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Giuseppina Raggi<br />
chiamato a Barcellona Ferdinando Bibiena per dirigere un folto gruppo di artisti<br />
italiani. Nel 1708 il doppio matrimonio di Carlo III (1685–1740) a Barcellona e della<br />
sorella Maria Anna d’Asburgo a Lisbona si caratterizzò anche per la promozione<br />
dell’opera in musica come marco distintivo della presenza degli Asburgo di Vienna<br />
nella penisola iberica, ancora non avvezza al linguaggio operistico italiano. Durante<br />
gli anni della guerra di Successione spagnola, a Vienna, gli imperatori Leopoldo<br />
(1640–1705) e Giuseppe (1678–1711) chiamarono al loro servizio Francesco Bibiena,<br />
mentre, quando Carlo III divenne imperatore con il nome di Carlo VI, scelse di<br />
continuare la relazione instaurata con Ferdinando, chiamandolo nella capitale austriaca.<br />
Nel 1716 l’incarico di Primo ingegnere teatrale imperiale passò al figlio<br />
Giuseppe (1695–1757) Galli Bibiena e, grazie a questo stretto e duraturo rapporto<br />
con la famiglia dei famosi scenografi, Vienna divenne il centro più importante per<br />
la circolazione europea degli artisti bolognesi.2<br />
Il 27 dicembre 1708, per festeggiare le nozze tra Giovanni V e Maria Anna<br />
d’As burgo, nel Terreiro do Paço di Lisbona venne e rappresentato «un piccolo dramma<br />
in musica»,3 la cui azione drammatico-musicale terminava con l’incendio delle<br />
imponenti architetture effimere. In questo modo la tradizionale struttura montata<br />
per i fuochi artificiali era stata concepita per essere usata, prima del gioco pirotecnico<br />
finale, come spazio scenografico. A partire da questo momento, infatti,<br />
iniziò un intenso processo di sperimentazione teatrale all’interno del palazzo reale.<br />
In queste prime attività vennero coinvolti artisti stranieri, principalmente l’architetto<br />
Carlos Gimac (1651–1730) e il quadraturista-scenografo Vincenzo Bacherelli<br />
(1672–1745), così come uno scenografo italiano e un ingegnere teatrale che integravano<br />
il seguito imperiale della regina. Purtroppo continuano a mancare dati sulla<br />
personalità e sulla vicenda biografica di questi ultimi due esperti teatrali. Ancora<br />
non è possibile determinare se rimasero in Portogallo o ritornarono a Vienna con<br />
la parte del seguito della regina che si imbarcò nel maggio del 1709. In ogni caso,<br />
la loro presenza testimonia la volontà e la concordanza di intenti tra Giovanni V e<br />
Maria Anna d’Asburgo per promuovere il teatro e, principalmente, le nuove forme<br />
dell’opera e della commedia italiane.4<br />
2 Deanna Lenzi – Jadranka Bentini: I Bibiena. Una famiglia europea. Venezia: Marsilio, 2000.<br />
3 Roma, Archivio Apostolico Vaticano (AAV), Segreteria di Stato, Portogallo 67, fol. 5, il nunzio<br />
apostolico Michelangelo Conti: lettera al Segretario di Stato Vaticano, 4 gennaio 1709.<br />
4 Questo saggio prosegue la riflessione avviata nei miei contributi anteriori pubblicati nella serie<br />
dei <strong>Cadernos</strong> de Queluz: Giuseppina Raggi: «O espaço teatral na corte de D. João V e o papel da<br />
rainha Maria Ana de Áustria na promoção da ópera em Portugal», Serenata and Festa Teatrale in<br />
18 th Century Europe, a cura di Iskrena Yordanova e Paologiovanni Maione. Vienna: Hollitzer<br />
Verlag, 2018, pp. 19-57. – Eadem: «Lisbona nello specchio di Vienna: le lettere di Giuseppe Zignoni<br />
per una nuova visione sul teatro e sull’opera italiana in Portogallo», Diplomacy and the Aristocracy<br />
as Patrons of Music and Theatre in the Europe of the Ancient Regime, a cura di Iskrena Yordanova<br />
e Francesco Cotticelli. Vienna: Hollitzer Verlag, 2019, pp. 243-280. – Eadem: «I teatri regi in<br />
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