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CULTURA � CULTURA<br />
Tesori dell’antica<br />
TRACIA<br />
CROCEVIA DI SCAMBI COMMERCIALI E CULTURALI<br />
TRA MONDO GRECO ROMANO E EUROPA ORIENTALE.<br />
C<br />
inquanta tombe intatte sotto<br />
altrettanti tumuli, un tesoro<br />
di arte e di gioielli. Tra<br />
tutto, spicca una testa magnifica in<br />
bronzo: raffigura un sovrano - Seute<br />
III - e gli studiosi la considerano la<br />
forma più perfetta di ritratto idealizzato<br />
del barbaro così come lo vedevano<br />
gli antichi greci. È la Valle dei<br />
Re di Tracia, uno dei siti archeologici<br />
più ricchi dell’area del basso corso<br />
del Danubio e che nell’ultimo paio di<br />
decenni – soprattutto con le campagne<br />
di scavo del 2004 e 2005 - ha regalato<br />
all’archeologia internazionale<br />
una delle sue pagine più esaltanti.<br />
Alcuni tra gli oggetti più belli lì<br />
ritrovati sono stati esposti di recente a<br />
Roma, al Quirinale, dove, nella Sala<br />
delle Bandiere, è ospitata la mostra “Tesori<br />
della Bulgaria. Dal Neolitico al<br />
Medioevo”. Grazie al generoso prestito<br />
della presidenza della Repubblica<br />
italiana e del governo della Bulgaria,<br />
è stato possibile am- mirare 55<br />
pezzi meravigliosi<br />
2<br />
1<br />
che risalgono al periodo V-III secolo<br />
a.C., provenienti da quelle tombe reali,<br />
assieme ad altri preziosi reperti dei<br />
secoli precedenti e di quelli successivi<br />
. La mostra è stata inaugurata dal Presidente<br />
della Repubblica Carlo Azeglio<br />
Ciampi e dal Presidente della Repubblica<br />
della Bulgaria, Georgi Parvanov,<br />
in occasione della visita ufficiale<br />
di quest’ultimo a Roma.<br />
L’eccezionalità degli oggetti esposti<br />
viene spiegata dal professor Luis<br />
Godard, consigliere per la tutela del patrimonio<br />
artistico del Quirinale. È stato<br />
soprattutto lui a voler portare nel palazzo,<br />
sede della Presidenza della Repubblica,<br />
il meglio del corredo di quelle<br />
tombe, insieme ad una serie di testimonianze<br />
storiche e archeologiche che<br />
“comprovano l’appartenenza della cultura<br />
della regione Sud-Occidentale dei<br />
Balcani alla grande civiltà europea”.<br />
“Nella Valle dei Re di Luxor – ha<br />
ricordato - l’unica tomba principesca<br />
rinvenuta intatta è quella di<br />
Tutankamon, e la scoperta<br />
risale agli<br />
anni Venti. In Grecia, poi, non ne sono<br />
state ritrovate ad eccezione di quella<br />
di Filippo il Macedone, nel 1977”.<br />
A essere restituito al pubblico è non<br />
solo il volto di Seute III, “che - ha notato<br />
Godard - è meraviglioso nella sua<br />
corrucciata maestà”, ma tutta la cultura<br />
trace che “per secoli ha portato verso<br />
il Nord e verso l’Est il messaggio<br />
civilizzatore di Atene e di Roma”. Non<br />
a caso alla testa del Re di Tracia si oppone<br />
un bel busto marmomeo di Caracalla,<br />
l’imperatore che nel 212 conferì<br />
a tutti i cittadini liberi dell’impero romano<br />
l’ambita cittadinanza romana.<br />
Quello che gli studiosi ritengono<br />
essere il ritratto di Seute III è un bronzo<br />
ritrovato nel 2004 a Shipka, vicino<br />
Stara Zagora, di datazione incerta,<br />
ma che sembra risalire al periodo<br />
ellenistico<br />
(IV-III<br />
secolo a.C.). In mostra<br />
vi sono anche altri pezzi<br />
notevoli, come la maschera funeraria<br />
d’oro del tumulo Svetitza (673<br />
grammi di peso), la corona d’oro, i<br />
rhyta e le ginocchiere del tumulo situato<br />
tra i villaggi di Zlatinitsa e Malomirovo,<br />
la testa bronzea del tumulo<br />
Goliama Kosmatka. Pezzi per lo più<br />
rinvenuti nel corso di campagne di<br />
scavo condotte nel 2004 e nel 2005<br />
dagli archeologi bulgari.<br />
Una civiltà, quella trace, che sin<br />
dai suoi albori è stata inserita nell’arco<br />
degli scambi, non solo commerciali,<br />
della regione mediterranea. Dall’epoca<br />
della lontana preistoria all’Età<br />
del Bronzo, al periodo classico, a quello<br />
romano e fino ai nostri giorni, il territorio<br />
dell’attuale Bulgaria fu un incrocio<br />
privilegiato in cui il mondo mediterraneo<br />
venne a contatto con nuove<br />
realtà e popoli “barbari”, ma pronti a<br />
subire il fascino della cultura classica.<br />
Prova ne è la splendita statuetta del V<br />
millennio a.C., rappresentante la Madre<br />
Terra, al fianco di un boccale da<br />
rituale raffigurante il dio Toro, anch’esso<br />
un simbolo di fertilità. Sono identici,<br />
per fattura e tema, agli analoghi<br />
reperti provenienti da regioni come<br />
Malta o il Mediterraneo occidentale.<br />
“Queste opere – sottolinea Godart -<br />
dimostrano come, sin dal Neolitico,<br />
le terre dell’attuale Bulgaria parteci-<br />
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