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12 unisono - Schweizer Blasmusikverband

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26 <strong>unisono</strong> <strong>12</strong>-2009<br />

LO SCOPO dell’imposizione di un brano è evidentemente<br />

quello di consentire più facilmente<br />

il confronto, anche se poi nella realtà<br />

– almeno per la giuria – il compito non si<br />

semplifi ca molto! La Festa Cantonale risponde<br />

alla logica dei pezzi imposti, ed è<br />

toccato al sottoscritto effettuare una scelta,<br />

poi avallata dai responsabili dell’Associazione<br />

Bandistica Svizzera.<br />

Due i criteri cui mi sono riferito:<br />

■ considerare i brani di compositori<br />

ticinesi già contenuti nell’elenco dei pezzi<br />

da concorso dell’Associazione Bandistica<br />

Svizzera,<br />

■ approfi ttare dello spessore della giuria,<br />

e dell’esperienza a tutto campo dei suoi<br />

membri (composizione, formazione dei<br />

giovani strumentisti, dei direttori e<br />

repertorio, musica contemporanea<br />

inclusa).<br />

La Festa Cantonale è un importante<br />

momento di verifi ca: si focalizzano qualità e<br />

La rivista svizzera di musica bandistica<br />

Festa Cantonale e pezzi imposti<br />

Quando le bande partecipano ad un confronto musicale da cui scaturisce una classifi ca, ci si<br />

imbatte sovente nel brano d’obbligo (pezzo imposto), identico per tutte le formazioni della<br />

medesima categoria. E le scelte degli organizzatori non fanno mai l’unanimità. elio felice<br />

problemi delle società affi liate; sono messi a<br />

nudo organico, organizzazione interna, preparazione<br />

dei musicanti e dei maestri, nonché<br />

l’integrazione e l’identifi cazione nella<br />

FeBaTi stessa. Perciò i brani imposti devono<br />

lanciare un messaggio chiaro e positivo su<br />

ognuna delle categorie rappresentate.<br />

Presento di seguito in sintesi i miei pensieri,<br />

supportati dalla convinzione che si può essere<br />

eccellenti o scarsi in ogni categoria.<br />

4 a categoria, «American Rhapsody» (Pietro<br />

Damiani): Brano stimolante per chi lo suona<br />

e per chi lo ascolta, che consente grazie alla<br />

sua strumentazione una buona riuscita anche<br />

a bande con organico parzialmente incompleto.<br />

George Gershwin alla portata di<br />

tutti, e questo non è poco!<br />

3 a categoria, «Suite Marchigiana» (Luciano<br />

Feliciani): La terza è la categoria più frequentata<br />

dalle nostre bande. La FeBaTi ha<br />

commissionato appositamente la composizione,<br />

in modo da arricchire il repertorio di<br />

questa classe. La «Suite Marchigiana» del<br />

Il pezzo imposto è il terreno su cui le bande si scontrano più direttamente, quando le esecuzioni sono<br />

sottoposte a un giudizio.<br />

compositore Luciano Feliciani è certo esigente,<br />

ma ancor più divertente e stimolante.<br />

2 a categoria, «Images of a City» (Franco Cesarini):<br />

Ci stacchiamo dalla musica di carattere<br />

popolare – comune alle due categorie inferiori<br />

– per affrontare un linguaggio più complesso.<br />

Le società che si misurano in questa categoria<br />

coinvolgono suonatori in possesso di una riserva<br />

di tecnica e di sonorità, ampiamente sollecitate<br />

dalla bella composizione.<br />

1 a categoria, «Signifi cant Moments» (Massimo<br />

Gaia): Opera dal linguaggio inusuale perché<br />

poco praticato dalle nostre bande.<br />

Un’occasione per le fi larmoniche che coinvolgono<br />

i soci attivi nelle categorie superiori: non<br />

solo tecnica al servizio della musica, ma suono,<br />

spontaneità ed effetti speciali!<br />

Eccellenza, «Evocazioni» (Paul Huber): Un<br />

brano di eccellenza, già imposto in occasione<br />

della Festa Federale di Winterthur (1986). Per il<br />

suo carattere sinfonico, le elevate esigenze<br />

tecnico-interpretative, è un’ottima occasione<br />

per mostrare il lato più tradizionale della massima<br />

categoria: cultura del suono, trasparenza,<br />

musicalità, virtuosismo. Accanto e in contrasto<br />

ai rispettivi brani a libera scelta, ha consentito<br />

di evidenziare le qualità delle nostre fi larmoniche<br />

che si destreggiano in eccellenza, distinguendosi<br />

in campo nazionale ed internazionale.<br />

Ho preso la responsabilità della scelta dei<br />

brani d’obbligo, ma le domande che seguono<br />

non me le sono poste solo io:<br />

■ Abbiamo i numeri, le forze, la volontà di<br />

rendere più ricca l’attività del suonatore, ancora<br />

più bella la banda?<br />

■ Dove sono i corni, i clarinetti bassi, i sax baritoni?<br />

Gli oboi, i fagotti, i contrabbassi?<br />

■ E quando e se li avremo tutti, chi metteremo<br />

sul palco a dirigerli?<br />

La terza Festa Cantonale è stata grande<br />

anche per il coinvolgimento di tutti i partecipanti.<br />

Alcune bande, più che «col vestito della<br />

festa» mi sembravano «mascherate per una<br />

festa ». Come dice l’amico Paolo in queste occasioni:<br />

«Speriamo che poi, esauriti i cavalli da<br />

corsa, non restino solo gli asini!»<br />

Non è, non sarà così, se anche nel prossimo<br />

anno scolastico sapremo formare una nutrita<br />

schiera di allievi, quelli che prenderanno<br />

parte alla quarta Festa Cantonale come novelli<br />

Soci Attivi! ■

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