Revue des musiquesDe belles évolutions à la Fête des vendanges de NeuchâtelCulture et divertissements agréablement réunisLa 34 e Parade des fanfares dela Fête des vendanges de Neuchâtela vécu et très bien vécu.Cette manifestation avait étécréée de façon tout à fait spontanée,il y a 35 ans, alors que denombreux participants au cortègerecevaient, sur les gradins dustade, la modeste collation qu’ilsavaient bien méritée.Une patinoire en bleuLa Musique militaire quel’auteur de ces lignes dirigeait àl’époque avait alors pris l’initiativede couronner la fête par uneparade tout à la fois rudimentaireet sincère. Ce fut un franc un succèset les dirigeants de la fête, apparemmentconquis par l’expérience,décidèrent d’officialiser lachose et d’en faire un des pointsforts – pour ne pas dire un pointd’orgue – de la grande manifestationneuchâteloise automnale. LaParade des fanfares de la Fête desvendanges était née et elle vieillitplutôt bien. Jugez-en plutôt parces quelques propos.Le Stade de football de la Maladière,où s’exhibe normalementNeuchâtel Xamax, n’existe plusen ce moment puisque l’onconstruit sur son emplacementun gigantesque centre sportif etcommercial. La parade de cetteannée a donc eu pour cadre laPatinoire du Littoral dépourvuedes habituelles et envahissantespublicités. Le sol, pour le confortdes musiciens et, surtout, pouraméliorer la qualité acoustique,était revêtu d’une moquetteFidèles à la tradition, les Armourins de Neuchâtel ont fait une trèsbelle impression.bleue du plus bel effet, donnantaux uniformes multicolores desacteurs du spectacle un reliefétonnant.Les Armourins etdes LituaniensLes quatre prestations descorps de musique invités étaientponctuées, pour la circonstance,par des figures ébouriffantes ettrès rythmées du Groupe de rockacrobatique de Boudry. Nousavons craint, en voyant débarquerces danseurs acrobates, quetout cela ne décadre dans le paysage.Pas du tout, ces ponctuationscourtes et colorées étaientde très bon ton et ne manquaientpas de couper le souffle de celleset ceux qui les découvraient.Parmi les ensembles invités,on mentionnera The Military«Iron Wolf» Band de Lituaniedont la musicalité, l’humour et larichesse des figures laissaient augurerun très riche spectacle. LeShowband Les Armourins – forméde 35 fifres, flûtes et percussions– fait partie des traditionsneuchâteloises et, à chaque apparition,le public lui réserve unaccueil, tout à la fois chaleureuxet un peu légitimement «chauvin».Quoi de plus normal devantde si belles figures et une musiquetout en finesse.Les merveilleuxmusiciens italiensL’arrivée du FanfarencorpsKönigstein d’Allemagne nous intriguaitun peu car les Allemands –certes disciplinés – font parfoispreuve de goûts musicaux pas trèsraffinés. Ce ne fut pas du tout le caset les prestations tant sur le plandu répertoire que de la chorégraphiefurent de tout premier ordre.L’Italie avait délégué commeambassadeurs la Banda musicaledell’Arma dei Carabinieri deRome. C’est cette formation quiaccompagne les apparitions dupape Jean-Paul II à son balcon.Elle ne fait pas d’évolutions et secontente de donner concert auxdifférents angles de la patinoire,afin que le très nombreux publicsoit traité – du moins musicalement– de la façon la plus équitablepossible. Ce fut le cas.Tableau final à rallongeCet ensemble, un orchestred’harmonie presque complet, jouemerveilleusement bien. Il faut direque les musiciens qui forment sesrangs sont tous des professionnels.Ils ont salué la Suisse en jouantla partie vive du «Guillaume Tell»de Gioacchino Rossini. C’est unhommage qui en valait un autremais Rossini, jusqu’à preuve ducontraire, n’était pas plus suisseque nous japonais…La soirée s’est terminée parl’inévitable tableau final qui réunittous les acteurs et qui rallongeplus ou moins utilement lamanifestation. Il en faut, en effet,pour tous les goûts. Après la Paraded’Avenches relatée dans leslignes d’Unisono, il nous paraissaitéquitable que l’on s’arrête àNeuchâtel, l’espace d’une parade.Nous avons passé une belle soiréeet avons fait le plein de cettebelle musique pour une année aumoins. Alors, rendez-vous estdonné en 2005, le dernier samedide septembre, où la Fête des Vendangessera belle, elle aussi.Claude DelleyLa très belle harmonie des carabiniers de Rome défile devant latribune officielle.Les musiciens lituaniens durant leur parade sur la patinoire.Photos Cédric Troutot28 UNISONO 1• 2005
Rivista bandisticaLaboratori di strumenti a fiatonel Cantone TicinoL’arte del riparare strumenti a fiato è presente e ben radicata nel Cantone Ticino. Essa è statainizialmente coltivata da due figure carismatiche quali i signori Caretta e Burri. L’eredità da loro lasciataè oggi nelle mani di quattro artigiani specializzati: Pedrolini con il negozio Saxsax, Leporicon il Laboratorio di fiati, Treichler con la bottega Al Cardellino e Calvia con l’atelier L’estro armonico.SaxsaxLa vita e il caso hanno portato GiorgioPedrolini ad avviare nel bellinzonese il suolaboratorio di riparazione per strumenti afiato. Saxsax è il primo negozio dei quattrocitati nell’articolo che è stato aperto nel CantoneTicino. L’attività è cominciata nel 1988.Prima di raggiungere questo traguardo Pedroliniha compiuto un lungo ed impegnativoiter formativo, passando dalla Francia alGiappone, dalla Svizzera agli Stati Uniti.Inizialmente ha svolto il suo apprendistatoquale riparatore per strumenti a fiato pressoBuffet-Crampon a Parigi. Tra il 1984 e il 1985ha lavorato alla Heer Musik AG di Zurigo, importatoredi Buffet-Crampon e Besson. Inseguito si è specializzato nella costruzione diflauti traverso presso Altus Azumino, inGiappone e a Taiwan. Nel 1987 è ritornato inSvizzera ed ha esercitato ancora a Zurigo.Dopo di che è partito per gli Stati Uniti al finedi completare le sue conoscenze in meritoalla sezione degli ottoni: si è specializzatopresso Allied-Getzen Elkorn, nel Wisconsin.Pedrolini ripara e vende qualsiasi strumentoa fiato. La clientela che si presenta a lui èvariegata, sia per quel che riguarda la formazionemusicale sia per le fasce d’età. «Tuttii clienti – come tiene a dire lo specialista –sono benvenuti al Saxsax».Sito: www.ticino.com/usr/saxsaxLuogo di lavoro di Giorgio Pedrolini (Saxsax).Laboratorio di fiatiGiacomo Lepori ha compiuto il suo apprendistatonel negozio del signor Burri.Questi, d’origine bernese, per tanti anni èstato considerato nel Cantone Ticino ungrande artista delle riparazioni. All’iniziodegli anni Novanta, quando Burri è ritornatoa Berna, Lepori ha rilevato l’attività delsuo insegnante. Per poter meglio esercitarela professione il ticinese ha pure conseguitoil diploma d’insegnamento strumentalein sassofono alla Scuola superiore di musicadi Zurigo. Nel 1992 ha aperto, sempre aLugano, il suo Laboratorio di fiati. Formazionidi tirocinio per imparare a ripararestrumenti a fiato, spiega Lepori, sono offertein città quali Lucerna, Berna e Zurigo.Presso il laboratorio di Burri padre a Berna,per esempio, la formazione di un apprendistaconsisteva nel frequentare sia il corsodi Instrumentenbau per fiati sia lezionistrumentali in conservatorio. Al termine diquell’iter l’apprendista conseguiva il certificatofederale di capacità quale riparatoreper strumenti a fiato.Nel suo laboratorio Lepori si occupa delnoleggio degli strumenti musicali, dellavendita su ordinazione, degli accessori,delle riparazioni e delle revisioni. I problemipiù frequenti di fronte ai quali è postoriguardano l’usura, per i legni, e l’ossidazione,per gli ottoni.Egli lavora soprattuttocon sassofonisti,poiché suonandoegli il sax puòoffrire loro una consulenzaspecializzata.Nel negoziosi trovano tuttaviastrumenti appartenentianche ad altresezioni. Ciò avvieneperché egli collaborasovente con filarmonichee «quando labanda è cliente –afferma – ti portatutti gli strumenti».Le filarmoniche oggigiornotendono a fare comprare lo strumentoai suonatori, in particolar modo se sitratta di trombe, clarinetti, flauti, ecc. Ilruolo dell’insegnante è fondamentale perquel che riguarda sia l’acquisto sia la manutenzionee quindi l’eventuale riparazione.È risaputo che alcuni docenti portanopersonalmente dall’Italia lo strumento davendere all’allievo.La scelta degli attrezzi con i quali l’artigianolavora è fondamentale: basta un cacciavitedella misura sbagliata per causareun danno. Per ovviare ad un’ammaccaturaè necessario un attrezzo con una formaadeguata per dare la sagoma giusta. Tuttavianon ci vuole una vastissima attrezzaturaper svolgere riparazioni, talvolta anchesolo l’idea per risolvere un determinatoproblema può aiutare molto. Per le rifiniture,quali laccature o argentature, vale un altrodiscorso. In questi casi è necessariaun’attrezzatura specifica, quasi industriale.Il proprietario del Laboratorio, se deve eseguireun’argentatura, si occupa della preparazionepoi manda lo strumento in fabbrica.Lepori ha completato la suaformazione conseguendo alcuni anni fa aLocarno l’abilitazione per l’insegnamentomusicale nelle scuole. Al ruolo di docenteaffianca quindi quello di riparatore di strumenti.I clienti del Laboratorio sono famigliecon bambini, giovani tra i 16 e i 18 annicome pure adulti, fino anche a 60 anni. Perquesti, fa notare il mio interlocutore, la FederazioneBandistica Ticinese ha purecreato dei corsi d’insegnamento specifici.Un movimento che si sta evolvendo eche sta riscontrando un certo successo èquello delle Guggenmusik. Tra queste si ricordanola Fracas Band di Breganzona e laSpaca Timpan di Chiasso. In conclusionedell’intervista, Lepori ha tenuto ad evidenziarel’importanza di un controllo dellostrumento a scadenze regolari e di unabuona manutenzione, al fine di evitare revisionigenerali che non solo a lungo terminenon danno garanzia di affidabilità maimpongono spese piuttosto salate. Sarebbeda evitare pure il «fai da te» con chiave ingleseo pinze. Non per nulla il suo motto è:30 UNISONO 1• 2005