi meravigliosi<br />

2<br />

1<br />

che risalgono al periodo V-III secolo<br />

a.C., provenienti da quelle tombe reali,<br />

assieme ad altri preziosi reperti dei<br />

secoli precedenti e di quelli successivi<br />

. La mostra è stata inaugurata dal Presidente<br />

della Repubblica Carlo Azeglio<br />

Ciampi e dal Presidente della Repubblica<br />

della Bulgaria, Georgi Parvanov,<br />

in occasione della visita ufficiale<br />

di quest’ultimo a Roma.<br />

L’eccezionalità degli oggetti esposti<br />

viene spiegata dal professor Luis<br />

Godard, consigliere per la tutela del patrimonio<br />

artistico del Quirinale. È stato<br />

soprattutto lui a voler portare nel palazzo,<br />

sede della Presidenza della Repubblica,<br />

il meglio del corredo di quelle<br />

tombe, insieme ad una serie di testimonianze<br />

storiche e archeologiche che<br />

“comprovano l’appartenenza della cultura<br />

della regione Sud-Occidentale dei<br />

Balcani alla grande civiltà europea”.<br />

“Nella Valle dei Re di Luxor – ha<br />

ricordato - l’unica tomba principesca<br />

rinvenuta intatta è quella di<br />

Tutankamon, e la scoperta<br />

risale agli<br />

anni Venti. In Grecia, poi, non ne sono<br />

state ritrovate ad eccezione di quella<br />

di Filippo il Macedone, nel 1977”.<br />

A essere restituito al pubblico è non<br />

solo il volto di Seute III, “che - ha notato<br />

Godard - è meraviglioso nella sua<br />

corrucciata maestà”, ma tutta la cultura<br />

trace che “per secoli ha portato verso<br />

il Nord e verso l’Est il messaggio<br />

civilizzatore di Atene e di Roma”. Non<br />

a caso alla testa del Re di Tracia si oppone<br />

un bel busto marmomeo di Caracalla,<br />

l’imperatore che nel 212 conferì<br />

a tutti i cittadini liberi dell’impero romano<br />

l’ambita cittadinanza romana.<br />

Quello che gli studiosi ritengono<br />

essere il ritratto di Seute III è un bronzo<br />

ritrovato nel 2004 a Shipka, vicino<br />

Stara Zagora, di datazione incerta,<br />

ma che sembra risalire al periodo<br />

ellenistico<br />

(IV-III<br />

secolo a.C.). In mostra<br />

vi sono anche altri pezzi<br />

notevoli, come la maschera funeraria<br />

d’oro del tumulo Svetitza (673<br />

grammi di peso), la corona d’oro, i<br />

rhyta e le ginocchiere del tumulo situato<br />

tra i villaggi di Zlatinitsa e Malomirovo,<br />

la testa bronzea del tumulo<br />

Goliama Kosmatka. Pezzi per lo più<br />

rinvenuti nel corso di campagne di<br />

scavo condotte nel 2004 e nel 2005<br />

dagli archeologi bulgari.<br />

Una civiltà, quella trace, che sin<br />

dai suoi albori è stata inserita nell’arco<br />

degli scambi, non solo commerciali,<br />

della regione mediterranea. Dall’epoca<br />

della lontana preistoria all’Età<br />

del Bronzo, al periodo classico, a quello<br />

romano e fino ai nostri giorni, il territorio<br />

dell’attuale Bulgaria fu un incrocio<br />

privilegiato in cui il mondo mediterraneo<br />

venne a contatto con nuove<br />

realtà e popoli “barbari”, ma pronti a<br />

subire il fascino della cultura classica.<br />

Prova ne è la splendita statuetta del V<br />

millennio a.C., rappresentante la Madre<br />

Terra, al fianco di un boccale da<br />

rituale raffigurante il dio Toro, anch’esso<br />

un simbolo di fertilità. Sono identici,<br />

per fattura e tema, agli analoghi<br />

reperti provenienti da regioni come<br />

Malta o il Mediterraneo occidentale.<br />

“Queste opere – sottolinea Godart -<br />

dimostrano come, sin dal Neolitico,<br />

le terre dell’attuale Bulgaria parteci-<br />

3<br />

Abril - Aprile 2006 - INSIEME - 28<br />

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